Disclaimers, i personaggi di Saint Seiya appartengono a Masami Kurumada ecc. ecc.

 


Lo spettro del passato

di Leo Aolia




Aiolia:
Mi stavo allenando con Shura nell'arena principale del santuario.
Io avevo appena ricevuto la mia investitura a cavaliere, mentre Shura era gia' un guerriero maturo e pieno di esperienza. Tuttavia me la stavo cavando abbastanza bene contro il mio amico, fino a quando il cavaliere di Capricorn lancio' il suo attacco piu' potente: "Excalibur!!!!"
Fui gettato violentemente all'altro capo dell'arena e atterrai, dolorante, sula schiena.
L'attacco che aveva ucciso Aiolos... ora finalmente avevo visto quanto fosse potente. Ma non era solo una questione di forza. Quando avevo visto il braccio di Shura levarsi contro di me, mi ero sentito come paralizzato...
il braccio che racchiude Excalibur doveva essere stato l'ultima cosa che mio fratello abbia visto prima di lasciare questa terra.
Aiolos.
Chissa' cosa devi avere provato. Paura? Dolore? Cosa hai sentito quando hai realizzato che la tua vita sarebbe finita per mano del tuo migliore amico.
Aiolos, fratello mio.

"Non mi sembri molto in forma quest'oggi".
Shura mi scosse dai miei pensieri, tendendomi una mano per aiutarmi rialzare, con un sorriso amichevole ed appena un po' gradasso.
"Ho sferrato il mio attacco alla potenza minima, e tu mi vai a tappeto? Non e' da te! Sei sicuro di sentirti bene?"
"Grazie, sto bene", risposi senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi. Mi vergognavo di essere stato battuto cosi' facilmente.
Ma la mano di Shura era cosi' gentile, eppure cosi' forte... emanava un tepore che mi rassicurava. Mi sentii come quando ero bambino e Aiolos mi prendeva per mano.
Shura passo mi sorrise, con quel suo sguardo sicuro e tenero allo stesso tempo, e mi arruffo' i capelli.
Dopo morte di mio fratello, il cavaliere di Capricorn era sempre stato molto premuroso con me. Nei primi anni aveva iutato il mio maestro a prendersi cura di me e aveva seguito personalmente il mio addestramento. Dandomi buoni consigli come farebbe un fratello maggiore.
Non mi dispiaceva essere stato sconfitto da quell'uomo. Ho sempre saputo che era un guerriero dalle doti ben superiori alle mie. In fondo, era riuscito a sconfiggere Aiolos.
Ma avrei voluto avergli tenuto testa piu' a lungo, per fargli capire che stavo facendo del mio meglio per seguire il suo esempio.

Shura:
Questa mattina c'era qualcosa che non andava con Aiolia.
Avevo sferrato il mio attacco alla minima potenza, e lui non aveva neanche tentato di difendersi. Non si era neppure mosso, ed Excalibur lo aveva scaraventato al lato opposto dell'arena.
Spero di non avergli fatto del male. Non me lo potrei mai perdonare se torcessi anche un solo capello a quel ragazzino.
Il mio piccolo Aiolia... cosi' fiero e coraggioso in battaglia, eppure cosi' inesperto.
Mi e' sembrato un po' imbarazzato quando l'ho aiutato a rialzarsi. Avrei voluto baciare i sui bei riccioli biondi e la sua pelle bronzea coperta di sangue e di sudore. Avrei voluto abbracciarlo, li' nel bel mezzo dell'arena, e dirgli che ero fiero di lui.

