Prima
di cominciare avverto che i personaggi e la stessa storia sono di mia
invenzione....e quindi guai a chi li tocca!! *Miyu mooolto possessiva con le sue
creaturine* Solo io ho il potere assoluto sulle loro vite.....anche se loro non
mi sembrano molto contenti di ciò....chissà perchè poi?!
Con
questo capitolo si arriva finalmente alla parte principale della mia storia. In
teoria tutto avrebbe dovuto avere inizio da qui (più o meno) ma ho dovuto
aggiungere qualche capitoletto per spiegare alcuni fatti che altrimenti venivano
lasciati in sospeso!
Questa
parte la dedico interamente alla mia sorellina Yurika come regalo di compleanno!
(anche se ha già compiuto gli anni da un po’!^^;;) In oltre, per esaudire il
suo desiderio di stare vicino a Ryan…beh….l’ho inserita in incognito
all’interno della fic…….assieme alle altre mie sorelline Sakuya (alias Eli)
e Seimei (non volevo fare torto a nessuno!)! Siete contente!?^_^
Per
finire avverto la mia carissima amica Hira-chan di non azzardarsi a ridere per
il motivo a lei ben noto altrimenti la faccio a fettine! *Miyu armata di
super-falce*
So far away parte
V
di Miyuki
Nelle
strade regnava il caos più totale.
Gente
che urlava, che correva, che fuggiva da quell’ammasso di macerie che
emanava morte….la morte delle persone che vi erano rimaste
sommerse…..perché nessuno avrebbe mai potuto sopravvivere, lo sapevano
bene.
Quell’edificio
si era sgretolato travolgendo ogni cosa che si trovava nella portata di
200 metri, come un fiume in piena. Era un miracolo che non avesse
abbattuto anche i palazzi vicini.
Ma
nonostante tutto la speranza era ancora viva nel cuore delle persone e
molti volontari stavano già cercando di prestare soccorso ai numerosi
feriti, in attesa di aiuti.
In
lontananza si potevano distinguere chiaramente la sirene delle ambulanze,
della polizia e dei vigili del fuoco che cercavano di recarsi il più
velocemente possibile sul luogo dell’incidente, anche se con scarsi
risultati. Infatti tardavano ad arrivare a causa della grande affluenza di
macchine per le strade….il traffico era stato completamente bloccato.
Erano
già passati dieci minuti dall’improvvisa e misteriosa caduta del
palazzo e la gente stava cominciando a cadere sempre di più nel
panico…..tutti tranne una persona che osservava dall’alto tutta la
scena.
Sul
suo volto si poteva chiaramente distinguere un ghigno malefico mentre due
occhi rossi sembravano ardere di fuoco vivo.
Poi
dalla sua bocca fuoriuscì una risata agghiacciante, tanto era il sadico
divertimento che trasmetteva, e come per incanto tutto piombò in un tetro
silenzio.
Il
tempo si era fermato.
Nessuno
si muoveva…..tutto era assolutamente immobile.
Sembrava
di stare fissando una foto.
“AHAHAHAHAH!
Poveri e miseri esseri umani……così fragili….e così patetici!”
Con
un balzo felino saltò giù da uno dei palazzi, compiendo un volo di
parecchie centinaia di metri. Si sarebbe di sicuro schiantato al suolo se
solo, a pochi metri da terra, non fossero comparse sulla sua schiena un
paio di enormi ali nere che lo fecero planare di colpo e atterrare con il
minimo rumore e danno, proprio al centro delle macerie.
Rimase
immobile qualche istante, guardandosi attorno soddisfatto del proprio
lavoro.
Poteva
chiaramente percepire tutti i sentimenti negativi che aleggiavano in quel
luogo: paura, disperazione, morte, dolore, sangue, rabbia………cose che
mandavano letteralmente in estasi i suoi sensi.
Brividi
di piacere percorsero il suo corpo mentre chiudeva gli occhi e si lasciava
travolgere da essi, ricavandone forza.
Si
sentiva euforico. Non gli era capitato spesso di avere sotto mano un
simile quantitativo di energia negativa con la quale nutrirsi.
Sarebbe
stato bello poter assaggiare anche un po’ di sangue umano, la cui
dolcezza era indimenticabile, ma purtroppo non aveva tempo.
“Che
bello spettacolo di distruzione!” disse leccandosi le labbra, famelico.
Il
ragazzo aveva dei corti e ricci capelli rossi, proprio dello stesso colore
degli occhi, una pelle abbronzata e non era molto alto. Sembrava essere piuttosto
giovane, osservandone l’aspetto.
