DISCLAIMER: Di J.K. Rowling, Silver è
un mio personaggio… così non potrete dire che metto Saya ovunque,
anche se parliamoci chiaro, i personaggi creati da noi, sono quelli
che hanno qualcosa di noi in se… e infatti Silver forse avrà
un carattere meno impulsivo e meno impiccione… per via dei propri problemi…
RINGRAZIAMENTI: Pam-chan la mia cavia personale *_*
NOTE: Allora, questa è una Au, Harry e Draco hanno 16 anni mentre
i gemelli Weasley sono stati ringiovaniti(chiamatela come volete questa
cosa, io lo chiamo esigenza), così possono ancora starci… bhe
gli scherzi intendo farli fare a loro, visto che Saya non c’è.
I protagonisti sono 2 e sono Harry e Draco, mentre ogni side story avrà
la propria coppia, se volete leggerlo, fate pure… dimenticavo MI RIFIUTO
DI USARE I NOMI ITALIANI PER LE CASE E PER I PROFESSORI! Le case saranno
Griffyndor (Griffindoro), Slytherin (Serpeverde), Ravenclaw (Corvonero),
e Hufflepuff (Tassorosso) i professori invece sono Snape (Piton), Dumbledore
(Silente), McGonagall (McGranitt)… =3 miao, se non capite qualcosa,
basta mandarmi una e-mail
DADA = difesa contro le arti oscure (Defence Against Dark Arts)
Spoiler: Credo i primi 4 libri
Un Soffio di
Magia
Capitolo 4
di Saya
“…”
-> Parlato
’…’ -> Pensato
Capitolo 4: Love
Draco fissò
per qualche altro secondo la sorella che aveva finito di parlare, poi
si girò verso Harry, che lo fissava ancora incredulo. Solo in
quel momento a Harry tornò in mente tutto, la sensazione di felicità
di quando aveva ricevuto quel drago, il suo sub conscio sapeva da parte
di chi era, solo che aveva troppa paura di sperarci. Il sorriso di Silver
quando gli diceva di dichiararsi, la risatina che aveva fatto quando
gli aveva detto di sapere chi fosse il mittente, le parole di Draco...
gli risuonavano ancora nella mente, 'senti Potter io ti amo'. Se le
ripeteva ad oltranza mentre continuava a fissare un Draco imbarazzato,
che in fondo aspettava una risposta da parte sua. Il giovane Gryffindor,
guardò Silver annuendo, poi prese per mano Draco trascinandolo
fuori, e infine coprì lui e se stesso con il mantello dell'invisibilità.
La ragazza sorrise guardandoli, forse finalmente era arrivato il loro
momento, pensando così si rigirò nel letto sospirando.
Il suo amore sarebbe stato per sempre non corrisposto, non solo perché
lei era quello che era, ma anche per via dell’età.
Silver
stava nel letto, non riusciva a dormire per il dolore causato dalle
pozioni di guarigione che le aveva dato Poppy. Così immerse il
proprio io nei compiti di pozioni, che poi avrebbe fatto copiare a Fred
e George. Ogni tanto si distraeva, abbastanza curiosa di come stavano
andando le cose tra Harry e Draco, in fondo se lo doveva aspettare che
Harry sarebbe venuto a trovarla, visto che durante le visite, non era
riuscito a parlare con lei. Soffocò una risatina quando, sorpresa,
notò una figura nell’ombra che la osservava:
"Chi va la?"
"Silver... vedo che stai meglio..."
La ragazza sorrise:
"Severus... come mai sei venuto a trovarmi a quest'ora? Inizierò
a pensare male…"
Disse la Gryffindor con tono malizioso. Snape si avvicinò al
letto con la sua usuale espressione fredda:
"Veramente sono venuto a vedere, se ci fosse qualcuno che non doveva
esserci qui."
"Ecco... mai a pensare a me."
L'uomo si sedette sul letto:
"Senti sai che ti penso, sei pur sempre la mia figlioccia."
