- Che diavolo ci sono venuto a fare qui a quest'ora?!!
Fa un freddo boia, accidenti !…. -
La palestra era completamente deserta.
E fuori tutto era talmente buio che sembrava sparito il modo intero, di là da quella porta.
La scarsa illuminazione della sala non permetteva neanche di vedere il soffitto.
- Certo che vuota questa palestra sembra enorme! Ma siamo sicuri che è la nostra? Aveva delle luci così schifose?-
Una strana impressione gli metteva i brividi addosso. La sensazione di trovarsi in un luogo familiare e sconosciuto nel medesimo tempo.
Era la sua palestra….. SAPEVA che era la sua, eppure….
Eppure allo stesso tempo non lo era. Sembrava completamente trasformata. Forse perché un posto del genere non è fatto per essere vuoto.
Senza le voci dei suoi compagni e le grida d'incitamento di quei cretini dei suoi amici diventava un luogo inutilmente grande e silenzioso.
Sakuragi fissava diritto davanti a sé, cercando di ricordare il motivo per cui si trovava a scuola a quell'ora di notte.
- O al meno credo che sia notte……è buio pesto!! -
Improvvisamente captò un movimento con la coda dell’occhio, e si voltò di scatto.
Fu come un'apparizione.
A pochi metri da lui, immobile al centro della lunetta, adesso c'era Rukawa.
Il suo sguardo intenso e glaciale era fisso sul tabellone, mentre le sue dita sottili avvolgevano con estrema naturalezza la superficie sferica di un pallone da basket.
" Volpino! E quando accidenti sei entrato?!" esclamò Hanamichi tentando ancora una volta di ignorare l'incredibile accelerazione dei battiti del suo cuore alla vista del compagno…..
- Due secondi fa'era vuota, ne sono sicuro! Io non l'ho neanche sentito arrivare!! -
Eppure quella volpe era proprio lì di fronte a lui. E come al solito se ne stava davanti al canestro tutto preso dal suo allenamento, senza degnarlo nemmeno di uno sguardo.
Piegandosi leggermente sulle ginocchia il n° 11 dello Shohoku si mise in posizione di tiro, per poi centrare il cesto con un lancio perfetto.
Al solito……
Parlare con lui era come rivolgersi a un muro….
"Oi! Mi rispondi?! Che cavolo di ore sono?"
Le parole già frementi di rabbia che uscirono dalle labbra di Sakuragi risuonarono all'interno della palestra vuota.
- Dannato! Devi smetterla di ignorarmi una buona volta!!! -
Il ragazzo dai capelli corvini raccolse la palla da terra e si diresse nuovamente verso la lunetta, senza neanche lanciargli un’occhiata.
" Rukawa! Maledetto!! Mi vuoi rispondere?!!"
Ma quel volpino continuava imperterrito il suo allenamento senza prestargli la minima attenzione. E non era solo il suo solito atteggiamento strafottente; sembrava…… sembrava proprio che non lo sentisse affatto.
Il rossino inspirò profondamente, preparandosi a chiamarlo un'ultima volta.
"RUKAWAAAAAA!!"
Niente.
Probabilmente a Tokyo lo avevano sentito, ma quella volpe era diventata completamente sorda.
- Non è possibile che non mi senta!! Forse se lo prendo per il collo si accorgerà che ci sono anch’io!! -
Non riusciva a sopportare quella sua fredda indifferenza. Sembrava che qualunque cosa lui facesse, per Rukawa non avesse la minima importanza.
E questo per una qualche strana ragione gli faceva male.
Dio, se faceva male….
Arrivava a fare di tutto pur di riuscire a scuoterlo, a stuzzicarlo, a provocare una qualsiasi reazione da parte sua!! E l'unico risultato erano le sue risposte sprezzanti, sbrigative, al massimo una bella scazzottata; e poi tutto di nuovo come prima….. Come se quel bastardo avesse voluto soltanto togliersi di torno un'insignificante scocciatura…..
- Maledetto!! -
Proprio con lui doveva far l'indifferente!! Lui che per tutta la sua vita non aveva desiderato altro che farsi notare il più possibile dagli altri !
Quei capelli tinti di un rosso fuoco. Quell'aria da spaccone e quel comportamento così rumoroso e casinista…..
Era facile attirare l'attenzione di chiunque.
Lo faceva sentire bene aver gli occhi di tutti puntati addosso, anche in mezzo alla strada.
Leggeva timore e rispetto in quegli sguardi spauriti che lo fissavano da lontano, ed era rassicurante.
E poi arriva lui.
Quel volpino insolente e menefreghista che non si degna nemmeno di rivolgergli la parola. Resta indifferente alle sue provocazioni. Scuote la testa rassegnato di fronte alle sue spacconate da grande genio.
Per la prima volta qualcuno che non lo considera minimamente, e sembra accorgersi a mala pena della sua presenza.
Se al meno quel bastardo dicesse di odiarlo!! Lo provocasse! Lo prendesse in giro perché è ancora un principiante!!
Ma quel silenzio freddo e distante…. Quello sguardo sempre fisso su qualsiasi altra cosa, tranne che su di lui, era il peggiore degli insulti.
Perché era la prova che per Rukawa lui contava poco più di niente. Sia nel bene che nel male.
E invece Hanamichi, come uno scemo non faceva altro che-……
Dannazione!!
Perché doveva sentirsi così sottosopra ad ogni suo sguardo mentre quel bastardo neanche si accorgeva della sua esistenza?!!
Perché doveva ridursi ad insultarlo e picchiarlo dalla mattina alla sera pur di ottenere un briciolo della sua attenzione?!!!
