DISCLAIMERS: I personaggi sono tutti miei! Cosa? Li hanno inventati delle
certe Clamp? Accidenti, mai che me ne vada dritta una!
Kamui e i sette Draghi nani
di Kemis
Parte 6/7
Quando
i Draghi nani tornarono a casa quella sera scoprirono che la casa era vuota
e la cena ancora da preparare. Mentre Arashi si metteva a cucinare qualcosa,
gli altri si divisero per cercare il giovane principe.
Ebbero la certezza che era successo qualcosa quando il richiamo di Yuzuriha
risuonò in tutta la casa. Tutti corsero in giardino e qui trovarono Kamui a
terra, addormentato.
Yuto provò a chiamarlo, scuotendolo, ma non ci fu verso di svegliarlo.
"Come mai continua a dormire?" chiese perplesso Kusanagi.
"Guardate, ha un foglietto fra le dita." disse Sorata, chinandosi
a raccogliere l'oggetto. "C'è scritto: /A causa di un piccolo disguido
tecnico Kamui non si sveglierà prima di un centinaio di anni/."
"Cento anni?!" strillò Yuzuriha, lasciando cadere Inuki a terra
per la sorpresa.
"È firmato 'Sakurazukamori'." aggiunse Sorata con un sospiro.
"Penso che non si tratti di uno scherzo."
"E adesso che facciamo?" chiese Yuto perplesso.
"Intanto è meglio metterlo dentro. Domani decideremo cosa fare."
suggerì Arashi.
Kusanagi sollevò Kamui e lo riportò in casa.
"Questo significa che dovremo fare un altro casting?" domandò
Yuzuriha, grattandosi la testa.
"Penso che faremmo prima a rassegnarci a essere i sei Draghi
nani." commentò Satsuki.
* * * * *
La mattina dopo il gruppo dei Draghi nani decise di organizzare una
cerimonia commemorativa e di chiudere Kamui in una bara di cristallo
gentilmente fornita da Yuto, il quale aveva avuto il suo bel daffare a
convincere gli amici che non stava rifilando loro una patacca.
Portarono la bara in una specie di grotta poco distante dalla casa e qui si
raccolsero in preghiera. Sorata iniziò a pronunciare un discorso
improvvisato, gli amici stretti in cerchio intorno a lui. Yuzuriha
singhiozzava piano, consolata gentilmente da Kusanagi.
"Oggi diamo il nostro addio a Kamui Shiro, un compagno che nonostante
il poco tempo trascorso insieme resterà sempre nella nostra memoria."
iniziò seriamente il ragazzo, con gli occhi lucidi. "Kamui, un ragazzo
giovane eppure grande nel cuore e nella sua gentilezza, un principe
che..."
"Sorata, che stai dicendo?" disse all'improvviso una voce
assonnata alle loro spalle. Tutti si voltarono e videro che Kamui si era
tirato su a sedere, strofinandosi gli occhi.
"Kamui! Sei sveglio!" strillò Yuzuriha, gettandogli felicemente
le braccia al collo.
"Perché non dovrei?" chiese l'adolescente senza capire.
"Guarda che è Kakyoh quello in coma."
"Ieri sera, quando siamo tornati a casa, ti abbiamo trovato
addormentato e c'era un biglietto che diceva che avresti dormito per i
prossimi cento anni." spiegò Arashi. Nonostante portasse la solita
espressione fredda, nei suoi occhi si leggeva chiaramente il sollievo.
"Dev'essersi trattato di uno scherzo." concluse Yuto, con
un'alzata di spalle. "Bene. Torniamo tutti a casa, così io posso
imballare di nuovo questa bara antica che..."
"STOOP!!" gridò qualcuno all'improvviso. I Draghi nani distolsero
l'attenzione da Kamui e girandosi videro dietro di loro una ragazza in jeans
con gli occhiali. Aveva un'espressione furiosa e batteva nervosamente il
piede a terra.
"Sì?" chiese Sorata con un sorriso un po' forzato.
"Cosa diavolo state fancendo?! Mi state sovvertendo il finale della
storia, branco di scioperati!" urlò questa. Puntò un dito contro
Kamui.
"E tu perché cavolo sei sveglio? Dovresti essere in animazione sospesa
in quel pseudo-tubo criogenico!"
"Ma insomma, questa è una fanfic su X/1999 o su Star Trek?"
chiese Yuto, grattandosi la testa perplesso.
