DISCLAIMERS: I personaggi sono tutti miei! Cosa? Li hanno inventati delle certe Clamp? Accidenti, mai che me ne vada dritta una!


Kamui e i sette Draghi nani

di Kemis

Parte 4/7


Per la prima volta dalla morte di sua madre, Kamui si sentiva felice. Le sue giornate erano tranquille e serene. La mattina si alzava per primo per preparare la colazione per tutti, poi dopo che gli altri se ne erano andati faceva le pulizie di casa, mandava Beast a fare la spesa - non si sentiva ancora abbastanza sicuro da farsi vedere in giro, pranzava e il pomeriggio lo aveva tutto per sé e lo trascorreva facendo passeggiate o nuotando in un laghetto lì vicino. Insomma, la classica vita da ambientalista.
    I problemi riguardanti la corte e il suo lascivo patrigno erano lontani e sbiaditi.

    * * *

    Al palazzo, però, le cose non andavano altrettanto bene.
    Fuma non aveva digerito il fatto di non essere riuscito a portarsi a letto Kamui. Il fatto che il suo incredibile fascino non era riuscito a superare le reticenze del bel principe. Il pensiero che una tale bellezza fosse andata sprecata (NB: nella mente di Fuma 'sprecata' sta per 'che io non sono riuscito a godermi') lo infastidiva. Oltretutto, Nataku gli aveva riportato un puzzle 3D della Tokyo Tower al posto del cadavere.
    "Oh, beh, anche se non ho potuto giocare col suo cadavere non importa." disse Fuma allo specchio con un'alzata di spalle. 
    "Sì, certo, non importa." replicò Hinoto con sarcasmo. "Da quando hai tentato di ucciderlo è peggio di prima, parli di lui quasi quanto parli di te!"
    "Non  vero, è solo che..." Fuma trasalì, voltandosi di scatto. "Oh, ferma tutto. Come sarebbe a dire 'da quando ho *tentato* di ucciderlo'?"
    "Uhm, complimenti per i riflessi, eh! Te ci arrivi sempre cinque minuti dopo."
    "È ancora vivo?!"
    "Ma guarda come siamo svegli, oggi! Sì, il principe è vivo e adesso è più bello di te anche più di prima."
    "Com'è possibile?!"
    "Vita all'aria aperta, cibi sani e naturali, esercizio fisico--"
    "Non quello!" la interruppe con un grido il re. "Com'è possibile che non sia morto!"
    Hinoto rimase per qualche istante in silenzio con un'espressione da 'sei più stupido di una capra lobotomizzata'. "Secondo te un cadavere e un puzzle 3D sono la stessa cosa?"
    Fuma emise un lamento nascondendo il viso fra le mani. "Perché sono circondato da imbecilli?" gemette. Poi prese a sbattere la testa contro il muro sconsolato.
    "Andiamo, Fuma, non lasciarti andare così." disse Hinoto, iniziando a essere preoccupata.
    "Io in 'sta fanfic del cavolo non ci voglio più stare! Voglio tornare nella storia originale a radere al suolo Tokyo e a molestare Kamui!" urlò il re, senza smettere di dare testate alla parete.
    "Oh, insomma, vogliamo darci una mossa?!" esclamò una voce sconosciuta. Il re lanciò uno sguardo dietro di sé da sopra la spalla e vide una ragaza in jeans con i capelli castani e gli occhiali. "Piantala di dare capocciate al muro! Sei patetico e mi blocchi pure la storia!"
    "E tu chi sei?" chiese il giovane, sospettoso.
    "Sono l'autrice, mi pare ovvio. E non posso star qui fino a domani ad aspettare che tu ti sfoghi! Ho altri progetti che mi rimangono indietro."
    "Ah, bene, giusto tu mi servivi!" disse, estraendo la shinken dal fodero e brandendola minacciosamente. "Voglio protestare per il cacciatore cerebroleso e lo specchio permaloso che mi hai affibbiato! E poi non mi va neanche bene che non ria riuscito a far fuori Kamui! Devo essere *io* il più bello della storia!"
