di Ele-chan
‘Che belli…sembri il sole!’
Konzen si svegliò all’improvviso. Non fece in tempo ad alzarsi, che Kanzeon Bosatsu entrò in camera sua.
“Che vuoi..VECCHIA?!”
“Konzen, Konzen..non devi stressarti appena alzato, ti fa male lo sai!..”
“..Ti ripeto..che DIAVOLO vuoi?!”
“Volevo dare il buongiorno al mio caro nipotino..”
“Non ce n’era bisogno..e comunque..ora l’hai fatto. Vattene!”
“Come sei scorbutico!…dov’è la tua piccola scimmietta?..”
“Ho detto VATTENE!!”
Così dicendo, sbattè letteralmente la porta in faccia alla divinità.
“Ops..l’ho fatto arrabbiare..”
Kanzeon Bosatsu sorrise anzi, sembrava più un ghigno, soddisfatta della reazione del nipote.
Intanto Konzen, dopo essersi preparato per affrontare la giornata, si mise alla scrivania per svolgere delle stupide pratiche. Come sempre la voglia mancava, infatti, poco dopo si rialzò e andò vicino alla finestra. ‘dove sarà quel moccioso?’. Come a rispondere alla sua domanda, la porta della camera si spalancò. Un forte odore dolciastro intrise l’aria.
“KOONZEEN..guarda che belli!..guarda guarda!!!”
Il ragazzino dalla lunga chioma castana, aveva un enorme sorriso stampato sulle labbra. Due guanciotte rosse facevano brillare maggiormente i suoi grandi occhi dorati. Guardava l’altro con estremo entusiasmo. Per quel ragazzino Konzen era il sole..il SUO SOLE!! Fin dalla prima volta che lo aveva incontrato l’aveva pensato. Emanava una luce straordinaria e, nonostante il suo sguardo gelido, gli trasmetteva un calore immenso.
“Konzen?!…”
Nessuna risposta.
“Konzen?!..ti piacciono?..posso metterli sulla scrivania?..Ko..”
“..vuoi smetterla di essere così petulante?..ma tu guarda che croce mi è stata affidata!!” inveì il giovane biondo.
“..ma..Konzen..” meno di un sussurro fuoriuscì dalle labbra del cucciolo.
Poco dopo udì sbattere la porta alle sue spalle. Il sole se n’era andato. Tutto intorno a lui si scurì all’improvviso. I suoi occhi iniziarono a pizzicare, presto si riempirono di lacrime e, queste non tardarono a scorrere da quei pozzi dorati. Non capiva..perché il suo sole si era arrabbiato?..cosa aveva detto di male?
Intanto, la divinità con gli occhi d’ ametista, entrò in un’altra stanza del grande palazzo. ‘ che diavolo m’è preso!..ultimamente, non faccio altro che prendermela con Goku..’
Quest’ultimo, sempre chiuso nella stanza del suo tutore, aveva deciso di non perdersi d’animo, scusando il suo sole, perché forse era irritato per altre cose. Prese un vaso e vi ripose i fiori raccolti appositamente per Konzen. Poggiò il vaso sulla scrivania, allontanandosi di poco, lo osservò, ‘perfetto..’ disse fra sé. Tutto doveva essere al pari della bellezza del suo sole. Anche se per il cucciolo, niente era paragonabile a Konzen..lui era ciò che di più bello avesse mai visto. Era molto affezionato al giovane dio. Dentro sé ringraziava continuamente Kanzeon Bosatsu, per averlo affidato proprio a Konzen! Ovviamente, questo non l’avrebbe detto..soprattutto al giovane, visto che, quest’ultimo non sopportava la sua strana parente. Dopo aver contemplato a lungo il suo lavoro, andò a sedersi nella poltrona del tutore. Accarezzò la maestosa scrivania con la piccola manina, era fredda..come il colore degli occhi del suo padrone. Di lì a poco, senza accorgersene, si addormentò con il viso appoggiato sul braccio e sul piano del tavolo.
Dopo un’ora circa, la giovane divinità, tornò nella propria stanza. Entrando notò la piccola creatura, che dormiva della grossa davanti a lui. ‘che razza di scimmia!..’. si avvicinò al tavolo per svegliarlo, in quel mentre, vide il vaso con i fiori poggiato proprio accanto al bambino. Konzen aveva pensato che li avrebbe buttati via, invece glieli aveva sistemati ben bene in un bel vaso, così da profumare l’intera stanza. Guardò nuovamente il piccolo. Sembrava un microbo in confronto al tavolo. Decise, con la scusa di dover lavorare, di spostare quel chibi e, di metterlo sul letto. ( N.d.K – in che senso..’con la scusa di lavorare?’... – N.d.A – sì, con la SCUSA!!..te non lavori MAI!! – N.d.K – vuoi morire?.. – N.d.A – via ‘Konzenuccio’, lasciami scrivere!! – … ). Prese il piccolo fra le braccia e lo sdraiò sul letto. Distrattamente, si mise a guardarlo. Posò una mano sulla guancia e, l’accarezzò dolcemente.
“..non volevo trattarti male..” quelle poche parole vennero sussurrate dalla divinità. Si abbassò e dette un bacio sulla fronte del bambino. Girandosi, rivolse un ultimo sguardo alla scrivania, poi, dopo aver coperto il piccolo uscì dalla stanza in tutta fretta.
