Ciao a tutti…è un po’ che non mi faccio sentire, ma ora eccomi qui come nuova… ^__^

Dnq qst ff è per Grifis che mi aveva chiesto di scriverla tipo tanto tempo fa, e credo non mi abbia ancora ucciso solo perché potessi terminarla. Da qst momento in avanti la mia vita sarà in pericolo… ç__ç

Cmq volevo dedicarla a Parsifal xché mi ha dato un buon consiglio in un momento difficile…inchino…
Alla mia LitSis Enlil xché mi sta vicino e mi ascolta ogni qualvolta ho bisogno di lei, e mi tira su di morale.. Ma in special modo a Urdi xché è stata l’unica a ridarmi il sorriso proprio qnd non sembrava essere più possibile sorridere… Grazie Pucci ^__^…

Nota 1: Bene qst ff si svolge durante il penultimo capitolo giapponese (credo) di Kizuna… Masa ha appena ricevuto la notizia di un incontro a scopo di matrimonio…
Ehm, Grifis metti giù l’ascia se mi ammazzi la tipa prima della fine non posso continuare…
Kai per ottenere delle spiegazioni ha perso l’occasione di potersi rotolare sul futon con Masa…povero puccino… tutto parte da qui…
Spero di essere stata chiara nelle spiegazioni, ma purtroppo ricordo vagamente l’accaduto… Sono sicura che per ogni dubbio Grifis sarà più che contenta di elargire informazioni.

Nota 2: Siccome, me tapina, non so leggere il giapponese ç__ç i nomi di alcuni personaggi me li sono inventati… perciò l’amico di Kai si chiama Akira e il tizio di cui è innamorato si chiama Toshio…chiedo scusa…

Nota 3: con il termine Bon si identifica il figlio del presidente di un importante famiglia della yakuza… (sono stata precisa Grifis…)

In ogni caso i personaggi non sono miei ma della Kodaka e non ho scopo di lucro…


 


Solo lui finalmente!

di Ery-chan

 

 <Baka, baka e baka! Ma che cavolo mi è saltato in mente di dirgli!> schiaffò la faccia nel cuscino del divano <Per una volta che Masa si era deciso…aaaaahhhhh, ma perché non imparo a pensare prima di aprire bocca, accidenti a me!>
Kai stava ancora arrovellandosi il cervello, quando scattò in piedi, il viso distorto in una faccetta da maniaco:
<Beh, potrei sempre andare io da lui…> subito fu preso dallo sconforto <Sì, come no…> si lasciò cadere scompostamente sul divano <E chi lo smuove quel do’hao!!>
Restò a fissare il soffitto per un po’, poi come una molla si fiondò verso la porta da cui poco prima era uscito Masa e urlò:
<Certo che neanche tu mi rendi le cose facili, accidentaccio!>
Una pedata contro la porta.
<Uffa!> sbuffò mettendo il broncio.
***

Masa nella stanza accanto soffocò una risata. Quel piccolo demonio…riusciva sempre a confonderlo con i suoi modi irruenti, ma genuinamente ingenui. Questa volta addirittura si poteva dire che lo avesse praticamente spiazzato fermandolo proprio sul più bello, dopo tutte le volte che si era infuriato con lui perché non aveva il coraggio di arrivare fino in fondo.
Dopo tutto era andata meglio così, c’erano troppe cose da mettere in discussione nell’eventualità che…
<Già, molto meglio così…> sospirò allentandosi il nodo della cravatta.
Sedendosi sul bordo del letto, digitò l’interno di Kyousuke per rassicurarlo che il Bon si era tranquillizzato ed era andato a dormire.
***

Kai cercò di percepire un qualche rumore provenire dalla stanza accanto, ma com’era prevedibile nessuna reazione!
<Beh, andiamocene a dormire.> disse tra se e se, poi, alzando un po’ la voce <…e spero di sognare Samejema-sempai!> ma non tanto da essere sentito.
Stava per andare a farsi un bagno, quando squillò il cellulare: era Akira-chan.
<Ciao!> salutò con la sua solita voce gioviale.
<Ciao!> rispose l’altro e subito Kai capì che c’era qualcosa che non andava.
<Ehi, Aki-chan va tutto bene?!>
<Sì…cioè no…senti Kai-chan…ecco, sono davanti al tuo albergo…potrei salire? Vorrei parlarti…>
<Certo!> poi a se stesso “Tanto non c’è niente di meglio da fare!” pensò guardando torvo la parete affianco <Avverto il portiere che sali.>
Da lì a poco sentì bussare gentilmente alla porta.
Notò subito che Akira-chan aveva un segno rosso sulla faccia.
Intuendo la direzione del suo sguardo il ragazzo si accarezzò la guancia:
<Mio padre…non ha gradito la sfuriata che ho fatto a mia sorella!> sorrise amaro
<Capisco!> lo invitò a sedersi <Nemmeno il mio mi capisce molto!> cercò di sorridergli incoraggiante
<Perché hai aggredito tua sorella in quel modo?> gli chiese intuendo che il punto in questione era proprio lei
<E’ un’ipocrita ecco perché!> si fece scuro in volto <L’ho sentita giurare il suo amore a Toshio …e poi…e poi…>
<Era qui oggi all’incontro prematrimoniale!> concluse per lui Kai.
<Sì, lui le ha creduto…poverino…l’ha dovuta persino accompagnare a questo incontro…> prese fiato <Non la posso perdonare è stata troppo crudele!>
L’osservò mentre combatteva una battaglia contro se stesso:
<Sei innamorato di lui, vero?> saltò su Kai con il suo solito fare irruente.
Per poco il ragazzo non soffocò!
<E’ così evidente?!>
Il Bon lo guardò come a indicare che la domanda era quanto meno stupida.
Gli sorrise di rimando:
<Già!> rispose poi.
<Mi dispiace!> cercò di confortalo il Bon.
A quella frase Akira spalancò gli occhi a dismisura cominciando a piangere:
“Bravo Kai davvero, in ottimo tempismo! A volte sei più stupido di Enjouji-kun!”
<Perché si è dovuto innamorare di lei!> singhiozzò <Ci è sempre stato vicino…perché ha scelto lei!…Cos’ho che non va?>
Gli passò un braccio intorno alle spalle:
<Non è questo il punto, Aki-chan!> fece Kai irruente <E’ solo che ama tua sorella, non c’è una spiegazione logica per questo. Ci sono volte in cui due si amano e non riescono a concludere lo stesso!> altro sguardo bieco all’indirizzo della stanza accanto.
<Tu sei fortunato, Kai-chan! Hai tante persone che ti vogliono bene!> lo guardò intensamente arrossendo un poco <Mio padre mi odia, mia sorella mi odia e anche lui…ora…non vorrà più saperne di me!>
<Non dirlo nemmeno per scherzo!> saltò su con le mani puntellate contro i fianchi <Sono certo che non è vero! E poi se anche fosse ci sono sempre io, no!? Noi siamo amici!> e appiccicando la sua faccia contro il naso del povero Akira, gli sorrise incoraggiante.
Questa sua uscita fece ridere di cuore il ragazzo che ritrovò un po’ di buon umore:
<Grazie!> fece sollevato <Ora è meglio se torno a casa!>
<No, resta pure a dormire, ormai è tardi!>
<Sicuro che non ci siano problemi?>
<Sta tranquillo, va pure a farti un bagno!>

