I
personaggi, tutti tranne i cattivi e la signora Hanigata, sono del grande
Inoue, io non ci guadagno niente...
Hana - .........
Kieran - Zitto tu! Sono stanca dei tuoi stupidi commentini!
Hana - Che permalosa...
Kieran (ignorandolo) - Credo di dovere una precisazione: ovviamente il
titolo richiama il film M.I.B. (men in black), ma in realtà non ha niente a
che vedere. Il fatto è che la mia mente malata (^_-- NdH) ha semplicemente
collegato il titolo con le divise che i nostri eroi indossano nella ff...quali
divise? Lo scoprirete solo vivendo...ehm...leggendo.
S.I.B. (Slam in black)
di Kieran
parte IV
Il ragazzo moro si voltò verso di lui, sorridendogli gentilmente; Hanamichi
gli si avvicinò corrugando la fronte e cercando altri membri della squadra
nei dintorni.
- Allora, cosa ci fai qui? - chiese di nuovo; Mitsui si strinse nelle spalle
con noncuranza.
- Stavo facendo due tiri a canestro.
- Questo l'ho visto, mica sono accecato. Ma perché proprio qui?
- Credevo fosse un campetto pubblico...
- Infatti lo è! - sbottò Hanamichi sentendosi assalire dalla rabbia: Mitsui
evitava di proposito di fornirgli una spiegazione diretta.
- E allora qual è il problema?
- Il problema è che tu abiti dall'altra parte della città! Perché sei venuto
proprio qui, nel mio quartiere, a giocare? Non ci sono campi da basket nella
tua zona?
Mitsui esitò, ma gli voltò le spalle e fece un altro canestro da tre punti.
- Questa sera sono ospite di un mio amico, perché i miei sono via per
lavoro; ed il mio amico abita da queste parti. È stato lui ad indicarmi il
campetto.
Raccolse la palla e tornò accanto ad Hanamichi continuando a sorridere; il
rosso lo guardò scuro in volto, per nulla convinto dalle sue parole, e
quando l'amico tirò un'altra volta a canestro, gli si parò davanti e saltò
intercettando il pallone. Atterrò davanti alla guardia dello Shohoku e lo
guardò con rabbia.
- Non raccontarmi palle, Hisashi! Sei ospite a casa del tuo amico e lo lasci
solo per allenarti, la SERA ALLE 9.00?
- Stai diventando paranoico. - fu il commento di Mitsui, ma Hanamichi non
gradì il suo tono e gli spinse il pallone contro lo stomaco.
- D'accordo! Allora, visto che sei qui, alleniamoci insieme!
Stupido, stupido, stupido! Come poteva essere così stupido? Infuriato
com'era, non si era curato di giocare lealmente e "pulito" ed aveva lasciato
che la sua rabbia si sfogasse contro Mitsui: era convinto che il ragazzo gli
avesse raccontato un mucchio di bugie, ma la parte razionale della sua mente
(quella piccola piccola...NdK) gli urlava che era un'idiota. Davvero credeva
che i suoi compagni di squadra si preoccupassero per lui al punto di mandare
Mitsui a controllarlo? Per quale motivo avrebbero dovuto farlo? E poi, cosa
avrebbe potuto fare Mitsui per aiutarlo? Anche se IL ladro si fosse
ripresentato a casa sua, cosa avrebbe potuto fare un semplice ragazzo di
diciassette anni contro un uomo armato? E poi Mitsui era a qualche minuto da
casa sua, era impossibile che lo stesse controllando!
- Mi dispiace Hisashi, non so cosa mi sia preso. - mormorò profondamente
umiliato Hanamichi, ma Mitsui scosse il capo.
- Non importa, so che stai male, anche se cerchi di nasconderlo a tutti
quanti.
Hanamichi sospirò continuando a fissare il cemento sotto i suoi piedi: stava
riaccompagnando Mitsui a casa del suo amico, sorreggendolo per impedire che
cadesse. In un impeto di rabbia gli era praticamente franato addosso per
rubargli il pallone, ma Mitsui era caduto battendo il ginocchio...fortunatamente
quello sano...sul cemento irregolare. Ed ora zoppicava. Il gorilla lo
avrebbe ucciso per quello che aveva fatto: aveva messo fuori uso la guardia
della squadra, il miglior realizzatore da tre punti...cavolo che imbecille!
