DISCLAIMER: : I personaggi sono d'Inoue-sensei =3
NOTE: BUON COMPLEANNO ACUAMAINE e anche ESTEL, che li compie il 23 Dicembre la stessa mia data! Ancora 10000 di questi giorni ragazze!


Fratelli

Capitolo 1

di Saya

Sakuragi stava seduto al tavolo della cucina mentre sua madre preparava da mangiare. C’era un silenzio incontenibile, Hanamichi sospirò aspettando che la madre iniziasse a parlare,visto che prima gli aveva detto di dovergli dire qualcosa di importante, ma era strano, sembrava quasi che si vergognasse a dirglielo. La bella signora si sedette di fronte al figlio e sospirò anche lei. Poi con voce tremante iniziò a parlare:
“Senti figlio mio….”
Di nuovo un silenzio incontenibile e Hanamichi parlò:
“Dimmi okaasan, ti ascolto…”
La signora prese tutto il coraggio che aveva e disse tutto d’un fiato:
“Mi sono innamorata e intendo risposarmi….”
Gli occhi di Hanamichi quasi caddero dalle orbite quando udì le parole della madre, non riuscì a dire nemmeno una parola, non sapeva che dire. Si aspettava di tutto, ma non che sua madre si innamorasse e risposasse.

In un’altra casa c’era Kaede che guardava beato la partita NBA, e la sua squadra preferita vinceva. Finita la partita si alzò, solo per essere fermato da suo padre.
“Siediti figliolo, devo parlarti di una cosa molto importante…”
Kaede lo guardò perplesso, era da tanto che non parlavano, chissà cosa voleva dirgli, così si risedette sul divano e lo guardò, mentre il signore continuò:
“Ho intenzione di risposarmi…”
Kaede lo guardò perplesso e annui, ascoltando ciò che aveva ancora da dire:
“La signora che intendo sposare ha un figlio della tua stessa età, che diventerà tuo fratellastro, e spero andrete d’accordo….e poi domani vengono a cena, così ti presento la mia futura moglie e conosceremo anche suo figlio…”
Kaede non era sicuro del progetto del padre, ma non disse niente, infondo a cosa sarebbe servito?

Dopo alcuni minuti di stupore in casa Sakuragi, Hanamichi finalmente trovò il fiato:
“COSA?”
“Intendo risposarmi…”
“Questo l’ho capitoooo!!!”
“Senti non urlare, ho pensato che in fondo tu sei grande, e che puoi capirmi, ho bisogno di lui, per favore…”
Hanamichi si calmò un po', in fondo sua madre aveva sempre lavorato sodo per lui, per permettergli una vita normale, si meritava anche lei un po' di svago e felicità.
“Va bene…”
“Caro, questo signore è vedovo come me, e ha un figlio della tua stessa età, spero che andrete d’accordo…cmq domani lo incontrerai a cena, visto che ci ha invitati…”

Kaede stava seduto dietro nella macchina, sospirando. Finalmente la porta si aprì e sentì la voce melodiosa e gentile della donna. Sospirò, sperava che la scelta che aveva fatto suo padre fosse quella giusta, quando sentì una voce familiare:
“Vado dietro?”
“Si c’è mio figlio lì, potete fare amicizia…”
Kaede sgranò gli occhi e guardò la portiera che si aprì e un Sakuragi Hanamichi che sgranò gli occhi quando vide chi era il figlio, in unione urlarono:
“KITSUNE!!!”
“DO’AHO!”
La donna e l’uomo si girarono quando sentirono le urla. I due ragazzi stavano zitti dietro nella macchina mentre i loro parenti aspettarono di arrivare al ristorante per fare domande.

I quattro stavano seduti intorno a un tavolo, era estremamente tetro e i genitori dei due ragazzi non si sentivano per niente a loro agio. Poi finalmente la madre di Hanamichi parlò:
“Senti Hanamichi ma tu e il figlio del signor Rukawa vi conoscete già?”
Hanamichi guardò teneramente la madre e annuì:
“Stiamo nella stessa scuola e entrambi giochiamo a basket nel team della scuola…”
“Ah…”
Di nuovo il silenzio cadde sui quattro che non sapevano cosa dire, fino a quando Sakuragi non ce la fece più e guardando la madre e il signor Rukawa esclamò:
“Voi due come vi siete conosciuti?”
Finalmente il discorso iniziò a proseguire, e stranamente riuscirono anche a coinvolgere Kaede e a fargli dire più di tre parole. (Wow NdHana hn NdRu)