SBAM..
“..KONZEN!!..sono felice che sei venuto a trovarmi..”
“Ma che stai blaterando VECCHIA!!!..io non vengo a trovare proprio nessuno!!”
“E allora cosa desideri..nipote caro?!”
“- - …voglio sapere..perché IO..perché a ME!!”
“Cosa?!..non ti seguo?!..”
“Perché devo occuparmi IO di ‘quel’ ragazzino?..”
“Perché, di punto in bianco, te ne esci fuori con questa assurda domanda?..”
“Allora?!!”
“Ufff..ma è logico no?..tu sei il solo che può farlo..insomma Konzen, ancora non hai capito?”
“Capito cosa?..non fare tanti giri di parole!! NON LO SOPPORTO!”
“Goku è la parte che ti mancava!! Siete completamente diversi, così, se vivete assieme vi compensate..no?!..”
“Io non ho bisogno di compensarmi con chicchessia..”
“..Infatti, quel cucciolo NON è ‘chicchessia’..è un bimbo eretico, evitato da tutti..ha bisogno d’affetto..”
“Bè..io non posso dare affetto a nessuno, figuriamoci a un moccioso come lui!!”
“Ummh..ma guarda..il mio nipotino si sta rammollendo. Il suo cuore di ghiaccio, sta sciogliendosi piano piano!! eh eh..”
SBAM..
La divinità ermafrodita, continuava a ‘sghignazzare’ nella propria stanza, pensando che il suo piano stava funzionando. Konzen era furioso. ‘Che diamine voleva dimostrare quella vecchiaccia’. (N.d.KB – ehi vacci piano scrittrice dei miei stivali! – N.d.A – la storia la scrivo come mi pare e piace..e scrivo tutti gli appellativi che voglio!! – è . é) Non sopportava di essere obbligato a fare qualcosa..stava bene così, senza qualcuno con il fiato sul collo. E soprattutto nessuno da ‘accudire’. Entrò nuovamente nella sua camera, il piccolo eretico era sempre addormentato su l’enorme letto. Quel bambino era così dolce nei suoi confronti e, questo lo turbava..si sentiva ‘strano’. Ogni volta gli rivolgeva grandi sorrisi, gli occhini dorati s’illuminavano quando era con lui. ‘E’ vero, questa ‘scimmia’ non ha nessuno al mondo..ma continuo a non capire! Che diavolo c’entro io con lui!..Tempou è sicuramente più in grado di me, a trattare con i ‘mocciosi’..’ un movimento lo distrasse dai propri pensieri. Goku si stava svegliando. Si mise alla scrivania, cercando di far finta di niente.
“Konzen..uamm..sei tornato!..”
“Mmh..”
Il cucciolo l’osservava. Il suo tutore emanava un’intensa luce. La sua pelle diafana faceva sì, di risaltare le iridi viola. I suoi capelli splendevano illuminandogli ancora più il volto.
“Konzen?..posso fare un disegno?..”
“Fa come ti pare..”
Il bimbo si alzò stropicciandosi gli occhi, prese dei fogli e i colori che gli aveva regalato lo ‘zio’ Tenpou. Dopo una decina di minuti, si alzò, andando verso la scrivania, dove c’era il suo tutore.
“..ti piace?..è un regalo per te!..guarda l’ho anche firmato!”
La divinità, infatti, gli stava insegnando a scrivere e, con l’aiuto di Tenpou, a leggere. Guardò il disegno. C’erano quattro persone. Al centro c’erano un ragazzo con lunghi capelli biondi e teneva per mano un bambino. Gli altri due, erano accanto a loro. Ovviamente, rappresentavano Konzen, lui, Tenpou e Kenren. Ma la cosa che lo colpì maggiormente era una scritta, tutta torta, che diceva : ‘la mia famiglia..’.
“Konzen, posso metterlo sulla tua scrivania?..”
La divinità non rispose. Continuò a guardare il disegno. Poi finalmente disse, con il suo tono sempre duro, che andava bene. Il bimbo gli si gettò al collo, ringraziandolo, poi cercò un punto per mettere il disegno, in modo da non intralciare il ‘lavoro’ del suo sole.
“Konzen..”
“Che c’è???!!!” chiese in modo esasperato.
“..io ho fame!”
“Bè vai da Tenpou o Kenren, ti troveranno loro qualcosa da mangiare!!..io ho da fare!!”
“…”
Senza replicare, il piccolo uscì dalla stanza. Lo studio dello ‘zio’ era completamente vuoto. Andò nella stanza del ‘fratellino’, ma anche lì trovò il nulla.. Konzen era nervoso, aveva notato il cucciolo, così decise di andare a cercarsi il cibo da solo, non voleva irritarlo ancora di più e, poi doveva lavorare, non voleva disturbarlo. Si recò alla cucine del palazzo, nel mentre incontrò delle persone. Queste, iniziarono a offenderlo e a trattarlo male. Il piccolo non capiva perché tutti lo trattassero così. Gli urlavano in faccia cose cattive. Ad un certo punto, iniziarono a prendersi gioco del suo tutore, questo fece infuriare Goku, tanto che si avventò contro uno di loro ed, iniziò a colpirlo. Le urla degli uomini arrivarono fino alla stanza della bionda divinità. Uscì dalla camera, irato per quei berci fastidiosi. Arrivò al punto da dove provenivano. Rimase di sasso. Goku era sopra un uomo e, lo stava malmenando con tutta la sua forza. I compagni dell’uomo erano paralizzati a guardare la scena. Konzen non capiva, ma con passo deciso, andò a bloccare quell’assurda situazione. Urlò a Goku di finirla, lo prese con forza, trascinandolo via. L’uomo si alzò a fatica, urlò epiteti non molto gradevoli verso il bambino, poi se ne andò con i suoi amici. La divinità, entrò in camera furioso più che mai. Attraventò Goku sul letto, iniziando a urlare.
