Premettendo che considero Rukawa e Sakuragi la coppia più bella del mondo, come resistere a non scrivere una fic per il giorno degli innamorati? Infatti non ho resistito ed ecco a voi il risultato ^_^. Ovviamente è una HanaRu!

Che i personaggi non sono miei già lo sapete, no?

Anche questa fic la dedico alla mia amica di sempre: Nausicaa.

 


San Valentino

di Calipso


Non sono mai stato tanto felice in vita mia e oggi è il giorno più bello dell’anno: è la festa degli innamorati e mai come quest’anno mi sento di festeggiare…

Effettivamente fino ad oggi avevo poco da ridere, non ho mai ricevuto un cuore di cioccolato SIGH!

Ma oggi sarà diverso: io e la mia kitsune passeremo la serata insieme! Un momento, questo è quello che voglio e spero, ma lui non sa ancora nulla, glie lo chiederò non appena lo vedrò a scuola. Il  cuore di cioccolato che ho comprato per lui non l’ho portato con me, se osassi consegnarglielo a scuola quelle invasate delle sue fan mi lincerebbero.

Stupide cretine, non hanno ancora capito che per Rukawa loro non esistono?

Eh sì, perché quella kitsune ama me! Non che lui me lo abbia detto, intendiamoci, ma il grande tensai intuisce molte cose…. da quando stiamo insieme (oh, quanto mi piace questa parola!) la mattina non vedo l’ora di andare a scuola, no dico io che corro a scuola!! Misteri dell’amore….

Ci incontriamo quasi sempre davanti agli armadietti, dove riponiamo le nostre sacche da basket e sarà così anche oggi. Io sono già arrivato, ma lui dov’è?

Uff, è in ritardo come al solito: speriamo solo che non si sia addormentato in bicicletta! Io trovo patologica la sua capacità di dormire in qualunque posto e in qualunque posizione, non è assolutamente normale! Ma che mi potevo aspettare? Si è mai vista una creatura simile sulla Terra? No, è decisamente unico.

Mi sto cominciando a preoccupare, ma dov’è finita quella volpe?

Ah, eccolo! Ti pareva, sta sbadigliando!

Quant’è carino, si stropiccia pure un occhio con la mano…. ora lo bacio davanti a tutti! Calma Hanamichi, calma!

“Ciao volpastro.” Gli sorrido e lui mi mette a fuoco.

“….ao.”

“Sei sicuro di esserti svegliato, stamattina?” lo provoco, ma lui non reagisce, si limita al solito monosillabo

“Hn “

Sono indeciso se parlargli adesso del mio programma di stasera, è capacissimo di non recepire neanche una parola! Vabbè,  proviamoci!

“Senti, io avrei pensato per stasera….. E QUELLI CHE CAVOLI SONO KITSUNE?”

Meno male che la maggior parte degli studenti si è ormai avviata verso le proprie aule, devo sembrare arrabbiatissimo! Ma ditemi voi se uno può restare calmo quando il TUO ragazzo e ribadisco tuo, apre il suo armadietto e ai suoi piedi scivolano un centinaio di biglietti!! Ora li incendio!

“Quelle non hanno un minimo di decenza! Sono sfacciate all’inverosimile! Come minimo il più casto è una proposta oscena! Ma io le strozzo, una ad una, giuro!

La mia volpe si limita a guardarmi, poi raccoglie i biglietti e arriccia le labbra.

“E ora che ci devo fare? Devo rispondere a tutte?”

“KITSUNE….!!!”

 

Quant’è carino il mio do’aho quando è geloso! Lo provoco sempre, e lui ci casca in pieno. È proprio un bambino! Ancora non ha capito che quelle io nemmeno le vedo. Io durante le partite riesco anche a non sentirle… anche se fossi stato attratto dalle ragazze, io quelle non le avrei nemmeno degnate di uno sguardo. Troppo volgari e sfacciate.

Hanamichi però non le sopporta e si scalda sempre…. io mi diverto un mondo!

È stato così sin dall’inizio: non resistevo quando mi provocava, finivo sempre con il rispondergli per le rime, avrei dovuto capirlo che saremmo finiti insieme…

Ora è qui davanti a me che sbraita perché io mi disfi dei biglietti e per una volta voglio accontentarlo, anche perché non so davvero che farmene!

“Tieni do’aho, facci quello che vuoi.”

Li afferra dalle mie mani e gongolante si dirige verso il cestino, buttandoli dentro.

“Tiè, questo è il vostro posto!”

Mi viene voglia di ridere, mi capita spesso quando Hanamichi è vicino, ma io ho sonno, il mio banco mi aspetta per continuare a dormire…

“Ci vediamo durante la pausa del pranzo.”

Mi avvio e sento la sua voce offesa.

“Kitsune, io dovevo chiederti una cosa…”

Lo so Hanamichi, ho capito che stavi per dirmi qualcosa, ma più tardi, ti prego,ho troppo sonno.

“Dopo…” mi limito a borbottargli, lo sento sbraitare, ma tanto sa che deve fare come dico io!

Mentre percorro il corridoio, intravedo la Akagi che mi fissa davanti alla sua classe, borbotta qualcosa e arrossisce. Che strazio! Perché non mi lasciano in pace? Io tanto continuo ad ignorarle!

Finalmente arrivo al mio banco, mi siedo e incrocio le braccia posandoci la testa… buonanotte!

Dove diavolo si è nascosta la volpe? Viene sempre in terrazzo durante il pranzo: si siede ad un angolo e mette le cuffiette nelle orecchie, tanto poi arrivo io a rovinargli il silenzio! Ah, eccolo laggiù… no, non è possibile, dorme! Mi siedo vicino a lui e gli tocco una spalla. Miracolo! Apre subito un occhio…

“Kitsune, toglimi una curiosità: perché sei sveglio solo quando giochi a basket?”

“Il resto mi annoia…”

Non ci posso credere! Mi ripeto è un caso patologico….. ok, lasciamo perdere.

“Kaede, senti….” uso il suo nome così capisce che è importante, infatti si volta a guardarmi.

“Hn.”

“Pensavo… che ne dici stasera di stare insieme? Potremmo, non so, starcene a casa tua… io e te.”

“Perché di solito in quanti siamo?”

“E’ mai possibile che tu debba sempre rovinare tutto? È sufficiente un sì o un no.”

“Hn.” 

“E CHE VORREBBE DIRE?”

Ma perché fa così? Anche oggi, poi! Un momento… non è che questa volpaccia non sa che giorno è oggi?

“Ehm, Kaede tu sai che giorno è oggi, vero?”

“Sabato.”

Adesso lo ammazzo: ci è o ci fa?!

Sta calmo Hanamichi, non arrabbiarti.

“Sì è sabato, ma è anche San Valentino, hai presente? Cuori di cioccolato, coppie che passano del tempo insieme…”

Mi guarda seriamente.

“Ah.”

È il suo unico commento?! Comincio a pensare che a lui di questa festa non glie ne freghi niente, in fondo noi non siamo una coppia canonica… a me piaceva l’idea di passare la serata insieme… io, lui e il cioccolato! Gli metto il broncio e faccio per andarmene.

“Dove vai, do’aho?”

Troppo tardi kitsune, vienimi dietro per una volta! Sbircio con la coda dell’occhio… cavoli, mi sta seguendo! Ora rallento così mi raggiungeho avuto quello che volevo. Mi si affianca mentre scendo le scale, ma non apre bocca. Io sono quasi arrivato alla mia classe.

“Vieni direttamente a casa con me, dopo gli allenamenti?”

Adorabile volpacchiotto, allora vuoi passare la sera di San Valentino con me!

Gli faccio un gran sorriso, ma non accetto la sua proposta, devo passare da casa a prendere una cosa…

“No, kitsune, devo prima fare una cosa.”

“Come vuoi.”

Lo guardo allontanarsi per il corridoio e ancora una volta penso che sia bellissimo e che sta con me!!