"Ti sembra di essere sull'Enterprise? Vedi qualche Vulcaniano in
giro?" chiese l'autrice, gelida. L'uomo abbassò lo sguardo. "Non
ho mai scritto e non scriverò mai fanfic su Star Trek, perché mia sorella
lo adora."
"A tua sorella non và che tu scriva storie su Star Trek?" chiese
incuriosita Yuzuriha.
"No, a lei piacerebbe (magari se ne scrivessi una in klingoniano). È
per questo che non lo faccio." le spiegò la ragazza. "Ho ancora
un conto in sospeso con lei a proposito di una macchina e di formaggi
friulani che..." L'autrice tacque di colpo. "Ma che diavolo mi
fate dire?!" tuonò, furiosa. "Kamui deve rimettersi a dormire,
altrimenti la storia non va avanti!"
"Ma perché, se mi sono appena svegliato?" domandò il giovane
principe, che si stava ancora chiedendo cosa centrasse un formaggio friulano
con i Klingon. La ragazza sospirò, sconsolata.
"Kamui-chan, bello di mamma, se non ti rimetti a dormire mi spieghi
come faccio a farti salvare dal Principe-Onmyouji Azzurro?" disse,
tendendo all'adolescente una fotografia dell'interessato. Subito gli occhi
del ragazzo si accesero. "Se ti rimetti a dormire lui ti dovrà
svegliare con un bacio. Oppure preferisci che ti metta in mano a un gorilla
di trenta metri arrampicato sulla Tokyo Tower e che lui ti salvi sparandoti
contro da un aereo?" proseguì la ragazza.
"Ehi, forte! Posso sparare da un aereo anch'io?" esclamò Sorata,
azzittito immediatamente da una gomitata di Arashi. L'autrice lo fulminò
con lo sguardo e poi riprese.
"Sfortunatamente non ho né un gorilla di trenta metri nè la Tokyo
Tower a disposizione, quindi si fa come stabilito."
I Draghi nani non sembravano molto convinti.
"Vi avviso, ho avuto una settimana pesante, ho l'emicrania e anche la
pressione bassa e non tollererò altre lamentele! Un'altra parola e da
Draghi nani vi trasformo in pigmei, con tanto di gonnellini tribali e
pitture di guerra!" Puntò minacciosamente un dito contro Kamui.
"Tu, rimettiti a dormire!"
"Ma io..." protestò ancora il ragazzo.
Senza dargli il tempo di andare oltre la ragazza estrasse un martello dalla
tasca posteriore dei jeans e colpì sulla testa il povero Kamui, che ricadde
svenuto nella bara. "Voi, riprendete il funerale e non una parola su
questo disastro quando arriva il Principe-Onmyouji Azzurro!"
Obbedienti, i Draghi nani si rimisero in cerchio intorno a Sorata com'erano
prima che il principe si svegliasse. "Riprendiamo daccapo. E questa
volta, nessuno strafalcione!" ordinò l'autrice tenendo minacciosamente
il martello sulla spalla, prima di sparire nel nulla.
Il gruppo di amici rimase in silenzio per qualche istante.
Sorata si schiarì la voce con un colpo di tosse, poi riprese il discorso.
"Oggi diamo il nostro addio a Kamui Shiro..."
* * * * *
[Nello stesso momento, in un'altra zona del bosco...]
I boschi erano piuttosto silenziosi. Gli uccelli saltavano da un ramo
all'altro senza solcare il cielo. Un'atmosfera inquietante regnava ovunque.
"Maledetto piccione! Ma proprio mentre passavo io dovevi farla?!"
Ed ecco che la nostra bella atmosfera inquetante va a farsi benedire.
L'uomo che aveva appena imprecato scese dalla sella del suo cavallo con un
sospiro, osservando incerto la macchia sul suo vestito azzurro.
"Tutto sommato questa è un'ottima scusa per cambiarmi." disse tra
sé e sé. "Non mi và di arrivare in città in questo stato. Chissà
quello che direbbe la gente vedendo il Principe-Onmyouji Subaru Sumeragi
conciato in tale maniera." Estrasse un cambio di vestiti da una
bisaccia.
"Camicia con le maniche a sbuffo, mantellina e calzamaglia! Ma che
aveva in mente, stamattina, Hokuto-chan?" borbottò, cercando con lo
sguardo un posto adatto per cambiarsi. Alla fine si nascose in mezzo a degli
alti cespugli. Quando uscì indossava un paio di pantaloni neri, una maglia
blu scuro allacciata sul collo da una fibbia e un impermeabile bianco.