“MI SPIEGHI COSA DIAVOLO T’E’ PRESO TUTTO UN TRATTO??!!..SEI IMPAZZITO, O COSA?”
Il bimbo teneva la testa bassa, non riusciva a parlare. Dopo un lungo istante, sentendo lo sguardo di Konzen su di sé, balbettò qualcosa.
“Loro..loro..snif..ti..ti..snif..hanno off..offeso..e..e..mi sono arrabbiato”
“BE’..GOKU, DEVI IMPARARE A FREGARTENE DI QUELLO CHE DICONO DEGLI STUPIDI BUONI A NULLA!! NON CI SI COMPORTA IN QUEL…”
Non finì la frase, Goku, aveva alzato il visino. Gli occhi, come pozze dorate, erano riempite di lacrime. Queste iniziarono a sgorgare senza sosta lungo le guance paffute. Guardava il suo tutore impaurito. Konzen sbuffò, poi si avvicinò al ragazzino, e con tutta la calma che riuscì trovare(N.d.A..immaginate ‘quanta’…)si mise a sedere accanto a lui, facendosi raccontare tutto quello che era successo. Il bambino, fra i vari singhiozzi, spiegò tutto nei minimi particolari.
“..è che..io..non sopporto quando dicono quelle cose su di te..snif..”
“…ok..basta adesso!..smetti di piangere..” questa volta usò un tono più ‘dolce’. Gli disse di calmarsi. Poi andò a cercare qualcuno per far avere un po’ di cibo al suo ‘discepolo’. Tornò in camera, con un piatto ricco di cose prelibate. Il bimbo si era calmato. La divinità si mise nuovamente alla scrivania, il piccolo seduto davanti a lui, osservava con grande interesse, quello che stava facendo il suo adorato sole.
****************
Era ormai calata la sera. Konzen disse a Goku di andare a letto. Il piccolo, con riluttanza, si avviò nel suo lettino. La divinità, mise a posto delle carte, poi andò a letto anche lui. Dopo una ventina di minuti, una vocina assonnata arrivò alle sue orecchie. Il bimbo eretico era accanto al grande letto.
“..Konzen?..posso dormire con te?..”
“Hai il tuo letto, non capisco perché devi dormire con me!!”
“..ho..ho paura..”
“Non c’è niente da aver paura!!”
“…”
“..UFFF..VIENI SU!!…MA SOLO PER STANOTTE!!”
Senza rispondere il piccolo si lanciò nel lettone, abbracciando la divinità, che con gesto, non molto gentile, allontanò da sé il piccoletto, dicendogli di stare al suo posto e, di dormire!
‘Konzen..Konzen…dove sei?..aiutami..ho paura!!..NOOOOOO..KOONZEEN! NON LASCIARMI SOLO!! NON TE NE ANDAREEEE..’
La divinità si svegliò di scatto sussultando. Il suo respiro era affannato, i battiti del suo cuore correvano all’impazzata fino a fargli dolere il petto. Di nuovo!..di nuovo quel sogno..all’improvviso si accorse di una leggera pressione, al suo fianco. Era il piccolo Goku. Per un attimo aveva scordato, che quella notte gli aveva permesso di dormire con lui. Lo guardò, quasi con tenerezza(N.d.A – per quanto sia possibile a un burbero come lui!!!! – N.d.K – VUOI MORIRE GIOVANE? – ° _ °’ ). Il bimbo, profondamente addormentato, non si era accorto del brusco risveglio del tutore. I lunghi capelli castani invadevano il suo piccolo viso. Il diadema, sigillo di controllo della sua vera natura, circondava la sua fronte. Uno stupido sorriso, appariva sulle sue labbra. La manina era richiusa a pugno e, appoggiata al cuscino. Konzen alzò lentamente il braccio, portò la mano sulla testolina del bambino, carezzandola piano. ‘…non preoccuparti moccioso, non ti lascerò solo..’…’ ma che?..ha ragione quella vecchia..mi sto rammollendo!!..non è da me fare questi discorsi!!..’. Un movimento lo distrasse dai suoi pensieri, Goku si stava svegliando. Il biondo, sguisciò via dal letto e, senza far rumore, uscì dalla stanza. Non voleva vedere lo sguardo dorato del bambino, puntato su di sé, di prima mattina. Nel corridoio, incontrò Kenren, quest’ultimo, notando lo strano comportamento della divinità, gli chiese cosa stava facendo e, soprattutto, perché camminava quatto quatto(N.d.A – ve lo immaginate Konzen che cammina in quel modo? –). La divinità cercò di ricomporsi, ritrovando la sua area austera.