Il suo sguardo colmo d'ira si fissò sul bellissimo e gelido viso dell'avversario.
Riusciva appena a scorgerne il profilo, dato che il ragazzo gli stava dando le spalle.
- Dovrai accorgerti di me! Prima o poi ti farò capire quanto valgo!
Fosse l'ultima cosa che faccio!! -
Scattò in avanti pronto ad afferrare il braccio del compagno, per farlo girare finalmente verso di lui. E non dover più vedere quella schiena rivolta contro il suo viso, contro le sue parole…. Non dover più sopportare quell'indifferenza che si piantava nel cuore come la più affilata delle lame.
Ma lo slancio della sua mano si bloccò di colpo, mentre i suoi occhi mettevano a fuoco ciò che fino a quel momento non avevano notato.
-C- che diavolo?…… si è messo a-addosso?……. -
Il ragazzo fermo a pochi metri da lui non aveva indosso che un paio di calzoncini neri, corti; da cui fuoriuscivano per qualche centimetro un paio di attillati ciclisti del medesimo colore.
La pelle chiarissima della sua schiena ben modellata, finalmente libera da inutili ingombri, sembrava quasi brillare di luce propria sotto il raggio dei riflettori.
Solo una morbida fascia di spugna nera interrompeva quel candore, stretta sul suo braccio sinistro appena sotto il gomito.
Una vampata improvvisa di calore arrossò rapidamente il volto di Hanamichi, mentre un fremito sordo e silenzioso che non riuscì ad ignorare percorse ogni fibra del suo corpo, ed ogni angolo della sua mente fu catturato dai movimenti di quel corpo stupendo.
Il più bello che avesse mai visto….
Semplicemente perfetto.
Con lo sguardo seguì la linea leggermente curva delle spalle, per poi scendere lungo quella schiena dalla carnagione candida. Soffermandosi sui morbidi rilievi formati dalle scapole. Indovinando sotto quella pelle ogni singolo muscolo, fino ad arrivare alla sottile curva dell’elastico che premeva leggermente su quei fianchi sottili e robusti al medesimo tempo.
I suoi occhi indugiarono per qualche istante lungo la linea scura che contrastava meravigliosamente con quella pelle chiarissima.
Poi, lentamente, .scivolarono un po'più in basso….
Si morse le labbra, deglutendo rumorosamente nel tentativo di mandar giù la gran quantità di saliva che d'improvviso gli aveva riempito la bocca.
Un fresco rivolo di sudore scese lungo la sua fronte rovente. Mentre quei brividi caldi continuavano a percorrere le sue gambe, il suo petto, le sue braccia. In una corsa inarrestabile verso quell'unica direzione…
- ……Bellissimo…… -
Fin dal primo momento.
Fin dal primo, singolo istante in cui lo aveva visto, aveva provato l’impulso irrefrenabile di mettergli le mani addosso.
Si inventava di tutto per stuzzicarlo. Ogni più piccolo pretesto era buono per attaccar briga con lui, per fare a botte con lui….. per ottenere anche solo qualche minuto della sua attenzione…..
E adesso sentiva che avrebbe fatto qualsiasi stupidaggine, detto qualsiasi idiozia, pur di potergli mettere ancora le mani addosso……
In un modo o nell’altro…..
Il suo sguardo vagava ancora sperso lungo quelle gambe slanciate, quando Rukawa si voltò di scatto verso di lui, fissandolo con i suoi splendidi occhi di ghiaccio.
Tutto il sangue che Sakuragi aveva in corpo affiorò sulle sue guance. E non solo su di esse…..
Un pericoloso ed intenso calore stava rapidamente infiammando il suo basso ventre…
Diamine!! Vuoi controllarti?!
No, non riusciva più a controllarsi. Stava per commettere una pazzia.
Quella volpe era capace di risvegliare in lui gli istinti più inconfessabili.
E poi di colpo quella voce. La SUA voce, bassa e gelida.
Che lo colpì come una sferzata di ghiaccio.
"Devi lasciarci in pace."
- C-come?…. LasciarCI?.. -
Precipitò dalle nuvole in un solo istante.
Quelle parole pronunciate con un tono così duro ebbero lo stesso effetto di una doccia gelata.
- Ma d-di chi parli, volpino? -
Rukawa ora stava ad un passo da lui, e continuava a fissarlo con disprezzo.
" Io e Akira stiamo insieme, adesso. Quindi d’ora in poi vedi di stare alla larga da me e dal mio uomo, chiaro?"
-Co-?…. -
Sakuragi guardò smarrito negli occhi neri di Rukawa.
Doveva aver capito male… Non era possibile che quella volpe avesse detto ciò che le sue orecchie avevano sentito….
" Stai scherzando vero?…." mugolò con la voce strozzata dall’angoscia.
Ma quello sguardo raggelante non lasciava spazio a molti dubbi…..
Hanamichi rimase immobile. Pietrificato. Fissando con occhi sbarrati il suo compagno di quadra che si voltava e si incamminava con passo lento verso l’uscita della palestra.
Era semplicemente impossibile……
" E'UNO STUPIDO SCHERZO!!"
Dalla sua gola uscì una voce stridula ed acuta.
Il cuore improvvisamente stretto in una morsa così dolorosa che non riusciva a smettere di gridare.
" DIMMI CHE E'UNO SCHERZO!!"
- Non è vero! Non può essere vero!!
Non ci credo! -
" Stai mentendo!!"
Era disperato.
Serrò i pugni scattando in avanti, travolto dall’impulso di fermarlo, di afferrarlo, di riempirlo di schiaffi !!!…..
