Scelta
d’amore
-Kaede’s
Diary-
Mi complimento con me stesso, per come sono riuscito
a fregare la tricheca che mi voleva placcare. “Stai diventando noioso, volpino… se non…” Mi blocco, paralizzato. La stanza è sgombra. “DOV’E’ KAEDE???!!!” grido. E corro, verso l’infermiera, non me ne frega un cazzo,
se non si può. “Giovanotto, lasciami!” risponde. “CHE FINE HA FATTO??!!!!” ripeto, esasperato. “MOLLAMI!” mi intima, alzando la voce pure lei. Riluttante, faccio come mi ha chiesto. “E’ stato trasferito stamattina in un altro reparto,
non te l’avevano detto?” chiede, con tono infastidito, risistemandosi la
divisa stropicciata. Credo di suscitarle compassione, perché la tricheca
torna con un bicchiere d’acqua. Me lo porge a debita distanza, ma lo fa. “Terzo piano, stanza 11.” Mi avvisa, sparendo in
corsia. Mi sollevo, sospirando. Come ho fatto a dimenticarmene?? Mi avvio agli ascensori. Le infermiere mi guardano con occhio critico, ma
impareranno a conoscermi anche qui, temo. Eccolo lì. “Mi hai fatto quasi fare un infarto, Kitsune scema…”
ti sussurro, avvicinandomi al letto. “Per poco, non ricoveravano anche me… non so se in cardiologia o in psichiatria… a sorteggio, credo.” infierisco. …. “Ti amo, Volpe. Ma non farmi più scherzi così idioti, intesi?” il mio tono si raddolcisce, non posso impedirmelo. Gli accarezzo una mano con la punta delle dita, hanno
cambiato la posizione della flebo. La prendo tra le mie e la bacio, piano. “Temevo di averti perso…” la voce s’incrina. Tiro su col naso, ricomponendo un po’ di dignità. E rimango lì. Per un tempo indefinito. Il tracciato sul monitor, sempre uguale a se stesso, in una monotonia rassicurante, e allo stesso tempo angosciante, mentre passa una frazione infinitesimale di intervallo, tra un bip e l’altro. “Ti amo.” bisbiglio. Ti amo. “Per ogni giorno che mi sarà concesso dirtelo, da qui all’eternità, spero.” … “Ti amo.” “Ti amo. Mettitelo in testa, volpe, c’è tanto spazio lì dentro, facci un po’ di posto. Perché deve diventare il tuo pensiero fisso. “E voglio una dichiarazione in grande stile da parte tua, quando dovrai spiegarmi perché il tuo portachiavi è una scimmietta rossa, e la foto sulla tua scrivania, con noi due.. e altre mille cose, che sto capendo piano piano…” “Ti amo.” Oggi non ho voglia di leggere di te, oggi voglio
essere un po’ meno egoista, e parlarti di me. Che in fondo l’ho capito, sai? “Non vedo l’ora…” “Di rivedere i tuoi occhi aperti, di guardarti
attentamente fare uno slam dunk in palestra, di riammirare te che pedali
sbilenco in bici, dopo gli allenamenti… …. “E trascinarti sul campetto in riva al mare, e
riempirti di baci, appena ti toglieranno quella cazzo di mascherina… e
stringerti forte, che adesso ho paura di farti male. … “E farti sopportare un po’ l’Armata, che non è poi
così idiota, come sembra… …. “Appena uscirai di qui, raccoglieremo le castagne, e le arrostiremo dietro casa tua, poi le regaleremo a Mika-san, che è sempre così gentile….” …. “Voglio aspettare che tu ritorni in forma, certo… Una volta, dieci, cento… all’infinito. Potresti essere l’uke... ..o il seme. Lo decideremo tra le lenzuola, o giocandocelo a morra cinese… oppure… Ci scambieremo i ruoli di volta in volta, d’accordo? Io voglio solo diventare parte di te…. E non ci vedo
certo umiliazione, o sottomissione, nel donarsi all’altro. alla persona
che ami. E io ti amo.” …. “Voglio ascoltarti dormire, addossato contro la mia
schiena… sentirti ronfare nell’orecchio, impedendomi di prender sonno…. …. “E fare colazione insieme, anche con i cereali, se
proprio bisogna, ma ti costringerei a mangiarne 2 scodelle.. che la
colazione è importante, kitsune scema, lo so perfino io! …. “E faremo insieme i compiti, e ti aiuterò, vedrai…
che anch’io, a scuola, sono messo male, ma non così male! …. “E darò un po’ di vita a quella casa… la
riverniceremo da cima a fondo, durante le vacanze di fine anno… …. “Svegliati in fretta, Ru… c’è un mucchio di roba da fare…. di cose da vedere, da provare, da sentire….” …. “Mi mancano i tuoi ‘Do’aho’.” Non pensavo sarei mai arrivato a dirlo, ma è così. …ma io non ho mai avuto la fortuna di vederlo… mai. Nemmeno una. Non posso sentire la mancanza di qualcosa che non so come sia. Ma ho bisogno… mi cercavi. Non sono così scioccamente romantico, da credere che dietro un ‘Do’aho’ si nascondesse un ‘Ti amo’… questo no. Ma credo, VOGLIO CREDERE, che per te fosse speciale. ..e per me… lo è.”
…continua.
Note dell’autrice: - Per prima cosa, né la storia né i personaggi di Slam Dunk sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia. - La storia
si snocciola in numerosi capitoli, ma si è GIA’ CONCLUSA. - Chiunque
desideri leggere l’intero racconto in tempi più brevi rispetto a quelli di
aggiornamento, può contattarmi al solito divano blue navy:
elyxyz@libero.it per ricevere i capitoli restanti. - Per
ulteriori note e chiarimenti doverosi, vi rimando all’ultimo capitolo. Arigato (_
_) elyxyz
|