Aiolia:
Dovevo assolutamente parlargli. Egli era l'unico a sapere cosa era realmente accaduto quella notte di tredici anni fa.
Il pomeriggio era gia' inoltrato ed il sole rossastro stava scomparendo al di la' dei colli Ateniesi. Correvo a piu' non posso verso la Casa del Capricorno.
Mi fermai davanti all'ingresso: "Shura, posso entrare?"
"Ma certo --mi rispose una voce profonda e accattivante -- sai di essere sempre il benvenuto"
Ci squadrammo l'un l'altro per qualche secondo.
"Allora, a cosa debbo questa visita?"
"Beh, innanzi tutto volevo scusarmi per averti fatto sprecare il tuo tempo questa mattina. E' stato un combattimento davvero penoso..."
"Allenarsi con te --il mio amico mi interruppe-- non e' mai una perdita di tempo. Stamane non eri molto in forma, ma sono certo che domani saprai dare il meglio".
Shura aveva iniziato ad accarezzare la mia guancia con un dito.
Mi sentii avvampare.
Ma ero venuto qui per una ragione: "Shura, io devo sapere..."
"Che cosa?", mi chiese sottovoce con il suo sorriso da predatore.
"Di mio fratello"
Gli occhi di Shura si erano fatti di colpo seri. Lo sguardo affascinante di prima era completamente scomparso, ma il suo tono di voce non aveva perso la tenerezza.
"Ascolta, mio giovane Aiolia... tuo fratello era un uomo eccezionale. Ancora non riesco a capacitarmi di quello che e' successo quella terribile notte. Era come se si trattasse di un'altra persona, e tento' di rapire la bambina. Ho dovuto ucciderlo. E, credimi, mi ha fatto male. Ma non era tuo fratello che ho ucciso, Aiolia, era il mostro la cui anima era posseduta da uno spirito malvagio. L'uomo che sorpresi con la neonata tra le braccia non aveva nulla a che fare con l'Aiolos che tu ed io conoscevamo. Ora, tutto quello che possiamo fare e' ricordare tuo fratello come il guerriero nobile e valoroso che fu. Sai, tu un po' mi ricordi di lui..."
Shura aggiunse queste ultime parole con infinita dolcezza, posando un braccio sulle mie spalle e avvicinando le sue labbra alle mie.
Averi voluto lasciare che mi baciasse... la dea sa quanto lo avessi desiderato.  Ma invece corsi via.
Non potevo sopportare di essere innamorato dell'uomo che aveva ucciso mio fratello.

Corsi a piu' non posso fino al tempio del Leone. Mi appoggia ad una colonna e scoppiai in lacrime. Shura...Aiolos... siete entrambi i miei niisan!
Vi amo entrambi. Ma il destino mi ha separato da voi.

Sentii qualcuno entrare nel mio tempio. Era il mio venerando maestro.
Mi voltai e mi inchinai davanti a lui. Il vegliardo mi guardo' con evidente rammarico: "Credi veramente di essere l'unico a soffrire per la scomparsa di Aiolos? Manca a tutti noi.
Ma Shura soffre piu' di chiunque altro. Perche' vuoi che quell'uomo paghi per crimini che non sono i suoi? Non pensi che abbia gia' sofferto abbastanza per la morte del suo migliore amico? Capricorn non ha affatto bisogno che tu lo punisca con il tuo comportamento sconsiderato!"
"Sensei...", mugugnai nel tentativo di giustificarmi.
"Taci!", il venerando taglio' corto.
"Vai da lui"

Shura:
Torno' da me.
Stava tremando: "Shura, mi dispiace per essermene andato a quel modo"
"Shhh." gli sorrisi dolcemente, ponendo un dito sulle sue labbra.
Il mio giovane amico chiuse gli occhi.
Accarezzai le sue belle guance. Poi il suo collo abbronzato.
Quando sentii che i suoi muscoli si stavano finalmente rilassando, avvicinai le mie labbra alle sue.
Improvvisamente, il giovane si ritrasse.
"C'e' qualcosa che non va?"
"Io...io non ho mai..."
Mi feci sfuggire un sorriso: "Shhh, --gli risposi senza smettere di accarezzargli i capelli-- lo so"

Aiolia:
Prese la mia mano e mi giudo' nei quartieri privati.
"Rilassati", mi disse adagiando il mio corpo sul letto.
Stavo sdraiato sulla schiena e lui mi accarezzava il petto, disegnando con un dito il contorno dei miei muscoli.
Shura... le sue mani erano cosi' forti... e il tuo sorriso, amico mio, cosi' calmo e gentile.
Non ero capace di pronunciare neppure una parola.
Sentii il suo indice disegnare una linea immaginaria lungo il mio collo.
Mi sorrise, i suoi occhi pieni di esperienza mi guardavano pieni di passione e di affetto: "Hai un corpo irresistibile, mio giovane amico"
Non sapevo cosa rispondere. Pensai a quanti amanti egli aveva avuto e come dovevo sembrargli impacciato in quel momento.
"Io...", riuscii a pronunciare.
Shira alzo' una sopracciglia e mi rivolse uno sguardo pieno di fascino: "Non c'e' bisogno di parlare", disse baciandomi il petto.
Sposto' le sue labbra sul mio ombelico, poi in mezzo alle mie gambe.
Shura incomincị a sbottonarmi i pantaloni. Credetti di svenire.
Sentii la sua mano tirare il mio membro fuori dai miei boxer e mi lasciai sfuggire un gridolino di piacere.
La sua lingua turgida incomincio' a lambire il mio pene, poi inizio' a succhiarmi.
Carezzai i suoi capelli neri e forti. La sua lingua e le sue labbra sapevano perfettamente come portare all'estasi un altro uomo.
Aveva il controllo della situazione, e sapeva cosa faceva.
Ad un certo punto, alzo' la testa e disse senza togliermi gli occhi di dosso: "Adesso voltati,  per favore".
Feci quello che mi aveva chiesto.

