Hi people!

 

Questa ff è un po’ stramba… nata da una profonda crisi depressiva post esame universitario…. quindi abbiate pazienza, but  it is a bit sad!!!

 Dunque, Ru e Hana si sono appena lasciati (ç_ç)e Hana riflette sulla propria miseranda situazione… inutile dirvi che la testarossa è, come al mio solito, “out of character”…

Ps: Is that disclaimers stuff really necessary???

Bene, vi saluto.

A big Kiss

 


Solitudine 

di Antares


E’ una notte senza luna.

Esco sul balcone e respiro l’aria talmente fredda da farmi quasi lacrimare gli occhi… non importa, va bene così.

Vorrei riarrotolare la pergamena del tempo, per poterti avere con me ancora una volta…ma so che non è possibile.

Mi sento così solo, adesso.

Strano.

Se mi avessero detto che mi saresti talmente mancato da farmi così male non ci avrei creduto, invece ora darei tutto il resto della mia vita per un solo istante con te.

Un solo, breve istante per poter poggiare ancora una volta la testa nell’incavo del tuo collo e respirare il profumo della tua pelle… un misero istante per potermi accoccolare tra le tue braccia e sentirmi a casa…

E se tutto questo fosse chiedere troppo allora… ti lascerei sprofondare in quel nulla dove scompaiono i morti, come un sasso che affonda nell’oblio della memoria, mi consolerei se tu mi lasciassi l’eredità delle tue mani, soltanto le tue mani…

Come quelle degli dei di marmo diventati polvere e calce della loro stessa tomba.

Le tue mani, che la tua volontà non scosta più dalle mie.

Abbandonerei il capo, come nell’infanzia, fra quelle palme piene di stelle, di croci, di precipizi di ciò che è stato il mio destino…

Acqua e fuoco, cielo e inferno, ricordi?

Siamo come le due facce di una medaglia, così vicine da essere per sempre legate, eppure così lontane, tanto da non incontrarsi mai.

Non ho ancora capito cosa forma un intero: sono due parti uguali, o due parti contrapposte?

Perfetta immagine o perfetto equilibrio?

Ho fatto la mia scelta, è vero, ma… è tutto così sorprendentemente difficile.

I fuochi della mia memoria, ostinati, ardono ancora, brillando in solitari bivacchi, nella mia mente… le parole, invece, si esauriscono adagio, fino a spegnersi del tutto… cenere nel vento.

Il mondo mi sembra talmente freddo e ostile, adesso.

È il ricordo del tuo sorriso che impedisce al mio cuore di congelare, di quello splendido e raro sorriso, che squarciava all’improvviso le nubi del tuo volto, un arcobaleno di emozioni che rivolgevi a me solo.

Un tale tesoro ero riuscito a conquistare… la ricchezza del più potente sovrano non potrà mai competere con lo scintillio d’onice dei tuoi occhi, quando mi sorprendevi a fissarti, rubando attimi di te, ritagliando immagini per l’immenso collage che ancora mi ricopre il cuore…

Tu, solo tu, nell’immenso deserto che è ora la mia anima, un’arida e secca steppa dove si rincorrono solitudini.

E’ some avere un canyon nel cuore, pareti e pareti di fredda pietra su cui rimbalza l’eco della tua assenza…

Chi sei per avermi fatto questo?

Non ti ho chiesto io di stregarmi, di ammaliarmi… eppure ora sei l’altra parte di me, forse la migliore…

Sei entrato in punta di piedi nel mio cuore, dopo avere devastato la mia vita come un uragano… emozioni, sensazioni nuove e sconosciute che mi assalivano in squassanti ondate di meravigliata gioia.

E ora solo questo freddo senso di vuoto…

Non capisco cosa mi accade, ma sempre più spesso la pungente carezza delle lacrime minaccia di sfiorarmi le gote…

No, tutto ciò non è da me, eppure…

Singhiozzi soffocati nel cuscino, abbracciando le coperte, cercando di non farmi sentire…

Dei, è come se mi avessero rubato tutto il calore, la sicurezza, la pace.

Rivoltarmi nel letto, cercando di dormine, di inghiottire i pensieri assieme al dolore salato che mi balla in gola, quando finalmente mi rendo conto che non sei con me, che non ci sono le tue braccia a stringermi, a proteggermi…  
che non c’è il porto sicuro del tuo petto, quando mi risveglio da un incubo, o le tue larghe spalle su cui appoggiarsi, o i tuoi occhi dove perdersi… 

Sono stato così sciocco a lasciarti andare via… ma prima di adesso non mi ero mai reso conto di quanto in profondità mi hai legato a te, di quanto io dipenda dal tuo respiro …

Ho avuto paura, Kitsune, riuscirai mai a capirlo?

Paura di me stesso, di quello che sentivo, di quello che ora so che solo tu riuscirai mai a farmi sentire…

Sono mille le cose che non so, mille le cose che ancora non capisco, mille le cose che temo… e sopra a tutte ci sei tu.

Dopo tutto quello che ci ha unito…l’odio, la rabbia, la passione…
dopo tutto il fuoco che ha devastato, bruciato, arso, le nostre vite, la mia vita… ancora sottile avverto il filo che lega il mio destino al tuo.

Vorrei fare a meno di te, ma non posso… sei ciò che ha distrutto la mia vita, l’ha ricreata per poi distruggerla ancora.

Con te… senza di te… tutto quello che ho è niente.

Si… avevo giurato a me stesso di dimenticarti, di lasciarti andare alla deriva del cuore, come un pezzo di legno abbandonato dalla marea.

Si, l’avevo giurato… Mi sono passato le mani sul viso, per cancellare le lacrime… e sulle mie dita ho sentito, indelebile, il profumo della tua pelle.

E’ stato allora che ho capito.

Sei stato ciò che credevo di non volere… invece sei ciò di cui non potrò più fare a meno.

Non c’è inferno o paradiso che riuscirà a tenermi lontano da te.

Non so come, non so quando… ma prometto alla notte gelida, a queste dannate stelle indifferenti che riuscirò a svegliarmi di nuovo con te al mio fianco, che riuscirò a guardare di nuovo il riflesso dell’alba sul tuo viso ancora addormentato…

Si.

Ci riuscirò.

 

                                                              THE  END 

  

 



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