Lo
si sarebbe scambiato per un normalissimo liceale se non fosse stato per le
ali nere, simili a quelle di un pipistrello, che ora giacevano chiuse
contro la sua schiena in modo da non essere ingombranti, e per la strana
divisa nera che indossava: un completo unico in pelle privo di metà dalla
parte superiore cha lasciava esposta la pelle del torace ed un braccio,
sul quale si avvolgevano le spire di un lungo serpente verde smeraldo
tatuato…..mentre in vita erano agganciati quattro pugnali
dall’impugnatura in argento.
“Penso
proprio che il mio padrone sarà fiero del mio operato! E’ stato un
compito fin troppo facile abbattere questo palazzo…..mi è bastata una
sola di queste e BOOM, giù come un castello di carte!” disse mentre si
passava da una mano all’altra, con fare giocoso, una piccola sfera di
fuoco.
“Gli
uomini sono davvero degli esseri stupidi e rozzi…” disse osservando
divertito il modo in cui cercavano di soccorrere i propri simili “Ma
bando alla ciance! Ho ancora un compito da svolgere!”
Spense
la sfera tra le mani ed iniziò a saltellare qua e là tra i detriti.
“Prima
che il mio incantesimo del tempo finisca devo accertarmi che ciò che
stiamo cercando si trovi davvero qui! Lo spero perché non mi va di
tornare a mani vuote!”
Poi
però si fermò di scattò.
Si
guardò attorno sospettoso.
Aveva
percepito uno strano sbalzo nell’aura negativa della zona…..ma era
possibile che l’avessero già rintracciato?
Poco
male….magari qualche ‘icontro’ avrebbe potuto ravvivare quella
missione noiosa.
Improvvisamente
una fonte di energia, poco distante da lui, attirò la sua attenzione.
Da
sotto le macerie stava filtrando della luce dorata.
Il
ragazzo demone si avvicinò cautamente, pronto a scattare al minimo segno
di pericolo.
Qualche
istante dopo i massi di cemento, ferro e vetro che ricoprivano quel punto
saltarono via, spinti lontano da una forza misteriosa, ed al loro posto
comparve un involucro di piume candide.
Nicolas
si sentiva confuso….frastornato….non capiva quello che stava
succedendo.
Un
attimo prima era seduto su quella panchina con Ryan…..gli stava per
confessare il suo amore…..poi l’esplosione….il palazzo che
crollava…ed il buio.
Niente
dolore. Niente paura.
Solo
il nulla.
La
sua mente si era completamente svuotata per del tempo che non riusciva a
quantificare prima di essere bombardata nuovamente da immagini.
Ma
non erano solo immagini….erano anche suoni….vicende
vissute…..ricordi…..
Ricordi
di una vita…..della sua vera vita……
Lentamente
tutto sembrava prendere fuoco e chiarirsi.
Il
sigillo che doveva bloccare i suoi poteri per 300 anni o che si sarebbe
auto-annullato in caso di emergenza, si era infranto.
Era
libero.
Ora
sapeva chi era in realtà e qual’era la sua missione sulla Terra.
Improvvisamente
quella specie di bozzolo iniziò a schiudersi rivelando al suo interno una
figura umana, dai lunghi capelli color della cenere e dalla pelle lattea
mentre quel sottile strato piumoso non era altro che un paio di bellissime
ali bianche.
Il
ragazzo, vestito solo da un paio di morbidi pantaloni bianchi, posò
delicatamente i piedi nudi a terra ed aprì gli occhi, mostrando due
splendide iridi dorate.
Passarono
alcuni istanti prima che la vista riuscisse a mettere a fuoco le immagini
e ciò che lo circondava. L’aura negativa che ricopriva la zona era
molto forte e gli faceva venire la nausea, oltre che annebbiare la mente.
“Guarda
guarda cosa abbiamo qui….un angelo! Sei per caso venuto a tenermi
compagnia?”
La
sua testa si voltò di scatto verso il demone.
“Tu….sei
stato tu a causare tutto questo?” chiese con voce flebile.
“Esatto!
Sono stato bravo eh?” disse sorridendo perfidamente.
L’angelo
si guardò attorno e fu travolto da una sensazione di vuoto e tristezza
assoluta.
Tutti
quei morti…..uomini…donne…bambini…..famiglie distrutte in un solo
istante….senza neppure sapere quello che era successo.
Sono
morti nell’ingenuità e nell’ingenuità rimarranno i sopravvissuti,
che archivieranno tutto questo come un semplice ‘incidente’, senza
sapere mai la verità.
“Erano
solo persone innocenti….”
“Sai
quanto me ne frega! Sono solo delle creature insignificanti, ho fatto un
grosso favore a tutti togliendone di mezzo un po’!”
“Già,
che stupido. Dimenticavo la sensibilità di voi demoni, capace di gelare
pure le fiamme dell’inferno!” disse questa volta con un tono duro e
tagliente.
