HanaRu di Natale!!! La mia coppia preferita e la mia festa preferita… e, già che ci siamo anche il titolo di una delle mie canzoni natalizie preferite: "Stille nacht"!!! Ok, ho scelto il titolo in inglese, ma i miei titoli sono quasi tutti in inglese! ^^ E' una one-shot e all'inizio Hana e Ru neanche stanno insieme…
Dedicata a Calipso, Greta, Ria e a tutte le persone che conosco…e il vecchio augurio penso che rimanga sempre il migliore: Buon Natale e pace a tutto il mondo…


 

Silent night

di Nausicaa

 

Kaede Rukawa guardò la strada attraverso i vetri appannati della finestra del salotto e, per molto tempo, rimase a fissare la via illuminata ma silenziosa e il cielo opaco, che prometteva neve.
Quella sera era la vigilia di Natale, per questo c'era tutto quel silenzio…non che negli altri giorni fosse una zona particolarmente rumorosa, essendo soprattutto un quartiere residenziale, di villette, ma un po' di movimento c'era: quel giorno, invece, dovevano essere tutti in centro, nei locali alla moda o in ristorantini più intimi, adatti alle coppie, come voleva la tradizione.
O meglio, quella tradizione…a Rukawa non piaceva molto e forse non poteva essere altrimenti visto che lui la sua idea se la era formata e consolidata negli anni grazie ai film stranieri. 
Era ben contento di non essere stato coinvolto in un appuntamento, e del resto come avrebbe potuto? Lui non parlava con nessuno… 
Però la casa era vuota e silenziosa, con quasi tutte le luci spente e le decorazioni che la addobbavano gli sembravano perfino un po' sprecate, visto che c'era soltanto lui a godersele; Rukawa ripensò alla telefonata che aveva ricevuto dal padre, che lo avvisava di non poter tornare, come invece aveva sperato fino all'ultimo…ma erano ancora a Tokyo i partner americani della sua società e lui era dovuto restare, perché fra i pezzi grossi della azienda giapponese era l'unico a parlare perfettamente l'inglese e poi perché sarebbe stato scortese declinare il loro invito ad una serata fra 'vecchi soci'!! Per quegli americani il 24 e il 25 dicembre erano un po' più importanti che per loro e rifiutare una cena tutti insieme sarebbe stato troppo scortese. 
Kaede aveva capito e aveva rassicurato il padre che non c'erano problemi: anzi, per qualche secondo era stato tentato di chiedergli se poteva raggiungerli, attirato com'era dall'idea di poter parlare un po' con loro di NBA, ma poi non lo aveva fatto… la stazione, il treno… no, no … tutto sommato era meglio restarsene a casa con il suo gattino che quella sera era in vena di coccole e di fusa!!!! 
Quasi avesse percepito che stava pensando anche a lui, il micio si strofinò alla sua gamba, inducendolo a chinarsi per prenderlo in braccio: Kaede lo accarezzò strofinando la guancia contro il suo pelo e poi se lo strinse contro, finchè il gattino non si addormentò fra le sue braccia.
Accennando un sorriso, il ragazzo lo posò gentilmente nella sua cesta, per poi tornare a guardare fuori dalla finestra: stranamente aveva voglia di uscire un po' prima di mangiare qualcosa, sentiva il bisogno di avvertire l'aria fredda di fine dicembre sul viso, di passeggiare per scrollarsi di dosso quella sensazione di tristezza che suo malgrado sentiva aleggiare intorno a sé…non era del tutto vero che non gli importava che il padre non fosse potuto tornare…
Senza pensarci troppo, Rukawa si infilò il cappotto e si avvolse in una pesante sciarpa bianca, quindi uscì.
Camminò senza una meta precisa, fin quando non si rese conto che i suoi passi lo avevano portato davanti al parco dove andava ad allenarsi tutte le mattine, o quasi…già, se non lo trovava già occupato da quell'idiota con i capelli rossi, che sembrava farlo apposta ad andare lì, per disturbarlo!!!!
Istintivamente i suoi passi si mossero verso il campetto e per un attimo Kaede rimpianse di non essersi portato dietro una palla da basket…no, forse stavolta era meglio di no…non voleva passare troppo tempo lì, faceva freddo e tra non molto se ne sarebbe tornato a casa, invece se avesse iniziato a giocare avrebbe perso il senso del tempo che scorreva…
Rukawa alzò il viso per guardarsi intorno: quella particolare zona era davvero deserta a quell'ora della sera, anche i ragazzi che di solito si potevano vedere ancora girovagare, negli altri giorni, non c'erano, chi in un locale per il famoso appuntamento e chi in casa per non farsi vedere da solo…
La foschia sembrava aumentata e il ragazzo si trovò a sperare in una bella nevicata…non gli sarebbe dispiaciuto, l'indomani, svegliarsi e vedere Yokohama ammantata di neve…
Ecco il campetto: era strano essere lì e non poter giocare…
Kaede si avviò verso le altalene lì vicino, quelle su cui di solito posava il walkman e la felpa quando si allenava, e si sedette su quella di destra, facendola dondolare lievemente; osservò intensamente il canestro, cercando di far cambiare direzione ai suoi pensieri che stavano prendendo una piega pericolosa, volgendosi troppo a ricordare il passato e Natali più felici…
D'un tratto, però, l'atmosfera fu spezzata dal suono di passi veloci sul terreno; Kaede si accigliò leggermente, guardando la strada: chi poteva essere a quell'ora, nel parco? 