….di stringerlo tra le braccia e dirgli quanto-……..
" Non è veroooooo!!"
Aprì gli occhi di colpo, sbattendoli ripetutamente, e lasciando che due piccole lacrime scorressero sulle sue guance arrossate e frementi.
Checcosa?!
Il professore lo stava fissando da dietro la cattedra, evidentemente alterato, ma anche timoroso di una reazione violenta da parte di quell’altissimo teppista dalla chioma purpurea.
Tutti i suoi compagni di classe si erano tirati da parte, il più lontano possibile da lui, e lo fissavano con occhi terrorizzati.
" He-hem!! Che cosa non sarebbe vero, signor Sakuragi?"
Il ragazzo rimase a fissare il volto irato del professore, senza riuscire a vederlo.
Davanti ai suoi occhi era ancora impressa l'immagine di Rukawa mentre si allontanava da lui, dandogli ancora una volta le spalle…
Nelle sue orecchie rimbombava ancora quella dannatissima frase…..
Un calcio deciso sullo stinco da parte del suo amico Yohei riuscì a riportarlo finalmente alla realtà.
" AIA!! Ecco, io…… s-scusi tanto……ero un attimino……"
" Addormentato, sì ! Veda al meno di fare sogni meno rumorosi ! E si ricordi che se non prenderà come minimo una sufficienza nel prossimo test, se lo può anche scordare di partecipare alle nazionali con la sua squadra!"
" S-sì, certo! Mi scusi !"
Si lasciò ricadere sulla sedia, ancora tremante come una foglia.
I battiti del cuore che rimbombavano nel petto e sulle tempie, come impazziti.
- Era solo un sogno.
Solo uno stupido sogno. -
" Pssssst! Hei ! Va tutto bene Hanamichi? " gli sussurrò Yohei. Decisamente preoccupato dalla sua espressione sconvolta.
Ma il ragazzo sembrò non sentirlo. Continuando a fissare il pavimento di fronte a lui senza accennare alla minima risposta.
- Era solo uno stupido sogno…… -
***
" Avanti ragazzi! Volete darvi una mossa?!! Vi mancano ancora dieci giri!"
" Mi spieghi il dannato motivo per cui noi dobbiamo correre come bischeri mentre tu stai lì a fare la bella statuina?!!" miagolò Ryota lanciando un’occhiataccia al suo capitano.
" Sta'zitto e corri !! Brutto scansafatiche che non sei altro!"
" Andiamo Sakuragi! Perché non lo mandi in bestia come al solito? Così la finiamo con questo strazio!!" si lamentò Mitsui, ormai abituato a saltare completamente la corsa di riscaldamento proprio grazie all’esuberanza del rossino.
Ma Hanamichi non era certo in vena d'idiozie in quel momento.
Lo stupido sogno di poco prima lo aveva sconvolto più di quanto fosse disposto ad ammettere.
Continuava a ripetersi che erano scemenze. Che la sera prima aveva mangiato troppo pesante. Ecco perché faceva sogni così cretini !!
Eppure nessuna delle sue solite scuse riusciva a levargli dalla testa l’orrendo sospetto che forse…..forse Rukawa poteva anche……
ricambiare Sendo.
- Non dirlo!!
Era solo un sogno! UN SOGNO!!
E poi chissenefrega di quella maledetta volpe!
Che si frigga!!! -
Con gli occhi cercò istintivamente l’agile figura del suo compagno di squadra, che correva pochi metri avanti a lui.
Hanamichi non ricordava nulla della prima parte di quel sogno.
La sua testa l'aveva completamente rimossa, cancellata. Eppure un brivido intenso ed inspiegabile percorse la sua schiena non appena incrociò con lo sguardo lo splendido contrasto tra il nero di quella fascia di spugna e la pelle chiarissima di Rukawa…..
" Potete fermarvi pelandroni ! Cominciate a farmi vedere qualche bel tiro a canestro."
" Sì ragazzi, grinta! Siamo alle nazionali !!" apostrofò allegramente Ayako.
" Ehi, Rukawa." esclamò Mitsui lanciando un pallone tra le mani del ragazzo " Dì un po’, quel Sendo ti ha fatto trottare l’altro giorno, eh? Pensi che ci sia qualcuno più in gamba di lui alle nazionali? Sarebbe un bel guaio
per te!"
Rukawa squadrò con diffidenza il sorrisetto ironico che era spuntato sulle labbra del compagno.
" Non mi ha fatto trottare. E poi non credo che ci sia qualcuno più in gamba di lui. E’-….. AIO!!"
Portando con una smorfia la mano sulla zona colpita il ragazzo si voltò di scatto nella direzione da cui proveniva il pallone che gli era arrivato dritto sulla testa.
Sakuragi lo stava fissando con occhi torvi, e le braccia infilate nei calzoncini.
" Oh, scusa tanto volpino, ma avevi i capelli fuori posto !!…." esclamò con tono acido, cercando di trattenere la rabbia.
Credeva di star impazzendo del tutto.
E quel dannato non si accorgeva di niente!!
Continuava a parlare di Sendo e di quanto era bravo come se nulla fosse!!!
Stupido! STUPIDO!!
Rukawa ricambiò per qualche istante quello sguardo fremente, massaggiandosi la nuca. Poi si avvicinò lentamente, si fermò di fronte a lui e senza il minimo preavviso gli piazzò un bel pugno sul naso, gettandolo a terra.
" Oh, scusa. Avevi una……espressione idiota sulla faccia." sentenziò con un tono di voce più raggelante del solito.
Hanamichi non aspettava altro.
.
