Scelta
d’amore
-Kaede’s
Diary-
By elyxyz
Capitolo
24
(In corsivo, il diario di Kaede)
POV di Hana.
Entro dalla porta principale dell’ospedale,
percorrendo un tragitto che sta diventando, mio malgrado, familiare. Come
i volti che incrocio, delle infermiere in guardiola, dei medici e delle
guardie all’ingresso.
Giusto ora, Saito-san mi nota da lontano, e alza una mano a mo’ di saluto.
Ricambio il gesto, continuando verso la mia meta.
Stanotte ho sognato gli eventi letti ieri, e ancora adesso sono conficcati
–dolorosamente vividi- nella mia testa.
E il ricordo si mescola al rammarico, all’impotenza.. per non aver modo di
cambiare il passato.
Inspiro profondo, sapendo che -il tempo che
trascorrerò qui- lo passerò in apnea.
E poi entro, stampandomi in faccia un sorriso finto quanto i denti di
Mitsui.. ma io sono il Tensai.. il Tensai può tutto..
“Ciao, Ru.” Saluto, introducendomi nella stanza.
Noto che il letto è lievemente spostato, rispetto a ieri. Probabilmente
hanno fatto pulizie, stamattina.
Anche il pallone è in una posizione differente, da dove l’avevo sistemato
io.
Tiro le tende per far entrare un po’ meno luce,
potrebbe infastidirlo, no?
“C’è uno splendido sole, anche oggi..” lo informo,
levandomi il cappellino dei Lakers, che mi hanno regalato i ragazzi,
qualche tempo fa.. Nh.. dopo la sconfitta col Kainan.. dopo che mi ero
rasato i capelli..
3 Agosto. Martedì. “Ore 7.00. Cosa più unica che
rara, anche stamani sono sveglio e arzillo, anzitempo.
Ce ne andremo al palazzetto solo verso le 10, per assistere all’incontro
del Kainan.
Il nostro si svolgerà alle 11.30.
E visto che i miei compagni di stanza sono ancora
sprofondati nel mondo dei sogni, io mi ritrovo qui, nella saletta, a
scrivere, per passare il tempo.. Ho osservato con piacere, specchiandomi
in bagno, che l’occhio si è praticamente del tutto sgonfiato, e ci vedo
essenzialmente in modo normale.. cosa meno gradevole, notare gli ematomi
che mi sono rimasti, a causa della caduta di ieri.. soprattutto un livido
sulla spalla, ricordo di averla battuta sul parquet, ma..”
“Altro che parquet!!” esclamo, sorridendo della sua
ingenuità.
“Comunque, ho deciso di metterci sopra la pomata,
dovrebbe avere lo stesso effetto benefico, no?
E poi sono venuto qui.. cosa da annotare: credevo di essere l’unico della
squadra, già in piedi.
In realtà, pochi istanti fa, mi sono trovato davanti il Do’aho, rientrato
dopo un mattiniero allenamento in solitaria.. se lo sapesse il Coach, lo
rimproverebbe.. è stato chiaro fin da subito: niente atti di eroismo fuori
programma, inutile sprecare energie prima del tempo..
In realtà, credo di capire Sakuragi.. anch’io ho le mani che mi prudono e
una voglia matta di fare due tiri, per distrarmi, per non pensare
all’imminente incontro..”
“Immaginavo di non essere l’unico ad avere questa
necessità, solo che io ho sfidato le ire funeste dell’allenatore, e ho
fatto –come sempre- a modo mio.. mi sono destato all’alba.. ho preso il
mio pallone, e sono andato in un campetto vicino alla pensione…
Di fronte al canestro, per la prima volta, sono riuscito a prevedere
l’esito di un mio tiro, in base alla correttezza della mia postura.. mi
sono venute in mente le parole di Haruko, che dicevano più o meno così:
“Quanto più le tue capacità si evolvono, tanto più numerose diventano le
nostre possibilità di vittoria..”
Potrei sembrare megalomane –beh, lo sono sempre stato- ma sentivo davvero
il peso della mia responsabilità, nei confronti della squadra, nei suoi,
nei tuoi, in quelli del vecchiaccio, che aveva riposto tanta fiducia in
me..