Di lì a poco riuscirono a coricarsi.
Kai, le braccia incrociate dietro la testa, fissava la penombra tutt’intorno a loro. Si volto verso Aki-chan e gli venne quasi da ridere pensando che lì ci sarebbe potuto essere…:
“Do’hao di un Masa!”
Scalciò un paio di volte sotto le coperte, poi afferrato con brutalità il cuscino ci si avvinghiò completamente e s’impose di dormire.

***

<Hai riposato bene a quanto vedo, Bon!> disse Masa tirando le tende.
Una lama di luce entrò a ferire gli occhi di Kai.
Il ragazzo si stropicciò il viso:
<Cosa?> chiese assonnato.
<Mi chiedevo solo se avessi riposato bene!> ripeté Masa.
Il Bon lo guardò senza capire, poi sentì qualcosa muoversi contro di lui.
Si voltò di scatto.
Aki-chan dormiva placidamente abbracciato a lui.
Si sentì morire:
<Lo so ma non è come sembra…Masa…>
L’uomo incrociò le braccia sul petto con aria divertita.
<Ehi, Aki-chan svegliati, che diavolo fai!> un pugno in testa.
Il ragazzo si scosse e, rendendosi conto di ciò che era accaduto, si ritrasse all’istante; il suo sguardo passò da Kai a Masa e da Masa a Kai:
<Scusa, scusa… non era mia intenzione…fare…> si rivolse al Bon
<Zitto, Aki-chan è tutto a posto!> lo tranquillizzò Kai con aria seccata.
<Scusa!>
Masa si trattenne a stento dal ridere:
<Bene Bon, noi stiamo per tornare ad Osaka vuoi un passaggio fino al tuo appartamento?>
Kai sentì il sangue salirgli alla testa:
<Che cosa? Adesso te ne vuoi pure andare? Non ci pensare nemmeno! Tu adesso passi l’intera giornata con me!> disse afferrandolo per un braccio e strattonandolo a ritroso nella stanza.
<Ma Bon tuo padre…> cercò di placare gli animi Kyousuke, entrato da poco.
Kai lo incenerì con uno sguardo:
<E tu che vuoi! Chi ti ha chiesto niente…!> gli urlò dietro gesticolando al suo indirizzo.
Il poveretto si mise ad arretrare di fronte a tanta irruenza e, facendosi scudo con le mani, cercava di farlo ragionare. Ma ormai Kai, preso dall’euforia, travolgeva ogni cosa gli si parasse dinnanzi senza prendere minimamente in considerazione nessuna delle obiezioni che gli opponeva il poveretto.
Dopo un buon quarto d’ora di sfuriata, Kai mollò l’ormai esausto Kyousuke e prese a comporre un numero sul suo telefonino.
<Pronto? Sono il Bon passami mio padre…Non me ne importa un fico secco! E’ urgente…> un attimo di silenzio <…Digli di trovarlo il tempo!> urlò esasperato.
Attese un poco, poi riprese a parlare concitatamente:
<Tengo Masa qui con me e niente ci ciò che dirai mi farà cambiare idea, capito dannato…Eh? Come?> un lungo momento di silenzio:
<Mi stai dicendo di sì?! Che può restare?! Sì, si…te lo passo!>
Masa prese il cellulare che Kai gli porgeva e cominciò a parlare con Sagano-san.
Terminato si rivolse a Kyousuke:
<Prendi la macchina e torna a Osaka con gli altri per relazionare il presidente sugli ultimi sviluppi. Io devo restare qui a Tokio per un ultimo incontro con il padre di Akira-kun!>
Kai con un sorriso a trentadue denti si sprofondò in una poltrona, soddisfatto.

***


Kai camminava avanti e indietro per la stanza sempre più ansioso. Si bloccò di scatto, voltandosi bruscamente verso l’orologio sulla parete: le nove.
Si fece ancora più scuro in volto.
“Ma che cavolo sta combinando quel baka!” pensò incrociando le braccia sul petto, imbronciandosi “Chissà forse è arrabbiato per questa mattina!” pensò rattristato “Uffa, perché le cose vanno sempre a finire in questo modo!”
Si avvicinò alla grande finestra che dava direttamente nel vuoto e, osservando la notte frenetica di Tokyo, ripensò all’ultima volta in cui Masa era andato davvero vicino ad amarlo…

….un attimo prima era felice tra le braccia del suo amore e poi di colpo era stato scagliato in quel magazzino dove era stato stuprato. Immediato il dolore, le sue grida, nella mente, che lo soffocavano… I polsi…occhi sbarrati…non poteva muoversi, le braccia tirate fino allo spasmo sotto l’incalzare del suo aggressore. Un trillo…il cellulare…MASA… urlo’ la sua mente.
Era con Masa non doveva avere paura…
…Masa…
Ma quando alzò gli occhi non fu lui che vide. C’era Shinji…Shinji…
Ed era andato nel panico rifiutando Masa…


