Scelta d’amore

-Kaede’s Diary-

By elyxyz


Capitolo 6

(In corsivo, il diario di Kaede)

 

POV di Hana.  


“Volpaccia in letargo, buongiorno…” esordisco, condendo la frase con un bel sorriso.

“Giornata splendida, gli uccellini cinguettano, e tu continui a dormire… eccheccazzo, Ru!! Stai diventando monotono….” E’ il lamento.

Ovviamente non sortisce alcun risultato, ma non mi arrenderò ancora.
E’ quello che penso, aprendo il suo diario. 

 

11 Maggio. “Le eliminatorie per il Torneo Interscolastico stanno per iniziare in tutte le Prefetture.
Una settimana.
Manca solo una settimana alla prima partita d’eliminazione.
Sono andato all’incontro col Dr. Maeda. Nulla che io non sappia già.”

Ah, sì… ricordo di aver letto ieri, che lo voleva rivedere dopo l’anniversario della morte dei suoi.

“Non ti ci vedo, su un lettino di pelle, sai?” gli confido…

“Beh… magari a dormirci sì…” concedo, ghignando.

 

12 Maggio. Mercoledì. “Ho superato il compito di chimica, ma mi sono appisolato in terrazza dopo la pausa pranzo. Kiwashita doveva interrogare me. K’so! Me n’ero scordato…
Nh. Non è una gran perdita…quello, già mi odia.

Akagi ha intensificato gli allenamenti, Ayako si prende cura dell’idiota, stranamente Miyagi non ne è geloso… mah.”

“E ci mancherebbe!!! Io non farei MAI la corte a quella strega, manesca com’è!!” e poi Ryochan sa che non deve temere nulla, da me…

 

13 Maggio. “Ho trovato un gattino per strada. Davanti casa.
L’ho raccolto, ripulito e ha mangiato un po’ di latte.
E’ piccolino, e temo si sia perso. O abbandonato.
Dovrò tentare di sbolognarlo a qualcuno…magari a una delle tre oche…
Il prima possibile.
Mi piacciono i gatti, ma non mi ci voglio affezionare.
Non ho intenzione di soffrire ancora.
Non permetto a nessuno di avvicinarmi, men che meno ad una stupida bestia pulciosa, dal pelo coccoloso, che fa le fusa sopra il mio letto.
Dannazione!! So che finirò per volergli bene, e poi lui mi lascerà. E io soffrirò di nuovo..” 

Sollevo gli occhi dalla pagina: io non ho visto nessun gatto in casa sua!
E nemmeno Mika-san lo ha menzionato… 

“Che fine ha fatto il micio? Gli hai dato almeno un nome?!” chiedo, come sempre retorico.

 

14 Maggio. “La bestia mi ha svegliato mordendomi il naso… se lo rifà, lo scuoio!! …il Do’aho mi ha preso in giro per 20 minuti, agli allenamenti, vedendo il graffio…mi ha chiesto in che bidone della spazzatura mi sono addormentato, e se i gatti randagi hanno tentato di mangiarmi…
Nh. Stronzo.
Lui. E il gatto.
Il mio fan club mi ha regalato una scorta decennale di cerotti e creme, e menate simili, per far guarire prima il taglio, senza far rimanere la cicatrice… La scimmia rossa mi riduce molto peggio, quando ci picchiamo..” 

Mi accarezzo di riflesso il labbro inferiore, a destra. Si sente ancora il un po’ il bordo frastagliato del taglio, non ancora ben rimarginato.
La settimana scorsa, abbiamo ‘giocato a fare rissa’, e mi hai colpito mentre ero distratto.
Mi hai spaccato il labbro.
Ricordo come tu ti sia fermato di scatto, dilatando gli occhi. 

Ti ho biascicato un: “Già stanco, Kitsune?!” mentre riprendevo fiato.
E tu mi hai ignorato, sfilandoti un fazzoletto dalla tasca della tuta, e me lo hai porto, alzandoti in piedi.
Io sono rimasto lì, a guardarlo, senza capire.
Poi sei sparito negli spogliatoi.
E sei tornato con qualcosa in mano.
Me lo hai lanciato: il sacchetto del ghiaccio.
Solo in quel momento mi sono accorto del rivolo di sangue sul mento.
Ricordo di averti gridato dietro qualcosa come : “Torna qua…. Volpe fifona!! Non abbiamo ancora finito…”

Ma eri già riscomparso.

