Si tratta della prima di tre oneshot legate tra loro. Essendo la prima che ho scritto, risulta piuttosto scarsina rispetto alle altre due. Leggete quindi anche le altre! (Me che tenta di convincere invano)

Piccola nota: questa storia mi è venuta in testa stanotte alle due… senza un motivo preciso… e non è che sia molto logica…

 

 


Silent Dream

di SaraNeikos

 

Buio.

E silenzio.

Lo sento, è vicino.

Non mi sbaglio, è qui accanto, come tutte le sere.

Lo conosco bene.

Vieni, mio dolce sogno. Sono qui per te.

La stanza è oscura, l’aria gelida, le lenzuola calde.

So che è qui. Lo aspetto, fermo nel mio letto. Non vedo e non sento nulla, ma so che c’è.

Scosto un po’ la coperta, solo il respiro freddo qui attorno. Il suo respiro.

Finalmente.

Su di me, intorno a me.

Cerco il suo sguardo ma so che non lo troverò. Le sue mani (le mie mani) sul mio corpo, i brividi che corrono lungo la schiena…

Lo sento e non lo sento. Come è sempre stato, come sempre sarà.

Le sue labbra fredde, labbra di vento sulle mie…

Il suo respiro, che è l’aria attorno a me…

Il mio piacere, che è anche il suo…

Lo scivolare a lato delle lenzuola, il gelo sulla mia pelle… non mi importa nulla, solo lui…

Allargo un po’ le gambe mentre le mie mani continuano il loro percorso; si muovono frenetiche sul mio membro… verso la mia apertura… alla ricerca di quella luce e di quell’assenza di pensiero che tanto sto agognando.

Voglio solo il piacere, per me e per lui.

 

Luce.

E, nuovamente, silenzio.

Calma e buio attorno a me.

Le braccia e le mani, finalmente ferme, stese ai lati; le mie gambe ancora leggermente divaricate; le tracce dell’orgasmo raggiunto fredde sul mio ventre. Tento di regolare il mio respiro.

Voglio il suo respiro.

So che è impossibile.

Cerco allora il mio sogno.

È ancora in questa stanza. Come sempre. Qui l’ho portato e qui è rimasto, nello stesso punto in cui l’ho lasciato.

Solo, in quell’angolo scuro, sulla parete di fronte al mio letto.

È lì il mio angelo.

Freddo, piatto, senza respiro. Per tutti, lui è così.

Eppure… è vivo…

Luminoso, di una luminosità che non mi appartiene e che mai apparterrà a nessun’altro.

Per gli altri non è che una massa di colori e linee, ma per me… lui è la vita.

Mi alzo e lo raggiungo. Vorrei abbracciarlo ma non mi è possibile, e quindi mi limito a baciarlo su quelle labbra inesistenti che io sento calde sotto le mie.

Voglio restare così per sempre.

Lui…

Lui è il mio amante, un amante che non mi tradisce, che non cambia col passare del tempo. Un amante eterno, sempre per me e solo con me.

 

Dio mio…

 

Come ci si può innamorare di un quadro…?