Disclaimers: i personaggi di Kizuna appartengono alla Kazuma Kodaka e agli altri aventi diritto ecc. ecc. ecc.


Silenzio insopportabile

di Miyo

 

Kai era nella sua stanza; stava passando un periodo di accanita ribellione nei confronti del padre e Masa si era visto costretto a punirlo segregandolo in casa e facendolo sorvegliare a vista in modo tale che non potesse creare problemi.

Erano passati già tre giorni e Kai per evitare di incontrare suo padre o Masa non era mai uscito dalla sua camera. I ragazzi della banda avevano cercato di convincerlo ad uscire ma era stato inutile. Kai era un testardo orgoglioso.

Aveva approfittato di questo tempo per riflettere e per rimettere in ordine i suoi pensieri. Samejima, Kei, il padre e Masa….

Aveva compreso che quello che provava per Ranmaru non era amore ma stima e ammirazione, aveva desiderato più volte di essere temibile come lui nel kendo. Il pensiero di Kei non lo infastidiva più come una volta, ormai l'aveva accettato come fratello, arrivando alla conclusione di essere felice di averlo conosciuto e che il loro rapporto stesse migliorando. Nei confronti del padre provava solo rancore e odio, non gli era mai stato accanto, non lo aveva mai accudito, ma ora che era diventato abbastanza grande da decidere da solo cosa voleva fare , pretendeva di dargli ordini. Poi c'era Masa…..

A Masa non aveva voluto pensare.

Dopo il terzo giorno di prigionia l'unico pensiero che tormentava la mente di Kai era come poter fuggire senza essere visto. La sua stanza era al secondo piano e fuori dalla porta si davano il cambio quattro "guardie" nominate da Masa.

Oramai era sera, uscì dalla sua camera e squadrò l'uomo che era accanto alla porta.

"Le serve qualcosa Bon?"

"Devo fare una telefonata"

Si recò nello studio di Masa, sapeva di non trovarlo lì, non c'era mai. Intanto l'uomo lo stava seguendo.

"Sarebbe una telefonata privata, vorrei restare solo" gli occhi di Kai si fecero seri.

"Ma Bon, Masa ha ordinato…"

"Non mi interessa cosa dice Masa, se vuoi puoi restare fuori dalla stanza" entrò sbattendo la porta.

 

"Pronto!"

"Miyo sono Kai"

"OH, Kai è una vita che non ti fai sentire, cosa posso fare per te?"

Aveva conosciuto Miyo alcuni anni prima durante una classica corsa di moto tra teppistelli. Avevano corso e lei lo aveva battuto. Miyo aveva dichiarato di ammirare il modo in cui Kai portava la moto. - Come se fosse pronto a schiantarsi in qualsiasi momento - aveva detto. I due erano diventarono ottimi amici e spesso si incontravano per combinare guai. Già in passato lei lo aveva aiutato in molte occasioni e questa volta sarebbe stata la sua possibilità di fuga.

"Senti Miyo ho bisogno di un favore, non posso andare in garage a prendere la moto e quindi mi serve qualcuno che venga a prendermi!" giocherellò con il filo del telefono.

"Cos'hai combinato questa volta?"

"Niente, solo che non vogliono farmi uscire. Di soppiatto potrei allontanarmi dalla proprietà ma poi mi serve un mezzo di trasporto"

"….."

"Lo so, sembra brutto che io ti chiami solo per chiederti un favore, ma ti prego…. Appena mi avrai portato fuori portata della banda puoi andare, per tornare ci penso da solo"

"OK, ce la fai a stare fuori dal muro nord entro mezz'ora?"

"Si"

"Se tardi me ne vado!"

"OK, grazie Miyo"

Aveva scelto di chiamare dallo studio di Masa anche per un altro motivo: Appena fuori dalla finestra cresceva un bellissimo e "utilissimo" albero. Aprì la finestra, assaporando il profumo della libertà, fece un salto aggrappandosi al ramo più vicino e poi scivolò giù.

 

"Sei arrivato finalmente" disse lei sbuffando.

