DISCLAIMER: Di J.K. Rowling, Silver è
un mio personaggio… così non potrete dire che metto Saya ovunque,
anche se parliamoci chiaro, i personaggi creati da noi, sono quelli
che hanno qualcosa di noi in se… e infatti Silver forse avrà
un carattere meno impulsivo e meno impiccione… per via dei propri problemi…
RINGRAZIAMENTI: Pam-chan la mia cavia personale *_*
NOTE: Allora, questa è una Au, Harry e Draco hanno 16 anni mentre
i gemelli Weasley sono stati ringiovaniti(chiamatela come volete questa
cosa, io lo chiamo esigenza), così possono ancora starci… bhe
gli scherzi intendo farli fare a loro, visto che Saya non c’è.
I protagonisti sono 2 e sono Harry e Draco, mentre ogni side story avrà
la propria coppia, se volete leggerlo, fate pure… dimenticavo MI RIFIUTO
DI USARE I NOMI ITALIANI PER LE CASE E PER I PROFESSORI! Le case saranno
Griffyndor (Griffindoro), Slytherin (Serpeverde), Ravenclaw (Corvonero),
e Hufflepuff (Tassorosso) i professori invece sono Snape (Piton), Dumbledore
(Silente), McGonagall (McGranitt)… =3 miao, se non capite qualcosa,
basta mandarmi una e-mail
DADA = difesa contro le arti oscure (Defence Against Dark Arts)
SPOILER: Credo i primi 4 libri
DEDICA: A tutti quelli che leggono questa fic dedico questo capitolo,
grazie di tutto cuore!
Un Soffio
di Magia
Capitolo 9
di Saya
“…”
-> Parlato
’…’ -> Pensato
Capitolo 9: Something Unespected
L’estate di Londra, calda, ma senza
sole. Draco stava sdraiato sul divano a guardare la scatola che Silver
chiamava televisione, mentre la ragazza era fuori per il suo esame di
apparizione. Il giovane Malfoy si stava annoiando a morte, era felice
d’essersi liberato dai suoi, ma con Silver sempre fuori era una
cosa quasi insopportabile per una persona che fino a poco tempo prima
poteva fare quello che gli pareva in casa. All’improvviso suonò
il campanello, facendo saltare Draco dalla sua posizione così
comoda. Guardò verso la porta dubbioso poi si alzò fissando
il citofono con sospetto premendo il tasto che gli aveva detto la sorella
maggiore:
“Si?”
Sentì una risata, qualche commento strano e poi la voce di…
non riusciva a capire chi.
”Draco facci salire!”
“… chi è?”
Un’altra risatina poi gli sembrò di sentire qualcuno che
cercava di parlare ed infine sentì una voce maschile:
“Su Draco siamo noi, la gente inizia a guardarci stranita…
hey ‘Mione ma siamo sicuri che ci senta?”
“Ron fa parlare me, Draco sai come aprire la porta, te l’ha
spiegato?”
Il giovane Slytherin scosse la testa ma spinse il bottone con sopra
disegnata la porta. Ma perché questi babbani, si chiedeva dovevano
complicarsi la vita con una cosa come un citofono, ancora più
oscuro il motivo era la decisione di Silver di avere un appartamento
stile babbano… Si avviò verso la porta aprendola aspettando
che gli ospiti arrivassero sul suo piano… attico in un edificio
di 14 piani… senza ascensore. Si appoggiò alla ringhiera
guardando una combriccola di ragazzi salire, mentre sbraitavano che
non potevano usare la magia. Finalmente davanti a lui comparirono le
teste rosse dei Weasley… che sorrisero a Draco entrando senza
farsi troppi problemi e lo stesso fece Hermione, un ciao Malfoy e scomparì
nell’appartamento. Draco scosse la testa, poi sentì un
brivido percorrergli la schiena e i suoi occhi grigi si soffermarono
su dei capelli neri, poi il suo sguardo scivolò leggermente sulla
cicatrice a forma di saetta, ed infine si perse in due occhi smeraldo.
