DISCLAIMERS: PURTROPPO i due topoloni, nonchè
Itsuki sono di takeshi narumi e shinichi hiromoto
Solo noi
tre di
Swordangel
Liceo Yahmaarashi.
Ormai è quasi un anno che sto in sta scuola di ultima categoria, una
scuola di merda, per definirla in maniera fine.
Certo è un collegio per suorine svizzere in confronto alla Scuola
Fortezza.
Solo al ricordo di cosa ho passato laggiù mi vengono i brividi.
Anche se tutti mi dicono che sono coraggioso. Anche se mi temono e mi
rispettano. Anche se quasi mi osannano.
Eppure io non sono nulla.
Cazzo, no! Devo smetterla di farmi tutte 'ste seghe mentali!
Vaffanculo! Che cazzo mi succede? Da quando mi sono trasformato in una
mammoletta che se la fa nelle mutandine davanti alle ombre?
Eppure è lì che ho incontrato Itsuki. E Mei.
Itsuki. Forte, bella e coraggiosa. Niente a che spartire con le troiette
tettone che mi circondano adesso, tutte a cercare di abbassarmi i
pantaloni per raccontare in giro di essersi scopate il "Grande
Gentaro"!
Mi sono innamorato di lei la prima volta che l'ho vista, anche se era
travestita da ragazzo. Non mi ricordo se mi sono innamorato prima di
accorgermi che era una femmina. Bha, chi cazzo se ne frega...
Fatto sta che lei è unica.
Anche lei mi ama, probabilmente sarebbe disposta a farsi trivellare per
me. Peccato che il suo sia solo un amore fraterno.
Il suo cuore (e non solo...) sono sempre stati nelle mani di Mei.
E' per lui che ha lottato, non per me. E' per lui che ha pianto, non per
me.
E' per lui che si è imbrattata di sangue e vomito, non per me.
E certamente è da lui che si è fatta scopare, non da me di sicuro!
Bè, che dire, sono felice per loro.
Io mi sono messo in disparte fin dall'inizio di tutta questa fottutissima
storia.
L'amore è l'amore.
Anche Mei è felice. O almeno credo. Quello non parla mai.
Ma si fa capire.
Niente rimorsi, niente rancori, niente di niente.
Lui ne ha passate molte più di me.
Lui è Mei. Mei Mato. Il "material number one". Il mutante. L'ultima
arma contro il direttore.
Lui è il grande, quello veramente con le palle d'acciaio.
Lui è il mio migliore amico.
Con lui e per lui ho passato di tutto.
Io, Itsuki e Mei. Assieme abbiamo visto l'inferno. Ed assieme ne siamo
usciti, camminando sulle budella e sulle ossa dei nostri compagni. Noi
tre, solo noi tre.
Sempre uniti.
Eppure ultimamente non è più la stessa cosa.
Itsuki è sempre più bella, più corteggiata e più innamorata. Di Mei,
ovviamente.
E lui è più...umano.
Ha tanti amici, esce e si diverte con le ragazze. Parla. Non molto,
ma più di prima.
Non viene più a confidarsi con me, a raccontarmi come fare a
riappacificarsi con Itsuki quando litigano, a risolvere dei casini. O
anche solo a cazzeggiare un po' ed ascoltare musica.
Anche io nel frattempo mi sono allontanato. Ora ho una banda mia, di cui
sono il capo. E' quasi un piccolo esercito. Sono diventato famoso.
All'inizio mi sentivo esaltato, ma ora non più. Non me ne frega un cazzo
di avere una schiera di pezzenti adoranti che mi sbavano sulle scarpe,
pregandomi di farli diventare degli eroi, come me.
Invece tutte le volte che vedo Mei e Itsuki allontanarsi mano nella mano
come due piccionicini in calore senza quasi neanche salutarmi mi fa male,
molto.
Credo di essere geloso, ma non so neanche di cosa. Forse del rapporto che
si è instaurato tra loro e del fatto che mi sento escluso.
Mi ricordo che una volti dissi che la mia vita non appartiene solo a me.
