Bene bene…Sono le 9 a.m. ma sembra notte…Stamattina ho interrogazione di francese e non so niente, ma invece di  studiare sto qua a scrivere…Comunque ‘sto capitolo lo vedo proprio bene…Sarà che ho un sonno boia.

Ru: zzzzz…

Yu: Sembra che ci sia qualcun altro che dorme in piedi…Bé, divertitevi!

 


Sfide

capitolo III

di Yu

Inizio Giorno II: Smile

 

TONTONTONTON

Il ragazzo moro ricadde, rimanendo immobile sulla linea di tiro con gli occhi spalancati.

Non era possibile… 

La prima frase era sicuramente di Hanamichi.

La seconda anche.

Ma l’ultima…

Non poteva essere lui.

Hanamichi, quello che conosceva lui, non avrebbe mai detto una cosa simile.

Doveva essere un sogno…

Sicuramente stava sognando.

- Bé che c’è kitsune…? -

TU - TUM 

E adesso che gli prendeva…

Perché il suo cuore batteva così forte?

Sakuragi si era alzato per andare a riprendere la palla, voleva tentare un tiro, ma era ancora presto.

Quindi recuperò la palla e gliela porse

- Mi sembra che tu sia un po’ fuori allenamento. -

Sorrise.

Rukawa si limitava a registrare gli eventi senza riuscire a dargli un senso…Perché?

Perché Hanamichi si comportava così? Perché aveva detto quella cosa? Voleva forse prendersi gioco di lui, per poi vederlo andare in pezzi?…Se così fosse stato, c’era quasi riuscito.

Non aveva mosso un muscolo, ma non aveva più il solito sguardo gelido, anzi lo fissava con aria quasi smarrita .

Hanamichi arrossì leggermente.

- Ora devo andare o si accorgeranno che sono uscito. -

Il rossino sembrava imbarazzato…

Forse…No.

E allora?

Perché lui si sentiva così?

Abbassò il capo e prese a guardare il terreno.

Se lo avesse guardato ancora in quel momento…

Che cosa…? Che cosa avrebbe fatto?

Era così gentile…Così vicino.

Era quello Hanamichi? Il vero Hanamichi?

Prese la palla dalle mani dell’altro…

- Grazie… -

E si rimise a giocare prima che potesse reagire.

Sakuragi gli rispose ugualmente

- Prego. – sorrise nuovamente - Comunque mi piacerebbe tornare di nuovo a giocare con te. -

Rukawa fingeva di interessarsi al gioco…

Ma era di nuovo nel caos più totale.

- Hn. -

- Bé…ciao. -

Il ragazzo moro si bloccò di scatto e si voltò a guardarlo.

- Te ne vai? -

Sakuragi parve sorpreso

- Si. Te l’ ho detto prima, devo tornare al centro. -

Kaede assunse la solita aria distaccata.

- E’ qua vicino no? -

- Si… - sorrise - Ma quand’è che hai cominciato a parlare? -

- Do’hao. -

Rukawa andò verso la panca, si mise un asciugamano sulle spalle, la palla nella borsa e la raccolse.

Hanamichi seguiva i suoi movimenti perplesso, neanche l’offesa di prima gli era sembrata tale…

- Che fai? -

Rukawa si diresse verso il cancello

- Me ne vado. -

 - Non sapevo che anche tu potessi stancarti… -

- Ho sonno. –

I due ragazzi camminavano fianco a fianco lungo la strada.

Hanamichi non riusciva a decifrare il comportamento di Rukawa.

Forse aveva esagerato e l’altro era rimasto shoccato…

Effettivamente non era mai stato così gentile, anzi così esplicito, perché quelle cose, almeno ora, credeva di pensarle realmente.

Poi si accorse della strada che stavano percorrendo.

- Ma tu non dovresti andare dall’altra parte? -

- … -

Non è che lo stava accompagnando?

Forse anche lui stava cercando di essere gentile…

Sorrise.

A pensarci bene in quell’ora aveva sorriso tutto il tempo.

Eppure per due settimane non lo aveva fatto.

Vuoi vedere che la zietta aveva previsto pure questo e lo aveva fatto apposta!

Una sorta di esaltazione lo pervase…

Si sentiva caricato.

Era stato facile, molto più facile del previsto.

Era ad un passo dalla meta.

Si voltò a guardare il sole appena sorto e la spiaggia deserta.

La spiaggia era così silenziosa, la sabbia così chiara

Si accorse che c’era qualcosa che si muoveva, risaltava particolarmente, poco distante dal bagnasciuga.

Strinse gli occhi e cercò di metterlo a fuoco.

Una specie di fagottino nero che si trascinava a fatica sulla sabbia.

Si fermò ad osservarlo.

