DISCLAIMERS: I personaggi sono tutti miei! Cosa? Li hanno inventati delle certe Clamp? Accidenti, mai che me ne vada dritta una!


Kamui e i sette Draghi nani

di Kemis

Parte 5/?


Kamui tirò un sospiro di sollievo. Era quasi ora di pranzo e solo ora aveva finito le pulizie, a causa della 'festicciola' che Sorata aveva insistito per fare e che, come da previsione, era degenerata piuttosto in fretta.
Sorata, ubriaco, era stato pestato a sangue da Arashi per averle palpato il sedere. Yuto, dopo essere misteriosamente riuscito a far distrarre Beast, si era nascosto chissà dove con Satsuki. Yuzuriha aveva mangiato così tanto gelato che si era sentita male e Kusanagi si era dovuto occupare di lei, sparendo dalla festa con la ragazzina relativamente presto. 
Ora che Kamui era riuscito a sottrarre Sorata alla furia di Arashi impedendone la morte per linciaggio e a calmare i bollenti spiriti della ragazza e del gelosissimo Beast erano le quattro di mattina. E di Yuto e Satsuki neanche l'ombra.
Chiaramente, la mattina dopo quando era stato il momento di uscire per andare a lavoro la compagnia dei Draghi nani era in uno stato pietoso, tra postumi di indigestione e contusioni. Gli unici allegri erano appunto Yuto e Satsuki.
Togliendosi il grembiule Kamui uscì in giardino e si sedette ai piedi della grande quercia che c'era sul retro della casa, concedendosi un po' di meritato riposo. Mancava poco all'ora di mangiare, ma il giovane principe, nonostante la fame che aveva, era troppo stanco per mettersi a prepararsi il pranzo. Oltretutto aveva mandato Beast in paese a fare la spesa e non c'era nessuno a dargli una mano. Non per la prima volta si ritrovò a chiedersi come avesse fatto Kakyoh in passato a occuparsi di tutto questo.
Si stava per addormentare, quando all'improvviso qualcosa gli saltò sulla pancia. Kamui balzò su a sedere trasalendo, ma scopì che il suo misterioso assalitore era un delizioso gatto nero. Il ragazzo rimase stregato dagli occhi verdi dell'animale.
"Ciao, micione." disse, accarezzandogli il pelo morbido sulla testa. "E tu da dove salti fuori?"
Il gatto ovviamente ignorò la domanda e iniziò a fare le fusa, strusciandosi soddisfatto contro le sue mani.
"Eccoti qui!"
Una profonda voce baritonale che parlò all'improvviso fece sobbalzare il giovane principe che si voltò nella direzione da cui proveniva. Un uomo molto alto e robusto con addosso un lungo impermeabile nero e degli occhiali scuri stava al margine del suo giardino, con in mano quello che sembrava un cesto da pic-nic. Riconoscendo il padrone il gatto si rizzò a sedere in grembo a Kamui.
L'individuo si avvicinò e lestamente il gatto si divincolò dalla stretta dell'adolescente e si diresse verso di lui e gli si strofinò contro i piedi. Lo sconosciuto sorrise, chinandosi a raccogliere l'animale.
"Sei il solito pestifero, Subaru-kun, non perdi occasione per scappare!"
lo rimproverò con un mezzo sorriso, sapendo perfettamente che erano parole inutili. Il gatto gli si accoccolò fra le braccia, miagolando contento. Finalmente l'uomo si rivolse a Kamui. "Il mio gatto ti ha disturbato?" si informò educatamente.
"Oh, no, non si preoccupi." si affrettò Kamui a contraddirlo. "Sono rimasto un po' sorpreso nel vedermelo piovere addosso, ma mi piacciono molto gli animali e non mi ha dato nessun fastidio." L'uomo sorrise amichevolmente.
"Mi dispiace sinceramente che ti abbia spaventato. Ha il brutto vizio di arrampicarsi troppo in alto sugli alberi e così poi per scendere usa chi gli capita a tiro come scala d'emergenza." si scusò, con un sospiro di finta rassegnazione.
Kamui non potè far a meno di rilassarsi, ridacchiando piano. L'uomo si tolse gli occhiali scuri e sorrise al ragazzo.
"Il mio nome è Seishiro Sakurazuka, faccio il veterinario." si presentò con un lieve inchino. "E questo dispettoso è Subaru." aggiunse, alludendo all'animale che teneva in mano.
"Io mi chiamo Kamui." si presentò a sua volta il principe. "Subaru mi sembra un nome un po' insolito, per un gatto." disse, incuriosito.
Seishiro rise. "Lo so, ma l'ho chiamato così perché mi ricorda molto un mio vecchio amico che porta quel nome." spiegò. Emise un sospiro, accarezzando la testa del micio. "Comunque ti ringrazio di aver ritrovato il mio gatto. Vorrei sdebitarmi ma..."
"Non importa davvero." disse l'adolescente, declinando gentilmente l'offerta. Ma Seishiro sorrise.
"Mi è venuta un'idea." Posò a terra il cesto che aveva in mano e ne tirò fuori un sacchettino, porgendolo al ragazzo. Kamui ne sbirciò il contenuto.
"Ciliegie?"
