Note: La PWP Promessa. I hope you enjoy it
Rating: PWP
Pairing: Eddie Guerrero x Rey Mysterio
Serie: Nessuna, personaggi reali
Disclaimer: I personaggi di cui parlo sono quelli che questi wrestler fanno sul ring ed in un certo senso questa fic è una AU. Comunque non sono miei, assolutamente no anche se mi ci balocco ogni volta che posso, e non ci guadagno nulla.
 


Shower

di Bryn

 


Lo guardo. Guardo la sua schiena sotto la doccia. Faccio scivolare gli occhi lunghi i segni neri che la marchiano. Mi danno l'anima nella curva dei suoi glutei. Sono un dannato vecchio pervertito, e mi ci sento tale perché ha quel dannato viso da bravo ragazzo. Ma non lo è. Un bravo ragazzo non fa quel che fa lui con me. Quel che lui non sa che sta per fare con me.

L'acqua gli scivola addosso in rivoli, gocce trasparenti restano sulla sua pelle e svaniscono in pochi istanti, spostate dal getto continuo che esce dal diffusore. Si è insaponato, ma il sapone sta svanendo, tracciando una strada leggermente schiumosa lungo il suo corpo fino al pavimento. E' meglio approfittarne finché ce n'è ancora. So, perché lo conosco, che usa il sapone neutro, che non provoca irritazioni. Tanto meglio. Scivoloso, non irritato e bollente. Cosa posso chiedere di più?

Un suo sorriso godurioso e la sua voce che m'incinta e mi supplica. Sì. Soltanto questo.

Il suo amore ce l'ho sempre, non ho bisogno di chiederlo. Ma ora non stiamo parlando di amore. Stiamo parlando del bollente desiderio che mi brucia nel basso ventre mentre mi avvicino a lui, guardando le sue mani che accarezzano la sua stessa pelle, per portare via il sapone dalle braccia sì ... ma questo non impedisce alla mia bocca di seccarsi.

Non ho mai visto in vita mia Rey mentre si toccava, non in maniera intima quantomeno, ma dio solo sa se non ci ho fatto molti pensieri. Me lo vedo ... il viso arrossato, le labbra socchiuse, i lineamenti illanguiditi e stravolti dal piacere mentre si succhia il labbro inferiore o magari il pollice e l'altra mano ... beh l'altra mano, umida, si occupa di dargli soddisfazione.

Probabilmente da ragazzo qualche volta l'ha fatto. Ma non davanti a me. Mai. Da adulto mai che io sappia. Un bravo ragazzo no? Un ragazzo casto ... stronzate. Dico sul serio.

Stronzate. Rey, se ha il giusto stimolo, la castità neanche la conosce più come parola. Io ... io non ho mai neanche riconosciuto quel suono come qualcosa di concreto.

Gli accarezzo le spalle, gliele bacio. Volta il viso verso di me, apostrofandomi con una frase amichevole, forse giocosa? Forse. Lo stringo a me, facendogli sentire contro i glutei la mia erezione e mi strofino contro di lui, avvertendo la sua iniziale tensione ... poi il rilassarsi dei muscoli. Il suo mugolio è miele per le mie orecchie ed il suo appoggiarsi a me rilassando il corpo, decontraendo quei glutei modellati, su cui tante volte ho passato le mani quando lo possedevo guardandolo negli occhi diversamente da come sto facendo ora, è uno stimolante abbastanza sufficiente da farmi raggiungere un completo stato di eccitazione.

Oh sì, Rey. Anche mentre lo facciamo sei così dannatamente cucciolo che è come spararmi una dose di eccitazione in vena ad ogni occhiata che do al tuo viso rilassato, al tuo sorriso beato, ad ogni gemito che ti sento sfiorare le labbra per poi staccarsene.

Cristo. Faresti impazzire un santo.

Ed io santo non sono Rey. Non sono mai stato ... anche se prima d'ora non avevo mai conosciuto una dannazione così completa come quella che mi scatena l'averti tra le braccia. Ho voglia di prenderti, di spingerti contro il muro e di allargarti i glutei per poi entrarti dentro con forza. Ho voglia di sentirti chiamare il mio nome con voce disperata ... ma ti amo troppo per farlo. Ti amo troppo per augurarmi veramente di farti del male. Per questo questa è solo una mia fantasia e tale resterà.

Per questo una mia mano scivola sul tuo stomaco e va giù a prendere il tuo fallo, accarezzandolo piano, sentendo la tua pelle strofinarsi contro la mia, allargando leggermente le mie dita mentre lo sento gonfiarsi

Oh si ti prenderò ... ti avrò ... ti sentirò gemere, supplicarmi e chiamarmi ... ti mormorerò all'orecchio ciò che voglio farti, anche se può sembrare sconcio ... ma sarà con il tuo consenso e per il tuo piacere.

Non solo per il mio. Non soffrirai, pur gridando comunque. E griderai, te lo giuro Rey.

