NOTE: … e ho
detto tutto.
DISCLAIMERS: Date alla Rowling ciò che è della Rowling, e a Tes ciò
che è di Tes.
DEDICHE: a Kieran, Rei-chan, Saku e Pam… e a mio geme, e a Ca-
chan*_*… vi voglio tantissimo bene!!!!!!
RINGRAZIAMENTO : a tutti quelli che commentano ç*ç, grazie di
cuore: questa ficci è continuata, e finita, grazie a voi.
NOTA 2: Non mi piace, ma posto ora, che se la rivedo ancora mi
viene un attacco isterico e cestino tutto… se ci dovessero essere
errori, la riposto corretta più tardi -.-`'''..
NOTA 3: leggete la nota finale °_°, è importante..
SFIDA
capitolo 6
di Tesla
Di nuovo lezioni di Pozioni.
Di nuovo Piton.
Harry continua a lanciare occhiate rassegnate al professore di
Pozioni; trita le radici di Muschione con aria distratta, mentre
accanto a lui Ron ed Hermione tagliano le loro attentamente,
lanciandosi ogni tanto occhiate complici.
Piton passa tra i banchi, osserva il contenuto dei calderoni, con
aria disgustata, scrollando la testa e sibilando commenti sarcastici
davanti alle pozioni di Dean e Calì.
Li sorpassa, arriva da Draco, che rimane con il viso ostinatamente
basso a sminuzzare le sue radici. Piton si irrigidisce un po', ma
non dice nulla, si limita ad un cenno soddisfatto della testa.
Va oltre.
Si avvicina a Harry.
Harry è in preda ad un attacco di paura crescente. Trita gli
ingredienti che ha tra le mani e li getta nel calderone; facendo
finta di leggere per l'ennesima volta le istruzioni velate dal fumo,
si azzarda a lanciare un'occhiata a Piton. È a soli tre calderoni da
lui.
Harry scopre di avere le mani sudaticce. Se le asciuga sulla divisa
e riprende a lavorare, il cuore che gli batte in un frastuono
assordante nelle orecchie.
Due calderoni di distanza.
Solo due calderoni lo separano da un Piton che non ha avuto ancora
il coraggio di affrontare… La professoressa McGrannitt gli ha
lanciato più di un'occhiata glaciale, e lui più volte si è alzato e
inseguito Piton per pochi passi. Per poi fermarsi.
(Un solo calderone a dividerli)
Non può parlare con Piton. Semplicemente non può. È qualcosa che va
oltre l'orgoglio, l'odio. Guardare negli occhi Piton e chiedergli
scusa è l'unica cosa che lo riporta a Malfoy, l'unico legame che
hanno. Il professore di Pozioni rappresenta tutto ciò che hanno
fatto, uno stupido errore che sta cercando di dimenticare.
Pochi passi.
Piton è di fronte a lui. Osserva la pozione di Harry con un sorriso
maligno dipinto sulle labbra.
- Potter, cosa sarebbe precisamente questa patina giallastra
sulla superficie? Come avevo detto doveva essere la Pozione?
Harry deglutisce.
- Limpida…
- Esatto, Potter. Limpida..
Harry rimane in silenzio, il sangue che scorre più frenetico nelle
vene, l'odio per Piton che abbatte ogni timore, ogni ricordo da
dimenticare; stringe i pugni dalla rabbia, ma non dice nulla, e
Piton lo osserva gustandosi il perfido piacere di insultarlo davanti
a tutta la classe, gli unti capelli neri che gli danno un aspetto
più brutto che mai.
- Mi domando seriamente come tu abbia potuto prendere
un `Eccellente' nel tuo G.U.F.O di Pozioni., Potter ; avrai usato
uno dei tuoi soliti trucchi, ma servirà a ben poco averlo ottenuto
se ti boccio a fine anno. Intanto questa- mormora serafico con un
ghigno arcigno battendo sul calderone con la bacchetta, - è
completamente inutile. Evanesco!
Harry si ritrova a fissare il calderone vuoto, tremando di un odio
smisurato.
Rimane spiazzato quando Piton passa davanti a Ron, seduto a lavorare
alla sua pozione; sogghigna, ma non commenta, e passa oltre. Ron
guarda il professore confuso, poi guarda Harry, e alza le spalle,
non riuscendosi a spiegare nulla.
Harry trema ancora più forte.
