Scelta d’amore

-Kaede’s Diary-

By elyxyz


Capitolo 9

(In corsivo, il diario di Kaede)

 

POV di Hana.  


“Oggi sei molto richiesto, eh, Volpe?!”

 

“So che i ragazzi sono venuti a trovarti, ed è venuta a farti visita anche Mika-san! Me lo ha detto l’infermiera Saito.
Mi sa che se ne sono andati da poco… ti hanno spiegato che non si può usare la palestra fino a lunedì, perché la stanno ristrutturando?”

Io sono arrivato adesso, perché ho chiesto di poter parlare con il tuo medico, ma al momento è occupato in riunione, quindi ci andrò dopo… visto che tu sei troppo pigro, per degnarti di dirmi come sono andati gli esami…”
 

Mi avvicino al letto, carezzando il profilo del suo viso.

“Quando ti risveglierai..
ti impedirò di dormire più di 4 ore a notte… che tanto hai già fatto scorta per un centinaio d’anni…”
…Se mai ti risveglierai.

Scuoto la testa con vigore: che cavolo di pensieri sono??!!

Lui si deve svegliare!!!
…Abbiamo una vita da passare insieme!

 

“Ok, senti… meglio se finisco di leggere la cronaca della partita di ieri, eh?” propongo.

“Sugli spalti, si sussurrava l’imminente ingresso in campo di Fujima, e la conseguente trasformazione dello Shoyo. Ma intanto siamo finti in pareggio: 11 a 11.
Ed è stato allora, che la gente ha cominciato a credere nelle nostre capacità.

Il loro capitano aveva deciso di entrare, con una sostituzione, ma Hanagata gli ha chiesto fiducia, assicurandogli che la situazione era sottocontrollo.

Per spirito d’orgoglio, il Quattrocchi (come lo ha definito il Do’aho, a inizio partita) ci ha distanziati di 9 punti, incitando il suo team.
Inutile negare: sapevamo bene tutti, che se avessero fatto anche solo un altro canestro, prima del time-break, non saremmo più riusciti a riprenderli, eravamo già stanchi fisicamente, una batosta morale ci avrebbe annientato.

Non so chi ringraziare, ma Akagi ha deviato un tiro pressoché perfetto, e Sakuragi ha preso il rimbalzo, giusto sul fischio dell’arbitro.”

“Ovvio! …Devi ringraziare me!!!” suggerisco, ricordando la mia impresa gloriosa.

“Bisogna riconoscerlo: quel rimbalzo ci ha salvati.”

“Era ora, Kit!!... quindi non eri così addormentato come si considerava…”

“Il 2° tempo è iniziato nel migliore dei modi, abbiamo ritrovato al carica giusta per vincere, e la scimmia rossa si è data da fare… un sacco di errori, certo, ma ha preso un paio di rimbalzi da manuale.
Quel mentecatto si è finalmente svegliato, e ha deciso di usare il suo potenziale.
Ha appreso la tecnica dello screen out, mettendola a frutto.. gli allenamenti supplementari iniziano a giovare…” 

“Persino Akagi è venuto a farmi festa… le facce dello Shoyo erano impagabili!!! Così imparano a sottovalutare il Genio…”

“Al 14 del 2° tempo, siamo finalmente passati in vantaggio.
E Fujima è entrato in campo.
…e lo Shoyo si è davvero trasformato. 

Subito ha dichiarato guerra a Miyagi, che gioca –come lui- nel ruolo di playmaker.
Sakuragi ha fatto il 3° fallo al loro capitano, cadendogli addosso.
Forse non ha ancora capito che NON ERA UNA PARTITA DI RUGBY..
E si è scusato con lui, chiamandolo “riserva”.
Era convinto che Kenji Fujima fosse un panchinaro!
Kami!!!” 

“E cosa ne potevo sapere, io?!” mi giustifico, offeso.

“Akagi ha chiesto a me e al carciofo di marcare i n°7 e 8, mentre lui avrebbe pensato ad Hanagata.
Ha ragione: sono entrambi più alti di noi, ma noi possediamo un’elevazione superiore. Possiamo fermarli.
Ayako ha dato una messa a punto a Ryota, e poi l’Idiota si è dedicato alla sorella di Akagi, promettendo faville.. si è poi rivolto alla nostra manager e le ha chiesto come stessimo a punti.

“Tu, 2. Rukawa, 14.” gli ha risposto lei.