Ed è vero, è anche di Itsuki e di Mei. E se loro se ne vanno si portano
via una parte di me.
Ma ora basta, basta pensarci!
Mi avvio in classe, fra poco suona la campanella...
MI viene da ridere! IO che mi preoccupo di una stupidissima campanella!
Alzo lo sguardo e mi blocco. Appoggiato alla porta della mia classe c'è
Mei.
Una puttanella lo sta abbordando, con sorrisi da Carrà mummificata e
movimenti invitanti del bacino. Vedo che lei appoggia una mano sul braccio
di lui, accennando a una classe vuota.
Lascialo stare! Lui è mio!
Prima ancora di accorgermi di quello che sto facendo mi avvicino a Mei, lo
tiro per un braccio e lo trascino via da quella piattola.
Poi mi fermo.
La stupidità del mio gesto si riflette in tutta la sua enormità negli
occhi confusi del mio amico, che ora mi guarda interrogativo.
"Che c'è?" chiede.
Merda! E ora cosa gli rispondo? "Sai, ero geloso, non mi andava che
tu parlassi con quella!" Si, certo, non credo neanche che capirebbe.
Lui è troppo puro.
Mei continua a guardarmi. Probabilmente starebbe lì delle ore, senza dire
nulla, finché non gli rispondo.
Mi guardo in giro, mi sento terribilmente in imbarazzo. Che cosa m'invento?
Fanculo!
"No, niente, lascia perdere..." bisbiglio, e me ne vado ad occhi
bassi, tirandogli un debole pugno sulla spalla.
Che schifo! Mi faccio pena!
Ora sono anche incazzato con me stesso.
Possibile che io non sia capace di trattenermi da queste figure del cazzo?
Che io non abbia nemmeno il coraggio di parlare con il mio migliore amico?
E poi perché mi sono comportato così?
Voglio stare un po' da solo. Devo riflettere.
Mentre salgo le scale alla ricerca di una stanza vuota vedo Itsuki che
parla con dei ragazzi.
Come vorrei staccare la faccia a quei falliti che sbavano sulla MIA Itsuki.
Ma quello che è appena accaduto m'impedisce di fare il bis.
E poi ci sono abituato a lasciar perdere i suoi corteggiatori.
La supero, troppo depresso per guardarla.
Forse mi saluta, forse no, ma faccio comunque finta di non aver sentito.
Eccola, la mia stanza!
E' un ripostiglio sporco, nell'ala abbandonata della scuola.
Vengo sempre qui quando sono giù. E ormai ci vengo sempre più spesso.
Mi ci chiudo dentro, nessuno sa che potrei essere qui, solo Itsuki e Mei.
MI accascio al suolo, stanco.
Perché sto così male?
Perché mi fa male il cuore?
Davvero, non capisco perché mi sono comportato così con Mei.
Dovrei essere felice se riesce a farsi una bella scopata. Ma vedere quella
puttanella mettergli le mani addosso mi ha dato veramente molto, molto
fastidio. Troppo.
E che dire della mia reazione?
Avevo paura, paura che mi...tradisse....mi lasciasse....
Itsuki, Mei...
Non lasciatemi!
Io vi amo!
Le parole che ho appena formulato mi sconcertano.
Vi amo.
Parole grosse come macigni.
Però solo ora comprendo.
Io non amo solo Itsuki, ma anche Mei.
Nello stesso modo.
Non potrei vivere senza l'uno, come senza l'altra.
Noi siamo tre, e solo assieme formiamo una sola anima.
E li desidero, entrambi.
Di voler scopare Itsuki l'ho sempre saputo, ma Mei?
Io davvero voglio anche Mei?
No! Impossibile!
Non sono una fottutissima checca!
Eppure...
Quando da solo, o in compagnia, mi sfogo in un piacere amaro e aspro non
penso solo a lei, ma anche a lui...
A quei suoi occhi sempre seri, ai suoi capelli, alle sue mani affusolate,
al suo bellissimo corpo...
Ahhhh!