Silver sorrise mettendo un dito sulle labbra:
"Shhh anche i muri hanno le orecchie."
Severus soppresse la risata:
"Che stai facendo?"
"Compito di pozioni, ma visto che oggi non ho seguito... mi sfuggono
dei dettagli."
"Fai vedere."
Silver gli fece posto, così il professore riuscì a sedersi
vicino a lei, ed entrambi guardarono il libro, Severus iniziò
a spiegarle, mentre la ragazza si annotava subito tutto. Severus osservò
Silver, e gli venne di sorridere per l'impegno che ci metteva. Ammirava
la sua forza di volontà che le permetteva di continuare ad andare
avanti, nonostante le fossero successe molte cose spiacevoli in passato.
Avvolto nei propri pensieri non notò che la ragazza si era addormentata
senza accorgersi, poggiandosi sulla sua spalla... la fissò per
un attimo, per accarezzarle i capelli, dentro di se aveva la tenacia
dei Malfoy ma anche il coraggio di... (pensavate che lo dicessi eh?
dovete aspettare ancora un po' =3 ndSaya -.- ndS) sorrise a se stesso,
prendendo i libri e le pergamene, spostandole sul comodino vicino al
letto. Poi la mise in posizione decente nel letto, le baciò la
fronte
"Non spaventarmi più così, piccola."
E se ne andò, dimenticando che era venuto a cercare Malfoy o
Potter.
Il silenzio
stava uccidendo Malfoy, che comunque seguiva a passo veloce Harry, il
quale lo teneva per mano, così il giovane Slytherin si concentrò
su quella parte del suo corpo che riusciva a sentire il calore di Potter...
forse voleva ammazzarlo, ma non importava, poteva almeno dire di aver
tenuto Harry per mano. Intanto il giovane Gryffindor guardò in
giro per accertarsi che non ci fosse nessuno, per poi andare nella Astronomy
Tower, dove era sicuro che nessuno li avrebbe infastiditi, mentre parlavano.
Dopo aver chiuso la porta a chiave, e bloccato il davanti con il solito
incantesimo di allarme, lasciò la mano di Malfoy e tolse il mantello
dell'invisibilità. Il verde prato si perse nel colore del cielo
prima della tempesta. Draco deglutì, mentre Potter con voce tremante
gli chiese:
"Cosa devi dirmi Malfoy?"
Il serpentello non riusciva a guardarlo in viso, ma poi prese coraggio
e ritornò a perdersi negli occhi di Harry, nei quali lesse speranza...
Draco si morse il labbro, si avvicinò a Harry fino ad arrivare
ad una minima distanza e sussurrò direttamente sulle sue labbra:
"Ti amo Potter."
Il sorriso sincero di Harry gli diede quell’ultima spintarella, e così
Draco catturò le labbra del suo angelo in un bacio pieno d'amore
rinnegato e nascosto per troppo tempo. Finalmente si staccarono fissandosi,
e Malfoy sussurrò:
"Wow... Potter..."
Solo per essere fermato dal ragazzo che stava abbracciando:
"Harry..."
"Eh?"
"Chiamami semplicemente Harry."
Il giovane Slytherin annuì sorridendo e poi disse:
"Harry..."
Il leoncino gli accarezzò lentamente il viso non credendo ancora
a quello che era successo.
"Ti amo Draco."
Facendo illuminare gli occhi grigi di Malfoy che in quel momento bagnati
dai raggi di luna sembrarono argentati. (sempre argento intorno a te
eh Saya? ndS ...cosa vuoi dire con questo? ndSaya che manca solo il
verde ndS ma io sono Slytherin sei tu ad essere Gryffindor ndSaya)
"Harry,... da quando?"
"Oh, ormai saranno cinque anni... credo..."
Draco si sedette per terra facendo segno a Harry di fare lo stesso.
Quando il Gryffindor si sedette lo attirò a se, abbracciandolo
dolcemente.