Dopo che si erano conosciuti le giornate passavano normalmente, i due ragazzi litigavano ancora, facevano ancora a pugni, però la mattina Hanamichi dava di nascosto il bento a Rukawa, preparato da sua madre, e la stessa cosa per la cena, lo trascinava di nascosto a casa per mangiare decentemente. All’inizio Rukawa non ne voleva sapere, ma dopo pochi giorni capì da chi Hanamichi avesse preso tutta l’allegria e la testardaggine. La madre di Sakuragi gli piaceva molto, ma certo non lo avrebbe ammesso con nessuno. Così come non poteva ammettere il suo amore incondizionato per Sakuragi. Il matrimonio era alle porte, e prima di esso i Sakuragi si sarebbero trasferiti alla villa degli Rukawa. Il vecchio appartamento dove Hanamichi aveva vissuto per tutta la vita stava per essere venduto. Per l’ultima volta osservò la sua stanza, piena di tanti ricordi, incantato stava in piedi in mezzo alla stanza vuota, mentre Kaede, che era venuto a prenderlo lo guardava. Hanamichi era bagnato dalla luce del sole del tramonto, i suoi capelli sembravano sul serio un fuoco accesso, era uno spettacolo stupendo. Era innamorato perso di quel testone, e sorrise a se stesso, adesso lo poteva vedere quando voleva, sarebbero vissuti nella stessa casa. Poi sussurrò:
“Do’aho, andiamo…”
Per la prima volta Hanamichi non si arrabbiò per il nome, visto che Kaede lo pronunciò con un po' di tenerezza nella voce, si girò verso di lui e annuì.

