Nobu&Aki:
Allora... Sei sta rimediando ai danni che Atembick ha combinato, quindi
questo capitolo lo scriviamo noi, mentre lei detta. Ah, Anny... Sei dice
di non preoccuparti che non è colpa tua... è Atembick che è troppo
cretino per capire la differenza fra Shampoo e Tinta -___-''. E ora
vediamo che ci dice la nostra amica streghetta...
Sangue nei
tuoi pensieri parte
VI
di Anny e Seimei
Nel
buio delle sue stanze dell'Atem il supremo capo delle streghe era disteso
sul proprio letto, gli occhi chiusi, mentre la sua mente evocava scene che
avrebbe volentieri voluto dimenticare. All'improvviso avvertì un'energia
di enorme potenza scaturire da un angolo della città famoso per essere
territorio di caccia di molti vampiri. Scostò da sè la coperta di
broccato, e si alzò dal letto, infilandosi le sue curiosissime pantofole
a forma di coniglietto rosa tutto peloso. Indossava un pigiama intero, con
delle buffe streghette con la scopa disegnate sull'insolito sfondo
arancione. Accennò uno sbadiglio e si diresse verso l'osservatorio dell'Atem.
Doveva assolutamente capire cosa stava succedendo. Il figlio dei Duphalac
stava agendo su un suo simile. Era entrato in contatto con un non-morto e
si era rivelato, anche come strega. Giunto nella stanza da cui tutto può
essere visto, Atembick iniziò a scrutare la zona da dove aveva sentito
provenire la scarica di potere. Ed ecco che li vide. Trasalì quando
scorse i capelli corvini e la pelle diafana del ragazzo che era con la
strega-vampiro. Come aveva fatto a non accorgersi che un compagno di due
dei suoi seguaci fosse un vampiro? Stava perdendo colpi. Un tempo lo
avrebbe capito subito. Come aveva riconosciuto subito in Hanamichi il
figlio dei Duphalac durante la partita allo Shohoku. Insomma... Quei
capelli rossi, uguali a quelli di suo padre. Quegli occhi nocciola,
identici a quelli della madre. E soprattutto la sua capacità di leggere
nel pensiero. "In effetti quello è stato un indizio piuttosto
rilevante" disse il gran Mago sorridendo. Si era lasciato distrarre
solo per un attimo, e aveva calato la barriera sensoriale, e così il
rossino era riuscito a penetrare nella sua mente. Se ne era accorto quasi
subito, ed era stata una fortuna per lui che il ragazzo non sapesse come
impedire ad altri di scoprire la fonte delle onde telepatiche. Atembick
aveva seguito la scia telepatica e aveva raggiunto la mente del rossino.
Ed ecco lo shock. Quel ragazzo non solo non era una strega. Non era
nemmeno vivo. Aveva dovuto fare uno sforzo immenso per riprendersi da
quell'enorme botta di culo. Pensava che gli sarebbero occorsi degli anni
per trovare Jerome Duphalac. E invece ora l'aveva lì, davanti agli occhi.
Quando lo aveva detto ad Akira e a Hisashi loro si erano messi ad inveire
contro di lui, ma poi si erano accorti che tutto combaciava alla
perfezione. E quindi avevano svolto una piccola indagine ed ecco trovato
il bandolo della matassa. Hanamichi era colui che stavano cercando. In un
primo momento aveva pensato di ucciderlo. Ma da quello che gli avevano
detto di lui gli sembrava impossibile che uno come Hanamichi possedesse un
animo malvagio. Quindi era sicuro che la sua anima potesse essere
ripristinata. Non restava loro che cercare di tirarlo dalla propria parte,
sperando che il suo cuore riprendesse a battere presto. Si rimise ad
osservare, e si accorse di aver perso di vista la coppia. Si concentrò su
di loro e li ritrovò in un batter d'occhio. Erano a casa del rossino. Si
mise comodo e cercò di rilassarsi. Si prospettava una lunga e calda
notte.
