NOTE: duuuunque! Prima di scrivere una mareeea di cretinate come mio solito, ho chiesto conferma a mammina cara che mi ha chiarito che quello che è descritto in questa fic, è possibile, è un caso limite, ma si può verificare tranquillamente! Credo (spero!!) di avervi incuriosito quindi BUONA LETTURAA!!!^^

 


Sleeping

parte II

di Eny


 

-Innanzitutto, dato che so che i genitori di Hanamichi sono morti, voglio sapere ogni più piccolo dettaglio della loro scomparsa, è molto probabile che il fatto shock sia collegato alla loro morte.- Rukawa sospirò, Hanamichi non aveva mai parlato troppo di quell'argomento...si sentiva sempre responsabile a parlare della morte del padre.

-Hana mi ha sempre detto che sua madre è morta quando aveva nove anni cadendo dalle scale. E' scivolata e nella caduta si è spezzata l'osso del collo. Il padre, invece ha avuto un infarto... Hanamichi si è sempre sentito responsabile della sua morte perchè a causa di un agguato di cui era stato vittima da alcuni teppisti, non ha potuto soccorrerlo in tempo...- spiegò Mito.

-capisco... Tu se non sbaglio sei un suo amico di infanzia... so che ti chiedo tanto, ma ti ricordi qualche reazione insolita da parte di Hanamichi nel parlare dell'argomento?- chiese pensieroso il medico appuntando tutto sul suo blocco. Mito sorrise mestamente.

-Si...Quando mi ha detto che sua made era morta era a dir poco sconvolto... Lui..aveva visto tutto... Tremava come una foglia e ad ogni rumore sobbalzava... Il padre lo aveva portato a casa mia per non shockarlo troppo. Mi rocordo chiaramente che Hanamichi se ne stava seduto sul davanzale a guardare fuori con lo sguardo perso... Continuava a borbottare qualcosa... Ripeteva sempre una parola...- Il medico si irrigidì improvvisamente

-Che parola? Riesci a ricordarla?- chiese concitato. Mito si portò le mani alla tempie chiudendo gli occhi cercando di ricordare.

-No... Mi dispiace... Ma era una parola, una sola... questo me lo ricordo perchè mia madre ne era rimasta stupita... Ma credo che neppure lei se la ricordi purtroppo... Per caso abbaimo toccato questo argomento di recente e lei non sembrava rammentare il fatto  della litania... Non credo comunque che potrebbe essere importante... - sospirò. Rukawa era rimasto in silenzio a registrare quelle parole. Sapeva che non era il momento, ma era geloso... geloso marcio che Yohei avesse potuto aiutare Hana quando ne aveva bisogno e lui no... geloso che Mito gli fosse così vicino, e triste perchè non aveva potuto condividere con Hana tutto ciò che aveva vissuto con Mito...

-Invece credo che potrebbe essere importante... Tu mi raccomando, sforzati di ricordare quella parola, intesi?- Mito annuì -Ora parlami della morte del padre...-

-E' morto due anni fa. Hana stava tornando a casa quando è stato aggredito da quattro teppisti. Li ha sistemati velocemente ed è entrato in casa. Suo padre era disteso a terra e si contorceva... Hanamichi è corsò fuori per chiamare un medico, l'ospedale era dietro casa sua. Ma purtroppo i teppisti erano tornati...in otto... lo hanno assalito e lui non è riuscito a difendersi... Purtroppo quando arrivò un ambulanza chiamata da uno dei vicini, per il padre non c'era più nulla da fare... Hanamichi invece era svenuto con un braccio rotto e pieno di escoriazioni e contusioni... Questo è tutto...- sospirò. I componenti della squadra erano a dir poco sconvolti. Non avevano idea che il loro ocmpagno avesse dovuto sopportare tutto questo... Ora trovavano che il fatto che il loro  amico avesse un trauma...non fosse più una cosa così strana... ed erano enormemente dispiaciuti. Quante volte lo avevano preso in giro senza un motivo chiamandolo smidollato, quando in  verità quel ragazzo aveva più forza di tutti loro messi assieme? Troppe volte... e se ne vergognavano... Ora la consapevolezza che un loro gesto, una loro parola avesse potuto far cadere Hanamichi in quello stato li faceva sentire dei vermi.

-Che brutta faccenda...- commentò l'uomo -Conoscete qualche altro fatto traumatizzante per Hanamichi?- chiese ai presenti con indifferenza. Rukawa sentì il sangue ribollirgli nelle vene...Che cazzo ci poteva essere di più traumatizzante nel perdere così i genitori?!

-Non so, lei che dice... Magari la morte del suo criceto Pongo!- sentenziò gelido. Lo aveva fatto di nuovo... Qualora si arrabbiasse o si sentiva a disagio faceva del sarcasmo puro... era più forte di lui... non ci poteva fare nulla... Il medico alzò un sopracciglio.

-La morte del criceto? mmm Come è morto?- Rukawa esplose... Non poteva credere che la vita di Hanamichi, e di conseguenza la sua, fossero nelle mani di un tale imbecille!