Ha perso per un attimo un po’ baldanza, per poi ringalluzzire con uno dei suoi proclami… non si è nemmeno accorto, che l’altra già non lo badava più…”

“E tu? Perché invece tu hai seguito tutto quanto, anche se sembravi interessato ad altro?
Eri già geloso di lei, volpe?” insinuo. 

“Mi ha fatto incazzare, giuro.
Continuava a dire ad Akagi di passare la palla a lui, invece che a me, che avevo in attivo più punti di lui…. Che era favoritismo nei miei confronti, e menate simili.
Mitsui gli ha detto che riuscirà a segnare più di me fra 10 anni. Forse.
Non ha ancora capito che deve giocare per la squadra, e non viceversa.
Quando ha insistito, il Gori gli ha detto di pensare SOLO ai rimbalzi, che è l’unica cosa su cui può contare… il teppista ha confermato, e io gli ho detto la mia: “L’altra cosa, su cui puoi contare, è la tua espulsione.” e me ne sono andato.
C’è rimasto male.
Me ne sono accorto subito. Forse ho esagerato.
Ma deve crescere, e in fretta, se vuole darci una mano.
Un campo da basket non è un baby-park.
Miyagi lo ha consolato.
…forse gli amici servono anche a questo.
Ma io e lui non siamo amici.
In giorni come questo, ho l’impressione che non lo saremo mai.” 

“Anche io, a quel tempo, ne ero convinto… e mi dicevo che –in fondo- potevo benissimo starti lontano… ma alla fine, non so perché, finivamo per ritornare vicini…
…e non ero solo io, a volerlo.” 

“A 5 minuti dalla fine, eravamo sotto di 12 punti. Mitsui era sfinito, Sakuragi ha fatto il 4° fallo, su Hanagata.
Lo Shoyo ha ripreso a condurre il gioco.
Il Do’aho aveva paura di commettere il 5° errore, e di venir cacciato.
In parte lo capisco, ma è stato come dover giocare in quattro, perché –per non rischiare- è diventato una presenza fantasma, in campo.”
 

“Mitchi faceva impressione.. persino le matricole in panchina erano preoccupate per lui.
Del resto, era la prima partita che giocava, per intero, dopo 2 anni.
E il ritmo imposto dallo Shoyo non era uno scherzo.
Quando mi sono avvicinato a lui, dopo il fallo subìto, mi ha guardato con un’espressione strana… 

Credo abbia toccato il fondo, in quel momento, e abbia ritrovato la determinazione per risalire.

Ha segnato tre canestri, sui tiri concessi.
E da lì, abbiamo rimontato punti su punti…
Sono rimasto colpito dal 5 che si sono scambiati lui e il Gorilla.
-Che io sappia, non sono mai andati molto d’accordo, né ora né in passato. Ma, a loro modo, si stimano.-
Questo five-high me ne ricorda molto un altro… che ne dici, Volpe?” -gli ammicco- “Ma quello aveva anche altri significati, no?!” 

Concorderesti con me, Kit, se solo potessi…

“Gli avversari se ne sono accorti, hanno puntato su di lui, che non reagiva a dovere…
Il loro n°8 stava per segnare, e lui non si muoveva..
Sono intervenuto io.
Sapevo quello che facevo. E sono convinto di aver fatto bene. 

Meglio due punti subiti -in potenza-, che un canestro sicuro, a cui dover rimediare.
Infatti Takano li ha sbagliati entrambi. (Per nostra fortuna). 

Mitsui ha compiuto un recupero fantastico, e io ho segnato il punto del pareggio.
Sakuragi ci guardava come se fossimo alieni.
A volte mi dimentico che è solo un principiante.

Era intimorito, ovvio.
Ma i supporti psicologici non sono il mio forte. 

“Perché stai giocando così sottotono?”gli ho chiesto.
Mi ha guardato, senza rispondere. 

Forse non si aspettava un mio intervento così diretto.

“Non è assolutamente da te.” Ho rimarcato.

L’ho visto sussultare.
Ho fatto centro.  

Ha sgranato gli occhi, realizzando le mie parole.
(ce n’ha messo di tempo, per far muovere i suoi criceti in testa…) 

..e ha lanciato una testata pazzesca al parquet.

“Non mi lascerò mai mettere sotto da te, brutto arrogante! Capito?!” mi ha sibilato.

“Mmh.. Tu sei bravo solo a parole.” gli ho replicato, nel momento in cui ci hanno richiamato in campo.

