Scelta d’amore

-Kaede’s Diary-

By elyxyz


Capitolo 29

(In corsivo, il diario di Kaede)

 

POV di Hana.  


Kawata è ritornato.
Sento una gioia sconosciuta, nel rivederlo.. nel suo sorriso incoraggiante..

Voglio bene a quell’uomo.
In fondo, tiene tra le sue mani la mia vita.
Guardo quel letto.
Non ho detto il mio corpo, bensì la mia vita. 
 

Ripercorro le sue parole, di poco fa.
Ha chiesto un consulto ad un famoso luminare, per il caso di Kaede.
E vuole tentare una tecnica sperimentale di stimolazione..  

Non ci ho capito granché, ma è una cosa buona.
Mi basta. 

Tutto va bene, purché si provi..
Il tempo passa, e non è più nostro alleato..  

No, no.. niente pensieri cupi, oggi..

Ho già rimosso le cattiverie di Sumai-stronzo.
Saito-san è anche venuta a salutarmi, allegra, e Kawata sembra incoraggiante.. 

“Datti una mossa, Volpe.. O ti prendo a testate!!” lo ammonisco, sorridendo.

 

10 Agosto. Martedì. “Noia.
Nh.. sto aspettando che cali un po’ il sole per andare a giocare.. mi si è rotto anche il condizionatore.. l’addetto -idiota- ha detto che hanno un sacco di richieste e che devo attendere paziente.. paziente un cazzo.. c’erano 31 gradi a mezzanotte..” 

“Immagina un caldo letto su cui sei costretto a rimanere sdraiato, perché la schiena ti fa troppo male, per restare seduto.. immagina il lenzuolo soffocante, tutto appiccicato sulla pelle sudata.. il cuscino che trasuda calore, l’afa che ti sale tutt’attorno, la gola secca e tua madre che è uscita senza degnarsi di portarti il bicchiere d’acqua che le avevi chiesto.. e poi dimmi chi era messo peggio..” lo sfido.

 

11 Agosto. “Che palle!!
E’ l’unica cosa a cui so pensare.. fa un caldo boia, fuori…ho persino rinunciato ad andare al campetto..
Devo essermi beccato una mezza insolazione, ieri pomeriggio.. dopo neanche un’ora, mi è venuto un gran mal di testa, e il mondo girava e girava…forse mi sono disidratato troppo..
Sono rimasto mezzo incosciente sotto l’ombra di un albero, ed è finita che mi sono addormentato.. è passato un operatore ecologico, a svegliarmi, che era già sera..
Adesso sto meglio, ma mi sento ancora un po’ intontito, meglio che vada a letto..”

“Baka Kitsune incosciente!!” –gli sbraito contro- “Ma ti sembra il modo??” mi fa preoccupare, questo suo comportamento a volte sconsiderato.. prende troppo alla leggera i suoi limiti..

 

12 Agosto. “Sole splendente, afa infernale..
Adesso vado da Ayako a rapirla, minacciarla, supplicarla o fare qualsiasi altra cosa..
Voglio notizie sul Do’aho!!!!
Nh.. stanotte ho sognato che eravamo su una nave, lui è caduto in mare, Aya –ignara dell’emergenza- aveva in mano un salvagente, e io non riuscivo a comunicarle il pericolo che l’Idiota stava correndo!!
Oh, Kami.. Freud direbbe che il mio inconscio è di una banalità sconcertante.. ma sono sempre stato così prevedibile e scontato?? Nh..”

“Eviterò di infierire, lo prometto.” Esclamo solenne, ridendo.

 

13 Agosto. Venerdì. “Ci sto lavorando su. Giuro.
E’ che.. nh.. le variabili sono molte.. le telefono? Vado da lei? E se mi apre suo padre? E se è in vacanza? (ipotesi plausibile) e se invece vado da lui? Da Mito? Da Akagi?? (no, per carità: e se trovo la babb.. sua sorella??) Mpf.. 

