Attenzione: In questo capitolo sono presenti scene con riferimenti
sessuali abbastanza espliciti. Se la cosa vi infastidisce, fermatevi qui .
.
Vi avverto che io non sono il massimo a scrivere
le lemon.. (singh) Inoltre ho tentato di far apparire Sanzo e Goku
abbastanza goffi… cioè, stiamo parlando di Son Goku (uno che solo a grandi
linee sa com’è fatto un corpo nudo) e di Genjio Sanzo (uno che non
toccherebbe una ragazza/o nemmeno con un bastoncino..) quindi, data la loro
poca esperienza, ho deciso di non esporli come dei maestri dell’ eros! Se vi
sembra che la cosa stia male, ditemelo! Buona lettura.
Scintille nella fiamma
parte III -
Cenere
di Eva
Controllati. Ti rendi conto di cosa hai fatto?
Pochi secondi fa L’ HAI FERMATO! Se ne stava andando e TU l’ hai
trattenuto! E, come se non bastasse, ti sei cacciato ancor più nel ginepraio
avvicinando a te questa scimmia…… e ora? Che hai in mente di fare?
Sai che se tenterai di respingerlo ora darai l’ impressione di
essere incostante più di quanto tu non ti senta tale dalla nascita…… ma di
accoglierlo…… non se ne parla!
Lo fissi negli occhi mentre avverti un fugace pizzicore lungo la
spina dorsale.
Le sue labbra ti appaiono come poli magnetici ed il solo guardarle
esalta i tuoi sensi, conducendoti oltre la cinta dell’ autocontrollo che hai
eretto attorno alle emozioni, i desideri…… alla tua umanità.
Lui ti abbraccia…… fa scorrere le dita sulla tua schiena,
tamburellando su ogni vertebra con i polpastrelli……
Un brivido percorre il tuo corpo come un increspatura si allarga in
un limpido stagno.
Il suo viso tinto di un verginale e lieve rossore…… forse per un
po’ d’ imbarazzo…… forse per qualcosa d’altro……
Se mantieni questa posizione per ancora qualche istante ti
ritroverai a baciarlo ancor prima di accorgertene……… quindi…… spostati!
Scivoli al suo fianco e rivolgi un’ esagerata attenzione alla
parete sbrecciata.
“……Vattene……” bisbigli sommessamente. O certo! Operato utilissimo!
“Vattene.” Ripeti acquisendo il tono dispotico ed autoritario che
compone in parte il tuo onnipresente cipiglio seccato.
Stupido.
Dandogli l’ impressione che ti saresti concesso a lui hai edificato
tu stesso la muraglia di specchi che ora tenti disperatamente di scalare,
fermamente convinto che, una volta oltrepassata essa, sarai difeso da
qualsiasi manifestazione esplicita conforme alla tua struttura umana.
Illuso.
Non puoi pretendere, adesso, che lui si allontani da te.
Non puoi dare un estremo vaffanculo al tuo universo e chiedere di
fingerti forte quando ti fa poi comodo.
Non puoi riaprire vecchie ferite e provocarne altre sperando che si
rimarginino senza lasciare cicatrici.
Non puoi vedere l’ unica persona che al mondo t’è rimasta
continuare a bussare supplicante alla porta del tuo animo, e illuderti che
la cosa non alteri il tuo già precario equilibrio.
Tutto si trasforma e, soprattutto in questi lunghi momenti d’
“agonia”, non puoi pretendere di essere al di sopra di questo concetto.
Non puoi fingere di non essere soggetto a bisogni allo stesso modo
in cui non puoi sperare di annullare quest’ ultimi.
Finché rimarrai in vita e sarai un’ entità fisica, dovrai
sottostare a una delle poche cose (forse l’ unica) che prescinde dalla tua
ferrea volontà: la tua natura.
“……Posso stare qui?”
No. Poiché finché la sua presenza affianca la tua solitudine, tu
non riuscirai ad esistere…… a respirare…… a nasconderti da una realtà, un
inferno ridente, in contrasto con la tua visione globale dell’ esistenza
stessa.
“No. Va via.” Rispondi atono.
Credi davvero che sarà sufficiente questo comando?
“…… perché……?…”
Se lo distruggerai……
“Non c’ è un perché.”
……Sarà lui ad odiarti.