Hanamichi Sakuragi camminava velocemente, controllando l'orologio: accidenti, aveva fatto tardi!!!! Tutta colpa di Yohei e delle sue sfide a pachinko!!!! E pensare che sua madre si era raccomandata tanto di non tardare almeno quella sera, perché le avrebbe fatto piacere vederlo scartare il suo regalo di Natale davanti a lei!!! Invece a quest'ora doveva essere già uscita per andare al suo turno in ospedale…va bene, avrebbe aspettato l'indomani per aprire il suo regalo, sforzandosi di tenere a freno la sua curiosità, così avrebbe rimediato!!!!
La verità era che non era tutta colpa del pachinko, se aveva fatto tardi: aveva trascorso buona parte del tempo cercando di decidere se chiedere consiglio o meno a Yohei su una questione un po' delicata… era il 24 dicembre, si doveva chiedere un appuntamento alla persona amata…ma con che faccia sarebbe potuto andare da Rukawa e chiedergli di passare la serata con lui?! E dirgli che tutti i pugni che si erano scambiati non contavano, che avrebbe voluto tramutarli in carezze e baci, che non faceva altro che pensare a lui e al suo viso spesso troppo serio, ai suoi occhi bellissimi e ai suoi lineamenti delicati… 
Ormai la sua mente era concentrata solo su questo punto: piazzarsi davanti al volpacchiotto e dichiarargli i suoi sentimenti, peccato che farlo fosse più difficile che pensarlo!!!! Magari Yohei avrebbe saputo consigliarlo…invece non ce l'aveva fatta a parlarne con il suo migliore amico…e forse neanche tanto per la paura di essere giudicato male, quanto perché si era reso conto che quel sentimento era quanto di più prezioso e autentico avesse avuto nella vita e voleva parlarne per primo proprio con colui che glielo aveva suscitato…sentiva che era giusto così…
Solo che a quel punto aveva perso la sera del 24, l'indecisione si era protratta troppo a lungo: a quell'ora sicuramente non avrebbe più potuto trovare il volpino nella palestra della scuola o al campetto (i due posti più sicuri dove recuperarlo), per lo meno non la vigilia di Natale…e lui non aveva neanche un recapito, un indirizzo, un numero di telefono, nulla…
Unica consolazione, che sicuramente un ragazzo solitario come lui non avrebbe affatto preso in considerazione l'idea di uscire con qualcuno, tipo le sue fan. Ma…solitario o solo? Forse tutte e due le cose…
Che nervi!!!- pensò Sakuragi- Ma la prossima volta non andrà così!!! Mi informerò sul suo compleanno, mi pare che sia in inverno…e allora…e allora…
Si trovò a passare per il parco, per tornare a casa; la luce dei lampioni era velata dalla foschia di quella serata fredda e la luce della luna era appannata da nuvole bianche cariche di neve…
Hanamichi si morse un labbro: quello era proprio il tempo che ci voleva per trascorrere la notte avvolti in un plaid, sul divano, con una bella tazza di cioccolata calda fra le mani, scambiandosi coccole!!! Ok, forse stava correndo troppo, ma davvero non vedeva l'ora di poter coccolare il suo volpacchiotto adorato!!!
Quando passò nei pressi del campetto, d'istinto Hanamichi guardò in quella direzione e si fermò di colpo!!! Seduto su una delle altalene, da solo, c'era…Rukawa!!! Sì, era lui, non era uno scherzo della sua fantasia!!! A pochi passi da lui, un lampione spandeva la sua luce fioca tutto intorno a sé e fino ai canestri.
Sakuragi si trovò spiazzato, non era sicuramente preparato a trovarselo davanti proprio mentre stava tornando a casa, ma…insomma, gli era stata data una seconda possibilità, per quella sera!!! Non l'avrebbe sprecata, si ripromise.
E poi, Rukawa lo aveva visto, aveva alzato il bellissimo viso verso di lui, lo stava osservando…ora, davvero, non c'era più tempo per gli indugi: pur col cuore in gola e con una sensazione di sfarfallio nello stomaco, per il solo fatto di poter stare da solo con lui, Hanamichi camminò fino alla sua volpe.
Già, perché lui è MIO e questo è fuori discussione!!!! Non deve neanche provare a contraddirmi a riguardo!!! Ma come faccio a farglielo capire?! Uhm…forse, dicendogli 'Rukawa, tu sei mio, mettitelo bene in testa!'…sì, il concetto sarebbe chiaro, ma, non so perché, non credo che la kitsune gradirebbe!!!!