Oggi iniziano i 3 giorni di Obon.
Io non sono particolarmente tradizionalista, e non è neppure una festa nazionale.. ho deciso comunque di fare un salto da mamma e papà, e accendere un incenso sulla tomba di famiglia.
Non sia mai che la Stirpe dei Rukawa mi si rivolti contro..”

“Sì, ecco.. non sfidiamo le ire funeste degli antenati, che già siam messi bene…”

 

14 Agosto. “Mika-san è venuta a riassettare casa.
Maeda ha incastrato un incontro tra due suoi buchi…
Ci teneva a rielaborare l’esclusione dal Torneo.. poraccio..
L’eliminazione dello Shohoku è l’ultimo dei miei pensieri, ora.
Col Do’aho che.. che.. nh.
Ok. Ho svuotato il sacco.
Sia chiaro: non sono sceso in particolari privati, o altro..
Mi sono limitato a riassumere un paio di eventi, e cosa essi hanno suscitato in me.. se vuole succosi resoconti su cui ricamare, può benissimo leggersi il mio diario…che naturalmente mi sono premurato di non portarmi dietro, non sia mai…
Vista la parcella che mi presenta quel ladro legalizzato, mi sono permesso di confidargli il mio recente disagio, nei confronti di Sakuragi..
Dicono sia il miglior analista in circolazione, ma quando l’ho visto sfregarsi le mani, sopprimendo a stento un sorrisetto alla ‘lo sapevo, lo sapevo!!’ ho seriamente pensato di cambiare consulente..
Cosa da annotare: mi ha detto di tentare.
Sì, di buttarmi, insomma.
Gli ho fatto notare il precario (disastroso?) rapporto che ci lega, ma lui sembra convinto che..
Beh, sì, che.. che il comportamento di Hana sia contraddittorio, e che, insomma.. il gioco potrebbe valere la candela.. la fa facile, lui!!!
Sembra ostinarsi a ignorare un piccolo, irrilevante particolare..
L’Idiota è etero.
Sfigato quanto vuoi, ma palesemente non gay..
Mi odia (credo che questo punto sia universalmente riconosciuto).
E’ già innamorato di una.. una.. beh, ‘di quella’.
E io -a suo avviso- dovrei buttarmi da bravo kamikaze verso questa missione suicida..
Fantastico!
Chi è che va aiutato, tra noi due??” 

“Tu però avevi bisogno di una spintarella!!” gli faccio notare. 

“Abbiamo raggiunto un accordo, tenterò ‘qualcosa’ se Hanamichi me ne offrirà la possibilità.. non sono così disperato da farmi male consapevolmente.. sadico sì, masochista, no.”

“Se lo dici tu..” ribatto, poco convinto..

 

15 agosto. “Il mio tutore si è preso il disturbo di telefonarmi, per sapere come sto.. Nh.. non ricordo nemmeno più quanti mesi sono passati, dall’ultima volta che mi ha chiamato.. comunque.. basta che continui a versarmi l’assegno mensile, e poi tutto va bene.. piuttosto che avere il suo fiato sul collo..”

“Quello stronzo.. bastardo.. se mi arriva tra le mani…” ok, calma Hana, non serve a niente agitarsi ora..

 

16 Agosto. Lunedì. “Grossa news:
E’ arrivata la mia Convocazione alla Nazionale Juniores!!
Non riuscivo a crederci…
Nh.. sia chiaro: io so che DOVEVA arrivare..
Ma, quando ho avuto la lettera tra le mani… Kami!! L’ho riletta 10 volte..
Per 20 secondi (non di più) ho pensato che potesse essere uno scherzo (di gusto molto molto infimo) però poi ho visto i timbri ufficiali della Federazione, e tutto quanto..
Sono corso da Mika-san a fargliela vedere.. povera vecchietta… devo averle tolto 3 anni di vita, per il modo in cui l’ho travolta, entrando a casa sua..
Ho già annotato la data della partenza e il luogo del ritiro.. ma un po’ più vicino, no?” 