Se avesse potuto, mi avrebbe picchiato, lo so.

Anche adesso, sorrido al pensiero della sua espressione.
Ho raggiunto il mio scopo. 

Quando è ripreso lo scontro, espulsione o no, è ritornato il padrone dell’area sotto canestro.

“Ma quanto sei contorta, volpe…”

Abbiamo dovuto coprire l’assenza di Mitsui, ma eravamo in possesso della giusta spinta.
A meno di 2 minuti dalla conclusione, siamo passati in vantaggio. 

La Scimmia ha tentato un canestro folle.
Fujima ha ordinato ad Hanagata di bloccarlo, che tanto era una frana nei tiri liberi...
Ma lui non si è fermato.
Ha fatto uno slam dunk meraviglioso.
La palestra si è cristallizzata, per un secondo.
Poi è esplosa in un boato di esaltazione. 

Il fischio dell’arbitro ci ha tristemente ripostati alla realtà.
A 1 minuto e 50 dalla fine dell’incontro, Sakuragi è stato espulso per somma di falli.
Mi è dispiaciuto, davvero.
E gliel’ho detto.” 

E’ l’unica cosa che ricordo, di quel momento.
Assieme al battito del mio cuore.

L’esaltazione della folla, le grida, Ayako che mi chiedeva cosa stessi provando…
Li ho percepiti solo dopo.
Credo di averla spaventata, a vedermi lì, calmo, a riprendere fiato.
Magari si aspettava una delle mie sparate… in quel momento, ci sarebbe stata bene…

“Il pubblico ha iniziato a tifare per noi.
Abbiamo vinto. Poi siamo crollati tutti, addormentati negli spogliatoi.”

“Tutti addosso al Gorilla.. ci avevano sfiancato, bisogna ammetterlo.
Non è stata una partita semplice, ma Fujima ha giocato male le sue carte…
Ed è lì, che hanno sbagliato: sottovalutandoci.
Difficilmente dimenticherò le sue lacrime, quando ha ringraziato la sua squadra.. l’onore di un capitano, e il rammarico dell’allenatore.”

 

11 Giugno. Venerdì.“Stamattina, quando sono arrivato a scuola, c’era il Do’aho al cancello, che distribuiva fogli di giornale. E io l’ho investito.”

“Ah.. sì! Mi ricordo… avevo sbattuto Yohei giù dal letto, perché io non riuscivo a dormire… e l’ho trascinato in palestra, così mi aiutava ad allenarmi… e lì ci ho trovato Haruko e suo fratello… ma che cavolo!! Era l’alba…
Il Gori mi ha spiegato che lui si allena ogni mattina, prima del risveglio delle galline.. e poi mi ha chiesto perché fossi lì, insinuando che forse mi bruciavano i 5 falli…
‘stardo!
E Haruko si è complimentata nuovamente per la mia prestazione, dicendo che era uscito un articolo sul giornale sportivo, con la foto del mio slam dunk.
Così sono corso dalle bidelle, le ho minaccia… sollecitate, affinché mi facessero un migliaio di fotocopie. gratis, ovviamente.”

“Mezza squadra era lì in cortile, ed è arrivato quello scemo del Senpai Aota, che è tornato alla carica, proponendo al rossino di andare nel suo club, che era ancora in tempo per cambiare..

Il mentecatto gli ha risposto (urlato): “Stai scherzando?! Io sono la luce che guiderà il club di basket alla vittoria!!”

Ah ah ah… nh.
Montato.

“La prossima volta, sarò in TV!” ha informato i presenti, gli assenti, e il Polo Nord.
Mi ha perforato un timpano. Solo perché ero lì vicino.
Perché cazzo non mi sono spostato??”

“Perché il fascino del Tensai è come un magnete…” e sorrido. anche se so che è una stronzata.

“Nel pomeriggio, Ayako ci ha ragguagliato sulla situazione:
Il girone A è stato vinto dal Kainan, con 150 punti; il Ryonan ha vinto il girone C e il Takezato il gruppo D.
E noi li dovremo affrontare. 

Al solo nominarlo, il Kainan King incute timore.
Le matricole sembravano intimidite…
Sakuragi ha esordito dicendo: “Poco male!! Noi abbiamo battuto lo Shoyo…”
E Anzai gli ha dato ragione.. confermando che è questo lo spirito giusto.
In realtà, credo che il Do’aho non abbia ben compreso la portata della potenza dei nostri futuri avversari…”

“Forse avevi ragione…”

“Gli fa comunque onore, questa determinazione… e un pizzico di sana ingenuità…”

“Non capisco se fosse stato tutto un complimento…” chiedo, perplesso.
 

