Scelta
d’amore
-Kaede’s
Diary-
By elyxyz
Capitolo
26
(In corsivo, il diario di Kaede)
POV di Hana.
Entro nella camera di Ru, tutto trafelato.. mi sembra
ancora di sentire gli echi delle sue urla da lontano..
Mi arresto, cercando di normalizzare il respiro.
Non oserà venire anche qui, vero??
Sospiro, ricomponendomi un po’. Solo un po’.
“TU ignori cosa IO ho combinato stamattina!!”
-esordisco.- “Kami Sama!! ‘sto giro mi spedisce sul Fujiyama a calci in
culo, lo sento!!” farfuglio, rabbrividendo in ricordo dell’ultima ira
funesta della mia augusta genitrice..
Mia madre era andata al lavoro, e –prima di uscire- mi ha lasciato un
promemoria su un bucato da lavare.
‘Tutto pronto!’ – recava scritto- ‘Metti solo il detersivo e premi
l’avvio, il resto è già impostato.’
E io ho aperto lo sportello dei detergenti e dei saponi… per
lavastoviglie, per il wc, per i pavimenti, per il forno, per il frigo, per
i vetri.. bucato a mano, lavatrice.
Lavatrice!!
Ghignando per la soluzione della mia impresa impossibile, verso
un’abbondante dose di prodotto, nella prima vaschetta dello scomparto… ma
poi, malgrado la mia immensa genialità, convengo di non ricordare se lo
spazio giusto fosse il primo, il secondo o il terzo.. così ho versato un
altro paio di dosatori per settore… il Genio ci tiene all’igiene..
Mezz’ora dopo, vedo una striscia bianca avanzare minacciosa per il
corridoio di casa mia…
Mi fiondo in bagno giusto per assistere ad una scena degna di un horror!
Dalla lavatrice usciva un sacco di schiuma: dall’oblò, dallo scomparto,
dallo scarico.. Ho spento subito il marchingegno infernale, ma quella roba
continuava ad uscire lo stesso, come se avesse vita propria!! Sembrava il
fratello albino di Blob!!
Allucinante, Volpe, credimi..
Più la toglievo, e più lei si rifaceva, e fuoriusciva… tutto il pavimento
inzaccherato.. sono persino scivolato… sì, perché si slittava!! Toh,
guarda qua!”- lo incito, sollevando una ciocca di capelli dalla fronte
–“Visto che legnata??”
-riprendo, indignato-
“Ho sgobbato tutta la mattina.
Ripeto: tutta la mattina per raccogliere quel cazzo di sapone spumoso!!
E continuavo a chiedermi perché quella dannata lavatrice aveva deciso di
ammutinarsi proprio quando mia madre non c’era…
Quando lei è tornata, le ho spiegato l’infausto evento, e lei è scoppiata
a ridere… Prima.
Quando ha visto –poi- che prodotto avevo usato, mi ha urlato
contro per 20 minuti buoni che aveva un figlio scemo e analfabeta!
E’ stato peggio, dirle che c’era scritto ‘per lavatrice’ sul barattolo,
perché lei me l’ha sbattuto in testa, non prima di avermi fatto sillabare
3 volte: ‘A-m-m-o-r-b-i-d-e-n-t-e’.
Ecco perché tutta quella fottuta schiuma!!!
Sei tappi… Kami!! Sei tappi, io ci avevo messo…
Mai avuto asciugamani più morbidi, in vita mia…” concludo, arrossendo di
vergogna.
….
“Beh, tu non puoi certo criticarmi… visto che una
certa volpe –adesso- ha mezza biancheria intima di un elegantissimo verde
palude..” ghigno, per consolarmi.
Sfioro distrattamene il bernoccolo sulla fronte, si
sta gonfiando sempre più..
“Sai, quel che è peggio.. è che ho tentato anche la tecnica del ‘cucciolo
ferito’, quando ho visto che le usciva fumo nero dalle orecchie.. le ho
fatto vedere lo gnocco dolorante, con gli occhietti luccicosi.. ho
rischiato che mi prendesse a testate, perché si è alterata ancor di più e
allora sono fuggito qua.. prima che mi diseredasse..” sospiro. Per fortuna
che il Tensai corre veloce..
Ripenso all’assurdità di questo racconto.
Nessuno crederebbe che è un fatto realmente accaduto, e io me ne guardo
bene dal raccontarlo al Guntai.. o mi sfotteranno da qui all’eternità!!
E questa prudenza mi collega ad altro..