Per lo meno avrebbe smesso per qualche minuto di parlare di Sendo!!
Era già lanciato verso il compagno, quando con un rapido balzo Kogure si mise tra di loro.
" Andiamo ragazzi ! Non è il momento di pensare a queste stupidaggini !"
Con uno sforzo enorme Sakuragi riuscì a tenere a freno l'impulso di scaraventare al suolo quell'idiota di un quattrocchi che si era messo tra lui e Rukawa.
Serrò i pugni di fronte al petto, stringendo i denti per non mettersi a urlare.
- Dannazione!
IO
sono mille volte più in gamba di quel maledetto!! -
" Certo, come no! Non è il momento! Ora è Sendo l’argomento della conversazione, giusto?!! E conti di farti sbaciucchiare ancora dell’altro da quel bastardo?!!"
Non capiva più nulla…. Nulla…
L’intera squadra era ammutolita al suono di quelle parole, trattenendo il fiato.
Stavolta l’aveva proprio detta grossa….
Era difficile che Rukawa si incavolasse. Anzi….. A pensarci bene nessuno di loro lo aveva mai visto veramente arrabbiato.
Ma tutti avevano l'angoscioso presentimento che fosse consigliabile non essere nelle vicinanze, quando questo fosse avvenuto!!
E guarda cosa gli andava a dire quel cretino!!
Rukawa scansò con un braccio Kogure, che non osò pronunciare una sillaba di protesta, e si piantò di fronte al rossino, fissandolo con la solita, apparente freddezza.
La calma prima della tempesta…..
Tutti erano pronti al peggio, ma il ragazzo non si mosse.
" Adesso basta."
La sua voce calma e profonda risuonò all’interno della palestra.
" Sono stufo di te. Sono stufo delle tue stupidaggini. Non sai fare nient’altro che l’idiota.
Mi spieghi che diavolo vuoi da me?
Lasciami in pace una buona volta."
Hanamichi rimase a guardarlo. Immobile.
Gli occhi sbarrati come di fronte alla più assurda delle domande.
* Devi lasciarci in pace*
Come nel sogno…..
Quella frase risuonò nella sua mente dieci, cento, mille volte insieme. Assordante.
Il cuore cessò di battere, stritolato dall'angoscia.
Un dolore così forte…. non credeva che potesse mai-…..
" I-in pace? Certo che ti lascio in pace! Vuoi vedere come ti lascio in pace?!! Me ne vado!!"
Si volse di scatto e si diresse a grandi passi verso l'uscita della palestra.
Completamente fuori di sè.
- Non correre Hana. Non metterti a correre.
Non dargli questa soddisfazione. -
" Ehi, Sakuragi ! A-aspetta!"
" Dove vai?"
" Su dai ! Non te la prendere così ! Lo sai com’è fatto Rukawa!"
" Io non me la prendo affatto!! E ANDATE TUTTI AL DIAVOLO!!!"
- Non correre. Non correre. Non-... -
Si precipitò fuori da quella palestra. Lontano da quelle voci. Via da quel maledetto posto!……
Cercando disperatamente di zittire quella voce che continuava ad urlare dentro la sua testa.
Sempre la stessa frase.
- Sei solo un bastardo!!
……..bastardo…….. -
Rukawa rimase immobile per qualche istante, guardando nella direzione in cui era sparito di corsa Sakuragi.
- Idiota. -
Poi si diresse a sua volta verso lo spogliatoio, accompagnato dai severi sguardi di rimprovero di tutta la squadra.
Nessuno di loro comunque disse nulla.
Tanto sapevano che sarebbe stato come parlare ad un muro….
Alzandosi dalla panchina da cui aveva osservato tutta la scena, Ayako seguì il ragazzo fin dentro la stanza senza dire una parola, chiudendo poi la porta dietro le loro spalle.
" Non ti pare di aver un po'esagerato questa volta?
Va'a chiedergli scusa."
Rukawa si girò lentamente verso di lei al suono della sua voce, quasi sorpreso.
Non si era nemmeno accorto che la ragazza lo avesse seguito lì dentro.
Rimasero in silenzio per qualche minuto. Fissandosi.
Ayako era ancora l'unica che riusciva a comprendere quando era il momento di stare zitti, con lui. E si accontentò di sostenere lo sguardo gelido e severo del suo ex-compagno delle medie.
Fino a quando il ragazzo non distolse gli occhi dai suoi, volgendosi di fianco e cominciando a frugare nella sua sacca.
" Sai bene perché mi comporto così con lui. Ha un talento eccezionale. Mi fa rabbia che prenda le cose sempre così alla leggera. "
" Questo non è un buon motivo per ferirlo. "
" Ferirlo?! Quello?! Ma figurati. " sbuffò con noncuranza Rukawa, senza sollevare lo sguardo dal contenuto del suo saccone sportivo.
" Sì invece. Lo hai fatto. Tu ferisci le persone e nemmeno te ne accorgi, come al solito. "
". . . . . . . . . . "
Ayako sospirò rassegnata. Era proprio un testone, non sarebbe cambiato neanche in un milione di anni.
" Perderai anche lui. Come hai perso me….."
E per un istante un forte dolore le attraversò il petto, al ricordo delle labbra di quel bellissimo ragazzo sulle sue…..
Ma fu solo un attimo.
Rukawa le lanciò uno sguardo stupito.
" E ti sembra la stessa cosa?!" esclamò prima di mettersi la sacca in spalla ed avviasi verso la porta.
La ragazza lo guardò uscire dallo spogliatoio scuotendo la testa con un eloquente sorriso sulle labbra.
