Scelta d’amore

-Kaede’s Diary-

By elyxyz


Capitolo 7

(In corsivo, il diario di Kaede)

 

POV di Hana.  


Mi complimento con me stesso, per come sono riuscito a fregare la tricheca che mi voleva placcare.
L’ho vista da lontano e sono fuggito, prima che lei potesse avvicinarsi oltre il limite di sicurezza.
‘Ore wa tensai!!’ ghigno, tra me e me, aprendo la porta della sua camera.

“Stai diventando noioso, volpino… se non…”

Mi blocco, paralizzato.

La stanza è sgombra.
Il letto rifatto, vuoto.
Vuoto.

“DOV’E’ KAEDE???!!!” grido.

E corro, verso l’infermiera, non me ne frega un cazzo, se non si può.
L’afferro per le spalle, scuotendola: “Rukawa… Dov’è Rukawa??”
Lei mi guarda stranita per qualche istante.
Per un’eternità, credo.
Poi si riprende, cercando di liberarsi dalla mia presa. 

“Giovanotto, lasciami!” risponde.

“CHE FINE HA FATTO??!!!!” ripeto, esasperato.

“MOLLAMI!” mi intima, alzando la voce pure lei.

Riluttante, faccio come mi ha chiesto.
Ma sto fremendo, in attesa.
Se non mi risponde subito, la uccido. giuro. 

“E’ stato trasferito stamattina in un altro reparto, non te l’avevano detto?” chiede, con tono infastidito, risistemandosi la divisa stropicciata.

Cazzo!! Oggi è lunedì…

Mi lascio scivolare a terra.
Improvvisamente mi mancano le forze.

Credo di suscitarle compassione, perché la tricheca torna con un bicchiere d’acqua. Me lo porge a debita distanza, ma lo fa.
Lo sorseggio, riordinando le idee, e il cuore. Che deve ritornare tra i polmoni, e non restare incastrato in gola.

“Terzo piano, stanza 11.” Mi avvisa, sparendo in corsia.
Non so se odiarla, o baciarla.
 

Mi sollevo, sospirando.

Come ho fatto a dimenticarmene??
 

Mi avvio agli ascensori.
No. Ci metterebbero troppo.
E salgo le tre rampe. Di corsa. 
 

Le infermiere mi guardano con occhio critico, ma impareranno a conoscermi anche qui, temo.
Leggo –smarrito- i cartelli sulle porte, fino a trovare la 11, l’ultima in fondo al corridoio.
Prendo fiato, abbassando la maniglia.

Eccolo lì.

“Mi hai fatto quasi fare un infarto, Kitsune scema…” ti sussurro, avvicinandomi al letto.
“Ho perso tre anni di vita. Poco, ma sicuro….” borbotto, ripensando allo spavento.
Al terrore che fosse troppo tardi. 

“Per poco, non ricoveravano anche me… non so se in cardiologia o in psichiatria… a sorteggio, credo.” infierisco.

….

“Ti amo, Volpe. Ma non farmi più scherzi così idioti, intesi?” il mio tono si raddolcisce, non posso impedirmelo.

Gli accarezzo una mano con la punta delle dita, hanno cambiato la posizione della flebo.
Un grosso ematoma violetto si estende su quasi tutto il dorso.
Fa impressione, se paragonato alla sua pelle diafana. 

La prendo tra le mie e la bacio, piano.
Con riverenza.
Me la poso su una guancia, ed è fresca, rispetto alla mia cute.
Mi accorgo solo ora di una lacrima che cade giù.
Quando –inevitabilmente- è già entrata in contatto con le sue dita. 

“Temevo di averti perso…” la voce s’incrina.

Tiro su col naso, ricomponendo un po’ di dignità.

E rimango lì. Per un tempo indefinito.
Ad ascoltare il mio respiro.
Ad osservare i suoi polmoni che vanno su e giù.
Su. e. giù.
Oggi, ancora.

Il tracciato sul monitor, sempre uguale a se stesso, in una monotonia rassicurante, e allo stesso tempo angosciante, mentre passa una frazione infinitesimale di intervallo, tra un bip e l’altro.

“Ti amo.” bisbiglio.
L’ho capito adesso, ora più di prima. 

Ti amo.

“Per ogni giorno che mi sarà concesso dirtelo, da qui all’eternità, spero.”

“Ti amo.”
Meglio che tu lo sappia, casomai non mi avessi ascoltato bene… 

“Ti amo.
…e ho bisogno di te.” 

Mettitelo in testa, volpe, c’è tanto spazio lì dentro, facci un po’ di posto. Perché deve diventare il tuo pensiero fisso. 

“E voglio una dichiarazione in grande stile da parte tua, quando dovrai spiegarmi perché il tuo portachiavi è una scimmietta rossa, e la foto sulla tua scrivania, con noi due.. e altre mille cose, che sto capendo piano piano…”

“Ti amo.”
Ti basta sapere questo. 
 