-Come sarebbe a dire come è morto?! Come cazzo fa a chiedere ce c'è stato un avvenimento più traumatizzante della perdita dei genitori i quel modo! Cosa vuole che ci sia di peggio!- sibilò

-Me ne rendo conto ragazzo, ma sto facendo il mio lavoro...-

-Se il suo lavoro è fare domande idiote, le assicuro che è un professionista! Abbiamo sprecato un ora per scoprire cose che conosceva perfettamente! E lei mi vuol far credere di aiutare Hanamichi in questo modo?!- sbottò

-Cerca di calmarti!- provò a tranquilizzarlo Mitsui

-No che non mi calmo!- disse balzando in piedi -Hana rischia di non svegliarsi più e questo incompetente fa domande idiote! Sapeva perfettamente che i genitori di Hana erano morti in quel modo! Che senso ha ripeterlo! In quattro domande che ha fatto non ce ne è stata una sensata! Viene a chiedere se si è comportato in modo strano quando è morta sua madre! Come se ci fosse un modo normale per comportarsi alla scomparsa di un genitore in un incidente tanto banale! L'unica domanda sensata che ha fatto è stata di chiedere quella cazzo di parola!- Continuò esasperato. Non ne poteva più di quella situazione. Hanamichi dormiva e sembrava che niente riuscisse  a svegliarlo... Non poteva in nessun modo aiutarlo se non stare ad ascoltare quell'idiota fare domande stupide e scontate...Si sentiva inutile, totalmente sperduto e confuso...

-Per favore, cerca di calmarti Rukawa! Stiamo cercando di aiutare Hana... così non ci dai una mano!- sentenziò Ayako poggiandogli una mano sulla spalla. Rukawa sembrò calmarsi e si rimise seduto.

-Incidente!- sbottò Mito. Tutti si voltarono dimentichi dello sfogo di Rukawa.

-Ecco cosa continuava a ripetere quella volta!! Incidente!- disse esultando per essersi ricordato il dettaglio, confidando che servisse per aiutare il suo amico.

-Hai detto incidente... è piuttosto strano...- disse aggrottando la fronte Hayamoto

-Si! Mi ricordo che se ne stava seduto sul davanzale e ripeteva come una mantra che era un incidente... Come se cercasse di convincere se stesso...- continuò. Il medico aggrottò le sopracciglia.

-Questo può voler dire che Hanamichi stesse tentando di convincersi che fosse un incidente... Quindi...- sgranò gli occhi apprendendo la verità.

-Non è stato un incidente...- continuò per lui Kaede con gli occhi fissi di fronte a se mentre il brusio concitato e sconvolto dei presenti faceva da sottofondo ai suoi angosciati pensieri...

-Volete dire che la madre di Hanamichi non è caduta accidentalmente? Che si è buttata dalle scale?!- espose un incredulo Kogure.

-No... Io lo escludo a priori. E' un discorso psicologico.. Vedete, Hanamichi era solo un bambino di dieci anni quando la madre è 'caduta' dalle scale. Se la madre si fosse buttata, vedondo la scena Hanamichi si sarebbe sentito rifiutato dalla madre. Si sarebbe sentito incredibilmente in colpa perchè avrebbe pensato che se lui fosse stato un figlio degno delle aspettative della madre, lei non si sarebbe uccisa... sarebbe stato un incredibile senso di colpa. Se davvero fosse stato così, alla morte del padre, un altro senso di colpa, il precedente evento si sarebbe risvegliato... E questa reazione che Hanamichi ha avuto ora l'avrebbe avuta alla morte del padre, perchè il nuovo senso di colpa avrebbe risveglieta quello sopito nel subconscio. Capite perchè sono assolutamente convinto che non si sia trattato di suicidio? Questa reazione, o un' altra si sarebbe verificata due anni fa.- concluse picchiettando la penna sul suo blocchetto. Altri borbottii concitati fecero da sottofondo ai pensieri di Kaede sempre più terrorizzato e sconvolto nell'apprendere òa tragica verità... Il suo cervello cominciò a far scattare una serie di meccanismi, causa ed effetto che lo portò alla lampante conclusione... Non era stato un incidente...

Non si era buttata...

-E' stata spinta...- sussurrò quasi più a se stesso che agli altri con gli occhi ancora vacui persi di fronte a se mentre l'amara verità lo travolgeva come una scarica di proiettili. La sua vita andò in frantumi con la consapevolezza che anche quando Hana si sarebbe svegliato, nulla sarebbe stato più come prima... Vivere con la consapevolezza di aver visto la madre uccisa, da chi poi? Lui non ne aveva idea, ma Hanamichi avrebbe continuato a vivere conscio di non aver fermato l'assassino della madre... Non sarebbe più stato felice...

Forse non avrebbe mai più avuto quel sorriso solare...

Forse la luce in quegli occhi si sarebbe spenta per sempre...