I due ragazzi non si mossero, erano passati giorni, settimane…
mesi… dall’ultima volta che si erano visti, mancava qualche
giorno al compleanno di Harry… era la fine di luglio… Le
labbra del Gryffindor si arricciarono in un timido sorriso, iniziò
lentamente a salire le scale, mentre Draco senza accorgersene iniziò
a scendere verso il suo ragazzo. I due si fermarono uno di fronte all’altro,
solo qualche millimetro li divideva, i loro sguardi incollati, quasi
increduli mentre si rendevano conto che erano reali e non solo un illusione
o un sogno sognato troppe notti solitarie. Il biondino alzò lentamente
la mano accarezzando dolcemente il viso del suo ragazzo, contemplandolo,
memorizzandolo, poi senza dare tempo di pensare al moretto lo attirò
con forza a se catturando le sue labbra in un bacio pieno di bisogno
e di nostalgia. Harry all’inizio non reagì, ma poi rispose
al dolce richiamo dell’amore incontrando la lingua di Draco giocandoci,
assaggiandola, assaporando di nuovo quelle sensazioni che gli erano
mancate così tanto. Senza accorgersene Malfoy spinse Potter verso
la parete, incollandosi a lui, notando per l'ennesima volta che combaciavano
come due pezzi di puzzle compatibili. Le braccia di Harry avvolsero
la vita di Draco, mentre questo continuava a spingerlo verso la parete
baciandolo con foga, finché…
"Ragazzi, state per dare spettacolo…"
I due si staccarono di colpo con occhi sgranati, si erano completamente
dimenticati di essere in corridoio, finché la voce di Fred non
li aveva richiamati alla realtà:
"Meno male, ero preoccupato, sembravate non volervi staccare…"
Draco guardò uno dei gemelli con un sopraciglio alzato, mentre
George spiegò:
"Abbiamo iniziato a chiamarvi dieci minuti fa…"
A questo commento Harry arrossì ancora di più, distogliendo
lo sguardo, ma ancora incollato alla parete dal corpo di Draco, il quale
si spostò guardandolo con adorazione. Gli smeraldi si incollarono
sul viso del giovane Slytherin e finalmente Harry sorrise stringendosi
di più tra le braccia di Draco, il quale ridendo lo alzò
tra le braccia portandolo per quei pochi scalini e poi dentro casa,
mentre i gemelli li fissavano scuotendo le teste, nessuno dei due sapeva
come erano riusciti a stare l’uno senz'altro, loro due sicuramente
non ci sarebbero riusciti. Harry continuò a ridere mentre Ron,
appena Draco entrò con il proprio ragazzo tra le braccia scosse
la testa facendo ridere per l’ennesima volta Hermione. Tutti sapevano
che ormai il rosso si era rassegnato a quell’amore tra Potter
e Malfoy come una cosa normale, anche se non sapeva di tutti i retroscena
del passato.
”Ma Silveruccia?”
”Ah, dovrebbe tornare a momenti.”
“Sicuro?”
Appena dissero le ultime parole si sentì una chiave girare nel
lucchetto ed entrò una ragazza che sembrava molto più
grande per i propri anni, con occhiaie e un sorriso soddisfatto stampato
sulle labbra. Appena vide i suoi amici, il sorriso della ragazza si
allargò e si buttò sui gemelli abbracciandoli.
”Aaaaa, che bello rivedervi, tutti quanti.”
Poi si girò verso Harry facendo un occhiolino:
”Sono contenta di vederti fratellino.”
Potter sorrise annuendo, capendo il sottile gioco di parole rispondendo:
”Mi sei mancata anche tu sorellina.”
La ragazza si staccò dai suoi migliori amici continuando a ridere,
ma i gemelli capirono quasi subito che la ragazza nascondeva qualcosa.