Bene, perfetto… cos'è, da questo momento insulterà solo lui?
Ma va bene, al diavolo, benissimo! Tanto a chi diavolo importa se il
suo mondo crolla a pezzi? A nessuno, no?!? Ha salvato il culo a
tutti loro, e più di una volta, e per ringraziarlo lo insultano,
rubano fidanzati e diventano geni a scuola.. Al diavolo tutti!
Al diavolo Piton!
Al diavolo Malf…
(Devi scusarti)
Per quanto lo disgusti l'idea, lo farà. Ma per se stesso, non per
Piton. Lo farà perché così potrà finalmente chiudere quel capitolo
infausto della sua vita che ha incluso Malfoy.
E al diavolo tutti!
A fine lezione fissa con astio gli altri studenti mettersi in fila
per consegnare le boccette con la loro pozione. Harry getta rabbioso
le sue cose dentro il calderone e aspetta che l'aula si svuoti per
muoversi; fa segno di andare a Ron ed Hermione, che lo fissano
esitando un attimo, stupiti, prima di obbedire.
Piton è chino su alcuni fogli, seduto alla scrivania su cui lui e
Draco hanno…
- Professore?- mormora fiacco cercando di cacciar via i
ricordi.
Piton non dà segno di averlo sentito, continua a leggere.
- Professore?- prova Harry più forte, la rabbia che inizia a
strizzargli le viscere in maniera sgradevole.
L'insegnante di Pozioni alza gli occhi e lo guarda con una smorfia,
come se avesse davanti qualcosa di disgustoso. O forse,
semplicemente come aveva sempre osservato Harry.
- Cosa ci fai ancora qui, Potter? La lezione è finita… o il
fare troppo sesso ti ha reso più stupido del normale?
Harry si morde la lingua con forza, le guance in fiamme; si frena in
tempo dal mollargli un cazzotto su quel viso filaccioso.
Deve rimanere calmo, deve scusarsi.
E finalmente gettarsi quella storia alle spalle.
Poche parole. Avanti.
- Mi dispiace per quello che ho fatto nella sua aula con
Malfoy.
La faccia di Piton ingiallisce, le labbra si ritirano in un ghigno
secco.
- Molto gentile, Potter, immagino che queste scuse siano
assolutamente… spontanee- commenta sarcastico il professore. –
Cinquanta punti in meno a Grifondoro- dice, e Harry impallidisce di
colpo,- per esserti comportato da animale, Potter. La scuola non è
il tuo terreno di caccia dove accoppiarsi in ogni angolo. Ci sono
delle regole che vanno rispettate, e valgono anche per le …
celebrità… come te.
- Ma professore! La professoressa McGrannitt ci ha già puniti!-
lo interrompe indignato Harry, - Non è giusto!
- Bene, Potter, altri dieci punti in meno per aver osato
contraddirmi, e altri venti per aver coinvolto Draco nei tuoi
sordidi giochetti.
Vede che Harry sta per sputare una qualche risposta acida, ma Piton
lo avverte con aria melliflua:
- La prossima volta che aprirai bocca saranno altri cinquanta
punti in meno, Potter. Pensa bene se dimostrare per l'ennesima volta
la tua idiozia merita questa… ehm… perdita. Centocinquanta punti
persi da solo, Potter… immagino sarai fiero di te stesso…
Le nocche delle mani di Harry sono così livide e tese che sembrano
sul punto di esplodere.
(Stai zitto, Harry, stai zitto, non fare ulteriori danni, non dire
altro)
Trema di rabbia, e odia Piton più che mai, ma riesce a mantenere il
controllo e a restare zitto, con lieve delusione del suo insegnante
di Pozioni.
Rimangono a fissarsi con astio per alcuni istanti, finchè Piton
spazientito non gli fa cenno con la testa di andarsene; Harry
afferra il suo calderone e digrignando i denti si dirige verso
l'uscita. Sulla porta, Piton lo richiama.
- Aspetta, Potter.
Le viscere di Harry si accartocciano dolorosamente mentre si gira.
Non reggerà ad altri insulti di Piton. Non ce la fa più. Gli lancerà
addosso tutte le fatture e maledizioni che conosce, e al diavolo
tutto quello che potrà accadere, non potrà essere peggiore di come
già si sente adesso.
Piton gli sta porgendo una strisciolina di pergamena appallottolata.