Il veterinario sorrise di nuovo. "Sono quelle del mio albero. Sono molto buone." L'uomo mise il gatto nel cesto e si rimise gli occhiali da sole.
"Ora devo proprio andare." disse, con un lieve inchino. "Arrivederci."
Salutò con un cenno della testa e poi si allontanò, sparendo nel bosco.
Kamui si sedette di nuovo sotto la quercia col sacchetto di ciliegie in mano. Effettivamente, i frutti erano bellissimi, di un bel rosso lucido.
Ne assaggiò una e dovette convenire che era davvero dolcissima.
Improvvisamente ricordò quanto era affamato e, senza pensarci due volte, si mise a mangiare di gusto.
Dopo appena tre ciliegie, però, iniziò a sentire la testa farsi pesante e gli occhi che gli si chiudevano da soli. Cercò di rialzarsi per tornare in casa ma crollò a terra ai piedi dell'albero, profondamente addormentato.
Il Sakurazukamori, vedendo il giovane principe accasciarsi al suolo, abbandonò il suo nascondiglio tra le ombre del bosco e si avvicinò, con un sorriso freddo. Tirò fuori un cellulare e compose un numero, poi attese mentre il telefono squillava. Dopo poco qualcuno sollevò la cornetta.
"Fuma, sono io. Ho sistemato il tuo principino."
"Fantastico!" gioì il re. "Hai avuto problemi? Quando pensi di riuscire a portarmelo?"
"È andato tutto liscio come l'olio." garantì l'assassino. "Posso portarleto anche subito, però devo avvisarti che dormirà per almeno un paio di giorni."
"Cosa?" esclamò Fuma. "E questo cosa vorrebbe dire?"
"Per sistemarlo gli ho dato un filtro soporifero. A giudicare dalla quantità che ne ha ingerito credo che l'effetto durerà circa due giorni."
"E secondo te io ho voglia di farlo con una specie di cadavere?"
Seishiro sentì dall'altro capo del telefono una risata femminile in risposta alle parole del giovane. "Sta' zitta, Hinoto!" gridò Fuma, rivolto a qualcuno che doveva essere con lui.
"Uh, ma quanto sei permaloso." sbuffò il Sakurazukamori. "Cercherò di annullare l'effetto del filtro."
Tenendo il telefono accostato all'orecchio con la spalla recitò un incantesimo, formando un sigillo con le mani. Un alone di luce bluastra avvolse il corpo di Kamui, durò una decina di secondi e poi si spense lentamente. Il principe, pero', non riaprì gli occhi.
"Strano." mormorò Seishiro. Ripetè di nuovo l'incantesimo ma ugualmente non ebbe risultati.
"Cosa succede?" chiese Fuma.
"Non riesco a svegliarlo." rispose l'assassino. "È la prima volta che mi capita. Non capisco cosa possa essere successo."
Si frugò in tasca ed estrasse una bottiglietta di cristallo piena per un quarto. La osservò per qualche istante, poi sorrise leggermente. "Ops."
"'Ops'? Cosa hai combinato?" chiese Fuma a denti stretti.
"Ho fatto un piccolo errore nella somministrazione del filtro." spiegò il Sakurazukamori con un sorriso allegro. "Con la dose da elefante che gli ho dato il caro Kamui-kun dormirà per i prossimi cento anni come minimo."
"COSAAA?!"
Seishiro allontanò prontamente il cellulare dall'orecchio, troppo tardi però per salvarsi il timpano. Nonostante la parziale sordità del momento le urla inferocite del re gli arrivavano distintamente.
"Brutto scemo! Guarda che razza di casino che hai combinato!!"
"Andiamo, non è il caso di prendersela così per una piccola svista. Si è trattato di un semplice incidente." rispose l'uomo con assoluta
disinvoltura.
"Piccola svista?! Mi hai trasformato Kamui in una specie di zombie privandomi di chissà quante notti di sesso selvaggio e pretendi che non mi arrabbi?! E ti sei pure fatto pagare un patrimonio! IDIOTA!!"
"Anche i migliori professionisti possono sbagliare." si giustificò tranquillamente.
"IMBECILLE! DECEREBRATO! Torna immediatamente a corte che facciamo i conti! E non pensare neppure di sparire dalla circolazione con qualcuno dei tuoi soliti trucchi da illusionista col pollice verde o ti garantisco che col tuo prezioso Ciliegio mi ci faccio una fornitura a vita di stuzzicadenti!!"
"E con Kamui cosa ci faccio? Me lo porto dietro?"
Fuma rimase in silenzio per qualche istante. "No, per ora lascialo lì. Sei già abbastanza nei guai senza che veda quello che hai fatto."
"Va bene, arrivo."
Seishiro chiuse la comunicazione e si rimise il cellulare in tasca con un sospiro. Fissò il suo gatto che nel frattempo si era seduto accando a Kamui.
"Ho il presentimento che Fuma cercherà di uccidermi, Subaru-kun. Dovrò pensare a qualcosa per fargli scaricare la rabbia." Fissò il povero principe. Si cavò un blocchetto dala tasca e scrisse rapidamente un biglietto, che poi infilò tra le dita del ragazo. "Scusa per l'errore, piccolo." disse con un sorriso.
Poi raccolse il gatto e sparì in un turbinio di petali di ciliegio.



 
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