"Ecco credo di essermi innamorato di te, quando una volta venni
qui per stare da solo... però poi arrivò anche Silver,
e non sapevo cosa fare... se dirle che ero qui o meno... quando finalmente
avevo deciso di rivelarmi... sei arrivato tu, e io sono rimasto a guardarvi."
"Parli di 5 anni fa?"
"Si..."
"Non mi ricordo..."
"E tu?"
"Io quando ti ho conosciuto... era da un anno che non potevo avere
contatti con Silver, beh di nascosto ci sentivamo, comunque quando ti
ho visto la prima volta il tuo sguardo mi ha ricordato lei, così
avevo pensato che dovevi essere molto gentile, come lo è la sory
. Ma poi le cose non sono andate tanto bene tra noi... anche se io ho
continuato a sperare... per dire la verità Silver molte volte
mi lanciava qualche frase di speranza, ma non osavo crederci. Poi mi
ha convinto a mandarti un regalo senza firma, per il tuo compleanno...
e alla fine mi ha preso in giro per la mia scelta."
Harry sorrise e tirò fuori la collana con il ciondolo regalatogli
da Malfoy e glielo fece vedere:
"Non lo tolgo mai, poi da quando Silver mi aveva detto che sapeva
chi me l'aveva mandato, ho pensato che non poteva essere pericoloso...
così ho continuato a portarlo."
Disse Harry alzando lo sguardo, per trovarsi a qualche centimetro dal
viso dell’amato, fissò quelle labbra soffici, che aveva già
avuto modo di assaggiare, poi i suoi occhi incontrarono quelli del compagno.
Il verde smeraldo si perse nel grigio scuro del cielo in tormenta. I
loro visi si avvicinarono e le loro labbra si toccarono. Draco passò
la lingua sul labbro inferiore di Harry per chiedere di entrare, mentre
Potter socchiuse la bocca, in un tacito invito, la sua lingua incontrò
quella di Draco, ed insieme iniziarono a ballare, accarezzarsi, festeggiando
d'essersi trovate.
"Fred..."
"Si George?"
"Non riesco a dormire..."
"Non ti preoccupare George..."
"Non mi preoccupo..."
"Allora lasciami dormire..."
George fissava il gemello che dormiva vicino… o almeno cercava di dormire.
Sospirò pesantemente, non sapendo cosa fare, l'unica persona,
che poteva aiutarlo in questi momenti stava nell’ala ospedaliera. (poveraccia
tutti a lei i segreti li dicono… ndSaya grazie a te scema, mi hanno
preso per il loro diario… ndS) Si rigirò un paio di volte:
"Fred…"
Ma l'unico suono proveniente dal suo gemello fu un leggero russare (io
non russo ndF ... fammi fare scena ndSaya), George si alzò avvicinandosi
al letto di Fred fissandolo. Osservava il viso di Fred, non rendendosi
conto che era come guardare la propria immagine, perso nei propri pensieri.
Poi si avvicinò, e si piegò sopra di lui così da
essere più vicino, deglutì, si leccò le labbra,
per poi poggiarle delicatamente su quelle del fratello in un bacio casto
e puro. Si spostò sorridendo dolcemente e tornando nel proprio
letto, chiuse gli occhi sognando le morbide labbra del gemello.
La mattina
bussò alla finestra del dormitorio del ragazzi del settimo anno
di Gryffindor (suona malissimo ndS si ma specifica l’esatta stanza ndSaya).
George aprì lentamente gli occhi, mentre con la mano cercava
di proteggerli dai raggi invadenti del sole d'autunno. Si rigirò
nel letto, per poi alzarsi di scatto e fissare il fratello che dormiva
ancora. I suoi occhi accarezzano di nuovo la forma di Fred. Si passò
la mano tra i capelli, cercando di rendersi conto di quello che aveva
fatto la sera prima, anche se il gemello non ne era a conoscenza...
sospirò scendendo dal letto e iniziò a spogliarsi, per
poi mettersi l'uniforme e il mantello della scuola. I suoi compagni
ancora dormivano, così sulla punta dei piedi uscì silenzioso
dalla stanza, per dirigersi verso l'ala ospedaliera della scuola. Quando
fu a metà strada, vide una figura camminare lenta, con una borsa
in mano, pensierosa. Si soffermò a fissare la ragazza dai capelli
argentei che si stava avvicinando. Appena fu abbastanza vicina, lei
alzò lo sguardo e sorrise dolcemente all’amico.