Ha un aspetto comunissimo, ma per qualche motivo gli ricorda
qualcosa. L'ha già visto da qualche parte, anche se ora non ricorda
dove.
- La professoressa McGrannitt l'ha trovato davanti l'aula
quando vi ha… trovati. È tuo. Prendilo.
Harry gli fa segno di no con la testa.
- No, si sbaglia, non è mio.
- Potter, non era una domanda, era un ordine. Prendila, se non
vuoi che tolga cento punti a Grifondoro. Stabiliresti il tuo record
personale, ma temo la tua popolarità ne risentirebbe…
Harry afferra brusco il pezzo di pergamena appallottolata e se la
ficca nella tasca, troppo impegnato a non trafiggere Piton con la
bacchetta.
Ringhia un " Buongiorno" soffocato dalla rabbia e se ne esce
dall'aula di corsa, prima che Piton possa cambiare idea e tolga
altri punti a Grifondoro.
***
Se Harry avesse a portata di mano una Giratempo, la userebbe in
questo momento, senza esitazione, tornerebbe indietro di giorni fino
a quella maledetta sera in cui ha ceduto alla sfida di Malfoy ed ha
dato il via a tutto. Tornerebbe indietro nel tempo per bloccarsi, a
tutti i costi.
Perché così… così non va bene.
Se aveva sperato che con il litigio con Draco e le scuse a Piton la
questione tra lui e Malfoy fosse chiusa per sempre, si è sbagliato
di grosso; le persecuzioni di Draco non sono smesse, hanno solo
cambiato obiettivo: ora è Ron, ed è davvero come essere tornati
indietro nel tempo, di un anno precisamente, quando aveva dovuto
affondare la campagna di intimidazione dopo essere diventato
portiere di Grifondoro… minacce di Serpeverde pi grossi e robusti
bisbigliate nei corridoi, risatine di scherno al suo passaggio,
prese in giro e ancora cori occasionali che canticchiano `Perché
Weasley è il nostro re'.
Harry, Ron ed Hermione escono dalla sala grande diretti verso la
capanna di Hagrid per la lezione di Cura delle Creature Magiche.
Hermione continua a snocciolare una serie di paroline dolci
nell'orecchio di Ron per tirargli su il morale, gli stringe la mano
affettuosamente; il pasticcio di patate e le quattro fette di torta
alla melassa hanno tranquillizzato il ragazzo, che ora avanza con
aria quasi serafica e le orecchie rosse dalla vicinanza con
Hermione.. Harry, dal canto suo, si scopre incantato a fissare i
pezzi di gusci di lumaca che Malfoy ha tirato sui capelli di Ron
durante tutta la lezione di Incantesimi.
Malfoy.
Ancora lui.
La rabbia gli sale dentro, gli gonfia il petto… quel piccolo idiota…
come osa fare del male al suo Ron…
("Harry!")
Il suo sguardo vaga sulle zucche dell'orto di Hagrid, le bucce
lucide di pioggia, e sugli alberi oltre esse, la Foresta Proibita…
("Harry?")
… ma non coglie i particolari, i suoi pensieri tornano a Malfoy, ed
Harry rabbrividisce nervoso.
Perché diavolo gli viene in mente lui, ora?
Perché…
- HARRY!- lo chiama Ron a voce alta e un po' spazientita.
Harry lo guarda confuso.
- Che c'è?
- Che c'è?- domanda incredulo Ron. – C'è che ti stiamo
chiamando da cinque minuti e non ti sei accorto di nulla. Tutto ok,
amico?
- Cosa? Oh, sì, sì,- si affretta a dire Harry con una alzata
di spalle, - tutto bene.
- Sicuro, Harry?- gli chiede Hermione osservandolo preoccupata.
- Sentite, sto bene!- chiarisce spazientito Harry. –
Piuttosto, che stavamo dicendo?
Ron ed Hermione si lanciano un'occhiata strana, poi Ron sbuffa e
dice sorridendo:
- Pensavo di chiedere ad Hagrid di prestarmi la Torliopa
Uncinata. Gliela faccio trovare nel letto a Malfoy, che ne dici?
Harry si ferma di colpo, rigido come un palo.
- Ah…
- Harry, sei sicuro di stare bene?- domanda di nuovo Hermione
esitante. – È la cicatrice? Ti fa male? Perché se è così penso
dovresti andare da Silente, o almeno da Madama Chips! Sono certa che
…
Harry scrolla la testa stanco.