Eppure le cose stavano così, c'era poco da fare: lo aveva capito più che bene nel periodo trascorso lontano dalla squadra per la fisioterapia…lontano da lui…gli si era come snebbiata la testa, poteva guardare a quei mesi con lucidità…poteva pensare a Rukawa senza sentirsi continuamente scombussolato dalla sua presenza e tutto era diventato chiaro, a poco a poco: lui la amava, quella stupida kitsune…
La kitsune in questione lo stava scrutando con la sua più tipica espressione da gatto: un po' indolente, un po' seccato, ma sotto sotto poteva anche leggere nel suo sguardo una buona dose di curiosità inconfessata.
Rukawa lo osservò per qualche istante, poi tornò a volgere gli occhi verso il canestro e Hanamichi si sentì gelare: maledizione, doveva trovare il coraggio di dirglielo entro quella sera!!!
"Ciao" lo salutò semplicemente, usando un tono di voce amichevole di cui non si era mai servito parlando con la volpe, e poi andò a sedersi sull'altalena rimasta libera.
Kaede si stupì non poco: Sakuragi non gli si era mai rivolto così gentilmente, cosa gli prendeva?
"Hn" rispose, con il solito monosillabo.
"E' tardi, che ci fai ancora qui? E poi, è la vigilia di Natale…" tentò Hanamichi…sì, forse parlargli normalmente era la cosa migliore!!! Con la coda dell'occhio provò a sbirciare il viso del compagno, ma rimase un po' deluso trovandovi la solita espressione fredda e indifferente.
Adesso mi dirà di farmi i fatti miei…ok, è comprensibile, anche io direi così se fossi in lui!!!
"Lo è anche per te, eppure anche tu sei ancora in giro…" disse Kaede, in un mormorio talmente basso che per un attimo Hanamichi credette di averlo sognato.
Il rossino fece dondolare leggermente l'altalena e sentì distintamente le sue guance diventare calde…
…e rosse, accidenti!!! Ma stavolta non starò qui a fare la figura del deficiente come con quelle ragazze!!!
"Ero con Yohei, stavamo giocando a pachinko e ho perso un po' il senso del tempo, sai com'è…- ammise- …qual è la tua media-punti?" .
Rukawa si accigliò: che razza di domande faceva quel cretino?! Pur sospettando sempre più intensamente che si trattasse di una tattica del compagno di squadra per scatenare una nuova rissa, l'asso dello Shohoku volle rispondere: "Quest'anno ho avuto una media di 30 punti…".
Hanamichi si voltò a fissarlo come se avesse detto una follia: "30 PUNTI?! Ma che diavolo stai dicendo, com'è possibile?!".
Il viso delicato di Kaede si rabbuiò ancora di più sentendo il tono incredulo dell'altro: ecco, lo sapeva, Sakuragi cercava la lite, peccato che lui non ne avesse davvero voglia quella sera…
"Se non mi credi, chiedi ad Ayako, è lei che tiene il conto dei punti" replicò seccamente, senza neanche voltarsi a guardare il do'aho; si era anche deciso ad alzarsi e ad andarsene, quando la successiva domanda di Hanamichi lo bloccò: "Scusa, perché mai Ayako dovrebbe conoscere la tua media a pachinko?!".
Pachinko?!
"Che pachinko?!" sbottò il ragazzo dai capelli neri, voltandosi finalmente a scrutare il compagno. Ma perché con quel matto non si poteva mai capire di cosa si stesse parlando?! E poi…perché quella voce ansiosa, quasi preoccupata…
Hanamichi scosse il capo, come per schiarirsi le idee: "Io ti stavo chiedendo della tua media a pachinko…" disse, rendendosi conto che l'altro aveva risposto pensando al basket; solo capendo questo si permise di tirare un impercettibile sospiro di sollievo! Non gli era piaciuto affatto il pensiero che un'altra persona, fosse anche Ayako, avesse una maggiore conoscenza di Rukawa al punto da sapere qualcosa dei suoi passatempi. Sempre che ne avesse, cosa di cui cominciava a dubitare…
Ma non era neanche questo il punto, era che voleva essere lui a sapere tutto del volpacchiotto!!!
Forse però aveva sbagliato approccio, adesso la volpe lo avrebbe guardato con disapprovazione, dandogli del perdigiorno, il che era vero da un certo punto di vista, tuttavia… Hanamichi era così sicuro di ricevere un bel rimprovero dalla kitsune, ma di quelli che non si dimenticano, da rimanere stupito vedendo il ragazzo rimanere in silenzio per dei secondi che sembrarono molto lunghi e poi sedersi di nuovo sull'altalena, dicendo semplicemente: "Non ho mai giocato a pachinko".