Dopo l’allenamento, sono rientrato da una porta
secondaria, e ho trovato il nonnetto che sonnecchiava sul divano, dove
c’eravamo riuniti a vedere il filmato sul Sannoh, sommerso da schemi di
gioco e strategie varie..
Sono sgattaiolato via, e ho scovato te, nella saletta
accanto, e la cosa mi ha sorpreso non poco, vista l’ora..”
“E’ entrato di soppiatto, senza far rumore,
rimanendo paralizzato nel vedermi.. a tal punto da non aver neanche
pensato di dissimulare lo stupore. Col pallone ancora sottomano, un mezzo
fiatone e evidenti tracce di sudore.. uno così, mica è appena uscito dalla
sauna, no??
Siamo rimasti lì, a fissarci.. Lui come un baccalà, io relativamente
nervoso.. sono riuscito a nascondere il diario appena in tempo..
Ma forse neanche del tutto bene, perché lui mi chiede -fissando un angolo
della copertina blue navy che spunta da sotto il mio sedere-: “Cosa stai
nascondendo, lì?”
“Niente, Do’aho!” gli ho risposto, cercando di mantenere un tono
disinteressato. Ben lungi dall’essere tale.
Lo vedo sorridere, non proprio ghignare, è… è.. qualcosa di diverso, senza
derisione..
“E quella penna in mano, allora??” replica lui, indicando la stilografica
ancora tra le mie dita.
K’so!! Nella concitazione me n’ero scordato!!
“Nh..” sbuffo.
La sua smorfia allegra si è ingrandita ancor di più, so che adesso mi
stresserà, fintanto che..
“Che stavi facendo? Eh? Eh??” ricomincia, tampinandomi con la sua
curiosità da scimmietta sfacciata.
“Scrivevo, Do’aho.” Mi ritrovo a spiegare, senza sapere come.
Lo vedo illuminarsi, per questa sua insperata conquista. Forse ho ceduto
un tantino troppo presto, rispetto alle sue previsioni..
“Ah!! Non sapevo che le volpi sapessero farlo!!” mi canzona, bonario.
“Mph!!” replico, osservando il suo divertimento.
Solo ora, si accorge di come si presenta e ricorda anche che sta
rischiando..
“Vado a cambiarmi!! –m’informa. (perché l’avrà fatto??)- “Acqua in bocca,
volpaccia! Mi raccomando..” e mi strizza un occhio, allontanandosi.
Poi sembra ripensarci, e si volta di nuovo verso di me, esclamando:
“Tanto, voi volpi non brillate certo in dialettica, no?!” e scompare,
girando l’angolo.
Che cazzo ha mangiato a colazione??
Quello non è il Do’aho!!”
“Oh.. quanto la fai lungaaa…” –protesto, arricciando
piacevolmente gli angoli della bocca- “Solo perché ero di buonumore, e
sono stato gentile con te..”
“Però mi piacerebbe averne uno così.. ammetto.
E mi ritrovo a fissare la penna in mano. E la pagina stropicciata del
diario, su cui mi sono seduto.”
Accarezzo il foglio con la punta delle dita, si sente
ancora adesso che è un po’ sgualcita, soprattutto nell’angolo.. chissà per
quanto ha tentato di lisciarla!!
Mi fa uno strano effetto, sapere di aver incontrato questo diario molto
tempo fa, molto prima di tutto questo.. Ignaro di essere entrato, quasi in
tempo reale, nelle sue pagine.. nella sua storia..
“Ore 15.00. Abbiamo sconfitto l’imbattibile Sannoh
Kogyo.
La mia gioia è però turbata da un evento molto spiacevole, che mi ha
lasciato quantomeno stordito.. in questo momento, oltre ad una stanchezza
mai provata prima, mi ritrovo ad essere felice per la vittoria, sconvolto
dal suo incidente e destabilizzato dal nostro ultimo scambio. Dovrei
riposare, in attesa di notizie, ma non ci riesco. La mente e il cuore
troppo scossi, rimpiango davvero l’assenza di Maeda-san, ora. Cercherò di
dare ordine agli eventi, per tentare di sedare le emozioni che mi
pervadono.. credo non sarà facile..”
