DISCLAIMER:
I personaggi non sono miei ma della autrice, che non ricordo il nome
^_^
DEDICE: BUON COMPLEANNO CUGI NAT, anche se in enorme ritardo
NOTE: I personaggi potrebbero risultare OOC, per il semplice motivo
che nei quatto volumetti che appaiono, non mi hanno detto molto di loro,
ma visto che la mia cugi desiderava tanto una nc-17 su dream kiss, ho
deciso di scriverla cmq.
Romeo&Romeo
di Saya
La
neve inizio a scendere imbiancando lentamente la via, che Arata stava
percorrendo. Le sue mani stavano nelle tasche dei jeans stretti che
fasciavano le sue gambe, mentre sul suo viso non c’era espressione.
I candidi fiocchi di neve che finivano sul viso del giovane si scioglievano,
svanendo nel nulla. Adesso che era famoso e affermato, avrebbe voluto
stare con Azuki, la quale però scelse Soma al posto suo. Il giovane
sospirò, alzando il viso verso il cielo pieno di nuvole traboccanti
di neve. In un altro momento questa giornata gli avrebbe portato allegria,
lui adorava la neve. Si passo le mani tra i capelli, ringraziando dio,
che ci fosse poca gente in giro, e che nessuno l’aveva riconosciuto.
Entro in un locale in disparte, dove sapeva che poteva stare da solo,
senza che nessuno gli chieda qualcosa, uno di quei locali che erano
noti per la discrezione verso i clienti. (O_O in che razza di bar mi
porti? ndArata e che cavolo, soffri e sta zitto ndSaya) Però
appena entrò riconobbe un viso molto famigliare, con un espressione,
che non era delle migliori. Infondo erano amici, così senza pensarci
su due volte si sedette di fronte al suo compagno di lavoro.
”Ciao Toru.”
Il ragazzo alzò la testa, rivelando i suoi occhi rossi di pianto
e sospiro:
”Ciao Arata.”
In quel momento il giovane attore dimenticò completamente i suoi
dispiaceri, infondo era colpa sua se Azuki si era innamorata di un altro.
”Toru, tutto bene?”
Il ragazzo scosse la testa perdendosi di nuovo nella bevanda che c’era
di fronte a lui. Arata capì che sarebbe stata lunga e fece un
segno al barista, che lo conosceva bene, e senza farselo dire, portò
al attore proprio quello che ci voleva, un wisky dry. Assetò
in silenzio sapendo bene che Toru gli avrebbe detto, appena pronto cosa
c’era che lo turbava. Finalmente dopo una decina di minuti e dopo
due bicchieri del suo alcolico forte, il compagno di lavoro parlo:
”Mi ha lasciato.”
Arata non disse niente, poi finalmente il moretto alzò di nuovo
lo sguardo, fissando direttamente nei occhi del ragazzo di fronte a
lui:
”Chiziru mi ha lasciato, perché dice che non siamo compatibili,
oltre che il nostro lavoro ci porta via troppo tempo…”
Arata sgranò gli occhi, non sapeva che dire, ma come aveva potuto
fare così quella biondina. Dentro di lui stava nascendo un sentimento
in compreso, infondo che cosa gli ha fatto a lui in persona quella ragazza,
niente, forse perché era molto amico con Toru, con lui avevano
passato tante di quelle cose, guai, riprese e lavoro duro, sempre insieme.
”Mi dispiace.”
Toru sorrise leggermente, bevendo un altro sorso del suo martini dry.
”Non devi, non è colpa tua, me la sono cercata, credo d’averla
trascurata troppo nelle ultime settimane.”
A questo punto Arata non riuscì a trattenersi, aveva già
bevuto troppo:
”Se una persona ti ama, e sa che lavoro fai, non ti lascia, per
una volta che tu hai da lavorare, per riprese di un film. Ma si rende
conto di quanto siano pesanti?”
”E una modella…”
”Una ragione in più che non capisce niente, di quello che
facciamo noi, mica pensa che siamo arrivati a quello che siamo, senza
muovere un dito, ma dico io.”
”Arata stai bene?”
Chiese al quanto sorpreso Toru fissando l’amico:
”Azuki… si è messa con… con Soma.”
il cameriere porto un altro giro, era il sesto o il settimo, i due avevano
già perso completamente il conto.