Sakuragi si sarebbe preso a schiaffi da solo: e certo, cosa gli era venuto in mente?! Rukawa non era tipo da sale giochi o da altri posti del genere…però gli era venuto spontaneo chiederglielo, per lui era una cosa normale pensare di divertirsi in quel modo! 
"Io ci gioco spesso, invece…sai, ci vado con Yohei e gli altri miei amici ed è divertente, o almeno lo è per me…" precisò, per prevenire qualsiasi occhiataccia. Ci riuscì solo in parte.
"Hn. Però hai perso un sacco di tempo, facendo così…" fu l'osservazione del compagno.
In un altro momento Hanamichi si sarebbe arrabbiato molto, ma non questa volta: infatti, dopo tutto quello che era successo al campionato nazionale, aveva capito che in realtà Kaede non lo considerava un giocatore scadente, che probabilmente non lo aveva mai considerato tale…in fondo, spesso lo aveva spronato…
"Io non la vedo proprio così: mi sono divertito con i miei amici! Come potrebbe essere tempo perso?" replicò, con appena una nota di polemica nella voce, più per il gusto di battibbeccare con lui che per altro.
Questa reazione colpì Rukawa, che era pronto ad ascoltare una nuova tirata sul tensai che non sbaglia mai e che non perde tempo…ma, non era stata l'unica cosa a stupirlo: quando gli aveva detto di non aver mai giocato a pachinko, si era aspettato di doversi sorbire esclamazioni stupefatte del tipo "Come è possibile?! Tutti hanno giocato a pachinko almeno una volta nella vita, volpe asociale!!!"…e invece Hanamichi non aveva fatto niente di simile, non aveva commentato negativamente, gli aveva solo spiegato perché gli fosse venuto spontaneo chiederlo. Già, era tipica del do'aho quell'osservazione: si vedeva che a lui piaceva andare in giro con gli amici, a divertirsi, a ridere e a scherzare. E, anche se non lo avrebbe mai ammesso, gli piaceva quell'aspetto del suo carattere…
Dopo qualche minuto, vedendo che il compagno non rispondeva e rimaneva nel suo silenzio, Hanamichi iniziò ad agitarsi: che lo avesse offeso? Aveva parlato di amici, qualcosa che evidentemente Kaede non aveva, da quello che vedeva a scuola, in squadra, o anche quella sera…all'inizio aveva pensato che non li volesse, ma ora non ne era più tanto sicuro: si chiedeva se per caso, semplicemente, non fosse troppo difficile per il suo introverso e silenzioso compagno riuscire a superare la barriera che il suo carattere frapponeva fra sé e gli altri.
"Ehm…tu giochi a basket anche nel tempo libero, vero?" chiese il rossino, titubante: era la prima domanda un po' più sul personale che avesse mai rivolto al suo volpino. Ok, niente del tipo 'cosa ne pensi dell'amore', ma insomma…sarebbe arrivato anche a quello, doveva solo avere pazienza…il che non era il suo forte, ma un tensai poteva riuscire in tutto!!!
"Hn . Sì" disse laconicamente Rukawa.
"E leggi anche le riviste specializzate e guardi le partite, vero?".
"Sì".
"Ma non ti pesa dedicarti al basket da solo?" ecco, lo aveva chiesto! La domanda che gli sarebbe costata un pugno della volpe e un'accusa di non farsi gli affari suoi!! Sapeva di stare per compiere un salto nel buio, quando l'aveva formulata, ma non aveva davvero saputo trattenersi: avere vicino Kaede, poter sentire il suo profumo, guardare il suo profilo perfetto… avrebbe voluto baciarlo, quella era la verità!!! Un bacio di quelli da togliere il respiro e mozzare il fiato!!! E poi stringerlo a sé con tutta la sua forza, per riscaldargli un poco l'anima e fargli capire che da quel momento sarebbero stati in due. Certo, era vero: non aveva mai abbracciato nessuno, né tantomeno aveva mai dato un bacio, però nei suoi sogni lui e quella bellissima kitsune si erano baciati così tanto…così spesso…
"Ci sono abituato".
La risposta leggermente brusca di Rukawa, destò Sakuragi dalle sue fantasie sulle labbra della volpe: se la ripeté mentalmente, ma non gli piacque.
"Che razza di ragionamento è?! Le abitudini possono cambiare!!! Ad esempio…io questa estate sono stato a Nagoya, sai? Con Maki e la Nobu-scimmia, per vedere la 'stella di Aichi' ed è stato divertente, anche se ero con quelle due piattole!!! Invece…potremmo andarci noi!!!! Sì, a vedere le selezioni invernali, così faremmo anche qualche bella gita, vedremmo posti nuovi!!!" Hanamichi si era infervorato e aveva iniziato a parlare velocemente, come faceva sempre quando si sentiva nervoso.
