Scelta
d’amore
-Kaede’s
Diary-
“Ciao, Volpe…” lo saluto. …. “Mi spiace, per ieri, non avevo intenzione di
abbandonarti così… ho fatto una visitina a Mika-san… “Leggiamo, eh?!” suggerisco. Vediamo se Mika-san aveva ragione.. Il 18 Giugno è una pagina vuota, così pure la seguente e quella dopo: 18 - 19 - 20 Giugno. Quattro fogli dopo, quasi per magia, ricompare la sua scrittura, fine ed elaborata. Accarezzo con l’indice la pagina, tastando la ruvidezza della carta, dell’inchiostro. Perché sono entrato così in panico, quando le ho viste vuote?.. Mika-san aveva ragione. Sotto al 21 Giugno, Kaede scrive: “Quell’idiota bacucco esaurito crede che cederò.
18 Giugno. Venerdì. “Lo scontro col Kainan. Akagi, negli spogliatoi, ci ha confidato che -quel
giorno- si stava realizzando il sogno che insegue da anni: scontrarsi
contro il Kainan, per accedere alla finale. Al momento del riscaldamento, la scimmia rossa ha
trovato, in campo, un idiota della sua risma: tale Nobunaga Kiyota. Il Do’aho ha replicato che era d’accordo. Con un tono da ovvietà consumata. L’altra matricola ne è rimasta basita. Il nostro ‘Genio’ ha dato spettacolo, riprendendo:
“Il rookie n°1 non è Rukawa…” La partita è iniziata. “Lo so… Ricordo che la maledetta Nobuscimmia mi si è
accostata, per ringraziarmi: ‘La tua stupidità mi ha salvato!!’ “Maki, sotto canestro, è un mostro. “Ovviamente deve mangiare banane ancora per un bel pezzo, per sperare di fregare il nostro Capitano…” puntualizzo. “Il mentecatto ha stimolato la curiosità di Maki,
dopo un paio d’azioni davvero notevoli. “Noto con piacere che sempre più spesso ti soffermi ad evidenziare l’indispensabile presenza del Genio sublime…” e ghigno. “E’ arrivato a provocare e ad offendere il loro capitano, chiamandolo ‘vecchiaccio’, senza un minino di pudore…se io dicessi ¼ delle sue puttanate, mi sarei già scavato una fossa e sotterrato…” “Non scherzare su ‘ste robe, volpe…” lo ammonisco. “E Maki, da maturo e responsabile giocatore qual è, gli ha risposto che Akagi sembra molto più vecchio di lui…” mi vergogno di aver assistito ad una cosa così patetica. C’è da dire che il Do’aho non sembrava
assolutamente in soggezione, di fronte a uno dei mostri sacri del panorama
cestistico studentesco. Al 9° minuto del 1° tempo, eravamo 18 a 24, per
loro. “Eh eh eh… stupisciti, Kitsune, stupisciti…” “…Azione che si è conclusa con un canestro. Semplice, ed efficace. Takato, il loro allenatore, ha chiesto il time out, sostituendo Jin con un nanetto occhialuto, assolutamente insignificante, che ha deciso di marcare Sakuragi. Questa scelta (di metterlo in campo, e di
affidargli il Do’aho) mi è puzzata fin da subito. “Serviva a distrarmi… senza un’adeguata stimolazione
competitiva… mi sono ammosciato come una gelatina… ed era esattamente
quello che volevano, che io mi deconcentrassi… io ci sono cascato come un
allocco… “Il tappo si è rivelato anche un degno sostituto di Jin, nei tiri da tre…” “E io sono corso da Akagi, per sapere come fare per
uscire da quella situazione… e lui mi ha consigliato di fare slam dunk,
ogni volta che mi trovavo in area del canestro avversario. “Sakuragi ha sbagliato il tiro libero concessogli, mancando anche il tabellone, e abbiamo quindi perso il possesso di palla.” “Che vergogna….” “Anzai ha chiamato il time out, e ha sostituito la
scimmia con Kogure. “E sono rimasto lì, a guardare la tua schiena
allontanarsi verso il rettangolo di gioco. “Era il mio modo per dirgli di darsi una calmata,