“Né tanto meno conciso..” esplico, sfogliando
velocemente le numerose pagine successive; sono molte, prima della
prossima data..
“Dopo la vittoria del Kainan, siamo entrati in
campo, per fare un po’ di allenamento, e –fin da subito- il tifo per i
nostri avversari si è fatto irritante. Per un semplicissimo tap-in, tutto
lo stadio ad applaudire.. Nh..”
“Ryota cominciava già a sentire la pressione
psicologica del pubblico, sbagliando i tiri di riscaldamento.. e quel
Kawata faceva l’esibizionista.. aveva bisogno di qualcuno che gli
abbassasse le penne..”
“Il Do’aho, quando siamo stati richiamati in
panchina, si è messo in testa di farne una delle sue..
Ha tentato un canestro, saltando dalla linea dei tiri liberi.
Spettacolare, certo.
Peccato abbia preso il ferro, e sia caduto all’indietro, come un sacco di
patate..”
“Kami!! che figura di merda..” gemo, ripensandoci..
mi hanno trascinato negli spogliatoi, dove Akagi mi ha fatto un
predicozzo.. tutti esagitati, tranne me: dopo quella performance ridicola,
non avevo più paura di nulla..
“Due tiri prima di iniziare sul serio.
Incredibile. Il Do’aho ha riproposto la scenata di prima, sul canestro
avversario. E cosa ancor più stupefacente, è che stavolta è riuscito a
insaccarla.
Un nostro rivale ha tentato di emularlo, fallendo miseramente. Nh..
Anzai ci ha detto di assumere un atteggiamento attivo, in attacco, e che
avremmo dovuto prendere l’iniziativa per primi, per costringere a far
reagire i nostri avversari. Si è poi rivolto a Sakuragi e a Miyagi,
parlando di un loro ‘attacco a sorpresa’.
Voglio essere sincero: quando il nostro play ha fatto il segno convenuto
(solo quei due idioti avrebbero potuto scegliere una smorfia tanto
imbecille) nessuno si aspettava che la scimmia volante riuscisse ad
insaccare il suo alley-hoop.
C’è riuscito.
Il Do’aho è riuscito a prendere un passaggio impossibile, e a segnare.
Allibiti, gli sguardi di tutti.
I loro, per primi, e i nostri… semplicemente increduli.
Mitsui ha iniziato a dire che oggi eravamo proprio in forma, e io che la
fortuna era dalla nostra parte..”
“Non era fortuna… MA CLASSE!!” Esclamo, giustamente
compiaciuto.
“A 2 minuti dall’inizio, eravamo 11 a 6, per noi.
Mitsui, che era nella sua condizione migliore –sia mentale che fisica- ha
insaccato tre canestri da tre punti, di fila. E i nostri avversari sono
corsi ai ripari, con una marcatura strettissima e sfiancante.
Miyagi, a quel punto, si è ingegnato, tentando un tiro rischioso, ed è
stato stoppato.
Fin qui, nulla di strano, non fosse altro che il pallone è rimbalzato
sulla faccia del Do’aho, finendo poi nel canestro. Con un rivoletto di
sangue che colava dal naso, davanti a una palestra esterrefatta, l’Idiota
ha osato dire che quello era il suo ‘nuovissimo tiro facciale’. Beh,
almeno è stato valido.. l’hanno fatto uscire temporaneamente, perché
l’epistassi non si fermava..
Il loro n°9 mi si è avvicinato, incredulo, dicendo: “Non poteva essere
intenzionale.”
“Certo che no, cretino!” gli ho risposto, ovvio. E lui mi ha redarguito.
Stronzo.”
“Quando l’emorragia è finita, ho chiesto di ritornare
dentro, ma tutti erano incantati a guardare lo scontro tra te e Sawakita.
Non volava una mosca, davvero.”
“Mi ha fregato. Lo ammetto. E’ partito come un
fulmine, e io manco me n’ero accorto.
Ma questo non ha fatto altro che alimentare la mia sete agonistica.. mi
sono venute alla mente le parole del Calimero, e l’ho superato, sfondando
il muro avversario e segnando.