Mi viene da urlare e da piangere allo stesso tempo!
Ed ecco che nel momento in cui sento la testa scoppiarmi, la porta si
apre.
Chi cazz..!
Alzo gli occhi.
LUI
E' lui!
Mei.
Rimango bloccato, immobile.
Oddio!
E adesso?
Mei chiude lentamente la porta e ancora più lentamente si avvicina a me.
Non riesco a leggere nulla nei suoi occhi.
A cosa sta pensando?
Si avvicina e allunga una mano fino a sfiorare il mio viso.
Vedo brillare sul suo dito un perla d'acqua. Una lacrima. Una mia lacrima.
"Perché piangi?" mi chiede.
Lo guardo.
Dio, è così bello!
Sulla sua faccia aleggia un'espressione gentile, mescolata alla solita
fierezza e determinazione.
Come potrei spiegare a lui quello che non riesco a spiegare neanche a me
stesso?
Non so fare altro che abbracciarlo forte e scoppiare a piangere.
Mi sento così idiota!
Ma ora ho bisogno di calore e di affetto, DI LUI.
Spero che questi miei sentimenti non trapelino, non voglio che capisca.
Lo sento stringermi dolcemente, accarezzarmi i capelli mentre mi abbandono
nelle sue braccia, neanche fossi una marmocchietta di prima elementare a
cui hanno appena fottuto il gelato... Ma ora non me ne frega un cazzo.
Non dice nulla, non servono parole fra di noi.
Lentamente mi calmo, ma non ho voglia di staccarmi, resto fermo così, ad
affogare nel suo calore e in quel suo odore un po' aspro ma buono.
Le sue mani scorrono sulla mia schiena, lente.
Ora che la crisi è passata mi sento strano nel suo abbraccio, ma non ho
nessuna intenzione di togliermi, chissà fra quanto potrò stare ancora
così intimamente vicino a Mei, al MIO Mei.
Quasi non mi accorgo quando le sue dita scivolano sotto la maglia,
cominciando a scorrere sulla pelle bollente e nuda.
MI stacco, sorpreso.
Ora i nostri visi sono a pochi centimetri e non posso fare a meno di
perdermi nei suoi occhi, nello steso sguardo che, solo con la sua forza,
aveva costretto un'enorme tigre dai denti a sciabola a fuggire.
E come la tigre mette in fuga anche tutte le mia paure.
"Non è questo che vuoi?" sussurra, ed il suo fiato caldo mi
solletica il viso.
Potrei dire di no? Non credo proprio.
Forse è solo un sogno, ma se è un sogno è il più bello che io abbia
mai fatto.
Ed ho intenzione di godermelo. Fino in fondo.
Non so chi è dei due il primo a baciare l'altro.
Le nostre labbra si uniscono, le lingue subito scivolano a combattere, ad
esplorare.
Ci mordiamo come se volessimo divorarci, beviamo l'uno il respiro dell'altro
come naufraghi che stanno per morire di sete.
Dopo questo primo, lunghissimo e sconvolgente bacio ci stacchiamo, con le
labbra turgide ed il respiro mozzato.
Sento il suo fiato suo mio collo, poi la pressione si fa un po' più forte
ed ecco lievi ali di farfalla accarezzarmi, salendo fino all'orecchio a
leccarlo e morderlo.
Mi abbandono, mugolando piano, sfioro la sua schiena, infilo le mani sotto
la divisa per seguire i contorni di quei muscoli sodi, che tremano al mio
tocco.
Gli sfilo la giacca mentre la sua bocca continua a lasciare baci bollenti
sulla mia tempia, per poi passare alla cicatrice, come se volesse
cancellarla.
Ma io non voglio, è il nostro legame.
Alzo il viso e le nostre labbra s'incontrano ancora.
Questa volta andiamo piano, scoprendoci poco alla volta, ossessivamente,
ed il risultato è un nodo che mi attanaglia lo stomaco, una colata d'energia
pura che mi riempie mentre brividi di piacere m'attraversano il corpo.