Shura:
Gli sfilai i boxer. I glutei del mio amico erano muscolosi e dello stesso colore bronzeo del suo petto.
"Sei troppo teso", gli dissi.
"Lo so --Aiolia rispose con una punta di imbarazzo-- e' solo che... ho bisogno di un po' di tempo"
"Non ti preoccupare, amico mio", ripetei con la voce piu' dolce che potei.
Le mie dita accarezzavano delicatamente le sue orecchie, per poi giocare con i suoi riccioli dorati. Baciai il suo petto muscoloso, le spalle e la sua schiena virile, che eppure sembrava fragile di fronte alla mia.
Cominciai a massaggiargli i fianchi, poi i glutei.
Quando sentii che io suoi muscoli si stavano rilassando, puntai il mio membro duro e cominciai a penetrarlo.

Aiolia:
Era come se Shura conoscesse ogni parte del mio corpo. La mia mente ed il mio corpo erano completamente alla sua merce'. Stava disegnando linee immaginarie lungo la mia schiena, baciando il mio collo e massaggiando i miei glutei.
Sentii di appartenergli... Shura, non puoi immaginarti cosa significhi per me giacere qui tra le tue braccia...
Prendimi --pensai-- ti lascero' fare qualsiasi cosa tu voglia. Shura, non c'e' nulla al mondo che desideri di piu'!
"Sei ancora troppo teso", mi informo' il mio bell'amico.
"Shura --riuscii a dire senza aprire gli occhi-- voglio che tu mi prenda adesso. Ho sempre sognato di farlo con te.
Capricorn mi bacio' i capelli: " Non ti preoccupare, mio piccolo Aiolia, rilassati e lasciami entrare".
Feci un respiro profondo e feci del mio meglio per rilassare ogni muscolo del mio corpo e lasciare che Shura mi penetrasse. Tutto cio' che volevo era lasciare che mi possedesse, che trasformasse il mio corpo inerme in uno strumento per il suo piacere.

Shura:
Si era sottomesso senza dire una parola.
Era cosi' dolce averlo sotto di me, ad attendere dolcemente che lo penetrassi.
Il mio piccolo, adorabile Aiolia...
Mi era sembrato ancora un po' troppo teso, ma pensai che era normale, visto che si trattava della sua prima volta.
Inserii la punta del mio pene ed baciai una sua orecchia: "Ti fa male?"
"No... va tutto bene", ma dalla sua voce era alterata potevo capire che il mio giovane amico stava mentendo.
"Non ti preoccupare --dissi muovendo il mio membro piu' in profondita'-- lascia che ci pensi io e vedrai che ti piacera'"
"Oh Shura -- disse il mio angelo biondo con la piu' dolce delle voci-- non hai idea di come si stia bene tra le tue braccia. Mi sento..cosi' sicuro".
Lo abbracciai con tutta la mia forza e spinsi il mio membro ancora piu' in profondita'.
Il suo corpo era ora completamente rilassato e lascio' che entrassi completamente in lui.
Cominciai a muovere il suo pene su e giu'. Delicatamente. Il mio amico non riusciva a dire niente.
Quando aumentai il ritmo lo sentii lasciarsi sfuggire un grido.
"Ti prego, dimmi se ti fa troppo male", domandai respirando con affanno.
"Non smettere, per l'amor del cielo, non smettere", mi rispose lui, completamente abbandonato al piacere.
Aumentai il ritmo ancora. Spingendo il mio grosso membro su e giu' con tutta la forza che seppi trovare.
Sentii il giovane gridare forte, non so se di piacere o di dolore.
Finalmente, venni dentro Aiolia. Rimasi a riposarmi adagiato sulla sua schiena muscolosa, senza uscire da lui.
Potevo vedere un sorriso pieno di soddisfazione sul suo volto madido di sudore. Il suo corpo era rilassato sotto il mio, completamente abbandonato al piacere che gli avevo dato.

Sapevo di amare quel giovane uomo e che lo avrei protetto a costo della mia vita.




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