“Invece
voi angeli avete il cuore troppo tenero. Se ti può consolare saperlo, le
presone che sono rimaste sepolte sotto le macerie sono morte sul colpo,
non hanno sofferto!”
/Proprio
come Ryan/ fu il pensiero implacabile che gli attraversò la mente.
Ciò
gli causò una forte fitta al cuore che gli tolse quasi il respiro.
“Gran
magra consolazione….”
“Accontentati!
Ho fatto solo quello che dovevo fare…e devo dire che mi sono pure
divertito!”
“Si
può sapere per quale subdolo motivo siete scesi sulla Terra a combinare
questi disastri!? Non ditemi che vi stavate annoiando ed avete deciso di
venire a tormentare un po’ gli esseri umani….anche se credo che ne
sareste capaci!”
“La
risposta alla tua domanda è che non sono fatti tuoi! Eppure non dovrebbe
essere difficile immaginarlo….presumo sia lo stesso motivo per il quale
tu ti trovi qui!”
“Dovevo
prevederlo….6000 anni di inattività da parte vostra erano decisamente
sospetti….era ovvio che prima o poi sareste entrati in azione!”
“Bravo
angioletto, vedo che sei intelligente!” disse sorridendo divertito
“Ora però scusami, devo ancora completare la mia missione quindi ti
devo eliminare. Il mio incantesimo del tempo finirà tra qualche minuto e
tu mi sei d’intralcio! Bye bye pennuto!”
Improvvisamente
due sfere di fuoco comparvero nelle sue mani e senza un attimo di
esitazione le scagliò contro il ragazzo dai capelli color cenere.
Purtroppo per lui fece male i conti…..l’angelo creò una barriera
protettiva attorno al suo corpo che assorbì i suoi colpi senza difficoltà.
“Ma
come diavolo……” disse sorpreso.
Come
poteva un misero angelo inferiore bloccare le sue sfere energetiche con
una simile facilità!? D’accordo, non erano al massimo della potenza e
non erano di certo il suo colpo migliore….però erano sempre bastate per
fare fuori un angelo di infimo livello.
/Possibile
che lo abbia declassato? Eppure in questo momento non percepisco molto
potere dal suo corpo…..dovrebbe essere al
massimo un arcangelo e come tale non sarebbe mai stato in grado di
creare una barriera così potente da fermare un Tagaririm (demone della
discordia)….ma allora cosa sta succedendo? Non riesco a capire dove
l’abbia presa tutta quella forza…./
Il
demone squadrò attentamente l’avversario in cerca di risposte e solo in
quel momento notò un particolare che prima gli era sfuggito.
Il
movimento d’aria generato dal lancio delle due sfere aveva fatto
ricadere dietro la schiena i lunghi capelli dell’angelo, scoprendone così
le spalle, su una delle quali, la destra precisamente, spiccava uno strano
tatuaggio.
Non
appena lo vide arretrò inconsciamente di un passo dallo stupore.
/Oh
no…..non è possibile…..quel simbolo…..non posso sbagliarmi….è….è
l’Elejita……ciò significa che quest’angelo è……occavolo!/
“Ma
come….i tuoi poteri….tu non puoi essere uno di loro…”
“Non
basarti mai sulle apparenze, ti conviene….”
“Beh…..non
mi interessa chi tu sia…..stai ostacolando la mia missione e quindi ti
devo eliminare!” disse con sguardo di sfida negl’occhi.
“O
per lo meno provarci…….” disse ricambiando lo sguardo.
Dentro
di lui la sua anima era in subbuglio.
Sentiva
ancora dentro di se il dolore per la morte di Ryan……ed il suo cuore
piangeva straziato.
In
200 anni passati sulla Terra incarnato in esseri umani si era innamorato,
addirittura sposato più volte, come il destino degli uomini
prevedeva…..ed ogni volta aveva superato la morte dei propri cari senza
soffrire troppo. In fondo sapeva bene che la vita dei mortali era molto
breve rispetto a quella eterna degli angeli e dei demoni e quindi aveva
imparato a godersi quei brevi momenti di gioia e a non disperarsi al
termine di tutto.
In
oltre lui era un angelo, era di un’altra razza, ciò che aveva provato
per quelle persone non si poteva davvero definire amore…..più che altro
un affetto momentaneo generato dal suo altrettanto momentaneo stato umano.
Ma
per Ryan era differente.
Non
riusciva a toglierselo dalla testa. La sua immagine era entrata nella
parte più profonda della sua anima.
Non
si era mai sentito così legato a qualcuno come in quel momento.
Gli
veniva voglia di piangere e si sarebbe di sicuro lasciato andare se solo
non avesse avuto sotto gli occhi la causa di tutto il suo dolore.