Con un sorriso soddisfatto ripose il ridicolo abito azzurro nella bisaccia.
Stava per rimontare a cavallo, quando sentì una voce portata dal vento.
Incuriosito legò le briglie del cavallo ad un ramo. Seguendo il suono si
ritrovò in una piccola radura dove, all'imboccatura di una grotta, c'erano
delle persone in abiti da lutto.
"Oggi diamo il nostro addio a Kamui Shiro, un compagno che nonostante
il poco tempo trascorso insieme resterà sempre nella nostra memoria."
stava dicendo con aria solenne un ragazzo sui diciotto anni.
Avvicinandosi incuriosito si accorse che alle loro spalle c'era una bara di
cristallo, ma non riusciva a vedere chi vi fosse dentro. Dato che nessuno si
era accorto di lui, tossicchiò piano per attirare l'attenzione. Subito
tutti gli sguardi si puntarono su di lui.
"Perdonare la mia intrusione in un momento del genere. Cos'è
accaduto?"
Fu l'uomo coi capelli biondi a rispondergli.
"Stiamo piangendo per il nostro compagno." spiegò, con aria
mesta. "A causa di una mart... err... di un sortilegio è piombato in
un sonno simile alla morte e non riusciamo a svegliarlo."
Subaru si accostò alla bara aperta e osservò meglio il suo occupante. Si
trattava di un adolescente, un ragazzo dall'aria fragile e dalla carnagione
alabastrina. /Peccato, non è il mio tipo./ I suoi capelli scuri ricadevano
lucidi sul cuscino e sulla sua fronte incorniciando un viso dolce davvero
bellissimo. /Decisamente non il mio tipo. E poi sono già impegnato./ Le sue
labbra rosa pallido erano socchiuse un poco e tremavano leggermente al ritmo
lento del suo respiro. /Sono già impegnato. Sto con.../ Le sue membra erano
sottili ma squisitamente modellate. I pantaloni scuri fasciavano
stupendamente le lunghe gambe magre e le anche sottili. /Sto con... con...
con...?/
L'onmyouji si scosse, schiaffeggiandosi mentalmente, imponendosi di
controllare gli ormoni. /Accidenti, anche se sono spaventosamente represso
non posso certo saltare addosso ad un ragazzino, non sono mica Seishiro. Già,
Seishiro. Seishiro è il mio ragazzo, nonostante quel bastardo non si faccia
vedere da tre mesi; sono IM-PE-GNA-TO!/
Mentre Subaru era impegnato a tentare di domare la sua libido, i Draghi nani
stavano cercando sottovoce di decidere il dafarsi.
Alla fine Sorata si fece avanti, cercando di assumere un'espressione ignara.
"Ci è stato detto che, poiché il nostro amico è di sangue reale, il
bacio di un principe potrebbe svegliarlo, ma sfortunatamente noi non ne
conosciamo nessuno."
Subito Subaru lo fissò sgranando gli occhi. "Il bacio di un
principe?"
chiese, per accertarsi di aver sentito bene. Sorata annuì.
Il Sumeragi imprecò mentalmente, provando la netta impressione di essere
stato fregato. Si maledisse soprattutto perché il suo cuore aveva avuto un
guizzo di gioia. /È poco più di un bambino, razza di pedofilo! Guarda dove
ti ha portato l'aver frequentato Seishiro. Così impari a non dar retta agli
avvertimenti della nonna!/
Si schiarì la voce, aggiustandosi l'imerpeabile sulle spalle, tentando di
raccogliere quel poco di dignità che gli era rimasta. "Beh, per
coincidenza io sono un principe." disse. "Sono Subaru Sumeragi, il
Principe-Onmyouji del regno di Kyoto." si presentò, inchinandosi
leggermente.
"Oh, ma quale fortuna!" esclamò Kusanagi, con un sorriso finto.
"Allora potete salvare il nostro amico!" disse Yuzuriha, unendosi
a lui.
"Vi prego, aiutatelo! Aiutateci!" lo scongiurò, sfoderando il suo
speciale sguardo implorevole. Mentalmente si congratulò con se stessa per
l'interpretazione da Oscar.
Subaru esitò per qualche istante, poi annuì. Si sedette accanto al ragazzo
addormentato - Kamui, ricordò. /Allora siamo intesi,/ si disse.
