Disclaimer: i pg di questa fic non sono miei sono di  tutte le fic writer!!! ^__^



SENMITKO

di Niane

FIC SENMITKO


Pensavo di aver toccato il fondo con Iguana..ma poi ho guardato dalla
finestra e mi sono accorta che non ero nemmeno al piano terra. Kieran ha
detto che ormai posso scrivere di tutto...il che penso voglia dire che
siete tutti più che consapevoli che sono una maniaca..e che ovviamente in
questa fic la trama è un optional non incluso -__-
Una dedica speciale a Urd ^___- che siccome 21 anni non li ha sarebbe meglio
che proprio non leggesse -__-




PARTE 1\1
AUTORE niane
SERIE slam dunk
PAIRING SENMITKO
RATING nc 21
Note: Un grazie di cuore a Kieran, che invece di buttarmi una corda e
sollevarmi dagli abissi dell' hentaiaggine in cui navigo mi ha invece porto
una zappa invogliandomi a scavare.mi ha dato l'idea per il terzetto, mi ha
suggerito come svilupparla e mi ha pure corretto la fic.insomma tutto il
lavoro grosso l'ha fatto lei, io ho solo scritto..grazie ___O___



oOoO oOoOo Sabato oOoOo

Serate insulse, né fredde né calde, dal cielo limpido e stellato con un gran
pezzo di luna (quasi piena eccetto che per un piccolo morso mancante sulla
sinistra) che illumina la notte invogliando l'intera Kanagawa a riversarsi
fuori casa e ad affollare I pochi locali con lo stesso istinto suicida che
spinge I salmoni a risalire I fiumi controcorrente. E salmone lui stesso
che, invece di starsene a casa, aveva deciso di ugualmente solo perché era
sabato sera e il sabato sera si
esce e di solito si va al pub con gli amici, si sparla del professore di
economia internazionale che ha anticipato l'appello e di quello di diritto
che non si decide a crepare, ci si ingozza di patatine controllando l'
orologio, sperando che arrivi presto mezzanotte per correre a casa ed
aspettare che la magia si compia e che il tuo compagno di studi, nonché
coinquilino, torni ad essere solo il tuo ragazzo.Ogni volta fissava con
astio le lancette lente dell'orologio che non si
decidevano mai a scorrere mentre Kogure, gentile, gioviale e affabile, come
sempre, chiacchierava amabilmente con I compagni di corso, permettendo a
Nuelchan di strofinarglisi addosso. Va bene, forse lei non gli si strusciava
contro, ma gli era sempre così dannatamente appiccicata, mentre lui era
costretto a fingere un distacco che non sentiva.
Serate noiose che sopravvivevano solo grazie ai geni di generazioni e
generazioni di universitari abituati ad uscire il sabato sera.
La prova vivente ne era lui, fuori in mezzo al branco, intento a raggiungere
il solito pub, mentre invece quel dannato sabato il suo ragazzo era rimasto
a casa a preparare l'esame di matematica II. Da bravo salmone Mitsui aprì
la porta del locale, infilandosi in una nebbia che puzzava di fumo ed
incenso, scavalcando le rapide dei clienti fermi immobili in ingombranti
gruppetti proprio al centro del corridoio, fino al piccolo solito tavolino
da massimo otto persone attorno
a cui, come sempre, si accalcava una compagnia di almeno venti.
Saluti, pacche sulla schiena, 'cosa bevi?' e 'dov'è Kogure' 'e tu hai capito
il teorema di?', dieci minuti e già le lancette iniziavano a rallentare la
loro corsa, ferme per ore sulle 22.15.
Una scusa, una semplice placida scusa per andarsene via, per tornare da
Kogure, mettergli le mani addosso e convincerlo che in fondo è
preparatissimo per l'esame, basta solo una scusa.
Una scusa.
"WOW! Quello è uno schianto" gridò Nuel dando una gomitata al fianco della
giovane biondina al suo fianco ed indicando un punto alle spalle di Mitsui
che si girò a osservare divertito: con l'unica eccezione di Kiminobu I
gusti di quella ragazza in fatto di uomini si potevano tranquillamente
definire. alternativi ( e per forza guarda chi le piace-__-Ndnia).
Mitsui sgranò gli occhi sorridendo "pensa te" sussurrò avvicinandosi all'
alta figura che sola, seduta al bancone del bar, una birra rossa in una
mano, addentava svogliatamente un piatto di verdure fritte.
"Heilà Sendo"
Akira si sollevò allungandogli la mano "Salve campione, è da un bel pezzo
che non ci si vede" salutò spostando la giacca da uno sgabello invitandolo
a sedersi "com'è la vita dell'universitario?"
Mitsui sorrise scuotendo la testa "dell'universitario o dell'universitario
che vive con Kogure?"
"C'è differenza?"
"Si...il primo si diverte e basta, il secondo sgobba anche come un matto"
si lamentò divertito.
Akira rise, "Allora io sarò tra I primi, visto che non avrò coinquilini"
Mitsui inarcò un sopracciglio perplesso "Avrei scommesso che saresti andato
a stare con Koshino"
Akira scosse il capo bevendo un lungo sorso di birra prima di rispondere
"Naa Lui e Ninnichan vanno a studiare a Tokyo"
"Ninniche?"
"Ninnichan la sua ragazza"
Mitsui tossì la birra che gli era andata di traverso, facendo dondolare
pericolosamente l'alto sgabello "La sua ragazza, ma voi non state insieme?"
Akira rise, un suono forse un po' triste, ma tranquillo rassegnato di chi
ormai ha legato le emozioni sbagliate ad una mongolfiera e le ha lasciate
libere di volare lontano "A me sarebbe piaciuto, ma lui.non fa per lui" si
arrese scuotendo la testa "Ninnichan avrebbe anche sopportato una cosa a
tre, ma Hiro.so che mi vuole bene, in un certo modo mi ama, ma sono più
un fratello che un possibile amante. Lo so l'ho sempre saputo e credo che mi
vada bene così, quello che provo per lui va oltre. E' diverso; non ho
bisogno dei suoi baci, non ho bisogno del suo corpo contro il mio, nemmeno
di vederlo. So che c'è e che ci sarà sempre, per quanto possa essere
lontano." sorrise divertito " e invece non potei mai sopportare che il mio