Gli stava chiedendo di uscire!!! Sì, insomma, una specie…
Vabbe', lo sapeva, magari avrebbe avuto più senso dirgli 'ti va di andare a mangiare qualcosa insieme, che ne so, in un sushi bar?' rimanendo a Yokohama, piuttosto che chiedergli se voleva andare a Nagoya. No, non Nagoya, forse Osaka e…no!!!! Non la città dell'orrido calimero!!!! Per farla breve, chiedergli se volesse andare da qualche parte in Giappone!!!
Ehm…per certi aspetti non era stata l'uscita più brillante della sua lunga carriera da tensai!!! 
Sakuragi era talmente preso dal non perdere il filo del discorso, da non accorgersi che Rukawa si era voltato verso di lui e lo guardava in silenzio; Kaede non lo avrebbe mai ammesso con il compagno, ma stavolta lo aveva davvero sorpreso: le sue parole sembravano quelle di un amico, ma 'amico' era un termine legato a ricordi sfocati e lontani, per lui, che si perdevano negli anni dell'asilo e nei primi anni delle elementari.
"Non capisco dove vuoi arrivare" gli disse, infine, spostando poi nuovamente il suo sguardo verso il campetto.
Hanamichi deglutì: a quanto pareva, stavano arrivando alla resa dei conti…
"Io…cioè, penso che potremmo andare d'accordo, io e te" disse, di getto.
Kaede fece una lieve smorfia: "Hn. Ci siamo picchiati spesso e ci insultiamo regolarmente" gli fece notare, ma il rossino alzò le spalle con insofferenza.
"Che c'entra?! Non significa niente…ossia, è vero che spesso vorrei saltarti alla gola e penso sia reciproco, ma questo non significa non andare d'accordo, non credi? Anzi, forse la prova che…che tra noi potrebbe funzionare sta nel fatto che nonostante i pugni e gli insulti, riusciamo a giocare nella stessa squadra…se fosse vero odio non potremmo, ti pare? Sì, lo so, ho ragione! Ci ho pensato molto…" perfetto, si sentiva già meglio adesso che l'aveva detto, vedeva che oramai la strada era in discesa!!!
Nel frattempo, Rukawa si era accorto che le sue guance erano diventate leggermente più calde: cosa stava dicendo quel do'aho?! Gli era sembrato che avesse detto con una strana intonazione che fra di loro avrebbe funzionato…
Hanamichi proseguì: "Non mi avresti spronato in quel modo, se ti stessi davvero antipatico…non ti avrei tampinato tanto, se non avessi voluto davvero avere a che fare con te…" ma lo disse piano, come se stesse parlando più per se stesso che non per il volpacchiotto al suo fianco.
"E..quindi?".
Kaede si stupì, avvertendo una leggera esitazione nella sua domanda; come se farla potesse cambiare irrimediabilmente qualcosa, come se avesse saputo che dopo niente sarebbe stato più come prima fra loro…e se le cose fossero peggiorate? Non era questo che voleva…non gli dispiaceva starsene lì a parlare con Hanamichi, come se tra loro ci fosse amicizia…
Dentro di sé, sapeva che Hanamichi aveva detto delle parole sensate -Forse per la prima volta nella sua carriera di do'aho- pensò; ed era strano, ma per la prima volta dopo tanto tempo gli sembrava che qualcuno stesse cercando di avvicinarsi al suo carattere, di capire la sua indole, nonostante i silenzi, l'introversione, le risposte a volte taglienti, lo sguardo freddo e distante…
Prima di lui, soltanto i suoi genitori ci avevano provato: sua madre…ma ormai era solo un ricordo… e suo padre, nonostante avesse anche lui i suoi momenti di tristezza dalla morte della moglie…
Non sentendo arrivare risposta, Kaede si voltò verso il compagno e lo vide intento a fissare il terreno, con le guance in fiamme!
"Che hai, do'aho? Sei tutto congestionato…".
Una domanda ovvia, una osservazione breve, ma dette con un tono di interessamento…
Oddio…il cuore mi batte all'impazzata!- pensò Hanamichi- Devo calmarmi, se reagisco così per una cosa simile, che farò quando potrò baciarlo?! 
Alla fine lo avrebbe baciato, ne era sicuro!!! Il filo che li univa era troppo saldo, l'aura che c'era fra loro troppo intensa…
"Niente, è il caldo…cioè, la corsa di prima…" borbottò Sakuragi, dandosi mentalmente del cretino: e certo il caldo!!! Di notte, a dicembre!!! 
Il numero 11 dello Shohoku alzò appena un sopracciglio: "Hai smesso di correre da parecchi minuti! Se ti affatichi così facilmente, dovremo sostituirti!" lo provocò, sperando di scuoterlo; c'era qualcosa che non andava quella sera nel do'aho, lo avvertiva a pelle: era nervoso, faceva strani discorsi, a volte perdeva il filo e sembrava distratto…e aveva il sospetto che tutto questo avesse a che fare con quel qualcosa di 'sospeso' che avvertiva nell'aria! Dopotutto, quel cretino dai capelli rossi ancora non gli aveva risposto!!!