Si stava sforzando per sorridere, per far notare ai ragazzi che andava
tutto bene. Ancora più strana fu la lettera che giunse a casa
loro una settimana prima, dove Silver chiedeva cortesemente a Molly
se poteva tenere con lei uno dei suoi tesori più preziosi: Draco.
La donna acconsentì alla richiesta sapendo che qualcosa di pericoloso,
per il giovane Malfoy, bolliva in pentola. Così la donna decise
di mandare i gemelli a prendere il ragazzo all’indirizzo dove
diceva Silver, ribadendo di non usare la magia, come era scritto nella
lettera. Si sapeva benissimo, che Lucius non avrebbe mollato facilmente
il suo erede, ma nessuno sapeva che Malfoy non cercava con insistenza,
altrimenti li avrebbe già trovati, per quante protezioni poteva
mettere la sua primogenita. Oramai nemmeno Harry era al sicuro dai suoi
immondi zii, così assieme a Ron e Hermione passarono a prendere
prima Harry e dopo Draco, con la speranza di rivedere la loro amica,
da cui ormai non avevano molte notizie. Il giovane Malfoy non sapeva
niente del suo momentaneo trasferimento alla Burrow, così Silver
si avvicinò a lui abbracciandolo:
"Sai fratellino… è ora che ti fai una bella vacanza…
lontano da questa noiosa casa, dove potrai divertirti…"
Draco alzò un sopraciglio fissando la sorella:
"Non l'hai ancora detto al diretto interessato?"
Intervenne Hermione… ma Silver la zittì con uno sguardo:
"Draco io non sono ancora ai livelli di papà, si sta avvicinando…
e non solo lui, tramite te, vorranno arrivare a Harry… per questo
vai dai Weasley…"
Il biondino non riusciva a capire, ma la sorella sembrava seria.
"Devo andare con Harry alla Burrow?"
La giovane annuì senza dire niente.
"Tu starai bene?"
Silver sorrise riabbracciandolo.
"Certo che starò bene…"
"Non è che stai preparando qualcosa di pericoloso."
Silver si spostò fissandolo:
"Chi io? Noooo…"
I gemelli squadrarono i due, sapendo bene che la preoccupazione di Draco
era più che fondata. Da quando si erano divisi quella sera alla
stazione, l'avevano sentita due o tre volte tramite la sua fenice…
ma niente di più… sapevano solo che stava bene e basta.
Così Draco uscì da quell’appartamento, non prima
di aver salutato a dovere la sua sorella maggiore, imitato da Harry,
i gemelli, Ron e Hermione. Il giovane Malfoy si fermò alle scale
e si girò:
"Qualunque cosa tu farai… per favore stai attenta."
La ragazza annuì, e quando il gruppo di amici scomparve dalla
sua vista, il suo sguardo si rabbuiò e alzò il polso guardando
l'orologio. Quello che stava facendo era immerso nel segreto più
oscuro, c'erano solo poche persone che sapevano dei piani che stavano
creando, anzi, solo due persone: Albus Dumbledore e Cornelius Fudge.
