Serie:Slam Dunk
Disclaimers: La canzone è 'Eyesight To The Blind' - from - Nancy Boy
Single.
Tutti I diritti riservati.Testi e musica di BrianMolko-StefanOlsdal-SteveHewitt.
Hut Records.
Note: Questa la dedico a tutte le persone che hanno amato Burger Queen e le
mie AGST in generale,grazie.
Slowing down
di Micho Kawaii
Là fuori nevica.
I fiocchi cadono leggeri sul davanzale sciogliendosi poco dopo.
Il silenzio della notte infranto solo da sirene e clacson.
E' così bello e triste, candido e immobile.
Apro la finestra e tendo la mano al gelido torpore invernale.
...E ripenso a te.
Le dita si incontrano con i fiocchi traslucidi.
Leggeri come piume.
Sembrano schegge levigate.
I piccoli frammenti delle tue difese che a poco a poco crollavano.
Invisibilmente, sotto i miei occhi...
A poco a poco, ma inesorabilmente.
Un crollo emotivo lento e continuo.
Come il ghiaccio si liquefa al sole...
Tu non mi conoscevi nemmeno.
Ricordo i tuoi impercettibili sguardi.
Così privi di vita.
Forse chiedevi aiuto.
Semplicemente, magari chiedevi che finisse tutto...
Tutto...
Volevi che tutto svanisse volteggiando nell'aria.
Come sabbia portata dal vento in terre lontane.
La tua anima si spegneva tremolando ad ogni soffio.
Come il sangue che sgorga dalla ferita, fluendo inarrestabile.
Tu non mi conoscevi nemmeno.
E non mi sopportavi.
Forse per la mia leggerezza.
Forse per il mio essere infantile.
Forse per la mia disgustosa voglia di vivere.
Per la mia felicità di bambino.
Per le mie vedute così sognanti
...Perché non sopportavo i tuoi paresi sulla questione...
Non sopportavo la tua passività...
Mia madre mi disse che non eri mai solo quando ridevi tutto il tempo...
Eri in compagnia della tua disperazione.
E tutto sfumava velocemente... le percezioni svanivano distorcendosi sempre
più...
Trasformando il dolore in euforia...
Ebbro del tuo Valium.
Mi facevi pena, quando ridevi nervosamente per ore...
...e dopo, ricadevi nell'apatia.
Fissando il soffitto bianco.
Dentro l'esterno e fuori dall'interno.
Fragile come un bicchiere di cristallo in mezzo ad una strada trafficata.
Stordito dai pensieri.
Soffocato dal desiderio di svanire.
Ebbro del tuo Valium.
Tu portavi la vista al cieco.
Con i tuoi modi freddi e distaccati.
I tuoi movimenti lenti e flemmatici.
Squarciavi i sogni e le speranze, per evitare illusioni.
Eri la vista ritrovata dal cieco.
La vista della realtà.
La realtà decadente e grigia.
La realtà che rinneghiamo.
Piangere è un crimine.
Ricordo che lo dicevi spesso
Quando eri sull'orlo di una crisi.
Lo ripetevi sibilando, con la testa tra le mani.
Lo ripetevi con la tua voce profonda.
Stringendo le palpebre forte forte.
Finché le lacrime non rigavano il tuo viso androgino.
E scappavi in un angolo isolato, per impedire a tutti di vederti piangere di
nuovo.
Per scappare dalla tua debolezza.
Per essere di nuovo solo.
Slowing down the metronome...
Ricordo quel suono meccanico che risuonava nella tua camera.
Qualcosa di irreale e concreto.
Quel battito d'ali meccanico.
Quel cuore di ferro che batteva continuamente saturava l'aria.
Slowing down...
Emozioni elettriche.
Forse il tuo unico contatto con la realtà.
Il tuo modo per calcolare il tempo che passava.
Una presenza di metallo, plastica e vetro, che sembrava possedere un anima.
Non mi conoscevi.
Non mi sopportavi.
Like your little boy in blue.
Come non sopportavi il tuo essere perennemente triste.
Qualche volta.
Certe volte odiavi i tuoi occhi gonfi.
Non riuscivi a sorridere.
La tua felicità era frutto di farmaci.
Una serenità chimica.
Peggiore della tristezza perpetua che ti contraddistingueva.
Mio padre mi disse che eri sempre solo...
...quando tutti ridevano di te.
Quando te ne stavi seduto a guardare fuori dalla finestra.
E seguivi con lo sguardo le nuvole.
Quando continuavi a disegnare a lezione.
E venivi sgridato.
Quando scrivevi per tutta la notte.
Fogli che hai bruciato.
Ricordi persi per sempre.
Tutti ridevano di te.
Senza pensare al tuo dolore.
Ridevano semplicemente perché eri diverso.
Perché non ridevi mai.
Perché non parlavi mai.
Perché non guardavi mai nessuno dritto in faccia.
Perché non ti piacevano le ragazze.
Perché avevi un peso nel cuore che non ti faceva vivere.
Perché il dolore era troppo grande da combattere.
Perché odiavi la vita, senza conoscerne il corso.
Perché piangevi.
Perché i ragazzi non piangono, non devono piangere mai.
Eri fuori dall'interno e dentro l'esterno.
Crocifiggevi la tua anima.
Che gridava con toni metallici.
Con note spezzate.
Con voci sommesse.
Slowing down the metronome...
Hai rallentato la tua vita
Slowing down...
Sino a fermarla.
La neve...
...cade come quel giorno...
Slowing down...
E' freddo come quel giorno.
Come la tua pelle nuda adagiata sul ghiaccio.
Come l'espressione che hai sempre avuto.
Slowing down...
Ti sei addormentato
Piangente hai abbandonato la vita.
In preda al tuo dolore.
Stremato dalla sete di tristezza.
Confuso dalla diversità.
Lacerato dalla crudeltà di tutti.
Annullato dall'indifferenza della gente che ti stava attorno.
Slowing down the metronome...
Il battito è sempre più lento.
Sordo e netto.
Come il cuore di metallo che pulsa.
Slowing down ...
Supino sulla neve a guardare le stelle.
Per un ultima volta.
Fragile come vetro.
Slowing down the metronome...
Sempre più lento.
Scandisce ogni secondo.
Tutto il dolore che hai provato.
Le lacrime versate.
Tutto si rallenta a poco a poco.
Come la vista che sfuma.
Le palpebre che oscurano la vista del cielo nero e luminoso.
Slowing down...
Anche oggi la neve sta rallentando sino a sparire.
Anche nel punto in cui ti sei addormentato.
Sta rallentando tutto di nuovo...
La vista offuscata dalle lacrime.
Rallenta tutto...di nuovo...
You don't know me, and you're never hold me.
Like your little piece on the side.
Inside out and outside in.
You bring eyesight to the blind.
Slowing down the metronome, slowing down.
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