Se la gente
usasse il cuore... parte
I
di Neko
La vita non vale nulla.
Non è mai valsa nulla per me.
Bè chiedo a qualsiasi persona di provare il contrario.
Su fatevi avanti.
Cosa blocca le vostre stupide lingue sempre in grado di criticare.
Sempre pronti a dare giudizi stupidi, superficiali.
Magari non conoscendo neppure come una persona è fatta.
Ed è così che avete fatto con me.
Insulse presone.
Da un giorno all'altro avete deciso che io non ero Hanamichi Sakuragi.
No, per voi sono il casinista per eccellenza.
La nullità in persona non capace di fare nulla di buono.
I miei voti non saranno il massimo, ma per questo non trovo necessario il
bisogno di farmelo pesare.
Non è giusto che voi veniate qui mi fissiate negli occhi, ridiate di me.
E con quelle vostre lingue da serpi cominciate ad urlarmi addosso i soliti
insulti.
Pensate che mi diverta a fare il cretino?
Ah ma a voi non sbatte proprio nulla di come sia io.
Che il mio cuore batte come il vostro.
Che io ho un cervello che pensa.
Che io vivo e respiro come tutti voi.
Mi avvicino alla palestra.
Oggi è l'ultimo giorno che metterò piede in questo posto.
Odio e amo questo posto.
Odio e amo lui.
Smettila Hanamichi... Smettila...
Lui non ti ama.
Lui non prova nulla per te.
Lo avete fatto.
Certo ma questo non dimostra nulla.
Lui voleva solo colmare la sua voglia di sesso.
Ormai dovresti sapere che lui non ha un cuore.
Dovresti sapere che dopo tutti i tentativi di farti notare a lui di te non
sbatte proprio nulla.
Sono entrato.
-Heilà il tensai è arrivato-
Sì così, bravo Hanamichi.
Diamo inizio alla commedia che ti vede protagonista.
Mi raccomando non sbagliare una battuta oppure il tuo spettacolino non
verrà gradito da quelli che ti stanno attorno.
-Sakuragi...-
Il gorilla si avvicina a me come una furia.
Cavolo è proprio arrabbiato.
No, direi che sarebbe più appropriato dire incazzato.
Bene, stà arrivando.
Uno, due, tre... il pugno in testa è arrivato...
Sempre preciso eh gorillone...
-Gorilla... mi hai fatto male-
Bravo Hana continua così.
Non far cadere la maschera.
No no no no...
Loro non devo sapere qual'è il vero te stesso.
E lo sai bene il perchè.
Non vorrai mica i loro sguardi stupiti addosso.
Non vorrai vedere sguardi strani, come se non ti avessero mai visto prima.
-Vai a cambiarti stupido-
Che voce noiosa che hai gorilla. Lo sai?
E' stancante sentire sempre le solite cose.
E' forse arrivato il momento di scoprirsi?
No.
E' arrivato il momento di dire addio a questo stupido luogo.
Non ne posso più.
-No-
La mia voce è risultata un po' vuota.
Cazzo, non sono riuscito a mutare per bene la mia voce.
E me ne rendo conto dai loro sguardi.
Quegli stupidi occhi che mi osservano cercando di capire il motivo delle
mie parole.
NO, miei cari, non è facile capire chi io sia veramente.
Chi sono io?
Non lo sò neppure io, giuro.
A volte mi fermo davanti ad uno specchio e vedo un ragazzo dai capelli
rossi, la nullità in persona.
A volte mi rivedo, rivedo il me stesso piccolo e innocente che ha paura di
affrontare il mondo.
Che senza l'aiuto della propria mamma non riuscirà mai a fare nulla.
Ma alla fine io sono il nulla.
-Ma cosa stai dicendo?-
Ayako si avvicina come una furia.
No la posso biasimare quello che stò dicendo li ha presi alla sprovvista.
Ma non tornerò indietro.
Per nulla.
-Che me ne vado-
E con questo attraverso il campo, mi dirigo verso gli spogliatoi.
Devo prendere le mie cose, non ha nessun senso occupare un armadietto.
Che senso avrebbe poi.