- No, Hermione, non è …
- È una ragazza, vero?- chiede esaltato Ron sul punto di
scoppiare a ridere.
Harry si trattiene appena dal dire: " Beh, sì, Ron, anche se è un
ragazzO precisamente!". Ma sa che non può farlo, perciò si sforza di
ridere alle parole di Ron.
- No, è che stavo pensando alla Torliopa Uncinata… nel letto
di Malfoy… ah ah, fantastico…
- Io scommetto che Malfoy ne sarebbe felice! – lo assicura
ridacchiando Ron, - Sarebbe la prima creatura vivente che si infila
in un letto con lui…
Lo stomaco di Harry sussulta, ma cerca di ridere il più naturalmente
possibile.
- Scommetto che Malfoy ce l'ha minuscolo! Anzi, no, l'hanno
castrato da piccolo, o è impotente…
Ron attacca a fantastica sadicamente sul pene di Malfoy, tra
Hermione che non sa se ridere o scandalizzarsi, ed Harry, che non sa
dove guardare. Il fatto che lui sappia PERFETTAMENTE dimensioni e
forma del… piccolo Draco… non è molto rassicurante, e più Ron parla,
più Harry viene assalito dai ricordi, e da sensazioni dimenticate.
Ha voglia di cacciare un urlo di frustrazione.
Quando arrivando davanti all'orto di zucche, trovano Hagrid e alcuni
studenti di Grifondoro. Non sono ancora arrivati Malfoy e i suoi
compari, per cui bisbiglia tranquillo un "torno subito" ad Hermione
e si dirige verso Hagrid, lasciandola sola con Ron in piena
fantasticheria.
- Ciao Harry- lo saluta Hagrid tutto felice, gli occhi
brillanti di eccitazione che sfrecciano tra le zucche come in cerca
di qualcosa.
- Ciao- lo saluta Harry un po' fiacco.
- Tutto bene?
Scrolla le spalle, non dice nulla.
Ora anche Hagrid lo fissa preoccupato, ed Harry si pente subito di
averlo raggiunto. È stufo che la gente gli chieda come stia, stufo
che tutti lo guardino preoccupato, perché ogni volta che gli viene
in mente il PERCHÉ sta male, rivede il volto di Draco contratto dal
piacere sotto di lui, le braccia strette intorno al suo corpo, le
labbra calde e un po' troppo umide sulle sue. C'è una fitta al petto
ogni volta che ci pensa, e la cosa non gli piace. Non gli piace per
niente, e ancora non se la sa spiegare.
- Vedrai quanto sarà bella la lezione di oggi!- sorride Hagrid
nel tentativo di distrarlo.
- Sì?- domanda Harry cercando di fingersi interessato.
- Sì, sì!- lo assicura Hagrid tutto esaltato. – La Torliopa
Uncinata ha partorito, ma il birboncello si è già nascosto qui tra
le zucche. Oggi lo cerchiamo e vediamo che ci piace da mangiare.
- Uhm…- mormora Harry deglutendo a fatica alla prospettiva, -
sembra… sembra interessante…
- È lo è! Ricorda solo di metterti i guanti, il piccoletto
c'ha certi spuntoni sulla schiena, non vorrei fossero avvelenati…
Harry ha un paio di secondi per assimilare la notizia prima che i
suoi pensieri vengano interrotti dalla voce di Ron che grida furioso:
- Bastardo!!!
Si gira di scatto e lo vede appena in tempo gettarsi contro Malfoy e
tirargli un pugno sul naso. Tiger e Goyle fanno per avvicinarsi e
strappare Ron lontano da Draco, ma Hermione è molto più lesta di
loro: estrae la bacchetta e grida " Tarantallegra" e"Petrificus
Totalus " su i due. Funi invisibili si avvolgono intorno al corpo di
Goyle, che crolla a faccia in giù sull'erba, mentre le gambe di
Tiger prendono a muoversi freneticamente, in una sorta di balletto
sfrenato. Con le braccia enormi che dimena in cerca di equilibrio,
ad Harry ricorda più che mai un gorilla dall'aria molto stupida.
Tutti i Serpeverde rimangono ammutoliti, lo sguardo che sfreccia da
Hermione con la bacchetta ancora alta in un gesto di sfida a Ron,
che a cavalcioni di Draco lo riempie di pugni.