Già adesso gemi il mio nome, mentre io chino leggermente il viso, respirando piano contro la pelle bollente del tuo orecchio, bisbigliandoti cosa devi fare. E tu, obbediente, allarghi le braccia ed appoggi le tue mani sul muro, chinandoti leggermente in avanti.

Bravo mi amor ... fammi morire nel guardare i tuoi muscoli guizzare ed i tuoi glutei allargarsi appena. Fammi sudare sotto la doccia, osservando la tua bella schiena su cui è posata la mia mano, quella che non si sta occupando di farti venire una delle erezioni più grosse dell'ultimo anno. Lo sai ... oh lo sai benissimo cosa verrà ora ... e fremi in anticipo.

Ma ti sbagli. Stavolta sarà diverso. Stavolta ... stavolta vedrai cosa ti farò.

Tu ti aspetti che ora io approfitti del sapone ed entri in te, possedendoti completamente, come ami sentirmi fare, come ti fa impazzire che io faccio. Sì, era quello che avevo in mente. Ma ora no. Ora il sapone è svanito, lavato dall'acqua, portato via dal mio corpo e poi eliminato anche da esso. Sei umido, potrei dire che sei lubrificato abbastanza ... ma è meglio essere sicuri.

Non posso vederli sgranare, ma so che i tuoi occhi si sono spalancati sentendo la mia lingua che ti s'intrufola dentro, allargando la piccola apertura, scivolando ad umidificare l'interno del tuo corpo, preparando parzialmente il passaggio per il mio fallo.

"¿E.. Eddie... tu... tu no quiere un... un cadáver... en esto... chaparrón... sí? .. Porque... estoì ... morindo ... del placer.."

("E... Eddie ... tu ... tu non vuoi un ... un cadavere ... in questa ... doccia ... vero? .. Perché ... sto ... morendo ... dal piacere ..")

Sorrido ... anzi rido ... e poso un bacio proprio lì, tirandomi su e chinandomi su di te per baciarti la base del collo. Sento il tuo fiato corto, so che vorresti che ti prendessi, ma mi limito a dondolarti contro, appoggiando la punta del mio fallo contro la tua apertura e spingendo leggermente, non quanto serve per penetrarti assolutamente no.

"Eddie.. Eddie te prego .. Eddie complace... esto... tu me mata.. Eddie complace.. Yo.. Yo le necesito... tu sabe.. ¡Eddie!"

("Eddie ... Eddie ti prego ... Eddie per favore ... questo ... tu mi uccidi ... Eddie per favore ... Io ... Io ne ho bisogno ... lo sai ... Eddie!")

Il mio sorriso si amplia, sentendo la tua voce che mi prega e, molto lentamente, mi spingo in te, badando a fare piano nonostante la tentazione di prenderti con un'unica spinta sia così pressante da farmi pregare quasi per perdere il controllo che sto così faticosamente mantenendo. Centimetro dopo centimetro, te li faccio sentire tutti, te li
faccio sudare tutti... finché non ti lasci scappare *quel* grido

"¡AHORA EDDIE O PODRIAN MORIR!"

("ADESSO EDDIE O POTREI MORIRE!")

E' a questo punto che mi spingo completamente in te, sentendoti gemere di soddisfazione, imponendoti sin da subito un ritmo veloce, potente. Vorrei essere ancora lento, vorrei farti dannare, vedere il tuo viso sconvolgersi in quella gamma di espressioni che ti dona il piacere... ma ho atteso troppo e posso solo godermi l'estasi selvaggia che ti fa inarcare
verso il mio corpo e che ti altera quei tuoi lineamenti da bravo ragazzo, trasformandoti in un angelo decaduto che trema e gode delle proprie ali nere.

Ti prendo con forza, con quella forza che non è mai mancata nei nostri rapporti perché noi siamo uomini, uomini adulti ed in queste cose mettiamo da parte ogni inutile smanceria. Ti accarezzo i fianchi, torno con una mano a stringere il tuo fallo... tu reclini la testa, appoggiandola sulla mia spalla, abbandonato contro di me, ti sei staccato dal muro.

Mi guardi con febbrili occhi, arsi dalla passione e giri leggermente il viso, riuscendo a darmi un bacio di tale intensità che sento il sangue seccarsi nelle mie vene, prima di riprendere a ruggire furioso.

Basta poco perché sia tu che io raggiungiamo l'apice e nel momento dell'orgasmo devo far ricorso ad ogni stilla di energia per non cadere in ginocchio, per riuscire a sostenerti, un braccio attorno alla tua vita mentre tu ti accasci contro di me, respirando quasi a fatica, come se ti costasse anche soltanto quello. Lo capisco. Costa anche a me. Ma è un giusto prezzo per la languida felicità che ci ha pervaso ora. Rilassati pure Rey. Ti sostengo io.

Poi... quando avrò ripreso fiato...


ricominceremo.

 


- Fine -