- No…. Forse non è proprio la stessa cosa.
Però è più simile di quanto credi, Kacchan…
Molto, molto più di quanto credi…. -
Quello scemo non aveva mai capito un accidente dei sentimenti di chi gli stava accanto!
"Mister unfeeling" !!!
He he.
Che strano….
Proprio adesso le tornava in mente quel buffo soprannome.
Era stata proprio lei ad affibbiarglielo, quando Rukawa era arrivato nella sua stessa scuola media, e nel giro di una settimana quell'appellativo aveva fatto il giro di tutto l'istituto.
Le rimaneva proprio antipatico quel novellino morto di sonno che faceva piangere e sospirare tutte le sue amiche senza nemmeno rendersene conto!
Non lo faceva neanche apposta, probabilmente. Solo che lui la testa sembrava averla dovunque, tranne che sui sentimenti degli altri !!
E non aveva mai capito cosa si celasse dietro agli sguardi timidi e sognanti che lo accompagnavano ovunque andasse……
Così come non faceva nemmeno caso alle grida assordanti delle sue tifose.
Insensibile!
Quella era stata la prima impressione che aveva ricevuto da quello spilungone sempre così silenzioso e solitario.
Però era davvero bello…..
Questo non si poteva certo negare.
E poi giocava basket, e quello era un altro piccolissimo punto a suo favore.
Tra tutti gli sport che a quei tempi Ayako conosceva, era quello che le faceva meno schifo. Forse perché lo aveva praticato lei stessa per un lungo periodo, quando era più piccola, spinta dall'insistenza dei suoi genitori.
Non che fosse un'appassionata, per carità!! In fondo si trattava sempre di dieci scemi che correvano dietro ad una palla.
La manager dello Shohoku sorrise dolcemente al ricordo di ciò che pensava della pallacanestro prima di aver conosciuto Kaede.
Chi lo avrebbe mai sospettato, allora, che sarei finita ad adorare così tanto questo sport…. -
Quando andò a vederlo giocare per la prima volta in realtà fu soprattutto per far contenta la sua migliore amica, che si vergognava da morire ad andare da sola a fare il tifo per Rukawa.
Quella scema rimase tutto il tempo ad ammirare il bel fondoschiena del suo compagno di classe, ma Ayako….
Fu letteralmente folgorata.
Non aveva mai visto nessuno giocare in quel modo.
Con tanta passione, tenacia e caparbietà.
Era come invasato, quel ragazzino dai capelli nerissimi e dalla carnagione quasi diafana.
Nonostante fosse il più giovane in campo, il suo stile di gioco era nettamente superiore a quello di chiunque altro.
Avversari e compagni di squadra rimanevano a bocca aperta di fronte alla sua agilità ed alla sua precisione straordinarie, degne di un giocatore professionista.
Ed aveva appena compiuto quattordici anni……
Un vero genio.
I suoi occhi sprigionavano scintille ad ogni tiro, e riuscivano a trascinare in un entusiasmo travolgente chiunque posasse lo sguardo sui suoi splendidi movimenti.
- Anch'io…..
Anch'io voglio provare ciò che prova lui in mezzo a quel campo….
Che cosa lo spinge ad impegnarsi così tanto? Cos'è quella luce che brilla nel suo sguardo ogni volta che le sue dita sfiorano quella pesante sfera arancione?…. -
Ed Ayako non ebbe pace fino a quando non riuscì a scoprire lei stessa quanto riesca ad essere grande la passione che si può provare per uno sport.
Tutti i giorni, dopo quella partita, iniziò ad allenarsi in ogni momento libero, da sola. Con i tiri, con i fondamentali, con qualsiasi cosa affiorasse alla sua mente della precedente esperienza di gioco.
Fino a quando si accorse di non poterne più fare a meno.
Perché si sentiva bene stringendo quel pallone nelle sue piccole mani, e in fondo non le importava molto di essere bassa, e quindi di non poter entrare a far parte di una vera squadra.
Era altrettanto bello vedere gli altri stare in campo con la stessa passione che ora scorreva nelle sue vene.
E soprattutto era bello vedere lui….
Guardarlo giocare ed innamorarsi del basket….. era praticamente la stessa cosa.
Era colpa di quel ragazzino insolente se adesso si ritrovava in palestra a tentare disperatamente di far entrare la palla nel canestro dai fatidici cinque metri !!
Chissà…. Forse non era soltanto della pallacanestro, che si stava innamorando….
"Sei scarsina."
Checcosa??!!!
Un ennesimo tiro libero troppo corto, che evidentemente aveva attirato l'attenzione di qualche maleducato!!
Ayako si era voltata verso l'ingresso, ritrovandosi di fronte a quel numero 4 che aveva saputo cambiarla nello spazio di una semplice partita.
Kaede Rukawa, si chiamava…. Ed era la prima volta che sentiva la sua voce.
Bella. Profonda. Quasi ridicola per un quattordicenne.
Si avvicinò a lei con passo lento e sicuro, per poi afferrarle le braccia senza il minimo preavviso, e ruotarle verso l'alto sopra la testa della ragazza.
"E'questa la posizione corretta. Se tieni le braccia così basse non riuscirai mai a dare potenza al tuo tiro."
"Ah…… G-grazie…. "
Riuscì a sussurrare Ayako come risposta, perdendosi per un istante in quello sguardo così intenso da far male….
Ma quella era un'altra storia.
Ciò che c'era stato tra lei e Rukawa dopo quell'incontro in palestra ormai era acqua passata. E di certo non le avrebbe giovato a nulla ricordarlo in quel momento.
Ormai era finita. Ed era meglio così.