ragazzo sia lontano; il tuo piuttosto, dove se ne sta??"
" A casa. A Studiare" rispose lugubre.
"Il sabato sera?"
"La vita dell'universitario o la vita dell'universitario con Kiminobu?"
declamò alzando il bicchiere semivuoto e mimando un brindisi.
"Faresti a cambio?"
"Mai. Anche se a volte vorrei che si liberasse di quelle catene che lo
stringono. Non ha bisogno di sapere tutto il libro a memoria, virgole
comprese per prendere il massimo dei voti e lo sa, ma.continua a studiare lo
stesso. Vorrei che si lasciasse andare è sempre così...così...inamidato"
sospirò ordinando un'altra birra.
"Non mi pareva" ridacchiò Sendo ricordando il pomeriggio in cui li aveva
scoperti avvinghiati negli spogliatoi dello Shohoku intenti a trasformare un
bacio in un atto osceno in luogo aperto al pubblico.
Mitsui arrossì "Non in quel senso. Solo che vedi...ecco...ci sono volte in
cui la vita ti trascina, ti offre occasioni e ti chiede solo di lasciarti
andare, senza pensare, senza riflettere, piglia il rimbalzo intanto, senza
preoccuparti troppo di chi farà canestro. Lui però no.c'è l'occasione
magari, ma lui deve prima riflettere sulle conseguenze che coglierla o no
provocherà sui prossimi 10 anni della sua vita. Ci sono cose che vorrebbe
fare, ma che non farà mai perché... perché non sono convenzionali, cozzano
con la sua immagine o meglio con l'immagine che I suoi hanno di lui e a cui
lui si è adeguato fino ad incarnarla per davvero. Bff", sbuffò, "sembra che
sia un finto così., ma non è che finga è solo che non è proprio del tutto
così perbenino come sembra" scosse la testa indispettito; maledette parole!
Sembrava stesse criticando il suo ragazzo, ma non era così.
"I suoi erano ricchi, ma poi suo padre fece un investimento sbagliato e
persero quasi tutto e suo fratello iniziò a lavorare già durante il liceo,
mettendo da parte ogni soldo per permettere a Kimi di frequentare l'
università. E Kimi ha sempre saputo di questi sacrifici, li ha sempre visti
e si è sempre accorto di come cercassero di non farglielo pesare, così ha
voluto ricambiare a modo suo diventando un figlio di cui essere fieri ma
ogni volta che c'è qualcosa che lo attira, ma che appena è un po' insolito,
lui si blocca. Non importa se I suoi non lo verranno mai a sapere, ha una
famiglia mentale che lo giudica sempre."
"E' strano che siate riusciti a mettervi assieme"
Mitsui ridacchiò "Il ragazzo è inibito, ma non stupido, una volta distrutto
il suo timore iniziale va vanti da solo che è una meraviglia."
"I suoi sanno di voi?"
Mitsui sorrise "Certo, l'ha voluto dire ai suoi.e anche ai miei", borbottò,
"lo stronzo. non c'era bisogno di dirlo ai miei, che vergogna."arrossì.
Akira rise piegandosi fino a toccare il tavolo col naso
"Che ridi demente? E' stata una serata orribile"
Akira iniziò a singhiozzare battendosi piano il pugno contro la coscia, il
viso abbandonato sul piano del bancone.
"Ciao Mitsui!!! Salutami Kogurekun!!" urlò Nuel passandogli davanti nel
lasciare il locale.
Hisashi alzò una mano per salutarla, sbirciando con la coda dell'occhio l'
orologio: mezzanotte e un quarto, com'era passato veloce il tempo.
"Hei campione mi sa che è ora di andare" sussurrò posandogli una mano sulla
nuca.
Akira girò il viso strusciando la guancia contro il finto legno freddo del
bancone "Si" accondiscese sorridendo. Un sorriso dolce e stanco, infantile e
Mitsui si ritrovò a spettinargli I capelli con affetto.
"Ti accompagno per un po', mi sa che sei ubriaco" ridacchiò aiutandolo ad
alzarsi e ad infilare la giacca di jeans.
"Ubriaco ed abbandonato" borbottò Akira improvvisando una faccia triste "una
volta Kosh mi accudiva sempre..nel senso che mi buttava davanti al cancello
di casa e mi lasciava lì.se non pioveva però" annuì.
"Pff Andiamo" lo trascinò facendosi passare il braccio di Akira sulla spalla
.
L'aria era diventata fredda e alcune nuvole scure coprivano la luna.
"Non ho bisogno che mi accompagni" borbottò Sendo sollevando la testa e
respirando il vento che puzzava di mare "mi sono ripreso, più che l'alcool è
il locale, tutto quel fumo, quel caldo, mi inebetisce" ammise.
Mitsui si girò verso di lui "sicuro?" chiese sollevando il viso per
guardarlo negli occhi, Akira teneva ancora il braccio sulle sue spalle.
"Sicuro" rispose ricambiando lo sguardo, "Grazie, era da tanto che non
passavo una serata così bella" ammise in un sussurro, muovendo appena la
mano, un accenno di carezza.
Mitsui si costrinse a sorridere, ma sentiva dei piccoli brividi
serpeggiargli lungo la schiena, il corpo di Akira emanava calore e il suo
fiato era caldo, invitante.
Una grossa goccia di pioggia colpì Sendo finendogli dritta nell'occhio
destro costringendolo ad imprecare. "Ci mancava anche la pioggia, così
finisco nei guai."
"Guai?"
"Ah..ho il computer in coma, domani.oggi...più tardi sarebbe dovuto venire
mio cugino, ma quello se piove non si muove di casa" brontolò sorridendo "e
ho tutti gli appunti per l'esame di fine anno salvati lì."
"Se vuoi posso chiedere a Kimi di venire a dare un'occhiata" buttò lì
pentendosi immediatamente .
Akira si illuminò "Davvero? Se ne intende? Sarebbe la mia salvezza" ammise
afferrandogli le mani tra le proprie Mitsui lievitò gonfiandosi come il
petto arruffato di un passero "Certo che se ne intende. Studia informatica
ed è semplicemente il migliore del corso" annunciò orgogliosissimo.
Le gocce iniziarono a cadere, più grosse e numerose.
"Senti, mi spiace lasciarti così, ma mi trovi sull'elenco, sono l'unico
Sendo, non puoi sbagliare ok?" chiese
Mitsui abbassò la testa coprendosi I capelli con le mani "capito" urlò
correndo a casa.