Mitsui gli strinse la spalla con la mano e Hanamichi lo guardò mostrandosi
profondamente sorpreso: il suo amico gli sorrideva.
- Non preoccuparti, Hanamichi: è solo una botta, entro pochi giorni sarò
come nuovo!
- Grazie.
Mitsui fece una risata gentile e Hanamichi gli sorrise finalmente più
rilassato.
- Dove abita il tuo amico? Ti accompagno da lui.
Mitsui esitò e qualcosa si mosse nello stomaco del rosso: possibile che, in
fin dei conti, avesse avuto ragione? Ma Mitsui stava sorridendo di nuovo.
- Devo dirti la verità, Hanamichi: ero realmente venuto qui per te. Mi ero
accorto che stavi ancora molto male e volevo farti compagnia per questa
sera: ma poi ho pensato alla tua reazione, e non ho avuto il coraggio di
bussare alla tua porta.
Hanamichi sgranò gli occhi con incredulità e riuscì solo a fissare le iridi
nere del suo amico: Mitsui si preoccupava tanto per lui da prendere il treno
e raggiungerlo dall'altra parte della città? Teneva tanto a lui? Hisashi
sembrò leggere nella sua mente, perché scosse la testa, contrariato.
- Stupido, tutti noi della squadra teniamo a te! Oggi abbiamo cercato di
assecondare il tuo desiderio, comportandoci quasi normalmente, ma in realtà
tutti quanti ci chiediamo quali siano le tue reali condizioni. Non devi
cercare di mostrarti impassibile, di fronte a noi, perché sappiamo quanto
possa essere difficile vivere in una casa tutto solo.
Il viso di Hanamichi si oscurò immediatamente e anche Mitsui sembrò mordersi
la lingua.
- Come lo...sapete?
- C...cosa?
- Che vivo da solo! Io non l'ho mai raccontato a nessuno!
- Ah...
Hanamichi si fermò in mezzo alla strada, scrutando in fondo agli occhi neri
di Mitsui: quanto sapevano di lui? E soprattutto, come lo sapevano?
- Ovviamente abbiamo chiesto a Yohei, per sapere dove fossero i tuoi
genitori giovedì sera...e lui ci ha detto che sono morti entrambi tre anni
fa. Ti prego, non prendertela con lui, sai quanto sia difficile resistere
agli interrogatori di Ayako.
Hanamichi chiuse gli occhi respirando profondamente: stupido, stava davvero
diventando paranoico! Vedeva nemici ovunque, anche nei suoi unici amici.
- Mi dispiace...
- Ti ho già detto che non importa! - lo interruppe Mitsui tornando a
sorridere - Ma voglio che tu ti apra con noi, Hanamichi! O, almeno, con uno
dei tuoi amici! Non puoi tenerti tutto dentro, prima o poi finirai per
scoppiare.
- Com'è successo prima... - mormorò Hanamichi; Mitsui si rabbuiò, ma il
rosso lo guardò con grinta ritrovata.
- Vieni a casa mia! Il genio ti ospiterà a casa sua per questa notte!...E'
il minimo che possa fare...
Sapere che Mitsui dormiva sul divano nella stanza accanto alla sua, lo
rassicurava anche se si rifiutava di ammetterlo: non essere più solo in
quella piccola casa che ora gli sembrava un palazzo...si addormentò in pochi
attimi, con un lieve sorriso sulle labbra.
- SAKURAGIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!
Il rosso numero dieci dello Shohoku, il grande genio, se ne stava rinchiuso
negli spogliatoi aspettando che la rabbia di Akagi sbollisse: aveva
accompagnato Mitsui in palestra, essendosi auto-eletto sua stampella
personale, ma l'amico gli aveva consigliato di defilarsi mentre comunicava
la notizia del suo infortunio al capitano. Hanamichi aveva sostenuto che un
genio come lui non aveva paura di affrontare un gorilla furioso, ma che
preferiva lasciare l'opportunità, ad Akagi, di non doverlo affrontare.
Aveva una fifa blu!