Spalancò gli occhi, ansimante.
Non doveva commettere lo stesso errore, non doveva permettere che accadesse ancora. Avrebbe fatto l’amore con Masa! Questo era quello che doveva pensare, questo e nient’altro.
Avvertì distintamente i passi di qualcuno che procedeva lungo il corridoio.
“Masa!” con un balzo fu vicino al tavolino guardandosi intorno alla ricerca di qualcosa da leggere. Raccattò la prima rivista che riuscì a trovare e si stravaccò sul divano, con aria assorta.
Quando Masa entrò non gli diede importanza.
L’uomo sorrise candidamente, si aspettava quella reazione:
<Buona sera, Bon!> disse sfilandosi la giacca.
Kai lasciò che il saluto restasse sospeso nell’aria per un po’, era ancora indispettito, poi, con non curanza, sollevò su di lui lo sguardo e mormorò:
<Oh, Masa…ciao!>
<Hai già mangiato, Bon!>
<No!>
<Faccio portare qualcosa su?> chiese ancora Masa.
<Ma tu di certo avrai già mangiato!> gli rispose indisponente.
L’uomo gli sorrise:
<Non molto per la verità…> confessò <Ho quasi avanzato tutto così da poter mangiare con te…> lasciò in sospeso la frase.
<Hai sempre del tempo da sprecare, tu!> sbuffò arrossendo appena.
<Allora ordino qualcosa?>
<Fai come vuoi io vado a farmi una doccia!> annunciò defilandosi a passo di marcia.
Era adorabile!


Poco dopo uscì con indosso lo yukata dell’albergo.
Il cuore di Masa perse un colpo.
Si fissarono per un secondo, poi l’uomo ritrovò la sua solita aria distaccata:
<La cena arriverà tra poco!> sorrise <Vado a fare anch’io un bagno nel frattempo!> e sparì nella stanza senza attendere risposta.
Nella mente di Kai cominciarono a susseguirsi immagini di Masa sotto il getto della doccia; si sentì un hentai, ma nonostante tutto non riuscì a trattenere un sorrisetto soddisfatto.
Eri lì che si stava gongolando quando, senza rendersene conto, incrociò lo sguardo con lo specchio di fianco all’entrata… sollevò un sopraciglio con fare rassegnato: decisamente stava assomigliando sempre di più a quel do’hao di suo fratello.


Di lì a poco portarono la cena.
La cameriera entrò e, dopo un saluto di cortesia, cominciò ad apparecchiare. Kai la stava ad osservare appollaiato sul bracciolo del divano, infastidito dai continui sguardi che la donna gli rivolgeva. Ma il suo furore superò ogni limite quando l’attenzione della ragazza si concentrò su Masa che era appena uscito dal bagno, anche lui con indosso lo yukata.
Non sopportava quello sguardo insistente sul suo Koi, anche perché gli ricordava il suo di poco prima e la cosa non le piaceva. Sentì la serpe della gelosia aggirarglisi nelle vene, infida a velenosa, incendiandogli l’anima.
La situazione degenerò nel momento in cui la ragazza decise di tentare un approccio indiretto:
<Ora capisco perché sei tanto carino…> sorrise al ragazzo <…con un padre così!>
Masa sentì distintamente il frangersi dell’autocontrollo del Bon; si coprì gli occhi con una mano presagendo il massacro:
<Lui non è mio padre stupida gallina!> le urlò contro sbattendo una manata sul tavolo <E poi è inutile che gli fai gli occhi dolci tanto non ti guarda nemmeno, baka!> e se ne andò nell’altra stanza sbattendo la porta.
Quando la cameriera riuscì a riprendere un po’ del suo contegno, s’inchinò scusandosi a più riprese per la sua impudenza e Masa a rassicurarla che andava tutto bene.
Non appena la ragazza uscì, l’uomo si avvicinò alla porta della camera e disse:
<Bon, vieni a mangiare o si fredderà tutto!>
Attese in silenzio una qualche risposta, ma dalla stanza nessuna reazione.
<Va bene! Aspetterò che ti sia passata, poi mangeremo insieme.>
Non fece in tempo ad arrivare al divano, che già la porta della camera si era aperta e Kai ci stava in mezzo con gli occhi lucidi per le lacrime trattenute.
<Dai vieni a tavola!> si limitò a dire Masa, ma il ragazzo non si mosse.
Si voltò a guardarlo:
<Ebbene!> chiese
Gli occhi di Kai si strinsero in due fessure minacciose:
<Perché?> urlò <Perché non ti arrabbi mai!> lo fissò un istante, poi ricominciò ad inveire contro di lui <Perché qualsiasi cosa faccia non c’è mai problema per te! Ti ho appena fatto sfigurare davanti a quella donna…probabilmente lei ha capito…e ora il tuo orgoglio…>
Masa gli regalò un magnifico sorriso:
<Niente di quello che tu faccia o dica potrà mai farmi del male, o farmi vergognare!> terminò serio.
<Già, io sono il Bon!> disse sprezzante.
Quelle semplici parole ebbero il potere di tagliare il cuore dell’uomo a metà perché in esse era contenuto, più di quanto in realtà sembrassero voler dire.
<Mangiamo!> ribadì solo.
Kai avrebbe voluto mettersi ad urlare, ma decise che non c’era altra scelta e si limitò a fare come gli aveva suggerito Masa.