Inevitabile il nostro confronto. Al momento, lui rappresenta la mia meta.
Mi sono girato e gli ho detto: “Se davvero il Sannoh è la squadra n°1 del
Giappone… non avrò pace finché non vi avrò tolto di mezzo.”
Lui ha replicato che le mie parole avevano infiammato il suo spirito
combattivo.. fatto sta che ha perso palla, io gliel’ho soffiata, e lui ha
fatto fallo per sbloccarmi.
Il loro coach lo ha sostituito, e anch’io ho ripreso fiato: Kogure è
entrato al posto mio.
Mentre mi riposavo, non potevo evitare di rivivere il momento in cui
Sawakita mi ha rubato la palla, in contropiede, quando ero ormai certo di
averla insaccata.. ammetto che il mio orgoglio ne è rimasto ferito.. non è
facile digerire una cosa così.”
“Sì, ma è anche vero che tu eri appena riuscito a
eludere la sua marcatura!!” –lo giustifico- “O te n’eri già scodarto??”
“Hanno cambiato anche il giocatore marcato da
Sakuragi, sostituendolo col più giovane dei fratelli Kawata.
Impressionante: due metri e dieci. Un armadio.”
“Tonto. Aggiungerei io.” se permetti.
“Il rossino sembrava addirittura piccolo, al
confronto. E l’altro, appena si è mosso, lo ha scaraventato a terra, senza
neanche accorgersene. Era fallo. Ma non ce l’hanno assegnato.
Il Do’aho e Kawata Junior si sono messi –amabilmente- a fare conversazione
in campo. Non so proprio dire chi sia più idiota dei due..
Il mentecatto ha tentato una furbata, proclamandosi ‘Sakuragi il mito
vivente’.
In realtà ha compiuto un’infrazione, ha quasi litigato con l’arbitro, e il
Kainan (venutici a vedere) lo ha definito il ‘Dio dell’espulsione di
Kanagawa’
Dal canto mio, in panchina, meditavo tra me e me: ‘Rovinerà tutto, quell’idiota..’
....
Il Sannoh ha chiesto il primo time out.
E Anzai-sensei ci ha illustrato la sua strategia. Follia pura.
L’unico che la approvava, manco a dirlo, era il Do’aho. Che sarebbe
diventato il perno della nostre azioni, e ‘arma segreta dello Shohoku’.
Al grido di: “Fate silenzio, misere comparse!!” ha soppresso le nostre
–più che giustificate- rimostranze.”
“Certo!! Era venuto il momento in cui la mia
genialità sarebbe stata valorizzata!” E’ il mio sproloquio.
“Poi si è fiondato in campo, al fischio della
ripresa.
Purtroppo per lui, il mentecatto voleva imporsi con la forza sul
bestione.. ho dovuto anche spiegarlo ad un compagno: non si vince con la
forza un avversario più forte!
Quanto ci avrebbe messo a capirlo, quel cretino?
Sia in campo che dalla panchina, lo scetticismo era grande: impostare il
nostro gioco in funzione di Sakuragi era un grosso rischio. Mitsui l’ha
fatto, perché si fida ciecamente del Mister: quando il Do’aho è passato in
post-play, gli ha consegnato il pallone; mentre Anzai-sensei ci spiegava,
cosa sia il ‘conflitto interno’ e il fatto che solo il nostro n°10 avrebbe
potuto neutralizzare il loro armadio ambulante. All’apice del suo attacco,
gli hanno fischiato un’infrazione di passi.
Nh.. il Gorilla lo ha picchiato.. e l’avrei fatto pure io, se fossi stato
sul rettangolo di gioco.
Ad ogni modo, io ho detto all’Allenatore che mi ero riposato, e che volevo
rientrare, intanto Akagi gli suggeriva delle strategie.. ma quell’animale
continuava a fare di testa sua!
Poi, d’improvviso, l’illuminazione: lo vediamo confabulare con Kawata Jr.,
attuare un perfetto gioco di gambe e riuscire a mantenere la sua posizione
difensiva, facendo perdere il possesso ai nostri avversari,
e costringendo il tontolo a commettere l’infrazione dei tre secondi.”