Era
stato quel demone dai capelli rossi ad uccidere Ryan e tutte quelle
persone e lui era deciso più che mai ad eliminarlo…sia per vendicare
tutte quelle anime innocenti, sia per impedirgli di portare a termine la
sua missione.
“Preparati
pennuto! E’ arrivata la tua ora!” urlò il demone creando un arco e
delle frecce di puro fuoco “Vediamo se riesci a fermare questo!”
L’angelo
era pronto a difendersi e contrattaccare ma la freccia non lasciò mai il
suo posto.
Un
altro improvviso sbalzo di energia attirò l’attenzione di entrambi ma
questa volta la potenza di quell’aura era molto più tangibile di quella
espressa pochi attimi prima dalla creatura celeste, poiché era ancora in
fase di ripresa dopo ben 200 anni di inutilizzo.
Si
voltarono di lato e videro comparire a qualche metro da loro un cono di
luce nera sopra un punto ben definito delle macerie.
“Eh
no! Di nuovo! Ma cosa succede in questo posto!? Il raduno degli
appuntamenti al buio!?” disse il tagaririm esasperato da tutte queste
apparizioni e contrattempi.
Non
avrebbe mai fatto in tempo a portare a termine la sua missione, visto che
l’incantesimo era ormai agli sgoccioli, e per questo il suo padrone ne
sarebbe rimasto contrariato. E lui odiava contrariarlo quando non avrebbe
voluto far altro che renderlo felice, esaudire i suoi desideri e……..ma
ora non era il momento di pensare a quelle cose. Doveva concentrarsi sul
nemico, o sui nemici…..
Infatti,
come era successo solo pochi minuti prima, i detriti schizzarono via dal
luogo di quella strana emanazione di potere, facendo comparire dal nulla
un’altra figura dalle ali nere.
“Chi
ha osato combinare tutto questo casino proprio in un momento delicato come
questo!?” urlò il nuovo arrivato.
I
suoi capelli erano corti e neri, gli occhi erano di un viola penetrante
che in quel momento sembrava brillare di una strana luce sinistra….ed
anche lui, come l’angelo, era a petto nudo.
Il
secondo demone guardò furioso i due ragazzi, come se fosse pronto ad
incenerirli entrambi da un momento all’altro, ma quando il suo sguardo
si posò sull’angelo quella rabbia sembrò svanire completamente dai
suoi occhi, lasciando posto all’incredulità.
“No…non
può essere…Nick….”
/Io
pensavo che fosse morto sotto queste macerie come tutti gli altri esseri
umani ed invece….invece eccolo lì….un angelo….l’aspetto fisico
potrà essere leggermente cambiato ma lo riconoscerei sotto qualunque
sembianza!/
Il
demone dagli occhi viola era da una parte felice di sapere che il suo
amatissimo Nick era vivo…..ma dall’altra era molto confuso. Aveva
scoperto che colui che credeva essere un semplice essere umano in realtà
era una creatura celeste e ciò si sarebbe rivelato un grosso
problema…..visto che lui ne era ancora innamorato.
Non
sapeva come fosse possibile visto che aveva ripreso la sua forma
originaria e tutti i suoi ricordi ma era così.
Lo
amava, forse addirittura più di prima, se questo era tecnicamente
possibile.
Ma
la cosa era corrisposta?
Non
sapeva quali fossero stati i suoi sentimenti quando entrambi erano ancora
sotto sembianze umane, e se anche per caso, a quel tempo, avesse avuto
qualche possibilità di conquistarlo ora che aveva scoperto chi era
veramente….beh…le possibilità che lo ricambiasse erano praticamente
nulle.
“Ryan….sei
davvero tu…” disse l’altro ragazzo trattenendo a stento le lacrime.
Il
suo cuore esultava di gioia nel saperlo vivo e salvo…ma piangeva
disperato nel scoprirlo un demone.
Possibile
che le cose si dovessero complicare in questo modo!?
Un
angelo che amava un demone.
Nemici
fin dai tempi immemorabili.
Gli
veniva quasi da ridere di fronte alla crudele ironia della sorte.
Il
tagaririm invece non aveva ancora detto una sola parola ma si limitava a
fissare con faccia sconvolta il demone appena arrivato. Sembrava sul punto
di avere un infarto.
“Il…il..P-Principe...."
/Oh
nononononono!!!!! Cosa ci fa LUI qui!?!? Ora sono davvero nei guai!?!? Ma
in 250 anni che non lo si vedeva in giro proprio ora e qui doveva
comparire!!? Possibile che sia così sfigato!/
Quella
parola appena bisbigliata a fior di labbra riuscì però ad essere
percepita dall’angelo, che subito condivise la sua stessa incredulità.
Guardò attentamente il demone e finalmente notò il marchio nero sul
petto, all’altezza del cuore.