Chissà che aveva da fare quel do’aho? È schizzato via dagli allenamenti come un fulmine. È vero che non abitiamo vicini a ci impiegherà del tempo ad arrivare. Ma… mi sembrava strano. Mah, è inutile pensarci… tanto lo scoprirò, non so perché, ma ho idea che c’entri con stasera…

Dunque, la cena è pronta, la doccia l’ho fatta in palestra… devo solo finire di vestirmi e aspettare Hanamichi. Sono quasi le otto, ma quanto ci mette! Quel do’aho è capacissimo di farlo di proposito a ritardare! Tipico di lui: oggi a scuola ho fatto il finto tonto, facendogli credere che non sapessi che giorno è e lui ci è rimasto malissimo, me ne sono accorto... troppo carino quando si arrabbia! Probabilmente crederà che non abbia pensato a comprargli neanche un regalo da dargli, meglio così… la mia dovrà essere una sorpresa!

Sono le otto e  trenta. Adesso comincio a preoccuparmi. Mi affaccio alla finestra, magari lo vedo e infatti… eccolo lì… ma che sta facendo fermo davanti alla mia cassetta della posta?! Sembra che stia cercando di prendere qualcosa… è meglio che vada a vedere!

 

Sono in ritardo pazzesco! Ho perso un sacco di tempo a decidere cosa mettermi! Sono veramente uno scemo, tanto lo so che a Rukawa non gli importa di cosa ho addosso e infatti ho finito per mettermi i soliti jeans e maglione!

Sono un po’ emozionato e che cavoli! Questo è il nostro primo San Valentino insieme e io voglio che sia speciale… ma in fondo ogni giorno passato accanto a lui è un’esperienza unica e irripetibile. Tutte le ragazze della scuola sono in qualche modo innamorate di lui e come non potrebbero? Lui è semplicemente… STUPENDO!

Come si muove, come cammina… quell’adorabile broncetto…. quando dorme!

Io semplicemente non so resistergli, è questa la verità e stasera ho deciso di chiedergli se posso restare a dormire da lui. Speriamo che non si arrabbi! Io non so mai come reagirà e questa è una di quelle richieste che lui potrebbe giudicare eccessive!

Oh quanto vorrei che acconsentisse! Io e lui nello stesso letto, che sogno!

Evvai, sono quasi arrivato! Non vedo l’ora di dare il mio cuore di cioccolato alla kitsune e poi… divorarlo di baci!

Adesso suono il campanello… che cosa c’è nella cassetta della posta? Sembra un biglietto! Vuoi vedere che qualcuna di quelle invasate è riuscita a scoprire dove abita e ha avuto la sfacciataggine di venire qui?!

Adesso che faccio?

Lo prendo e glie lo consegno? Nooo 

Lo prendo e lo butto? Nooo

Lo prendo e lo leggo!

Voglio proprio vedere che cosa osano scrivere quelle galline al “mio” Kaede.

Dunque:

             “Caro Rukawa,

             che mi piaci lo sai già, se stasera venissi da me

             saprei anche dimostrartelo   Akira Sendo “

 

Ma io questo lo ammazzo!

Ma come si permette? Io lo distruggo, lo anniento, lo…

“Che stai facendo, do’aho?”

“AHAAAA” Rukawa è davanti a me, che mi squadra al di là del cancello.

Oh mamma! E adesso che gli dico?

“Kaede, non è quello che sembra!”

Bella frase Hanamichi, complimenti!

Ti ha preso con le mani nella marmellata e tu gli dici una simile idiozia….

Mi sento la faccia in fiamme, ma devo dire qualcosa, spiegarmi.

“Tu oggi avevi detto che potevo farci quello che volevo con i biglietti, così ho pensato che anche questo…” mi sto rovinosamente arrampicando sugli specchi… abbi pietà, kitsune, per favore!

“Come sapevi che anche quello era di tua competenza?”

Oh bè, questa risposta la so! Riesco anche a sorridere!

“Non lo sapevo, ma avevo ragione! Questo è uno della peggiore specie!”

La kitsune apre il cancello e mi si para davanti, allunga una mano e  prende il biglietto, leggendolo rapidamente… ora si arrabbierà anche lui, eh eh, Sendo stavolta hai esagerato… NIENTE, NON MUOVE NEANCHE UN MUSCOLO DELLA FACCIA!! MA PERCHE’?!

Non guardarmi in quel modo, Hanamichi! Ormai dovresti conoscermi abbastanza da sapere che non spreco fiato e nervi per qualcosa o qualcuno che non sia importante. Tu staresti dando in escandescenze e imprecheresti per una buona mezz’ora, io no! Per chi, poi? Per Sendo?! No, decisamente non ne vale la pena.

Credevo avesse capito che per me lui non è altro che uno dei tanti avversari da battere, niente di più. Evidentemente mi sbagliavo.

Ti osservo mettere il broncio e ho tanta voglia di baciarti. Così lo faccio. Qui, praticamente in mezzo alla strada. Rispondi al mio bacio, ma poi ti rendi conto di dove siamo e ti allontani da me arrossendo. Che sciocco che sei! Sempre lì a preoccuparti di quello che pensano gli altri. Ma mi piace anche questo di te: hai una fragilità nascosta che mi riempie di tenerezza.

“Entriamo in casa do’aho, la cena è pronta.”

Mi sorridi, prima di seguirmi in casa. È una bella sensazione avvertire il tuo affetto, scorgere la tua gelosia. Non sono mai riuscito a dirti i sentimenti che mi provochi, ma stasera capirai quanto sei importante per me, Hanamichi…

Per cominciare mi godo la tua espressione stupita di fronte alla scoperta che ti ho preparato il tuo piatto preferito.

“KITSUNE… ma allora anche tu mi pensi ogni tanto?!”

“Do’aho.”

Certo che ti penso, stiamo insieme, no? Io non sono tipo da smancerie, ho un modo un po’ particolare di dimostrare i miei sentimenti, ma dovresti aver capito che tengo a te, testa rossa!

“Non potresti almeno per oggi evitare di insultarmi? Mi dai sempre dell’idiota!”

Io neanche ti rispondo, lo so benissimo che se smettessi di chiamarti in quel modo il primo a lamentartene saresti proprio tu! Ormai fa parte di noi, della nostra storia.

Quando finiamo di mangiare mi aiuti a sistemare in un atmosfera di complicità che mi fa rilassare e mi fa capire una volta di più quanto tu sia diventato parte della mia vita.

Mi siedo sul divano e ti vedo prendere qualcosa dalla tasca del tuo giaccone, poi mi vieni vicino.

“Questo è per te, Kaede. Buon San Valentino.”

Mi porgi un cuore di cioccolato con un’espressione imbarazzata e sei anche arrossito!

“Grazie, ma io non ti ho comprato nulla…”

“Non fa niente, non importa…”

Non è vero, ci sei rimasto male… cerchi di nasconderlo, ma è difficile che io non mi accorga di ogni tuo sentimento.

“Siediti, mangiamo insieme del cioccolato.”

Prendo un pezzo del cuore e lo divido con lui, Hanamichi è un po' triste lo percepisco… è ora di dargli il mio regalo…

“Sai, Hanamichi, a dir la verità anch’io avevo pensato a qualcosa per stasera…”

lo dico con naturalezza e con la coda dell’occhio, mi accorgo che ho tutta la tua attenzione, perfetto! Siamo vicini e ci metto un momento a sedermi cavalcioni su di lui, gli passo le braccia intorno al collo e lo bacio con tutta la passione che ho mostrato solo a lui.

Hanamichi risponde al mio bacio, cingendomi la vita e facendo aderire maggiormente i nostri corpi. Stasera però non voglio fermarmi a questo, voglio di più, voglio l’unione totale e totalizzante. Voglio fare l’amore con lui e mi sembra la cosa più normale del mondo: mi sono innamorato di lui ed è l’unico con cui sarò pienamente felice. È l’altra mia certezza insieme a quella di giocare un giorno nell’ NBA.

Le mie mani scivolano sotto il suo maglione,  poi scendono a slacciare i pantaloni.

“Kitsune, che vuol dire?”

Che cavolo dici, Hanamichi?! Non è evidente?!

“Indovina…”

Non mi aspettavo una reazione simile, lo ammetto! Lo vedo insicuro, dubbioso, ma so che lo vuole anche lui, me lo dicono le reazioni del suo corpo. Conosco io il modo di scuoterlo! Sono sempre stato l’unico in grado di farlo.

“Sei sicuro di saperlo fare? O forse il grande tensai non è così geniale come dice?”

Vedo un fuoco divampare e accendere i suoi caldi occhi nocciola.

“Certo che lo so, cosa credi? Ora ti faccio vedere io!”

 

E va bene, è inutile negarlo: ho un attacco di panico in piena regola! Aiuto! 

La mia volpe è seduta su di me e mi bacia in quel modo sensuale che mi fa impazzire. Una volta ero sicuro che fosse nato per giocare a basket, lo penso ancora, ma ora so che ha talento anche in un altro campo: mi fa perdere la testa anche solo sfiorandomi con le dita. Figurarsi la mia reazione quando sento le sue mani sotto il maglione accarezzarmi dandomi i brividi, poi le sento scendere ai miei pantaloni e qualcosa in me va in tilt: voglio con tutto me stesso che continui, voglio dare finalmente sfogo al desiderio costante che ho di lui, ma ho una  paura pazzesca e faccio l’ennesima figura da idiota.

“Kitsune, che vuol dire?”

Vedo Rukawa scrutarmi, sicuramente sta per dirmi che sono un idiota, e ha ragione!

“Indovina…”

Bè, me la sono cavata con poco….

“Sei sicuro di saperlo fare? O forse il grande tensai non è così geniale come dice?”

Come non detto… ma ora ti conosco, amore mio, stai cercando di farmi reagire e solo tu conosci il modo giusto! Riprendo la mia solita baldanza, serrando le mie braccia intorno a te.

“Certo che lo so, cosa credi? Ora ti faccio vedere io!”

Eh, già facile a dirsi, ma che diavolo ne so io di queste cose? Assolutamente niente! Per la verità, a intuito so cosa devo fare… e se avessi capito male?! Accidenti, sta tornando il panico! Avanti, Hanamichi, è quello che desideri da tempo, no? Hai sognato tante di quelle volte questo momento e ora ci siamo: lui è d’accordo anzi ha preso l’iniziativa, va tutto bene! Ok, ci siamo, sono calmo!

Attiro il suo viso contro il mio e comincio a baciarlo, mentre le mie mani gli sbottonano la camicia. Glie la faccio scivolare sulle spalle e scendo con la bocca ad esplorare la sua pelle meravigliosa, le mie dita che indugiano sulla sua schiena. Risalgo lungo il collo, gli mordo dolcemente il mento e lo sento gemere di piacere mentre china la testa da un lato.

Quant’è bello! Non smetterò mai di dirlo e di pensarlo!

Lo afferro per la nuca e letteralmente lo divoro con un bacio così appassionato da lasciarci senza fiato.

“Vieni con me….”

 Me lo sussurra con una voce che non gli ho mai sentito, talmente sensuale da farmi venire i brividi. Si alza da sopra di me, lasciando che la camicia cada a terra. Io sono incantato e lo seguo senza parlare. Mentre saliamo le scale, lui è davanti a me e io lascio vagare il mio sguardo lungo il suo corpo: le sue spalle larghe, la sua schiena, il suo…. vabbè, non scadiamo nel volgare! Lo afferro per la vita e gli bacio il collo.

Lo voglio in un modo così intenso che mi sembra di impazzire! Rukawa si divincola dal mio abbraccio e riusciamo finalmente ad arrivare in camera sua: mi chiudo la porta alle spalle, ma non accendo la luce, quella che proviene dall’esterno è sufficiente. Mi guarda negli occhi mentre finisce di spogliarsi… io adoro il suo modo di muoversi lento e sensuale.

Continuo a restare fermo, ma anch’io mi tolgo i vestiti. Ho il cuore che mi batte all’impazzata per l’emozione.

Vedo ogni tuo pensiero danzare sul tuo viso: vi leggo desiderio, passione, amore, ma c’è dell’altro…. timore?! Bè, è comprensibile: è la tua prima volta come lo è per me. Sei stato il primo che ho baciato, sarai il primo con cui farò l’amore.