"Buon giorno, George... ma Fred?"
Il ragazzo guardò per terra senza dire una parola. Silver alzò
un sopracciglio fissandolo:
"Non mi dire, che per la prima volta nella storia dei gemelli Weasley
avete litigato."
Il rosso scosse la testa, e Silver iniziò a vagare nel buio totale.
"Devi parlarmi di qualcosa?"
Il ragazzo annuì, mentre la Malfoy iniziò a spazientirsi.
"Allora prendi la roba, accompagnami nella cameretta, e ne parliamo
per strada... e smetti di annuire o scuotere la testa..."
"Si..."
Silver gli passò la cartella piena di quaderni e libri.
"Allora, ho aperto il cassetto George, cosa devo mettere dentro
adesso?"
"Ho baciato Fred."
Disse il rosso camminando senza fermarsi, mentre la ragazza si imbambolò
con occhi sgranati, poi con una mano verso di lui sussurrò:
"Cosa hai fatto?"
"L'ho baciato."
George si girò guardando perplesso la ragazza:
"E lui?"
"Dormiva..."
Il viso della ragazza divenne comprensivo, comprendendo perché
George fosse depresso... non conosceva il segreto di Fred.
"Senti... Ge... perché non gli riveli i tuoi sentimenti?"
"Come posso? E’ il mio gemello... non vorrà più saperne
di me... e non... non riesco a immaginare la mia vita senza di lui."
Silver, sospirando si avvicinò all’amico, poggiandogli il braccio
intorno alle spalle:
"Se ti dico io di farlo, è perché sono sicura del
buon esito per te... ho mai detto una bugia?"
George fissò la ragazza per un momento, poi distolse lo sguardo:
"Lo so Silver, ma non erano mai questioni del genere."
"Hai così poca fiducia in Fred?"
"No, ho poca fiducia in me..."
"Su accompagnami nella stanza, che poi andiamo a mangiare."
Deivene
correva per i corridoi, doveva andare a mangiare. Girando l'angolo sbatte
addosso a una persona, facendoli cadere entrambi per terra.
"Oh, scusa... scusa, non volevo."
Quando alzò lo sguardo incontrò i profondi occhi castani
dell’allenatore della squadra di quiddich dei Gryffindor.
"Non ti preoccupare."
La ragazza arrossì distogliendo lo sguardo:
"Sono in ritardo per la colazione, mi sono svegliata tardi."
"Succedeva anche a me quando ero studente."
Oliver allungò la mano per aiutarla ad alzarsi e Deivene la accettò
con un sorriso.
"Adesso dobbiamo andare."
"Si, infatti, ma non serve correre."
"Bhe, si, ma visto che Silver è passata nella stanza, senza
svegliarmi, volevo andare a vedere come sta."
"Starà benissimo, è sempre stata un osso duro, sin
dall’inizio."
"Almeno lei."
"Senti ma tu da quanto vivevi in Francia?"
La Sheridan alzò lo sguardo per osservare Oliver:
"In che senso?"
"Vedi, io il tuo cognome l'ho già sentito ma non so dove."
"Impossibile, è da due generazioni che stiamo in Francia...
anche se sono Inglese."
"Oh..."
"Il mio bis nonno è andato in Francia, perché amava
una persona, ed era un amore impossibile. Così per lasciare libera
questa persona se ne andò senza dire niente."
"Capisco..., siamo arrivati, senti questo weekend cosa fai?"
La ragazza lo guardò spaesata:
"In che senso?"