“Ma di cosa ti vai a lamentare??” lo rimprovero, per dovere..

 

17 Agosto. Martedì. “Sono andato da Aya.. con la Convocazione in tasca come alibi, o ragione, non so.. comincio a non riconoscermi più.. dov’è finita la mia invulnerabilità?
Strano, ritrovarmi davanti alla sua porta.
La governante –Mitani-san- mi ha riconosciuto subito, sembrava felice di rivedermi, dopo tanto… mai quanto lei.. mi ha abbracciato forte, troppo eccitata per ricordare che adesso abbiamo un rapporto stabilito su altri livelli.. ma, in fondo, lei non l’ha mai deciso.. sono io, che ho scelto per entrambi.. e lei, paziente, ha accettato le mie decisioni senza diritto di replica..
Mi ha trascinato dentro, strattonandomi per una braccio, e mi ha portato nel suo salottino privato.. quante ore abbiamo passato lì dentro, da piccoli??
Quante colazioni? Quante merende?
Quanti litigi?
Quante risate.. 

Mi ha chiesto cosa desiderassi bere, accomodandoci su quel divano che mi ha visto addormentarmi migliaia di volte..
Davanti ad una pocari sweat (temo che Mitani-san si sia un po’ risentita: voleva farmi portare uno dei suoi infusi fatti in casa, con i suoi leggendari biscotti, con cui ci rimpinzava da piccoli) lei mi ha rassicurato di essere sola in casa, e -se devo essere sincero- la cosa mi ha tranquillizzato. 

L’esser venuto lì, non cancella il mio rancore verso quella dimora, verso Miyamoto-san, che ancor’oggi ritengo –a torto o a ragione, non so- in parte responsabile della tragedia che ha investito la mia famiglia.. Non posso impedirmi di credere che, se lui non avesse proposto a mio padre di compiere quel viaggio d’affari, suggerendogli di portare mamma con sé, adesso non sarei solo al mondo.. li avrei qui, ora.. lei in cucina e lui davanti alla tv, o con il suo giornale in mano..
Ma è inutile rinvangare ora..

Abbiamo divagato per un po’, su mille ricordi, su tante sciocchezze, sciocchezze felici.
E poi siamo giunti al punto.. se lo aspettava, lo so.. la conosco, ormai.
E quando vuole fare la stronza, sa come fare..
Era abbastanza palese che la mia non fosse una visita cortesia, per il the delle cinque.. 

E visto che con Aya i giri di parole non servono, (sono mai serviti?) le ho sputato un diretto:
“Notizie sul Do’aho?” con un’inflessione dannatamente troppo vibrante, per i miei gusti.

Lei, in risposta, mi ha sorriso, in un modo dolce… materno, direi.
“Ho chiamato Akagi giusto ieri, per sapere qualcosa.. Anzai è andato a parlare con la signora Sakuragi, e le ha dato l’indirizzo di un buon centro di riabilitazione.”
“Dove?” l’incalzo, senza remore.
“Non lo so!” –replica lei, con un’alzata di spalle- “Neppure il Capitano lo sapeva.. ha detto però che è parecchio lontano..” 

‘Lontano dalle tentazioni della squadra.’ Sono convinto sia il pensiero di entrambi.”

“Lo credo anch’io.. quando ci ha portato l’indirizzo del Centro, ha spiegato che lui l’aveva già consigliato ad altri giocatori infortunati, in passato, perché è specializzato nel recupero di atleti.. non ha poi fatto mistero che considerasse positiva la lontananza da casa, durante il periodo della riabilitazione..”

“Nh..” passeranno secoli, prima che possa rivederlo..
“Dovrebbe partire tra qualche giorno, pensavamo di andare a salutarlo in stazione, tutta la squadra..” m’invita, speranzosa.
“Io non verrò.” decreto lapidario. 

Mi guarda stupita, dilatando le pupille, senza impedirselo: “Pensavo aveste superato questa fase…” chiede, quasi risentita.
“Non ha senso che io venga..” chiarisco, sbuffando.
“Ma…” tenta lei, cercando di farmi ragionare.
Sa che è una partita persa in partenza, ma Ayako è fatta così.. 