Non aveva per niente tempo, per proteggere Draco, con tutti gli esami
ed esperimenti che facevano per rafforzare la sua mente, per potere
fare uno dei lavori più pericolosi che potesse prendere sulle
spalle una diciottenne. Aveva poco tempo… doveva fare visita al
cimitero per salutare il padre, e chiedergli di proteggerla…
Così arrivo lentamente settembre,
così atteso dai ragazzi che finalmente entrarono nell’ultimo
anno della nota scuola di magia. Draco passò una bellissima estate
con il suo ragazzo e i Weasley, riconoscendo, solo a se stesso, che
si era sbagliato su quella famiglia. Anche se non erano ricchi di sicuro
l'amore tra di loro non mancava, ed erano sempre pronti ad aiutarsi
reciprocamente. Di nuovo in fretta e furia arrivarono alla stazione,
ma senza le risate di Silver, George e Fred, senza scherzi… ma
questa volta non si divisero, scelsero un compartimento stringendosi
dentro, la guerra era alle porte, l'ultima preparazione per essa era
imminente, alle porte. Draco fissava fuori dalla finestra, mentre Harry
aveva intrecciato le proprie dita con le sue, la sua testa appoggiata
sulla spalla del biondino. Anche Hermione e Ron si tenevano per mano…
nessuno parlava. Non avevano avuto nessuna notizia dalla parte della
biondina e questo li preoccupava, l'unica cosa era il regalo e gli auguri
per il compleanno di Harry, con un saluto per tutti. Hagrid aspettava
i primini, salutò con un sorriso il gruppo, che poi si diresse
nella scuola, rimanendo senza parole. Sulle scale ci stava Silver, ancora
più pallida del solito che parlava con McGonagall, era dimagrita
molto. La ragazza si girò guardando il gruppo sorridendo dolcemente
e gli si avvicinò. Draco e Harry non resistettero all’urgenza
di abbracciarla, le corsero incontro abbracciandola strettamente, felici
di vederla stare bene.
"Silver che ci fai qui?"
"Uhm, devo parlare con il preside."
"Dumbledore? Di cosa?"
La ragazza mise il dito sulle labbra sorridendo:
"Top Secret!"
"Ma sorellina!"
"Niente ma, su andate a mangiare..."
Poi si girò verso gli altri ragazzi:
"Deivene, ho sentito che quando finisci la scuola ti sposi, ne
sono veramente felice."
Disse Silver abbracciando l'amica, mentre gli altri guardarono perplessi
la ragazza che stava arrossendo. Dopo salutò anche gli altri:
"Ci vediamo prima che parto… starò seduta per la cena,
al tavolo dei professori."
Continuò la ragazza con un sorriso beffardo.
"Stai per fare la professoressa?"
Chiese Hermione non capendo.
"No, solo che devo parlare con il preside, ma certamente non prima
di cena… su sbrigatevi la cerimonia sta per iniziare."
Silver Malfoy fissò il gruppo entrare nella sala, quando dietro
di lei sentì una presenza girandosi e incontrando lo sguardo
duro di Severus Snape. La ragazza sorrise, mentre il professore attaccò
subito:
"Sei molto pallida Silver, e anche dimagrita,… devi stare
più attenta a te stessa."
La Malfoy mise il broncio:
"Niente ciao Silver, come stai, hai passato buone vacanze?"
L'uomo scosse la testa:
"Andiamo a mangiare, se no faremo tardi allo smistamento."
"Mhm, sai cosa ne penso dello smistamento."
"Ci raggiungi dopo?"
"No, vengo adesso."
Snape scosse la testa dirigendosi verso la sala seguito dalla ragazza.
Silver osservò la sala, piena di ragazzi che fino a qualche mese
fa erano suoi compagni di scuola, sorrise incontrando lo sguardo di
Draco e poi di Harry annuendo, per poi sedersi vicino a Snape, salutare
tutti i professori e salutare con un cenno il preside. I nuovi studenti
erano la metà di quelli dell’anno prima e lo smistamento
finì prima del solito. I ragazzi chiacchieravano tra di loro
conoscendosi, i vecchi amici che non si erano visti, si risalutavano
contenti di vedere che stavano bene. La cena procedette bene dopo il
discorso di Dumbledore tutti avevano applaudito. Il preside augurò
buona cena a tutti, per poi alzarsi perché aveva da fare, seguito
subito da Silver, che aveva un’espressione molto seria quando
uscì dalla sala. Snape curioso guardò uscire la ragazza
poi, tornò al suo piatto.
Ormai era la sera tardi, Severus Snape era seduto nell’aula di
pozioni, facendo gli ultimi ritocchi, quando qualcuno bussò alla
porta.
"Avanti."