Forse la sua vitalità si sarebbe offuscata per sempre...

E se fosse diventato chiuso e solitario come lui?

Non avrebbe potuto sopportarlo...

Il suo Hana...

No...

Non avrebbe potuto sopportare di vederlo consumarsi in se stesso...

E mentre tutti questi pensieri lo avvolgevano con un manto di ghiaccio, un ricordo si insinuò nella sua mente.

Rieccheggiando lontano, quasi indistinto per poi schiarirsi piano piano...

Parole...

Sue parole...

Sulle scale...

Dopo una proclamazione di genio...

Parole dette dalle sue labbra...

Concepite dalla sua mente...

'Certe volte mi verrebbe voglia di buttarti giù dalle scale!'

Era stato lui...

Lui e le sue parole...

Ha svegliarlo, o meglio a farlo addormentare...

Non parlava mai.

Non per cose inutili.

E una volta che l'aveva fatto...

Aveva ucciso il suo do'hao senza saperlo...

-E' colpa mia...- sussurrò incredulo..

-Cosa?- chiese sospettoso il medico

-Io l'ho svegliato...- borbottò stravolto

-Spiegati meglio.- lo incitò il medico

-Kami cosa c'è da capire?! E' colpa mia se adesso dorme! Io gli ho detto quella fottuta frase che lo sta facendo dormire! E' colpa mia c'è tanto da capire?!- Sbraitò alzandosi in piedi e uscendo dalla stanza sbattendo la porta. Mitsui gli corse dietro.

-Rukawa fermati!- gli disse raggiungendo il ragazzo.

-Cosa?- chiese con la solita aria glaciale senza voltarsi.

-Non devi colpevolizzarti così...- Rukawa si girò lentamente. La sua espressione tornata glaciale. La sua voce nuovamente sepolcrale. I suoi occhi nuovamente vuoti di qualsiasi sentimento.

-Dammi una sola buona ragione per cui dovrei darti retta.- incitò rimanendo incredibilmente gelido. Hisashi avvertì un brivido. Mai, mai, aveva visto Rukawa così glaciale. Anche prima che si mettesse con Hana, mai lo aveva visto così dannatamente estraneo, indifferente a quello che succedeva. Ma la cosa che sconvolgeva veramente Mitsui era sapere che tutto quello era solo una maschera perfetta. Una maschera che permetteva a chi non conosceva Rukawa, di pensare che lui fosse un essere senza sentimenti. Sotto quella maschera lacrime rigavano il volto contratto dal dolore e dalla disperazione. Sotto quella voce glaciale stavano urla isteriche, grida di dolore, preghiere singhiozzate...

Era sconvolgente vederlo così.

-Sarebbe capitato prima o poi!- tentò di convincerlo Mitsui.

-Non credo proprio che qualcuno gli sarebbe andato a dire: certe volte mi verrebbe voglia di buttarti giù dalle scale! Non trovi Mitsui?- disse in modo pacatamente gelido.

-Io...Io...- Mitsui era incapace di formulare un pensiero coerente angosciato da quegli occhi di ghiaccio.

-Bene Mitsui, perchè se trovi  una persona che lo direbbe, digli pure che il suo ragazzo lo ha fatto andare in questa specie di coma prima di lui.- e detto ciò si girò dirigendosi verso la camera dove il suo Hana dormiva quel sonno popolato da chissà quali sogni, lasciando Mitsui con una grande tristezza nel cuore.

 

Entrò piano nella stanza, come preoccupato di poterlo disturbare. Sorrise amaramente all'ironia del suo comportamento... Il suo Hana stava placidamente sdraiato sul letto con la testa reclinata verso la porta. Gli avevano messo una flebo al braccio, dato che da addormentato non era in grado di nutrirsi. Il suo volto abbronzato era dolcemente rilassato mentre i capelli scarlatti contrastavano col cuscino candido. Si avvicinò al letto quasi con timore. Accarezzò con la mano quel volto dalla pelle tanto morbida e vellutata.

-Ti prego Hana... ti scongiuro svegliati...- implorò sussurrando a quelle membra rilassate, a quegli occhi dorati chiusi che forse non avrebbe più potuto ammirare. Spenti per sempre, privi di quella luce che li faceva brillare. Si sedette sul letto sfiorandogli le labbra cn le dita, prima di sostituirle con la sua bocca in un caldo, tenero bacio.

-Mi manchi...- Appoggiò la sua fronte a quella di Hanamichi sorridendo amaramente.

-E pensare che fra i due eri tu quello più coccolone... Almeno così sembrava... Mi dispiace Hana... Svegliati piccolo, ti prego svegliati tesoro...- una lacrima solitaria carica di tutto il suo dolore gli rigò il volto infrangendosi sulle labbra di Hanamichi, labbra che chissà avrebbero mai potuto ricambiare i suoi baci...

 

FINE 2°PARTE

ok! ora è chiaro che la cosa verrà più lunga di come progettato!!^^ aspetto i commeeenti!!!

bye bye by Eny

 




Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions