Disclaimers: I personaggi non sono miei ma di Maki Murakami, e non intendo usarli per alcuno scopo di lucro Sapore di fragola parte XI di Sky Almasy
Capitolo 11: Proposta troppo affrettata
Ryuichi era seduto al tavolo ad aspettare. Shuichi stava ancora cucinando. Era passato un po' di tempo da quando aveva incominciato, infatti dopo poco spense i fornelli e iniziò a servire la cena che dall’aspetto non sembrava male. Appena Shuichi si sedette, iniziarono a mangiare in totale silenzio. Shindou osservava il ragazzo, voleva sapere da lui come gli sembrava il ramen che aveva cucinato. Dopo poco Ryuichi, sentendosi osservato alzò lo sguardo. "Che hai?" "Eh? N-Niente. Volevo solo sapere... se... ti piace." Sakuma prese un'abbondante porzione con le bacchette e la mise in bocca gustandosi quella prelibatezza "Ovvio che mi piace! L'hai cucinata tu!" a quelle parole Shuichi arrossì per l'ennesima volta. Velocemente finirono di cenare e Sakuma propose di andare in sala a guardare la tv. Ryuichi si sedette sul divano e fece cenno al ragazzino di accomodarsi. Shuichi era un po' teso, però, pian piano l'imbarazzo se ne andò, sapeva anche da solo che era inutile tutta quella tensione, così lentamente si appoggiò al corpo di Sakuma che subito lo prese fra le braccia iniziando a coccolarlo. Quante volte aveva desiderato stare in quella posizione con lui? Sul suo volto era apparso un sorriso, era felice. Shindou nel frattempo si era lasciato del tutto andare chiudendo gli occhi per godersi meglio quelle carezze che gli infondevano tanto calore. Il ragazzo più grande si fermò un attimo e iniziò ad osservarlo. Sembrava un angioletto, era così tenero e aveva un'espressione così rilassata sul volto. "In tutto questo tempo non ho desiderato altro che te..." quelle parole colpirono la sensibilità di Shuichi che al solo udirle aprì gli occhi e si strinse ancor di più contro al corpo di Ryuichi. Ogni volta lo riempiva di parole dolci che lo rendevano felice e si fermò a pensare che lui ancora non gli aveva mai detto niente di carino. Si rese conto che sicuramente a Sakuma avrebbe fatto piacere sentirsi dire qualche parola affettuosa e Shuichi voleva farlo anche se era molto difficile per lui. Si sentiva molto imbarazzato, ma oltre a quello aveva anche paura di risultare troppo infantile, per quello stava zitto il più delle volte, con lui era diventato molto taciturno definendosi da solo noioso, anche se in realtà Sakuma non l'aveva mai pensato. Il trentunenne sapeva benissimo quanto il suo Shu-chan fosse timido e per questo cercava di non fargli pressione in alcun modo soprattutto ora che la loro storia era appena iniziata e voleva farlo sentire a suo agio. "Perdonami Ryuichi se non riesco mai a dirti nulla di carino!" Sakuma gli accarezzò i capelli con fare gentile e comprensivo "Non preoccuparti. Ormai so come sei, l'ho capito. Vai bene così, è chiaro che tu sia un po' imbarazzato ma pian piano ti sentirai più tranquillo. Allora sì che mi dirai così tante parole dolci... lo so. Io aspetto. Tutto il tempo di cui hai bisogno piccolo Shuichi, non ho nessuna fretta sai? Mi basta averti accanto per essere felice!". Mentre diceva le ultime parole, lentamente aveva iniziato ad avvicinare le labbra a quelle dell’altro fino ad unirle dolcemente perdendosi in un bacio appassionato trasmettendogli tutto quello che stava provando in quel momento. Dopo poco si staccarono e mentre Ryuichi continuava a coccolare il ragazzino iniziò a fantasticare con la mente. Nella sua testa si formarono le immagini di loro due che vivevano insieme, Shuichi che finalmente aveva dimenticato quel bastardo di Eiri e che la vita sentimentale fra i due cantanti continuava felicemente senza nessuno che si frapponesse tra loro. Desiderava più di ogni altra cosa passare ogni minuto delle sue giornate in compagnia del suo Shuichi, forse era anche un'occasione buona per tirarlo via dalla casa di Yuki Eiri e finalmente lasciarsi il passato alle spalle. "Shuichi?" il ragazzino alzò lo sguardo verso gli occhi di Sakuma "Si?" stette un attimo in silenzio, poi iniziò a formulare la domanda "Che ne dici di venire a stare con me?" "Intendi... convivere?" come al solito gli venne in mente Yuki. Lui non gli aveva mai chiesto di convivere, era stato Shuichi a piombargli in casa senza preavvisi e il biondo era stato 'costretto' ad accontentarlo. Il pensiero che Ryuichi glielo aveva chiesto lo fece felice ma... come poteva abbandonare quella casa piena di ricordi? Da una parte sarebbe stato meglio, però lo rattristava il fatto di dire addio al passato. "Non vuoi?" Ryuichi assunse l'espressione di un cucciolo anche se in realtà, dentro di sé era serio e immaginava a cosa stesse pensando il suo Shuichi, ma scacciò quei pensieri. "Non è che non voglio ma..." Shuichi serrò le labbra e iniziò a fissare il vuoto. Come poteva dire addio a Yuki? Come avrebbe trovato la forza di farlo? Con Ryuichi stava bene, faceva di tutto pur di farlo essere a suo agio per qualsiasi cosa, gli voleva bene ma... non era ancora sicuro di voler convivere con lui. Avrebbe dovuto pensarci meglio. Aveva bisogno di un po' più di tempo, non poteva decidere così su due piedi. "Ryuichi?" il ragazzo portò tutta la sua attenzione a Shindou "Dimmi..." "Senti... io non me la sento di decidere in due minuti. Vorrei un po' di tempo... mi capisci vero?" "Ah... certo!" "Mi dispiace... ora, è meglio che io vada a casa! Ti farò sapere la mia decisione..." "Ma... Shu-chan... perchè te ne vai?" Ryuichi non capiva. Era logico che gli avrebbe dato tutto il tempo che voleva, ma perchè se ne stava andando? Perchè? "Ho bisogno di stare da solo. Devo riflettere... e devo farlo da solo. Scusami." in quella parole c'era freddezza e per Ryuichi furono come un pugno nello stomaco. "Ci vediamo!" Sakuma non ebbe neppure il tempo di salutarlo che il ragazzino se n'era già andato. Restò per un attimo interminabile a fissare la porta da cui era uscito Shuichi e lentamente si lasciò cadere sullo schienale del divano sprofondando sui morbidi cuscini. 'Che gli è preso? Perchè se n'è andato? Forse ho capito... anzi, già lo so. Non è neppure più sicuro di voler stare con me. Quella mia domanda lo ha spiazzato, mettendo in dubbio anche la nostra relazione. YUKI EIRI PERCHÈ DEVI SEMPRE ROVINARE TUTTO?! PERCHÈ?! IO TI ODIO!' dagli occhi di Sakuma iniziarono a scivolare calde lacrime. Quand'era stata l'ultima volta che aveva pianto per amore? No, quella era la prima volta. Non era mai stato innamorato prima di quel momento, perciò quella era la prima volta che stava così male per un ragazzo. Ora capiva Tohma quando piangeva per Yuki. Ora capiva lo stato d'animo di Tohma quando era geloso di Shuichi per via di Yuki. Quel maledetto Yuki, sempre in mezzo. Avrebbe tanto voluto strappare via il cuore di Shuichi da lui. 'Cosa posso fare? Non mi amerà mai... tanto vale smetterla di sperarci. P-Però... mi fa così male! Io voglio stare con lui! Finalmente c'ero quasi riuscito e... ritorna Yuki fra i suoi pensieri e me lo porta via!' non riusciva più a smettere di piangere, il gesto di Shuichi lo aveva colpito nel profondo. Aveva paura di averlo perso per sempre.
Intanto Shuichi si trovò nei pressi della propria casa. Non guardava neppure la strada, non ci riusciva, la sua mente era altrove. L'invito di Ryuichi lo aveva lasciato senza parole. Si era sentito un po' vigliacco ad andarsene così senza dare il tempo a Sakuma di salutarlo, però non ce la faceva a stare in quella casa un minuto di più. Anche se non lo faceva apposta, Ryuichi gli metteva pressione. Doveva decidere con calma e da solo. Quando si trovò davanti al portone di casa scosse la testa e prese il cellulare, selezionò il nome 'Hiro' dalla rubrica e chiamò l'amico. In quel momento aveva un gran bisogno di parlare con lui e farsi consigliare qual'era la cosa giusta da fare. Parlò con il chitarrista che gli disse che in pochi minuti sarebbe stato da lui, così decise di entrare in casa ad aspettarlo. Non ci mise molto, infatti dopo una decina di minuti fu da lui. "Shuichi? Cosa c'è di così importante che mi devi dire? A telefono sembravi preoccupato." il ragazzino si schiarì la voce e con taglienti parole arrivò dritto al punto "Ryuichi mi ha chiesto di andare a convivere con lui!" "EH?!" Hiro restò a bocca aperta, si aspettava di tutto tranne che quello. Si era già preparato in testa il discorso che secondo lui avrebbe dovuto affrontare ma con sua sorpresa si trattava di tutt’altro.