 

15 Maggio. “Mikaa-san ha visto il gatto, e ne è rimasta piacevolmente stupita.
Non ne ha fatto mistero: mi ha detto chiaro e tondo che è felice che io abbia deciso di prendermi questa responsabilità e che voglia qualcuno accanto, a farmi compagnia.
Poi ha insistito perché l’accompagnassi a fare la spesa.
Non ha voluto spiegarmi il perché.
Nh…per strada ho visto il Do’aho e la sua armata, in giro a bighellonare…quell’idiota dovrebbe essere su un campetto ad allenarsi, a quest’ora…
…e io pure.
Vado a giocare.”

 

16 Maggio. “Neko ha fatto pipì sul mio pallone.”

“Neko??!! Caspita!, Ru… tu a fantasia stai messo bene…” polemizzo.

“Sì. L’ho chiamato ‘Neko’ , semplicemente perché mi serviva un modo per attirare la sua attenzione, quando lo devo rimproverare…E io non volevo dargli nomi.
Dare nomi significa creare legami.
E io non mi sento ancora pronto a farlo.

Dicevo… quel gatto scemo ha marcato il SUO territorio sul MIO pallone…forse ci tiene davvero poco a vivere…
Gli ho fatto una ramanzina (con lo sguardo, s’intende! Perché dovrei mettermi a conversare con un animale??) che ricorderà da qui a…
…cazzo! L’ha rifatto.
Dicono che bisogna prenderli per la collottola e ficcarci il naso dentro…così imparano…

Se infiliamo la testa del Do’aho in un pallone da basket… dici che impara prima?!”

“Ohi!! Kitsune…” protesto, oltremodo offeso.

“A ragion veduta, ‘sto gatto lo dovevo chiamare Do’aho… e non per sciocco sentimentalismo, sia chiaro… semplicemente, perché è idiota come lui….”

“Ma… metà del tuo diario, è un’offesa gratuita alla mia persona??!!” sbotto, infastidito.

“Perché scrivo tanto del Do’aho?”

“Me lo chiedo anche io..”

“Forse perché è troppo rumoroso.
Impossibile ignorarlo.
Nel mio silenzio... Il suo rumore è assordante.”
 

Mi fermo.
Turbato.
Solo ora, realizzo che Kaede ha cominciato a interrogarsi sullo strano rapporto che ci ha sempre legati, molto prima di me.
Io ho continuato la mia farsa per molto più tempo, mentendo prima di tutto a me stesso.
E sì, che le avvisaglie c’erano.
Solo… ho preferito guardare da un’altra parte.
Quanto sono stato scemo…
Quanto tempo ho sprecato…
Tempo, che avremo potuto trascorrere felicemente…

 

17 Maggio. “ Shohoku vs Miuradai.
Finalmente.

Ho rischiato di non arrivare nemmeno in campo.
Mi sono addormentato per strada, in bici, e sono finito contro un’auto parcheggiata. Per fortuna, non mi sono fatto nulla.
La bici, un po’ meno.

Anzai ci ha puniti per la rissa in palestra, (non credevo che il nonnetto fosse così vendicativo).
La sScimmia e Mitsui hanno iniziato a discutere, e alla fine hanno dato la colpa a me, per aver ceduto alle provocazioni degli amici del teppista.
Non so come, ma quando c’entra il Do’aho, ci finisco sempre di mezzo anch’io…”

“Ovvio!... perché è sempre colpa tua…” lo punzecchio, ghignando.

“L’inizio non è stato certo dei più brillanti, ma poi il Coach ci ha permesso di entrare, facendoci giurare di non far più risse…
Tsé. Illuso.

Hanno fatto fallo al mentecatto.
La panchina dello Shohoku si è gelata… nessuno si è ricordato di insegnargli come fare un tiro libero…
Dei due concessi, il primo lo ha buttato nel cesso, per la regola dei 5 secondi.
Il secondo, su consiglio di Akagi, doveva arrivare almeno al ferro, per poi prendere rimbalzo.
Ed è esattamente quello che ha fatto, solo che io l’ho preceduto, e il canestro l’ho messo dentro io.
Ovviamente, si è incazzato, strepitandomi addosso qualcosa del tipo: “Mi hai rubato la palla!!”
E chi se ne frega!
Io volevo vincere la partita.

L’idiota è andato a protestare col play, che ha passato a me (e ho fatto canestro), invece che a lui.
Anzai gli ha fatto abbassare le penne. 