La serata passò nel completo silenzio.
Terminato di cenare l’uomo prese a guardare il notiziario e Kai a leggere un manga che aveva con se, o almeno lo faceva in apparenza, infatti, da dietro le pagine osservava Masa che imperterrito continuava a guardare la TV, ignorandolo.
Stava per esplodere, lo sapeva…ancora poco e non avrebbe più resistito.
Decise di avvicinarsi un pochino…
Si sedette accanto a lui sul divano, ma Masa gli sorrise condiscendente e nulla più.
Kai sentì la rabbia risalirgli dalla bocca dello stomaco fino alla testa:
“Calmo, calmo!” s’impose, ma chiaramente si sentiva il divano ballare sotto i piedi.
Guardò ancora di sottecchi…niente!
Un vulcano gli esplose in testa:
“Basta!” pensò
Senza più alcun ritegno gli saltò in braccio e afferratolo per il colletto dello yukata lo scrollò, dicendogli:
<Per quanto ancora pensi di ignorarmi?! Eh!> era furioso e le parole uscivano a fiumi dalla bocca: <Ti avvicini e poi ti allontani, ti avvicini e ti allontani…dici di volermi stare accanto invece mi lasci solo. Di me non te ne importa niente! Solo mia madre…solo lei conta per te…solo lei…> poi con gli occhi che sembravano tizzoni ardenti esplose: <Io sono solo uno scherzo, vero! Proprio come hai detto quella volta! Uno stupido scherzo!>
Masa scattò dal divano mandando a gambe all’aria il povero Kai.
Entrambi erano sconvolti: mai era successo che l’uomo davanti ad una sfuriata del Bon si allontanasse a quel modo; lo aveva sempre stretto a sé per calmarlo. Questa volta invece era fuggito e gli voltava le spalle, ignorandolo.
Per Kai fu come ritrovarsi d’improvviso avvolto nel buio:
“Ora se ne andrà…Non avrei dovuto dirgli certe cose…Ora non vorrà più saperne di me!”
Si sentiva malissimo.
Lacrime cominciarono a raccogliersi agli angoli degli occhi e senza che lui se ne accorgesse scivolarono silenziose lungo le guance. Sollevò lento lo sguardo; Masa era ancora voltato. A quella vista gli sfuggì un singulto.
Per l’uomo fu come ricevere una pugnalata dritta al cuore.
Istintivamente si portò una mano alla cicatrice: quello era il suo giuramento, la sua promessa di proteggerlo da tutto e da tutti.
Incluso se stesso!
Mai, il Bon non avrebbe dovuto soffrire, mai…per nessun motivo al mondo, ma il suo cuore urlava:
“Non ci stai riuscendo… Non ci stai riuscendo …”
Tutto ciò era tremendo! Si sentiva spaccare dentro…la sua anima era divisa a metà per Kai e contro Kai; quando il Bon parlava tutto in lui pareva crollare. Ora lo sentiva…stava soffrendo e aveva bisogno di lui…
Si voltò con la sua solita aria seria e composta, dicendogli:
<E’ meglio andare a dormire! Io starò qui sul divano!>
Per Kai fu davvero il culmine!
Si alzò di scatto dal divano e urlò con tutta la disperazione che aveva in corpo:
<Dimmelo!…Dimmelo ancora che dormirai sul divano!> si stracciò letteralmente di dosso lo yukata <Coraggio fallo ora!>
Masa sentì, netto, il crollo delle sue convinzioni: più cercava di proteggerlo, più riusciva a farlo soffrire, più lui si allontanava più il Bon gli si faceva stretto…e ora questo…
In cosa stava sbagliando, dov’era il suo errore.
Si accasciò su una sedia sentendosi ormai impotente di fronte a se stesso. Si domandava quale fosse la strada giusta. Voleva che lui fosse felice e vederlo al centro della stanza, nudo e piangente, fu per lui la dimostrazione pura e semplice di aver sbagliato ogni cosa.
D’un tratto Kai parve riacquistare coscienza di ciò che stava facendo e, terrorizzato da quel che Masa avrebbe potuto fare a quel punto, raccolse lo yukata e, gettandoselo addosso come meglio poteva, disse:
<Perdonami…> e si diresse verso la camera da letto <Buonanotte!> terminò con uno dei suoi splendidi sorrisi, ma con gli occhi tristi.
Per Masa segnò il punto di non ritorno.
Senza più alcun pensiero, se non quello di stringere il suo Bon tra le braccia e non vederlo più soffrire, lo abbracciò stretto, baciandolo disperato.
Subito Kai si lasciò trasportare dalle emozioni, poi la rabbia si fece strada in lui e, puntando, un braccio contro il petto di Masa si divincolò:
<No!> gli urlò contro con le lacrime che tornarono a sgorgare copiose <Lo farai ancora! Mi bacerai, mi terrai stretto e poi te ne andrai!>
<Kai!>
<Si,farai, come sempre…solo per mia madre avresti rischiato tutto…> gridò <Io non valgo quanto lei, vero?>
Senza una parola Masa si appoggiò al tavolo, le spalle chine, sofferente, ma Kai non se ne accorse e continuò, indifferente, a infierire:
<Mi stai vicino e badi a me solo perché assomiglio a lei! Mia madre è l’unica di cui ti sia mai importato…E’ solo per lei che mi stai vicino.> singhiozzò <Non riuscirai mai ad amarmi!>
Masa si sentì sempre più perso, per la prima volta in vita sua non sapeva che fare; lui con la sua aria sicura, il suo cipiglio serio…si sentì crollare sempre più il mondo attorno.
E allora parlò, senza più nascondersi:
<E tu Kai? Tu sei sicuro di potermi amare?> lo fissò intensamente <Puoi scordarti di ciò che è stato? Puoi scordarti di quanto hai sofferto per causa mia?> sollevò una mano fino ad afferrare il colletto dello yukata <Puoi davvero dimenticarti di questo?> e così dicendo tirò l’indumento fino a scoprire il suo tatuaggio. Lo stesso di Shinji…
Kai rinculò contro la parete come colpito da un proiettile: di nuovo quella dannata sensazione di soffocamento.
Masa gli si fece più vicino:
<Puoi davvero dimenticare, Kai?!> gli chiese ancora inchiodandogli i polsi sopra la testa.
Il Bon cominciò a dibattersi terrorizzato in quella morsa, le stesse orribili sensazioni che tornavano a ghermire il suo cuore.
Masa, d’improvviso, lo lasciò andare e Kai piano piano si fece scivolare sul pavimento:
<Come posso amarti liberamente, se ogni cosa di me ti ricorda…> non terminò la frase troppo provato; ma il Bon parve non sentirlo.
<Kai!> lo chiamò
Il ragazzo alzò gli occhi fino ad incontrare quelli dell’uomo:
“Masa…” pensò “Masa…” come una preghiera, poi la sua mente divenne via via più vigile e attenta. “Masa…è vero! Era con Masa…non gli sarebbe accaduto niente… Kai ricordati…sei con Masa e nessun’altro…” fu così che riprese lucidità e gli disse:
<Non c’è nessun altro che possa aiutarmi!> singhiozzò <Nessun altro che io ami così tanto da potermi guarire!>
Fu come se i contorni del mondo si definissero proprio in quell’istante. Per la prima volta Masa si sentì libero da vincoli: non padre…non fratello…non protettore…niente età… era solo un uomo che amava immensamente un’altra persona.
Kai dunque aveva il potere di liberarlo? Tra tutte le persone che aveva amato, tra tutti coloro che gli erano stati vicini, solo quel ragazzino era dunque riuscito a incrinare il suo senso del dovere?
Incredulo si avvicinò al Bon inginocchiandosi accanto a lui:
<Kai-chan…> lo chiamò.
Il ragazzo sollevò il viso fissandolo, stupito. Per la prima volta gli occhi dell’uomo lo guardarono veramente, non sapeva spiegare come, ma era così.
Meccanicamente si aggrappò al collo di Masa che si abbandonò contro la spalla del suo koibito affondandovi il viso.
Kai era veramente speciale, sapeva mitigare la sua anima.
Erano stupendi persi l’uno nelle braccia dell’altro.