“..Io non cammino in alcun modo strano!!..E poi, stavo andando..a cercare Tenpou!..Sai se è nel suo studio?..”
“..no, l’ho lasciato a letto..(N.d.A – tadaaann.. - ). Era molto stanco..sai com..”
“BASTA! Non mi interessano le tue spiegazioni!..volevo solo sapere dove trovarlo!..”
Così dicendo, si avviò verso la stanza di Ten..
“EHII..GUARDA, CHE E’ NELLA MIA STANZA!!”
Una vena iniziò a pulsare violentemente sulla fronte di Konzen. ‘ perché diamine si ostina a raccontarmi la sua vita amorosa..cosa vuoi che me ne freghi!!’ pensò fra sé. Bussò alla porta della stanza da letto. Una voce calma lo invitò a entrare, dopo aver chiesto chi fosse. Ten era vicino alla finestra, stava sorseggiando un buon thè caldo. Si girò verso l’altra divinità offrendogli una tazza della bevanda.
“No..grazie..”
“Dimmi Konzen..”
“..Come?”
“Si..ho detto ‘dimmi Konzen’, hai qualcosa da chiedermi..giusto?”
“…”
“L’ho intuito, perché altrimenti non ti saresti scomodato a venire fino qui, di primo mattino, ma mi avresti fatto chiamare…avanti..chiedi pure!”
“..Non so da dove iniziare..”
“…”
“Vedi..ultimamente faccio sempre lo stesso sogno…”
La divinità iniziò a raccontare il sogno ricorrente, dove vedeva il primo incontro con Goku. Di punto in bianco, la scena cambiava. Il piccolo urlava, guardandolo da lontano con occhi pieni di lacrime, chiedendogli di non lasciarlo solo, di non andarsene. Konzen, però riusciva a vedere, solamente Goku nel sogno. Era come se lui fosse uno ‘spettatore’, insomma, lui non compariva nel sogno.(N.d.A – abbiate pietà..Konzen non riesce a spigarsi! – N.d.K – ma se sei te che scrivi!!!! Ammetti che non ne sei capace e, facciamola finita!!! – - _ -; )Tenpou, ascoltava attentamente. Interpretare i sogni, non era il suo lavoro, ma cercava, ogni volta, di dare loro un senso. Finito il racconto, Konzen, accettò la tazza di thè, offertagli nuovamente dall’amico. Aspettò che questi gli dicesse qualcosa. Dopo una lunga attesa, la divinità con gli occhi di smeraldo, finalmente parlò.
“..Vedi Konzen..sai che io non sono un interprete dei sogni ma, a mio modesto parere, dopo averci riflettuto un po’, penso che sia TU, a non volerti dividere dal piccolo Goku..e che, in fondo al tuo cuore, hai paura di perderlo…”
“Ma che diam..”
“Konzen..te lo detto..è solo quello che mi dice il mio intuito! Ovviamente, può essere anche che mi sbagli..però, credo che almeno un pochino ti sei affezionato a Goku..o lo vuoi negare?!”
La bionda divinità rimase un po’ in silenzio, poi poggiò la tazza sul tavolo e, alzandosi, andò verso la porta.
“Bè..grazie, comunque, fondamentalmente, non è altro che uno stupido sogno..ci vediamo!”
Così dicendo uscì dalla stanza. Tenpou, sorrise fra sé e sé.
“..Colpito..e affondato!!”
Intanto, nella stanza di Konzen, il piccolo Goku, svegliatosi già da un pezzo, era sdraiato nel tappeto e, disegnava allegramente. Questa volta voleva fare tanti disegni, così avrebbe potuti regalarli allo ‘zio’ Ten, al ‘fratellino’ Kenren e, al suo sole. A quest’ultimo glieli avrebbe fatti più di uno. Qualcuno bussò alla porta, era Kenren. Quando il ragazzo entrò, Goku gli saltò addosso tutto felice.
“Ehi, ehi..come siamo felici stamattina!”
Disse il giovane accarezzandogli la testolina, in un gesto affettuoso. Il chibi sorrideva a tal punto, che gli occhioni dorati erano più splendenti del solito. Kenren vide i fogli sparsi sul pavimento insieme ai pastelli. Continuando a tenerlo in collo, si avvicinò ai disegni.
“E questi?”
“Sono per te, per lo zio Tenpou e per Konzen, però devo finirli!!”
Il giovane sorrise tra sé, mise il bambino a terra. Quest’ultimo gli chiese, se per caso aveva visto Konzen. L’altro annuì, dicendogli che era andato da Ten.
“Allora vado da loro!!..vieni anche te?!”
Con un enorme sorriso, gli rivolse quella semplice domanda. L’altro fece un cenno di diniego con la testa.
“No, piccoletto..devo andare a controllare com’è la situazione fuori!”(N.d.A – ma che diamine spari, devi solamente appollaiarti all’ombra di un albero, per ‘goderti’ la giornata!! Perciò non avere codesto tono da finto ‘dio pieno d’impegni’!! – N.d.Ken. – non rompere ‘scrittrice’ dei miei stivali!! -)
Uscirono insieme dalla stanza. Il piccolo andò nello studio dello ‘zio’, l’altro andò fuori, nei giardini del palazzo.
TOC TOC..
Tenpou comparve nella porta, salutando il bambino. Lo fece entrare. Goku si mise a sedere, guardò Ten con fare interrogativo.