La mattinata dopo i due ragazzi andarono a scuola insieme sorprendendo tutti quanti che con occhi sgranati li osservavano passare, non solo Rukawa era assonnato ma anche Sakuragi gli andava dietro dormendo in piedi. Passò vicino a Yohei salutandolo solo con un cenno della mano, continuando a camminare verso la scuola e sbadigliando. Haruko osservò la strana coppia passare fissandoli anche lei, ma chi d’altronde non rimase sorpreso vedendoli così amichevoli, la ragazza si avvicinò a Mito:
“Yohei, ma da quando Sakuragi e Rukawa vengono insieme a scuola?”
Il ragazzo si girò e guardò la Akagi non sapendo che dire:
“Non lo so, non lo so proprio….”
Durante il pranzo nessuno riusciva a trovare Hanamichi in giro per la scuola, così Mito ebbe la grande idea di andare a vedere sul terrazzo e se non altro chiedere a Rukawa, seguito da Haruko salirono sopra. Sentirono delle voci, riconobbero subito quella del rosso. Ma quello che li sorprese ancora di più era che seduti sul terrazzo c’era il numero 10 dello Shohoku che chiacchierava amichevolmente con l’11. Più che altro la conversazione la faceva proprio Hanamichi, non ci si poteva aspettare più di tre parole dal mr. Ice. Hanamichi si girò verso l’entrata sul terrazzo e sorrise:
“Mito! Haruko! Venite qui, stavamo proprio mangiando…”
Senza parole i due ragazzi si avvicinarono e si sedettero vicino ai due eterni nemici. Poi Yohei parlò:
“Lo so che non sono affari miei, ma da quando voi due siete così amici?”
Sakuragi guardò Rukawa e poi di nuovo i due:
“Bhe visto che viviamo sotto lo stesso tetto, essere più amichevoli è il minimo…”
“In che senso,… Vivete insieme?”
Kaede ne aveva fin sopra i capelli di quelle domande e sospirò:
“Si viviamo insieme!”
Il rosso guardò il moretto:
“Kaede-kun, non devi essere così permaloso…”
Questo era troppo, non solo erano amichevoli l’uno con l’altro ma adesso Sakuragi chiamava Rukawa per nome, la cosa sorprese anche il moretto in persona, ma non lo fece notare, con la sua solita maschera di ghiaccio. Ma voleva ripagare Hanamichi e sbuffò:
“Senti Hana-kun, io vado…”
Il ragazzo dai capelli rossi annuì:
“Ci vediamo agli allenamenti…”
Mentre Rukawa lo salutava con un gesto di mano Hanamichi fu sommerso dalle domande:
“Perché vivi con lui?”
“Da quando lo chiami per nome?”
C’erano molte altre domande ma Sakuragi riuscì a fermare i due e spiegò loro la situazione a casa, in poche parole i loro genitori stavano per sposarsi e loro in un certo senso sarebbero diventati fratelli. Anche se, a Hanamichi non sarebbe dispiaciuto essere qualcosa di più per il suo fratellastro, solo sorrise, per adesso gli bastava passare il più tempo possibile con lui. In questi pochi giorni aveva capito, che non era affatto innamorato di Haruko, ma che si nascondeva dietro quell’amore falso, per paura di venire ferito da Rukawa in persona, invece adesso standogli accanto aveva imparato a conoscerlo, a capire come si sentiva e anche se nessuno lo notava riusciva a leggere le espressioni del viso di Kaede, il quale era un lavoro molto difficile, ma lui ci riusciva. La stessa cosa che era successo sul terrazzo si ripetè nella palestra, solo che loro non parlavano, la squadra li guardava come se fossero due alieni, finalmente Ayako prese il coraggio che le serviva e sorrise avvicinandosi ai due:
“Non è che voi due ci nascondete qualcosa?”
Sakuragi la guardo con un sopraciglio alzato mentre Rukawa continuava a palleggiare si sentì la sua voce distaccata:
“Non nascondiamo niente, solo viviamo insieme…”
Hanamichi si giro verso di lui:
“Kaede-kun ma devi dirlo sempre così che tutti fraintendono…”
Le facce degli altri membri del team erano davvero divertenti, con occhi spalancati e la mascella per terra, Sakuragi aveva chiamato Rukawa per nome! (Hey Saya, ti stai ripetendo! NdHana Si lo so, ma non è da tutti i giorni vedere te che lo chiami per nome NdSaya Come no! Io lo chiamo…NdHana Kitsune! NdSaya) Il volpino emise solo un suono tipo “hmpf” mentre Ayako riprendendosi chiese al rosso:
“Cosa intende?”
“Ah niente mia madre e suo padre stanno per sposarsi, così io e okaasan ci siamo trasferiti a casa sua… stiamo per diventare fratelli…”
Dopo lo shock iniziale Akagi si riprese:
“SU ANDIAMO AD ALLENARCI!”
La squadra scattò mentre Hanamichi si avvicinò a Rukawa:
“Senti, ma ti diverti a prenderli così in giro…”
Il moretto non rispose, ma il rosso notò subito soddisfazione nella sua illeggibile espressione. Sorrise e iniziarono i duri allenamenti.

I quattro erano seduti al tavolo a mangiare, nessuno diceva una parola, per il cibo buonissimo, erano tutti a loro agio e poi il giorno dopo c’era il matrimonio. E i due ragazzi si pregustavano l’idea di un mese completamente da soli nella casa con l’amato, in questo mese dovevano dichiararsi… Per Hanamichi in un certo modo era un sollievo che la madre avesse trovato una persona come il padre di Rukawa, e poi era una fortuna che fosse proprio il padre del volpino, ghignò soddisfatto. Come nella mente di Hanamichi anche in quella di Kaede c’erano gli stessi pensieri…
"Com'è andate oggi la scuola?"
"Abbastanza bene, era noiosa come al solito…"
"Hn…"
"Kacchan sii più espressivo, hai una voce così bella…"
Kaede alzò lo sguardo verso la madre di Hanamichi… che già lo aveva iniziato a trattare come un figlio proprio, e questo lo riempiva di gioia… Il rosso invece cercava di trattenere la propria risata, anche se aveva già deciso che appena poteva lo avrebbe chiamato anche lui Kacchan.