    La ragazza si sedette sulla poltrona aggiustandosi gli occhiali che per colpa dello spostamento d'aria delle urla del re le erano caduti dal naso. La sua espressione era pericolosamente seria.
    "Sta a sentire: uno, l'autrice sono io e a meno che tu non voglia finire i tuoi giorni nell'Antartide con i pinguini e Messner come unica compagnia ti conviene tenerlo bene a mente."
    Fuma deglutì a vuoto, rabbrividendo mentre Hinoto emise una risatina. La ragazza ignorò entrambi e proseguì imperterrita.
    "Due, Kamui è il protagonista e farlo finire morto in un bosco non rientra esattamente nella mia idea di 'lieto fine'."
    "Evviva l'imparzialità!" esclamò Fuma, alzando le mani al cielo.
"Autrice del cavolo..." imprecò a mezza voce.
    "Hai qualcosa da ridire, signora Messner?" chiese la ragazza, con un sorriso minaccioso. Fuma si affrettò a scuotere la testa, impallidendo.
    "Non capisco di cosa ti lamenti." intervenne lo specchio Hinoto per salvare la situazione. "Da quanto il principe è sparito sei stato una vera lagna, tutto un 'Kamui di qua, Kamui di là'. Adesso che sai che è vivo hai ancora una possibilità, no?"
    Immediatamente l'espressione di Fuma si accere. "È vero, non ci avevo pensato! Brava, Hinoto!"
    Lo specchio sospirò. "Sì, sì, va bane. È che le tue facoltà mentali di un fagiolo col sugo mi fanno pena."
    "Siamo a posto, adesso? Finita la crisi?" disse l'autrice, rialzandosi in piedi. "Se vi degnate di proseguire la storia io tornerei ai miei affari."
    Detto questo la ragazza in jeans sparì. La stanza reale rimase a lungo immersa nel silenzio.
    "Perché mi hai aiutato?" chiese Fuma allo specchio.
    "Anch'io una volta ho provato a lamentarmi con lei." disse a bassa voce Hinoto.
    "E cosa ti è successo?"
    "Mi sono ritrovata a fare lo specchio magico per un re imbecille."
    Fuma, per una volta, non rispose al commento. "Lasciamo perdere l'autrice e pensiamo a Kamui."
    "Tanto per cambiare."
    "Mi serve qualcuno di fiducia che vada a prenderlo e me lo riporti qui, megeri dissuadendolo dal resistermi ancora." disse il re tra sé e sé, riflettendo. Per qualche lungo minuto camminò avanti e indietro per la stanza .
    "Perché non lo fai tu, visto come è andata l'ultima volta che ci ha pensato 'qualcuno di fidato'?" suggerì Hinoto.
    "No, quello se mi vede se la da a gambe e non lo ripiglio più." 
rispose il giovane, scuotendo la testa.
    "Prova a fare il gentile. Presentati lì con un mazzo di fiori e--" 
Fuma si voltò di scatto con un grido.
    "Fiori! Ecco la soluzione!" urlò, infervorato. "Lui è la persona più adatta!"
    "Di chi stai parlando?"
    "Del Sakurazukamori." rispose il re, con un sorriso.
    "Chi, l'assassino?"
    "Sì. Seishiro è un mio vecchio... 'amico'. Se gli chiedo questo favore mi darà di certo una mano."
    "Sei sicuro di quel che fai?" domandò Hinoto, pensosa. "Avevo sentito dire che ha un debole per i bei principini."
    Il ragazzo fece un'alzata di spalle. "Seishiro ha un concetto molto forte di proprietà privata. Se gli dico che Kamui è mio non lo toccherà.
E comunque non mi dispiacerebbe affatto condividere, però solo dopo essermi goduto il mio bel cucciolo per almeno un paio di notti."
    Hinoto rimase in silenzio un attimo. "Lo sai, più il tempo passa e più diventi un viscido bastardo.
    Fuma si voltò con un sorriso affascinante. "Grazie, cara."


 
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