Scelta d’amore

-Kaede’s Diary-

By elyxyz


Capitolo 25

(In corsivo, il diario di Kaede)

 

POV di Hana.  


Mi sventolo distrattamente con un volantino che mi hanno affibbiato all’ingresso, sbuffando svogliato per quest’insolita calura.

Sole abbacinante, la maglia leggera mi si è appiccicata alla schiena.
La stacco, in un moto di stizza. 

Questo caldo anomalo ci ha un po’ spiazzato, in verità.

Sta per avvicinarsi la stagione degli tsunami*, Kami non dovrebbe regalarci questi sprazzi di fine estate, solo per poi illuderci..
Ripenso al prof. di educazione fisica, che ci ha costretti a fare la lezione di nuoto -10 sessioni, in tutto- nella piscina scoperta del complesso sportivo, anziché in quella riscaldata, giusto di fianco.
“Il sole scalda!” ha detto.
‘fanculo. L’acqua era gelida. 

Evito di perpetuare ulteriori maledizioni nella sua direzione, per decidermi a mantenere il mio recente proposito: dobbiamo chiacchierare, io e Kaede, no?!

Mi siedo al suo fianco, carezzandogli la mano libera da ingombranti fili, raccontandogli della mattinata, del tentativo di ammutinamento (andato male) davanti alle piscine, del fatto che, se mi becco una broncopolmonite e le selezioni del Campionato Invernale si buttano nel cesso a causa del prof. di ginnastica, io quello lo uccido a testate.. e poi degli allenamenti; del fatto che, oggi, Takamiya ha osato ciurlarmi l’ultima polpetta di riso, mentre ero distratto a chiacchierare con Mito, e io l’ho punito a dovere.. hi hi hi.. vendetta.. tremenda vendetta del Tensai!!

“Che ne dici di concludere il racconto?” propongo, dopo aver esaurito il mio repertorio quotidiano.

Cerco con lo sguardo il punto in cui ieri mi sono dovuto bloccare, e riprendo.
“Dunque..” –cerco di fare mente locale- “siamo a -8 dalla fine, e sotto di 12 punti.”

“Proprio mentre il Sannoh iniziava ad innervosirsi, Akagi ha eseguito uno splendido ‘gorilla dunk’.
A Kawata Senior è stato ordinato di marcare Sakuragi; al fratello minore, il nostro Capitano.
Il Do’aho, anziché sembrarne intimidito, sorrideva strafottente.
Persino una squadra forte come il Sannoh Kogyo, ha dovuto riconoscere il suo valore, e correre ai ripari. Gloria allo stato puro, per il suo ego..

Il ‘Gorilla Tondo’ (come lo ha definito lui), l’ha scaraventato per terra, alla prima azione, mentre io controllavo Sawakita, che mi ha fregato, creando un alley-hoop per lui.
La Baka Saru ha saltato, ed è riuscito ad evitare il passaggio.
Allibiti, tutti.
Incredibile. Davvero.

Poi, giusto per ribadire il concetto, si è voltato verso di me, abbaiando: “Non devi permettere all’avversario di eseguire un passaggio del genere!! Stai forse dormendo, stupido volpino?!” ha sproloquiato un altro paio di offese, tanto per gradire, e poi è tornato al suo posto.

“Eh, certo!! Mi fai incazzare, quando ti fai raggirare così..” -è la mia giustificazione.- “Non è da te..” rincaro.

“Ho preferito non replicare. Forse perché –almeno con me stesso- potevo ammettere che aveva ragione..
Comunque: 7 minuti alla conclusione, 10 punti di svantaggio.
Sawakita ha iniziato a provocarmi, instillando in me dubbi crescenti sulle mie reali capacità come giocatore, come titolare. Quel presuntuoso sa il fatto suo, e –anche se mi scoccia tollerarlo- ha sfiorato i nervi scoperti delle mie insicurezze.. Un aiuto insperato mi è giunto da Sakuragi.”

“Come??” mi animo, ignorando il modo.

“Di colpo, le sue ultime parole mi sono sfilate in testa: il suo rimprovero, sul fatto che era inutile che io vaneggiassi dicendo di voler diventare il n°1, se poi… beh, e tutta la menata.
In quel momento ho realizzato tutto.