"Il Genio è insostituibile!" scandì lentamente, ma quasi ringhiando, Hanamichi: ecco, gli sarebbe saltato alla gola, se lo avesse contraddetto!!! Ma non era più il tempo delle scenate urlate, questo lo aveva capito: voce decisa e chiara, parole semplici ma efficaci…questo si addiceva al tensai!!!
"Mph" sbuffò Kaede, ma l'altro neanche si irritò: non gli andava di perdere tempo in stupide sceneggiate, c'erano delle cose che voleva chiedergli.
"Come mai sei qui, nel parco, da solo?" domandò, usando il tono più serio che Rukawa avesse mai sentito uscire dalla sua bocca.
"Sto spesso da solo nel parco" l'asso dello Shohoku si strinse nelle spalle.
Le catene delle altalene tintinnarono debolmente; l'aria era fredda e la foschia un po' aumentata. I due ragazzi parlavano piano, a bassa voce, come se fossero timorosi di incrinare troppo il silenzio che li circondava: non c'era traffico, intorno al parco, in quelle ore, non c'era nessun altro al campetto…l'aria sembrava addirittura più pulita, e si sentiva il profumo del legno dei tanti alberi che li circondavano.
"Ma stasera è speciale, è la vigilia di Natale!!!" osservò Hanamichi, guardandolo con la coda dell'occhio, riempiendosi lo sguardo con il profilo perfetto del ragazzo che amava, preoccupandosi un po' vedendo il suo naso leggermente arrossato per il freddo.
"Lo è anche per te, ma pure tu stai qui" gli fece notare Rukawa.
Hanamichi inspirò profondamente, poi decise che tanto valeva dire la verità: "Non avevo il classico appuntamento…così ho potuto solo fare tardi in sala giochi e mia madre domattina mi sgriderà!!! Voleva che scartassi il suo regalo con lei, prima che andasse al suo turno di lavoro…sai, mia madre lavora in ospedale, è infermiera…vabbe', ho deciso che il tensai avrà la generosità di aspettare domani, per aprire il pacchetto!!! Sono passato per il parco per prendere una scorciatoia: se quando esci dall'altro lato prendi la prima a sinistra e poi prosegui per 400 metri e poi giri…ok, non sto a farti una mappa, comunque arrivi a casa mia!!!".
"Hn. Ho capito" mormorò Kaede, stordito dalle parole del compagno, che per altro non accennavano a diminuire! Eppure non avrebbe dovuto meravigliarsi, sapeva quanto l'altro avesse una buona parlantina, magari anche solo per dire scemenze!!! Ma stavolta non erano scemenze…
"Che poi, anche mia madre riceverà un regalo! Gliel'ho comprato ieri, l'ultimo rimasto, ho fatto appena in tempo: un bel libro di ricette!!! Perché stava sempre a lamentarsi, che non le vengono mai idee quando deve cucinare…bastava dirlo prima: ho chiesto consiglio alla madre di Yohei ed ecco pronto il regalo!!! E tu, invece?" Sakuragi stava quasi saltando sull'altalena: c'era riuscito…stava parlando con la volpe, ed era un discorso normale, senza balbettii scemi, gli stava raccontando di sé e non stava facendo lo sbruffone!!!
"Io niente…mio padre non è potuto tornare da Tokyo, per motivi di lavoro" aveva appena finito di dire queste parole, che Kaede ne rimase colpito: si trattava della confidenza più personale che avesse mai fatto a qualcuno, riguardo alla sua famiglia. Accidenti, perché quel…quel do'aho riusciva sempre a smuoverlo?!!
"Ma come?! Non dirmi che lavora anche stasera?!" si stupì Hanamichi.
"No, ma…i partner americani della sua azienda sono ancora a Tokyo e lo hanno invitato…non poteva rifiutare" spiegò brevemente il ragazzo dai capelli neri.
"Gli avevi comprato un regalo?" azzardò il rossino, sperando con tutto il cuore che il compagno avesse voglia di continuare a parlare e non si chiudesse di nuovo.
"Non importa, glielo darò fra qualche giorno" Kaede quasi sorride, ripensando alla promessa che gli aveva fatto il padre, di tornare sicuramente per il suo compleanno.
"E che cos'è?" si sbilanciò a chiedere Hanamichi, sempre più curioso. Inoltre, aveva notato che il compagno non aveva nominato sua madre… così come lui non aveva nominato suo padre…avvertì che, in qualche modo, anche l'altro se ne era reso conto, che avevano riconosciuto due situazioni simili e che non avrebbero fatto domande…
Rukawa lò fissò con il sopracciglio alzato: "Perché vuoi saperlo?".
"Ah…eh…perché sono un genio e come tutti i geni la mia intelligenza è pronta e ansiosa di sapere tutto…anche ciò che riguarda una stupida volpe!!!" scherzando, gli disse una cosa vera: che voleva sapere tutto di lui, e Kaede lo intuì, ascoltò le vere parole, al di là del tono con cui erano state pronunciate e qualcosa dentro di lui si agitò…perché quella sensazione che, in un modo o nell'altro, stessero andando incontro all'inevitabile?