"E' stato più impegnativo di quanto pensassi, ora allontaniamoci prima che si accorgano della mia assenza.

Miyo tese un casco a Kai e la moto sfreccio via. Arrivati nella zona dei locali notturni Kai ringraziò nuovamente Miyo.

"Adesso dove vai?" chiese lei

"A godermi la vita!" rispose lui sorridendo "Ti va di venire con me come ai vecchi tempi? Magari facciamo scoppiare una rissa da qualche parte!" continuò lui ammiccandole. Lei accettò.

 

**********

 

Quando aprì gli occhi era già giorno, non riconosceva la stanza nella quale si trovava ma la voce che gli diede il buongiorno gli era familiare. Era Miyo.

"Finalmente ti sei svegliato!" disse Miyo porgendogli una tazza di caffè fumante.
"Ma che ore sono? E  dove siamo?"

"Ormai è già ora di pranzo e siamo a casa mia, ieri notte eri talmente ubriaco che non ho potuto riportarti a casa!"

"Ti ringrazio, ti ho scomodato più di quanto avrei voluto"

"Non dire stupidaggini e poi mi sono divertita un mondo" disse aprendo la finestra

A quelle parole Kai non seppe cosa pensare. Forse loro avevano.….

Miyo notò il cambiamento di espressione del ragazzo, ora sembrava imbarazzato.

"Ma a cosa vai a pensare?! Intendevo dire che una rissa come quella di ieri notte non l'avevo mai vista!"

"Rissa?"

"Ma non ti ricordi neanche quello? BHE! In effetti eri già ubriaco fradicio!"

"….."

"Io devo andare a lavorare e quindi non posso riaccompagnarti a casa, però vado a piedi e quindi se vuoi prendere la mia moto, passo a riprendermela quando stacco!" gli porse le chiavi.

"No, ti ringrazio e poi camminare fino a casa non mi farà male!"

"OK, io vado tu resta pure quanto vuoi, ma quando esci chiudi bene la porta!"

Un paio d'ore più tardi Kai di fece coraggio e uscì dall'appartamento di Miyo. Credette di avere un'allucinazione. Davanti a lui c'era Masa, era in piedi accanto alla macchina e quando vide il ragazzo aprì lo sportello posteriore senza fiatare. Kai non poté che salire in macchina. Ma come aveva fatto a sapere che era lì? Forse gliel'aveva detto Miyo? No non era il tipo. Possibile che Masa sapesse proprio tutto di lui?! Durante il tragitto l'uomo non aprì bocca e Kai dal canto suo non aveva il coraggio di dire niente. Masa sapeva intimorirlo più di chiunque altro.

 

**********

 

Era ormai sera e Masa ancora non gli aveva rivolto la parola. Era di nuovo in camera sua a pensare. Desiderava ardentemente che Masa facesse la sua apparizione dalla porta e che gli dicesse che non era arrabbiato, che gli parlasse premurosamente come faceva ogni volta che lui combinava qualche guaio. Masa non era mai stato capace di sgridarlo. Era ormai notte fonda e Kai non ce la faceva più! Decise di andare lui da Masa a chiarire la faccenda. Arrivato davanti alla sua stanza notò che la luce era accesa. Fece un sospiro per darsi coraggio e bussò.

"Si, chi è"

"….."

Masa intuì che era lui, chiunque altro avrebbe risposto.

"Entra pure Bon!"

Entrò! Masa era seduto sul pavimento con le spalle appoggiate al muro. Stava leggendo un libro? Indossava jeans e maglietta?? Ma era davvero Masa???

Kai si avvicinò cercando il più possibile di non incrociare lo sguardo con quello dell'uomo. Si sedette sul futon e sospirò. Dopo alcuni secondi di silenzio Kai richiamò tutto il suo coraggio e disse:

"Sei arrabbiato con me Masa?" e alzò lo sguardo per vedere la reazione dell'uomo.

"….. Non potrei mai esserlo Bon!" rispose lui guardandolo dolcemente.

"Kai!!"

"Heh??"