"Silver non ti ha detto che noi durante il weekend normalmente
andiamo a Hogsmeade?"
"No, Silver si è fatta male... non ha avuto il tempo di
dirmelo."
"Allora conto che sarai dei nostri."
Deivene alla fine sorrise dolcemente e annuì, facendo arrossire
il coach della squadra di Quiddich.
"Va bene..."
Si divisero e Deivene notò Silver seduta tra i due gemelli, che
non riusciva a capire perché fosse successo tutto ciò.
Arrivò vicino a Fred e si sedette nel posto vuoto. Silver le
sorrise:
"Giorno Dei, come vedo hai già fatto colpo sul nostro capitano."
"Scema, non è più il nostro capitano... hai preso
il suo posto."
"Zitto Fred, per me sarà sempre il capitano."
"Buon giorno ragazzi... ehm... che cos'ha Harry che sta tutto in
un altro mondo?"
Silver si mise a ridere ricordandosi della sera prima, così il
suo sguardo si poso su Draco che stava seduto, al tavolo di Slytherin,
ma anche lui in un mondo tutto suo.
"Non lo sappiamo Dei… ogni volta che facciamo un commento su di
lui, c'è la pazza che si mette a ridere."
"Parlate di me?"
Disse la ragazza dai capelli argentati prima di mordere una mela.
"No di mia nonna, certo che parliamo di te scema."
"Ge, ricordati che io so delle cose..."
"Vuoi ricattarmi?"
"Silver dillo anche a me."
"No..."
La Malfoy fissò George con l'espressione 'un giorno dovrai dirglielo'.
Mentre il rosso guardò nel piatto senza commentare. Ron fissò
il fratello maggiore spaesato, chissà cosa aveva da nascondere,
e chissà cosa sapeva Silver.
Mancava
poco alle lezioni, George si scusò e si alzò per andare
in bagno, mentre Fred prese la sua roba dirigendosi verso la classe,
ma Silver lo raggiunse:
"Senti F... quando intendi dirglielo?"
"Cosa? Chi?"
"Sto parlando di Ge, e dei tuoi sentimenti."
"Ma sei pazza? Hai sbattuto troppo forte la testa quando sei caduta?"
"Ma dico io, se te lo dico... e perché credo in un buon
esito."
La frase le sembrava molto familiare. Era riuscita a mettere insieme
Harry e Draco, bhe in un certo senso era puro caso che era successo,
ma almeno si era tolta due diari di dosso.
"No..."
"Mi avete rotto entrambi..."
Disse la ragazza andandosene infuriata, era arrabbiata per il fatto
che non l'ascoltavano, e l'unica volta in cui lei davvero ci tenesse.
Le faceva male vedere i suoi due migliori amici soffrire in quel modo.
Fred si fermò fissando sconcertato il tornado che se ne andava
e poco dopo sentì una mano sulla spalla e una voce che conosceva
più che bene:
"Che le è preso?"
"Dice che le abbiamo rotto..."
"Non è da Silver."
"Senti più tardi dovrei parlati..."
"Ti ha detto qualcosa?"
"No... perché"
"Ah, niente... andiamo, altrimenti facciamo tardi e non vediamo
questo fantomatico nuovo professore di DADA."
La classe
era piena quando entrarono i due gemelli, ma per loro fortuna il professore
non era ancora arrivato. Presero i loro rispettivi posti vicino a Silver,
che aveva un espressione fredda, arrabbiata, irritata. Così i
due non osarono dirle niente. La porta si aprì ed entrò
un bell'uomo sulla trentina, spettinato con i capelli neri che venivano
tenuti a posto con degli occhiali da vista rotondi. Il mantello gli
cadeva sulle spalle morbido, ma era aperto davanti e lasciava intravedere
dei vestiti babbani, un semplice paio di jeans e una maglietta a maniche
corte. Intorno alla vita portava una cinta alla quale era appeso un
fodero per la spada, nella quale naturalmente sembrava anche esserci
la spada. Sia gli Slytherin che i Gryffindor osservavano l'uomo sorpresi,
mentre lui sembrava non accorgersi di loro, anche se un momento dopo
si sentì:
"Buon giorno a tutti, sono il nuovo professore di difesa contro
le arti oscure... il mio nome d'arte è Rangi, e sono un Auror.