Anche per lui è così, ne sono sicuro.
Ci distendiamo per terra, sempre più impazienti, liberandoci delle maglie
che ingombrano.
Eccola, la sua cicatrice.
Un segno profondo ed indelebile, il simbolo della sua natura. Mi stendo
sopra di lui, so che non vuole vederla.
Ben presto le situazioni sono invertite. Mei, sopra di me, troneggia
sicuro, e mi guarda con quegli occhi che mi rendono un pezzo di burro
nelle sue mani.
Le sue dita volano leggere sulla mia pelle, arrivano a capezzoli, li
afferrano e li torturano, sicure, strappandomi lievi gemiti di piacere.
Scendono, s'insinuano nei miei pantaloni e mi accarezzano, mentre quei
suoi occhi di fuoco sono ancora puntati su di me e mi avvolgono....
mi divorano....
Si... Mei... ti prego... toccami, usami, fammi tuo!
Non mi ero mai immaginato così totalmente passivo, un burattino nelle
mani di Mei.
Ma se il risultato è quello che sto provando adesso... potrebbe anche
uccidermi, che importanza avrebbe? Non avevo mai provato un piacere tanto
intenso ed avvolgente, stordente addirittura.
Ma non voglio prendermi tutto io, anche lui deve avere il suo piacere.
Lo costringo sotto di me, ed ora sono io ad avere il suo ruolo.
Lo prendo in mano, duro e fremente.
E' la prima volta che faccio una cosa del genere ma i miei freni inibitori
sono andati ormai a farsi fottere.
Presto scendo su di lui con le labbra, quasi desideroso di sentire il suo
sapore invadermi la bocca.
Lo lecco, lo succhio ed ora è Mei a gemere e tremare sotto il mio tocco,
mormorando il mio nome interrotto da brevi singulti.... prendendomi
per i capelli in modo che io aumenti il ritmo lento che sto ostinatamente
tenendo per farlo impazzire.
Anche la situazione di comando non mi dispiace, in fondo.
Improvvisamente Mei si stacca e quasi con violenza mi mette sotto di lui.
Ho solo il tempo di sentire un roco "Scusa" mormorato nell'orecchio
che mi sento penetrare e letteralmente spaccare.
Urlo mentre un dolore lancinante mi assale e gli occhi mi si riempiono di
lacrime.
Ma in fondo ho sopportato ben di peggio e la mano di Mei che si muove
veloce tra le mie gambe mi sta già riportando in paradiso.
Lo sento uscire ed entrare in me, ritmico, riempirmi totalmente, ora
causandomi fitte lancinanti ora affogandomi nel piacere.
Il suo nome forma una nenia fra le mie labbra mentre, insieme,
raggiungiamo l'apice con un urlo soffocato.
Mei, ti amo!
Crolliamo, esausti, con le gambe che ci tremano.
Sento il suo seme scivolarmi adosso, e la sua mano è sporca del mio.
Lo vedo portarla lentamente alle labbra e succhiarla.
Chissà se l'ha mai fatto con Itsuki?
ITSUKI!
Merda!
Il pensiero mi trafigge e mi blocco all'istante.
Merda! MI sono appena scopato il ragazzo di Itsuki!
Guardo sconvolto Mei e balbetto " ..Itsuki....?"
Lui mi sorride sornione.
"E' stata lei a mandarmi, dice, sa tutto. Lei ti conosce meglio
di quanto tu non conosca te stesso"
Spalanco gli occhi allibito, non capisco.
Ed in quel momento la porta si apre ed eccola, Itsuki, in piedi con lo
sguardo luccicante ed indecifrabile.
Sto per scusarmi, ma lei mi precede.
"Uffa, cattivi! Non mi avete neanche aspettato? Non è che vi va di
rifarlo?" esclama, seccata.
Ancora non capisco, o non voglio capire.
Lei mi sorride e mi fissa. "Solo noi tre. Ma per sempre assieme."
Mentre richiude la porta alle sue spalle le sorrido di rimando.
A volte i sogni si avverano.
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