-Pensiero di Hiro- "Shuichi? Cosa c'è di così importante che mi devi dire? A telefono sembravi preoccupato." "Hiro..." già se lo immaginava tutto rosso in viso, con lo sguardo rivolto verso il basso. "Allora?" "Ehm... vedi... io e Ryuichi..." "Che cosa? Tu e Ryuichi che cosa? Avanti, non tenermi sulle spine!" gli avrebbe messo un braccio attorno alle spalle "Avanti, confidati col tuo amicone!" "...lo abbiamo fatto!" attimo di silenzio, un sorriso da parte di Hiroshi e una pacca sulla spalla "Ah, bravo Shuichi! Lo sapevo! Eheheh! Sempre il solito eh!" "Dai! Smettila!". -Fine pensiero di Hiro-
"E... tu?" Shuichi guardò l’amico con il volto coperto dalle lacrime "Gli ho detto che ho bisogno di tempo e me ne sono andato senza salutarlo! Chissà come c'è rimasto! Hirooo... sono un disastro!" Hiro scosse la testa, si, effettivamente era un disastro "Eh si. Sei uno scemo Shuichi! Che ti è saltato in mente di andartene così? Certo, anche lui, a chiedere certe cose così presto... nemmeno il tempo di abituarsi a te poverino! Mamma mia... che cosa gli aspetta! Averti in casa ventiquattro ore di fila!" disse il ragazzo sghignazzando per sdrammatizzare. "HIRO! Sono serio... COSA FACCIO ORA?!" "Ok ok. Datti una calmata prima di tutto! Allora, la cosa migliore da fare è parlarci e dirgli che hai bisogno di pensare, ma soprattutto chiedigli scusa per il tuo comportamento idiota! Capirà... ne sono convinto. Quel ragazzo credo sia una delle persone più comprensive che ti sia capitata fra le mani. A parte me ovvio, con te sono anche TROPPO comprensivo. Comunque senza contare questo, glielo dici e ci pensi su tranquillamente. E non prenderlo come la fine del mondo! In fondo non ti sei fatto tanti problemi ad andare a convivere con Yuki no? Non vedo cosa ci sia di strano!" Shuichi spalancò gli occhi, Hiro aveva ragione ma... il punto era proprio Yuki. "Hiro... hai ragione. Io ci andrei tranquillamente a vivere con lui, non avrei problemi. Se non fosse per il fatto che... se me ne vado da questa casa... mi lascerei il passato alle spalle!" Hiroshi mise una mano sulla spalla dell'amico "È proprio questo quello che devi fare: lasciarti Yuki alle spalle. Sennò non te lo leverai mai dalla testa. Te ne vai a stare da Ryuichi e addio Yuki. Vedrai che dopo starai meglio, credimi." Shuichi annuì. "Si, hai ragione. Anche se vorrei pensarci ancora un po'..." "Beh, questo spetta a te. Prenditi il tuo tempo, arriva ad una conclusione e con calma parlane con Ryuichi." "Certo!" "Ora Shuichi, io devo andare! Ci vediamo domani alla NG, ok?" "Ok, ciao Hirooo!" "Ciao stupido e... chiedi scusa a Ryuichi!" il ragazzino annuì e vide l'amico andarsene chiudendosi la porta alle spalle. Chissà come stava in quel momento Ryuichi? Sicuramente c'era rimasto molto male, così prese il telefono e gli scrisse un messaggino. 'Ryuichi! Perdonami se me ne sono andato via in quel modo! Scusami, sono un vigliacco. Ora penso a cosa fare, ho bisogno di prendere una decisione... a presto! Bacio! Shuichi.' Lo inviò.
Ryuichi sentì squillare il telefono così se lo tolse di tasca e aprì il messaggio. Shu-chan. Appena lesse il nome si sbrigò ad aprirlo e lo lesse. L'espressione del suo volto divenne infinitamente triste. Nella sua mente restarono impresse alcune parole del messaggio: '...sono un vigliacco. ...ho bisogno di prendere una decisione. A presto...'. 'Io lo so cos'accadrà adesso. Ha scritto che ha bisogno di prendere una decisione. Questo vuol dire che non è più sicuro di voler stare con me. Poi, ha scritto 'a presto'. Poteva scrivere 'a domani'... questo vuol dire che non ha intenzione di vedermi! IO LO SAPEVO! MALEDETTO YUKI EIRI!'. Sakuma preso dalla rabbia scaraventò il cellulare per terra, che finì in pezzi e si lasciò cadere sul pavimento ignorando il dolore per la botta e inondando il tappeto di lacrime.
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