“Mia madre, hai visto, è una brava donna.. allegra, gentile, e
disponibile.. ma ti avevo già avvertito: guai, a farla incavolare..
diciamo che è la degna mamma del Genio..” borbotto, ancora scosso.
….
Dopo un tempo indefinito di silenzio, mi decido a
fare il mio dovere..
“Oggi pomeriggio, doveva esserci l’amichevole con il Kainan.. ma Ayako ci
ha avvisati, stamattina, che è stata rimandata a domani dopo pranzo, ma
non so il perché..” l’informo.
E’ la prima partita che giochiamo senza di lui.
Ok. Non è un vero incontro, ma.. è un po’ come dire che la vita va avanti,
che non possiamo continuare a rimandare…
Miyagi mi ha confidato che il signor Anzai ha rifiutato già un’amichevole
col Ryonan, fiducioso che Rukawa si sarebbe rimesso presto.. ma non ci
sono segnali incoraggianti, su questo versante, e la squadra, per
maturare, deve mettersi alla prova..
Sarà strano, lo sanno.
Per me, sarà molto di più.
Sbuffo, allontanando queste riflessioni tristi,
meditando sulla lettura interrotta di ieri: tre giorni per leggere una
partita.. sembra quasi che il Destino non voglia farmi arrivare alla
conclusione.. forse perché, in un certo modo, le nostre vite sono
cambiate, dopo quel giorno..
“Quando Akagi ha tirato, il Do’aho si è avvicinato
ai giudici di gara, pregandoli di essere riammesso. Le riserve credevano
fosse impazzito.
Aya ha cercato di farlo rinsavire, finché non è intervenuto l’allenatore,
accompagnandolo in panchina, e annullando la sostituzione in suo favore.”
“Mi ha fatto sedere, dicendo che doveva confessarmi
una cosa importante: mi ha chiesto perdono, per il suo comportamento
egoista, dopo che aveva notato il mio infortunio.. voleva tenermi in
campo, a discapito di tutto.. Non gliene avrei mai fatto una colpa.. gli
ho chiesto, invece, quando aveva vissuto il suo momento di gloria, nella
sua carriera sportiva.. prima che mi rispondesse, gli ho ingiunto che il
mio momento era quello: non ci avrei rinunciato per nulla al mondo.”
“La partita è ripresa, Anzai parlottava fitto
fitto con Sakuragi, ma da bordo campo non si sentiva nulla.. mi sono
distratto, per colpa sua, e ho compiuto fallo sul n°9.
Come potevo concertarmi in quello stato??
Semplicemente, l’ho richiamato: “Ehi, tu.. se te
ne resti impalato là in mezzo, mi ostruisci la vista.”
Mi ha guardato, sorpreso.
-Come ho fatto a ridurmi così?-
“Se ci tieni tanto a tornare in campo, fallo e
basta.” Gli ho ordinato.
E lui ha colto al balzo l’invito.
Forse ho sbagliato ad esortarlo.. forse è solo un
atto di egoismo, il mio.. ma essere in campo, fino alla fine, era
importante per me.
Era importante per lui.”
“Sapevo che mi avevi compreso.. che era un bisogno
primario per entrambi..”
“Ha calpestato il parquet, sparandone una delle
sue, sul suo genio sublime, su quanto fossimo mezzeseghe, senza di lui..
ovviamente ci ha provocati a dovere.. è bravo in questo.. ti fa venire
voglia di picchiarlo sul serio..”
“Grazie..” sbotto, con un sorriso leggero, da Tensai.
“Un minuto alla conclusione, 5 punti di distacco.
Il pubblico in delirio.. il Do’aho stoppa Kawata con un salto magnifico..
Ryota recupera, Mitsui tira: 3 punti, più tiro libero per fallo.
49 secondi, -2 dal nemico.
Il tifo alle stelle, li avevamo convinti a credere in noi..
Quest’incontro avrebbe cambiato le sorti del basket giapponese, e noi ne
eravamo i protagonisti.”
“Vangelo!!” concordo, annuendo vigorosamente.
“Hisashi ha completato il tiro disponibile,
portandoci a -1.
A 34 secondi, Akagi ha stoppato Kawata Senior, e Sakuragi ha fermato
Sawakita, giusto sopra il ferro; ho preso la palla, e sono corso in
attacco.. non so ancora come, ma il Do’aho ha recuperato il pallone, dopo
che io l’avevo perso, per colpa del Gorilla Tondo..
Si è lanciato, e mi ha passato quella benedetta sfera arancione..
E’ successo assai di rado che lui, consapevolmente, si sia deciso a
collaborare con me..