“Non sono tenuto a darti spiegazioni, scimmia.”
Silenzio.
Un lungo silenzio immobile……
“Capisco……”
Il suo tono è cambiato. Completamente mutato. La voce tremola
impercettibilmente…
“Prima mi fermi e poi………… ma probabilmente è perché sapevi che
sarei rimasto che hai pensato bene di cacciarmi via dopo………” Nonostante
faccia di tutto per non lasciarti percepire il fremito che scuote il suo
tono, esso suona insicuro come un filo d’ erba in una ventosa prateria……
“… Se… se andavo via da solo non c’ era gusto…… giusto? Non…… non
avrei…… sofferto abbastanza……”
Un singhiozzo represso ti giunge alle orecchie.
Non capisci.
Inizialmente ti è parso tanto sicuro di sé, della sua forza
superiore alla tua… della sua resistenza agli urti…… ed ora……
Spera forse di intenerirti?
Sicuramente no . Ha saggiato la solidità della scorza fredda che ti
ricopre diverse volte in precedenza……
“Giusto?”
Termina.
Ora nella sua voce cogli anche una sensibile alterazione……
Inaspettatamente ti afferra saldamente per una spalla,
costringendoti a voltarti ed a sprofondare in questi suoi pozzi d’ oro,
lucidi di gocce di pianto.
Colto impreparato, rimani basito ad osservarlo, conscio che stia
attendendo una risposta……… che non hai intenzione di concedergli.
“Non dire scemenze.”
Ed ecco il responso! In fondo qualcosa l’ ha ottenuto… anche se non
è esattamente ciò che si aspetta…
Il muro di ipocrisia svolge egregiamente il suo compito.
“ Allora spiegami……”
Non potrai reggere a lungo di fronte a tanta insistenza. Quindi ti
appresti a voltargli le spalle, come hai sempre fatto, come continuerai in
eterno a fare……
Ma sei certo che lui non concorda con questo atteggiamento e,
soprattutto, non vuole diventare uno zelante dipendente che svolge
degnamente il suo compito nel sollevare i tasselli del tuo egoismo………… e per
questo ti trattiene.
La cosa ti fa piacere.
Non vuoi vederlo demordere dal suo obbiettivo… poiché lo vuoi
vicino in questo strano, inconfessabile paradosso.
Desideri che lui continui a cercarti fino alla fine dei tempi,
senza che tu debba mai muovere un passo per il suo diretto interesse.
Questa è la verità.
Lo separi da te…… perché fremi fin troppo per averlo.
Hai paura di non poterlo più sdegnare, di cominciare a sussistere
in un orripilante rapporto simbiotico.
La vostra “relazione” è bilanciata dal tuo continuo dimostrargli
dispregio (il braccio portante) è dal suo incessante esprimerti attaccamento
(il contrappeso), pertanto, hai l’ assoluta certezza che la sua essenza
continuerà a riempire l’ immenso vuoto che ti soffoca……
Senza braccio portante non serve contrappeso, senza contrappeso non
esiste stabilità.
E quando lui si scoprirà svuotato?
Quando verrà da te a reclamare l’ amore che ti ha donato?
Che farai?
Se gli cederai l’ unica tua fonte di vita, morirai e tornerai arido
come un deserto.
Se non lo farai la medesima sorte toccherà a lui e, di conseguenza,
pian piano, anche a te.
Bella merda nh?
Tutto sembra troppo saldo ed esteso per essere modificato… o
calibrato in una direzione diversa…
Sapere che non sei altro che un parassita è abbastanza frustrante,
vero?
“…… spiegami……” sussurra in un soffio.
Rotto. Non ce l’ hai fatta.
Nel fissarlo negli occhi senza sapere che dire hai compreso che non
servono parole, nell’ assalire d’ improvviso le sue labbra trasportato dalla
passione hai capito che l’ autocontrollo è una stronzata infame creata per
tutelare la tua impassibilità……
………Bugie. Te ne pentirai amaramente. Garantito.
Ma, per ora, non te ne frega un cazzo.
Vi avvicinate e vi allontanate, vi avvicinate e vi allontanate….
Senza toccarvi. Sempre più prossimi al punto di rottura.
Nulla ti è stato chiesto.
Ti sei limitato ad acconsentire, finalmente. Ed ora i vostri corpi
si attraggono l’ un l’ altro come gli estremi opposti della medesima
calamita ricurva…..