Oggi non ho voglia di leggere di te, oggi voglio essere un po’ meno egoista, e parlarti di me.
Di noi, magari.

Che in fondo l’ho capito, sai?
Non sono ancora arrivato alla pagina giusta, ma so già che non hai saputo resistere al fascino del Tensai…
Sorrido.

“Non vedo l’ora…”
L’ora di fare un sacco di cose, volpe. 

“Di rivedere i tuoi occhi aperti, di guardarti attentamente fare uno slam dunk in palestra, di riammirare te che pedali sbilenco in bici, dopo gli allenamenti…
… e perché no?
Anche il tuo sorriso, perfino.” 

….

“E trascinarti sul campetto in riva al mare, e riempirti di baci, appena ti toglieranno quella cazzo di mascherina… e stringerti forte, che adesso ho paura di farti male.
E mi lascerò picchiare, perché non si sa mai…” 

“E farti sopportare un po’ l’Armata, che non è poi così idiota, come sembra…
E faremo dei pic-nic fuori Kanagawa, così nessuno ci disturberà, sotto i ciliegi in fiore.
Ti annegherò in mare, quando arriverà l’estate…”

….

“Appena uscirai di qui, raccoglieremo le castagne, e le arrostiremo dietro casa tua, poi le regaleremo a Mika-san, che è sempre così gentile….”

….

“Voglio aspettare che tu ritorni in forma, certo…
E poi… ma poi… voglio fare l’amore con te…. 

Una volta, dieci, cento… all’infinito.

Potresti essere l’uke...

..o il seme.
Non me ne importa un accidente.

Lo decideremo tra le lenzuola, o giocandocelo a morra cinese… oppure…

Ci scambieremo i ruoli di volta in volta, d’accordo?
 

Io voglio solo diventare parte di te…. E non ci vedo certo umiliazione, o sottomissione, nel donarsi all’altro. alla persona che ami.
E’ un atto d’amore… puro e semplice.

E io ti amo.”

….

“Voglio ascoltarti dormire, addossato contro la mia schiena… sentirti ronfare nell’orecchio, impedendomi di prender sonno….
Svegliarmi prima dell’ora stabilita, e rimanere lì…
solo a guardare te.”

….

“E fare colazione insieme, anche con i cereali, se proprio bisogna, ma ti costringerei a mangiarne 2 scodelle.. che la colazione è importante, kitsune scema, lo so perfino io!
La smetteresti di avere quest’alimentazione da abitante del Biafra, metteresti su un po’ di chiletti, che sei tutto pelle e ossa…” 

….

“E faremo insieme i compiti, e ti aiuterò, vedrai… che anch’io, a scuola, sono messo male, ma non così male!
E mangeremo il bento in terrazza, quando il tempo sarà più clemente…
controllerò io, che tu spazzoli tutto…
E guarderemo le partite sul divano, litigando su chi vincerà, ingozzandoci di schifezze… beh, almeno io lo farò…”

….

“E darò un po’ di vita a quella casa… la riverniceremo da cima a fondo, durante le vacanze di fine anno…
o invece no. La venderai, e verrai a vivere dal Genio..
Ti farò conoscere mia madre, che è degna genitrice del Tensai…
E lei ti coccolerà per bene, facendomi impazzire, perché a volte –ma solo a volte- è anche peggio di me….
E stai sereno, volpino, le ho già parlato di te… e già ti adora!”

….

“Svegliati in fretta, Ru… c’è un mucchio di roba da fare…. di cose da vedere, da provare, da sentire….”

….

“Mi mancano i tuoi ‘Do’aho’.”

Non pensavo sarei mai arrivato a dirlo, ma è così.
In casi come questi, la gente dice la classica frase: ‘Mi manca il tuo sorriso’. 

…ma io non ho mai avuto la fortuna di vederlo… mai. Nemmeno una.

Non posso sentire la mancanza di qualcosa che non so come sia.

Ma ho bisogno…
Ho bisogno di sentirti pronunciare ancora quella parola…. Quel nome.
Come tu solo mi chiamavi,
mi offendevi,
mi rimproveravi,
mi incitavi,

mi cercavi.
 

Non sono così scioccamente romantico, da credere che dietro un ‘Do’aho’ si nascondesse un ‘Ti amo’… questo no.

Ma credo, VOGLIO CREDERE, che per te fosse speciale.
Perché tu solo mi chiami così.

..e per me…

lo è.”

 

…continua.

 

Note dell’autrice:

- Per prima cosa, né la storia né i personaggi di Slam Dunk sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

- La storia si snocciola in numerosi capitoli, ma si è GIA’ CONCLUSA.

- Chiunque desideri leggere l’intero racconto in tempi più brevi rispetto a quelli di aggiornamento, può contattarmi al solito divano blue navy: elyxyz@libero.it per ricevere i capitoli restanti.
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.

- Per ulteriori note e chiarimenti doverosi, vi rimando all’ultimo capitolo.

Arigato (_ _)

elyxyz


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