DEDICHE unt RINGRAZIAMENTI: come già preannunciato, i tre capitoli di quest’ultima follia sono dedicati a Lucy, Lal e Silene.

In particolare, questo è per la mia piccola sys Lucy_Tomo, a cui voglio un bene infinito, perché lei ha sempre un pensiero per me, che sia uno squillo, un messaggio, una mail o una delle sue splendide ficcine! Ti adoro sys!

DISCLAIMERS: i personaggi sono tutti di Takehiko Inoue, le idee malsane sono le mie e le canzoni (naturalmente con le dovute licenze) sono di Nino d’Angelo (canzone d’amore), quel gran paraculo di Sandro Giacobbe (signora mia) e degli O.R.O. (vivo per…)

NOTE 01: tra gli asterischi i flash back, in corsivo il testo delle canzoni/poesie, i cambi di POV sono segnalati...tutto come sempre insomma!

NOTE 02: come sempre è tutto buttato a caso, non cercate riferimenti né temporali né di luogo né di nessun altro tipo!!!

NOTE 03: visto che oggi mi sento buona...lieto fine per tutti!!!! FORSE…

È la mia prima MakiKiyo…


Spero vi piaccia!





Signore mio le dedico una canzone d'amore

parte I - Canzone

di Marty


POV Kiyota

 

 

“Kiyota, amore, vieni!

È pronto in tavola!”

“Non ho fame!”

 

************

 

“Kiyota, è tardi, vai a dormire!”

“Non ho sonno!”

 

************

 

fame…

sonno…

futilità.

Non riesco a dare loro un'altra definizione.

Sono qualcosa di inutile, in questo momento.

E ovviamente mia madre questo non lo può capire.

Non ho bisogno d’altro che di stare qui, con la compagnia della notte e della luce del lampione qui sotto.

Il mio cuore palpita, a ondate, come il mare, e si lascia scuotere dalle mille emozioni che sento come un foglio di carta nel vento.

Sono seduto alla finestra della mia stanza, e lo guardo.

LUI.

Appoggiato alla sua finestra, con gli occhi tristi, fissa la strada che passa tra le nostre case.

Forse aspetta qualcuno.

…Una donna…?

Chiunque sia, non arriva mai.

Sposta lo sguardo al cielo, trapunto di stelle, c’è una luna piena meravigliosa stanotte ma sembra non importargli.

Io non ho bisogno di una luna romantica per farmi sognare: sono come una mela, addentata da qualcuno e lasciata lì con il suo marchio impresso addosso.

Perché così mi sento.

Suo.

Anche se non gli ho mai parlato, anche se a guardarlo sembra tanto più grande di me, anche se la sua mezza mela sicuramente l’ha già trovata.

Un uomo tanto meraviglioso non resta solo a lungo.

Ma ecco che finalmente il miracolo si compie anche stavolta.

Inspira una boccata di fumo dalla sua sigaretta, poi la spegne schiarendosi la voce, si ravvia i capelli e siede al suo pianoforte. E io mi perdo di nuovo nella sua canzone.

Credo sia una canzone d’amore, ma ha un che di struggente e nostalgico, qualcosa di amaro che contrasta con la dolcezza del suo viso mentre la canta.

La sua voce trema, come se fosse stanca di ripetere le stesse parole che poi non rispondono mai a verità.

Poi un sospiro l’interrompe; cantare questa canzone sembra lo faccia stare male.

Allora forse non è troppo tardi!

Quello che ti fa soffrire, amore mio, è che al tuo cuore manca una storia d’amore come quelle raccontate nelle ballate che ami tanto…

Le ore passano, quasi senza che me ne renda conto.

Ho iniziato ad amare la notte, mi sembra meravigliosa, perché lui non dorme mai e io per ammirarlo e sentirlo almeno un po’ vicino faccio lo stesso.

Chissà se si rende conto dell’immenso talento che ha con il pianoforte!

Ma forse è un musicista, un insegnante, non so…certo non può passare inosservato un simile prodigio!

Ora ha chiuso la finestra perché s’è alzato il vento, e faceva volare gli spartiti, ma io riesco ugualmente a sentire la voce delle sue mani, mentre il mare di emozioni che mi si agitava dentro si ingrossa e mi travolge.

E inizio a fantasticare su una nostra vita insieme: svegliarmi al mattino con il profumo del suo caffè, stretto al suo petto, litigare scherzosamente su chi deve entrare in bagno per primo, aspettarlo quando torna stanco dal lavoro…baciare le sue labbra che odorano di vento, e sentirlo dentro di me.

Stravolgere il mio universo, per lui, con lui. Perdermi nei suoi occhi.

Invento il suo nome: chissà quale si addice di più al suo volto d’angelo!

Jun…Soichiro…Toru…Kenji…forse Shinichi!

Sì, senz’altro questo è il più adatto.

Evoca in me il suono argentino di mille campanelli, e il profumi dei fiori di ciliegio. Evoca la sua immagine.

Quante volte sono arrivato davanti al cancello del suo giardino, quante volte ho alzato la gamba per fare un passo verso il portone…ma sono vigliaccamente fuggito.

Non me la sento.

Dopotutto per lui non sono che un ragazzino sconosciuto.

Sì, uno sconosciuto che muore dalla voglia di parlargli e aspetta ogni notte la voce delle sue canzoni per andare avanti ancora un giorno.

È diventato la mia droga, una necessità imprescindibile.

Altro che mangiare o dormire.

E prima o poi dovrò parlargliene.

La luna sta iniziando a tramontare, e “Shinichi” ha spento la luce.

Va a dormire.

Forse è il caso che lo faccia anch’io, mi restano poche ore prima di dovermi alzare per andare a scuola.

Guardo di nuovo la finestra; buonanotte, Shin…

 

* tsuzuki *

 

fatemi sapere ok?

 

Baci baci!

 

Marty