Disse il professore, e guardò verso la porta, vedendo entrare
Silver, con il mantello aperto, sotto un vestitino nero. Si avvicinò
al proprio padrino sedendosi sulla cattedra accavallando le gambe fissandolo
con un sorriso, mentre gli metteva la sua coscia perfetta sotto il naso.
Severus alzò un sopraciglio fissando prima la gamba e poi la
ragazza in viso.
"Non è un comportamento appropriato, Silver..."
Silver alzò lo sguardo sorridendo:
"Non sono più una tua studentessa Severus..."
La ragazza... ormai donna era seduta sul tavolo di fronte a lui, le
sue gambe erano incrociate e il suo sguardo era pieno di determinazione.
L'uomo la guardava abbastanza seccato, anche se gli piaceva quello sguardo,
era molto coraggiosa la ragazza. Il silenzio li avvolgeva, nessuno dei
due aveva voglia di parlare. Silver si alzò, per poi dirigersi
verso la porta. Sanpe chiuse gli occhi come per pensare, ma quando li
riaprì la ragazza ormai se ne era andata. Silver gli voleva dire
qualcosa, ma lui non gliel'aveva permesso, anche se aveva notato molti
cambiamenti nella ragazza. Si passò una mano sul viso:
"In che guai ti sei cacciata Silver…"
Voldemort era seduto sulla sua poltrona
trono, mentre accarezzava il suo serpente preferito e fissava con i
suoi occhi rossi il fuoco di fronte a lui.
"Wormtail!"
Il traditore Peter gli si avvicinò lentamente…
"Si mio oscuro signore."
Il mago si leccò le labbra:
"Vai ad aprire la porta… oggi avremo delle visite alla Riddle
Manor."
"Come desidera mio signore."
Peter uscì dalla stanza e avvicinandosi alla porta, quando sentì
un frastuono assurdo di fronte. Sgranò gli occhi trasformandosi
nel topo per andare a curiosare. C'era una figura incappucciata, che
lanciava incantesimi proibiti da tutte le parti, mentre urlava contro
i suoi aiutanti, che erano sempre meno:
"Ho detto che voglio parlare con Lord Voldemort!"
Ma quanto era vero che i più piccoli dei pesci mangiamorte erano
tutti senza cervello… ormai era giunta la loro ora. Certo non
l’avrebbe fermato Peter… ma sapeva che se avesse eliminato
tutti non sarebbe stata una bella giornata per lui nelle mani di un
nero Voldemort. Ancora prima che di riuscire a trasformarsi, i giovani
Deatheaters si fermarono capendo che non sarebbero arrivati da nessuna
parte… La figura incappucciata ancora con la bacchetta in mano
ordinò:
"Portatemi dall’oscuro signore."
Uno dei sopravissuti e non feriti annui, e aprì la porta, dove
dall’altra parte aspettava Peter nella sua forma umana.
"Hn… wormtail…"
Disse la figura con disprezzo:
"Portami dal tuo signore."
"Come desidera."
Pitergrew mostrò la schiena alla figura portandola per vari corridoi,
fino a fermarsi davanti una grandissima porta.
"Entri pure."
La figura fece cenno di si, e quando Wormtail aprì la porta entrò
con disinvoltura, la porta si chiude subito dopo che lei fu entrata.
Si guardò in giro notando una poltrona di fronte al camino, e
poi sentì una voce bassa dire:
"Benvenuta, a cosa devo la vostra visita."
La donna guardò direttamente verso lo schienale:
"Voglio diventare deatheater e lavorare per lei, signore oscuro."
"Nella tua voce sento che credi in te e nelle tue idee."
Dicendo questo l'oscuro signore si alzò fissando la ragazza,
che si chinò di fronte a lui:
"Togliti quel cappuccio, voglio vedere in faccia la ragazzina che
è riuscita ad abbattere tutti gli ostacoli senza minimi problemi
pur di arrivare a me."