Tempo fa hai sentito volgarmente dire da Gojyo, che l’arte di far
godere un’ amante è insita nell’uomo come quella di nuotare è insita nei
cani.
Non sai di saperlo fare, fino a quando non ti immergono nell’acqua.
Non ci hai mai creduto.
Lui si stringe a te, cominciando a molleggiarsi appena,
sensualmente, per accogliere le tue piccole spinte…… cerca un tuo orecchio
in cui ansimare il crescente piacere che sta provando. Tu fai altrettanto,
mentre lui si appiglia con forza alle tue spalle…
Nel constatare che i gemiti di piacere e i richiami di desiderio
aumentano ad ogni spinta, dopo solo un paio di tentativi andati a vuoto, il
piacere comincia a travolgerti quando finalmente senti di averlo penetrato.
Né tu né Goku sembrate intenzionati a fermarvi per attendere che lui si
abitui, in modo da accoglierti dentro di sé senza soffrire. Lo senti versare
qualche lacrima di dolore sulla tua spalla, quella nella quale nasconde il
viso. Impietoso, continui a penetrarlo a ritmo serrato e lui non sembra
protestare.
Dalle tue labbra non trapela alcun lamento neppure quando le sue
unghie ti si conficcano nella carne.
I rantoli si fanno sempre più forti…
Poi, un’ esplosione di luce bianca tra l’iride e la palpebra chiusa
ti scuote assieme al fremito dell’ orgasmo.
Perdi ogni controllo e ogni cognizione del tempo…… e riprendi una
visione d’insieme della realtà, seppur puntinata e distorta, solo quando lui
ti mordicchia gentilmente il lobo d’ un orecchio, ed emette un mormorio d’
insoddisfazione……
A quanto pare l’ estasi ha colpito solo te………
Che vuoi farci? È la prima volta……
Ti lasci cadere disteso sul suo petto, sentendolo sollevarsi ed
abbassarsi, imperlato di sudore leggero.
Sollevi lentamente lo sguardo ed incontri i suoi occhi.
Lui ti guarda con un viso arrossato e un po’ corrucciato e sai che,
tacitamente, ti chiede qualcosa. A te pare splendido a tal punto che non sai
se restare incantato a ammirarlo o accarezzarlo, nello stesso modo in cui,
quando lui ti si è premuto contro l’hai visto tanto tenero e tanto eccitato
da non sapere se stringerlo forte o prenderlo e possederlo appieno con la
forza….
Finalmente solleva le coperte, e puoi respirare un’aria che non sia
saturata e rarefatta dall’eros.
Prima che tu possa dire o fare qualsiasi cosa, ancora una volta,
lui ti butta le braccia al collo e ti sussurra qualcosa piano.
Occorrono un paio di minuti per regolarizzare il respiro. Ma tu non
hai certo fretta…devi conservare ogni istante…anche quello, in cui gli baci
piano la testolina…in cui, per la prima volta, stringi con tanta sicurezza
il suo bel corpo…
Lui ti stampa un bacino sulla guancia, di quelli umidi da bambino,
che ti intenerisce un poco….
“Mettiti giù…”
Non capisce cosa tu intenda fino a quando, come un perfetto automa,
non si sdraia come gli hai comandato di fare……fino a che non ti sente
baciargli piano il petto…per poi scivolare giù, giù…..sotto alle
lenzuola,…le tue mani sfiorano fremendo il suo basso ventre.....allora
comprende le tue intenzioni... e immagini che abbia constatato di essere già
al limite.
Ora state tirando una corda… tu un capo e lui quello opposto. La
certezza che lui avrà una presa salda ancora per poco ti affascina…
Senti i mugolii che emette farsi poco a poco più sonori mentre ti
prendi diabolicamente cura di lui con l’ ausilio di mani e bocca…
C’ è da dire che siete entrambi un po’ impacciati… ma né tu, né lui
avete mai avuto l’ occasione di “farvi le ossa” sul campo… quindi non notate
la rispettiva e palese goffaggine.
La corda si sta lacerando e capisci che lui è in bilico tra la
ragione e l’ abbandono……
“S…San-”
Lo senti mormorare suoni sconnessi e non afferri il significato del
messaggio che tenta di trasmetterti..