Quando ci siamo incontrati la prima volta, sulla terrazza, qualcosa dentro di me mi aveva avvertito che tu non eri come tutti gli altri. Non avevo capito quanto fosse vera quella sensazione fin quando non mi hai baciato negli spogliatoi, confessandomi quello che provavi per me. Io ho sentito subito qualcosa per te, ma era stato sepolto sotto i tuoi insulti, le tue dichiarazioni di odio eterno… poi mi hai stupito: hai messo da parte il tuo orgoglio e hai avuto il coraggio di ammettere a te stesso e a me che ti eri innamorato di me.

Allora ho capito.    

Ho capito che non ero impazzito se mi stavo innamorando di te.

Ora siamo qui, insieme.

Ci stiamo spogliando l’uno di fronte all’altro, ma tu non ti avvicini, ti limiti ad accarezzarmi con gli occhi. Lo so che mi vuoi e questa consapevolezza è elettrizzante.

Che stai aspettando?

Oh, finalmente ti decidi!

Mi viene vicino e mi abbraccia forte, io gli bacio l’incavo della spalla, è così calda la sua pelle! Mi sdraio sul futon senza staccarmi da lui e ogni centimetro dei nostri corpi viene a contatto. Sento il respiro di Hanamichi farsi più veloce mentre bacia la mia bocca e mi accarezza. Ogni suo gesto mi trasmette una miriade di emozioni.

Lo sento muoversi sopra di me: so cosa sta per accadere e cerco di prepararmi, ma è perfettamente inutile, la mia mente è pronta, ma il mio corpo no. Si ribella all’intrusione e un dolore indescrivibile si impadronisce di me, facendomi irrigidire. Mi mordo le labbra e affondo le dita nella schiena di Hanamichi.

“Kaede… vuoi che smetta? Ti sto facendo male…”

Dolce do’aho!

“No, non preoccuparti…. credo che tra poco andrà meglio.”

Dove l’ho trovato il coraggio di rispondergli così? Che sciocco che sono! Mi basta guardare il suo viso per capirlo: nell’amore, lo stesso che vedo riflesso negli occhi di Hanamichi, che assaporo dalle sua labbra e al di là del dolore lo avverto anche ora che il suo corpo è dentro il mio. Hanamichi non si muove, mi sta dando il tempo di abituarmi a questa nuova sensazione. Nessuno conosce o anche solo immagina questo suo aspetto: la dolcezza che traspare da ogni suo gesto…

Quando comincia a muoversi dentro di me, cerco di rilassarmi e di concentrarmi su quella piccola scintilla di piacere che avverto crescere lentamente. Sento il mio corpo finalmente accogliere completamente quello di Hanamichi, mi sento unito a lui in modo totale e, forse per la prima volta in vita mia, mi lascio andare: i miei gemiti diventano un tutt’uno con i suoi,  mi inarco contro di lui, chiedendogli di non fermarsi, di farmi suo, lo bacio, mordendogli un labbro.

 

Sembrerà la solita frase fatta, ma non ho mai provato niente di simile e altrettanto bello in tutta la mia vita! Io amo Kaede con tutto me stesso, con tutta l’anima e sto per fare l’amore con lui, lui che è diventato il centro di tutto il mio mondo: con i suoi silenzi, i suoi bronci, i suoi sorrisi così rari, ma bellissimi…. lo stringo forte a me e sento le sua labbra tra il collo a la spalla, assaporo il profumo dei suoi capelli. Si sdraia sul futon senza permettermi di staccarmi da lui, così mi ritrovo sdraiato sul suo corpo, pelle contro pelle. Sto  per perdere il controllo, lo sento, ma so anche che sarà difficile per lui e io non vorrei fargli male. Mentre lo bacio, lascio vagare le mie mani sul suo corpo, sento il mio respiro farsi più veloce, quasi affannoso, travolto dal desiderio di unirmi a lui fino diventare una cosa sola.

Comincio ad entrare dentro di lui con tutta la delicatezza che mi è possibile, ma sento che si irrigidisce. Non gli esce nemmeno un lamento, ma lo vedo mordersi le labbra e avverto le sue dita affondare nella mia schiena. Non so che fare! Magari vuole che mi fermi!

“Kaede…. vuoi che smetta? Ti sto facendo male!”