Draco si contorce, cercando di proteggersi, piagnucola, e dagli
scorci di viso che si intravedono fra le dita, Harry nota che è
pieno di lividi e sangue; Pansy Parkinson osserva tutta la scena
piangendo e uggiolando disperata.
Hagrid è ancora troppo sconvolto per bloccarli, ma se non si sbriga
a intervenire, Ron rischia di ammazzare sul serio Malfoy, e lui… non
può permetterlo. Per il bene di Ron, certo.
Estrae la bacchetta, la punta su Ron e Draco e urla:
- Impedimenta!
Ron viene allontanato dalla forza dell'incantesimo, lasciando Malfoy
tremante e piagnucolante a terra. Harry corre verso Ron e lo blocca
prima che salti di nuovo addosso a Draco; ma l'amico è molto più
alto di lui, ed è solo quando grida :
- Dean, Seamus, Neville, aiutatemi!
che i tre lo raggiungono e lo aiutano a bloccarlo.
- Ma insomma, che diavolo sta succedendo qui?- grida Hagrdi
sconvolto, che non sa dove guardare, se Tiger con le gambe che si
agitano freneticamente, Goyle legato a terra, Pansy che ulula
disperata o Draco accovacciato e piagnucolante.
Ron ha il viso rosso e trema dalla rabbia.
- Lui… ha offeso… pesantemente… Hermione…- sibila attraverso i
denti stretti. Dà uno strattone per liberarsi, e Dean, Seamus,
Neville ed Harry lo trattengono a fatica.
Draco geme dolorante; a quel suono, Pansy emette un mugolio
arrendevole e si accascia svenuta tra le braccia di un paio di
allievi di Serpeverde del primo anno.
- Adesso basta, su, datti una calmata, Ron!- esclama Hagrid
avvicinandosi a Draco per prenderlo in braccio. Quando Malfoy sente
le mani di Hagrid afferrarlo, scalcia e urla, e Hagrid lo molla a
terra, più per spavento che altro.
- NON MI TOCCARE, STUPIDO BIFOLCO!- ringhia Malfoy con le
guance rosse di imbarazzo e sangue.
Sembra ricordarsi solo in un secondo momento che i bei tempi con la
Umbridge sono finiti, e Hagrid è di nuovo il suo insegnante. Hagrid
non l'ha scordato di certo. Si gonfia, e più grosso e peloso che mai
replica busco:
- Bene, allora vienici con le gambe in infermeria, mentre io
porto quelli là – e in indica Pansy svenuta e Goyle bloccato a
terra. Rivolge un'occhiata a Tiger e Goyle, si butta Pansy e Goyle
in spalla e si dirige verso il castello.
Hanno tutti lo sguardo fisso sulla schiena di Hagrid che si
allontana, tranne due persone.
Una è Malfoy.
L'altra è Harry.
Si squadrano con rabbia crescente.
- Sei ridicolo, Malfoy- sibila Harry glaciale, scuotendo la
testa.
( Sai perché l'ha fatto, Harry, sai perché si comporta così)
Gli occhi di Draco si riducono a due fessure.
- E tu sei patetico, Potter, è la cosa triste è che ti piace
esserlo!
Sono parole che colpiscono Harry più di qualunque altra cosa.
Neanche l'uscita non trionfale di Malfoy, raccolto da Tiger con le
gambe ancora in preda all'incantesimo e sbatacchiato come un
bambolotto insanguinato verso il castello, riesce a cancellare l'eco
di quelle parole dalla testa di Harry.
Osserva Malfoy titubante, ed è solo dopo pochi istanti che si
accorge dello sguardo pensieroso di Ron su di sé. Si affretta a
ricongiungersi ai suoi compagni per evitare domande da parte del suo
migliore amico.
In questo momento ha solo voglia di essere lasciato in pace, e
pensare.
***
Vorrebbe cancellare quelle parole dalla sua testa, ma non può, non
riesce.
Perché… se fossero vere?
(E tu sei patetico, Potter, è la cosa triste è che ti piace esserlo!)
Ma no, no, non è vero. Lui non è patetico, non lo è mai stato… è
solo l'arroganza che fa aprire la bocca a Draco Malfoy, nient'altro.
È invidioso.
È solo un piccolo idiota Serpeverde incapace di amare.