oOoO oOoOo Domenica oOoOo

Idiota-idiota-idiota, era un idiota, peggio di un idiota. Cosa gli era mai
saltato in mente di promettere a Sendo che sarebbe andato ad aiutarlo col pc
quel pomeriggio? Eppure Mistui lo sapeva che doveva studiare per l'esame
dell'indomani. Lo sapeva che non si sentiva affatto sicuro.c'era proprio
bisogno di procuragli quell'impegno extra? Era convintissimo che non l'
avesse fatto apposta, che l'avesse detto in un impeto di altruismo, senza
pensare, ma
proprio quello era il problema, perché non pensava proprio mai? Con un
sospiro triste Kogure premette il campanello bianco, come se non bastasse si
sentiva anche un po' in colpa, dopo il mezzo litigio della mattina era
uscito di casa senza dire nemmeno una parola di saluto.
"Kogure" lo salutò Sendo facendosi da parte ed invitandolo ad entrare
"Mitsui non è venuto?" chiese girando la testa a destra e sinistra
"No" borbottò impacciato "aveva altro da fare."
Sendo annuì chiudendo delicatamente la porta "Seguimi dottore, ti mostro il
paziente" annunciò a voce bassa, tetro "vedi se puoi ancora salvarlo o se
devo chiamare un prete" ridacchiò accompagnandolo in camera.
Gli occhi scuri di Kogure videro appena il grande letto occidentale
appoggiato contro una parete e sommerso dai vestiti, il piccolo canestro
appeso dietro la porta, l'alto e stretto porta-cd da 200 posti che,
completamente vuoto, faceva bella mostra di sè in un angolo, I 200 cd
sparsi sul tappeto accanto allo stereo, I manga e I libri disposti in
triplice fila sulle mensole appese al muro, focalizzandosi direttamente sul
computer che occupava la scrivania.
"Quanti megabytes ha e che pacchetto supporta?" chiese accendendolo.
Akira lo guardò perplesso prima di rispondere seraficamente "Bho"
Kogure ridacchiò scuotendo il capo, "Ok intanto vediamo se non ha preso
qualche virus" decise sedendosi ed iniziando ad inoltrarsi in zone
sconosciute di cui Akira non aveva nemmeno mai sospettato l'esistenza.
Gli occhi di Kogure brillavano di sfida mentre sezionava programma per
programma il pc alla ricerca di qualcosa, un qualsiasi cosa di nocivo. Le
sue dita scivolarono con carezze leggere sulle rotondità del mouse, premendo
delicatamente I bottoni sensibili che rispondevano pronti e solerti ai suoi
gesti.
Gli occhi di Akira gli accarezzarono, incuranti del monitor luminoso pieno
di insulsi numeretti e strani geroglifici, la camicia attillata che metteva
in risalto il disegno delicato del torace, la linea sinuosa dei fianchi
fermandosi sulla vita, rivelando una sottilissima strisciolina di pelle,
morbida e candida appena sopra ai pantaloni a vita bassa. Era un peccato che
al pc si lavorasse seduti, perchè la stoffa dei jeans fasciava
perfettamente le cosce tornite e di sicuro disegnava meravigliosamente anche
le natiche tonde.perchè non aveva sbirciato quando l'aveva fatto entrare.
Kogure si morse un pollice indeciso e Akira si rese conto di star
trattenendo il fiato. Mitsui la sera prima, Kogure quel pomeriggio, ma stava
diventando un allupato?
"Vado a fare un po' di tè " disse, cogliendo la prima scusa per fuggire, ma
il campanello lo distrasse, offrendogli una scappatoia migliore: Mitsui
fermo sulla soglia, un sorriso da vampiro sul viso abbronzato.
"Sono arrivato anche io" salutò ed Akira sospirò felice, era un problema in
meno.
"Accomodati" lo invitò accompagnandolo nella sua camera

Mitsui si sedette sul
letto, sistemandosi un cuscino dietro la schiena in modo da non battere
contro il muro, contento del sorriso un po' timido e contrito che Kogure gli
aveva rivolto: non era più arrabbiato con lui.
"Hai mai fatto la frammentazione del disco Sendo?" chiese Il moretto
rispingendosi a posto gli occhiali che gli erano scivolati un po' sul naso.
Akira si umettò le labbra con la lingua sorridendo "Guarda io frammento
quasi tutto, anche se sono specializzato in piatti di ceramica e bomboniere,
ma il p.c. speravo di poterlo salvare"
Mitsui scoppiò a ridere allungandosi sul letto, mentre il suo ragazzo
scuoteva pazientemente la testa "Il computer è una macchina Akira, ha
bisogno di piccole cure, poche precauzioni ed alcuni accorgimenti per poter
funzionare senza problemi. Vieni qui che ti mostro" l'invitò con un cenno e
Akira gli si avvicinò, poggiando col gomito contro la scrivania in modo da
poter scrutare il monitor dalla stessa angolatura di Kogure.
Kiminobu parlava con voce calma e bassa, spiegando con pazienza ogni
passaggio a Sendo che spostava lo sguardo da lui al video con puro
interesse.
Se avesse dovuto essere pienamente sincero con se stesso, Mitsui avrebbe
dovuto ammettere di averli raggiunti non solo perché Kimi se ne era andato
arrabbiato, ma, e soprattutto, perché non gli piaceva l'idea di lasciare il
suo ragazzo solo con Akira. Sendo era troppo smaliziato, troppo intrigante
e troppo affascinante per fidarsi a lasciarlo in una stanza solo Kimi e il
modo in cui la sua spalla posava contro l'avambraccio di Kogure, o il fare
sensuale ed accattivante con cui piegava di lato la testa ogni volta che si
girava a sorridergli, soffermandosi a guardarlo per brevi istanti negli
occhi lo confermava. E il peggio era che Kimi lasciava correre,
ricambiando gli sguardi ed ignorando il proprio polpaccio che sfiorava la
coscia di Akira.
"E se io facessi così?" chiese posando la mano su quella di Kogure, muovendo
piano il mouse verso destra. Kiminobu arrossì appena annuendo "Si puoi fare
anche così, ma è meno veloce"
"Bha, ci sono cose in cui la velocità non serve a nulla" ribatté
guardandolo.
"Se lo dici tu, comunque abbiamo finito" l'informò con un sorriso, ritirando
con troppa velocità la mano da sotto la sua, "Ora ti mostro come far
funzionare correttamente l'antivirus e come aggiornarlo e poi sei a posto"
"Va bene capo!" tuonò allegro portandosi il braccio destro alla fronte in
un saluto militare perdendo l'instabile equilibrio e crollando a terra, la
mano sulla coscia di Kogure "Scusa" grugnì alzandosi malamente, ignorando le
risatine di Mitsui "ma mi si è addormentata la gamba"
"Hisashi smettila! Non fa nulla, senti appoggiati alla sedia, c'è posto per
entrambi" si offrì aiutandolo a rialzarsi.
Il respiro di Mitsui sbagliò strada, andando dall'esofago allo stomaco
ignorando, distratto, I polmoni e lasciandolo completamente senza fiato. La
sedia era abbastanza grande da permettere ai due ragazzi di condividerla, ma
non così tanto perché la coscia di Akira non premesse con forza contro
quella del suo Kimi "Prendilo in mano tu" suggerì Kogure E Hisashi tossì
con violenza, mentre Akira posava piano le dita sul mouse.
"Clikka lì, così" ordinò, il viso così vicino a quello di Sendo da respirare
la sua stessa aria, la mano posata distrattamente sullo schienale della
sedia che pendeva inerte quasi sfiorandogli il braccio.
"Va bene così?" sussurrò Sendo girandosi a gurdarlo per un lungo istante.
Kogure sorrise annuendo, aveva il viso insolitamente arrossato "Si,
perfetto, anche se qui dovresti fare così in verità" spiegò allungandosi in
avanti e prendendo il controllo del mouse, infilando le sue dita tra quelle
aperte di Akira per schiacciare il pulsante sulla destra.
Akira chiuse gli occhi aspirando con forza il profumo del collo di Kogure,
terribilmente conscio della
gamba premuta contro la sua, delle dita che lo sfioravano e di quella pelle
morbida e bianca così vicina.
"Ma merda.." brontolò sottovoce Kogure alzandosi leggermente e stendendosi
un poco sulla scrivania in modo da controllare meglio la stupida freccetta
che stava andando ovunque tranne che sull'icona corretta.
Mitsui rantolò vedendo Akira riaprire gli occhi giusto in tempo per trovarsi
con la nuca di Kiminobu allungarsi invitante sotto le sua labbra, per
sentire il suo braccio sfiorare casualmente il suo petto premendo uno
stupidissimo capezzolo che si era eretto, per mordicchiare piano il labbro
inferiore, impastando tra I denti e la lingua la cui punta si intravedeva
appena tra le labbra rosate.Lentamente Akira girò la testa, sbirciando I
pantaloni a vita bassa che rivelavano una striscia sottile di pelle
invitante, ed accentuavano la curva perfetta delle natiche tonde.
Mitsui bruciava dal desiderio di vedere la mano di Akira accarezzare la
morbida fossetta dell'osso sacro ed infilarsi a fondo tra I vestiti,
sfiorando. "O Kami" gemette sottovoce distogliendo lo sguardo,
concentrandosi nell'esame dei cd sparpagliati là attorno.
"Va bene Sendo, ho risolto. Ora mi collego solo un istante ad internet per l
'aggiornamento e poi il pc è a posto" spiegò.
Akira annuì troppo impegnato ad osservare il muro davanti a lui per
ricordarsi quale fosse la sua home page.fu il gemito di Kogure a farglielo
tornare in mente come una doccia di cubetti di ghiaccio.
Sotto un titolo a caratteri rossi, racchiuso tra due piccoli pipistrellini
dorati, bellissimi ragazzi seminudi si susseguivano si susseguivano placidi
offrendo allo spalancato occhio dello spettatore immagini di baci molto
hard, dettagliati duelli di lingue ed intorcolati abbracci molto sensuali.
La coscia di Kogure andò a fuoco mentre Akira tossiva imbarazzato "Che è?"
chiese Mitsui mettendosi alle loro spalle per sbirciare proprio mentre
compariva l'immagine sfocata di una coppietta seduta su un divanetto rosso
intenta a scambiarsi effusioni esplicitamente spinte.
Veloce Kogure digitò il nome del sito e l'immagine scomparve "Volevo capire
come erano messi."piagnucolò Mitsui, schiacciando con piacere la propria
erezione contro lo schienale del legno della sedia; la sua mano accarezzava
piano la spalla sinistra del suo ragazzo, mentre la mano destra sfiorava
appena quella di Akira "Tu hai capito come erano messi?" gli chiese
avvicinando il viso e scoprendo nei suoi occhi una luce troppo simile a
quella che sapeva doveva brillare nei propri. Si allontanò cercando tra I cd
qualcosa che potesse spezzare l'atmosfera