***

Lentamente Kai cercò le labbra di Masa con le proprie in un timido bacio.
La reazione dell’uomo fu istintiva, quasi selvaggia. Spinse il ragazzo a terra e, sollevandosi sulle ginocchia, prese a baciarlo con quanto più foga riuscì a trovare.
Kai da prima, completamente spaesato da quella reazione, restò inerme sotto di lui, lasciandogli fare l’amore con la sua bocca; poi la paura lo colse. Era troppo felice…e se Masa avesse deciso di lasciar perdere anche questa volta?… Non sarebbe riuscito a sopportarlo.
Con qualche difficoltà, strisciando sul sedere e sui gomiti, si sedette di fronte all’uomo con l’intenzione di parlargli francamente, ma la gola gli si serrò all’istante.
Masa lo guardò incuriosito, poi comprendendo l’angoscia del ragazzo gli si fece vicino e, accarezzandogli una guancia, gli disse:
<Non ti farò soffrire questa volta!>
Una lacrima solitaria solcò il viso del Bon.
<Questa volta voglio fare l’amore con te!>
Kai, ancora con gli occhi lucidi per le lacrime, arrossì vistosamente di fronte a quelle parole, nella sua testa un solo pensiero pulsante:
“MASA VUOLE FARE L’AMORE CON ME…DAVVERO!”
Scattò in piedi voltando le spalle all’uomo: era terribilmente agitato, sapeva che una minima esitazione da parte sua avrebbe bloccato Masa e tutto sarebbe tornato come prima.
Lentamente entrò nella camera fermandosi di fronte al grande letto matrimoniale, in attesa.
“Masa deciditi più di così non riesco…” strizzò gli occhi per mantenere viva la concentrazione. L’uomo stette a guardarlo intensamente, cercando di penetrare oltre se stesso per raggiungere il suo amore e trovarvi il coraggio.
Si fermò dinnanzi alla porta.
In quello stesso istante Kai si voltò, una richiesta negli occhi.
Masa lo sapeva, quel muto invito era, in realtà, l’anticamera dell’inferno che avrebbero dovuto condividere, ma per la prima volta lo guardò e fu solo Kai che vide, il visto della madre non riusciva a sovrapporsi al suo: cancellata, dimenticata.
SOLO LUI FINALMENTE.
Fu come se un macigno enorme abbandonasse, alfine, il suo cuore e, allora, varcò la soglia.