“Beh.. avevo una mia teoria, al riguardo: lui
riusciva a tirare solo se sotto canestro. Bastava non farlo avvicinare, e
così diventava inoffensivo! L’ho detto anche al Gori, che non ha dato il
giusto valore della mia geniale scoperta, però mi ha elogiato per
l’azione.. e così l’ho neutralizzato.”
“A 8 minuti dalla fine, eravamo in vantaggio: 21 a
18.
Sakuragi si è dimostrato uomo-chiave, nel primo tempo.
Nel bene. nel male.
Non finirà mai di stupirmi.
....
Half time: Sanno Kogyo 34 / Shohoku 36.
Anzai ci ha detto che la vera battaglia sarebbe iniziata in quel
momento.
Tecnica. Forza d’animo. Energia…tutto quello che avevamo, avremmo dovuto
tirarlo fuori, e metterlo in campo.
Dopo 50 secondi dalla ripresa, i nostri avversari sono passati in
vantaggio, con un tiro da tre.
E poi hanno attuato un pressing terribile su Miyagi. Addirittura Sawakita
in contemporanea con Fukatsu.
In due minuti, il distacco è salito di 10 punti.
Il Coach ha chiesto il time out. In meno di tre minuti, e il disavanzo è
già di 14.
Kogure ha suggerito di sostituire Sakuragi con Yasuda che, essendo agile,
avrebbe potuto sottrarsi al loro pressing.
Anzai, tuttavia, ha deciso di non modificare la formazione.
Ci ha brevemente spiegato la strategia, puntando le giocate sul nostro
play, e poi siamo tornati in campo. Cosa curiosa: Ayako ha richiamato
Ryota un attimo, e gli ha scritto qualcosa sulla mano.. Nh.. chissà
cosa..”
“Io lo so! IO lo so!!!” -esclamo, orgoglioso-
“Ayachan sapeva che lui aveva bisogno di essere incoraggiato.. e chi,
meglio di lei?
Me lo ha raccontato Ryota, qualche tempo dopo.. ‘Playmaker n°1’ gli ha
scarabocchiato sul palmo, e lui si è aggrappato a questo.”
“Il Sannoh ha ripreso con il pressing, ma Miyagi
non si è fatto intimorire, anzi. Al momento opportuno, ha sbrecciato la
difesa avversaria, poi ha passato a me, e io sono andato a canestro.
Peccato mi abbiano stoppato. Sakuragi ha preso il pallone ma è stato
fermato a sua volta. La sorte ha voluto che la palla finisse in mano di
Akagi.”
“Il Gorilla, contro il Gorilla Tondo. Scontro tra
primati!!” –scherzo.
“Sawakita è forte. Inutile negarlo.
Credo abbia messo in crisi il nostro Capitano. L’importante è che abbia
trovato la forza per reagire, prima che fosse troppo tardi.
La scimmia rossa, intanto, ha fatto un altro fallo.
15 minuti dalla conclusione, 18 punti ci distanziavano. L’orlo del
precipizio, parafrasando Ayako.
Miyagi non poteva avvicinarsi all’area nemica;
Mitsui, sfiancato dal pressing del primo tempo, grondava sudore; Akagi è
stato addirittura stoppato, e io ho commesso un fallo in attacco.
Il Do’aho è venuto a lamentarsi con me, per quest’errore. Ha poi preso la
palla, partendo come una scheggia. Si è beccato un’infrazione di passi.
Gli ho sibilato che sarebbero stati guai, per lui, se avesse osato
rimproverarmi nuovamente, dopo la sua castronata.
A 12 minuti dalla fine, il risultato è il seguente: 36 a 58. Siamo nella
merda.
Letteralmente.
Sawakita mi ha rivelato le sue vere capacità.
Akagi, finito nel pallone, inizia a collezionare brutte figure.
Il Mister ha chiesto il time out, l’ultimo concessoci. Le sue parole ci
entravano nelle orecchie, non nella testa. E poi ha compiuto una scelta
che non ho compreso subito: ha scambiato Sakuragi con Kogure.”