'Was Peter Pan in Mordor no one's there to keep alive all these fairy tales
may I return to Oz'

l'informarono ruggendo gentilmente I Blind Guardian

"Non occorre che tu faccia sempre l'aggiornamento, ma ogni volta che
scarichi un programma fai partire l'antivirus. Se trovi un virus, come in
questo caso" e Kogure sorrise allegro evitando accuratamente di fissare
Akira "il martello schiaccia lo scarafaggio"
"Figo" ridacchiò Akira, spostandosi immediatamente indietro, rendendosi
conto di essere tornato troppo vicino al viso del ragazzo.

'I fall into...I fall into a dark Hole and I can't come out do you know if
Merlin did exist or Frodo wore the ring...'

"E con questo è tutto Sendo"

Akira sorrise stringendogli le mani con gratitudine "Grazie, mi hai davvero
salvato la vita Kogure"

'..or was it just a dream I knew the answers now they're lost for me..'

Erano tornati a casa in silenzio, a piedi ,lasciando che il vento ancora
umido di pioggia li rinfrescasse.
"Scusa" aveva ripetuto Mitsui, ma Kogure aveva scosso la testa comprensivo
"Non importa, aveva bisogno di una mano e tu gliel'avevi solo offerta. In
fondo non so se oggi sarei mai riuscito a studiare, troppa tensione" e gli
aveva sorriso dolcemente.
Era andata bene, sospirò Mitsui cambiando canale per la miliardesima volta,
certo non avevano fatto sesso perché lui aveva voluto ripassare prima di
andare a dormire, ma non avevano litigato. Era contento, oddio, se la tv
avesse offerto qualcosina di meglio di un chilo di carne di valletta
seminuda in programmi stupidi e ripetitivi lui si sarebbe anche sentito
meglio.e la tv lo accontentò offrendogli all'incirca 230 kg, più o meno, di
abbronzata ed alta carne maschile, completamente nuda arrotolata su un
tappeto.
"Come sono messi?" borbottò incapace di comprendere quale tipo di
contorsione avessero mai potuto fare e comunque c'era sempre qualcosa di
sbagliato nella loro posizione..ma poi le gambe si divisero diventando
chiaramente sei, le teste si sistemarono diventando tre e due dei giovanotti
iniziarono a far scivolare le loro lingue sullo stomaco piatto del terzo
scendendo sempre più giù
"Kami sama" gemette



