Ciao a
tutte/i, finalmente sono tornata con una nuova fic su Slum Dunk il mio manga
preferito.
Spero apprezzerete la storia e che vi divertiate a leggerla.
Per narrare userò la scrittura normale, mentre per i pensieri il corsivo.
I disclaimers già li sapete.
Buona lettura (spero)
Hikaru
Scherzi del
destino
prologo
di Hikaru
Stavolta avrebbe scoperto la verità.
Sua
madre in questo periodo si comportava in maniera decisamente strana.
E suo
padre non era certo da meno.
All’inizio aveva pensato che la causa delle loro stranezze fosse l’imminente
causa di divorzio, ma c’era qualcosa che non quadrava.
I
suoi genitori non sembravano affatto preoccupati.
Non
c’era tensione fra loro e se da una parte era felice di questo dall’altra
non poteva fare a meno di chiedersi il motivo della loro serenità così fuori
luogo in un momento così difficile.
Ma
stasera avrebbe finalmente scoperto cosa nascondevano.
Non
era stupido.
Aveva
capito dal loro nervosismo che stasera sarebbe successo qualcosa di
importante.
Aveva
detto ai suoi genitori che usciva coi suoi amici e invece era rimasto
nascosto aspettando che uscissero per seguire uno dei due, ma non aveva
previsto una cosa…
Ma dove staranno
andando? E insieme poi? Non ci capisco più niente…
Senza
indugiare si mise a seguirli.
Erano
decisamente eleganti.
Proprio non capiva cosa dovessero fare insieme.
Ormai
erano separati già da due anni e qualche settimana fa lo avevano informato
della loro decisione di divorziare.
Avrebbe voluto dire qualcosa, cercare di fargli cambiare idea, ma sapeva che
ormai non c’era più niente da fare.
Era
troppo tardi.
Così
aveva preferito non dire niente.
In
fondo sapeva che gli volevano bene, che gli sarebbero rimasti vicini in
qualsiasi situazione e che poteva sempre contare su di loro.
E
questo gli bastava.
Doveva bastargli.
Aveva
seguito i suoi genitori fino ad uno dei più rinomati ristoranti della città.
Era
sempre più confuso.
Cosa
stava succedendo?
Li
vide fermarsi a chiedere informazioni e poi dirigersi ad un tavolo dove
erano sedute altre due persone.
L’uomo sconosciuto si fece incontro a sua madre dandole un bacio sulla bocca
mentre la donna accanto a lui si alzava per baciare suo padre.
Ma
cosa sta succedendo? Chi sono quelli e perché hanno baciato i miei genitori?
Non posso pensare che… che siano… no, non è possibile.
Hanamichi non voleva credere a quello che aveva visto.
Sua
madre…
…con
un altro uomo.
Suo
padre…
…con
un’altra donna.
Non
poteva crederci.
Da
dove diavolo saltano fuori quei due?
Ripresosi un po’ dallo shock iniziale si mise ad osservare attentamente
quelli che sembravano essere i nuovi compagni dei suoi genitori.
La
donna era decisamente molto bella.
Aveva lunghi capelli neri che posavano dolcemente sulle sue spalle,
incorniciandole l’ovale perfetto del viso.
Sul
viso un’espressione calma e rilassata.
Spostò poi l’attenzione sull’elegante uomo accanto a sua madre.
Decisamente tranquillo e composto, il sorriso gentile, i capelli nerissimi
in netto contrasto con la giacca beige.
Osservò poi l’espressione serena sul viso dei suoi genitori.
Sembrano felici…
pensò tristemente il rossino.
Rimase nascosto ad osservarli mentre cenavano e parlavano amabilmente fra
loro.
Era
difficile accettare che i suoi genitori avessero trovato dei nuovi compagni,
ma vederli addirittura cenare tutti e quattro insieme era decisamente
inaccettabile!!!!
Cosa
diavolo si erano messi in testa?
E
perché non gli avevano detto niente?
Questa situazione non gli piaceva per niente…doveva assolutamente fare
qualcosa, non aveva intenzione di essere preso ancora in giro.
Stava
per uscire allo scoperto ed affrontare i suoi genitori quando…
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Questo sicuramente non era quello che si aspettava.
Sapeva che i suoi genitori avevano dei nuovi compagni e avevano intenzione
di risposarsi, ma sinceramente non si sarebbe mai immaginato di vederli
cenare tutti e quattro come dei vecchi amici.
Non
ricordava da quanto i suoi genitori fossero divorziati, ma nonostante tutto
aveva sperato che un giorno sarebbero tornati insieme e invece…
Si
soffermò ad osservare la donna accanto a suo padre.
Non
era sicuramente giapponese.
Era
molto bella e quei ricci rossi le davano un’aria quasi ultraterrena.