“..Zio Ten?!..ma non doveva esserci Konzen qui con te?”
“No, l’ho visto prima, ma adesso non so dov’è andato!”
“..ah..”
Ten chiese al cucciolo cosa aveva, lui rispose che si era svegliato solo, Konzen era già uscito, quando lui si era alzato. Non gli aveva ancora dato il buongiorno e, così era un po’ giù. Il giovane sorrise e, gli disse che se voleva, l’avrebbe accompagnato a cercarlo. Gli occhi dorati s’illuminarono nuovamente. Lo zio Ten era proprio gentile, pensò il piccolo. Il giovane lo prese per mano, avviandosi per il lungo corridoio del palazzo.
La giornata era splendida. Il sole era ormai alto e, carezzava la pelle diafana della bionda divinità. Seduto all’ombra di un albero, Konzen leggeva un libro, anzi, a dire il vero, cercava di leggerlo, ma le parole di Tenpou gli ronzavano continuamente nella testa…’credo che almeno un pochino ti sei affezionato a Goku..o lo vuoi negare?’. Il ragazzo poggiò il libro a terra, mettendosi le mani dietro la nuca, chiuse gli occhi. Forse era vero, pensò, forse voleva negare, persino a se stesso, di essersi affezionato alla piccola ‘scimmietta’. Non voleva essere uno di quegli ‘esserini’ ridicoli e, rammolliti che facevano stupide smancerie..lui era Konzen Douji..aveva una ferrea dignità! Non si sarebbe certo abbassato a delle fesserie come l’affetto, e cose simili..(N.d.A – ma se prima gli hai dato un bacio in fronte..non fare il ‘mollusco’ insensibile!!! – N.d.K – chi sarebbe il mollusco?? E poi, se non mi sbaglio..sei te la ‘scrittrice’, perciò sei te che ti contraddici!! - ° . ° ‘)
“KOONZEEN…KOONZEEN!!”
Il ragazzino correva verso di lui, più lontano c’era Tenpou che sorrideva tranquillamente. Il giovane cercò di alzarsi, ma fu ributtato a terra da Goku, che gli era saltato addosso abbracciandolo e, ridendo allegramente.
“Konzen..perché non mi hai svegliato quando ti sei alzato?..volevo darti il ‘buongiorno’!!..ci sono rimasto male!”
Un piccolo broncio spuntò sulle sue labbra, gli occhioni, profondi come laghi dorati, lo fissavano tristemente. Tenpou si avvicinò.
“Visto piccolino?..l’abbiamo trovato!..adesso torno nel mio studio, ci vediamo dopo, ok?”
“Grazie zio Ten!!!”
Goku, ancora aggrappato a Konzen, guardava l’altro ragazzo allontanarsi.
“Insomma scimmia, vuoi staccarti? Mi stai soffocando!!!”
“Ops..scusami! mi sei mancato, sai?!!”
La divinità rimase immobile a quelle parole, un lieve rossore si fece avanti sul viso diafano. Cercò di alzarsi, ma il bambino era sempre attaccato al suo collo. Gli disse per l’ennesima volta di staccasi. Goku lo lasciò andare, alzandosi a sua volta. Prese poi la mano del dio stringendola in quella sua minuscola. La divinità lo guardò, senza dire parola alcuna, ma non lasciò la mano da quella del bimbo.
“Konzen..hai visto che bella giornata?..e che bel sole!!! Sembra quasi che ci sei te lassù, ad illuminare il cielo!!!”
“…”
Konzen non rispose, ma dentro di sé sentì una fitta allo stomaco. ‘..ti sei affezionato..ti sei affezionato..ti sei affezionato..o lo vuoi negare?…o lo vuoi negare?…o lo vuoi negare?..’ ancora quelle parole rimbombavano nella testa del biondo. Guardò Goku, ancora assorto ad osservare il cielo. Il suo volto paffuto era il ritratto della felicità. I suoi occhi, sembravano due immensi laghi dorati, riuscivano a scaldare qualsiasi gelido cuore, quando sorridevano. Konzen, sapeva bene, che la piccola scimmia gli voleva bene..ma lui?..sì, si sentiva bene quando c’era quella piccola bestiola fra i piedi. Lo faceva spesso innervosire, rompeva le cose, lo disturbava sempre per cose futili..però, doveva ammettere, che non si era mai veramente arrabbiato con lui! Semplicemente si sentiva…pieno! Come se, prima che gli venisse affidato il piccolo, fosse un semplice involucro, vuoto..completamente, vuoto. Viveva, giusto perché ‘doveva’, senza un minimo di trasporto per qualcosa in particolare. Era come un’ameba(N.d.K – VOGLIAMO SMETTERLA??? Mi stai rompendo con queste assurde descrizioni!! – N.d.A – hai la coda di paglia eh?!..sto dicendo solo la verità!!! -), senza alcuna aspirazione. Sempre servito e riverito, tutti( più o meno) eseguivano i suoi stupidi comandi. Era viziato.( insomma, chi più ne ha più ne metta!!^^)Senza proferire parola, si avviò, sempre tenendo Goku per mano, verso il palazzo.