oOoO oOoOo Lunedì oOoOo


"Cos'è questa roba Hisa?" gemette sollevando due paia di manette rivestite
da uno spesso strato di peluche rosa confetto.
"Una volta avevi detto che avresti assecondato una mia fantasia ricordi?"
gli sussurrò strofinando il naso contro il suo collo e lasciando scivolare
le mani verso il basso, fino ad imprigionare le natiche tra le dita.
Adorava quel sedere e adorava la stoffa morbida di quei pantaloni che
scivolavano sotto le sue carezze in modo perfetto.
"Lascia fare a me Kimi, qualsiasi cosa non ti piaccia.non ti vada non sarà
fatta. Fermami e io mi bloccherò immediatamente. Non ti farei mai del male,
ma fammi provare a giocare vuoi?" Kogure sorrise strusciandosi
maliziosamente contro di lui "Lo so Hisa, lo so" sussurrò sollevandosi sulle
punte per succhiargli le labbra. Mitsui sospirò gemendo,invitandolo, con la
punta della lingua a penetrare nella sua bocca ed approfondire il bacio.
"Stenditi amore" sussurrò leccandogli il collo sotto il mento facendolo
gemere di piacere. Kogure sciolse l'abbraccio, allontanandosi quanto bastava
per togliersi la maglia "Se mi ammanetti potrebbero sorgere dei problemi nel
torglierla" sussurrò ed Hisashi si illuminò sorridendo, non ci aveva
pensato.
"Sei un genio" mormorò stendendosi su di lui per ammanettargli I polsi
alla testiera del letto, "comodo?" chiese percorrendogli il petto glabro e
muscoloso con la punta dell'unghia
Kogure si inarcò leggermente "Sii" confermò.
Con un sorriso Mitsui si infilò tra le sue gambe, baciandogli piano il
ventre subito sotto lo stomaco, risalendo con piccole lappate gustose verso
il centro del petto, mordicchiando piano la pelle riempiendola di piccole
macchioline rosse per soffermarsi a lungo su un capezzolo, titillandolo con
la sola punta della lingua fino a quando Kimi non incominciò ad agitarsi
sotto di lui, impaziente.
"Sadico" gemette ed Hisa ridacchiò: "Ho appena cominciato." Sussurrò
scivolando a raggiungere la sua bocca. Kogure sospirò nel bacio, muovendo I
polsi nel vano tentativo di cingergli il collo e spalancò gli occhi quando
una stoffa fredda e liscia gli sfiorò il fianco nudo accarezzandogli il
collo.
"Il tocco finale" sussurrò contro le sue labbra Hisashi accarezzandogli il
petto con la sciarpina di velluto nero, sfiorandogli piano le labbra con la
stoffa prima di sorridere rassicurante e passargliela due volte attorno agli
occhi.
"Ci vedi?" chiese alzando una mano e mettendogliela davanti alla benda
"Un po', è una mano"
"Quante dita?"
"Quattro?"
Mitsui osservò soddisfatto le sue tre dita alzate e sorrise, " C'eri quasi,
amore", sussurrò, "ma con la luce spenta ci vedrai anche meno" mormorò
baciandogli il collo e la luminosità nella stanza calò di colpo, informando
Kogure che il lampadario sopra il letto era stato spento, ma come? Non c'
erano prese lì vicino e Mitsui non si era spostato.
Hisashi tornò a baciarlo, un bacio strano, pieno di passione ed amore, uno
di quei baci che gli riservava dopo che avevano litigato, quelli in cui
faceva capire tutti I suoi sentimenti, quelli che erano così belli e
profondi che a volte gli facevano venir voglia di piangere.
"Hisa.." sussurrò sentendolo allontanarsi.
"Shhh" sussurrò Hisashi sorridendo.
Mani gentili gli accarezzavano le gambe, sfiorando con gesti circolari le
caviglie nude, scivolando sinuose sotto la stoffa morbida sfiorando quanta
più pelle potevano. Le mani salirono piano lungo I polpacci, tracciando il
contorno dettagliato di ogni muscolo, soffermandosi a lungo sulle ginocchia,
quasi indecise se procedere o meno.
"Si" sussurrò Mitsui e Kogure aprì gli occhi sotto la benda, 'si' cosa? E
perché la voce gli era parsa provenire dal divano?
Le mani presero coraggio ricominciando a salire lentamente con la triplice
carezza dei polpastrelli, del palmo e della stoffa liscia che danzava sulla
pelle bollente come un piccolo mare di piacere.
Kogure ansimò con violenza contraendo le dita quando le mani raggiunsero il
suo inguine soffermandosi sull'attaccatura delle cosce, immobili a lungo
senza avanzare nè retrocedere, semplicemente in attesa.
"No, va bene, basta. Non mi va di andare avanti così." sussurrò Mitsui, la
voce stranamente roca e decisamente proveniente dal divano posto sull'altro
lato della stanza.
Kimi sobbalzò e le mani lo abbandonarono, mentre l'abbassarsi del letto
accanto al suo viso gli fece capire che Hisa gli si era seduto accanto.
"Senti amore, c'è una cosa che .che avrei voluto tu scoprissi dopo, quando
ormai sarei stato certo che non avresti detto di no, ma..ecco..non mi
sembra, non ci sembra giusto così."
Kogure spalancò gli occhi "Ci sembra?" sussurrò e il letto si abbassò piano
anche dall'altra parte, mentre una mano calda gli carezzava il collo, una
mano che non era quella di Mitsui.
Con dolcezza qualcuno gli tolse la benda e Kimi vide il viso preoccupato e
molto colpevole del suo ragazzo guardarlo con affetto "Questo" sussurrò
scuotendo piano la benda "era solo la parte minore del gioco.la vera
fanatsia" arrossì "è lui" confessò indicando con la testa l'altro lato del
letto.
Kiminobu si girò piano, impiegandoci un tempo infinito in cui sarebbe, se
gli dei fossero esistiti davvero e fossero stati dotati di quel bellissimo
sentimento che è la pietà,dovuto morire almeno tre volte.
Sendo, che indossava solo un paio di pantaloni lunghi fin sotto il
ginocchio, alzò la mano in segno di saluto, poi la fissò imbarazzato
passandosela tra I capelli, sorridendo appena.
"Non ho mica capito" ammise con un soffio Kimi, incapace di allontanare lo
sguardo dai capezzoli eretti di Akira.
Mitsui tossicchiò "Ecco ho visto come vi guardavate l'altro giorno, tu eri
strano e sei arrossito, lui ti spogliava con gli occhi e così ho pensato
che"
Kogure si girò stringendo I pugni con tanta forza da farsi male "Che per
evitare guai in futuro era meglio che ci organizzassi un incontro?"
"No."
"Hai così poca fiducia in me? Certo, mi sono sentito attratto da Akira, ma
lo sono anche da Orlando Bloom [comprensibilissimo*_*], ma non per questo
sono pronto a tradirti alla prima occasione"
"Ma io.."
"Evidentemente per te la parola amore non ha molto senso vero?"
Akira ridacchiò stendendosi sul letto ed accarezzando piano il petto di
Kogure che spalancò gli occhi azzittendosi di colpo "Non voleva dire questo"
gli sussurrò divertito "voleva dire di peggio. Diciamo che forse in effetti
tra noi quel pomeriggio c'è stata una certa buona dose di pesante
attrazione, in realtà se tu non fossi stato impegnato con lui ci avrei
provato di brutto, ma comunque quella di domenica era una situazione che
noi.io" disse stuzzicandogli un capezzolo "e te" specificò guardandolo negli
occhi e scivolando a titillare l'altro, costringendo Kogure a mordersi le
labbra per non gemere "avremmo gestito benissimo. Non è per organizzarci un
incontro che stamattina è venuto a prendermi al Ryonan, è per lui, perché
uno schifossissimo maniaco"
"Hei!"
Kogure si girò a fissarlo, le carezze di Sendo sembravano averlo, se non
addolcito almeno zittito, ma nei suoi occhi l'ira bruciava ancora forte.
Mitsui sospirò avvilito, "Si, va bene. Ok" sbottò, non avrebbe mai voluto
che finisse così, non avrebbe mai e poi mai voluto farlo arrabbiare "Sono un
maniaco va bene? Domenica pomeriggio mi sono eccitato da matti vedendovi,
cazzo non lo so nemmeno io perché, era lì che ti faceva gli occhi dolci e
avevo una voglia di spaccargli due denti con un bel cazzottone, però ero
anche eccitato e volevo vedere le sue mani su di te. Quando siamo tornati a