/Un bacio puramente platonico, il più breve possibile, poi via da qui a
gambe levate e di nuovo a casa a lasciarsi sbollire./ Stava per chinarsi,
quando si accorse che i sei amici del giovane principe lo stavano fissando
intensamente.
"Vi dispiace?" disse, arrossendo leggermente. "Non mi è mai
piaciuto avere pubblico." Imbarazzati per la brutta figura i Draghi
nani si voltarono di spalle.
"Inuki, anche tu!" Yuzuriha afferrò il cane per il collo e lo
fece voltare.
Subaru sospirò, scuotendo la testa rassegnato. Tornò a fissare il viso
addormentato dell'adolescente e dopo una breve esitazione lo baciò.
Sebbene con qualche fatica, riuscì a mantener fede al patto che aveva fatto
con se stesso, nonostante la terribile morbidezza di quelle labbra. Dopo
poco sentì il ragazzo muoversi sotto di sé. Si sollevò leggermente,
rompendo il contatto e rimase ad osservarlo. Lentamente le palpebre si
sollevarono e dei profondi occhi viola fissarono i suoi. I due rimasero
immobili per qualche lungo istante, osservandosi. Kamui posò esitante una
mano sulla sua guancia, sorridendogli timidamente.
Incapace di trattenersi oltre Subaru si chinò su di lui. /Al diavolo il
bacio platonico/, si disse e lo baciò appassionatamente, stringendolo a sé.
Per qualche istante Kamui rimase immobile, sorpreso, poi chiuse gli occhi,
passandogli le braccia intorno al collo. Sentendo le labbra del ragazzo
aprirsi leggermente Subaru insinuò la lingua nella sua bocca, perdendosi
immediatamente nel suo calore. Il suo ultimo pensiero fu qualcosa del tipo:
/Al diavolo anche Seishiro/.
[24 minuti dopo...]
"Ragazzi, il copione parlava di *un* bacio!" protestò Sorata,
senza voltarsi. "E non menzionava succhiotti in posti strani o
qualsiasi altra cosa stiate facendo lì dietro!" L'unica risposta che
ottenne fu un gemito soffocato di Subaru, seguito da uno più forte di
Kamui. "Cavolo. E meno male che al signor Sumeragi non piaceva avere
pubblico, sennò chissà cos'avrebbero fatto." disse ad Arashi.
"A me fanno male i piedi." si lamentò Yuzuriha, appoggiandosi a
Kusanagi. "Torniamo a casa?"
"Non ha molto senso rimanere qui." disse la ragazza dell'Ise,
dirigendosi verso la casa, subito seguita da Sorata.
"Yuto, andiamo?" chiese Satsuki.
"Eh, no, maledizione! La bara di cristallo è mia ed è uno dei delle
poche antichità autentiche che possiedo, ha due secoli di età e vale uno
sproposito!" protestò l'uomo, incrociando le braccia stizzito. "E
se me la rompono? Se me la sporcano? Chi paga, poi?"
"L'altra volta non mi sei sembrato particolarmente preoccupato della
sua resistenza. E comunque adesso sai benissimo che non si romperà. Se si
sporca la puoi mandare nello stesso posto dell'ultima volta." replicò
Satsuki, prendendolo per un braccio. "Credo che nessuno di quei due
andrà in tracollo finanziario per averti pagato le spese." aggiunse,
tirandolo verso casa.
"Com'è questa storia dell'*altra volta*?" chiese Kusanagi
sospettoso, seguendoli con Yuzuriha.
"Uhm... Ecco..." balbettò Yuto, distogliendo lo sguardo.
"E poi hai il coraggio di dare a me del pedofilo!" disse l'uomo,
con voce severa. "Non permetterti più di prendermi in giro, dato che
siamo sulla stessa barca."
"Non dimentichiamo che anche il caro principe Subaru fa parte del
club." aggiunse il biondo, con un sogghigno.
"Smettetela di litigare." chiamò Sorata dalla finestra della
casa. "Il te è pronto!"
"Allora Kamui e il suo nuovo 'amico' lo troveranno freddo." osservò
Yuto, con un sorriso malizioso.
"Credo che siano cresciuti abbastanza per usare un forno a
microonde." replicò Satsuki con un'alzata di spalle.
"E non solo per quello, sembra." conluse Yuto, con un'espressione
tragica.
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