aspettando l’arrivo di un nuovo momento propizio, ma credo che lui l’abbia
preso come un rimprovero, un sistema per rinfacciargli i suoi errori… Sollevo gli occhi dalla pagina, fissandoli sul tuo
viso. “Nobunaga si è messo a marcarmi, infastidendomi
con le sue stronzate. “Tu parli un po’ troppo, per i miei gusti.” gli ho
risposto, sbuffando. La gente sussurrava che quello era uno scontro tra
me e lui, per la supremazia della miglior matricola della stagione. Con un’azione combinata tra me e il Capitano,
abbiamo fatto canestro, ma lui si è infortunato. “L’ho trascinato di peso negli spogliatoi, e lui ha
ordinato ad Ayako di fargli una fasciatura stretta. “Sakuragi è stato riammesso. Prima della ripresa, il Coach ci ha chiamati in disparte, affidando a noi la protezione della zona di metà campo e sotto canestro, in assenza del Capitano.” “E ci ha costretti a prenderci per mano!” e noi due, come due scemi, a fare cagnara per tener su la nostra recita… “Il Do’aho, si è offerto di proteggere il cesto
fino al ritorno del Gorilla… sembrava molto determinato.. ci ha messo la
buona volontà, ma non sa fare i miracoli. “Oggi vorrei che tu me la ripetessi, una frase così. Oggi, saprei come risponderti, Volpe.” “Ha realizzato una stoppata su Kiyota…. Davvero
formidabile. “In quel momento, ho cercato di ricordare tutte le spiegazioni del Gori, in quelle infinite ore di supplementari: come mettere le mani, le spalle, i piedi, le ginocchia, come difendere l’area con tutte le mie forze..” “A 2 minuti dalla fine del 1° tempo, eravamo sotto
di 9 punti. “Purtroppo, spesso, il tuo modo di giocare, soprattutto in passato, faceva trasparire di frequente il tuo egocentrismo, Kit, non che io fossi da meno… mi ci è voluto del tempo, per capire che in realtà non è così…” “Per impedire a Kiyota di segnare, ho schiacciato
Sakuragi contro il pilastro del canestro. Non mi ha neanche insultato. “Però ho preso una botta!... non è che ci sei andato giù leggero.. è il Tensai che è indistruttibile..” “Takato, dalla panchina avversaria, mi osservava, con quella sua espressione saccente, sventolando quel suo dannatissimo harisen… saprei io dove ficcarglielo, quel ventaglio…” “Ohi!.. Volpaccia volgare…” lo provoco, sorridendo. “Mika-san aveva proprio ragione… pedante e puntiglioso… insomma: rompiballe come sempre… a te non sfugge niente in campo, eh?!” abbozzo un’espressione indulgente, fissando lo sguardo sul suo viso inespressivo. Lo distolgo, e vaga, arrivando sulla sveglia lì accanto a lui. Solo adesso, mi accorgo dell’ora tarda. “Ru, è meglio se terminiamo domani, eh?... Tanto, lo sappiamo entrambi come va a finire, purtroppo…” Non ho ancora concluso la frase, che la porta si apre. “Stavo giusto per andarmene.” Informo Saito-san, infilandomi la giacca. Lei mi saluta e riscompare in corsia. “A domani, Volpe… Fa’ la guardia al fortino, mi raccomando..”
…continua.
Note dell’autrice: - Per prima cosa, né la storia né i personaggi di Slam Dunk sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia. - La storia
si snocciola in numerosi capitoli, ma si è GIA’ CONCLUSA. - Chiunque
desideri leggere l’intero racconto in tempi più brevi rispetto a quelli di
aggiornamento, può contattarmi al solito divano blue navy:
elyxyz@libero.it per ricevere i capitoli restanti. - Per
ulteriori note e chiarimenti doverosi, vi rimando all’ultimo capitolo. Arigato (_
_) elyxyz
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