***

Kai lo vide avanzare verso di se, gli occhi che parevano fuoco liquido e non sentì altro desiderio che inebriarsi di quel calore.
Masa sentiva la passione vorticare dentro di lui, artigliandosi pericolosamente al suo autocontrollo. Se la sua stessa pelle non lo avesse trattenuto sarebbe esploso.
Sollevò piano un dito facendolo scorrere lentamente lungo il naso un po’ infreddolito del suo Bon, fino a che non trovò la barriera delle labbra e, lì indugiò, disegnandone il contorno.
Kai socchiuse gli occhi estasiato da quel tocco gentile e terribilmente sensuale. Poi, d’un tratto, la sensazione cessò:
“No, Masa, non fermarti è…bellissimo!” pensò il ragazzo e riaprì gli occhi per dirglielo.
L’uomo la guardava con un sorriso compiacente:
<Non prendermi in giro!> sibilò tra i denti.
<Ti sembra che ti stia prendendo in giro?!> disse premendosi contro di lui.
Per non dargli a vedere il suo imbarazzo, gli voltò le spalle.
Masa, intenerito, lo circondò con le braccia, stringendolo a se, affondando il viso nell’incavo della sua spalla, baciando la tenera carne del collo. A quel punto completamente perso nel profumo del Bon, con un profondo sospiro, lo spinse sul letto.
Kai si lasciò cadere, il corpo di Masa, disegnato contro il suo, aveva il potere di tenerlo sospeso tra la realtà e il piacere.
L’uomo stette ancor un po’ in quella posizione perso nel turbinio dei suoi pensieri: Kai era lì con lui, solo Kai e nessun altro, scomparsi i fantasmi del passato, eclissati dalla tenacia di quel ragazzino con la faccia d’angelo.
Si sollevò appena facendo scorrere le labbra lungo la schiena di Kai. Il ragazzo sussultò, poi ruotando la testa prese a fissare l’uomo; Masa era bellissimo, ed era suo, ora era davvero suo! Lo capiva perché era diverso! Non sembrava la perfetta macchina esegui-ordini di suo padre. Quella notte e i giorni a venire sarebbe stato SUO!!! Non riusciva a pensare, a formulare una qualsiasi altra parola che non fosse quella.
<Masa…> lo chiamò con voce liquida.
L’uomo si avvicinò, carponi, fino a posargli un bacio alla base del collo.
Kai lo lasciò fare, poi agile, si voltò sotto di lui, abbracciandolo:
<Baciami!>
Lo fece.
Tutto si perse in una miriade di sensazioni, calde e morbide che lo avvolgevano; gli veniva quasi da piangere.
I baci di Masa lo coinvolgevano, lo stordivano. La sua lingua, morbida e gentile, lo accarezzava, scuotendolo fin dentro l’anima.
Era dannatamente felice.
<Bon?!> lo chiamò Masa incerto, non sentendo più alcuna reazione da parte sua!
<Sto bene, koibito!> sorrise in risposta.
Per poco l’uomo non soffocò a quelle parole:
“Certo che non mi rende le cose facili questo diavoletto!” pensò “ Fa il fatale, adesso!”
<Beh, che ti succede?> domandò il ragazzo timoroso.
“E ora, come se nulla fosse successo, mi fa l’innocente!” sorrise.
Kai lo guardava sempre più incerto:
<Masa!?…>
Senza lasciargli il tempo di aggiungere altro, si chinò a baciarlo, profondo, ossessivo. Per un attimo il Bon si sentì soffocare, l’uomo lo penetrava affondo con la lingua, poi, vinto dalla passione del suo amante, schiuse ancor più le labbra dandogli libero accesso.
Intrigato dal suo assenso, Masa prese a possederlo in quel modo, sempre più sinuoso, giocando con la sua bocca, mordendo, succhiando e penetrandolo ancora, d’improvviso.
Kai non sapeva a cosa aggrapparsi; la sua mente era invasa da emozioni multiple e non c’era nessuna che durasse tanto a lungo da poterla afferrare.
Ormai del tutto inibito, insinuò una gamba tra quelle di Masa e, inarcando la schiena, prese a sfregare il suo sesso contro la sua coscia.
A quel punto l’uomo lasciò andare la bocca del ragazzo, fissando il suo viso distorto in mille espressioni di godimento, intento ad ascoltarne i sospiri spezzati. Lo lasciò fare per un po’, poi, chinandosi sul suo orecchio, gli chiese:
<Ti basta solo questo, Kai?> fissandolo di sottecchi.
Il ragazzo si voltò un po’ stupito dall’audacia che sentiva nelle sue parole:
<Masa!?> disse arrossendo.
Per tutta risposta l’altro insinuò la lingua nel suo orecchio tracciandone il percorso. Cercò di sfuggirgli ridacchiando, ma Masa gli afferrò il viso tra le mani impedendoglielo.
Continuò a torturarlo fino a quando non sentì, le gambe del ragazzo avvinghiarglisi intorno ai fianchi: voleva di più.
Allora, abbandonato il viso, prese a scendere verso i capezzoli, che spiccavano rosei su quella carnagione ambrata, turgidi, l’attirarono a se come due magneti. Ne catturò subito uno rigirandolo delicato tra i denti, lenendo quella tortura con la lingua che, dispettosa, percorreva ogni singolo punto di quelle meravigliose e invitanti ciliegie.
Kai s’inarco, teso come una corda di violino, quasi urlando il nome del suo amante, poi prese a sussultare, boccheggiando.
Masa abbandonò un capezzolo per prendersi cura dell’altro, l’attimo di tregua che gli aveva concesso servì solo a travolgerlo nuovamente in quelle sensazioni.
“Masa quando ti deciderai a…” pensò il ragazzo tra un momento di lucidità e l’altro. Quasi rispondendo a un preciso desiderio allungò una mano nel cioccolato dolce e soffice dei capelli di Masa, rapito per un attimo dall’intrecciarsi dei due colori in uno strano gioco di luci ed ombre.
Era stupendo.
Intanto l’uomo aveva preso a scendere lungo il ventre del ragazzo disegnandone ogni centimetro sempre più approfonditamente, dandogli tutto il piacere di cui era capace.
Kai stava per esplodere!
<Masa, Masa ti prego!>
<Cosa vuoi piccolino!> chiese abbandonandolo.
Il bon contrasse il viso:
<Continua!>
<Allora non disturbarmi demonietto!>
<Masa!> gli disse con tono di rimprovero!
Lo ignorò e prese a scendere sempre più, con Kai che sussultava ad ogni minimo contatto con la sua lingua.
Si sentiva in Paradiso!
Ad un tratto un brivido secco lo pervase quando Masa artigliò l’inguine ai due lati costringendolo a divaricare le gambe; si sollevò sui gomiti per vederlo, impaziente, aspettando l’attimo sublime,
Ma l’uomo lo fece penare ancora un po’ prendendo a leccare tutto intorno, senza mai arrivare al punto.
Era una tortura al tempo stesso piacevole e terribile, nemmeno con il sempai era stato così. Ma poi chi era il sempai…non ricordava.
Piano piano Masa prese a salire fino alla sua bocca e vi posò un bacio delicatissimo, poi con un mezzo sorrisetto soffiò nel suo orecchio:
<Ai shiteru, koibito!>
Kai spalancò gli occhi a dismisura:
“Mi ha detto che mi ama!” ma non ebbe il tempo di pensare perché Masa lo accolse nella sua bocca. Il ragazzo scattò, secco, boccheggiando in estasi; ma era qualcosa che andava oltre il solo piacere fisico fino a spingersi dritto al suo cuore. Non sentiva più nessun suono, non vedeva nulla, l’unico punto fermo era la bocca di Masa attorno a lui. Si lasciò cadere, rilassandosi nel calore del suo amante, respirando affannoso, incapace di trattenere le emozioni che lo travolgevano. Era completamente perso, tutto il suo essere era catapultato nel turbinio dei sensi, poi, in un attimo, tutto il piacere parve convogliare dentro di lui per esplodere, infine, nell’orgasmo.
Masa si sollevò appena sui gomiti, gli occhi chiusi ad assaporare fino in fondo il piacere del suo koibito, come fosse il nettare più dolce.
Dal canto suo Kai coglieva solo vaghi sprazzi del presente, la mente ancora leggera, persa nelle sensazioni di poco prima; ma nonostante questo riuscì ugualmente a percepire il velo di preoccupazione che annebbiavo lo sguardo mi Masa:
“Sempre il solito!” pensò saccente.
Sorrise.
L’uomo restò un attimo ad osservare quella meravigliosa creatura, etera nella luce soffusa della stanza, poi rassicurato si accoccolò sul ventre del suo koi, disegnandoglisi contro, lasciando che gli accarezzasse i capelli.
Rimasero così per un po’, poi l’uomo si sollevò muovendosi sinuoso fino a raggiungere il viso del suo amore.
<Kai!> lo chiamò dolcemente <Kai!> ripeté con fare un tantino incerto…
Nessuna risposta, solo un viso beato e felice. Una lenta goccia di sudore prese a scendere lungo il viso di Masa:
“Urla, strepita e mi accusa di non considerarlo intanto lui che fa?! Si addormenta!> sogghignando tra sé e sé si stese accanto al ragazzo stringendolo, protettivo, nel suo abbraccio.
Presto anche lui fu vinto dalla stanchezza, decisamente troppe emozioni in quella giornata.