“Non sono convinto che gli farebbe piacere, la mia presenza..”

“E COME FAI A DIRLO!!” Gli grido, alterandomi.

“Perché ne sei certo?” ritenta.

Come fa a ignorare l’evidenza??
“Penso desideri i suoi amici, intorno.. non me.
Noi non siamo amici.” Discorso chiuso.

La vedo chiudere di scatto l’harisen, in un moto di rabbia maltrattenuta.
(ma da dove spunta?)

“Bene, Rukawa!” –mi sibila- “Ostinati a fare le tue scelte sbagliate, a trincerarti nelle tue confortevoli solitudini, rotolati nella tua coerenza, e spreca l’occasione perfetta per cercare di costruire qualcosa!!” e sbatte il ventaglio sul basso tavolino di cristallo davanti a noi.. 

‘Sua madre farebbe un infarto, se lo scheggiasse.’ Ricordo di aver pensato, per non dar spazio alle sue parole, dannatamente troppo sensate, per i miei gusti.

Ayako si è calmata, fissandomi meno battagliera.
Impostando un tono dolce, quello che usava per farmi ragionare, mi ingiunge: “Promettimi che ci penserai su..” 

“Nh..” -non sono mai riuscito a rimanere indifferente alle sue preghiere, e lei lo sa.- “Non garantisco nulla, però.”
“Lunedì prossimo, alle 15.30 davanti alla stazione.” M’informa, spiccia.
“Ma io non ho detto che..” farfuglio, contrariato.
“Ok, ok..” conclude, accondiscendente, sventolando una mano distrattamente, come a liquidare una quisquilia da poco.
Lei sorride, riacciuffando il buonumore di sempre.
Sembrava che mi avesse in pugno. 

Mi ha costretto (letteralmente) a fermarmi a pranzo, con lei.
Quando ha avvisato Mitani-san, la governante si è messa ad illustrarmi tutto il ben-di-Dei che avrebbe fatto preparare, per festeggiare la mia presenza..
Lo ammetto, è stato piacevole farmi coccolare un po’ così. 

Aya era assolutamente entusiasta della mia Convocazione, quando le ho fatto leggere la lettera.
“Se escludono te, chi dovrebbero pigliare??!!” ha protestato, retorica, dandomi una pacca sulla spalla, piena di convinzione. 

Abbiamo trascorso il pomeriggio ad ascoltare musica, a chiacchierare (lei), a rinvangare disastri.. le ho distrutto mezza camera, quando l’ho convinta a montare un canestro da minibasket dietro la porta.. “Non è roba da signorine!!” protestava Mitani-san, accigliata più che mai.. e allora noi sgusciavamo via, dalla porta di servizio, e andavamo nel retro della casa, dove nessuno ci disturbava.. 

La sera è arrivata senza che me ne accorgessi.. per la prima volta dopo tanti giorni, il tempo è volato via.
Accompagnandomi all’uscita, mi ha fatto promettere di rivederci, -io e lei- prima del Ritiro con la Nazionale. 

Le ho detto che sì, si poteva fare..

Prima di allontanarmi, mi è venuta in mente una cosa: “Ayako..” -le ho detto- “ma tu non hai intenzione di passare il resto delle vacanze a Izu, nella casa al mare?” ricordo bene che, tradizione decennale, le nostre famiglie passavano lì l’estate, in attesa dell’inizio della scuola.

La vedo fissarmi, mezza inorridita e mezza giocosa: “Scherzi??!! Per rischiare di trovarmi Ryota fuori dalla porta ogni giorno, con la pretesa di tener lontani i malintenzionati giovanotti che mi girerebbero intorno?? Mi farebbe uscire con una tuta da sub, anche di notte..” scherza, esasperata.
“Vuol dire che gli resterai alla larga il più possibile?” chiedo, perplesso.
“Oh, IO non l’ho mai detto..” recita, sibillina..
“Mi sa che non sono l’unico che avrebbe bisogno di chiarirsi con se stesso..” insinuo, a mia volta.
“Come, prego? ..cosa intendi insinuare??” chiede lei, stupita.
“NH.. moi?
Assssolutamente niente, Aya-chan..” ribatto, sornione. 