- Che c’è? – Mormorò Rukawa con voce atona e assonnata

- Aspetta qui. – Si limitò a rispondergli.

Saltò il muretto che separava la strada dalla spiaggia e corse verso quello che aveva visto.

Avvicinandosi l’immagine si fece più chiara.

 

Rukawa lo osservò correre sulla spiaggia, senza capire il perché, accucciarsi e dopo un po’ rialzarsi e tornare indietro.

Scavalcò nuovamente il muretto.

E gli arrivò a fianco osservando con un sorriso dolcissimo qualcosa che teneva tra le mani.

Gatto…Era un gatto.

Un minuscolo micetto nero.

E Hanamichi lo teneva e  accarezzava con tutta la dolcezza e delicatezza possibili.

Il ragazzo moro sorrise.

Avrebbe voluto essere al posto di quel gatto…Si era stufato di chiedersi perché. Per cui si limitò semplicemente a registrare che era un po’ invidioso di quella piccola palla di pelo.

Quando finalmente rialzò lo sguardo sul volto di Hanamichi, lo trovò che lo fissava esterrefatto.

TU – TUM

Il suo cuore mancò un battito.

Hanamichi si riprese e sorrise euforico

Sollevò la piccola palla di pelo e le diede un bacio sul musetto

Rukawa non riusciva a capire…

- Sembra che il mondo debba ringraziarti per aver fatto diventare un essere umano il nostro Rukawa, eh micio? -

Ancora non capiva…

- Che cavolo dici? -

- Non solo non ti ho mai sentito parlare così tanto ma hai perfino sorriso! – il suo sorriso si accentuò ulteriormente - Stai proprio perdendo colpi, lo sai? -

Rukawa gli prese il micetto di mano, se lo portò vicino al collo  e prese ad accarezzarlo con la guancia, il micio intanto faceva le fusa.

- Se volevi ringraziare qualcuno, - si avvicinò e col suo solito sguardo imperturbabile lo fissò negli occhi - avresti dovuto baciare me. -

Sakuragi si guardò le mani e mimò il gesto di contare con le dita

- Ooooh…Quante parole! Ma siamo sicuri che sei davvero Rukawa e non un replicante? - 

- Tsk. -

- E poi sbaglio o quella era una battuta? -

Rukawa voltò il capo < No che non lo era. >

 - Non è che hai preso qualche botta in testa di recente? O forse – Gli posò il palmo sulla fronte scostandogli le ciocche di capelli nerissimi – hai qualche malattia particolare? Non è che hai la febbre? -

Il ragazzo moro sentì un brivido corrergli lungo la schiena, quel tocco morbido, quelle mani grandi, avrebbe voluto sentirle…

Di più…Che cosa voleva, non lo sapeva neanche lui.

Senza sapere come, riuscì a mantenere la calma e si allontanò da quel tocco. < Prima che la cosa potesse degenerare… >

E iniziò a camminare verso la meta.

- Andiamo -

Hanamichi lo seguì

- Vengo solo perché è tardi… Non pensare che mi faccia dare ordini da te. - 

Per il resto del tragitto nessuno dei due parlò.

 

- Bé…Grazie per avermi accompagnato. -

Rukawa dimostrava il suo solito atteggiamento

- Non ti ho accompagnato. -

- Ci avrei scommesso! -

Rukawa  sollevo la piccola palla di pelo sonnecchiante che teneva fra le mani e come prima la accarezzo con la guancia.

- Come farai con questo? -

Hanamichi divenne serio

- Lo terrò con me, non posso certo abbandonarlo…In qualche modo farò. Posso sempre regalarlo ad Haruko, ha sempre detto di volerne uno. -

Il ragazzo moro si avvicinò ad Hanamichi osservando distrattamente il suolo.  

- Lo tengo io. -

- Ti stai forse offrendo di prenderlo con te? Ma non sei in ritiro? -

- Hn, quando torni te lo ridò. Se ti va… -

- Bé… - Hanamichi sorrise – se ti fa piacere, sono contento che lo tenga tu. – il sorriso si fece più dolce osservando il micetto che dormendo faceva le fusa e si strusciava contro la guancia

- Trovo che ti assomigli. -

Rukawa sollevò un sopracciglio

- Ha il pelo dello stesso colore dei tuoi capelli. Dorme ovunque. E poi guarda qua. - sollevò la mano destra  – Mi ha perfino graffiato!

< …Come fai tu. E ha gli occhi grandi e blu, freddi e distanti come i tuoi…Ed è davvero bellissimo…Come te. >

Ma cosa vado a pensare! Devo essere impazzito…

Rukawa stava scrutando il ragazzo dai corti capelli rossi che arrossì, più che altro per i suoi pensieri. 