“Il
Wubala….il marchio della famiglia imperiale….”
“L’Elejita…..il
simbolo dei cinque generali…..” rispose l’altro, fissando
tristemente la sua spalla destra.
Poi,
il tetro silenzio di quella sospensione temporale fu travolto da uno
strano brusio che allarmò il demone dai capelli rossi.
“Cazzo….il
mio incantesimo sta iniziando a cedere! Penso sia meglio tornare alla
base….qui la situazione è decisamente scottante!” disse un momento
prima di teletrasportarsi via con un lampo scarlatto.
I
due erano rimasti soli e continuavano a fissarsi intensamente mentre il
mondo attorno a loro cominciava lentamente a riprendere colore.
Il
demone avanzò di qualche passo verso l’angelo, senza mai interrompere
il contatto dei loro sguardi, e si fermò poco distante da lui.
“Non
avrei mai pensato che sarebbe finita così”
“Neppure
io…” disse l’angelo con la tristezza negli occhi “A quanto pare il
destino ha scelto per noi….saremo nemici”
“E
a te va bene questa soluzione?”
“No
– rispose sinceramente- ma non possiamo fare altrimenti….noi due siamo
ciò che di più opposto esista”
Il
demone allungò una mano nel tentativo di asciugare le lacrime che avevano
iniziato a solcare le guance del ragazzo di fronte a lui ma prima che le
loro pelli potessero toccarsi comparvero
due angeli affianco a lui.
I
due Troni puntarono le proprie lance alla gola e al petto del demone,
intimandolo di allontanarsi.
“Non
fate un solo passo altrimenti saremo costretti ad attaccarla!” disse
quello a destra.
“Signore…..vostro
padre vi ordina di tornare immediatamente nell’Empireo….la vostra
missione è stata sospesa e desidera parlarvi urgentemente” disse quello
a sinistra rivolto al ragazzo dai capelli argentati.
“Capisco….grazie
per avermi riferito il messaggio….” disse chinando la testa e
voltandosi per andare….ma poi si fermò “Un ultima cosa Ryan….o
dovrei dire Principe Riegalbramas…..quel bacio…per te cosa
rappresentava?”
“Molto
di più di quello che potresti immaginare”
Il
demone non potè vedere la sua reazione a quelle parole, visto che gli
mostrava ancora la schiena, ma il tremore che improvvisamente travolse il
suo corpo si espresse meglio di tutte le parole del mondo.
Ora
aveva capito.
“Addio”
disse prima di scomparire in un bagliore di luce e piume, seguito pochi
istanti dopo dai due troni.
“Arrivederci”
rispose lui, prima di scomparire a sua volta in una nube di fumo nero.
Poco
dopo il mondo tornò in preda al caos.
***************************************
Riegalbramas
si teletrasportò direttamente nella sala del trono.
Era
a dir poco furioso per quello che era successo e voleva delle
spiegazioni….o la testa di qualcuno.
Cosa
diavolo ci faceva quel Tagaririm sulla Terra e sotto ordine di chi aveva
fatto esplodere quel palazzo!? Si erano per caso dimenticati che interferire col mondo degli
umani era molto pericoloso!? Questo incidente avrebbe potuto creare
squilibri nelle forze!
“Ben
tornato Riegalbramas! Sono circa 250 anni che non ci vediamo! Com’è
stato il tuo soggiorno sulla Terra?”
“Molto
movimentato!” disse guardando le cinque persone presenti in quel momento
nella stanza, per poi soffermarsi sull’uomo seduto sul trono “Padre!
Si può sapere cosa sta succedendo!? Mi assento per poco più di due
secoli e voi cominciate già a trasgredire alle leggi basilari del mondo
demoniaco!? A quale scopo se posso saperlo!”
L’uomo,
apparentemente sulla quarantina, lo fissò senza scomporsi con due
brillanti occhi rubino, mentre una cascata di lunghi capelli neri gli
ricadeva sulle spalle, scendendo fino alla vita.
“Anche
per me è un piacere rivederti figlio mio”
“Non
cambiate discorso e rispondetemi!”
“Non
sto facendo nulla del genere per il semplice fatto che non so di cosa tu
stia parlando”
“Come
non lo sapete!? Non venite a dirmi che quel Tagaririm è sceso sulla Terra
solamente per fare quattro passi!”
“Da
quando in qua t’interessa quello che accade agli umani? Non è che ti
sei fatto influenzare troppo?”
“Si
da il caso che quel palazzo mi sia esploso sulla testa e non è stato per
nulla piacevole!”
/In
oltre avrebbe potuto uccidere Nick…o qualunque sia il suo vero nome!/
aggiunse mentalmente.
“Di
questo me ne dispiace ma la colpa non è stata mia. Quel demone non è
sotto il mio comando.”