casa, dopo che sei andato a dormire ho visto un film .." Gemette appoggiando
il mento sul letto accanto al viso impassibile di Kiminobu "era un porno..ed
erano in tre.tre ragazzi e..e mi siete tornati in mente voi e..e.. e va bene
faccio schifo sono un voyeur!"
"Si, ma come si chiamava il porno?" chiese Akira e Kogure scosse la testa
leggermente: "Sono circondato da idioti" gemette sospirando "Hisashi, perché
non me lo hai chiesto 'prima'?"
Mitsui sorrise accarezzandogli piano la fronte, timidamente "Perché non è
una cosa che Kiminobu Kogure farebbe a mente fredda; ci avresti pensato su a
lungo ponderando pro e contro e l'avresti accantonata.. o forse l'idea ti
avrebbe anche stuzzicato, ma poi io non avrei più avuto il coraggio di
riprendere il discorso e sarebbe stata accantonata.io..così..speravo di
poter pilotare un po' le cose" ammise senza guardarlo, "ma poi, con te che
stavi lì bloccato, senza sapere nulla.non mi andava, mi pareva di farti un
torto, di." scosse la testa frustrato.
Kogure annuì pensieroso ed Akira e Mistui si scambiarono un lungo sguardo d'
intesa: il gioco era finito, ma almeno avevano evitato il perpetrarsi di un
guaio maggiore.
"Non è stato corretto nemmeno cominciare" ammise Sendo scendendo dal letto.
"Però Kimikun ricorda che ti amo" lo pregò Mitsui, così in colpa da non
riuscire nemmeno a sfiorarlo " Con tutto il cuore e con una fiducia immensa,
se non mi fidassi di te con tutto il mio essere, se non credessi ciecamente
nel mio, nel tuo..nel nostro amore non avrei mai nemmeno potuto pensare ad
una cosa simile.
Kogure sorrise chiudendo gli occhi "E' così importante per te Hisa?"
"No"
"Ma ti piacerebbe"
Mitsui arrossì vistosamente sussurrando un si appena udibile, ma deciso.
"Anche a te?"
Akira annuì cercando un goccio di saliva nel deserto della sua bocca.
"Ed anche a me" ammise arrossendo "ed allora continuiamo"
"Sicuro?" chiesero in coro.
Kogure annuì deciso "Però niente benda, voglio vedere"
"Se vuoi possiamo togliere anche le manette" suggerì Mitsui sfiorandogli il
braccio allungato sopra la testa, ma Kogure scosse il capo deciso
"Assolutamente no"
"Se avessi saputo prima che ti piaceva essere ammanettato, amore" sussurrò
deliziato accarezzandogli il collo con due nocche, Kogure arrossì.
"Ascolta Kogure."
"Kiminobu" lo corresse e Sendo sorrise "Kiminobu", riprese, "sarebbe meglio
stabilire una parola convenzionale da pronunciare quando c'è qualcosa che ti
dà fastidio, in ogni senso, e che vuoi che finisca. Dev'essere una parola
insolita, 'no', 'basta' 'fermo' a volte si dicono anche se si pensano solo
per metà, magari per pudore o che ne so io e comunque non si sa mai se
ascoltarle o meno. A noi serve una parola diversa che sia uno stop deciso.."
"Ohhh Sendo non ti facevo così esperto" ridacchiò Mitsui
"Che parola proponi?" chiese gentilmente Kogure ignorando l'attacco di
stupidità del suo ragazzo
"Mucca"
Mitsui si piegò sul letto ridendo "Mucca" biascicò tra le risate.
"Hai mai sentito qualcuno dire: 'oh si mucca..continua così mucca.'?" chiese
infastidito; Mitsui si rotolò sul letto ridendo, ma scosse il capo
approvando.
"Vada per mucca" ridacchiò Kogure "Cominciamo?"
Per un lunghissimo imbarazzato momento si guardarono incerti, poi Mitsui si
sbloccò allontanandosi e tornando al divano posto dall'altro lato della
stanza.
La camera era illuminata debolmente da una sola abat-jour che permetteva
loro di vedersi, senza però aggredirli in alcun modo.
Akira si stese accanto a Kogure, accarezzandogli piano il petto, il palmo
della mano che scendeva lento dal collo alla vita, il dorso che saliva dalla
vita al collo, soffermandosi distratto sull'areola rosata del capezzolo
sinistro, che si era ritirato come una lumachina paurosa nel proprio nido,
stuzzicandolo a lungo, placidamente, fino a farlo ergere poco a poco, duro
come un nocciolo.
Lentamente posò la testa sul cuscino, accanto a Kogure che girò il viso
verso di lui.
Akira si mordicchiò il labbro incerto "Mi sento osservato" confessò infine
sottovoce, arrossendo un po' conscio di quanto stupida suonasse la sua
frase, ma Kogure sorrise dolcemente "Baciami" gli consigliò. Akira si
allungò a sfiorargli delicatamente la bocca, ma la lingua di Kogure gli
stuzzicò le labbra, disegnandone precisa il contorno, costringendole a
dischiudersi piano, con dolcezza, attardandosi ancora un istante sulla
tiepida morbidezza degli angoli prima di scivolare al suo interno ad
ingaggiare un lentissimo combattimento con la sua lingua.
Piano. Piccole carezze circolari, movimenti umidi e lenti che insidiosi lo
conducevano ad abbandonare il proprio nido sicuro per immergersi nella
dolcezza di Kogure, nella calda umidità della sua bocca.
Con delicatezza Kogure chiuse i denti, immobilizzandogli la lingua come I
suoi stessi polsi, succhiandola piano, voracemente.
Akira rantolò, il corpo scosso con violenza da un'improvvisa scarica di
adrenalina e rotolò sopra Kimi, a cavalcioni sulle sue cosce,le mani
incapaci di rimanere ferme per un solo istante nello stesso punto
scivolavano lungo le braccia tese verso l'alto del moro, stuzzicandogli la
morbida e delicata cavità del gomito, le spalle tornite e il collo.
Con un gemito sommesso si separarono, fissandosi a lungo negli occhi.
Akira sorrise, gli occhi offuscati dal desiderio, ed allungò due dita ad
accarezzare lo zigomo delicato di Kogure, risalendo verso le labbra che si
socchiusero mordicchiandolo piano.
Soffice, Akira lasciò scivolare la mano sul petto attardandosi sulle areole
rosate, disegnando il loro perimetro, costringendo ad urlare di bramosia I
capezzoli prima di stringerli tra il pollice e l'indice.
Kogure sussultò spingendo appena verso l'alto il bacino, il bozzolo dell'
erezione perfettamente disegnato dalla stoffa morbida dei pantaloni.
Mitsui, rosso in viso come non era mai più stato dal momento della nascita,
deglutì rumorosamente stringendo con forza le dita tra loro, sentendosi un
po' maniaco. Aveva avuto quel corpo nudo sotto le sue mani mille volte
negli ultimi tre anni e ne aveva bevuto I gemiti ogni giorno, ma senza
notare davvero come il muscolo del braccio guizzasse sotto una carezza
leggera, di come le sue gambe si animassero implorando l'approfondirsi della
leggera pressione sopra la stoffa. E mai aveva visto (sentito si, ma mai
'visto') il modo in cui le virilità costrette nei pantaloni, ogni volta che
si sfioravano, guizzassero contro la stoffa che si sollevava appena sulla
punta prima di ricadere.
"Spoglialo" gemette inconsciamente e I due ragazzi singultarono fremendo all
'unisono nel sentire l'ordine. Sempre restando a cavalcioni su Kogure, Akira
scivolò verso le caviglie, premendogli I palmi sul torace e trascinando
piano le mani verso il basso, l'acquolina in bocca. Kogure sospirò girando
il viso verso Hisashi che si sforzò di sorridere ansimando.
Le dita slacciarono I due bottoni, infilandosi appena sotto il bordo,
spingendo I pantaloni verso il basso, con infinita lentezza sorprese di
incontrare subito la pelle morbida, la seta riccia del suo pube non coperto
dalla biancheria. Akira sorrise abbassando con un unico colpo la stoffa fino
a toglierla, liberandolo.
Mitsui e Kogure trattennero il fiato, aspettando entrambi, con la stessa
brama, la prossima mossa di Sendo, ma Akira si attardò a lungo
immobile,gustandosi con lo sguardo quel corpo esile, ma sodo ed ugualmente
scolpito, bellissimo.
"Akira" gemette imbarazzato Kimi girando la testa solo per incontrare altri
due occhi brucianti che lo stavano divorando, mugolò contorcendosi un poco.