***


Era quasi l’alba quando Kai si destò da quel sonno meraviglioso.
Piano piano tutti i ricordi si fecero strada in lui man mano che la nebbia si diradava intorno a lui.
Fu in quel momento che si rese conto di essersi…
<ADDORMENTATO!...> sgranò gli occhi <Do’hao! Come ho potuto addormentarmi…>
Si sarebbe volentieri preso a schiaffi da solo:
“Masa penserà che sono un poppante..!”
Era tormentato da questi pensieri, quando, rosso in viso, si voltò verso Masa.
Tutto sembrò svanire…
Gli occhi s’illuminarono, tutto intorno a lui sfumò, solo il suo amante si fissò nella sua mente…bellissimo…
Masa riposava sul guanciale, i capelli solo leggermente arruffati, quasi a testimonianza della persona composta e austera qual era.
Le parole, comunque, non potevano esprimere quanto quell’uomo fosse meraviglioso!
Restò a fissarlo come un ebete per un po’, poi un sorriso dolce gli scaldò il viso: Masa non era deluso lo sentiva chiaramente, non lo sarebbe mai stato.
Rincuorato gli si accoccolò contro intrecciando una gamba fu allora che si sentì l’eccitazione di masa premere urgente per avere soddisfazione. Guardò incerto le lenzuola.


***

Il sonno di Masa procedeva finalmente tranquillo. Era stato davvero difficile addormentarsi con Kai acconto, il viso angelico leggermente arrossato.
Quel demonietto!
Non pensava di poter provare tanto piacere…era stato fantastico…sublime. Nessuno dei suoi amanti era stato così…dolce, ingenuo, provocante, quasi diabolico. Sembrava che mille persone dimorassero in lui, ma non era possibile scinderle, ti si presentavano tutte insieme, quasi volessero stordirti con la loro irruenza. Un po’ come si sentiva ora…
Si scosse un poco...
Un’altra sensazione sembrava farsi strada in lui, anche se non riusciva ancora a definirla, ma di sicuro era gradevole…decisamente gradevole.
Spalancò gli occhi, subito catapultato nel piacere. S’inarco verso il soffitto per abbassare lo sguardo verso il suo ventre:
<Kai?!> riuscì solo a proferire <No…no…non…>
Nel frattempo Kai aveva il suo bel daffare; Masa non era certo da poco e il poverino cercava di fare del suo meglio per soddisfarlo:
“Mi chiedo come sarà quando…” arrossì “Niente pensieri strani…niente pensieri strani…” pensò cercando di darsi un tono per poter continuare al meglio il suo lavoro.
Più di ogni altra cosa desiderava sentirlo sciogliersi nella sua bocca, voleva essere alla parità, uno scambio d’amore. Proprio in quel momento Masa lo sollevò, allontanandolo:
<No!> ammonì
<Perché?> s’infuriò subito Kai.
<Non voglio!>
<Perché?> insistette
<Non lo so…non è…non mi va ecco tutto!> spiegò Masa.
<E’ perché non mi ritieni…alla tua altezza…>
<Non dire sciocchezze…> s’infuriò l’uomo <Non voglio che ti…”sporchi”>
Lo sguardo di Kai si fece di fuoco:
<E’ questo che vuoi farmi? Sporcarmi?> montò su tutte le furie.
<No voglio fare l’amore con te!> fece perentorio, ribaltandolo sotto di se <Voglio che la tua bocca baci solo la mia voglio che le tue labbra siano solo per le mie…>
E senza permettergli di ribattere, lo baciò affondando deciso la lingua alla ricerca della sua, finché ogni resistenza da parte del Bon fu abbandonata.
<Questa volta, però, non addormentarti, ok!>
Stava per controbattere alla provocazione di Masa, mq quest’ultimo lo zittì affondando due dita nella sua bocca, per poi abbassarsi sul suo ventre.
Kai fu nuovamente travolto dalle stesse emozioni di poco prima, amplificate dalla consapevolezza di quello che sarebbe accaduto da lì a poco. La sua mente era tornata a ripetere il nome del suo amante più e più volte in una litania, dolce quasi intossicante. Non si era nemmeno accorto che le dita di Masa avevano lasciato libera la sua bocca, perciò quando un dito affondò in lui non fu pronto a quell’invasione e urlò tutto il piacere che si dibatteva in lui, misto ad un insolito dolore.
Adesso era perso davvero!
Voleva chiedere a Masa di fermarsi, era troppo, non riusciva a trattenersi, ma al contempo non voleva, perché tutto era dannatamente magnifico.
Quando anche il secondo si posizionò dentro di lui, il ragazzo prese inconsciamente a spingere verso la mano del suo amante, consapevole di essere al culmine. E fu così che con un grido acuto e carico di passione, aggrappato alla testa di Masa, si sciolse dentro di lui.
Lasciatosi cadere sulle lenzuola tiepide del loro sudore si mise a fissare il suo amante e per poco non svenne.
Masa lasciò scivolare il suo nettare in una mano per poi spalmarlo lungo il suo membro con lentezza ossessiva.
Kai arrossì fino alla radice dei capelli, in completo imbarazzo. Facendo finta di nulla l’uomo scese fra le natiche del Bon fino alla piccola apertura e, leccando pian, prese a lubrificarlo.
“Adesso potrei davvero morire!” pensò Kai e quando Masa spinse dentro la lingua scatto quasi a sedere, gli occhi sbarrati dallo stupore:
<Masa…non…> ma l’uomo, allungata una mano, lo fece nuovamente sdraiare.
“Si, si! Potrei davvero morire felice.” Restò a fissare la testa di Masa come ipnotizzato; poi quando lo vide sollevarsi a baciarlo dischiuse le labbra meccanicamente, quasi a mangiare quelle del suo amante.
Non bastava, non gli bastava, lo voleva. Con uno scatto selvaggio si liberò dalle labbra dell’uomo e sollevatolo un poco disse:
<Masa!> fissandolo corrucciato.
L’uomo capì che non poteva più tergiversare, entrambi volevano l’uno il corpo dell’altro, non c’era più tempo.
Si mise in ginocchio e attirato Kai verso di se premette il suo contro di lui, affondando lento.
Scattò!
A quel primo ostacolo Masa si fermò osservando l’espressione del suo Bon: il dolore sembrava contenuto, perciò prese a muoversi lento, attento a non affondare ancora di più, ricercando per lui il piacere. Gli accarezzò la fronte per fargli comprendere che gli era vicino, che si preoccupava per lui, che non gli avrebbe fatto del male nonostante non volesse altro che affondare in quel suo calore così invitante.
Fu proprio allora che Kai prese a spingere contro i fianchi dell’uomo ormai dimentico di tutto fuorché il tumulto che sentiva nel suo ventre nel punto in cui il membro del suo amante premeva impaziente, promettendogli il paradiso.
Masa lo accontentò.
Il ragazzo si contorse sollevandosi un poco sulla schiena, divaricando ancor più le gambe per permettere al suo koibito di penetrarlo quanto più fosse possibile. Ad ogni spinta era come se il suo essere si schiudesse ad ogni sensazione che il corpo di dell’uomo gli trasmetteva.
Andarono avanti così, dolcemente, con Kai che, gli occhi liquidi, sospirava ritmicamente, ipnotico, in risposta al sussultare del suo corpo. Fu allora che Masa lo liberò dalla sua presenza, e, voltatolo a pancia in giù lo tirò a su a gattoni e, con una spinta decisa, entrò in lui.
Era dannatamente sconvolgente. Ora le spinte erano più vigorose, l’uomo, infatti, non gli permetteva di godere una singola sensazione, ma lo tempestava di stimoli selvaggi, quasi primordiali.
Era il senso di totale possesso di un essere umano
Masa lo attirò a se sedendolo sulle sue ginocchia, e, non appena il Bon adagiò la testa sulla sua spalla, prese a baciarlo, ingordo delle sue labbra. Kai si afferrò, saldo, al suo collo cercando più coinvolgimento in quel contatto morbido e bollente.
Avevano quasi raggiunto la staticità del piacere, accontentandosi di godere di quel piacere prolungato, quando Masa gli sussurrò:
<Voglio vederti nel culmine dell’estasi!>
Kai mugolò qualcosa di incomprensibile, mentre l’uomo lasciandosi cadere lo fece accoccolare a cavalcioni su di se. Il piacere venne duplicato non appena Masa afferrò il membro infuocato del Bon, masturbandolo.
Niente più freni, Kai prese a salire e scendere come un forsennato, intrappolato tra due distinte sensazioni. Sentì l’odore selvaggio dei loro due corpi farsi strada nelle sue narici inebriando la sua mente, fino a precipitare in basso verso il suo ventre ed esplodere lì dove la virilità di Masa si faceva sempre più urgente. Lo sentì crescere, gonfiarsi dentro di lui, insistente, ritmico:
“Masa è al culmine…!” sorrise “E sono io a farlo sentire così, IO!” la sua testa invasa da quelle parole; la sua testardaggine aveva avuto la meglio!
<Sorridi ancora…angelo!> soffiò Masa.
Lo fece e, con quella dolcezza nel cuore, si sciolse nelle mani del suo amante che, invece proseguì nel suo lavoro ricercando ancora il piacere.
Con la mano ancora impregnata del seme del ragazzo, Masa gli accarezzò le labbra lasciando umide scie sul volto e il collo! Vederlo imbrattato del suo stesso piacere, come un uomo dissoluto, in netto contrasto con i suoi occhi di ragazzino innocente, fu come fuoco liquido che prese a scorrergli nelle vene. Senza aspettare oltre si chinò su di lui, imprigionandogli i polsi contro il materasso, penetrandolo duro e deciso, sempre più a fondo, per arrivare al suo paradiso privato.
<Fammi sentire quanto ti piace, Kai!> e spinse dentro di lui, fermandosi.
Lo guardò divincolarsi sotto di sé alla ricerca del piacere che gli veniva negato. Fu in quel preciso istante che Masa sentì nuovamente il seme del suo Bon scorrere fluido tra i loro ventri.
Kai boccheggiava; godeva ma non appieno, mancava la passione, il fuoco che poco prima gli aveva acceso le viscere. Supplice alzò lo sguardo verso l’uomo, che in risposta prese a muoversi sempre più velocemente fino a quando anche lui non raggiunse l’apice.
Per Kai quello fu il momento più bello; vedere Masa così, perso, il viso leggermente arrossato, il luccichio della pelle patinata dal sudore, gli occhi chiusi, in completa estasi, lo commossero. Fu per quello che si staccò da lui e, travolgendolo, lo spinse sotto di se, abbracciandolo.
Si mise a piangere sommessamente.
<Masa…Masa…>
<Che c’è Kai? Perché piangi?>
<Sei mio vero? Solo mio?>
<E’ stato mai diverso?> confermò
A quel punto il ragazzo esplose, le lacrime scorrevano copiose lungo il viso:
<Baka di un Masa!> ammonì premendo il viso contro di lui.