“Io, in piedi, schiumavo rabbia, perché mi aveva
escluso dal gioco, perché sapevo di essere indispensabile, per vincere.. E
il nonnetto mi chiamava vicino a lui, per parlarmi.
Per 30 secondi, giuro, credevo si fosse trasfigurato in un essere
tremendo.. poi mi ha detto esattamente queste parole: “Dimmi, sono forse
l’unico… che ancora crede di poter vincere quest’incontro?”
L’ho fissato, stupito: “Io ero convinto che tu fossi rassegnato a perdere,
nonno..”
E lui mi ha detto che, se ci fossimo rassegnati al peggio, sarebbe stato
come far finire prematuramente l’incontro. Ma noi stavamo ancora
lottando.
Mi ha fatto notare un tuo errore, e il rimbalzo del n°9. Mi ha chiesto
di ripensarlo nella mia testa.. e io mi sono infervorato tutto.. Stupida
Kitsune, hai sprecato un’occasione d’oro!! Comunque, dicevo.. Ah, sì!!..
Mi ha spiegato il guadagno potenziale nel prendere un rimbalzo. Il mio
ruolo cardine nella rimonta..
Gli altri panchinari mi si sono avvicinati, convinti di poter far fluire
la loro forza e determinazione su di me.. non che ci credessi tanto, ma
loro ne erano così convinti..”
“Dalla panchina, c’era un gran brusio.. tutti
agitati verso il Do’aho.. è stato rispedito dentro.. Mentre Kogure usciva,
lo ha richiamato, e si è fatto dare un 5. Chissà perché?”
“Per farmi infondere anche la sua determinazione a
vincere, no?!” rispondo, come se fosse palese.
“E poi ha.. ha.. beh, ha stimolato Akagi a
reagire, ‘a modo suo’. Si è pigliato un bel gori-punch di ringraziamento.
Ma non è finita: quell’idiota, imbecille, megalomane, cerebroleso..”
“Ti voglio bene anch’io..” ironizzo.
“.. è saltato sopra il palco dei giudici, e ha
urlato a tutti: “Giuro che sconfiggerò il Sonno!”
Silenzio da ecatombe, quello che ne è seguito.
E poi una cascata di lamentele, ingiurie, insulti e similari, volti alla
sua persona.
Akagi è andato a riprenderselo, scusandosi con la giuria.
Ma lui, anziché sembrare compunto, si è voltato verso di noi, dichiarando:
“Dopo questa piazzata, non abbiamo altra scelta... dobbiamo vincere per
forza!”
Poi ci ha redarguiti, provocandoci.
E poi ha detto la cosa più vera, da quando lo conosco: “Il vostro modo di
ragionare, la logica con cui vivete il basket… con me non funzionano.
Questo perché io sono un principiante.”
“Per la prima volta in vita mia, qualcuno nutriva
aspettative nei miei confronti… come avrei potuto disattenderle?
Così vi ho caricati per benino, e siamo ripartiti.
Il loro specialista nei rimbalzi mi ha minacciato, e io sapevo che era
forte.. così mi sono ingegnato per superare il suo screen out.
Il Tensai ha giocato non proprio pulito.. ma si sa: in amore e in guerra,
tutto è concesso..”
E noi, lì, eravamo in guerra.
“Sakuragi riesce a prender palla e a segnare i
primi due punti del secondo tempo.
38 a 60, a 10 minuti dalla fine.
Forse, solo i pazzi credono nei miracoli.
Noi, lo eravamo.
Il Do’aho ha infornato il secondo canestro, mentre
Akagi viveva la sua battaglia personale con il capitano avversario, quell’idiota
che faceva ‘bip’ dopo ogni frase.
Purtroppo per noi, il Gorilla ci è indispensabile, anche se riconosco che
il rossino ha aggiustato alla perfezione i suoi errori.
Un doppio recupero fantastico. Elevazione e velocità incredibili.
Un vero tensai, in quel momento.”
“Co-COSAAA??!! Volpe!! Mi hai chiamato ‘Tensai’??”
soffio, incredulo.
“La palla è tornata al nostro n°4, che ha tentato
un dunk, subendo fallo.