Non ricevendo risposta, mi accingo a leggere il giorno seguente, ma la porta si apre, ed entra l’infermiera Saito.

“Il dottor Kawata è disponibile a parlare con lei, se desidera…” mi informa.

La ringrazio per questa sua gentilezza, rispondendole che sarei venuto subito.

“Nel suo ufficio, al secondo piano, corridoio B.” m’indirizza, e sparisce dietro la porta.

“Ci vediamo più tardi, Volpe…. Vado a sentire se ci sono novità, e prega che ce ne siano, volpino scemo, o te la farò pagare…” ti intimidisco.

Ovviamente lui non mi prende in parola.

 

Esco dalla stanza, sistemandomi alla bell’e meglio la divisa e ravvivandomi i capelli… sarebbe ora di andare a tagliarli..

 

Busso piano su una porta di mogano scuro, ma non ricevo risposta.
Per trenta secondi, ipotizzo di aver sbagliato, ma la targhetta dorata mi dà ragione.
Una voce bassa mi invita ad entrare.
Il Dr. Kawata è seduto dietro la sua scrivania, semisoffocato da mille scartoffie.
Distoglie lo sguardo da una cartella che tiene aperta in mano e, quando mi vede, sorride benevolo, invitandomi ad accomodarmi sulla poltrona davanti a lui.

Mi sento un po’ in ansia, non posso negarlo.
E non perché la sua sia gentilezza affettata, ma è la situazione stessa in cui mi trovo, a farmi sentire a disagio.

“Gradirei sapere come sta Ka… Rukawa-kun, per cortesia.” Chiedo, sforzandomi di essere calmo.

Il suo silenzio non mi piace. So che sta meditando sul modo più indolore per comunicarmi quello che deve dirmi… ma non mi piace, lo ripeto.

“Stavo studiando, anche ora, il suo caso…” m’informa.
Sta andando a campi…

“So che ha fatto degli esami, ieri, nel tardo pomeriggio…” suggerisco.

“Tutti i giorni, monitoriamo il suo stato…” –specifica lui, a scanso d’equivoci- “Ma non ci sono miglioramenti…” –sussulto- “Né peggioramenti.” Compensa.

“E’ sempre uguale a 8 giorni fa??” ipotizzo.

“Tecnicamente, no.”
Risponde lui, sistemandosi gli occhiali sul naso.
 

Lo scruto, non capendo.
E lui si solleva, avvicinandosi ad un pannello luminoso, inserendo una lastra, e accendendo il neon.

“Questa è la testa di Rukawa.” -mi indica una tra le varie scansioni sferiche- “E questo è l’ematoma subdurale che si era esteso nel cervello.. eviterò di nominarti tutte le zone colpite, comunque.. la chiazza si sta riassorbendo, e questo è un bene… ma i parametri di confronto non mutano. E questo è il male.
E’ come se tutto fosse uguale a una settimana fa.
Non si possono quantificare i danni provocati dalla compressione ematica provocata dall’ecchimosi, sui suoi centri nervosi.. E il coma rimane uguale.”

“Uguale” ripeto io.
Dannatamente uguale.

 

…continua.

 

Note dell’autrice:

- Per prima cosa, né la storia né i personaggi di Slam Dunk sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

- La storia si snocciola in numerosi capitoli, ma si è GIA’ CONCLUSA.

- Chiunque desideri leggere l’intero racconto in tempi più brevi rispetto a quelli di aggiornamento, può contattarmi al solito divano blue navy: elyxyz@libero.it per ricevere i capitoli restanti.
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.

- Ritengo opportuno precisare che, da qui in avanti, si farà spesso uso di termini medici, per descrivere la situazione clinica di Kaede. Per rendere tale descrizione più realistica possibile, mi sono documentata in modo scrupoloso, consultando diversi testi di medicina e anatomia, e compiendo ricerche nel web.
D’altro canto, anche tenendo conto che ogni paziente è un caso a sé stante, il decorso del quadro clinico –pur rispettoso di una certa coerenza pseudorealistica- è una mia scelta personale, ai soli fini narrativi.

- Per ulteriori note e chiarimenti doverosi, vi rimando all’ultimo capitolo.

Arigato (_ _)

elyxyz


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