***

Da lì a poco si alzarono e decisero di farsi un bagno. Mentre erano tutti e due nella vasca immersi nel tepore dell’acqua, sentirono la porta aprirsi, subito si fecero guardinghi, finché non sentirono una voce conosciuta:
<Kami Sama! Ma che diavolo…>
Si guardarono preoccupati: Kyousuke!!!
<Ma non doveva essere a Osaka!> protestò Kai cercando di fuggire dalla vasca onde evitare altre conferme più di quante non ne avesse trovato in camera da letto, ma non fece in tempo perché l’uomo si precipitò nella stanza osservandoli stralunato.
Per un momento nessuno parlò.
<Proprio non crescete mai!> li rimproverò Kyousuke.
Masa e Kai lo guardarono alquanto stralunati.
<Sempre a comportarvi come due bambini!> sospirò rassegnato <Cos’è…avete fatto a botte con i cuscini?>
Kai per poco non si schiantò al suolo.
<E poi Bon sei un po’ troppo cresciuto per fare il bagno con Masa!> così dicendo uscì dalla stanza borbottando ancora su qualcosa che non riuscirono ad afferrare.
I due si guardarono senza parole, scoppiando a ridere come pazzi.
Il solito Kyousuke! Non avrebbe mai capito!
Kai saltò addosso a Masa, abbracciandolo, ridendo come un pazzo.
<Bon non faccia così è sconveniente…> lo rimproverò Kyousuke
O forse faceva solo finta?!


OWARI


 

 


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