Sakuragi osservò il grande edificio in cui sarebbe dovuto entrare, poi sorrise nuovamente osservando il gattino 

- Forse dovrei chiamarlo kitsune. –

- Vuoi chiamare un gatto ‘volpe’ ? -

- Rukawa è troppo informale…Allora Kaede. -

Rukawa sussultò. 

Hanamichi aveva solo detto il suo nome. Magari lo avesse chiamato davvero così…

- Che c’è? Non ti chiami Kaede? -

- Hn. Fai come ti pare. -

- Bé notte. – si voltò per andarsene – Ah già… -

Si voltò di nuovo verso Rukawa si avvicinò al micetto, che stava ancora strusciando tranquillamente il musetto contro la sua guancia e gli posò un bacio leggero sulla fronte.

Facendo si che i suoi capelli si mischiassero a quelli di Rukawa, la sua pelle sfiorasse quella dell’altro

- Notte Kaede. – *

Rukawa rimase senza fiato, il battito del cuore gli tamburellava nella orecchie e sentiva il sangue salirgli al viso, avrebbe voluto afferrare Hanamichi e…e…

Finalmente aveva capito cosa voleva.

Voleva che Hanamichi si comportasse così. Solo con lui.

Doveva fare qualcosa.

Non si mosse.

Prima di andarsene. Prima della fine del ritiro.

Ci sarebbe riuscito.

A raggiungere il suo scopo.

Hanamichi si voltò per andarsene e mentre entrava nell’edificio

- Fra poco ricomincerò a giocare per cui preparati ad essere sconfitto! -

Mai.

Lui avrebbe vinto come sempre.

E questa era una partita più importante di quelle che si giocano in campo.

Rukawa sorrise al giorno appena cominciato, per la seconda volta, ma era un sorriso diverso dall’altro, di quelli che sfoderava solo in campo quando incontrava un avversario veramente forte.

Forse se Hanamichi lo avesse saputo sarebbe stato orgoglioso di se stesso.

- D’ora in poi tu giocherai solo con me. -

Si prospettava una giornata interessante…

 

 Invece qualunque aspettativa fu delusa…

Rukawa fu impegnato tutto il giorno con gli allenamenti.

Ci mise una tale grinta e velocità che lasciò l’allenatore di sasso.

< Un intero giorno sprecato! >

Se non fosse stato l’allenamento della nazionale Rukawa se ne sarebbe andato….

Hanamichi fu impegnato tutto il giorno con la terapia…

< Bé un passo avanti l’ ho fatto! Anche due! >

Si limitò a lasciar perdere per un giorno.

 

Rukawa uscì dalla grande porta d’ingresso in vetro dell’ hotel in cui alloggiava, le stanze erano dei veri e propri appartamenti, c’era tutto.

Quasi due giorni sprecati per nulla.

Siccome era la fine del ritiro l’allenatore aveva deciso di darci dentro, avevano avuto a malapena il tempo per respirare.

Dopo due giorni così gli altri erano stremati e anche lui era stanco, così gli avevano concesso la sera per uscire a divertirsi e riposarsi.

Aveva la sera libera. 

< Vero. >

Non aveva voglia di starsene chiuso in camera.

< Vero. >

Non aveva la minima idea di dove andare.

< … >

Aveva perso due giorni…Ma non poteva, di certo, presentarsi così ad Hanamichi.

Si risolvette ad entrare  in un Pub per mangiare qualcosa di decente. Sentì una voce famigliare provenire da poco più avanti sul marciapiede, proprio di fronte al pub in cui voleva entrare.

HANAMICHI! 

 Era assieme ad un altro ragazzo che Rukawa non aveva mai visto…Forse era un suo nuovo amico.

Decise che doveva scoprire chi fosse.

Doveva tenerli d’occhio.

        * owari 3 *

Fiuuu! Non finiva più sto capitolo! Non ce la facevo più…Mi sono data dei limiti, ma non so se riuscirò a rispettarli… Þ A dire il vero è Anna che me li ha imposti, vuole sapere come si conclude…Se fosse per me sarebbe infinita… Ah, e mi ha detto di dire a Ryota che lei lo ama, anche se è un po’ bassino! ^.^

Ryo-chan: Dov’è sta ragazza? La voglio conoscere! Perché non viene lei al tuo posto?

Yu: Perché sono io che la scrivo sta fic! Ma se preferisci la taglio qua.

Hana-chan: Scordatelo! Non é ancora successo niente!

Yu: perché che intenzioni avevi…?

Hana-chan: ...*Blush*

Ru-chan: ... ( sorriso da competizione ) io qualche idea ce l’avrei…®Ma quando si è svegliato?

Yu: *Smile* ( tastiera alla mano e lente degli occhiali luccicante ) Dimmi dimmi…

Ah dimenticavo…NOTA:

*Questa è proprio cattiva!^.^



parte quarta
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