Verso sera, il bambino finì finalmente i suoi disegni. Li distribuì, donando anche enormi sorrisi. Konzen, venne fatto chiamare da Kanzeon Bosatsu. Disse al piccolo di stare in camera e, per convincerlo a non seguirlo, gli disse di fargli un altro disegno. Il piccolo s’illuminò in volto e, prendendo i pastelli, cominciò a disegnare.
Konzen arrivò di fronte alla porta della parente, subito la porta si aprì. Davanti a lui c’era la divinità ermafrodita.
“Oh..caro nipote sei arrivato!!! Ti ho visto oggi sai?”
“Cosa intendi?”
“Ma si..mano nella mano con la tua cara scimmiotta..eravate proprio carini..sai?!”
Una vena iniziò a pulsare sulla tempia del dio.
“..Sai, dovresti imparare ad essere meno invadente!..perché non pensi un po’ a te stessa..invece di rompere le palle a me?”
“Ma caro nipote, IO vivo per TE!!”
“Appunto..per ROMPERE LE PALLE A ME!!! E ora, se hai finito..torno in camera mia!!!”
“Si tesoro..torna dal tuo cucciolo!!”
SBAM..
Per l’ennesima volta, sbattè la porta in faccia alla divinità. Aveva una strana morsa alla bocca dello stomaco, ma non riusciva a capirne il motivo. Entrò in camera. Goku non c’era, come sempre aveva lasciato i pastelli e i fogli, sparsi nel pavimento. ‘non imparerà mai!..poi gli avevo detto di stare in camera!! Perché non da mai retta quel moccioso? Quando torna mi sente!!’
Un’ora…
Due ore…
…
…
Cinque ore..
Ormai era notte fonda. Konzen non capiva..dove diavolo si era cacciata quella scimmia petulante?..La divinità decise di andare a chiedere a Tenpou ed a Kenren, magari era proprio da loro.
Giunto davanti alla camera di uno dei due, si bloccò.
“..ummh..si..continua..”
“..aaahh..mi fai impazzire..”
“..ummmh..”
La bionda divinità, aveva sentito abbastanza. Sicuramente Goku NON era da loro!!..’quei due potrebbero almeno fare più piano MALEDIZIONE!!!’(N.d.A – GELOSO? ^^ - N.d.K – FANCULO!! - + . +’ ). Tornò in camera..ancora vuota..iniziava a preoccuparsi..’non sono preoccupato!!( ‘ _ ’ ) Sono FURIOSO con quel maledetto moccioso, non ascolta mai ciò che gli dico!!’ (N.d.A – ma se pende dalle tue labbra!!!).
Ancora un’ora e..niente.. All’improvviso gli si accese una lampadina. Uscì di fretta dalla camera. Arrivò di fronte a quella della divinità ermafrodita. Spalancò senza ritegno la porta.
“DOVE SEI VECCHIA!!!”
“umh?..Konzen caro..cosa ci fai qui a quest’ora?..”
“DOVE L’HAI MESSO??!!”
“COSA?!”
“NON FARE LA GNORRI VECCHIACCIA!!!”
“Konzen tesoro..non capisco!”
“NON CHIAMARMI TESORO!!!…DOVE HAI MESSO GOKU???!!!”
“Goku?!..ma che stai blaterando?..sarà beatamente addormentato nel suo lett..”
“SE ERA IN CAMERA, ME NE SAREI ACCORTO…NON CREDI?VECCHIA?..AVANTI!!..TIRALO FUORI!!!”
“Ma..KONZEN!!! che cosa mi chiedi mai?..siamo parenti..non possiamo..”
Più di una vena pulsava ormai nelle tempie del dio..
“CHE IDIOZIE VAI DICENDO? VECCHIA PERVERTITA!!!!..GOKU..DIMMI DOVE L’HAI MESSO!!!”
“Non posso crederci..eh..hai perso la tua fidata scimmietta?!”
A questo punto Konzen, irato più che mai, si avvicinò alla divinità strattonandola con tutta la forza che aveva..Lei, gli disse che non vedeva Goku, da quando li aveva visti insieme nel giardino. Esasperato il dio, la lanciò bruscamente a terra e, prima di uscire la maledisse. Dove diamine era Goku? Non capiva, non riusciva a capire! Di solito amava scherzare, nascondersi, ma, dopo pochi minuti dall’inizio del gioco, iniziava a ridere come uno stupido, perché, come diceva lui, Konzen aveva delle espressioni buffe, mentre faceva finta di non cercarlo(N.d.A – ovviamente NON faceva FINTA..NON lo cercava sul SERIO!!!..il bastar.. – puff – autrice fulminata dal dio -). Sulla scrivania vide un piccolo fogliettino, sopra vi era scritto “ se rivuoi il tuo ‘animaletto’…vieni a cercarlo…”. Per qualche minuto Konzen rimase immobile a guardare quella scritta, ma senza vederla..poi con furia, strappò il biglietto, gettandone in terra i pezzi.
Goku era stato rapito!
“snif..snif..Kon..snif..zen..”