Aveva
un sorriso aperto e sincero e uno sguardo molto dolce.
Sembrava così fuori posto in mezzo a tutta la gente del ristorante…
Rivolse poi l’attenzione all’uomo che teneva la mano di sua madre.
Lui
era giapponese, lo confermavano i suoi occhi scuri e i capelli nerissimi.
Lo
osservò con attenzione.
Sembrava molto gentile e premuroso, ma c’era un che di strano nel suo modo
di fare, era come se… come se… non sapeva come spiegarselo, ma aveva una
strana sensazione…
Ora basta, l’unica
cosa da fare è affrontarli e…
Aveva
deciso di raggiungere il tavolo dei suoi genitori quando un’ombra attrasse
la sua attenzione.
Ma quello è…
“Sakuragi!!!!!!”
“Sendo!!!!!!!”
I due
ragazzi erano decisamente stupiti di trovarsi lì.
“Cosa
ci fai qui porcospino?”
“E
tu?”
“Beh
io, ecco io…beh, non sono certo affari tuoi”
“Non
ti pare di essere un po’ scortese?” rispose l’asso del Ryonan col solito
sorriso sulle labbra.
“No,
non mi pare. Non mi piace andare in giro a raccontare gli affari miei”
“ Non
volevo certo farmi gli affari tuoi, solo mi chiedevo come mai sei qui e da
solo poi”
“Non
mi pare che tu sia accompagnato” osservò il rossino.
Sendo
stava per ribattere quando una voce interruppe la loro discussione.
“Hana-chan , tesoro, cosa fai qui?”
Hanamichi si girò e si ritrovò faccia a faccia con sua madre.
“Ah…
mamma…ciao…”
Akira
strabuzzò gli occhi per la sorpresa.
“Questa sarebbe tua madre??????” chiese indicando la donna davanti a
loro.
“Aki-chan, ma… come…cosa fai qui?”
“Papà…ecco io…”
Stavolta fu il rossino a restare di sasso.
“Que…questo è…è…tuo padre?????”
“Insomma che sta succedendo?” chiesero altre due voci.
“Papà…” mormorò Hanamichi.
“Mamma…” gli fece eco Sendo.
“Cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa???????” gridarono all’unisono.
“Questa è tua madre?” chiese il rossino sempre più confuso.
“E
questo è tuo padre?” domandò il moro.
“Qualcuno vuole spiegarmi cosa sta succedendo qui?” chiese Hanamichi con
tono calmo ma risoluto, guardando i genitori con severità.
“Sarà
meglio sedersi” propose la signora Sakuragi.
Al
tavolo regnava il silenzio più assoluto, poi il padre del rossino prese la
parola.
“Credo che la cosa migliore sia presentarci e poi cominciare a raccontare la
storia dall’inizio”
“Sì,
lo credo anch’io” disse la signora Sendo.
“Bene… io mi chiamo Yoko Sakuragi e sono la mamma di Hanamichi come ormai
hai capito”
“Io
invece sono suo padre, Hideaki Sakuragi”
Silenzio.
“Io
sono la mamma di Akira, Rika Sendo”
“E io
suo padre, Kazuko Sendo”
Di
nuovo silenzio.
Nessuno osava guardare in faccia il proprio figlio.
Poi…
“Voglio solo sapere due cose” intervenne il rossino.
“Dimmi pure tesoro” rispose la madre.
“Perché non me lo avete detto prima?”
I
suoi genitori si guardarono un momento negli occhi, poi sua madre gli prese
una mano fra le sue e gli parlò col tono più dolce e sincero.
“Abbiamo pensato fosse meglio… dopo i momenti “difficili”… che hai passato
noi… volevamo evitarti altre preoccupazioni… L’incontro di stasera serviva a
prepararci psicologicamente per affrontare un argomento molto delicato con
voi. Volevamo parlarvene questo week-end ma…”
“Quale argomento delicato?” chiese Akira.
“Beh,
ecco… noi…avremmo deciso di andare a vivere tutti e sei insieme in una
grande casa prima di… di sposarci…” disse con calma Rika, aspettando la
reazione dei due ragazzi.
Il
moretto era rimasto decisamente shockato dalla notizia, mentre il rossino se
ne stava zitto con lo sguardo apparentemente indifferente, ma con la rabbia
repressa nel cuore.
“Voglio sapere solo un’ultima cosa – disse Hanamichi rivolgendosi verso i
genitori di Sendo – Voi amate davvero mia madre e mio padre?”
Kazuko e Rika lo guardarono dritto negli occhi e senza esitazioni risposero:
“Sì”
“D’accordo, a me basta questo” disse il rossino alzandosi e uscendo dal
ristorante.
Hanamichi…
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