Per una volta, non avrei dovuto dimostrare qualcosa solo a me stesso..
Ho mandato al diavolo il mio avversario: “Ti farò a pezzi.” E sono partito all’attacco, con una nuova determinazione, ancor più forte.
Un giorno di questi ringrazierò il Do’aho.
E’ merito suo, se.. Nh.”

“Lo sai che i propositi vanno mantenuti, Volpe?!” lo punzecchio, divertito.

“O forse non lo farò mai, viste tutte le volte che IO, sono corso a salvare LUI..”

“Volpaccia pignola e tirchia!!” protesto, mugugnando un mezzo insulto nella direzione del Kaede di allora.

“Ha salvato una palla con un altro rimbalzo inconcepibile… (ma dove la trova tutta quella forza per lo scatto??) ma poi ha eseguito un tiro orrendo, un vero obbrobrio. Gliel’ho insaccata io, ma gli sono finito addosso. Ci siamo presi a calci..
Sawakita, intanto, meditava vendetta.. in un’azione strepitosa, ci ha messi tutti nel sacco, il sottoscritto per primo, stoppandomi a canestro, ed è riuscito a segnare.
La tifoseria è esplosa. Una sola azione, e tutti si sono rimessi a tifare per loro.
In breve, ci hanno ridistanziato di 12 punti, a meno 6 dal termine.” 

“Tutta la fatica del genio…” piagnucolo, lamentoso.

“Sawakita, mentre palleggiava, mi ha detto una cosa che mi ha lasciato senza parole: “Davvero vuoi diventare il n°1 del Giappone, Rukawa?” gli ho ringhiato di starsene zitto, ma lui ha continuato: “Sono certo che ci riuscirai, appena io avrò lasciato il Paese.. Alla fine dell’estate, me ne andrò in America..” credo che i miei occhi si siano sgranati dalla sorpresa, ma lui non ha lasciato il tempo di assorbire la notizia, e ha concluso il suo discorso affermando che era contento di avermi conosciuto prima di partire, che ci fosse –cioè- un giocatore in gamba come me, e che voleva eliminarmi dal gioco, per non lasciare le cose a metà.
E poi ha segnato uno spettacolare (mi tocca confessarlo) slam dunk.
Impotente, ho cercato di rincorrerlo, ma non ho potuto fare altro che assistere alle sue prodezze.
E’ obiettivamente un mostro, nella pallacanestro. Minami aveva ragione… che nervi!!” 

“Già!” asserisco, annuendo con enfasi, assorto nelle sue parole..

“Sono caduto, mentre lui ci rifilava un altro canestro. “Non puoi sperare di sconfiggermi… osando la tecnica dell’ one –on- one, Rukawa!!” mi ha detto, allungandomi la mano.
“Non è ancora finita, sai?” ho risposto, alzandomi. Ignorando il suo aiuto.
A 5 minuti dalla fine, 14 punti in meno.”

“Lo scontro diretto tra voi due, anche se ti brucia, ti ha visto perdere.. Inutile negare la disparità di livello.. non sai quanto mi faccia incazzare.. ma c’era,Volpe… che il tuo orgoglio volesse accettarlo, o meno.
Ricorda!! Persino la Nobuscimmia si è messa a urlare dagli spalti, che io e te dovevamo fare qualcosa.. che rappresentavamo Kanagawa..
Ma quel n°9 era un mostro.. è riuscito a sfondare persino la nostra difesa congiunta in tre: io, te, e Akagi, benché fosse già a mezz’aria…”

“Dopo avermi umiliato un’altra volta, mi chiede nuovamente: “Allora, vuoi gettare la spugna?” ostentando una tale sicurezza da farmi venir voglia di prenderlo a calci!!
Ho ribattuto, secco: “...Non ancora.
Non ho intenzione di farmi sconfiggere da te…”

E lui mi ha rubato il pallone, prendendosi –al contempo- la briga di illustrare il mio errore più evidente, nell’eseguire una finta.
Mentre la palla cadeva a terra, dopo il fruscio nella rete, mi sono venute alla mente le parole di Anzai, il giorno in cui andai da lui, e lo scontro che ebbi con Sendoh.. per confermare le sue convinzioni.. e lui mi parlò di Sawakita.”