Nonostante tutte le volte che lo aveva preso a pugni, Akagi non si era mai
arrabbiato sul serio con lui; questa volta, però, era certamente furioso...ed
a ragione! Possibile che la tentata rapina di pochi giorni prima lo avesse
sconvolto a tal punto? Il venerdì mattina aveva creduto di aver superato la
cosa, perché si era risvegliato al fianco di Yohei e si era sentito al
sicuro; il suo migliore amico gli aveva preparato la colazione e lo aveva
consolato proprio come un fratello. E lui si era sentito bene; e per i due
giorni successivi era stato bene, perché non era mai rimasto da solo e la
sua armata non aveva più parlato di quello che era successo. Ma il lunedì
mattina, tutti i ricordi erano tornati a galla e le sensazioni che provava
lo avevano sconvolto al punto di credersi sorvegliato dai suoi compagni ed
aggredire Mitsui...che era stato così gentile da attraversare la città per
sincerarsi delle sue condizioni.
La porta dello spogliatoio quasi si abbatté sotto la furia del capitano
dello Shohoku, che entrò sbuffando come un cavallo infuriato; Hanamichi gli
si piazzò davanti con la sua solita faccia tosta. Haruko, alle spalle del
fratello, cercava di calmarlo senza alcun esito, mentre Ayako e Miyagi
fiancheggiavano il capitano con sguardo truce.
- Maledetto imbecille, hai azzoppato tu Mitsui, vero? - sbraitò Akagi rosso
in viso; Hanamichi gli rivolse un sorriso strafottente.
- Mitsui ti ha già raccontato tutto, no?
- Certo, lui dice che si è fatto male da solo! Ma allora perché tu sei così
gentile da portarlo ovunque? Ti senti in colpa, vero? Perché sei stato tu!
Hanamichi rimase un attimo senza parole: Mitsui lo aveva protetto? Lanciò
uno sguardo dalla porta e vide il numero quattordici sorridergli annuendo
con il capo; Haruko si appese al braccio del fratello.
- Smettila, fratellone! Mitsui non avrebbe motivo per coprire Hanamichi! E
poi cosa vuoi fare? Non puoi certo fargli del male! Così la squadra
rimarrebbe senza due giocatori!
- Sai che perdita. - mormorò una voce inespressiva appena fuori della porta
degli spogliatoi; il rosso non vide chi aveva parlato, ma le parole e la
voce che le aveva pronunciate erano inconfondibili. Strinse i pugni pronto
ad appendersi al collo di Rukawa, ma prima doveva superare la montagna
chiamata Akagi.
- Senti Gorilla, se vuoi picchiarmi sappi che mi difenderò: ma non ho mai
voluto far del male a Mitsui, anche se ammetto di essere stato la causa del
suo infortunio.
Akagi diventò ancora più rosso e si avvicinò di un passo ad Hanamichi, ma
delle urla provenienti dal campo lo fermarono: le ragazze del Rukawa
shitenai stavano gridando come pazze.
(continua)...
**********************
Hana - Ma quand'è che succede qualcosa?
Kieran - Che, non sai leggere? Da adesso non avrai respiro, tesoro!
Ru - Tesoro a chi?
Kieran - Sempre possessivo...
Sendo - Ehi, ci sono io?
Kieran - Non so, non ho ancora in mente il seguito della storia.
Maki Nobu Jin Fukky Kenji Koshi Hasegawa Hikoichi - E noiiiiiiiiiiii?
Kieran - Come sopra.
Sig.ra Hanigata - Ed io avrò qualche altra battuta?
Kieran - Lei forse sì, signora: mi è così simpatica! ^_________^
Maki Nobu Jin Fukky Kenji Koshi Hasegawa Hickoichi Sendo - Coooooooosaaaaaaa?
Hana - Ma ogni volta che parla, io divento sordo: supera i db tollerabili da
qualsiasi essere umano.
Kieran - Basta lamentele, sono stufa!
Ru - Se tu scrivessi qualcosa di più intelligente, le persone non si
lamenterebbero.
Kieran - Ah, d'accordo: vi avevo detto, vero, che questa è una MitHana?
Ru - AAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGHHHHHHHHHHHH!
Kieran - No, non ve l'avevo detto.
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