“Ma
che state dicendo? Siete o non siete Lucifero, il sovrano incontrastato di
tutto l’Inferno! Doveva per forza essere un vostro sottoposto!”
“Osi
per caso mettere in discussione le parole di tuo padre!?”
“Certo!
Visto che nessuno qui si degna di darmi delle spiegazioni decenti!”
I
due si scambiarono delle occhiate truci.
Padre
e figlio non erano mai andati molto d’accordo e questa ne era
un’ennesima prova.
Non
potevano rimanere nella stessa stanza per più di dieci minuti senza
litigare. Questo, probabilmente, a causa della notevole differenza dei
loro caratteri che spesso e volentieri si scontravano per ogni questione,
anche la più ridicola.
Raramente
li si vedeva d’accordo su qualcosa.
In
oltre Lucifero non era di certo stato un padre molto amorevole e
Riegalbramas aveva imparato a fare a meno della sua presenza…anzi, senza
di lui attorno si sentiva molto più tranquillo e sereno.
“Principe….Maestà….per
favore non mi sembra il caso di discutere a questo modo….e poi Principe,
vostro padre dice il vero, non è stato lui ad ordinare a quel demone di
attaccare gli esseri umani….sono successe molte cose dalla vostra
partenza e….”
“Basta
così Aini…penso di poter continuare da solo”
“Certo,
scusatemi maestà”
L’atmosfera
si fece pesante.
Non
gli piaceva per niente la piega che aveva preso la discussione.
“Qualcuno
vuole illuminare anche me o vi devo implorare in ginocchio?”
Lucifero
sospirò ed iniziò a parlare.
“Alucard
ci ha traditi. Ha raggruppato sotto il suo comando un gruppo piuttosto
numeroso di demoni e ha osato ribellarsi al mio potere……in oltre ha
rubato tre dei quattro talismani in nostro possesso, uccidendo i dodici
custodi a guardia del Tempio Delle Anime”
“COOOSAAA!?!?
QUANDO E’ SUCCESSO??” chiese il demone dagli occhi viola sconvolto ad
una simile notizia.
“Circa
60 anni fa” (una quantità di tempo irrisoria per un angelo o per un
demone la quale vita è eterna!^^ NdMiyu)
“E
QUANDO AVEVATE INTENZIONE DI FARMELO SAPERE?”
“Al
tuo ritorno…..al termine della missione che hai voluto ti affidassi”
“Magnifico!
Qui succede il secondo più grande disastro della storia dell’Inferno e
voi volevate tenermi allo scuro di tutto per ben 200 anni!!”
Questo
era il colmo!
Ma
erano diventati tutti matti!?
Quello
era davvero il giorno delle grandi scoperte!
“Non
sono sorpreso del tradimento di Alucard, me lo aspettavo. L’ho sempre
detto che quell’individuo era troppo ambizioso per i miei gusti e che
prima o poi ci avrebbe tirato qualche brutto scherzo…..ed a quanto pare
avevo ragione a diffidare di lui…..ma da qui ad avere il coraggio di
rubare i talismani!!! Questo è decisamente troppo pure pur lui!” disse
Riegalbramas cercando di mantenere un minimo di controllo ma fallendo
miseramente “Padre, come avete potuto permettere che accadesse una cosa
simile!?”
“Non
potevo prevedere che sarebbe riuscito ad eliminare tutti e dodici i
guardiani…”
“E’
un Thamiel (demone delle rivolte, il più potente della gerarchia
demoniaca), di poteri ne aveva più che a sufficienza! Non dovevate
fidarvi così tanto di lui!”
“Chi
ha mai detto che mi fidavo?”
“Se
così non era perché lo avete reso vostro braccio destro!?”
“Per
il semplice fatto che in questo modo potevo tenere sotto controllo di
persona i suoi movimenti mentre lo sfruttavo a mio piacimento”
“Allora
devo dire che avete fatto davvero un buon lavoro! Lo avete sottovalutato e
ve l’ha fatta da sotto il naso!”
“Ti
sbagli di nuovo. Non l’ho mai sottovalutato e nemmeno tutt’ora lo sto
facendo……solo non pensavo che fosse tanto stupido da mettersi contro
di me!” rispose Lucifero con uno strano bagliore malvagio nei suoi occhi
coloro rubino.
Il
giovane demone era pronto a ribattere quando una terza persona
s’intromise nella conversazione.
“Ora
basta! Penso che abbiate discusso abbastanza per oggi! A quello che è
accaduto non si può di certo porre rimedio con le vostre urla!”
Era
stata Xelenia a parlare, la moglie di Lucifero non che madre di
Riegalbramas.
Fino
a quel momento si era astenuta dall’interferire, limitandosi ad
osservare la scena dal secondo trono, posto affianco a quello del marito
ma ora era giunto il momento d’intervenire.