”Dovevi aspettartelo… lei era innamorata di te per tanto
tempo.”
Arata sgranò gli occhi:
”Tu lo sapevi?”
Toru sospirò:
”Si, ma mi è stato proibito dirtelo, perché non
voleva interferire con il tuo lavoro. E non voleva che in giro si dicesse
che sei arrivato a quello che hai adesso, per i favoritismi dal parte
del presidente… però Arata…”
Il giovane guardava sul tavolo, mentre Toru continuava:
”Anche i cechi avrebbero capiti che stravedeva per te.”
”Allora e meglio che sia andata così com’è
andata, si vede che non era destino.”
Disse a voce bassa Arata, continuando a fissare il bicchiere, che svuoto
in un sorso.
”Toshiro, un altro round per me è il mio amico.”
Il cameriere si avvicino mettendo altri due bicchieri di fronte a loro,
ormai erano al quanto ubriachi, dopo tutto quello che avevano bevuto,
era anche logico. Arata alzò il bicchiere nel segno del brindisi,
imitato da Toru, che ormai ha iniziato a sorridere. Si guardarono, al
orlo di scopiare a ridere.
”Toru amico mio, io dico di brindare a noi due, singoli e felici!”
”Senza nessuna ragazza che ci dia fastidio…”
Ed infine mentre i bicchieri si univano nel augurio:
”A noi due!”
Di nuovo l’alcol fini nelle loro gole sciacquando via tutta la
loro tristezza. Finalmente Toru si alzò seguito da Arata.
”Toshiro ecco i soldi per quello che abbiamo consumato.”
Il cameriere li guardò:
”Bisogna che qualcuno vi accompagni?”
Toru abbraccio sulle spalle Arata:
”Non ti preoccupare stiamo più che bene, a presto Toshy!”
Dicendo così, i due uscirono dalla sala ridendo ed ad Arata si
riscaldò il cuore sentendo il calore del braccio di Toru che
lo stava stringendo. La neve continuava a scendere dal cielo. In quelle
poche ore che erano chiusi dentro il locale, aveva completamente imbiancato
la città. Toru respirò a pieni polmoni, poi guardò
ridendo Arata:
”Ti va di fare un salto da me? Infondo è qui vicino.”
Il giovane attore ricambiò il sorrise annuendo, aveva caldo,
anche se fuori si gelava, era una sensazione nuova, mentre la sua mente
viaggiava a mille mila per colpa del alcol che aveva assorbito. Ridevano
e cantavano mentre camminavano, fregandosene se qualcuno li avrebbe
riconosciuti, forse il giorno dopo in prima pagina ci sarebbe una foto.
Finalmente raggiunsero l’edificio dove Toru aveva l’appartamento
entrarono completamente ignorando il portiere che stava dicendo qualcosa,
ma alla fine rinuncio. Entrarono nel ascensore e quando le porte si
chiusero, Arata si ritrovo le labbra morbide di Toru sulle sue. Sgranò
gli occhi, per poi chiuderli lasciandosi completamente andare. Le loro
lingue si incontrarono a meta strada duellando e danzando, assaggiandosi
per la prima volta. Il bacio cresceva sempre più appassionato.
Infine l’ascensore annunciò che erano arrivati al loro
piano. I due si staccarono, Toru teneva ancora per mano Arata e lo tirò
di fronte al suo appartamento, cercando di aprirlo, e dopo qualche minuto,
anche se era ubriaco fradicio, riuscì ad entrare, spingendo prima
dentro il compagno. Appena la porta si chiuse dietro le spalle di Toru,
i due si persero nel contemplare uno l’altro, senza muovere un
dito, ed infine senza che se ne accorgevano, iniziarono ad avvicinarsi,
come le coppie nei film fatti sulla sceneggiatura di un romanzo rosa.