E’ arrossita, sarebbe inutile tentare di negare l’evidenza..
“Ru, io..” farfuglia, incerta..
“Sono già straordinariamente bravo a incasinare la mia vita.. non sono la persona più indicata a cui chiedere consigli..” l’avverto.
Sbuffa, abbracciandomi sull’uscio: “Arriverà anche per te.. la felicità, intendo.” 

Sembra sciocco, lo so.
Ma la sua ultima frase mi è entrata dentro come una carezza calda.
Come se fosse una verità ineluttabile, una predizione che sarà certezza.
E’ sciocco, lo ripeto.
La felicità non ti piove addosso, va costruita..
Però, le sue parole mi hanno dato una serenità che non provavo da tanto..” 

“Eh, già! La nostra manager sa il fatto suo…”

 

18 Agosto. “Forse è colpa del caldo.. forse, semplicemente, ho buttato nel cesso il poco buonsenso che possedevo.. stanotte ho sognato ancora lui.. o meglio.. ho sognato che non riuscivo ad arrivare in tempo alla stazione, il suo treno stava partendo.. in un impeto di follia ho deciso che mi sarei dichiarato, così.. se andava male, non l’avrei visto per un po’.. e se andava bene.. beh, l’avrei raggiunto!! Il punto è che, nella foga, sono saltato sulla carrozza, per raggiungerlo.. è solo che.. beh.. ho sbagliato treno.. binario.. In quel momento, lui si è affacciato al finestrino e mi ha guardato stupito, mentre si allontanava prendendo una direzione, e io l’esatta contraria..
Ho cercato di dirgli qualcosa, ma siamo rimasti solo a fissarci, mentre ci separavamo.. 

Che sia un sogno profetico??
Nh.. no. E’ solo che quest’afa non mi fa ragionare bene, né riposare decentemente.. io, che dormo anche in piedi!!
Sto rimuginando sulle parole di Ayako..
Il Do’aho parte, e io non ho ancora escogitato qualcosa di credibile, per salutarlo..” 

“Un: ‘Mi mancherai, Hana..’ era troppo compromettente??” suggerisco.

 

19 Agosto. “Il Do’aho domani parte.. il Do’aho domani parte!!
Nh.. cazzo!!”

“Ma..” mugugno, insicuro.. poi accantono i miei dubbi, troppo curioso di proseguire..

“Stanotte sono rimasto sveglio a meditare, ma non ho cavato un ragno dal buco.. e ‘st’afa non congegna certo la mia vena ispirativa.. e se.. se.. me ne stessi zitto, e mi limitassi a presenziare, E BASTA??.. Mph.. e se.. un bel, semplice, diretto: “Do’aho!” e lui si sforzasse di capire?”

“Non ce l’ho la palla di vetro, Baka Kitsune..” -gli spiego.- “Sono un Tensai.. non un veggente!!”

 

20 Agosto. Venerdì. “Ore 13.30. adesso mi preparo.. m’inventerò qualcosa al momento, malgrado la notte insonne.. non ho escogitato nulla di decente da dirgli.. nemmeno le ovvietà.
Se devo essere banale, tanto meglio che stia zitto..
....
Ore 17.40 “Ho passato due ore.. due ore seduto come un allocco sulla panchina d’entrata della stazione.. Di Do’aho, nemmeno l’ombra.
E neppure dei miei compagni…e se.. avesse cambiato l’orario??
Nh.. impossibile! Ayako mi avrebbe avvisato..