La cerimonia fu semplice. La donna era vestita con un vestito bianco, ma non vistoso, vicino a lei c'era l'uomo che doveva sposare e dietro a lei c'era il figlio, con l'altro ragazzo che ormai vedeva come figlio. Hanamichi e Kaede erano rilassati a guardare la cerimonia… solo loro erano presenti. Come dicevo, la cerimonia fu semplice, e dopo di essa i quattro andarono a pranzare in un ristorante di lusso. Poi per gran felicità dei ragazzi, salutarono i genitori:
"Allora a tra un mese okaasan…"
"Ci vediamo tra un mese otousan…"
"Fate i bravi, tutto quello che vi serve sta in frigo…"
"Se vi serve vi ho lasciato una delle mie carte di credito."
La donna dai capelli rossi abbracciò i due ragazzi, molto più alti dei lei, che dovettero abbassarsi per ricevere i baci sulle guance:
"Mi mancherete ragazzi…"
"Ma è solo un mese…"
"Lo so…"

"KITSUNEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!"
Urlò il rossino dalla cucina, mentre stava preparando da mangiare:
"Potresti anche aiutarmi… fratellino…"
"Sono io quello più grande… ricordati…"
Disse il moro avvicinandosi al rosso, cominciando ad aiutarlo. Le loro spalle si toccavano, mentre i due erano immersi ognuno nel proprio lavoro. Il silenziò abbracciò la cucina dell'enorme villa. Gli occhi nocciola cioccolato ogni tanto si soffermavano sul viso pallido della volpe polare, per ammirare la sua espressione (solo Hana può vedere espressioni di Ru ndSaya ma sta zitta, lasciamelo ammirare. ndHana) indaffarata a tagliare le carote. Fino a che il moretto non lo sorprese a guardarlo, e i loro sguardi si incontrarono dicendosi quasi tutto, senza che i due riuscissero a capire pienamente il valore di quello scambio. Hanamichi arrossì e ritornò al suo tagliare le zucchine, quando per troppa emozione si fece un taglio al dito.
"Aio…"
"Do'aho…"
Sussurrò dolcemente Rukawa, prendendo la sua mano nella propria, avvicinando il dito ferito alle sue labbra per poi leccarlo leggermente e infine succhiarlo. (lemon! lemon! ndRu -.-;;; maniaco ndSaya). Lo sguardo di Hanamichi si attaccò sul movimento del moretto, senza però che ritirasse la mano. Un leggero rossore tinse di nuovo le sue guance, lasciandosi trasportare dalla bocca calda di Kaede, che continuava a leccare la ferita. Poi il moro alzò lo sguardo e si staccò dal suo dito:
"Dobbiamo medicare, la tua ferita…"
Il tensai annuì solamente, non sicuro della propria voce. Rukawa lo prese per mano, per trascinarlo in salotto, mentre per strada prese la valigetta del pronto soccorso. Sakuragi era seduto sul divano, mentre Kaede stava in ginocchio davanti a lui medicandogli la ferita che si era fatto sul dito. Lo sguardo del rosso era attaccato al viso del moro. Poi gli occhi del colore dell’oceano profondo incontrarono quelli nocciola cioccolato, senza dire una parola. Senza che se ne accorgessero i loro visi continuavano ad avvicinarsi uno all’altro, mentre i loro occhi iniziavano a socchiudersi. Le loro bocche si incontrarono, le loro labbra si socchiusero e le loro lingue si intrecciarono nel loro primo bacio. Le mani del rosso si persero ad accarezzare i capelli scuri di Kaede, mentre le braccia di Rukawa avvolsero la vita di Hanamichi. Il bacio durò finchè entrambi i ragazzi non ebbero bisogno di respirare, si staccarono e si guardarono, senza parole.
"Io…"
Hanamichi alzò un dito appoggiandolo sulle labbra di Rukawa (parli sempre quando dovresti stare zitto -.- ndSaya ma zitta ndRu -.- ndSaya) e scosse la testa, sussurrando:
"Non parlare, non adesso… non dire che ti dispiace… che era tutto uno errore…"
Kaede prese la mano di Hanamichi nella propria, guardando negli occhi, che stavano per riempirsi di lacrime, e sorrise,… un sorriso dolce e pieno d'amore attirando a se il rossino sussurrandogli sulle labbra:
"Non volevo dirti che è stato un errore Hana-chan… volevo dirti che ti amo…"
Sakuragi non riuscì a trattenere le lacrime, ma questa volta erano di gioia, e lo baciò dolcemente:
"Anch'io ti amo Kacchan…"


Owari… tbc


Saya: ^^
Hana: Che cos'è questa robaccia?
Saya: ficci?
Ru: Ma non succede niente
Saya: Non ho idee… il secondo capitolo uscirà per Natale…
Saya&Ru&Hana: BUON COMPLEANNO ACUAMAINE e anche a te dolce ESTEL!


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