Quello stupido non era cambiato di una virgola, dal giorno in cui l'aveva lasciato!!
Sempre il solito insensibile!!
Non riusciva nemmeno a capire il comportamento di Sakuragi….
La ragazza scosse la testa ancora una volta, aggrottando lievemente le sopracciglia.
Non c'era nulla da fare con uno zuccone simile!!! Accidenti a lui !
"Ayaaaaakooooo
Una voce sepolcrale la fece sobbalzare.
Sulla porta dello spogliatoio c’era un Miyagi con due lacrimoni enormi ed un’espressione disperata, che la fissava dallo spiraglio socchiuso che Rukawa aveva lasciato uscendo dalla stanza..
" Come hai potuutoooo?……..Bohooooo!"
La ragazza incrociò le braccia, sorridendo con malizia.
" Stavi origliando!"
" Come hai potuto?!! Stavi con quel….quel !…"
" Oh, finiscila! E'stato più di due anni fa!"
" Allora non provi più nulla per lui? Giuramelo!!"
Ryota le poggiò le mani su entrambe le spalle, fissandola con occhi di fuoco.
" Tranquillo. Ormai è acqua passata."
Il n° 7 dello Shohoku tirò un lungo sospiro di sollievo, rassicurato dall’espressione serena e sincera della ragazza.
" Però una cosa me la devi spiegare, Aya-chan! Perché tutti quanti perdono completamente la testa per lui?!! Sembra di stare in manicomio per colpa sua!! A me pare solo un grande stronzo!"
" Beh, in effetti il suo è proprio un bel caratterino! Decisamente non lo si può definire un tipo socievole!" ridacchiò Ayako.
Miyagi aggrottò lievemente le sopracciglia, portandosi una mano sotto il mento con aria concentrata.
" Ora che ci penso non sappiamo assolutamente nulla di lui. Per quello che ne so potrebbe anche essere uno yakuza! Con quello sguardo da assassino che si ritrova!"
" Ha ha ha!! Rukawa uno yakuza? Che spasso!! No, no! Sei fuori strada Ryota."
" Comunque deve essere uno ricco sfondato! Si da tante di quelle arie di superiorità che sarà sommerso dai soldi fino al collo!!"
" No, non è particolarmente ricco. E'solo molto viziato, tutto qui.
Ciò che Rukawa vuole, Rukawa ottiene." sentenziò la ragazza mimando alla perfezione il suo tono gelido e distaccato, e suscitando la risata divertita del compagno.
"Dovessi vedere com'è buffo, assieme ai suoi genitori !
La madre non supera il metro e mezzo, ed il padre sarà alto pochi centimetri più di lei ! Nessuno riesce mai a credere che quello spilungone di Kaede sia loro figlio!! "
" Cavoli ! Ma dici sul serio?! E da dove gli escono quei quaranta centimetri in più, accidenti a lui?!!"
Ringhiò Miyagi senza riuscire a celare una feroce invidia…..
" Non ne ho idea! Oltretutto-….. " prima di terminare la frase Ayako fece cenno al ragazzo di avvicinarsi a lei, iniziando poi a parlare a bassa voce vicino al suo orecchio.
" ……che rimanga tra noi, mi raccomando! Ma il padre di Rukawa…. Beh, è decisamente uno degli uomini più brutti che io abbia mai visto!! "
" Checcosa?!!! Con un figlio così?!!! "
" Assurdo, vero? In compenso però è un uomo molto dolce, solare, sempre allegro…"
" L'esatto opposto del nostro Rukawa, in sostanza."
" Esatto! Sempre più assurdo, no?"
" Beh… Si vede che quello è stronzo di natura! Non ha bisogno di prendere esempio da nessuno.."
" Ryota!! Cattivo! Non sparlare del tuo compagno di squadra!!" disse la ragazza tirandogli una scherzosa ventagliata sulla testa.
Gli era proprio scappata, quella cattiveria…..
Non riusciva a non essere ancora un po'geloso di quel ragazzo così schifosamente bello, che solo respirando faceva breccia nel cuore di qualsiasi ragazza.
Soprattutto sapendo che anche la sua adorata Ayako era passata attraverso una bella cotta per lui…..
" S-senti Aya-chan…… Io…… Tu…… Pe- perché ti eri messa….. c-con lui? C-cioè….. Lui non è un tipo adatto ad una ragazza sensibile come te, ecco!!!
Tu hai bisogno di qualcuno che-…… i-insomma……"
" Hai ragione, Ryota. Decisamente non era la persona giusta per me." disse la ragazza con un bellissimo sorriso sulle labbra.
E Miyagi sgranò gli occhi al suono delle sue parole. Completamente spiazzato da quella risposta inaspettata.
- Cavoli…… Ci rinuncio……
Io non lo capirò mai che cosa accidenti frulla nella testa delle donne!! -
" E allora perché diavolo ti eri messa con lui?!! Porca miseria?!!!"
Un sorriso malizioso e divertito spuntò sulle labbra della sua Ayako.
" E me lo chiedi?!
Perché è bello come un dio! L’uomo ideale per qualsiasi ragazza!
Ero l'invidia di tutta la scuola quando passeggiavamo a braccetto!
E poi….
Ha un sogno bello al meno quanto lui……"
***
" Aaaaaah! Com'è bello!!….."
" E'stupendo!"
" Accidenti, speriamo che finiscano presto di allenarsi, così potremo vederlo!!"
Il consueto stuolo di ammiratrici gironzolava intorno alle porte chiuse della palestra, nella speranza di poter vedere anche solo per qualche minuto il bel Rukawa.