Akira gli posò una mano sul ginocchio, accarezzandolo piano prima di
scivolare lento sulla coscia a saggiare I muscoli disegnati da anni di
basket , e di risalire ancora verso il membro che svettava implorando
attenzioni. Il respiro di Mitsui divenne incontrollabile e la sua mano si
fece autonomamente strada nei pantaloni larghi, alla ricerca di sollievo,
imitando l'arrampicata sensuale del polpastrello di Akira che saliva
disegnando piccole spirali attorno al membro caldo ed umido fino a
raggiungere la punta contratta.
"Basta è una tortura" gemette Kimi, schiacciando la testa contro il cuscino.
Akira sorrise stendendosi su di lui, il proprio inguine che schiacciava il
suo e prendendogli la testa tra le mani per un bacio.
Dio se gli piaceva come baciava quel piccolo moretto! Quella lentezza
ipnotica e conturbante, quel velluto che non si limitava a duellare con la
sua lingua, ma esplorava piano tutta la sua bocca, succhiandolo a sua volta,
stregandolo e convincendolo che non aveva bisogno di altro nella sua vita al
di fuori di quelle labbra.
"Mucca" borbottò Mitsui afferrando per la spalla Akira ed allontanandolo
gentilmente dal proprio ragazzo, lasciandoli perplessi.
"Hisa" fece in appena in tempo a sussurrare Kimi, prima che la bocca del suo
ragazzo calasse sulla sua rubandogli di nuovo il respiro, imprigionandolo in
un nuovo incantesimo, più violento, più esigente.
Un piccolo velo di saliva scivolò sul mento di Kimi quando finalmente Mitsui
lo lasciò libero.
"Non ce la faccio più a guardare" confessò ed Akira ridacchiò allungando una
mano verso la patta sbottonata, infilandovi due dita dentro accarezzandone
le virilità tesa allo stremo sotto la sottile stoffa dei boxer "Unisciti a
noi" gli sussurrò sfiorandogli il collo con la lingua e Mitsui gli infilò
le dita tra I capelli con forza costringendolo a sollevare il viso e
baciarlo; voleva sentire anche il suo sapore e ritrovare nella sua bocca il
gusto di Kimi, delle sue labbra e della pelle salata.
Kogure rimase immobile, maledicendo la propria miopia: erano vicini e li
vedeva abbastanza bene, ma le lingue che saettavano nell'aria passando da
una bocca l'altra erano immagini sfocate.
Akira scivolò dietro a Mitsui , abbracciandolo con forza, accarezzando il
petto nudo e lasciando scivolare le mani verso il basso, insinuandole per
la seconda volta sotto I pantaloni, sotto l'elastico dei boxer, spingendo
tutto verso il basso, con lentezza però, scoprendo un centimetro di pelle
per volta, lasciando che la bocca di Kogure si aprisse nell'attesa. Mitsui
si abbandonò all'indietro, contro il petto di Akira mentre questo gli
sfiorava piano, casualmente, la punta del pene lucida di desiderio.
Kogure si sentiva bruciare, il suo bacino si agitava inconsulto e le dita,
nelle mani bloccate, potevano solo chiudersi ed aprirsi, impotenti;
mordendosi il labbro sollevò lo sguardo verso Mitsui che teneva la testa
reclinata contro la spalla di Akira, ma aveva gli occhi aperti, fissi sul
proprio ragazzo e, quando I loro occhi si incontrarono, sorrise dolcemente,
divertito. Veloce Kogure distolse lo sguardo arrossendo terribilmente, ora
sapeva che anche a lui quel gioco piaceva da matti, tutto il gioco, le
manette, le carezze e il vederlo farsi accarezzare da un altro.
Con uno scatto Mitsui si girò buttando Akira riverso sul letto, la testa sul
petto di Kimi "Non sei ancora stanco di giocare?" gli domandò strappandogli
I pantaloni.
"Un po'" ammise girandosi a leccare il capezzolo di Kogure.
Mitsui li scavalcò portandosi dall'altra parte del letto, attaccando l'altro
piccolo bocciolo,inviando la mano in missione sull'alta umida montagna di
piacere di Kogure.
Akira ridacchiò scivolando a mordicchiare il collo del ragazzo, mentre
inviava la mano destra in supporto a Mitsui.
Kogure urlò dimenandosi, preso su troppi fronti ed incapace di muoversi.
C'era una bocca che gli mordeva piano il lobo, stuzzicandogli il padiglione
con la punta della lingua. C'era però una bocca che succhiava vorace il
capezzolo fino quasi a farlo dolere e c'erano tre mani che stuzzicavano le
sue intimità, mani che giocavano incessantemente con la punta scarlatta del
suo pene asciugandone il piacere traslucido, mani che gli stringevano l'
intera lunghezza, accarezzando con le nocche I testicoli gonfi e mani che
stuzzicavano la sua apertura bussando piano e accennando ad entrare per poi
scappare subito. Morire di piacere non era una morte dolce decise
inarcandosi.
Mitsui gli baciò il petto, risalendo sul collo, invadendo lo spazio di
Akira, incontrando la sua lingua all'interno dell'orecchio chiedendogli un
bacio che Kogure, per la prima volta nella sua vita udì.
"Vieni giù con me?" domandò Mitsui
"Mmmm" fu la risposta sommessa e poi due lingue scesero sul suo corpo
tratteggiando sentieri diversi e bollenti, convergendo entrambe verso un
unico punto
"Dio no." gemette Kogure chiudendo gli occhi, ma I ragazzi presero possesso
del suo membro, leccandolo assieme, baciandosi attorno a lui costringendolo
ad eruttare tutto il suo piacere speziato con un unico urlo che lo lasciò
senza fiato.
Con dedizione Mitsui raccolse ogni candida goccia, permettendo ad Akira di
scivolare più in basso tra le cosce di Kiminobu, preparandolo;c'era un patto
tra lui e Sendo e sapeva che l'altro l'avrebbe rispettato; quello che non si
aspettava era di sentir risalire la lingua di Akira lungo la propria coscia
mordicchiandogli la carne morbida.
"Akira." gemette ed Akira chiuse le labbra attorno al suo membro
assaggiandolo vorace, lasciando a Kogure, che non si perdeva una sola mossa,
alcuni istanti di pace.
"Akira" ripeté posandogli le mani tra I capelli che avevano perso la loro
solita forma diventando un ammasso di ciocche scomposte ed abbattute ed
Akira aumentò la pressione gemendo mentre il ginocchio malandrino di Kogure
accarezzava piano la sua erezione.
"Basta" lo bloccò Mitsui allontanandolo ed Akira lo lasciò andare per
raggiungere le labbra di Kogure, regalandogli un bacio al sapore di Mitsui.
aveva già detto quanto adorava il modo di baciare del piccolo megane?
La sua lingua venne risucchiata quasi dolorosamente nella bocca di Kogure
che s'inarcò con violenza allargando le cosce mentre Mitsui entrava con una
spinta non proprio delicata in lui e si stendeva sul suo petto per
raggiungere le loro labbra e duellare con entrambe le loro lingue in un
bacio goffo e divertente.
Kogure sospirò con voluttà, quando, fin dalla prima spinta, sentì le ondate
violente di piacere infrangersi con delizia nel suo corpo. Akira guardò
Mitsui e Kogure sorridendo, si piegò a baciare castamente la fronte del
prigioniero "E ora urla pure Kimikun" sussurrò stendendosi su di lui andando
a torturare con le labbra la sua neonata erezione.e Kogure urlò supplicando,
implorando, pregando senza sapere chi o cosa, fino a raggiungere il membro
tumefatto di Akira che si agitava a pochi centimetri dal suo viso. Allungò
la lingua invitandolo nella sua bocca e lui accolse l'invito entusiasta,
lasciandosi avvolgere dal piacere caldo che però li privava delle sue
deliziose urla.ma non si può avere tutto no? E poi Kogure stava dimostrando
di non essere un fenomeno solo a baciare.
Mitsui non ne poteva più stretto in quell'umido calore intossicante, con una
vista così stravolgente si fece sovrastare dal piacere urlando,
abbandonandosi ad un fremito violento prima di precipitare accanto al suo
ragazzo appena in tempo per sottrargli il membro pulsante di Akira, che
Kogure in un urlo di piacere muto e squassante aveva liberato, conducendolo
alla liberazione.