Credo che questo presupponga una sorta di fiducia reciproca, che noi non
abbiamo mai avuto. per libera scelta di entrambi, presumo.
Ci siamo solo guardati, ma ho capito cosa mi chiedeva.. e l’ho
semplicemente esaudito.
Niente e nessuno, tra me e il canestro.”
“Il nonnetto, intanto, preparava Kogure perché
entrasse al posto mio.. sapevo di aver superato alla grande i miei limiti
fisici… ma nessuno mi avrebbe schiodato da lì. Nessuno.”
“A 9 secondi dalla fine, quel bastardo di Sawakita
ha segnato, ma noi, anziché abbandonarci allo sconforto, siamo partiti in
contropiede.
Il Capitano mi ha dato la palla, i loro n°7 e 9 ad attendermi al varco,
come un muro invalicabile.
Tra me e loro, il canestro.
E Sakuragi, al mio fianco.
Cosa ho letto nel suo sguardo, non lo so.
Ma mi ha convito a fare una pazzia.. una meravigliosa pazzia.
Gli ho affidato le sorti della partita.
Il pallone tra le mani.
Mentre il tempo scadeva, in quell’eterno istante.
Hanamichi ha segnato.
HA. SEGNATO.
..avevamo vinto.”
“Merito del Tensai…… e di una volpe…” è il mio vanto,
mentre sento ancora adesso uno strano pizzicore sotto le palpebre, al vivo
ricordo di quel momento.
Il sorriso mi si allarga, ora come allora.
“Ci siamo avvicinati.
Ci siamo guardati l’un l’altro.
Come in mille occasioni, finora.
Forse, per la prima volta.
E un five-high che è entrato nella storia.
Mia e sua. Di sicuro.”
“Il Mito. La leggenda!!” -m’infervoro, tutto
gasato..- “Ci puoi scommettere!!!”
“Quando abbiamo realizzato il fatto, ognuno ha
fatto finta di andare per la sua strada… ma gli altri ci sono saltati
addosso.. incoscienti!! E la schiena del mio Do’aho??”
“Che premurosa la mia volpetta…” gongolo.
“Tutti i nostri supporter, (compreso l’odiosissimo
Rukawa Shitenai) hanno invaso il campo, per farci festa.. Ayako è venuta a
strizzarmi.. persino il Guntai si è congratulato con me..”
“Perché quegli scemotti avevano intuito più cose, di
te e me messi assieme…” e arrossisco, spolverando le loro allusioni,
sempre meno casuali, e le frecciatine fin troppo fortuite..
“E poi la foto di gruppo. Noi eravamo quelli che
hanno battuto l’invincibile Sannoh Kogyo!!
Alla fine, tra una pacca sulla spalla e un abbraccio, ci hanno concesso ci
andare negli spogliatoi..
Eravamo davvero sfiniti.. dopo una veloce sistemata, il Do’aho è stato
accompagnato da Ayako nell’infermeria del complesso sportivo.
Noi, invece, siamo tornati alla pensione.
Sto scrivendo da 2 ore.. e lui non è ancora
ritornato!!
Kami.. e se fosse grave?
Se.. se non potesse più giocare?
NO! ..Non diciamo sciocchezze!!
Il Do’aho è di gomma, come i bambini.. lo rimetteranno in sesto..”
“Il Genio immenso è indistruttibile.. ma guarda che
non sono un bambolotto!!” dichiaro, offeso.
“Adesso cercherò di riposare un po’, in attesa di
notizie..”
“Ecco, bravo..” è il mio sollecito, ancora in parte
stizzito.
“Ore 19.00, sto impazzendo.
Se non mi dicono come sta, io faccio una strage.. altro che ‘Ice-man’.. io
adesso vado da Ayako e la costringo ad accompagnarmi a vederlo.. magari
con la scusa di sorreggerla, nel caso in cui.. nel caso in cui… dovesse
portare un quintale di bende e fasce, e integratori, e chessoio.. ma che
cazzo sto scrivendo??
Voglio sapere come sta Hana!!”
“Amore.. mi spiace averti fatto preoccupare.. non
dipendeva da me..” cerco di giustificarmi..
E poi, di colpo, realizzo una cosa: ha scritto il mio nome!!
..doveva essere davvero in pena, per non accorgersene..
“Ore 21.30. Dopo la cena, dopo l’ennesimo bagno.
Un responsabile ha accompagnato al ryokan Sakuragi, che ora riposa in una
camera privata, praticamente sopra la mia testa.. non so ancora cos’abbia
davvero.