Sì, è solo geloso di loro, ecco.
Osserva i ciocchi scoppiettare piano nel camino della sala comune di
Grifondoro; ha "Mille Erbe e Funghi Magici" aperto sulle ginocchia,
ma non fa neanche più finta di leggerlo per evitare le ramanzine di
Hermione sul non rimandare i compiti. Ci sono ancora parecchi mesi a
separarli dall'estate, e gli esami sembrano più lontani che mai.
È tardi, la sala comune oramai è quasi vuota, ad eccezione di Harry,
Ron e Seamus che giocano a scacchi, Ginny che termina su di un lungo
rotolo di pergamena un tema di Trasfigurazione ed Hermione
addormentata ad un tavolo, la guancia appoggiata su di un grosso
volume di Aritmanzia.
"Ron deve stancarla molto" pensa Harry con un certo masochistico
piacere guardando le pesanti occhiaie che le cerchiano gli occhi.
Anche Ron ha gli occhi segnati e arrossati dalla mancanza di sonno.
"Bene, perfetto… Divertitevi alle mie spalle, fate sesso, non me ne
frega nulla…"
Mente, e lo sa benissimo.
Morirebbe per essere guardato da Ron anche solo una volta con la
stesa intensità e amore con cui osserva sempre Hermione.
Solo… una volta.
(E tu sei patetico, Potter, è la cosa triste è che ti piace esserlo!)
"No", pensa Harry cercando di tranquillizzarsi, "Malfoy si sbaglia".
Pensa questo, ma intanto distoglie lo sguardo dalle occhiaie di
Hermione, incapace di sopportare oltre le immagini che gli
suggeriscono; si ritrova di nuovo a fissare i ciocchi di legno nel
caminetto, là dove più di una volta la testa di Sirius è apparsa per
dargli consiglio.
Se lo … se solo Sirius fosse qui con lui adesso, lui di certo
saprebbe cosa fare…
Ma Sirius non c'è più, ha lasciato tutti soli, Harry, l'Ordine,
Lupin…
Lupin!
Ma certo, forse potrebbe chiedere al suo vecchio professore di
Difesa contro le Arti Oscure… potrebbe consigliargli… potrebbe
scrivergli e …
Uno dei ciocchi cade producendo uno scoppio di scintille rosse che
risalgono lungo il camino.
Come un monito silenzioso, Harry cambia idea.
Può aspettare, in fondo… in fondo non è così importante da scomodare
il suo professore per una cosa del genere. Se incontrerà Lupin nelle
vacanze di Pasqua, allora… forse ne parlerà.
Ora no, non se la sente. La paura che per lettera i suoi sentimenti
possano venir fraintesi o cadere nelle mani sbagliate è troppo
grande.
E se intercettassero ancora i gufi?
O ferissero Edvige?
Una lunga chiacchierata, ecco cosa faranno. Una lunga chiacchierata.
(Ma mancano ancora alcuni mesi per Pasqua, e forse neanche allora
capiterà il momento di parlare con Lupin… quindi non c'è bisogno di
crucciarsi ora, non credi, Harry?)
Scuote la testa e lascia vagare lo sguardo per la sala comune.
Seamus e Ginny sono andati a letto senza che lui se ne accorgesse;
Ron si alza, posa la scacchiera su uno dei tavolini e si avvicina ad
Hermione, osservandola dolce.
Harry sente le viscere contorcersi dolorosamente a quella vista, il
cuore fa male, ma ancora non distoglie lo sguardo. Ron si siede
accanto ad Hermione
(da quanto tempo Hermione non riempie più la sedia vicino di libri?
Da quanto tempo lascia quella sedia libera per Ron?)
e le scosta le ciocche di capelli cespugliosi dalla faccia, le
accarezza la line a della guancia delicatamente, su e giù, più
volte, con una tenerezza infinita.
È troppo per Harry.
Chiude bruscamente "Mille Erbe e Funghi Magici" e risale di corsa
le scale per il loro dormitorio. Dean, Seamus e Neville russano
piano, ed Harry si avvicina in silenzio al suo letto, vi si siede
sopra con movimenti automatici. Gli bruciano gli occhi. Troppo
tardi Harry si accorge delle lacrime che gli scorrono sulle guance.
Perché Ron non può guardare anche lui, Harry, come guarda Hermione?
Perché non può abbracciarlo, perché non ne ha voglia?