"Mi chiamo Kai non Bon…. Allora perché non mi hai parlato per tutta la giornata?"

"Non sapevo cosa dirti" disse Masa chiudendo il libro che aveva tra le mani.

"Heh? In che senso?"

"Il mio ruolo mi avrebbe imposto di sgridarti, ma dopotutto comprendo le tue azioni e non potendo certo assecondarti ho preferito non parlare".

Kai tirò un sospiro di sollievo. Il sapere che Masa non provava rancore verso di lui lo rese felicissimo. Lo fissò e si ritrovò in imbarazzo nel pensare quanto Masa fosse bello.

"C'è qualcosa che non va Bo… Kai?"

"Stavo pensando che sei bello!" le parole gli uscirono di bocca come automaticamente e non provò vergogna nel pronunciarle. Masa gli era sempre stato vicino, prima come padre, poi come fratello maggiore e infine come amico, ma non lo aveva mai visto come un possibile compagno. Forse era lui stesso che non aveva mai voluto vederlo tale sapendo che una storia tra loro due sarebbe stata impossibile o comunque tormentata. Un'infinità di pensieri vorticarono nella sua mente mentre si faceva largo la certezza che lui volesse bene a Masa, più di quanto pensasse, lo amava. Si! Amava Masa! Aveva sempre accantonato questo sentimento per paura di soffrire.

"Ma Bon cosa dici?" Masa arrossi lievemente.

Adesso era lì, davanti al viso imbarazzato di Masa, consapevole di amarlo e con un crescente desiderio di averlo.

Velocemente si avvicinò gattoni a lui, gli sfilò il libro dalle mani e lo baciò. Masa si irrigidì per un attimo ma poi si fece trasportare da quel bacio tanto desiderato, insinuando la sua lingua tra le labbra socchiuse di Kai. Fu scosso dalle mani del ragazzo che si infilavano sotto la sua maglietta. Non poteva!! Non doveva!! Non era giusto!!

Masa appoggiò le mani sulle spalle di Kai e lo allontanò.

"Smettila Kai!" distolse lo sguardo.

Come smetterla. Ormai non poteva più smettere, voleva Masa e lo avrebbe avuto. Dal modo in cui lui aveva corrisposto il suo bacio aveva capito che anche lui voleva, ma allora perché gli stava chiedendo di fermarsi?

"Perché Masa?!"

"Perché non è giusto"

"E chi lo dice? E' una di quelle cose che decidi tu a prescindere dalla volontà degli altri?"

"Tu non rifletti Kai!"

"Non si può sempre riflettere su tutto" replicò maligno.

"Su certe cose si!"

"Ma io ti voglio Masa, ti amo e se tu stai pensando a cosa diranno gli altri io ti dico di fregartene!"

Masa chiuse gli occhi e sospirò poi si alzò in piedi e si recò davanti alla finestra. Il suo sguardo era perso nel buio della notte; non poteva più guardare Kai altrimenti non sarebbe più riuscito a trattenersi.

"Forse io non ti piaccio?"

"….." l'uomo rimase immobile e in silenzio.

"Masa cosa provi per me?"

"Non è questo il problema, qui non c'entrano i sentimenti"

"Allora mi ami!"

"Kai….. per favore!" appoggiò una mano sul freddo vetro della finestra.

Perché non voleva confessarglielo? Kai ora aveva la certezza che Masa lo amasse. Ripensò a momenti passati… Non vi aveva mai fatto caso ma il volto di Masa aveva sempre tradito i suoi sentimenti. La cicatrice sul sopracciglio sinistro era un chiaro segno della devozione di Masa nei suoi confronti. I suoi occhi severi e impassibili ogni volta che si posavano su di lui assumevano un'espressione dolcissima. Il suo viso sempre corrucciato si concedeva qualche sorriso solo quando colloquiava con lui. Kai era convinto e non gli avrebbe concesso la possibilità di fuggire, di rinnegare i suoi sentimenti. Aveva dovuto scrutare dentro se stesso per capire ciò che voleva veramente, chi desiderava il suo cuore e adesso che lo sapeva non poteva più sfuggire ai suoi sentimenti e non lo avrebbe concesso neanche a Masa. Si avvicinò a lui, poteva vedere il suo volto riflesso sulla finestra. Il suo sguardo era triste. Perché voleva fare del male ad entrambi?