“Non preoccuparti…. credo che tra poco andrà meglio…”

La sua voce è tesa e io mi sento invadere da un misto di tenerezza e orgoglio: cosa ho mai fatto per meritarmi in dono la sua prima volta? Non lo so, ma voglio che sia piacevole anche per lui. Rimango fermo per qualche secondo, gli devo dare il tempo di abituarsi, poi comincio a muovermi lentamente e dopo un po’ lo sento rilassarsi, il suo corpo non mi respinge più e io posso finalmente fondermi con lui. I miei movimenti si fanno più veloci e Kaede si lascia andare, unendosi ai miei gemiti: è meraviglioso poter guardare i suoi occhi velarsi di passione, l’espressione sensuale del suo volto. Lo stringo tra le mie braccia e lui si inarca contro di me, lo sento chiedermi di non fermarsi, di farlo suo e io mi sento scoppiare d’amore, perdermi dentro di lui….

Raggiungiamo il piacere insieme e io non so perché urlo il suo nome come un’invocazione, prima di abbandonarmi sopra di lui quasi senza coscienza.

Rimango con gli occhi chiusi e non mi sposto, la testa sul petto di Kaede che si alza e si abbassa al ritmo del suo respiro affannoso. Io poso dei baci brevi e dolcissimi sulla sua pelle umida, sopraffatto da sentimenti contrastanti: sono così felice che urlerei, ma allo stesso tempo ora so che non posso più fare a meno di lui…. Già, come se prima mi illudessi che mi fosse possibile vivere senza di lui, il suo amore!

Kaede mi sta accarezzando i capelli con un tocco delicato.

Lo stringo a me in modo spasmodico.

“Dimmi che mi ami, ti prego.”

Sto facendo la figura dello sciocco sentimentale, dopo quanto abbiamo appena condiviso, non dovrei aver bisogno di rassicurazioni, ma sono fatto così: un po’ insicuro, bisognoso di quelle due parole.

“Sei proprio un do’aho, Hanamichi….”

La sua voce è tornata normale, bassa e ferma.

Ecco, si è arrabbiato!

“…. ma ti amo lo stesso!”

“Eh?!”

Ha detto veramente che mi ama?!

“Ridimmelo!”

Alzo la testa e incontro i suoi occhi blu.

“Non se ne parla nemmeno!”

E sorride! Mi regala una dei suoi rari, preziosissimi e bellissimi sorrisi. Sono in estasi!

“Ti amo, Kaede.”

È l’unica cosa che riesco a dire prima di avventarmi su di lui, ricoprendo il suo corpo di baci. Avverto la sua risata leggera. Oggi è il giorno più bello della mia vita!

 

Hanamichi si è appena addormentato.

È ancora avvinghiato a me, mi tiene stretto tra le sue braccia. Un tantino possessivo, eh?!

Sospiro, sistemandomi meglio vicino a lui. Stranamente non ho sonno, rimango nella penombra con gli occhi aperti. Non dimenticherò mai quello che è successo qui, oggi...

Sono felice di stare con Hanamichi, di aver deciso e voluto fare l’amore con lui.

Ogni tanto penso che siamo una coppia decisamente… come dire, unica?!

Sì, direi proprio di sì: siamo diversissimi, ma uguali in un certo senso, abbiamo trovato il modo di armonizzare le nostre differenze. Continuiamo a litigare, ogni tanto mi fa perdere la pazienza, ma ora non so più immaginarmi senza di lui, la sua allegria.

Mi sono innamorato di lui, l’essere più rumoroso ed esagerato che io conosca! Io così taciturno ed introverso… era il destino, ne sono sicuro!

Mi giro nel suo abbraccio e nella penombra scorgo il suo viso rilassato e tranquillo. Gli sfioro le labbra con le mie e lui posa una mano tra i miei capelli. Mi rilasso, abbandonandomi a quella sensazione di completezza e felicità che provo quando sono con lui. Sento gli occhi che mi si chiudono.

“Buon San Valentino, Kaede!”

Era sveglio, quel do’aho!

Mi da un bacio sulla fronte.

“Buon San Valentino, amore mio!”

  

FINE



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