" Oh, Haruko! Sapessi come ti invidio! Tu puoi vederlo tutte le volte che vuoi !!!"
La ragazza arrossì violentemente, scuotendo con forza la testa.
" M-ma no! Che dici ! Io………lui non-…."
" Come sei fortunata!"
" Lui è così bello!!"
" Waaaaaaa!"
Haruko sorrise tristemente, osservando l’esaltazione euforica delle sue amiche senza riuscire a prendervi parte.
- Un ragazzo così posso solo sognarlo…. -
E lei ormai non se lo ricordava nemmeno più quante volte aveva immaginato di stare tra le sue braccia…. Fantasticando giorno e notte su cosa avrebbe provato poggiando le labbra su quelle del ragazzo che gli era sempre piaciuto. Dal primo momento in cui lo aveva visto.
Rukawa in quella partita aveva fatto faville. E vederlo con quel pallone tra le mani era stata l'esperienza più emozionante di tutta la sua vita!
No.
Non era solo bello.
C'era qualcosa di straordinario nel modo in cui giocava a basket… Qualcosa che riusciva ad affascinare chiunque lo guardasse, come una specie di ipnosi.
Tutti coloro che assistevano al suo gioco non potevano fare a meno di rimanere incantati dal fuoco che ardeva nei suoi occhi ogni volta che si trovava di fronte un avversario.
Quando stringeva quella sfera tra le dita tutto il gelo del suo sguardo spariva come per incanto, trasformandosi in un ardore travolgente che riusciva a contagiare qualunque spettatore, e qualunque persona si trovasse sul suo stesso campo.
Non era necessario che gridasse. O ridesse. O esultasse insieme agli altri.
Non servivano a nulla le parole.
Bastava vederlo palleggiare lanciato verso il canestro, oppure staccarsi da terra caricando sulle braccia un tiro da tre punti, per capire che quel ragazzo quando calpestava il terreno di gioco…..
era completamente felice.
Non aveva bisogno di altro.
Tutto il suo mondo era racchiuso in quel rettangolo circoscritto da una linea bianca tracciata su un pavimento di legno.
E quel mondo apparentemente così piccolo diveniva immenso agli occhi di chiunque lo vedesse giocare…
Per questo Haruko sapeva di non avere speranze.
Perché ormai aveva compreso fin troppo bene il motivo per cui Rukawa non degnava di uno sguardo né lei, né nessun altro...
E la cosa più assurda era che proprio per quel motivo se ne sentiva così terribilmente attratta…
Ma come si può combattere contro un pallone?….
Rukawa non faceva che pensare al basket.
Ne era ossessionato….
Nel suo cuore non c’era neppure un piccolo spazio dove lei potesse entrare……
Nel suo cuore non c’è neppure un piccolo spazio dove chiunque possa entrare……
Un triste sospiro uscì dalle sue labbra.
Avrebbe continuato a sognare quel bacio per tutta la vita…..
Il suo sguardo iniziò a vagare senza meta attraverso il cortile della scuola, tentando di distrarsi da quei pensieri malinconici, quando la sua attenzione fu attirata da una figura familiare che se ne stava appoggiata al pilone d’ingresso, con le mani in tasca ed il capo chino.
- Ma quello…… -
" Hei, ma quello non è Akira Sendo?"
" Chi?"
" Ma sì ! Quel bravissimo giocatore del Ryonan!"
" Certo che anche lui è proprio carino!"
" Chissà se ha già la ragazza?"
" Aaaaahh!"
" Oooooohh!"
Haruko però non prestava più attenzione ai gridolini di ammirazione delle sue amiche.
La presenza di quel ragazzo all'entrata della loro scuola dopo la sconfitta che aveva subito per lei poteva significare una cosa soltanto….
Guai !
Non era riuscito nemmeno ad aspettare che uscisse da scuola.
Si era appostato davanti a quell'ingresso da più di un'ora ormai, in attesa che finissero i suoi allenamenti pomeridiani.
Aveva voglia di vederlo. Di parlargli….
Che situazione ridicola…..
Proprio lui che da sempre andava in giro a vantarsi del gran numero di donne che aveva fatto cadere ai suoi piedi senza muovere un dito, stava facendo la posta ad un ragazzo come la più stupida delle adolescenti.
Forse avrebbe dovuto preoccuparsi di quell'inaspettato interesse per un uomo….
In fondo lui era sempre stato "normale" da questo punto di vista, e quel cambiamento di rotta era stato così improvviso ed imprevedibile che ancora non si rendeva nemmeno conto di quello che stava facendo.
Seguiva semplicemente il suo istinto, che gli gridava di prendersi quel ragazzo a qualsiasi costo.
Perché era quello giusto.
Con lui avrebbe potuto condividere la sua più grande passione.
Da lui avrebbe potuto imparare un sacco di cose.
Per lui avrebbe potuto fare qualsiasi stupidaggine….
Rukawa esercitava su di lui un magnetismo tutto particolare. Completamente diverso dall'attrazione che aveva sempre provato per le donne.
Di quelle notava il culo, un bel seno, due belle gambe lunghe e sottili….
Ma quel ragazzo lo attirava dentro.
Avvertiva una profonda affinità d'intenti fissando il suo sguardo in quei nerissimi occhi sempre così freddi.
La voglia di giocare a basket che supera ogni altro desiderio.
Così come era sempre stato anche per lui, prima di trovarsi di fronte a quella matricola …
E poi….
Cribbio!! Era maledettamente difficile da ammettere!! Ma ormai era ridicolo negare l'evidenza….
Ciò che provava era anche una forte…. fortissima attrazione fisica.