“Oh! Fantastico!! Mentre la squadra andava allo catafascio, ormai tutti convinti che avremmo perso.. tu ti fai un bel viaggetto nei ricordi!!” lo rimprovero, stizzito.

“Non so ancora come, ma le sue parole –anziché umiliarmi- si sono stratificate dentro me, facendomi provare uno stato d’animo difficile da descrivere, che non credo di aver mai provato prima.”

“Te lo dico, io!! Quello ti ha sconvolto, e tu ti sei messo a sorridergli… in un modo… brrr.. l’unico termine che mi viene in mente è ‘inquietante’.” Mi viene ancora adesso la pelle d’oca..

“Anch’io vado in America.” Ho ribattuto. E lui ne è parso sorpreso.”

“Mai quanto me!!” –esclamo, allarmato- “Credevo fosse una tua spacconata!! Chi poteva immaginare che tu lo progettassi così presto, che avessi già anche parlato con Anzai, che…” mi fermo, rallentando l’agitazione che mi pervade.. è sempre un argomento molto delicato, questo, per me. Non l’ho ancora perdonato del tutto, per questa sua iniziativa..

“Ignorando le sue domande, ho decretato: “Oggi… giuro che ti sconfiggerò.”
Ho fatto appello al mio incondizionato desiderio di vincere, e ho passato la palla ad Akagi, affinché tirasse nel cesto.
‘Non importa se non sarò io a segnare. Voglio che la squadra assapori il gusto della vittoria.’ Mi son detto.” 

“Ti fanno onore, queste parole.. Solo chi, -come me- ti conosce bene, sa cosa ti è costato, accantonare lo scontro personale, in favore del gruppo.” Ammetto.

“Peccato che io non sia l’unico egoista del team.. mi sono messo litigare con il Do’aho, che si ostinava a non passarmi la palla, sproloquiando su una sua partenza.. per dove, non ho capito..”

“Baka Kitsune!!” inveisco, infervorandomi.

“In un momento così critico, quello viene a fare il difficile??? Nh!!
59 a 74, e quattro minuti da giocare.
Sakuragi voleva che gli passassi la palla, ma ho preferito darla a Miyagi.
Sawakita non si era reso conto che in partita esiste una cosa chiamata ‘passaggi’..”
 

“E tu ne sei sempre stato un grande esperto!!” ironizzo, piccato.

“Purtroppo per lui, l’ha capito troppo tardi.
Sono partito in attacco, con lui alle calcagna.. proprio sotto l’area, mi scontro con Sakuragi, che si trovava lì. Abbiamo perso il possesso di palla.
SO che non l’ha fatto apposta. Ma non sono riuscito a trattenermi.
Gli ho detto: “Sei proprio una tassa, tu.”
E che dobbiamo calcolare in ogni partita la sua presenza, come un’incognita spiacevole.. mi rendo conto, ora, della cattiveria che ci ho messo. Del fatto che non la meritava.
Che ha sbagliato, sì.
Che abbiamo sprecato un’occasione d’oro per colpa sua, vero.
Ma che non era giusto, sfogare la mia rabbia su di lui.
Se potessi tornare indietro, non gli direi nulla.
Ma non si può.”

“Scuse accettate..” bofonchio. ‘Da una volpastra così, uno non può certo aspettarsi una targhetta dorata con le scusanti, no?!’ rifletto, con un’alzata di spalle. Ne ho avuto, di tempo, in questi mesi, per digerire questa sua crudeltà..
“Speravo mi passassi palla, ecco perché ero lì.” Confesso, torturando nervosamente il bordo della maglietta fina.

“Quell’odioso n°9 è ripartito, ma il Do’aho lo ha bloccato in tempo, facendogli fare fallo. Rialzatosi, mi si è avvicinato, brontolando qualcosa. L’unica cosa che ho compreso, è che da quel momento –secondo lui- eravamo pari: mi aveva rovinato un’azione, ma poi mi aveva salvato da una mia leggerezza.
Siamo ripartiti in attacco. Ho passato sempre ai compagni, spiazzando Sawakita..
A 3 minuti dalla fine, 10 punti il distacco.
Potevamo vincere.

…dovevamo vincere.