“St-.. o-.. –per-…- ferm-”
Al fine di intendere ciò che tenta di dire, risali il suo corpo
sfiorandogli un capezzolo con le labbra e portandoti all’ altezza del suo
volto, sfiorandogli la gota con una mano… mentre l’ altra……
La sua schiena si flette in uno spasmo di piacere nello stesso
istante in cui dalle sue labbra sfugge un acuto gemito……… e la sua
eccitazione si rovescia sul tuo ventre piatto……
“Oh…Merda!” lo senti esclamare.
Inutile dire che ti senti un poco imbarazzato ma fai l’ impossibile
per non darlo a vedere……
“Mi… mi dispiace…” Respira affannosamente e, con movimenti lenti e
sforzati, dimostrandosi più lucido di quanto non sia, raccatta dal pavimento
la sua maglia con la quale comincia a sfregarti e tamponarti l’ addome,
assumendo un fare disagiato e colmo di vergogna, mormorando solo scuse
confuse:
“Mi spiace… ti prego scusami…o Cristo…… scusami…”
Come al solito, noti che dal suo punto di vista la faccenda
collassa inesorabilmente nel tragico; da parte tua trovi che il tutto sia
piuttosto ridicolo…
“Mi hai preso per un marciapiede? Dammi qua…” ti stendi, afferri la
stoffa e la passi velocemente sulla zona incriminata per poi gettartela alle
spalle.
“Va meglio ora, no?”
In tutta risposta lui si abbandona su di te, stringendoti la vita
con forza.
“Scusa..” bisbiglia per l’ ennesima volta.
“Non è successo nulla, basta, smettila…” tenti di rassicurarlo
(come solo tu sai fare.. o credi di saper fare)……
Senti il suo cuore pulsare con violenza, in dissonanza con il tuo.
Ti lascia dei piccoli baci umidi sul fianco e struscia per un po’ il faccino
contro la tua pelle candida…
“Mi dispiace…” non ha ancora ripreso le redini del suo respiro, che
risulta altalenante, pesante e spesso soppresso.
“Ancora? Dai, sta buono…”
Insinui le dita tra i suoi capelli e, per qualche minuto, rimani a
bearti della loro morbidezza.
“Sanzo?”
Ti richiama ma non ti osserva.
“Nh?”
Ti aggrada molto il tono con cui pronuncia il tuo nome…
“Non abbandonarmi mai…”
Solleva il viso e ti regala un sorriso immenso… tanto grande e
bello da colmare il cielo…
Poi riabbassa il capo e lo nasconde ancora una volta nel tuo
fianco…
Le tue labbra si incrinano nell’ amarezza d’ un sorriso stanco…
Quelle parole ti hanno fatto sussultare, inasprendo i tumulti che
infuriano nel tuo spirito…
Senti il suo respiro farsi regolare, ritmato, il soffio tranquillo
di un dormiente.
Sembra così sereno….
Tu…… invece……… ti senti spezzare in due al passare di ogni secondo.
Il te stesso distrutto si allontana percorrendo lentamente una
strada buia, sparendo dietro un angolo, così vicino eppure irraggiungibile.
Ti sciogli con delicatezza dal suo abbraccio e scivoli al suo
fianco, stringendolo a tua volta. Prendi le sue braccia, con scrupolosa
attenzione a non destarlo , e te le poggi laddove può sembrare che lui stia
ricambiando la stretta.
E così, al fine, a cercare una tenerezza sei tu…
A questa consapevolezza, ti limiti ad un sospiro amaro e triste…
Appoggi la testa sul suo sterno, imprimendo nella mente quel
battito deciso e forte, nel disperato tentativo di infondere quella serenità
vagamente ingenua al tuo cuore straziato dal dubbio.
Che stronzata.
Il cuore altro non è che un muscolo. Pulsa indipendentemente dalla
tua volontà.
Non puoi impartirgli ordini.
Tenti di mandare a memoria il calore emanato dalla sua pelle. Quasi
ti sembra che un flusso lavico scorra tra il suo derma ed il suo epidermide,
sprigionando un’ energia che scioglie le profondità del tuo animo.
Vorresti solo stringerlo forte… tanto forte. E vorresti che lui
facesse altrettanto, soffocandoti piacevolmente nella sua stretta.
“………” vuoi bisbigliare una parola ma non ci riesci.