Il debutto ufficiale del carciofo è stato un evento davvero memorabile: in pochi sarebbero riusciti a riproporre un magnifico slam dunk sulla testa del capitano del Miuradai, con la stessa tecnica adottata su Akagi.
Impara in fretta, non c’è che dire!!
Abbiamo vinto. E lui è stato espulso.”

“16 minuti di gioco… me lo ha confermato Ayako…. 0 punti, 5 falli gravi. E una figura di merda…” –sospiro- “Sfido chiunque a battere il mio record…”

 

18 Maggio. Martedì. “Neko cresce.
Il Do’aho fa casino.
Tutto nella norma.”

 

19 Maggio. “Sono andato a comprarmi un nuovo paio di scarpe, l’ultimo modello di Air Jordan.
Quelle vecchie erano tutte scassate.
Sono costate un dio, ma ne valeva la pena.
Ho preso anche una maglia nuova… e ho passato mezz’ora buona  guardare i palloni serie gold… ma sono rinsavito, e sono uscito senza.
Ci sono più palloni che finestre, in questa casa.” 

 

20 Maggio. “Mancano due giorni alla partita.
Ci stiamo dando dentro, con gli allenamenti.
Il mentecatto giura e spergiura che non farà falli, e segnerà una legnaia di punti.
Se resta in campo più di 5 minuti, è già un miracolo.”

“Grazie. E’ commovente la tua fiducia nei miei confronti, Kitsune…” ironizzo, anche se con una punta di tristezza.

Una parte di me gli dà ragione. Non posso negarlo.
Per più di un mese ho fatto l’idiota, in tutti i sensi.. ovvio che fosse scettico, no?!

 

21 Maggio. “Neko mi ha strappato il poster di Shaquille O’Neal che avevo appeso dietro la porta.
Mi ha fatto davvero incazzare. Giuro.
Mi sono imposto di sgridarlo. Davvero.
…Ci ho rinunciato.
Quel gatto ha già scoperto i miei punti deboli. K’so.

Domani partita. Non vedo l’ora…”

“Quel gatto è furbo, eh, volpe?!... ti ha già messo nel sacco!!”

 

22 Maggio. Sabato. “Kadono vs Shohoku.
Nel 2° incontro, abbiamo vinto per 160 a 24. 
Persino alcuni giocatori che Kainan e del Ryonan sono venuti a vederci.
La gente si stupiva di questo.
Non ci danno certo per favoriti.
Nh.. sarà interessante far rimangiare loro questa convinzione. 

Il Do’aho è entrato in campo: 0 punti, 5 falli.
Il suo umore è decisamente nero…”

 

23 Maggio. Domenica. “Mika-san è venuta oggi, a pulire casa.
Mi ha portato da mangiare delle specialità che ha acquistato in un viaggio nel Kansai.
E a Neko ha portato del tonno.
Quella donna ci vizia.”

“Allora devo ringraziare lei, se non sei ancora morto d’inedia, volpe anoressica…”

 

24 Maggio. “Stamattina, io e il Do’aho ci siamo picchiati in terrazza.
120 m², e lo spazio non è ancora sufficiente, per noi.
Ha esordito, strepitando cose assurde, come sempre: “Stai occupando abusivamente la mia terrazza! Stai invadendo il mio spazio vitale!!” ecc… ecc…
Mi sono girato dall’altra parte, e lui si è offeso perché non l’ho degnato di una risposta.

Test di storia: 4/5.
Odio l’Epoca Sengoku.

La lezione di inglese è l’unica cosa che riesce a tenermi sveglio.”

 

25 Maggio. “Neko è sparito.
Era in giardino. Sotto l’acero che mio padre ha piantato il giorno che sono stato concepito, secondo il suo racconto.
Io mi sono appisolato lì vicino… quando mi sono svegliato, non c’era più.”

“Perché ho un brutto presentimento?”

 

26 Maggio. “Il mio vicino ha suonato alla porta insistentemente.
Per 10 minuti ho pensato di ignorarlo. Ma mi aveva svegliato, quindi, tanto valeva vedere che cavolo aveva da dirmi.
Ho visto, sì e no, 3 volte in vita mia, quell’uomo.
Non l’ho nemmeno fatto accomodare dentro.
Mai dare confidenza agli sconosciuti.
Era imbarazzato, lo si vedeva benissimo.
E a disagio.
Ma talvolta io faccio questo effetto, visto che non sono spesso parte attiva in uno scambio interpersonale.
Alla fine mi ha detto che... che il mio gatto gli è finito sotto la macchina, sbucando all’improvviso dalla mia recinzione.
Questo gran giro di parole, per dire che Neko è morto.
Lo sapevo… non dovevo prenderlo con me.
Ho sbagliato di nuovo.”