CHE CAVOLO E’ SUCESSO??
Mah! Magari la chiamo.. e se risponde suo padre??
Al massimo riaggancio..
Nh.. no.. meglio di no..
....
Ore 19.00 prima di una cena che non farò.
Il Do’aho sono io!! altro che lui…
Mi sono deciso.. ho racimolato un po’ di coraggio e ho composto il numero.. (Per Hana, questo e altro..) al terzo squillo, stavo per riattaccare, quando la Sorte, (per una volta benevola) ha permesso ad Aya di rispondere..
“Perché il Do’aho non c’era??” l’ho attaccata, in un impeto di nervosismo (per la telefonata, perché temevo fosse Miyamoto e perché non ho visto Hanamichi).
“Kaede?!” ha chiesto lei, sorpresa.
“Nh..” le ho risposto. Ovvio che fossi io, no?!
“Non c’era
dove?” fa lei, mezza scombussolata.
“IN STAZIONE!! DUE ORE HO ASPETTATO..” Cavolo, mi sono alterato..
“Ma Sakuragi non parte oggi..”
“Ah, no?” soffio, incredulo.
“Baka!!” –mi rimprovera Ayako, mettendosi a ridere- “Hanamichi parte solo Lunedì: L-U-N-E-D-I’” sillaba, soffocando una nuova ondata di ilarità.
“Mpf!” sbuffo, esasperato.
Metterò in conto al Do’aho anche questa figuraccia, lo giuro!!” 

“E io che c’entro??” sbotto, risentito.. mica è colpa mia, se quello va nel pallone..

“Ayako si ricompone, impostando una voce falsamente più consona: “Noto con piacere che verrai a salutarlo..” insinua. So per certo che ha ammiccato, al di là del filo.
“Io, alla stazione non ci torno..” mastico, spiccio.
“E’ bello, che Hana riesca a coinvolgerti così..” dice d’un tratto, senza preavviso.
Mi blocco di colpo, senza sapere cosa risponderle.
Deve esserci per forza una risposta?

Ma lo sappiamo entrambi che io ho una reputazione da difendere: “Se non mi fa impazzire prima, lo riempio di botte.. altro che saluti!!”
“Ne sarà felice..” accondiscende, allegra.” 

“Sì…. come no?!” protesto.

“Lunedì, Kaede… appuntatelo.. alle 15.30!
Non credo troveresti il coraggio di sfidare la Sorte e di ritelefonarmi un’altra volta..”

Perché mi conosce così bene??

“Nh.. grazie, Aya..”
“Sayonara, Kae..” e ha riappeso.

Non mi stancherò mai di dirlo.. quell’uomo mi sta rovinando..”

Scoppio a ridere, non riesco a impedirmelo.. povero cucciolo.. due ore per attendere me.. se non fosse ben più che comica, la situazione, penserei che è stato dolcissimo..
Ma come ha fatto a sbagliare così clamorosamente???

“Vado a fare due tiri.. sono ancora talmente scombussolato, che non ho nemmeno fame…”

“E io, invece, devo andare..” lo informo, guardando torvo la sua sveglia sul comodino..

Ripongo l’agenda, mi avvicino a lui, e lo saluto con un bacio timido.
“Buonanotte, volpaccia confusionaria..” lo prendo in giro, scherzosamente, e poi ritorno nel fluire del tempo.

 

…continua.

 

Note dell’autrice:

- Per prima cosa, né la storia né i personaggi di Slam Dunk sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

- Dal 13 al 16 Agosto, si celebra la Festa di Obon, in cui si accendono dei fuochi per dare il benvenuto agli antenati. (Non è festività nazionale)

- Izu (da cui l’omonima penisola) è una rinomata località balneare, in voga nel jet set nipponico.

- La storia si snocciola in numerosi capitoli, ma si è GIA’ CONCLUSA.

- Chiunque desideri leggere l’intero racconto in tempi più brevi rispetto a quelli di aggiornamento, può contattarmi al solito divano blue navy: elyxyz@libero.it per ricevere i capitoli restanti.
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.

- Per ulteriori note e chiarimenti doverosi, vi rimando all’ultimo capitolo.

Arigato (_ _)

elyxyz


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