Il medico -che lo ha visitato- ha parlato al telefono con Anzai-sensei, e
Ayako ha nominato la parola ‘riabilitazione’.
Da quanto ho inteso, l’infortunio è stata la goccia che ha fatto
traboccare il vaso, ma preesistevano già dei problemi latenti, che sono
sfociati oggi..
Anche se chiedessi informazioni più precise, non me le darebbero.. per
tutela della sua privacy, e perché è un minore.. quel Do’aho con la mania
di strafare!! E’ anche un minorato, ma questo non lo sanno!!!”
“La Direzione Sakuragi ringrazia nuovamente per le
–numerose- offese gratuite ricevute da lei..”
“Muoio dalla voglia di andare a trovarlo, per
vedere come sta.. chessò.. magari se mi insulta un pochino si distrae dal
dolore..”
“Apprezzo la tua buona volontà.”
“Ma Akagi ci ha ordinato di non andare a
disturbarlo.. è stato messo in camera singola, con letto all’occidentale..
“Sennò, chi lo alza domani da terra?” ha precisato, cercando di scherzarci
su.
In realtà, siamo tutti preoccupati per lui..
E l’hanno riempito di antidolorifici, perché il dolore dev’essere
aumentato, da quanto si vocifera..”
“Guarda: mi hanno imbottito di Alprazolam, per l’ansia.. e poi di
Piroxicam, -o come diavolo si chiama- per le fitte..
4 Agosto. Mercoledì.“Ore 6.10. Nuovo record
personale: tre mattine di fila, sveglio prima dell’alba. (tecnicamente,
l’aurora è iniziata già 2 ore fa, ma per me è troppo presto comunque)
Semplicemente.. non ho resistito, sono andato da lui..
Stanotte, stufo di rivoltolarmi nel letto, sono sgusciato fuori dalla
camera, stando bene attento a non svegliare i miei compagni..
Mi sono reso conto di una cosa: non potevo aspettare fino al mattino… con
che scusa potrei andare a fargli visita?
Tutti sanno che io e lui ci malsopportiamo.. se mi beccassero a
gironzolare nei suoi paraggi, potrebbero credere che io voglia
approfittarne, per togliermelo dai piedi una volta per tutte…”
“E non a torto, oserei dire..”
“Comincio ad odiare questi corridoi tetri..
scricchiola tutto, qui.
Cercando di fare appello a tutta la mia concentrazione, sono riuscito a
far scorrere gli shoji, senza creare
rumore.”
“Ad essere sincero, io ho un ricordo molto molto vago
e impreciso, di quella notte.. intontito dal dolore e dagli
antinfiammatori, ho vagato in una sorta di limbo incorporeo, tra il sonno
e la veglia.
Ayako mi ha tenuto compagnia fin dopo mezzanotte, temendo che avessi
bisogno di qualcosa..
E poi ho cercato di riposare..”
“Ho accostato le tende della finestra, altrimenti
il chiarore del primo albore lo avrebbe svegliato.
Avevo scordato il plenilunio di stanotte. Per un attimo, sono rimasto
incantato a contemplare quella sfera perfetta. Poi mi sono avvicinato a
lui, restando nel tenue cono di luce prodotto dalla luna piena.
In quel momento, -non ho la certezza che mi abbia visto davvero- Hana ha
sollevato le palpebre, guardando nella mia direzione. Ma non ha proferito
parola.”
“Credevo fossi una visione, indotta dai farmaci..”
-ammetto.- “Ho una vaga reminiscenza di un’ombra stagliata contro la
cornice della finestra, ma poteva benissimo essere un’illusione..” desumo,
con una certa coerenza.
“Me ne sono rimasto fermo, in attesa.
Ha richiuso gli occhi, sospirando.
Non so per quanto tempo io sia rimasto immobile, al suo fianco.
Quando ho sentito il suo respiro farsi più profondo, mi sono accomodato
sullo sgabello vicino al letto.. c’era sopra un fermaglio intarsiato, a me
familiare: il mio regalo di compleanno per Ayako, due o tre anni fa.. mi
ha fatto sorridere piacevolmente, sapere che lei lo porta ancora.
Dev’essere rimasta a vegliare Hanamichi, e –nella stanchezza- se l’è
dimenticato qui.
Anche se sa essere davvero prepotente, Aya ha una dolcezza tutta sua..
....
D’un tratto, i lamenti di Sakuragi mi hanno distolto dalle mie
riflessioni.. nel tempo che sono rimasto con lui, ha alternato attimi
rilassati, a smorfie di dolore.. come avrei potuto aiutarlo?