Perché ha scelto Hermione e non lui? Non sarà bellissimo, ma neanche
Hermione lo è… invece lui è simpatico, più divertente, è il suo
migliore amico!
Quante ne hanno passate insieme?
Quante risate hanno condiviso nell'aula affumicata e ombrosa della
Cooman?
Quante serate hanno passato loro due soli, in quella stessa sala
comune, davanti al caminetto, giocando a scacchi magici o inventando
mille modi per far espellere Malfoy?
Perché Hermione ha rovinato tutto, se stavano così bene insieme?
Perché non potevano rimanere in tre, e loro tre soli?
Perché sfaldare il gruppo? Perché rubargli Ron?
Se non può avere Ron, non può tornare tutto come prima?
Loro tre…
Loro tre soli, e lontano ogni altro estraneo, Malfoy incluso.
Perché…
Un rumore di passi che salgono. Harry si asciuga in fretta le guance
bagnate con una manica della divisa, e dato che ormai è troppo tardi
per fingersi addormentato, volta le spalle alla porta e si mette a
piegare i vestiti lasciati sul lenzuolo la mattina.
Ron appare sulla porta un paio di secondi dopo, ma invece di
dirigersi verso il suo letto raggiunge Harry. Rimane in piedi
titubante qualche istante, infine si siede sul materasso, accanto
alla pila di vestiti piegati.
Harry continua a tenere lo sguardo concentrato sulle divise e il
pigiama. Ringrazia l'assenza di luce che nasconde i suoi occhi
arrossati.
- Harry…. – bisbiglia Ron, incerto, e quella voce roca nel
buio fa drizzare la peluria sulla nuca di Harry.
(Possibile… che finalmente Ron abbia scelto… te?)
Sente un rimescolio allo stomaco e una calda vampata a livello
dell'inguine, cerca di ricacciarla indietro con tutte le sue forze.
- Sì?- risponde Harry in tono orrendamente distaccato,
distrattamente.
- Ecco…- continua Ron esitando, come per timore di far
arrabbiare Harry, - sì, insomma… dici che stai bene, e ok, ti credo –
si affretta ad assicurarlo l'amico quando le mani di Harry si
serrano strette intorno ad una maglietta , spiegazzandola. – Però
volevo assicurarmi che…
- Va tutto bene, Ron. Piuttosto, vai a svegliare Hermione, se
si addormenta in quella posizione di ritroverà col torcicollo
domattina.
- Sì, ci ho pensato anch'io- lo tranquillizza Ron, - l'ho
svegliata prima di salire.
- Ah, bene- bisbiglia Harry con voce cordiale e distaccata che
suona pietosamente falsa.
-
(Sempre Hermione al primo posto, hai visto, Harry? Sempre lei al
primo posto, e non c'è spazio per te, inutile cercare, perdi solo
tempo)
(E tu sei patetico, Potter, è la cosa triste è che ti piace
esserlo!)
Sussulta leggermente quando Ron lo strappa da quei pensieri
mormorando con voce esitante:
- Me lo diresti se avessi qualche problema, vero, Harry? Se tu
avessi bisogno di aiuto…
Harry non riesce a rispondere subito, ha troppi pensieri per la
testa e troppo poco tempo per riflettervi da solo, in pace.
Fissa per un attimo Ron, poi distoglie lo sguardo, e mentre aggiusta
gli ultimi vestiti lo assicura:
- Ma certo, Ron, stai tranquillo.
Ma non c'è niente di tranquillizzante nella sua voce.
Mette tutti gli abiti su una sedia e afferra una paio di libri dal
baule aperto.
- Vado giù a finire il tema per Piton- bisbiglia brusco, e
prima che Ron abbia il tempo di aprire bocca, Harry fila fuori dalla
stanza, chiude la porta e va ad accoccolarsi sulla sua poltrona
preferita, davanti al camino; appoggia i libri accanto a "Mille Erbe
e Funghi Magici" e li abbandona lì, ha la testa troppo intasata da
dubbi per poter pensare ai compiti.
Passa il tempo a fissare sonnolento il fuoco scoppiettante; le
fiamme affievoliscono via via sotto i suoi occhi, non sa quante ore
siano passate. Forse una. Forse mille. Non gli importa un granchè.
Non gli importa nulla.
Inizia a fare freddo.