"Entra
dai..." disse il rossino a Kaede, mentre gli apriva la porta di casa
sua. Rukawa era un po' stranito da quella situazione. Avevano passato una
buona mezz'ora a baciarsi in un angolo buio della strada. Poi il rossino
l'aveva preso per mano e aveva cominciato a correre verso casa propria. E
lui si era lasciato trascinare. Non sapeva perchè, non sapeva in che
modo, ma voleva quel corpo per sè, e avvertiva nell'aria, palpabile, il
desiderio che il rossino provava nei suoi confronti. E non era solo voglia
di farsi una buona scopata. Lui voleva fare l'amore. Voleva amare quel
ragazzo e essere amato da lui. Ed era più che certo che quella notte il
suo desiderio sarebbe stato esaudito. "Tu non sei un tremere
vero?" disse Kaede varcando la soglia di casa Sakuragi. "No. Non
lo sono. Sono un baali. La cosa ti infastidisce?" Kaede ci pensò un
attimo. Probabilmente i loro master li avrebbero fatti fuori. Probilmente
la loro nascente relazione non avrebbe fatto altro che fomentare la
rivalità fra le loro fazioni. Rukawa scosse la testa. "Speriamo solo
di non finire come Romeo e Giulietta" disse avvicinandosi al
compagno, mentre, per la prima volta da tempo, la sua mente era libera da
qualsiasi pensiero. Hanamichi sorrise, agguantando quelle labbra morbide e
dolci, mordendole e succhiandole, prima di sprofondare con la lingua in
quell'antro piacevole e accogliente, iniziando un duello per il predominio
che, già sapeva, non avrebbe visto nè vincitori nè vinti, ma solo due
lingue intrecciate e due cuori uniti. Kaede posò le mani sul petto di
Sakuragi e trasalì, interrompendo il bacio. "Hana ma... il tuo
cuore..." disse il volpino frastornato. "Già..." ammise il
ragazzo con naturalezza. "Ma... come..." "Credo che sia la
magia... Il mio master mi ha spiegato che io sono una strega di sangue
purissimo, figlio di due maghi di grande importanza." "Una
specie di Harry Potter..." "Sì, più o meno. Quando ero
piccolissimo il mio master mi ha preso e mi ha fatto suo, mettendo i miei
poteri in quiescienza. Dopo la botta contro il cesto dei palloni la mia
magia dormiente si è risvegliata, e con essa il mio cuore..." Rukawa
sospirò. Era ricolmo d'amore, ma non poteva trasmettere ad Hanamichi il
calore che avrebbe voluto. Se solo anche il suo cuore avesse potuto
battere... Sentì una mano del rossino posarsi sul suo petto, all'altezza
del muscolo cardiaco, e poi avvertì uno strano calore irradiarsi dentro
di lui... Un dolore lancinante gli invase il petto. TUM. Sensazione di
caldo sotto la pelle. TUM TUM. E il sangue che riprende a scorrere veloce
nelle vene da troppo inutilizzate. TUM TUM. "Non sono ancora in grado
di farti tornare in vita Kaede... ma per questa notte il tuo cuore tornerà
a pulsare... solo per me..." Kaede si avventò famelico sulla bocca
dell'altro vampiro, succhiando e mordendo quelle labbra rosee e carnose,
assaggiandone il sapore caldo e trasmettendo loro il proprio. Le mani di
Hanamichi vagavano inquiete sotto la maglietta del compagno, alla ricerca
della sua pelle, e del calore che lui stesso gli aveva appena donato.