Miyagi ha suggerito al rossino di seguire il gioco del loro asso, che io stavo marcando.
Ho capito entro breve il perché: così non stava più combattendo nella sua specialità: uno contro uno.. in un certo senso, la presenza della Baka Saru lo spiazzava; come se giocasse uno contro due..
Quando la palla mi è finita tra le mani, sono corso a canestro, superandolo e raggirando anche il loro n°7. Mi sono voltato verso il tabellone: 2.50 minuti, 8 punti da riprendere.
I ragazzi sono venuti a picchiarmi dalla contentezza, completamente su di giri.. la cosa più carina che Ryota mi ha detto è stato: “E dai, cerca di assumere un’espressione un po’ meno cadaverica!!”
Nh.. va beh.. poco dopo, Akagi e la Scimmia Rossa hanno stoppato di nuovo Sawakita..”

“Quello che non sai, Volpe, è che è stato tutto merito mio, che ho –argutamente- spiegato al Gorilla la mia intuizione, che si è rivelata esatta..” Non avevo dubbi, ovviamente.

“Quello che nessuno si aspettava, si è compiuto a meno di 2 minuti dalla fine.
Fukatsu ha tentato di farci perdere palla, e Mitsui si è lanciato in un recupero impossibile.
Sakuragi l’ha richiamato, e si è scaraventato di getto sul tavolo dei giudici di gara, salvando il nostro possesso. Hanno bloccato il tempo.
Credo mi si siano bloccati anche il battito e il respiro.
Non si muoveva.
Non parlava.
Non si rialzava.
Sotto alla tovaglia bianca. 

Sembrava fosse morto.

Mi sono avvicinato, mentre sentivo distrattamente i nostri compagni chiamarlo, timorosi.
Avrei voluto correre a scoprirlo, e vedere come stava, per frenare l’ansia crescente che mi attanagliava lo stomaco.
Ma, con la stessa urgenza soverchiante, in ugual misura, la lucida consapevolezza che non avrei potuto. 

Siamo nemici, noi.

“Devo dire che hai fatto un buon lavoro.
Nonostante il disastro generale…” gli ho detto, incolore.
Non potevo permettere di scoprirmi così palesemente, di fronte a tutti.. non sarebbe da me.
E mi son fatto violenza, per non accucciarmi al suo fianco, e non tirarlo fuori da quel lenzuolo funebre..”
 

“Ma quanto sei tetro!” -protesto, forse per sminuire il malessere che mi pervade, rileggendo del mio incidente, di come lui sia stato in pena per me..- “Non sono mica rimasto svenuto per delle ore…”

“Mentre meditavo di mandare a ‘fanculo gran parte delle mie coerenze, lui si è risollevato di scatto, risorgendo in modo plateale… Do’aho!!”

“Grazie…” rispondo, sorridendo all’insulto.. probabilmente è il modo con cui Kaede ha scaricato la sua tensione..

“Come sarebbe a dire, nonostante il disastro generale?!”esplode lui.
Sapevo che non avrebbe percepito il sollevo nella mia voce, mentre lo criticavo: “Ma allora sei ancora vivo?”
“Certo che sì, bastardo!” mi ha abbaiato contro.

Ho sorriso.
Solo dentro di me, certo.

Ma la sua -pronta- risposta seccata è stato il modo più semplice per sapere che stava bene, che il peggio (credevo) fosse passato.
Sbuffando (riprendendo a respirare) mi sono allontanato, recuperando il mio posto..”

“Ma ti rendi conto, Volpe, che se tu avessi mandato a puttane il tuo modus operandi, e ti fossi abbassato a dimostrare che eri in ansia per me, -non dico gesti teatrali, quelli no- ma che ti eri spaventato davvero, noi ci saremmo risparmiati mesi di seghe mentali, e notti da tortura??” sbraito, alzando la voce mio malgrado..
Se solo..

Esalo un sospiro.
Se. Solo.

Se davvero c’è un perché a tutto, nell’esistenza di ognuno di noi, mi chiedo a chi ho pestato i piedi, nella mia vita precedente.. doveva essere un pezzo grosso, per farmi sudare tanto in questa.. o forse è stata la Kitsune, chissà… magari mentre era mezza addormentata..
Sorrido, immaginando con tenerezza la mia volpetta sonnacchiosa..
Come si fa a restare arrabbiati con lui??