Il piccolo eretico, era rinchiuso in una stanza, che sembrava più un piccolo sgabuzzino. Appena il suo padrone era uscito dalla camera, due tipi ‘mascherati’, lo avevano tramortito e portato via. Poco dopo il cucciolo, si era svegliato, trovandosi incatenato mani e piedi al muro. Non capiva cosa stesse succedendo. All’inizio pensava ad uno scherzo, per quanto di cattivo gusto fosse. Dopo poco, capì che non lo era. I due tizi, che adesso erano tranquillamente a viso scoperto, gli si erano avvicinati con grossi coltelli. Erano i bruti dell’altro giorno..Goku, li aveva riconosciuti. Uno di questi iniziò a offenderlo, sputargli addosso e, cosa peggiore, almeno secondo il piccolo, a insultare pesantemente il suo Konzen. Questo lo faceva infuriare più di qualunque altra cosa. Ad un tratto, l’altro uomo, che fino a quel momento aveva continuato a ridere, per le parole dell’amico(N.d.A – CHE CAZZO RIDI!!!IMBECILLE!!-), si avvicinò maggiormente al ragazzino, sfiorandolo con il coltello lungo il viso, senza fare pressione alcuna. Il cucciolo aveva iniziato ad urlare. I pozzi dorati versavano fiumi di lacrime, ed erano terrorizzati..aveva paura.. dov’era KONZEN?…Senza dire altro i due, uscirono dalla stanza. Il piccolo continuava a piangere, tentando di liberarsi e, anche se a singhiozzi, a evocare il nome del suo amato tutore.
“SNIFF…Konzen..ti..ti..preg..o..vieni a prendermi..ho..paura!..” “..Konzen..perché sei andato via?”
Il bimbo continuò a piangere imperterrito, aveva freddo. Voleva il suo sole per essere scaldato. Il terrore di essere stato abbandonato lo tormentava.
Dopo qualche ora, i due rapitori entrarono nuovamente nella stanzetta. Goku li guardava con un misto di odio e timore.
“..Allora che ne dici di divertirsi un po’ con questo SPORCO ERETICO..”
“..eh..perché no..”
Gli uomini si avvicinarono al piccolo. Con i coltelli iniziarono a segnare il viso innocente, ancora bagnato di lacrime.
“Guarda come trema il MOCCIOSO..”
Konzen stava girando per tutto il palazzo. Aveva avvertito anche Tenpou e Kenren, che si erano immediatamente divisi per andare a cercare il loro protetto. ‘maledizione..Maledizione..MALEDIZIONE!!’..La divinità non sapeva più dove cercare. Era furioso..era..preoccupato. la morsa allo stomaco era sempre più dolorosa. E se, gli avessero fatto del male?..’Se osano sfiorare un solo capello di quella stupida scimmia io..io..’. poco tempo dopo, si ritrovarono con Ten e Kenren.
“Ancora niente..”
Sospirò abbattuto Tenpou..
“Vorrei sapere chi cazzo l’ha rapito..insomma una baka saru petulante come quella..”
Kenren, non sapeva più cosa dire. Non riusciva neanche a ‘sdrammatizzare’.. Konzen, per un po’ rimase in silenzio, assorto nei propri pensieri. Poi, alzando di scatto la testa, si rivolse alle due divinità, incitandoli a proseguire la ricerca. I due, per tutta risposta, annuirono e, nuovamente si divisero. La bionda divinità continuava a non capire. Quell’assurda situazione..era come se l’avesse già vissuta. Si bloccò di colpo.
“..il sogno..”
Disse semplicemente. Iniziò a correre, come MAI in tutta la sua vita aveva fatto.
Goku aveva tutto il volto rigato da lacrime e striscioline di sangue, provocategli dai coltelli. Gli avevano strappato i vestiti, per poi percuoterlo con estrema violenza. Dopo che il ragazzino, allo stremo delle forze, si era accasciato a terra, i due loschi individui se ne andarono, per il momento, soddisfatti.
“Sta ‘tranquillo’ MOCCIOSO, torneremo più tardi..ci divertiremo ancora un po’…eh eh eh…”
Il bambino, cercava di pronunciare il nome del proprio tutore, ma non riusciva a proferire parola. Stava male, non riusciva ad alzarsi da terra. Voleva Konzen..voleva che lui, il suo sole, andasse a salvarlo e, a ridargli quel calore intenso, che solo lui riusciva a donargli.
Kanzeon Bosatsu, era tranquillamente seduta nella sua comoda poltrona. D’un tratto, Konzen entrò di prepotenza nella sua camera. La divinità ermafrodita, notò il volto sconvolto del nipote. Per la prima volta gli parlò seriamente, cercando di calmarlo. Il biondo raccontò, anche se con riluttanza, il sogno alla parente. La ‘donna’ non sapeva che dire. Dopo un po’, parlò al nipote, di alcune stanze ‘segrete’, di cui solo poche persone erano a conoscenza. Dopo essersi fatto dire dove si trovavano, uscì dalla camera e, si avviò, seguendo le indicazioni datagli dalla divinità.
Gli uomini tornarono da Goku. Lo presero con forza, togliendogli, quelli che ormai erano i pezzi dei suoi vestiti. Il bimbo si dimenava, piangeva, urlava con tutte le proprie forze.
“Smettila..tanto qui non ti sentirà nessuno!!”
“Kon..zen..Ko..Kon..zen…KOONZEEN..”
il ragazzino venne schiaffeggiato. Gli intimarono di stare zitto.