La guerra contro..."
L'uomo si girò fissando i ragazzi:
"Voldemort... è iniziata da un bel pezzo... e voi dovete
imparare come difendervi... e forse tra voi troveremo nuove reclute
per la nostra causa. Sono stato chiaro?"
La classe annuì. Silver alzò il sopraciglio squadrandolo,
di certo era strano come tutti i professori di Dada, ma aveva qualcosa
in se che l'affascinava (-.- tradisci snappido? ndSaya mai e poi mai
ndS vuoi farlo diventare geloso ndSaya bella idea! ndS ma perché
non sto mai zitta ndSaya). Lo sguardo della ragazza incrociò
gli occhi scuri del professore, che la fissò per un attimo, si
leccò le labbra:
"Tu ragazza, dimmi il tuo nome e poi dimmi cosa vi hanno insegnato
in questi anni."
Così la Gryffindor si alzò, con addosso gli occhi di tutti.
"Silver Malfoy della casa Gryffindor. Di cose che abbiamo fatto
ce ne sono tante, il professor Lupin ci ha insegnato come difenderci
dai dementors, poi l'anno scorso come difenderci da almeno due magie
proibite, visto che non è che si possa fare granché contro
un bell’Avada Kadavra. Abbiamo imparato la difesa contro le creature
oscure e cose del genere."
"Una Malfoy, interessante."
Silver non ci vedeva più:
"Le da fastidio che io sia una Malfoy?"
"No..."
Rispose il professore con un sorriso enigmatico sulle labbra. La ragazza
sbuffò sedendosi, ma chi si credeva quello lì per trattarla
così? Sarà stato anche nuovo, ma perfino i nuovi sapevano
che non si doveva toccare quel tasto. Il professore si girò verso
gli altri mentre nella sua mente aveva già deciso che la ragazza
era abbastanza energetica per potere riuscire a superare l'addestramento.
La lezione seguì, con varie interrogazioni sulle cose che avevano
già studiato. Infine la campanella suonò:
"Potete andare, mentre la signorina Silver, per piacere potrebbe
rimanere?"
Silver sospirò seccata ma annuì e si avvicinò alla
cattedra. Quando tutti furono finalmente usciti il Professore si avvicinò
alla ragazza alzandole il viso con un dito e fissandola nei occhi:
"Si tu hai delle potenzialità... questo è il tuo
ultimo anno?"
"Se non mi bocciano..."
Disse la ragazza sarcastica, ma lasciò che Rangi facesse quello
che voleva:
"Spirito giusto, in estate potresti fare l'addestramento per diventare
un’Auror."
"Io che sono una Malfoy?"
"Tu che sei una Gryffindor."
Intanto
iniziò la lezione di pozioni, e Snape fissò la sedia vuota
tra i due gemelli.
"Dov'è Silver Malfoy?"
I due si guardarono poi Fred parlò:
"Il professor Rangi l’ha trattenuta, sembrava volerle dire qualcosa
di importante."
Dalla parte dei Slytherin si sentì:
"Credo che Silver gli piaccia."
Severus si girò fulminando con lo sguardo la ragazza che aveva
parlato:
"Signorina Jigger, veda di non fare commenti del genere in classe
si ricordi che sta parlando di un suo professore... cinque punti da
Slytherin e 10 da Gryffindor."
Quelli della casa di Godric sospirarono, mentre quelli della casa di
Salazar continuavano a sogghignare, stavolta senza farsi sentire dal
professore. Dopo un quarto d'ora che era iniziata la lezione, la porta
si aprì lentamente e dentro scivolò Silver. Snape la fissò,
mentre la classe si girò verso di lei:
"Mi dispiace professor Snape, ma il professor Rangi mi voleva parlare."