"Masa dimmi pe…"

L'uomo si voltò e appoggiò la mano sulle labbra del ragazzo. Come erano morbide e vellutate.

"Kai è meglio se vai ora!"

"No! Non andrò via finché non mi avrai spiegato"

"….."

"Dammi una buona ragione e io accetterò" Non avrebbe accettato nulla!

"La banda"

"E' questo quello che ti frena? La banda? Sei uno sciocco!"

"Kai tu non capisci, la banda non…"

"Invece capisco benissimo, tu sei solo un vigliacco che usa la banda come scusa"

Masa non ce la faceva più, la voce di Kai, il suo sguardo fisso su di lui e desideroso, le sue movenze, il sapore del bacio di poco prima. Stava per cedere, il suo corpo l'aveva già fatto!

Kai notò una lieve espressione di dolore sul viso di Masa, dapprima non capì il perché, poi dopo aver casualmente abbassato lo sguardo intuì il motivo della sofferenza dell'uomo. I jeans, lo stavano torturando; anche se Masa diceva di no il suo corpo non mentiva, lo desiderava. Kai fece un sorrisino malizioso che infiammò il desiderio di Masa infrangendo tutti i suoi freni. L'uomo lo afferrò e lo baciò andando nuovamente ad esplorare con la lingua quella bocca tanto bramata. Dopo un intenso ed interminabile bacio Masa sussurrò:

"Un momento!"

"E no!! Che c'è adesso?!"

Masa si diresse verso la porta e fece scattare la serratura.

Kai era impaziente, aveva paura che lui potesse cambiare nuovamente idea. Fece per levarsi la maglietta.

"Aspetta!" disse Masa

Kai lo guardò con sguardo interrogativo.

"Voglio spogliarti io!" Sorrise.

L'uomo si avvicinò e lo baciò dolcemente sulle labbra mentre le sue mani si infilavano sotto la maglietta del ragazzo accarezzandogli gli addominali. Erano perfetti, Kai aveva un fisico asciutto e scolpito. L'uomo fece scivolare le mani sulla schiena dell'amante e lo avvicinò a se con una ferrea stretta. Kai poteva sentire l'eccitazione di Masa premergli contro l'addome. Come per istigarlo a sbrigarsi Kai alzò le braccia e gli fece cenno di sfilargli la maglietta, appena l'uomo l'ebbe fatto Kai fece la stessa cosa su di lui. Masa aveva un corpo possente e muscoloso. Kai lo ammirò per un attimo e poi incominciò a baciargli e leccargli i pettorali e a mordicchiargli i capezzoli. Masa chiuse gli occhi gemendo.

L'uomo prese in braccio il ragazzo e lo adagiò sul futon. Dopo averlo delicatamente sdraiato lo baciò ripetutamente. Il ragazzo non poteva più aspettare.

"Masa"

L'uomo gli tappò la bocca con un bacio mentre la sua mano scivolava lungo quel corpo perfetto e andava a slacciare i pantaloni del ragazzo, poi si alzò in ginocchio e sfilò i pantaloni e la biancheria di Kai con un unico gesto. Fece scivolare le mani sui fianchi dell'amante, dal basso verso l'alto, fino ad arrivare ai suoi capezzoli turgidi, ci giocherellò un po' con le dita poi incominciò a baciarli, mordicchiarli e succhiarli. Kai gemette; il desiderio cresceva sempre di più. Era impaziente! Afferrò le spalle di Masa e lo fece sdraiare. Lo baciò sulle labbra, sul collo, sul petto, scendendo sempre di più fino ad arrivare all'ombelico, ci si divertì un po' con la lingua mentre le sue mani scesero a slacciare e sfilare i pantaloni dell'uomo. Masa tirò un sospiro di sollievo sentendosi finalmente libero; si mise a sedere e baciò Kai portandolo a sè. Incominciò a baciarlo ed accarezzarlo facendo scivolare le sue mani esperte lungo tutto il corpo del ragazzo. Masa lo stava facendo impazzire di desiderio.