“..sniff..sniff..aiuto..a..aiuto..aiutami Konzen..sniff..non lasciarmi solo..” “ KOONZEEN…AIUTAMIIII..”
un tonfo sordo arrivò alle sue orecchie, vide una luce e, poco dopo cadde a terra…
Konzen trovò di fronte a sé, una scena alquanto orrenda. Il piccolo Goku a terra sanguinante, quasi completamente nudo. Due loschi figuri armati di coltelli, che al suo arrivo si erano voltati per la sorpresa, rimanendo immobili. I coltelli caddero dalle loro mani. Konzen era fuori di sé. Poco prima di scendere in quelli, che dovevano essere dei sotterranei, aveva avvertito Tenpou e Kenren, dicendo loro di chiamare le guardie di palazzo. Poco dopo, infatti, arrivarono di corsa, puntando le loro armi(N.d.A – non chiedetemi che TIPO di armi fossero..^^’)verso i malviventi. In poco tempo, vennero arrestati e, chiusi nelle celle del palazzo.
Konzen si era avvicinato al corpicino maltrattato, sdraiato a terra. Tenpou passò il proprio camice alla divinità, in modo da poter coprire Goku. Il biondo lo prese fra le braccia. Era sconvolto e, non riusciva a nasconderlo. Le altre divinità lo accompagnarono fino alla sua stanza. Poi, ordinando a una guardia di chiamare un guaritore, si ritirarono, anche loro sconvolti.
Dopo che fu medicato, Konzen rimase solo con il cucciolo. Lo guardava e, lo carezzava dolcemente. Il guaritore aveva detto che, con qualche giorno di riposo, sarebbe tornato in forma. Konzen però, aveva paura dello stato psicologico del bambino…Lui era il suo tutore..non era riuscito a proteggerlo! Continuava a maledirsi, minuto dopo minuto. Ormai l’alba stava spuntando, il dio si era addormentato tenendo per mano il piccolo.
Dopo qualche ora, la luce del sole lo destò. Rivolse immediatamente lo sguardo verso il cucciolo. Era sveglio. I suoi occhi erano puntati al soffitto.
“..Goku?!”
Nessuna risposta.
“..ehi..sono io, sono Konzen..Goku?!”
Una timida lacrima, scese da uno di quei profondi pozzi dorati, ma il bimbo continuava a fissare il soffitto. Konzen la asciugò, cercando di non fargli male, visto che aveva il viso pieno di ferite. Carezzò la fronte del chibi, i gelidi occhi viola, iniziarono a fargli male, poco dopo una goccia salata scivolò da essi, lungo il volto niveo.
“..Goku..maledizione..svegliati!!..”
Continuava ad accarezzarlo. Si mise a sedere sul letto, prendendolo fra le braccia. Una di quelle rare lacrime cadde bagnando, oltre che il suo, il viso del ragazzino. Goku iniziò a sentire un dolce calore avvolgerlo. I suoi occhi, smisero di fissare il vuoto e, si soffermarono ad osservare la persona, che lo cullava fra le sue braccia. Era Konzen..il suo adorato Konzen..il suo SOLE.. stava piangendo..perché stava piangendo?..il suo sole non doveva oscurarsi così. Non doveva PIANGERE!. Con voce, che era poco più di un sussurro, lo chiamò.
“Ko..Kon..zen?!..Perché..piangi?”
La divinità sussultò. Lo guardò nei laghi dorati e sorrise.
“..non sto piangendo..stupido!..mi è entrato qualcosa negli occhi!!”
Con voce strozzata per l’emozione, disse quelle poche parole per non far preoccupare il suo piccolo Goku.
“Kon..zen..ho male dappertutto..”
“Lo so..ma non preoccuparti, presto guarirai..”
“..Konzen..mi sei mancato..ho avuto paura..”
“Anche a me sei mancato..e..anch’io ho avuto paura..”
Il bimbo sorrise dolcemente. Posò una manina sul volto latteo della divinità, asciugandogli le lacrime. Il giovane sorrise a sua volta. Prese nella sua la mano del bambino. Poi gli sussurrò qualcosa.
“Perdonami Goku..”
Il piccolo lo guardò con aria interrogativa.
“..per..per cosa Konzen?”
“Per averti lasciato solo..”
“…”
“Non accadrà mai più..te lo prometto..”
Il piccolo sorrise, cercò senza riuscirci, di abbracciare il suo sole. Konzen lo strinse più forte a sé.
“..Ti voglio bene Konzen!!”
“..Ti voglio bene anch’io..piccolo..”
Passarono giorni. Il piccolo Goku tornò come ‘nuovo’. Giocava e scherzava con il ‘fratellino’ Kenren, andava a trovare lo ‘zietto’ Ten. E stava continuamente appiccicato al suo Konzen. Da quel maledetto giorno, il suo sole, gli permetteva di dormire con lui. Ogni mattina se lo trovava avvinghiato addosso, ma non lo brontolava..perché quel dolce torpore, che riusciva a dargli il piccolo, lo faceva stare bene.
Una mattina, Kanzeon Bosatsu entrò furtivamente nella stanza del giovane nipote. Dormiva beatamente abbracciato alla piccola ‘scimmietta’. Rise fra sé. Uscì dalla stanza, come vi era entrata.
“Finalmente il ‘sole’, ha trovato la sua vera ‘luce’.”
*********OWARI*********
OK…ok..spero che questa ff, sia stata di vostro gradimento. Se mai la leggerete..vi prego di commentare..un bacio a tutti Elechan! ^^
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