“Figliolo
non è questo il modo di risolvere il problema. Sei appena tornato e dopo
tutto quello che ti è successo penso che un po’ di riposo ti farà
bene…” disse la donna dai lunghi capelli neri ricci e dagli occhi
viola.
Riegalbramas
avrebbe voluto opporsi ma allo stesso tempo non avrebbe mai osato
contraddirla…..specialmente perché aveva ragione.
E
poi quelle parole erano state pronunciate con una tale dolcezza che
avrebbero fatto desistere qualsiasi demone, anche il più crudele.
“Avete
ragione voi madre….” disse in tono pacato.
“Su,
ora non fare quella faccia triste. Continuerete il discorso una volta che
vi sarete calmati entrambi…..e poi pensa, oggi hai avuto la grande
fortuna di incontrare uno dei cinque generali celesti! Non è cosa da
tutti, sai? Anche se quello era il più giovane…” disse sorridendo nel
tentativo di tirare su di morale il figlio.
“Quindi
quello era Mirai-sui…..lo immaginavo…..” disse abbassando lo sguardo
che si era fatto ancora più triste “Penso sia ora che vada….mi
troverete nelle mie stanze se mi cercate….madre……padre….”
(bwwwahahahahahahahah!
Mirai-sui…sempre la solita pervertita! NdHira- e tu che cavolo ci fai
qui!? non ti avevo detto di stare alla larga! NdMiyu- si ma non ho saputo
resistere e mi sono intrufolata per sfotterti un pò!^^ NdHira- mmmm…la
prossima volta devo aumentare la sorveglianza… intanto…FUORIIIII!!!!
NdMiyu armata di falce Nota: Mirai-sui in dialetto veronese può essere
inteso come ‘Ammirare i suoi…’…ehm…lascio completare a voi il
resto della frase!^^;;;)
Il
ragazzo lanciò un’ultima occhiataccia al re dei demoni prima di
voltarsi ed uscire dalla sala del trono.
Camminò
a passo svelto per gli infiniti corridoi dell’enorme castello. Non
vedeva l’ora di farsi una bella doccia, cambiarsi d’abito e rilassarsi
un po’……aveva molte cose a cui pensare…..perciò doveva avere la
mente libera.
Alla
fine arrivò di fronte ad un portone nero e lo spalancò di colpo senza
troppa fatica, in realtà solo i membri della famiglia reale e pochi
autorizzati potevano entrare nelle sue stanze senza prima annunciarsi,
visto che l’intera camera era circondata da un potente incantesimo.
“Di
nuovo qui….devo dire che mi è mancato questo posto” disse guardandosi
intorno soddisfatto.
Davanti
a lui si apriva un enorme stanza dall’arredamento rustico ma
confortevole. Al centro erano stati posti un basso tavolino rotondo in
pietra lavorata con alcuni divanetti in pelle nera, sul fondo invece
spiccava un enorme letto a baldacchino dalle tende e lenzuola in varie
tonalità di rosso e oro.
“Ehi!
Hai sentito anche tu?”
“Si…era
la sua voce!!”
“Ma
allora è tornato!!”
“Sembra
di si!!”
“Andiamo
vedere!!”
“Siiiii!!!!!!”
“PADRONCINOOOO!!!!”
“SIGNORINOOOOO!!!!”
Furono
le uniche cose che sentì prima di essere travolto da due oggetti non
identificati che per poco non lo fecero cadere a terra. Quei due oggetti
erano niente poco di meno che due piccoli draghetti, che si erano fiondati
fuori dalla porta del balcone per accogliere il loro padrone.
Uno
era di colore blu scuro con una pietra bianca incastonata sulla fronte,
l’altro era il suo gemello, solo di colore rosso e la pietra ce
l’aveva nera.
“Che
bello!!! E’ tornato davvero!!!”
“Yuppyyyy!!!!”
dissero abbracciandolo con le loro zampette e leccandolo affettuosamente.
“Su
ragazze buone! Imashima!! Rashimari!! Lasciatemi andare!” disse
accarezzando divertito le due creaturine.
“Ci
sei mancato taaaaanto!!!!”
“Due
secoli senza di te sono una noiaaa!!!!”
“Come
mai tornato così presto?”
“Ci
sono stati dei problemini sulla Terra….” disse incamminandosi verso il
tavolo mentre i due draghetti gli svolazzavano accanto.
“Anche
qui ce ne sono stati…e di grossi direi!”
“Già…l’ho
saputo….ho appena avuto un’accesa discussione con mio padre….”
disse il demone sospirando.
“Ti
vedo teso….forse avresti bisogno di farti un bel bagno caldo….”
disse il draghetto blu.
“Effettivamente
ci vorrebbe proprio….”