Non avevo l'autorizzazione per dargli altri farmaci.. e non conoscevo il
tempo residuo della loro copertura.. Quando i suoi ansiti sono aumentati,
lo confesso, ho avuto un attimo di panico.
Cosa potevo inventarmi??
Nel momento in cui l’ho visto aggrapparsi con un gesto spasmodico al
lenzuolo, ho seriamente pensato di andare ad avvisare il Coach.. e
‘fanculo anche il perché io fossi lì, in piena notte!!
Alla fine, mi sono lasciato guidare dall’istinto.. ho cercato di liberare
le sue dita artigliate alla stoffa, con delicatezza.
Mi fa star male vederlo soffocare il dolore così. Vederlo tanto
vulnerabile.
E sentirmi così impotente.
Senza nemmeno ragionarci, ho preso la sua mano tra le mie, iniziando una
lenta carezza.. si è rilassato impercettibilmente, ma era già qualcosa.
Non so se sia servito davvero, o se –molto più semplicemente- la crisi
fosse passata da sé.
Il tempo che sono rimasto con lui, l’ho trascorso così.
..Non mi ero mai accorto di quanto fossero grandi le sue mani..
Grandi, e ruvide.
Ci sono già i primi calli, come nelle mie..
.. lo scotto da pagare..
Non saremo mai pianisti, noi..”
Mi ritrovo a fissare il mio palmo aperto della mano
libera, immaginando come lo hanno visto i suoi occhi..
D’istinto l’allungo, andando a prenderne una delle sue.
Segnate da milioni di allenamenti, da infiniti palleggi, da qualche rissa
con me.. sorrido.
Sono morbide, queste mani.
Mi hanno accarezzato, non potrebbe essere altrimenti..
“Le ore si dilatano all’infinito, ma la notte non
può tradire l’alba..
Lentamente, ad Est, il sole si profila all’orizzonte: ho capito che era
ora di andarmene.
Il suo profilo, accarezzato dal primo chiarore, mi ha tolto per un attimo
il respiro.
Forse adesso so, perché me ne sono innamorato.
Nh… bugia.
Lo sapevo anche da prima, e questo è solo un motivo in più.
Vorrei passare le albe del prossimo millennio a vegliarlo così..
..quando il fuoco gioca col suo fuoco, e la sua pelle diventa oro fuso..
Sto sclerando. Non c’è altra spiegazione.
Disconosco la smielonata che è appena stata scritta contro la mia volontà.
Non l’ho prodotta io..
Quest’uomo mi sta rovinando, ne sono sempre più certo..”
“Io direi che contribuisco ad ampliare i tuoi
orizzonti..” –sorrido, sornione- “Ignoravo questo tuo aspetto
poeticizzante, Volpe.. se non affogo nella melassa prima, mi piacerebbe
approfondirlo in separata sede..” concludo, allusivo.
“Prima di andar via, l’ho osservato meglio, col
favore dei primi raggi.
Era tutto sudato, povera bestia.”
“Bestia, tua nonna!!”
“Ho preso un fazzoletto di carta, inumidendolo con
dell’acqua nella brocca trovata sul comodino, lì di fianco.
Credo gli desse sollievo, perché si è quasi messo a mugolare di piacere..”
“Vorrei vedere te!!” sbotto, seccato.
“Mi ha fatto tenerezza, lo ammetto.
Sembrava tanto un bimbo ammalato, in attesa delle coccole della mamma..
Mi sono chinato, e gli ho sfiorato la fronte con un bacio lieve.
Mia madre mi salutava sempre così, quand’ero piccolo..
Diceva che era una benedizione, la sua.
.. io non ho questa pretesa.
Il mio era solo un gesto d’affetto.”
Non ho parole.. per una volta, posso solo accogliere
quello che è stato, e colorarlo di gratitudine.
Una volta ancora, Volpe, ti amo sempre di più.
…continua.
Note dell’autrice:
- Per prima
cosa, né la storia né i personaggi di Slam Dunk sono miei; appartengono
agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro,
da parte mia.
Idem per i due farmaci generici che sono stati citati.
- La storia
si snocciola in numerosi capitoli, ma si è GIA’ CONCLUSA.
- Chiunque
desideri leggere l’intero racconto in tempi più brevi rispetto a quelli di
aggiornamento, può contattarmi al solito divano blue navy:
elyxyz@libero.it per ricevere i capitoli restanti.
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.
- Per
ulteriori note e chiarimenti doverosi, vi rimando all’ultimo capitolo.
Arigato (_
_)
elyxyz
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