"Masa"

"Quanta fretta!" disse sorridendo. Gli diede un bacio sulle labbra e poi scese fino a trovarsi davanti il sesso di Kai. Masa stuzzicò con la lingua la punta del membro e la nervatura per poi prenderlo interamente in bocca. Kai si inarcò all'indietro, gemendo al contatto di Masa, della sua lingua, sulla sua erezione. Dopo un po' l'uomo si fermò intuendo che il ragazzo fosse al limite.

Le labbra di Masa ritornarono a cercare quelle di Kai con un profondo bacio. Kai era impaziente, fremeva, i suoi muscoli erano tesi. Prese la mano di Masa e succhiò bramosamente due dita.

La mano dell'uomo scese ad accarezzare le natiche del ragazzo e poi infilò le due dita dentro Kai, che si contrasse.

Kai era stretto. Non doveva aver praticato sesso passivo. Masa rallentò i movimenti delle dita per farlo abituare. Kai provava dolore e una sensazione di fastidio. Masa se ne accorse ed estrasse le dita; gli sorrise, lo baciò e scivolò di nuovo giù con la testa. Sarebbe riuscito a scioglierlo lui.

Baciò il sesso di Kai per tutta la sua lunghezza, poi lo prese in bocca riprendendo i giochi con la lingua. Il ragazzo sobbalzò gemendo. Contemporaneamente Masa fece scivolare nuovamente la mano sulle natiche di Kai e riprese l'esplorazione con le dita. Kai "distratto" non trovò più spiacevole la sensazione che gli davano le dita, anzi incominciò a piacergli. Il ragazzo non sapeva su quali dei due piaceri concentrarsi, stava impazzendo. Le dita dell'uomo si muovevano sempre più freneticamente. Kai fece scivolare la mano tra i capelli di Masa, spingendolo lievemente per fargli aumentare il ritmo sul suo sesso. Kai era estasiato. Il piacere percorreva tutto il suo corpo. Era pronto. Pronto per ricevere Masa.

"Masa, adesso!"

L'uomo si alzò in ginocchio, lo guardò dolcemente, gli accarezzò gli addominali fino a far scivolare le mani tra le gambe di Kai, allargandogliele.

Masa si disse mentalmente di fare piano e poi penetrò Kai. Lentamente, dolcemente, fino a riempirlo tutto. Poi si fermò. Il ragazzo si inarcò all'indietro lanciando un urlo mentre provava una fitta di dolore. Masa rimase fermo per un po' di tempo per far si che Kai si abituasse a lui, poi iniziò a muoversi lentamente, piano piano.

Il dolore iniziale che aveva provato Kai stava svanendo lasciando posto ad un piacere mai provato, un piacere sempre più intenso, che aumentava ogni volta che Masa tornava a riempirlo. Il movimento dell'uomo si fece più intendo e deciso, ormai Masa non riusciva più a trattenersi. Fece scivolare le braccia sotto le ginocchia di Kai e spinse in alto le gambi del ragazzo, aumentando notevolmente il ritmo di penetrazione. Kai non poteva fare a meno di gemere e sussultare. Vedere il suo amante ansimare di piacere aumentava ulteriormente il desiderio dell'uomo che ormai impegnava tutta la sua forza in ogni singola spinta. Il ragazzo appoggiò convulsivamente le mani sul petto dell'uomo mentre "veniva", sfogando il suo desiderio. Masa lo seguì poco dopo.

L'uomo lo baciò poi si sdraiò vicino a lui abbracciandolo. Fra quella stretta protettiva Kai si addormentò, ma lui rimase sveglio. Voleva assaporare fino alla fine quegli attimi di intimità che gli erano stati concessi con Kai. Chissà quando avrebbe potuto averne altri.

 




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