Kaede sentiva il cuore pulsargli cattivo nel petto, preda inconscia di
quel sentimento nuovo e incredibile che lo stava travolgendo. Si sentiva
surclassato, totalmente in balia di quelle sensazioni stupende che lo
stavano invadendo, così come la lingua di Hanamichi penetrava dolce nella
sua bocca, lasciando l'oscurità fuori dalle loro vite, riempiendole di
magia. Hanamichi si scostò un poco dall'amante, e sorrise. Kaede lo guardò
serio negli occhi, mentre Sakuragi lo prendeva per mano conducendolo al
piano superiore. Aveva una voglia matta di fare l'amore, ma non nel suo
letto, o sul divano. Voleva violare quello che, per tutta la sua vita,
aveva creduto essere il simbolo della sua natura. Quella bara grande, di
marmo scuro, foderata di raso rosso e dall'imbottitura morbida nella quale
non riusciva più a dormire da giorni. E fu lì che fece sdraiare Kaede,
avventandosi sopra di lui, baciandolo con tutto l'ardore di cui era
capace, sfiorando e toccando i punti sensibili del corpo dell'altro,
aumentando così la propria eccitazione e quella di Kaede insieme alla
sua. In un gioco di tocchi, carezze, e baci sempre più intimi, i due
vampiri si ritrovarono uno sulll'altro, pronti a dare e a ricevere
piacere, uniti da quell'amore che aveva fatto riprendere a battere i loro
cuori. Hanamichi scese piano lungo il corpo caldo di Ru, per raggiungere
l'eccitazione fremente del vampiro, e prenderla in bocca, in un sol colpo,
strappando a Rukawa un urlo di piacere assoluto. Iniziò a pompare con
ardore, quasi che dalla sua velocità dipendesse la sua stessa vita(ma non
è un non-morto?! NdA). Ed ecco il suo lavoro ricompensato da un getto
caldo di seme, che schizzò nella sua gola, rovesciandosi un poco e
macchiando e violando quel morbido raso rosso. Il membro svuotato di Kaede
si accasciò lungo la sua coscia, ma non ebbe il tempo di riposarsi, poichè
un'altra fonte di piacere stava per risvegliare i suoi sensi. Hanamichi si
muoveva dolce dentro di lui, caricando le spinte, cercando di essere
gentile. Rukawa vide i canini di Hana risplendere alla luce lunare, e
sussultò. Se fosse stato morso, e avesse morso a sua volta avrebbe
compiuto un atto di estrema negligenza. Farsi prendere e bere da un
vampiro più anziano significa rinnegare il proprio master. Ma quando i
canini del suo amante affondarono gentili nel suo collo, Rukawa non
resistette e, affilate le proprie armi, ricambiò il morso, succhiando
quel sangue che gli avrebbe causato non pochi problemi. Poco dopo furono
entrambi travolti dall'orgasmo, e si lasciarono andare in un tenero
abbraccio, sussurrandosi un dolce ' ti amo ' all'orecchio. Atembick si
irrigidì, mentre vedeva i denti dei due vampiri affondare nel corpo del
proprio compagno. Chiuse gli occhi e inviò un messaggio telepatico ai
suoi seguaci. Poco dopo la sentì. L'energia lontana ma enormemente
potente, creata dalla rabbia e dalla frustrazione. Per Jerome e Kaede
stavano per iniziare giorni duri, ma lui non si sarebbe tirato indietro.
Avrebbe combattuto, anche se questo avrebbe significato ritrovare una
parte del suo passato che avrebbe voluto dimenticare per sempre.
Owari
capitolo 6
Seimei:
Piace?????
Ru&Hana:
Ovvio, c'è la lemon!!!!!
Seimei:
Ma solo a quello pensate?
Anny:
E poi è Sendoh l'hentai!!!!
Seimei:
Appunto!
Ru&Hana
*zump zump*
Seimei&Anny:
E BASTAAAAAAAAA!!!!
Sendoh:
E io e Kosh quando lo facciamo?
Mitsui:
E io e Mito????
Seimei:
Non so se ho tempo, chiedete a Anny!
Sendoh
e Mitsui: Anny, e a noi la lemon?
Anny:
Non so chiedete a Sei!
Sen&Mit:
Ma ma ma ma ma ma ma
Anny&Sei:
Arrangiatevi!
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