Le loro bocce si cercarono di nuovo, intossicate da quello che avevano
assaggiato prima, e nessuno dei due si pose il problema della mattina
dopo. Le mani di Toru si alzarono slacciando la giacca di Arata, il
quale mimò i movimenti del compagno. Senza farsi problemi, tolsero
le giacche, e maglioni pesanti che indossavano, infondo faceva fin troppo
caldo… lasciando una scia di indumenti, dalla porta fino alla
stanza da letto. Ormai erano solo in pantaloni e camice. Senza una parola,
i loro sguardi dicevano tutti, in quel momento si desideravano, avevano
bisogno l’uno del altro per dimenticare quello che succedeva fuori
nel mondo. Le mani gelide vennero in contatto con la pelle di Arata
che gemette senza ritegno il nome del suo nuovo amante. Le dita sottili
di Toru si liberarono facilmente dei bottoni, per infine passare sul
petto del amico con leggerezza incontrando una pelle che brucava di
desiderio. Tocco leggermente i capezzoli già duri del amante,
al che Arata vece un strano suono dal profondo della gola, mugolando
qualcosa. Toru alzò lo sguardo sorridendo e lo spinse sul letto
attaccando con la sua bocca famelica uno dei capezzoli, leccando e succhiando.
Arata affondò le mani tra i capelli del compagno inarcando la
schiena, cercando più contatto. Mentre si dedicava al capezzolo,
scese con le mani in basso cercando di slacciare i pantaloni del ragazzo
che era sotto di lui. Con la lingua passo al altro capezzolo, lasciando
una scia di saliva sul petto di Arata, il quale ormai aveva iniziato
a respirare velocemente. Finalmente si liberò anche dei pantaloni
del amico, assieme ai boxer. Si stacco dal compagno guardandolo in sua
nuda bellezza. Arata era arrossato in viso quando gli sussurrò:
”Toru, sei vestito troppo.”
Al che il ragazzo che stava in piedi sorrise e inizio a spogliarsi lentamente,
facendo eccitare ancora di più il compagno sul letto. Quando
finì si distese affianco del amico e le loro bocce si unirono
di nuovo in un bacio pieno di passione e disperazione. Le loro mani
vagavano sui loro corpi, cercando di memorizzare i punti esogeni, che
facevano sussultare il compagno. Toru si stacco dal bacio, e sorrise
dolcemente ad Arata, per poi continuare a baciarlo dietro l’orecchio,
seguendo una scia precisa verso il basso, soffermandosi al ombelico.
La sua lingua golosa giocava con il corpo del compagno, facendolo gemere.
Finalmente arrivò al punto che cercava. Si posizionò tra
le gambe di Arata, lentamente baciando la virilità eretta, per
prenderla in bocca. La sua lingua avvolse la punta, bagnandola con la
propria saliva, assaggiando il suo sapore agrodolce. Infine lo prese
completamente in bocca, facendo un effetto strano ad Arata, che alzò
la mano, stringendo tra i denti il proprio indice. Toru si dedicò
completamente al fallo del suo ormai amante, leccando e succhiando con
foga. E presto Arata non riuscì a resistere…
”TO…ORU…STO…”
Ma non riuscì a finire la frase che si svuotò nella bocca
che aspettava impaziente, inondandola con il proprio seme, che Toru
non si lasciò sfuggire, bevendo fino al ultima goccia. Lecco
l’ultimi residui del venire del compagno, per poi risalire su
per il suo corpo, catturando le sue labbra in un bacio pieno di tensione,
volendogli fare assaggiare il sapore. Arata, assaggiò se stesso
in quel bacio, il che lo fece eccitare di nuovo, si strusciò
sul compagno, allargando le gambe, abbracciandolo introno alla vita.
”Ti voglio… voglio sentirti dentro…”
Disse con voce rocca. Toru lo guardò per un attimo poi annui,
poggiando le proprie dita sulle labbra rosse e gonfie di Arata, il quale
iniziò a leccare le punte, per poi prenderle in bocca, mimando
quello che aveva fatto Toru con il suo membro. Toru continuò
a fissarlo, il suo battito si era velocizzato, non sapeva che poteva
arrivare a tanto. Sfilo le dita dalla bocca del compagno, abbassando
la mano, allargando i glutei del amico, cercando l’apertura vergine.
Passo l’indice sul anello muscolare, rilassandolo, poi senza avvertire
inserì il dito dentro. Arata chiuse gli occhi cercando di tranquillizzare
il corpo, desiderano con tutto se stesso di essere posseduto dal compagno.
