Disclaimers: i personaggi sono miei nonostante l'evidente ispirazione a qualcuno che sicuramente, conoscendomi, non avrete difficoltà a riconoscere.


Shari

di Shun Andromeda

Parte 3/?


Il tempo passò, forse pochi minuti ma più probabilmente ore e la prima sensazione che colpì Shari fu il silenzio : non un silenzio piacevole.. il silenzio opprimente della morte, il quale non risparmiava neanche quelle mura che lo riparavano.
Alla fine uscì spontaneamente da quello stato sospeso tra realtà e incubo; non sapeva per quale strano motivo : semplicemente, all'improvviso si riscosse, con un sussulto, sollevando la testa e guardandosi perdutamente intorno.
Neanche un minuscolo insetto turbava il silenzio profondo e inquietante.
Shari si alzò, muovendosi come un automa; la sua mente era ancora chiusa in quel limbo ovattato e protettivo dove la realtà atroce non poteva giungere.
Mosse qualche passo in direzione della porta, la aprì e, senza riflettere, probabilmente senza neanche rendersi conto di ciò che faceva, uscì in strada.
Prese a camminare tra macerie e cadaveri, come un sonnambulo, lo sguardo opaco e assente e, dopo qualche minuto di vagabondaggio senza senso né meta, cominciò a mormorare : "Sembra... tutto finito... nessuno combatte più.. c'è solo tanto silenzio.. se è finita perché Shill non è tornato ? Aveva promesso che sarebbe tornato... perché non torna da me ?"
Sollecitati dalle immagini di distruzione che gli assalivano gli occhi, la consapevolezza e il sentimento si facevano strada verso la superficie della sua mente.
Questa consapevolezza diede vita alle lacrime, poi a singhiozzi sempre più convulsi, il passo lento da sonnambulo si fece più veloce fino a divenire una corsa precipitosa.
Un richiamo disperato concretizzò la sua disperazione : "SHILL ! ! ! SHILL AIUTO ! NON LASCIARMI SOLO, HO PAURA !" 
La foga lo accecava e la sua corsa finì quando si scontrò con violenza contro un petto muscoloso e possente.
Non poté evitare di cadere all'indietro mentre il suo viso impaurito si sollevava per scoprire quale ostacolo si fosse messo sul suo cammino.
Un brivido gli corse lungo la schiena : un gruppo di barbari sudati e sporchi del sangue della sua gente, lo scrutava ghignando ; erano in cinque e si avvicinavano minacciosi.
"Ma guarda" sbottò colui contro il quale era andato a sbattere "C'era ancora un insetto che girava indisturbato per questo formicaio."
Nel frattempo protese le braccia per afferrarlo e Shari ebbe abbastanza forza d'animo per sgusciare via e sguainare la spada ; sarebbe stato il suo primo combattimento e sapeva benissimo di avere poche probabilità di uscirne vivo. Tuttavia, al momento, la vita non gli importava assolutamente : sicuro di essere rimasto totalmente solo, tutto ciò che desiderava era raggiungere i suoi familiari scomparsi.
Eppure tremava mentre impugnava la spada : non l'aveva mai utilizzata in un combattimento vero, stava per lottare con lo scopo di difendersi, quindi di uccidere chi lo attaccava.
Certo, avrebbe potuto arrendersi senza neanche cominciare, lasciare che le lame affilate dei barbari lo penetrassero e gli togliessero la vita, non era forse quello che desiderava ? Non aveva pensato, un attimo prima, di voler  morire ?
Eppure non poteva restare passivo ; suo padre, suo fratello, dovevano essere orgogliosi di lui, sua madre.. quegli uomini dovevano pagare per l'oltraggio compiuto con tanta ferocia davanti ai suoi occhi.
No, non gliel'avrebbe data vinta, avrebbe venduto cara la pelle, quello che gli avevano fatto era troppo, troppo anche per il suo animo così contrario alla violenza.
Così, terrorizzato ma deciso, li attese.
"Ma cosa vuoi fare ?" lo canzonò il primo uomo, immediatamente accompagnato dalle risate sarcastiche dei compagni.
Shari, vedendosi attorniare da tutti e cinque, indietreggiò, fino a trovarsi spalle al muro ; fu a quel punto che colui il quale, solo, aveva finora parlato, lo attaccò ; Shari provò a tenere sotto controllo l'assalto con la propria spada ma le braccia del barbaro erano troppo più possenti ed esperte delle sue : si trovò disarmato, con la massa maestosa dell'uomo che incombeva su di lui.
Scivolando con la schiena contro la parete alle sue spalle, cercò di allungare la mano verso la spada, caduta non troppo distante ; non fece in tempo.. la sua mano venne afferrata e lui fu trascinato lontano, gettato a terra, in mezzo al cerchio di quelle persone che ben poco avevano di umano, le quali lo canzonavano ora con più sarcasmo: certo, era divertente dargli del debole dopo che l'avevano assalito in gruppo! Shari non si era mai sentito così furioso : l'umiliazione, unita al dolore atroce che provava, avevano fatto emergere in lui una rabbia incontenibile.