“Allova
vado a prepararti l’acqua!” disse scomparendo dietro l’unica porta
all’interno della stanza.
“Grazie
Imashima…”
“Io
invece vado a prenderti dei vestiti puliti! Quelli che hai indosso sono
ridotti a pezzi! Poi ci dovrai raccontare tutto quello che è successo
nella tua missione nel regno degli umani!”
“Come
volete voi” disse con un sorriso triste sulle labbra.
L’angelo
si teletrasportò direttamente nelle proprie stanze.
Era
esausto sia fisicamente sia psicologicamente.
Tutte
quelle rivelazioni inaspettate lo avevano sconvolto non poco.
Si
stava ancora domandando quale stupido impulso lo aveva fatto fermare per
porgli quella dannatissima domanda, invece di andarsene via.
Per
di più non riusciva a togliersi dalla testa le sue parole. Le aveva
pronunciate con una tale dolcezza ed un tale sentimento da farlo quasi
voltare di colpo per correre ad abbracciarlo e non lasciarlo più
andare…..possibile che Riegalbramas nutrisse i suoi stessi
sentimenti?…dio, gli faceva uno strano effetto chiamarlo in quel
modo….
Di
tutti i demoni di cui si poteva innamorare proprio del figlio di
Lucifero!? Certo che non gliene andava bene una!
Si
avvicinò stancamente al candido letto a due piazze che giaceva al centro
della stanza e vi si gettò sopra. Le lenzuola sapevano di menta
selvatica…….proprio come lui…….
“Dannazione…..perché
deve essere tutto così difficile?” chiese sconsolato.
Era
talmente perso nei propri pensieri che quasi non si accorse di quel lieve
rumore che invase la stanza. Si voltò di schiena appena in tempo per
ricevere una palletta di pelo color lavanda in pieno stomaco.
“Mirai!!!
Ben tornato!”
“Witmay!!
Sono felice di rivederti!” disse sorridendo mentre appoggiava sul letto
accanto a se quello che sembrava essere un cucciolo di volpe….solo che
non poteva essere veramente di quella razza poiché si potevano
distinguere chiaramente tre lunghe code scodinzolanti ed un piccolo corno
sulla fronte.
“Anche
a me fa piacere rivederti!! Come mai sei tornato prima? Non ti aspettavo
prima di altri 100 anni!”
“Ci
sono state delle complicazioni e sono stato convocato. La mia missione è
stata completamente sospesa….”
“Capisco,
immagino che tuo padre ti voglia vedere…sei già stato da lui?”
“No….ci
andrò più tardi ma ora non sono in vena…..potresti andarlo ad
avvertire tu e dirgli che sono tornato?”
“Certamente!”
disse la creaturina balzando agile giù dal letto “Lascia fare a me! Tu
pensa a riposarti!”
“Grazie”
Witmay
stava per andarsene quando la porta della stanza di aprì di colpo ed un
uomo dai corti capelli biondo-castani e pizzetto si fiondò all’interno.
“Mirai!!
Figlio mio!! Come stai? Non sei ferito vero?”
“Ehmmm….credo
lo abbiano già avvertito…..”
“L’ho
notato….” disse il giovane angelo mettendosi a sedere sul materasso
“Sto bene padre….non è successo nulla di grave….”
“Nulla
di grave?? Come sarebbe a dire nulla di grave!? Sei stato attaccato da un
Tagaririm e hai avuto un incontro ravvicinato con il Principe Riegalbramas!
Ti pare poco!?”
“Beh
no però….”
“Niente
però!” disse sedendosi anche lui sul letto per stritolare il figlio in
un possente abbraccio “Se ti fosse successo qualcosa non me lo sarei mai
perdonato!”
“Mi
sottovalutate padre! Pensate che non abbia potere a sufficienza per
combattere!? Sono o non sono il quinto Generale Celeste!?”
“Lo
so benissimo chi sei…..in fondo con un genitore come me non poteva
essere diversamente…..però sono tuo padre e come tale ho il diritto di
preoccuparmi!”
“Va
bene va bene” disse sorridendo.
“Ehm….Generale…..il
signorino Mirai è appena tornato…..credo abbia bisogno di un po’ di
riposo...” disse il volpino.
“Hai
ragione! Bene…..ora che ho controllato di persona le tue condizioni
posso tornare al mio lavoro! Più tardi vieni nella Sala di
Cristallo….ci serve il tuo resoconto per capire quello che sta
succedendo!” disse alzandosi e dirigendosi vero la porta “Intanto
pensa a riposarti…e tu Witmay dagli una controllatina ok?”
“Certamente
Generale”
“A
dopo padre”
L’angelo
salutò con la mano prima di scomparire nel corridoio.
Fine
Quinta Parte
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