"Malfoy siediti e segui la lezione."
Silver spaesata fissò il suo amato Severus, senza capire, poi
senza dire una parola si diresse verso il proprio posto, mentre dietro
di lei c’erano commenti non carini da parte degli Slytherin. La lezione
proseguì in silenzio totale, dire che Snape era arrabbiato sarebbe
stato poco, era infuriato, con il nuovo professore e con se stesso.
Ogni tanto i suoi occhi scuri si posavano sulla ragazza, che stava lavorando
sulla pozione che aveva assegnato da fare. Il viso della sua figlioccia
era triste, anche se cercava di nasconderlo, lui riusciva a vederlo.
Non capiva perché si era comportato così nei confronti
della ragazza, visto che non ne aveva colpa.
"Professore
posso parlarle?"
Snape alzò lo sguardo notando che c'era solo Silver, inarcò
un sopraciglio guardandola, incitandola a continuare. La ragazza si
avvicinò al padrino, alzò lo sguardo triste, che gli ricordava
tanto una persona che conosceva. Silver si guardò intorno:
"Il professor Rangi, mi ha chiesto se dopo che avrò finito
a Hogwarts, andrò a fare l'addestramento per diventare Auror,
dice che con il mio spirito e il mio coraggio sarei un ottimo elemento."
Snape la squadrò:
"Io quello lo ammazzo. Ti ha detto qualcos'altro?"
La ragazza fissò il professore e lo attirò a se sussurrando:
"Anche se tu continuerai a ignorarmi, ricordati io non smetterò
di amarti."
Dicendo questo gli stampò un bacio casto sulle labbra, girandosi
sui tacchi, corse fuori dalla classe. Severus fissò la porta
chiusa dietro alla ragazza, mentre inconsciamente poggiò la mano
sulle labbra che erano state appena sfiorate, da quelle dolci della
sua piccola Silver. Sospirò, sorridendo a se stesso:
"Sta crescendo... molto più velocemente di quanto pensavo."
Fred stava
seduto per terra nel dormitorio, mentre George stava seduto sul letto.
Erano da soli.
"Di cosa mi volevi parlare Fred?"
"Di una cosa seria, che ho deciso di dirti, altrimenti Silver mi
ammazza."
"Ah..."
"Vedi George, io e te siamo gemelli. E molte volte facciamo la
stessa cosa senza accorgercene, tra noi c'è molta sintonia."
George si spostò sedendosi davanti a lui:
"Bhe, si credo sia naturale."
"Ma vedi, io ormai... come posso dirtelo."
Fred chiuse gli occhi per pensare...
"O la va o la spacca."
Attirando verso di se il gemello, catturò le sue labbra in un
bacio tenero ma pieno di amore. All’inizio suo George rimase pietrificato,
non riuscendo a credere alla propria fortuna. Quando Fred perse speranza
e stava per staccarsi, l'altro lo abbracciò stingendolo a se
passando la lingua sulle sue labbra, chiedendo il permesso, che gli
fu prontamente acconsentito. Le loro lingue si incontrarono accarezzandosi
dolcemente, assaggiando il sapore dolce dell'altro. Avendo bisogno di
respirare si staccarono fissandosi a lungo, alla fine entrambi sorrisero
dicendo insieme:
"Alla fine Silver ha sempre ragione."
Scoppiarono a ridere tra le braccia dell’amato.
----*fine
cap 4*--------------
Saya: Eccoci
qui
Harry: Ma io e Draco solo all’inizio... ingiustizia
Draco: Perché i gemelli così tanta considerazione
F&G: *snogging*
Saya: ^^;;;;
Silver: -.-
Saya: Ma non ve ne va bene nemmeno una
Silver: Almeno oggi non hai tentato di ammazzarmi
Saya: Su via non essere così
Ron: Appaio solo in una frase
Herm: Io non appaio affatto
Saya: *nascondendosi*
Sev: Saya vai a scrivere il 5
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