Colui che ormai aveva classificato come capo del gruppo, il barbaro contro cui aveva avuto la colluttazione, si chinò fino a portare il volto ricoperto da una barba folta e sporca alla sua altezza : "Vediamo di schiacciare questa ultima mosca e di completare il nostro lavoro.. mi sono stancato di giocare !"
Shari si sentì afferrare i capelli, una lama gli venne puntata alla gola... rimase immobile e muto, non avrebbe dato loro nessuna soddisfazione, voleva solo che la facessero finita in fretta.
Altre battute giunsero alle sue orecchie infrangendo la nebbia che gli offuscava la mente : "Però, con questo aspetto da ragazzina avrei detto che si sarebbe messo a strillare, invece ha fegato il piccolo !"
"Risparmialo ancora per qualche minuto... è carino, mi dispiace ucciderlo senza divertirmi un po' !"
"Vuoi fartela con un ragazzino adesso ? In fin dei conti non è una donna, anche se ammetto che qualche dubbio ce l'ho!"
"Vediamo di toglierci questi dubbi allora!"
Un'ennesima risata rispose a queste parole e l'ultimo che aveva parlato si avvicinò a sua volta, lo osservò in un modo che a Shari fece venire il voltastomaco.
Non aveva compreso cosa volessero fare di lui ma quello sguardo non lo convinceva e lo faceva fremere di disgusto, disgusto che si accentuò quando due mani troppo audaci si infiltrarono sotto le sue vesti e cominciarono a frugarlo, sfiorando con mosse decise e violente la sua pelle nuda al di sotto dei tessuti.
Lo fecero sdraiare a terra e l'uomo gravò su di lui con tutto il proprio peso, strappandogli i vestiti di dosso con rabbia bramosa. Shari comprese: stava per subire quello che la sua stessa madre aveva subito prima di essere uccisa... rivide come in un lampo la scena che fino a quel momento aveva tentato di tenere segregata in un angolino buio della sua mente, l'affronto più terribile per qualsiasi essere umano.. no, accettava senza problemi di morire ma questo no, non poteva sopportarlo.
Quando ebbe pienamente realizzato la situazione, si accorse che stava già urlando, aveva già perso l'autocontrollo e la dignità che si era imposto : "NO ! LASCIATEMI !"
Altri due uomini aiutavano il compagno a tenerlo fermo mentre si dibatteva selvaggiamente, quando una voce si fece udire al di sopra delle sue grida : "Smettetela ! Toglietegli le mani di dosso !"
L'attenzione generale si rivolse ad un uomo imponente che si faceva strada nel gruppo ; anche Shari, notando che tutti avevano istantaneamente obbedito a quell'ordine perentorio e avevano interrotto l'impietosa aggressione, si era zittito e osservava con attenzione il nuovo arrivato : possibile che qualcuno volesse aiutarlo ?
Si ricredette subito quando costui, chiaramente un superiore rispettato, scostò con malagrazia gli altri e lo tirò su strattonandolo violentemente per un braccio.
Shari strinse i denti e si alzò con gambe malferme, mentre con la mano libera cercava di raccogliere meglio che poteva gli abiti a brandelli intorno al proprio corpo.
"Perché fai sempre il guastafeste?" trovò il coraggio di brontolare colui che voleva usargli violenza.. poi, dopo un attimo di riflessione, ghignò in quella maniera odiosa che tanto disgustava il piccolo principe "Ah ho capito... vuoi divertirti anche tu vero ? Non c'è problema, possiamo fare a turno."
L'altro emise un ringhio e Shari sentì aumentare notevolmente la dolorosa stretta sul suo braccio : "Tu sei un autentico maiale ignorante, governato solo dai tuoi squallidi istinti! Lo sapete chi è questo ?"
Nessuno rispose ; ci fu solo uno scambio di sguardi interrogativi.
"E' il piccolo principe in persona !"
Un mormorio accompagnò quelle parole e alla fine qualcuno ribatté : "E allora ? Cosa ci impedisce di usare con lui lo stesso trattamento che abbiamo riservato alla sua mammina ?"
Shari fremette ; quindi, tra quelle persone c'erano gli assassini dei suoi genitori.. e probabilmente, colui che voleva abusare di lui, era lo stesso che già aveva sfogato i suoi bassi istinti su sua madre prima di ucciderla con ferocia.
Non riuscì più a trattenersi e, divincolandosi dalla stretta, che tuttavia non cedette, inveì con tutta la rabbia di cui era capace e che non aveva mai provato nel corso della propria vita : "Assassini ! Vigliacchi ! Le fiamme dell'inferno vi divoreranno tutti, voglio vedervi patire la sofferenza che avete inflitto alla mia gente, voglio che gli occhi di mia madre mentre compivate quell'atroce delitto vi perseguitino per l'eternità, senza lasciarvi pace neanche dopo la morte !"
Una mano gli si posò sulla bocca e il suo carceriere lo tenne bloccato contro il proprio corpo : era così forte da impedirgli ogni movimento.
Si dibatté ancora per qualche istante poi, quando si fu rassegnato, la sua bocca venne liberata. Shari abbassò lo sguardo : quanto sarebbe durata ancora quella tortura ? Che altro volevano da lui ? Tutto quello che il suo cuore implorava era di morire... nient'altro... eppure neanche questo gli era concesso.



 
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