“L’arbitro gli ha chiesto se poteva continuare, e lui l’ha dato per scontato.
A quel punto, cosa straordinaria, tra gli spalti si sono elevate voci d’incoraggiamento per noi, dalla tifoseria avversaria.. quello che però mi ha sorpreso di più, è stato il modo con cui Sakuragi ha deviato la palla del rimbalzo. Mi sono accorto subito che qualcosa non andava.
Non ha saltato come il suo solito, e ha fatto una strana smorfia, mentre atterrava.
Mi sono avvicinato, per tastare il terreno.. gli ho detto di aver notato la sua difficoltà a concentrarsi sul gioco. Lui, ovviamente, ha negato, definendosi il ‘Dio della concentrazione’.. Nh.
Ho replicato che, secondo me, nel nostro one –on- one aveva giocato meglio, aveva dato il massimo..
Realizzo solo adesso, che avrei potuto incoraggiarlo diversamente, usare –magari- altre parole, ma in quel frangente, con il count down incalzante, non avevo trovato niente di meglio..
L’ho visto estraniarsi per un attimo, probabilmente andando indietro a quel giorno, a quello che successe.. poi mi ha fissato.
“Forse sarebbe meglio se ti facessi sostituire.” Il mio suggerimento.
Che lui naturalmente non ha neanche preso in considerazione.
Ho cercato di offrirgli una mano, ma non sapevo quanto fosse grave il suo infortunio..
“Seguimi, e asseconda il mio gioco meglio che puoi. Sempre che non ti sostituiscano prima, s’intende..” gli ho imposto, avrebbe mai accettato una mia gentilezza?
Si è tutto arrossato, come un vulcano pronto all’esplosione: “Chi diavolo credi di essere, per dare ordini agli altri?!” ha inveito, nella mia direzione.
Beh…avevo comunque conseguito il mio scopo, no?”

“In un modo un tantino contorto, non trovi??” maligno.

“Ho ripreso il mio scontro con Sawakita, ricordando la mancanza di un’azione, nel mio repertorio abituale: l’ho zittito con un canestro da tre.
Il Sannoh ha chiesto il time out, a un minuto e mezzo dal termine, e soli 8 punti di vantaggio.
Tutti sono venuti verso di me e complimentarsi della giocata, e mi hanno dato un cinque.. Ho alzato una mano anche in direzione del Do’aho, ma lui si è rifiutato di collaborare… dalla panchina, giungevano i soliti commenti su noi due..”

“Cosa ti aspettavi.. che mi congratulassi?? Non meno di qualche istante prima, mi avevi praticamente detto di farti da galoppino.. e poi quel tiro.. e io, intanto, a fare i conti con un dolore sempre più forte.. Ayako mi si era avvicinata, per chiedermi come stavo..
Mi ha spaventato davvero, la sua espressione, ad essere sincero…”

“..e poi il Gorilla che si è messo a piangere, in un impeto di commozione! Raccapricciante…
Aya si è rivolta alla scimmia rossa.. mi sono giunti solo mozziconi di conversazione.. sulla carriera di un atleta.. solo in quel momento, anche gli altri si sono ricordati del suo incidente, e hanno mescolato lodi e rimproveri, per la sua avventatezza..”

La carriera di un atleta.
“La mia carriera di atleta… finisce qui.” Ho decretato, serio.
E tutti mi hanno fissato, congelati per la mia affermazione.

“La sua frase ha avuto lo stesso impatto di una fucilata.
Dritta al cuore.
O al cervello. 

Non importa.

Ci siamo guardati, io e lui.
Faccia a faccia.
Ha visto il mio smarrimento, per quella rivelazione? 

Si è voltato, costruendo un’espressione grottesca e falsa, e ha aggiustato il tiro: “La mia carriera intesa nel senso banale del termine, intendo! Capito?! ..Io sono immortale!!”
Il giorno in cui smetterà questa sua buffonata, mi preoccuperò sul serio.”
 

“D’accordo, Volpe.”

“Anzai ha elogiato ciascuno di noi, per tutto quello che ha dato alla squadra, e  poi Akagi ci ha ringraziati, per esser giunti sin lì.
Lo abbiamo aggredito verbalmente, ricordandogli che ognuno di noi giocava per se stesso, e per proprio tornaconto personale.. e siamo tornati in campo.