La giovane si tolse il cappuccio rivelando due occhi scuri, lunghi capelli
argentati e un sorriso da vera Malfoy.
"Devo dedurre che sei imparentata con Lucius Malfoy, vista la tua
espressione del viso."
"Sono la primogenita rinnegata… Silver Malfoy."
Voldemort alzò un sopraciglio fissando la ragazza:
"La piccola Silver… non l'avrei mai detto che ti saresti
schierata nelle mie linee…"
La ragazza lo fissò direttamente negli occhi:
"Io posso esservi molto più utile di chiunque altro…
nessuno sospetterebbe di me che lavoro per lei."
"Vero."
"Sono abbastanza potente, posso entrare nel Ministero della magia
quando voglio e questo vale anche per Hogwarts…"
"Ma a Hogwarts…"
"C'è il mio padrino, è vero,… ma questo non
distoglie… che io possa essere ancora di più d'aiuto, visto
che a lui non tutti credono."
"Anche questo è vero… ti sei preparata per bene per
venire qui."
"Si mio signore."
Voldemort sorrise compiaciuto avvicinandosi alla ragazza:
"Scopri il braccio e porgimelo, vedremo adesso se sei degna di
diventare una Mangiamorte."
Silver allungò il braccio scoperto, mentre Voldemort con un sorriso
sadico poggiò la bacchetta su di esso. La carne iniziò
a bruciare, ma Silver si morse il labbro inferiore, che molto presto
iniziò a sanguinare, non voleva dargli la soddisfazione di sentirla
urlare di dolore. Ormai il sangue colava dalle sue labbra e le lacrime
volevano uscire dai suoi occhi, eppure la sua volontà era più
forte, il che fece un immenso piacere all’oscuro signore. Il marchio
era bello nuovo sul braccio pallido della Malfoy che lo osservava.
"Piccola Silver, d'ora in poi farai la spia per me… va bene?"
Con fatica ma con orgoglio rispose:
"Certo mio signore."
"Non devi farti vedere con gli altri Deatheaters… tranne
con Snape, così gli darai più credito anche a lui."
"Come desidera mio oscuro signore."
"Ma tuo padre lo sa?"
Silver scosse la testa. Il che fece venire in viso un ghigno malefico.
"WORMTAIL PORTAMI QUI MALFOY!"
Si sentì da fuori un 'si mio signore'.
"Silver, vuoi bere qualcosa? Quanti anni hai?"
"No grazie mio signore… ho 18 anni, mio signore."
"Credo che sei la più giovane della élite."
Silver lo guardò sorpresa:
"élite?"
"Certo, nemmeno i deatheaters grandi sarebbero riusciti arrivare
tanto lontano come te… sarebbero morti prima."
"oh…"
Appena disse questo qualcuno bussò sulla porta.
"Avanti…"
Entrò Lucius Malfoy con la testa bassa:
"Mi ha cercato mio signore."
"Alza la testa Lucius… e guarda il nuovo membro della nostra
élite."
Lucius alzò lo sguardo con disinvoltura, ma quando i suoi occhi
si posarono sulla sua figlia, sgranò gli occhi senza sapere che
dire… tranne un sussurrato:
"Silver…"
La giovane fece un cenno della testa:
"Padre…"
Voldemort sorrise:
"Io devo riposare, Lucius ti spiegherà quello che devi sapere
piccola Silver… adesso andate e lasciatemi in pace."
I due fecero un inchino profondo indietreggiando e uscendo. Lucius chiuse
la porta dietro di se e si incamminò verso l'uscita. Appena fuori
si girò verso Silver arrabbiato:
"Ma mi spieghi che cavolo ti è saltato in mente?"
"Niente, volevo seguire le tue orme, padre."
"Mie orme un ca**o! Hai qualcosa in mente!"
"Si ho in mente di servire Lord Voldemort."
Lucius scosse la testa, a cosa era servito discreditarla, se alla fine
aveva scelto la sua strada.