Mi chiedo quanto dolore nascondano queste poche righe.
E’ preoccupante, questo suo racconto pacato.
Avrei preferito leggere qualche cattiveria, verso quel guidatore… o Kaede che si arrabbia, con quel gatto do’aho… e invece lui finisce per incolparsi, per un po’ d’affetto che ha dato e ricevuto.
Come se poi fosse una colpa sua!!!

 

27 Maggio. “Ho buttato via le ciotole del gatto.
E il poster di O’Neal che avevo rattoppato con lo scotch.

Forse avevo uno sguardo strano: Ayako mi ha chiesto se è successo qualcosa.
Le ho risposto di no.
Non c’è niente, di nuovo.
Tutti mi abbandonano.
Sono semplicemente, di nuovo solo.”

Mi colpisce al cuore, la rassegnazione con cui scrive questi suoi pensieri.

Questa passività stride in modo incredibile con l’immagine che io ho di lui.
Di lui, che non si arrende mai.
Che mantiene sempre il suo sangue freddo.
Che crede all’infinito nelle sue capacità.

 

28 Maggio. “Domani c’è la partita.
Il Do’aho è nervoso, si vede.
Akagi lo sta torchiando.
Ma fa un sacco di falli anche durante gli scontri d’allenamento.
Deve imparare a contenersi.
E non è facile, per lui, lo ammetto.
Comunque migliora.
E’ già qualcosa.”

 

29 Maggio. Sabato. “Shohoku vs Takahata.
3° incontro: altra vittoria: 103 a 59.  
Cominciamo a destare l’interesse della gente.
Impossibile ignorare i mormorii dalle tribune.
Il rossino è stato nuovamente cacciato, ma ha combinato qualcosa di buono anche lui, prima di sbraitare contro l’arbitro per un fallo grosso come una casa (a suo avviso, inesistente).”

“Certo che avevo ragione io!! Quella bertuccia era cieca come una talpa!!! E mi ha cacciato solo perché non ha capito l’immenso valore del Genio!... Arbitro venduto!!”
Ok, ok, adesso mi calmo…
Anche perché non cambia poi molto le cose…
 

Devo aver gridato un po’ troppo, perché la tricheca è entrata di corsa in camera, tutta allarmata.

Sono arrossito di botto, scusandomi in profondi inchini…
Mi ha ricordato dove siamo, e che dobbiamo rispetto al luogo. 

Prima di uscire, mi ha fatto notare che è sera inoltrata.
Non me n’ero accorto.

“’notte, Kit. Ci vediamo domani pomeriggio, dopo gli allenamenti…” ed esco, la fresca brezza della notte, che non è ancora notte, mi accarezza il viso.
I rumori della città mi investono, appena uscito dal giardino dell’ospedale.
La vita sembra fermarsi, là dentro.
Il tempo, centellinato al millesimo, sembra scorrere in un binario parallelo, ma a sé stante, rispetto a quello vero.
Chissà se è veramente così.

Non ho voglia di rientrare, stasera.
Oltrepasso, pensieroso, una cabina.
Mi fermo.
Ormai è deciso.
Ritorno indietro di qualche passo.

“Pronto, Yohei?... hai voglia di una birra?”

Lui sa che io non bevo più alcolici, da quando ho iniziato a giocare.
Ma è il nostro modo in codice per chiederci aiuto, nel momento del bisogno.

… 

“Ok, Yo.
Due pocari sweat andranno più che bene…” concedo.

 

…continua.

 

Note dell’autrice:

- Per prima cosa, né la storia né i personaggi di Slam Dunk sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

- La storia si snocciola in numerosi capitoli, ma si è GIA’ CONCLUSA.

- Chiunque desideri leggere l’intero racconto in tempi più brevi rispetto a quelli di aggiornamento, può contattarmi al solito divano blue navy: elyxyz@libero.it per ricevere i capitoli restanti.
Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche.

- Per ulteriori note e chiarimenti doverosi, vi rimando all’ultimo capitolo.

Arigato (_ _)

elyxyz


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