Quello che più stupisce degli atleti del Sannoh è la costanza con cui si sostengono a vicenda.
Penso sia questo a renderlo Grande.

Hanno impostato l’attacco con un pressing a zona davvero aggressivo. Chiaramente, il loro coach non voleva passare il tempo residuo solo in difesa.. ma non ha fatto i conti con noi.”

“Il Gorilla Tondo, nel frattempo, aveva capito che qualcosa non andava, perché mi ha ingiunto di non strafare.. che avrei avuto modo un’altra volta, di rifarmi.. che lui non usava riguardi per nessuno..” grosso scimmione arrogante!!

“Akagi si è scontrato con Kawata Jr., a cui si è aggiunto il fratello. La palla sembrava uscisse fuori, ma Sakuragi l’ha insaccata.”

“Perché sprecare due punti preziosissimi??” domando, retorico.

“Sapevo che il Do’aho non era poi così impedito…”

“Lo prendo come un complimento al mio immenso genio…” è la mia fiera dichiarazione.

“Purtroppo per lui, il canestro non era valido, perché eseguito dopo il fallo.
Mentre il Capitano si stava preparando in lunetta, lui ha avuto un mancamento, ed è stato portato fuori..”

“Non volevo uscire, giuro!! Ero demoralizzato per l’annullamento del mio tiro.. ma non volevo essere escluso dal gioco.. mentre il Gorilla mi trascinava in panchina, continuavano a venirmi alla mente le tue parole.. non volevo che tu pensassi di avermi battuto.. che la mia fosse una sorta di ritirata.. in quel momento, non so se fosse per orgoglio, testardaggine o che.. non volevo deluderti..”
Come avrei potuto guardarti ancora in faccia, col dubbio che tu mi credessi un debole?
E, a tutto questo, si mescolava anche il terrore che fosse davvero la fine… della mia carriera, appena iniziata.. ero terrorizzato, lo ammetto.

“Sdraiato su quel telo, rivedevo tutta la fatica fatta, l’orgoglio, la sofferenza..
Forse, solo in quel momento, ho capito che io amavo davvero il basket.”
 

La mente -satura di quegli istanti- mi impedisce di sentire il lieve bussare alla porta della camera.
Sobbalzo, impreparato.

Mi si avvicina un’infermiera che non ho mai visto.
Mi saluta deferente, e mi invita ad andarmene..

Le faccio presente che io ho un permesso speciale, per rimanere più a lungo dei normali orari, ma lei sembra irremovibile.

“Dov’è Saito-san?” chiedo, tra il sorpreso e l’infastidito.

“Ha chiesto un paio di giorni di ferie, per motivi di famiglia.” E’ la sua concisa risposta.

Mi lancia un’altra occhiata perentoria, e comprendo, mio malgrado, che l’avrà vinta lei.

Mentre è girata di spalle, le lancio il mio miglior ‘sguardo che uccide’, ma non sortisce alcun effetto. Purtroppo.

Impreco mentalmente, facendo buon viso a cattivo gioco.
Ripongo il diario, e mi incammino verso l’uscita, congedandomi da entrambi.

Quella foca pelosa dev’essere per forza parente della tricheca odiosa dell’altro reparto..

 

…continua.

 

Note dell’autrice:

- Per prima cosa, né la storia né i personaggi di Slam Dunk sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

-*In realtà, malgrado io abbia cercato a lungo, non ho trovato dati precisi su eventuali ciclicità degli tsunami, sulle stagioni in cui sono più frequenti..
Ho preferito immaginare che fossero successivi al periodo dei Monsoni, (che investono l’Asia in estate e in inverno) con opinabile scelta personale.

- La storia si snocciola in numerosi capitoli, ma si è GIA’ CONCLUSA.

- Chiunque desideri leggere l’intero racconto in tempi più brevi rispetto a quelli di aggiornamento, può contattarmi al solito divano blue navy: elyxyz@libero.it per ricevere i capitoli restanti.
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.

- Per ulteriori note e chiarimenti doverosi, vi rimando all’ultimo capitolo.

Arigato (_ _)

elyxyz


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