Per un ragazzo.
Quei rossori improvvisi. Quella piacevole morsa allo stomaco che lo prendeva ogni volta che se lo trovava davanti. Quei fremiti lungo la schiena…..
Quella voglia di mordere le sue labbra che non aveva smesso di tormentarlo dall'istante in cui le aveva sfiorate…
Il fatto che fosse un esponente del suo stesso sesso a provocargli tutti quei capogiri stranamente non lo preoccupava affatto.
Non gliene fregava nulla!!
L'unica questione che gli stava a cuore in quel momento era riuscire in qualche modo a parlargli.
SOLO a parlargli?….
No.
Stava morendo dalla voglia di baciarlo, quel bastardo….
Accidenti a lui !!
Continuava a sfuggirgli dalle mani sempre all'ultimo momento! E questo non faceva altro che aumentare il suo desiderio.
Ma questa volta non avrebbe permesso a nessuno di mettergli i bastoni tra le ruote.
- Tanto meno a quel deficiente di Sakuragi….. -
***
- Brutto stronzo… -
Hanamichi arrestò finalmente la sua corsa, poggiando ansimante le mani sulle ginocchia e fissando il suolo con occhi spenti.
Era sconvolto dalle sensazioni che stava provando. Non le capiva.
Lui Rukawa lo aveva sempre odiato! Quel maledetto volpino che gli rubava la scena sul campo e nel cuore di Haruko!!
Il suo più acerrimo rivale!
Colui che avrebbe voluto sconfiggere ed umiliare più di qualsiasi altra cosa al mondo!
Per questo gli prudevano le mani ogni volta che vedeva la sua faccia! E non sopportava che quel bastardo lo ignorasse!!
Per questo non faceva altro che provocarlo!!
O no?…..
Perché si sentiva così male dopo ciò che gli aveva detto?….
Avrebbe dovuto essere infuriato!! Riempirlo di botte fino a farlo diventare nero dai lividi!
In fondo era soltanto uno dei suoi soliti insulti.
* Sei un idiota *
Quanti milioni di volte aveva sentito quella frase uscire dalle sue labbra? Eppure non era mai stato doloroso come in quel momento….
Troppe emozioni si accavallavano nella sua testa.
Troppe domande a cui era rischioso dare una risposta….
Perché s'incazzava tanto ogni volta che vedeva Sendo vicino a Rukawa?…..
Reagiva come un pazzo furioso quando li trovava insieme. Perdeva completamente il controllo delle sue azioni !! Diceva e pensava cose che-……
- Al diavolo!!
Sono tutte stupidaggini !
Non me ne frega nulla di quei due imbecilli !!!
E detesto Rukawa!! LO DETESTO!!! -
Certo.
Così era tutto più facile. Con l'odio fino ad ora era riuscito a spiegare sempre tutto.
Perfino il fatto che quel ragazzo era fisso nei suoi pensieri dall'istante in cui lo aveva incontrato….
Logico!
Doveva riflettere sui suoi punti deboli ! Studiare le sue mosse! Trovare in tutti i modi la maniera per batterlo!!
Ma quel dolore soffocante al petto era impossibile da giustificare….
L'unico modo era far finta di nulla.
Smettere una volta per tutte di pensare a Sendo, a quel sogno e a quel dannato bastardo!!
- Ma chi cavolo ti credi di essere, stupida volpe?!! Io non voglio nulla da te! Proprio un bel nulla!!
Voi che ti lasci in pace?!! Bene! Perfetto!!
Non chiedo di meglio!!! -
Fece un profondo respiro, cercando di liberare il petto dal macigno che lo opprimeva dall'istante in cui Rukawa aveva pronunciato quelle parole.
Non servì a nulla.
Continuava a star male. Ad ansimare senza una ragione. A tremare dalla testa ai piedi...
- Maledizione!! -
Si sollevò di scatto, rovesciando la testa all'indietro e trattenendo a lungo il fiato, con gli occhi chiusi.
- Non m'importa….. Non mi deve importare.
Io quello lo odio. -
Aprì gli occhi lentamente, e rimase immobile a fissare diritto davanti a sé, senza vedere nulla.
Andava un po' meglio, forse.
Se si concentrava sull'odio e sulla rivalità tutte quelle sensazioni inspiegabili smettevano di agitarsi dentro di lui.
D'un tratto trasalì, mentre il suo sguardo si fissava sull'inconfondibile figura che girellava impaziente di fronte all'entrata della scuola.
Di nuovo lui.
E non era certo difficile immaginare il motivo della sua visita….
Stava aspettando Rukawa.
Si sarebbero salutati, magari dandosi anche la mano. Sendo avrebbe sfoderato uno di quegli irritanti sorrisi da primo della classe, invitandolo ad andarsene con lui in chissà quale bellissimo campetto da basket.
E quello stramaledetto stupido gli avrebbe detto di sì !!!
Perché tanto non c'era nessuno più in gamba di Sendo, vero?!!! Era lui il migliore!!!
L'unico con cui valeva la pena di giocare!!!
- Stronzo!!-
Tutto il suo corpo s'irrigidì. I pugni si strinsero con forza lungo i fianchi. E quell'inquietudine tornò ad essere improvvisamente un dolore insopportabile. Una rabbia disperata…..
- Te lo scordi, imbecille di un volpino!!!
Pensi di poterti liberare di me così facilmente?!!! Sei un povero illuso!!! -
Scattò verso Sendo con un balzo fulmineo, ormai completamente incapace di ragionare.
- Te lo puoi pure scordare che io ti lascio in pace, stupida volpe !!! -
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