Ma inevitabile, cosa?! Pensò, quasi arrabbiandosi, la volpe; avrebbe dovuto alzarsi e andarsene e invece restava lì, vicino al do'aho che sembrava volerci passare la notte in quel campetto!!! 
"Gli ho comprato un film americano che cercava da un po' di tempo, mio padre parla benissimo l'inglese" rispose, lentamente.
Sentiva Sakuragi che diventava più nervoso, la sua tensione era così palpabile…e vedeva che sembrava sul punto di dire qualcosa.
Qualunque piega prenda da ora in avanti la conversazione, resterò qui ad ascoltare…non me ne andrò… si disse mentalmente Kaede, disapprovando se stesso per aver pensato di andarsene, poco prima: una debolezza che non si sarebbe ripetuta! Ma perché il cuore aveva cominciato a battergli così forte?!
E anzi… il suo era lento in confronto a quello di Hanamichi!!!
Il numero dieci dello Shohoku era in preda all'agitazione: si era stancato di girare intorno alla questione, doveva parlare con Kaede!!! Cioè, stavano già parlando e già questo era non diremo un passo avanti, ma proprio una maratona avanti, ma adesso dovevano parlare di LORO!!! Quei minuti, lì nel parco, da soli, a chiacchierare, avevano fatto vedere ad Hanamichi quanto sarebbe stato bello stare con il volpino, averlo come ragazzo! Si sentiva così…così bene, sereno, felice!!! Provò a pensare a come sarebbe stata la gioia di baciarlo…accompagnarlo a casa, tenerlo per mano…
Sì, doveva concentrasi su questo per iniziare il suo discorso; si voltò appena verso di lui, lo vide che si mordicchiava il labbro inferiore, immaginò di poter essere lui a farlo e a quel punto non ebbe più esitazioni!!
"Sai…non è che volessi proprio tornare a casa stasera…però non ho invitato per tempo la persona che mi piace e quindi…e tu…tu hai ricevuto inviti?" chiese il rossino, con un po' di paura: e se avesse scoperto di avere dei rivali?! 
"Non lo so…c'erano dei biglietti nel mio armadietto, ma li ho buttati" Kaede rispose senza guardarlo in volto.
"Perché?".
"Li butto sempre".
E qui Sakuragi prese mentalmente nota di non lasciare mai lettere o biglietti nell'armadietto del volpacchiotto!!!
"Io…non sapevo dove cercarti…" iniziò Hanamichi.
Il cuore di Rukawa accelerò, ma l'altro non se ne accorse: esteriormente il numero 11 dello Shohoku non aveva avuto neanche un sussulto.
"…e non ho il tuo numero di telefono…avrei voluto chiederti di uscire con me, stasera" proseguì il rossino, sforzandosi di non abbassare gli occhi per l'imbarazzo.
"Perché?" un mormorio da parte di Kaede.
Per alcuni, lunghi secondi ci fu solo silenzio fra di loro; sembrava tutto immobile, compresa l'aria, intorno a loro, finché una folata improvvisa di vento freddo spezzò l'atmosfera e fece rabbrividire Kaede: Hanamichi lo vide soffiarsi sulle mani, in cerca di calore…istintivamente, senza più pensare al timore o all'imbarazzo o a nient'altro che non fossero loro, il ragazzo tese le mani fino a prendere fra le sue quelle di Kaede, che si voltò di scatto, meravigliato.
Le mani di Kaede erano bianche e morbide, ma anche tanto fredde…
Hanamichi si chinò appena e iniziò a depositare tanti piccoli baci sulle sue dita, sui suoi polpastrelli, sui palmi…gli erano sempre piaciute così tanto, le mani di quel volpacchiotto…
"Perché mi piaci da morire…perché ti amo…" mormorò, parlando con le labbra che sfioravano la pelle dell'altro ragazzo…lo sentì sussultare, alzò lo sguardo e lo vide che lo fissava con gli occhi sgranati…un lampo in quelle iridi di mare e poi ecco affiorare di nuovo la tipica espressione chiusa di Rukawa…
Non gli credeva! O magari no, non era questo…magari semplicemente al volpino non gliene fregava niente e lui, da do'aho quale in effetti era, aveva frainteso un sacco di cose: la tensione emotiva tra loro, quelle scariche elettriche che li attraversavano e passavano da uno all'altro quando si guardavano, talmente intense da vederle quasi…quel loro spronarsi, picchiarsi, insultarsi, ma non allontanarsi mai troppo uno dall'altro…
Pensando a tutto questo, Sakuragi decise che no, non se le era sognate queste cose, c'erano, erano reali quanto loro e adesso lo avrebbe fatto capire anche al suo volpacchiotto! Senza lasciargli le mani, si alzò e si mise in piedi davanti a lui: "Non mi credi? Io ti amo, Kaede…noi…noi siamo fatti per stare insieme… Io…penso di saperlo da sempre, da quando ti ho visto sulla terrazza per la prima volta, lo sentivo anche quando ci picchiavamo, quando ci insultiamo…E ci sono un sacco di cose di te che non capisco ancora e a volte mi fai venire voglia di sbattere la testa al muro, o di sbatterci la tua, è uguale…parli poco e io invece parlo tanto, sei introverso e io sono estroverso, non vuoi ammettere che sono un genio e…ok, sicuramente anche tu vorresti dare la testa al muro quando dico o faccio qualcosa che ti dà ai nervi…".