Quando Toru notò che Arata si era rilassato un po’, aggiunse
un altro dito dentro di lui, continuando a prepararlo con dolcezza infinta,
e poco dopo, erano tre le dita dentro Arata, che gemeva il nome del
compagno come una preghiera. Tolse le dita e Arata mugolo una protesta,
poi sentì qualcosa di più grande premergli contro l’anello
muscolare, aprì gli occhi, voleva guardare Toru mentre questo
lo possedeva. I loro sguardi si incrociarono, il giovane, poggiò
le mani sui fianchi del amante, per tenerlo fermo, poi con una spinta
fluida entro completamente dentro il corpo perfetto di Arata, che si
morse il labbro per non urlare di dolore, artigliando la schiena del
compagno. Toru si fermò, e si porse su Arata, baciandogli gli
occhi fermando le lacrime appena nate, assaggiandone il sapore salato.
Arata deglutì:
”…conti…continua…”
Toru non se lo fece ripetere due volte… mosse leggermente il bacino
indietro, uscendo quasi completamente dal corpo caldo per riaffondare
di nuovo in esso. Arata sentì qualcosa di nuovo, che gli fece
inarcare la schiena per più contatto e urlare di piacere. Toru
sorrise malizioso, sapendo di aver trovato l’angolatura giusta.
Così continuò ad affondare dentro di lui. Sapeva che era
al limite. La sua mano si intrufolo tra i loro corpi cercando l’eccitazione
risvegliata del amico, prendendola in pugno, iniziò a massaggiarlo
nello stesso ritmo in cui lo penetrava con forza. Entrambi erano al
culmine, e senza darsi troppi pensieri vennerò nello stesso momento.
Toru cascò sul corpo morbido di Arata nascondendo il proprio
viso vicino al collo, baciandolo dolcemente, mentre il giovane sotto,
abbraccio il compagno sopra di se, stringendolo in un abbraccio quasi
disperato. Rimasero così per qualche minuto, poi Toru uscì
delicatamente dal corpo del amante, sdraiandosi vicino a lui. I loro
sguardi si incontrarono di nuovo, poi Arata si strinse a Toru:
”Ci pensiamo domani mattina.”
Disse come se avesse letto i pensieri del altro. Toru lo strinse a se,
per poi coprire entrambi con il lenzuolo. Quasi subito caddero tra le
braccia di Morfeo, felici per quello che avevano passato insieme.
I raggi di sole prepotenti come sempre entrarono nella stanza dove i
due amanti dormivano. Arata aprì lentamente gli occhi, cercando
di capire dov’era, e cos’era il calore che lo avvolgeva.
Girò la testa incontrando il viso ancora addormentato del suo
compagno di lavoro. Erano entrambi nudi e la stanza era ancora piena
del odore di sesso. Per un attimo sgrano gli occhi, poi le immagini
della notte precedente, prepotenti gli tornarono a mente. Sorrise ricordandosi,
di come si era sentito completo, quando si erano uniti con il corpo.
Alzò la mano accarezzando dolcemente la guancia rosea del compagno.
Non sapeva cosa sarebbe successo, dopo questa notte, ma non era pentito
di quello che era successo. Due smeraldi si aprirono e Toru sorrise:
”Buon giorno…”
”buon giorno a te…”
Arata abbassò lo sguardo per paura di essere accusato di qualcosa.
Poi la voce di Toru gli donò felicità:
”Sei meraviglioso… avrei dovuto capire prima, che quello
che provavo per te non era semplice amicizia.”
”Io…”
”Shhh, per quanto ieri ero disperato per colpa di Chiziru, sono
contento oggi, perché questa cosa mi ha fatto realizzare, che
non l’ho mai amata, ma che… il sentimento che provavo per
te non era amicizia… ma amore…”
Gli occhi di Arata si riempirono di lacrime di felicità:
”Anche io ti amo Toru, non sai quanto ti amo!”
I due si abbracciarono nel letto, poi a Toru venne l’idea:
”Facciamoci una doccia, facciamo veramente schifo…”
”Doccia insieme?”
”E pensi che potrei fare a meno di te per tutto questo tempo?”
Chiese malizioso Toru…
*Owari*
Saya: che
skifo, perdonami cugi, perché ti regalo questa skifezza
R&R: *snog*
Saya: IN LINEA
Tutti: PRONTI!
Saya: 1
Saya: 2
Saya: 3
Tutti+Saya: BUON COMPLEANNO NATSUME!
Arata: una domanda… perché tutte le tue fic per il compleanno
di Nat finiscono con la doccia?
Saya:…
Toru: Abbiamo letto quella del anno scorso…
Saya: -.-;;;;;;;;;;
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