Si infila le mani in tasca in cerca di un po' di calore, e le sue
dita sbattono contro qualcosa; Harry ritrae la mano e si ritrova a
stringere il foglietto di pergamena appallottolato datogli da Piton,
quello che la McGrannitt ha trovato fuori dall'aula di…
Ora ricorda dove ha già visto quel foglio appallottolato: era caduto
dalla tasca di Malfoy quando aveva cercato la bacchetta per aprire
la porta della classe.
Che diavolo può esserci scritto?
(Sei curioso, eh, Harry?)
Lo apre un po' dubbioso, un po' soprappensiero, ma spalanca gli
occhi quando vi getta un `occhiata: l'intero foglio è pieno di "H"
e "HP", scritte nella grafia larga e un po' pendente a sinistra di
Malfoy. In un angolino, semicancellato, vi trova un "HeD" stilato in
maniera così tremolante da spargere gocce di inchiostro nero accanto
alla D.
(H)
(HP)
(HeD)
Fissa il foglio con il cuore che batte a mille nel petto, la mente
completamente sgombra. Prima che si accorga di ciò che sta facendo,
si avvicina al camino e getta la carta nel fuoco; c'è una breve
fiammata e rapidamente il foglio si accartoccia su se stesso,
bruciando.
(Malfoy)
(Draco)
- No, è tutto finito- dice Harry inconsciamente a voce alta,
un po' incerto. Osserva le fiamme e i rimasugli carbonizzati del
foglietto.
( È finita? È finita sul serio? )
- Non lo so- mormora Harry, ed è l'unica cosa di cui è certo
in questo momento.
Rabbrividisce dal freddo.
Si stringe le braccia intorno al corpo, rianima le fiamme con
l'attizzatoio; rimane lì ancora a lungo, osservando i pezzetti di
pergamena incenerita sollevarsi e abbassarsi sulle onde di aria
calda, in compagnia del battito del suo cuore.
***
Pansy scende piano le scale e si dirige nella sala comune; c'è una
gran puzza di plastica bruciata, è per questo che è scesa, e nel
camino intravede alcune palline accartocciate, ancora incandescenti,
da cui si alza un leggero fumo nero.
Si avvicina al fuoco e sussulta quando si accorge di Draco
addormentato sulla poltrona davanti al camino, il viso ancora
coperto di lividi.
Pansy sospira piano, gli posa un bacio sull'angolo delle labbra, si
sfila il maglione che indossa e lo usa per coprire il petto di
Draco. È così stanco, povero piccolo.
Lancia un'altra occhiata al fuoco e si domanda curiosa perché mai
Draco abbia voluto bruciare delle foto; l'attimo dopo scuote la
testa e si gira, diretta in dormitorio.
Draco rimane lì a dormire, il viso di un pallore cadaverico dalla
stanchezza, illuminato a tratti dalle fiamme quasi spente.
***
FINEEEEEEEEE*_*
(Tes tira i coriandoli per festeggiare…)
*_* non ci speravo più, invece alla fine si è fatta scrivere*_*…
HARRY: ç____ç wuf!
TES: U_U
DRACO: ç_______ç ma…
TES: U____U… festeggiamo, sono feliceeee*_*!
HARRY& DRACO:ç______ç
PITON: grazie al cielo |"|°>…
NOTA FINALE IMPORTANTE: all'inizio, la fic doveva finire in un modo
completamente diverso^^''''… Draco e Harry si mettevano insieme
(Pam, Saku, vi suona familiare questo finale,
vero^^'''''''''''''''''''''''''''''''?)… Solo che arrivata al 4 o 5
capitolo mi sono accorta di due cose:
1) se avessi fatto finire la fic con loro due, non sarebbe
stato realistico°_°;
2) da come avevo lasciato le cose, mi rimanevano comunque
troppi punti in sospeso, e ci sarebbe stato bisogno di un sequel
comunque; dato che il rapporto che si era generato tra i due era
quello di cui avevo bisogno per un'altra fic, ho modificato il
finale di SFIDA e altre correzioni minori affinché potessero
accordarsi.
^^''' giusto una piccola nota per avvertire che c'è il seguito, non
finisce così^^'''''…
^*^ un bacione a tutti e grazie di essere arrivati fino a qui,
vi voglio bene^*^
Tes
I commenti dei sopravvissuti impietositi-.- a
tesla_vampire@yahoo.it, grazieç_______ç…
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