Ed è entrato in campo Uozumi, l’ex capitano del Ryonan. Da sempre suo
rivale.
Gli ha fatto un sermone, tagliuzzando del rafano.”
“Ad essere sinceri, io non avevo capito il
significato del suo gesto, poi Mitsui me l’ha spiegato..”
“Akagi ha capito che doveva mettere da parte la
sua sfida con Kawata, se volevamo vincere.
Con lui e il Do’aho sotto canestro, l’area diventa inaccessibile.
Mitsui, intanto, proseguiva la gara per puro spirito di volontà.
Era stremato, e bianco come un lenzuolo.. ma anche indispensabile in
campo, con i suoi tiri da tre.
Se è vero il detto ‘meglio tardi, che mai’ noi avevamo finalmente compreso
il significato di ‘gioco di squadra’ e Hisashi, in particolare, cosa
significasse la fiducia.
Sfiancato, continuava a tirare da fuori area,
nell’assoluta convinzione che –nel caso di errore- Sakuragi avrebbe preso
il rimbalzo, e salvato il possesso.
Per questo non ha esitato: Akagi copre con uno screen out, Miyagi gli
passa nel frattempo la palla, e lui tira.. mal che vada, il Do’aho
recupera il pallone..
Non mi rammarico, per la mia presenza marginale in questa strategia.. dal
canto mio, ero già abbastanza occupato a contrastare il mio avversario
diretto, per favorire il loro gioco..
La cosa che ha cambiato il corso degli eventi, è stato un fallo –giudicato
intenzionale- di Fukatsu.
A 8 minuti dal termine, eravamo 51 a 63.
E il distacco si assottigliava sempre più..
Mentre riprendevo fiato, nell’attesa che Ryota
compisse i sui tiri liberi, mi è stato inevitabile seguire il modo con cui
il Do’aho lo incoraggiava.. e da lì, a realizzare che il merito era suo,
se avevamo ripreso questo ritmo, è stato breve. E dovuto.
Sta diventando un giocatore indispensabile, e una fonte inestinguibile di
sorprese..”
“Ma dai, Volpe!!... se-se mi dici queste cose, io mi
imbarazzo…” balbetto, arrossendo..
Anzi no, meglio rileggerle con calma, queste parole.. lui, che è sempre
così avaro di complimenti… quando mi ricapiterà di ritrovarmele??
“Adesso vediamo di rispolverare la nostra gloriosa
risalita, verso la china della vittoria!!” esclamo, tutto baldanzoso.
Ma la porta della camera si apre, azzittendomi di botto.
Di colpo, mi ritrovo sbalzato in un’altra realtà, ben
diversa dal racconto: il presente.
Mi coglie un attimo di smarrimento, mentre avverto tutto il mio
entusiasmo dissolversi, come se non fosse mai esistito.
Mi riscuoto, ricomponendomi.
Saito-san entra, salutandomi con un sorriso
accomodante: “Tra pochi minuti inizia il giro serale delle visite,
Hana-kun..” mi avverte, posando la cartella con le scartoffie di Ru sul
letto.
La vedo armeggiare con la flebo, e -a dispetto di tutto- so che devo
sloggiare..
Peccato, avrei voluto finire entro stasera la cronaca della partita..
Esalo un sospiro, sollevandomi dalla sedia, mentre
lei registra su un foglio i suoi parametri vitali.
Ripongo il diario, col segnalibro.
La vittoria a due passi da noi..
Pazienza. Aspetteremo.
…continua.
Note dell’autrice:
- Per prima
cosa, né la storia né i personaggi di Slam Dunk sono miei; appartengono
agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro,
da parte mia.
- La storia
si snocciola in numerosi capitoli, ma si è GIA’ CONCLUSA.
- Chiunque
desideri leggere l’intero racconto in tempi più brevi rispetto a quelli di
aggiornamento, può contattarmi al solito divano blue navy:
elyxyz@libero.it per ricevere i capitoli restanti.
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.
- Per
ulteriori note e chiarimenti doverosi, vi rimando all’ultimo capitolo.
Arigato (_
_)
elyxyz
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