Temi che lui possa sentirti……
“Buona notte……” sussurri mestamente dirigendoti verso il bagno….
È doloroso, vero?
È stato bello, vero?
Ma non può, non deve durare.
E non durerà.
Eccoti qui, ancora nello specchio.
Ma ora sei diverso.
Sei sporco. Sudicio.
Guardati dannazione!
Se ora Komyio Sanzo ti vedesse si metterebbe a ridere… o a
vomitare.
Ledies and Gentleman, ecco a voi Genjio Sanzo.
-Mi dispiace… mi dispiace…-
Oh certo! Adesso ti dispiace. Ma prima? Quando avresti potuto
evitare tutto questo? Quando avresti Dovuto evitare di perdere l’ immagine
dell’ uomo che con anni ed anni di fatiche eri riuscito a mettere insieme?
Quando avresti potuto evitare di ammazzare definitivamente la persona che ha
rinunciato alla sua esistenza per preservare la tua?! A che pensavi allora,
mh? A quello che volevi? A quello che tu stesso volevi? E fino ad oggi a
cosa hai pensato? In nome di quale ideale o entità fisica hai agito? Per te
stesso…? Davvero?
E hai mica pensato che ciò che hai fatto è “leggermente” in
contraddizione con tutto quello in cui hai sempre creduto?
……………
La coscienza di essere ributtanti è frustrante vero?
Genjio Sanzo il salvatore…
Salvatore un cazzo.
La conosci questa sensazione, nevvero?
Quell’intreccio d’autocommiserazione e godimento nel sentire che
per gli altri sei un’icona, mentre in realtà sei solo una merda.
T’ è piaciuto questa notte, vero?
Oh, ma non dire che non l’ hai voluto.
Oh, schifoso sì, falso pure.
Avevi bisogno di lui vero?
E la cosa che più ti terrorizza è che, nonostante il rimorso e lo
strazio che provi, ancora quel desiderio non è svanito, quella voglia di
averlo, di fare tuo quel fragile corpo, di andare a letto con lui…? No…non è
così… tu hai l'intenzione…di fare l'amore……………tu vuoi fare l'amore con Goku…
vuoi essere amato da lui, vuoi essere ……protetto da lui……?
Sai che lo rifaresti…… ancora e ancora…e ancora.
E te ne vergogni.
Osservati.
Quella che sembrava la prova tangibile ed inconfutabile del vostro
nuovo legame così intimo è ora spoglia di ogni poesia… e rimane una macchia
di sperma su un corpo nudo…
Tutto è bruciato… è rimasta solo cenere.
Nulla più da distruggere, niente materia prima per ricostruire…
Solo due misere scelte.
Prosegui per la strada che hai scelto o…… torni da dove sei venuto,
nel luogo che tu stesso hai distrutto… ripartendo dal nulla.
Qui non sei solo.
Là sì.
E per questo fa in fretta. Veloce. Corri da ovunque tu sia verso la
meta che hai deciso di prefiggerti…………
………………prima che anche la cenere venga spazzata via dal vento……
“Goku?”
“Mmmh..”
“Goku?”
“Sì,Sanzo?” Si stiracchia.
Il suo largo sorriso…… il suo viso appagato come quello di un bimbo
dopo un lungo gioco…
“Hakkai e Gojyo hanno deciso di prender casa da queste parti.”
“Si , lo so, perché?” ingenuo… come sempre…… ma va bene così.
“Tu rimarrai con loro.”
“C… che….”
…….
Devi dirglielo. Devi. Non essere codardo fino al punto di lasciarlo
in silenzio…
“Domani parto.”
C’ è chi dice che possedere la coscienza necessaria a prendere
delle decisioni nel nostro interesse e in quello altrui ci aiuta a scoprire
noi stessi……
“……cosa?”
Il sorriso gli muore sulle labbra.
……Ma ora, sei davvero stato tu a prendere una decisone?
“Torno a Cho-an.”
Lo hai sempre saputo……
…… oltre ogni timore…… faccia a faccia con l’ abbandono……
…… scappa, prima che tutto crolli.
Fatta anche questa. Ragazzi e ragazze, non so voi, ma io adesso
proporrei un bel applauso per il nostro signor bonzo…
Non perdete il prossimo cap. “ SE DOVESSI MORIRE DUE VOLTE” .
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