Bene nessuno sembra intenzionato a fermarmi, o almeno questo è quello che
credevo prima che un pallone colpisse la mia testa.
Sò già chi è stato, quell'impedito della mia nemesi.
Mi giro e scopro che non è lui.
Sgrano gli occhi di fronte alla figura che si trova davanti all'entrata
della palestra.
No, non lui.
Lui riesce ogni qual volta a far cadere le mie barriere.
Lui mi ha visto piangere l'altra sera.
Lui conosce segreti di me di cui neanche Mito è a conoscenza.
Cazzo, perchè.
Perchè sei venuto qui.
Perchè... merda...
-Ti ho trovato-
La sua voce è calda, come lo è il suo sorriso.
Caldo come era il suo corpo mentre facevamo l'amore.
Smettila Hanamichi... smettila...
Eppure non riesco a cancellare dalla mia mente la notte in cui mi hai
trovato disperato per strada.
Sotto una pioggia che batteva impazzita su di noi.
Mi hai abbracciato e mi hai riscaldato.
E io mi sono sentito al sicuro con te al mio fianco.
Ma ora no, ora voglio stare solo.
Voglio capire se la scelta che stò facendo è giusta.
Se fuggire da tutto questo mi aiuterà.
-Cosa sei venuto a fare-
La voce di Mitsui è leggermente alterata e non capisco se lo sia per
quello che stò facendo io o per il fatto che Sendo sia venuto nella
palestra dello Shohoku.
Non mi importa, non mi curo di ciò e continuo il mio cammino verso gli
spogliatoi.
Entro.
Mi chiudo la porta alle spalle.
E la maschera crolla completamente ora che sono solo.
Le lacrime cominciano a invadere il mio viso.
Cammino e vedo tutto sfuocato.
La testa comincia a girarmi e non riesco a distinguere quello che mi
circonda.
Sò solo che sento caldo, terribilmente caldo.
Inciampo sui miei stessi passi e cado rovinosamente a terra.
Non riesco a muovermi.
La ferita al petto mi fa male.
E' un dolore atroce, non riesco a respirare.
Sento la porta aprirsi e le urla dei miei ex compagni farsi sempre più
forti.
Chiamano il mio nome, ma io non rispondo.
Non ho voglia di rispondere.
Non ho la forza di rispondere.
Sento una mano fresca poggiarsi sulla mia fronte.
Che strana sensazione.
Ho freddo e caldo allo stesso tempo.
Apro gli occhi e incontro quelli colmi di preoccupazione di Sendo.
No, non è Sendo per me, è Akira.
Mi ha avvertito che me l'avrebbe fatta pagare se no avessi usato il suo
nome.
Dice sempre che io non devo mai chiamarlo per cognome, che io sono la
persona più vicina a lui.
Ma sarà vero.
Oppure anche lui mi stà solo usando.
Anche per lui sono un giocattolino usa e getta?
-Perchè sei uscito di casa Hana...-
La sua voce è dolce.
Forse sono davvero la persona più cara, a lui.
Sorrido.
Mi è scappato un sorriso davanti a tutti.
Mi giro e vedo che sono sorpresi.
Non mi hanno mai visto sorridere davvero.
E questo li spaventa.
Oh sì ma che volete che sia voi mi avete sempre classificato per quello
che non sono.
-Ti porto a casa-
MI sento alzare.
Akira mi tiene stretto tra le braccia.
Ma non mi vergogno.
No, mi sento al sicuro, chiuso in una bolla di calore.
MI stringo forte a lui.
E sento che neanche questo si aspettavano.
Ma quante volte devo ripetere che voi non conoscete il vero Hanamichi.
E non vi siete mai interessati di conoscerlo.
-Non puoi-
Chi ha parlato?
Non ho voglia di aprire gli occhi.
La ferita che mi sono procurato in quella stupida rissa fa male.
-Cosa vuoi Rukawa-
Ah è stato il volpino.
Cosa vuole.
Non gli basta avermi ridotto così.
Non gli è bastato il mio corpo.
Ora vuole pure altro.
Le voci si fanno sempre più lontane.
Non capisco nulla.
Non riesco a capire cosa si stiano dicendo.
Sento il vuoto attorno a me.
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