"Vado a preparare qualcosa da mangiare vi va?" chiese Akira dopo un'
infinità di silenzio, trascorsa a recuperare il respiro avvinghiati tra loro
come fili di un'unica treccia.
Mitsui mugugnò un si strofinando la testa contro il suo petto senza smettere
di massaggiare I polsi intorpiditi di Kiminobu.
"Vado io" si offrì Kogure ma Akira balzò in piedi scuotendo la testa "No, vi
faccio assaggiare il riso all'Akira" sorrise, era giusto che stessero da
soli.
"Mmm e com'è?" chiese Mitsui rotolando completamente sopra Kogure,
apprezzando il gesto dell'amico.
Akira sorrise massaggiandosi I capelli "Riso bianco con tanto.amore"
ridacchiò uscendo.
"Ti amo mio hentaissimo amore" sussurrò Hisashi baciandogli piano le labbra.
Kogure sorrise accarezzando le mani che ancora si prendevano cura dei suoi
polsi "E' stato devastante", ridacchiò, " come siete rimasti d'accordo tu e
Akira?"
Mitsui affondò gli occhi nei suoi scuotendo la testa "In realtà non lo so,
questo sarebbe dovuto essere un esperimento e addio."
"Però.." continuò Kogure e Mitsui affondò il viso contro il suo collo,
cercando di scavarvi una grotta col naso "Sono un maniaco" biascicò.
"Dove andrà all'università?"
"Rimane a Kanagawa"
"Potrebbe venire ad abitare qui"
Mitsui sollevò il viso, gli occhi sgranati, ci aveva pensato, oh se ci aveva
pensato anche lui in quei lunghissimi trenta minuti di perfetto silenzio
seguiti al loro amplesso. C'era stata una sincronia, un piacere, ma sarebbe
potuto durare? Poteva essere una relazione? Lui amava Kimi e solo Kimi, però
provava una forte simpatia per Sendo e un'attrazione ancora più forte.
"Non sto proponendo un ménage a troi, sto solo dicendo che potrebbe
condividere l'appartamento con noi, tanto una camera per lui c'è e poi..poi
si vedrà"
"Poi si vedrà?" chiese scettico sfregandogli la punta del naso col proprio.
"Poi si vedrà" ripeté Kimi baciandogli le labbra
"Nessun dubbio?" chiese odiandosi, era quello che anche lui voleva perché
diavolo faceva lo scettico? "Non ti preoccupi del futuro?"
Kogure ridacchiò accarezzandogli le spalle "Nessun dubbio, sono certissimo
che renderete la mia vita un inferno." Si lamentò.
"Infame" scherzò Mitsui alzandosi "vado a sentire cosa ne pensa il signor
riso in bianco" ridacchiò felice.
Kogure rimase immobile ad osservare il soffitto, che follia, che follia, che
follia..Sorrise, Akira in casa gli sarebbe stato utile "Soprattutto quando
deciderò di usare queste con te amore" sussurrò sfiorando con le labbra l'
orribile peluche rosa delle manette.
Fine


^_____^ ora capisico davvero capisco....
Nobu: ecco eprchè nevica...
Nia^__^ SIIIII capisco perchè nevica in tutt'Italia!!! Non solo per la prima
volta posto una fic priva di strafalcioni ed errori vari, ma i pg hanno
fatto pure quello che volevo io...ç___ç mi accadrà qualcosa di terribile me
lo sento.....
AKI: ehi Nia posso trasferirmi da te???
Nia-___- visto? che vi dicevo???

 

 




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