"No, vorrei darci la tua di testa, al muro…" interloquì Kaede, sentendo che finalmente quel nodo che aveva dentro si stava sciogliendo; Hanamichi finse di ignorarlo, ma nella sua testa cominciarono a suonare le campane! La kitsune stava quasi sorridendo!!!! Allora…allora non si era sbagliato…
"…e lo so che per te sono rumoroso e casinista e anche altro…".
"Il tutto si può sintetizzare in 'do'aho'!".
"…ma io…non faccio che pensare a te e volerti vicino…e, quando dico che ti amo, lo dico perché ci ho pensato seriamente, quindi se anche tu…" ma Hanamichi non riuscì a finire la frase, perché Rukawa si alzò a sua volta e lo abbracciò: si appoggiò a lui, con il viso nell'incavo della sua spalla, con il suo respiro che gli sfiorava leggero la pelle, con le braccia che gli circondavano la schiena ampia…
Hanamichi trattenne il fiato e si sentì avvampare: Kaede era davvero lì, fra le sue braccia!!! Lo aveva sognato tanto…così tanto…
Con il cuore che gli batteva all'impazzata, serrò il compagno nella sua forte stretta, premendoselo al petto come se avesse paura che potesse svanire o sfuggirgli.
"Kaede Kaede Kaede Kaede Kaede…" ripeté il suo nome come un mantra e sorrise quando l'altro gli disse di nuovo quella parola:
"Do'aho do'aho do'aho…".
"E' un sì, stupida volpe?" chiese il rossino; ora poteva farlo senza timore, perché Kaede era ancora stretto a lui, le sue mani erano aggrappate al suo giaccone, il suo capo era ancora posato sulla sua spalla…
"Se sei tanto do'aho da non capirlo…" mormorò Rukawa, continuando quella eterna provocazione di cui non sapevano fare a meno.
Dirlo era così facile, adesso! Perché, mentre Hanamichi parlava, il numero 11 dello Shohoku non faceva che ripetersi che aveva ragione, che sarebbe finito il mondo per questo, ma quella testa rossa aveva ragione, c'era veramente tutto quello fra di loro…e lo aveva visto così imbarazzato e timoroso, sotto la scorza neanche tanto spessa di finta sicurezza con cui gli si rivolgeva, che aveva provato un impeto di affetto così intenso e improvviso per lui da doverlo abbracciare subito. E, quando lo aveva abbracciato, aveva capito che in quell'abbraccio ci voleva rimanere, che lo voleva soltanto per sé…
Dopo alcuni secondi, si separarono per guardarsi bene negli occhi.
Hanamichi rivolse al compagno un sorriso caldo e raggiante: "Be', allora…vuoi…vorresti passare la serata con me? So che ormai è tardi per andare in un locale, ma…ti piacerebbe cenare a casa mia? Cioè, non è che sia un granché casa mia, però…" non poteva lasciarlo a quel punto! Voleva stare ancora con lui, per le ore successive, stringerselo di nuovo addosso…
Kaede per un attimo rimase in silenzio, pensò alla sua casa vuota e silenziosa e…annuì!!! E poi sorrise ad Hanamichi: un sorriso piccolo ma luminoso.
Il rossino, vedendolo, non poté più trattenersi: gli prese il bellissimo viso fra le mani, avvicinò il suo e lo baciò, provando un moto di pura gioia non appena ebbe percepito che l'altro lo ricambiava, che anche lui cercava il suo sapore, che Kaede aveva socchiuso le labbra…
Un tempo indefinibile, di felicità totale.
Solo quando si separarono si accorsero che aveva iniziato a nevicare; i fiocchetti candidi risaltavano ancora di più sui capelli neri di Kaede e Hanamichi li fissò rapito, prima di prendere per mano il ragazzo.
"Andiamo?".
"Andiamo".
Pochi passi e poi…
"Ah! Però non ho un regalo per te!!" si preoccupò il rossino.
"Lo abbiamo già avuto il nostro regalo stasera, no?" obbiettò Rukawa; l'altro annuì, felice.
"Buon Natale, Kaede!".
"Buon Natale, Hanamichi!".


Silent night, holy night
All is calm, all is bright…


Fine ^^


 

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