Ormai erano passate settimane e di Silver
non c'era notizia. Severus pensò che era arrabbiata con lui,
così decise che doveva chiedere a Draco se aveva notizie di lei…
quando uscì di fronte a lui c'era Remus, che stava per bussare.
Snape lo guardò con un sopracciglio alzato, era da un bel po'
che Sirius e Remus stavano nascosti a Hogwarts.
"Dumbledore ci vuole parlare."
Severus annuì seguendo il licantropo per i corridoi fino al ufficio
del preside… ed entrò. C'era un bel po' di gente, tra cui
parecchi Auror… anche MadEye Moody e Rangi si trovavano tra loro.
Si sedette fissando il preside.
"Bene amici, sono contento che ce l'avete fatta a venire, ho una
sorpresa per voi… abbiamo un'altra spia nei ranghi di Voldemort."
La gente iniziò a sussurrare…
"Puoi uscire…"
Da dietro la tenda uscì una ragazza pallida vestita completamente
di nero… nella quale Sirius, Remus e Severus riconobbero Silver
Malfoy. I tre sgranarono gli occhi fissando sorpresi Dumbledore.
"MA COME LE HA PERMESSO DI FARE UNA COSA DEL GENERE?"
"Calmati Severus…"
"Non mi CALMO, SONO IL SUO PADRINO…"
Qui parlò la ragazza:
"Quando lui lo ha saputo era già tutto pronto, ho deciso
io di farlo."
"Ma Silver HAI 18 ANNI, E TE LI ROVINI COSI?"
"Almeno posso aiutarvi così."
"Un modo meno pericoloso?"
"Ma Severus…"
"Severus, Silver, silenzio per favore. E comunque il danno è
fatto."
L'uomo guardò Silver, la quale alzò il braccio facendo
vedere il marchio dell’élite.
"Ormai sono nelle sue grazie."
"Questa riunione è servita per avvisarci della sua presenza
sul campo di battaglia, anche se lei svolgerà più altri
compiti che andare sul campo di battaglia. Potete andare adesso."
Appena gli Auror iniziarono ad alzarsi, Severus prese per mano Silver
trascinandola fuori dalla stanza fino nelle sue stanze nei sotterranei,
tutto il tragitto senza dire una parola. La spinse con forza bruta dentro
fissandola molto arrabbiato.
"Mi spieghi cos'è questa messa in scena?"
"Volevo starti vicino."
"E ti sembra il modo di starmi vicino?"
La ragazza dai capelli argentei annuì, mentre le lacrime le pizzicavano
gli occhi. L'uomo sospirò abbracciandola.
"Silver sai perché sono arrabbiato?"
La ragazza scosse la testa. Snape prese finalmente la sua decisione.
"Non dovrei farlo… ma Silver ti amo, più della mia
stessa vita…"
Silver sgranò gli occhi alzando lo sguardo sorpresa della confessione
di Severus, doveva solo mettersi in pericolo per farglielo confessare.
Snape sorrise e catturò le labbra della ragazza in un bacio profondo
e pieno di passione rinnegata. Le mani di Silver si alzarono e abbracciarono
il suo amore intorno al collo stringendosi più forte a lui. Poi
quando ebbero bisogno di aria, gli sussurrò:
"Anch'io ti amo, tantissimo!"
Snape sorrise stringendola a se…
Quella sera fecero l'amore con trasporto e il giorno dopo Silver si
svegliò tra le braccia del suo amato… meno male che era
domenica.
*Owari 9*
Saya: EVVAI ANCHE IL 9 FINITO, mancano il
10 e l'epilogo *_*
Silver: …
Harry: ma io e Draco?
Saya: uhm ^^;;;
Silver: MA LA LEMON?
Saya: La scrive Seimei
Severus: te pareva!
Gemelli: ma noi così poco?
Lucius: la mia bimba ç_ç
James-spirito: io ti ammazzo Saya, la mia bimba ç_ç
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