Anny - Premetto a tutti che a scrivere i siparietti iniziali faccio schifo. 
Toru - Fai schifo del tutto. All'inizio, alla fine, e anche a metà.
Anny - Grazie! Evviva la gentilezza. -___-
Toru - Tanto piacere. Senti chi parla. Quella che all'inizio delle fic mi lega e mi imbavaglia. 
Anny - Seeeee! Per così poco????



Sangue nei tuoi pensieri

parte III

di Anny e Seimei


Il giorno dopo Hanamichi tornò davvero a scuola. Per tutta la mattinata dormì sul suo banco, svegliandosi occasionalmente per infastidire i professori. 
Quando suonò la pausa pranzo, il rosso s'alzò di scatto e senza nemmeno aspettare il suo amico Yohei, corse verso la terrazza.

Trovatosi da solo, guardò il sole, sfidando il senso di terrore e di sconforto.
Fece per aspirare aria e riempirsene i polmoni, chiudendo gli occhi. Poi si bloccò, pensò a quel che stava facendo e sorrise mestamente. 

\Incredibile! Dopo quasi duecentotrenta anni d'esistenza da vampiro, ancora non ho perso questa mia abitudine umana. Dopo secoli, ancora mi piace guardare il sole, per scaricare la tensione. Che razza di vampiro sono?\

Il suo sorriso s'infranse, ora si sentiva triste e solo. Quella sensazione familiare che l'aveva accompagnato dalla nascita. Ormai non gli dispiaceva quasi quella profonda tristezza, che lo legava alle ultime tracce d'umanità rimaste nel suo cuore freddo.

Lo stesso sorriso amaro di pochi attimi prima tornò ad increspare le sue labbra.

\Sicuramente non si è mai visto un demonio più sentimentale di me. Sono patetico!\

Stava per tornare dai suoi amici, per ricominciare la farsa, e ingannare ancora quei teneri esseri umani, quando percepì la fioca presenza di un vampiro. 

\Quanti vampiri possono esserci in un liceo?\

La presenza in questione proveniva dall'orologio. Infatti la stanza degli ingranaggi aveva la porta aperta. 
Hanamichi s'arrampicò silenziosamente sulla scaletta ed entrò dalla porticina.
Rimase immobilizzato nell'esatto momento in cui i suoi occhi videro la figura sdraiata sul pavimento, che dormiva placida.

Si fece più vicino, e lo guardò dormire. Qualche sottile raggio di sole filtrava attraverso una finestrella, e colpiva il viso e il petto. La divisa aderiva al corpo bianco come il latte e ne risaltava i contorni. Immobile come una statua, se qualcuno l'avesse visto l'avrebbe scambiato per un cadavere.

Il rosso cercò d'intrufolarsi nella mente del ragazzo, curioso di sapere che sogni potesse fare un vampiro così schivo e silenzioso. 

Dopo neanche un minuto, sgranò gli occhi e arrossì violentemente. Poi s'alzò di fretta e corse via dalla terrazza, sussurrando tra sé e sé:
"Stupida volpe! E' già la seconda volta che mi fai arrossire!"

Più tardi agli allenamenti, il rosso si immerse del tutto negli esercizi, cercando di scaricare tutte le sue energie in quel modo.

Di tanto in tanto sentiva lo sguardo di Mitsui fissarlo di sottecchi. Aveva già provato più volte a percepire i pensieri del ragazzo, ma si era ritrovato di fronte ad un muro. Un ostacolo insormontabile che gli precludeva l'accesso. 

\Chi l'avrebbe mai detto? Sembra proprio che io abbia una strega in squadra! Interessante, anche se il posto sta diventando alquanto affollato per i miei gusti.\ 

Chi altri se non una strega poteva bloccare il suo potere? 

Per tutto il tempo Hanamichi evitò il moro, cercando di non pensare a ciò che gli aveva visto sognare. 



Kaede era nella sua stanza, sedeva sul letto a gambe incrociate. Aveva appena finito di leggere un vecchio libro sulle sette vampiriche, ed ora stava meditando molto a fondo. 

\Non c'è ombra di dubbio! Quell'aura maligna che trasudava, non era normale. C'è un demone in casa di Sakuragi, ma com'è possibile? Ha una finestra murata in casa! Per quale ragione?\

Rukawa provò a venire a capo di tutta la storia da solo, ma si accorse di non esserne in grado. Aveva bisogno di un consiglio. Di qualcuno più saggio di lui. Di qualcuno che lo aiutasse.

\Il principe! Ma certo!Chiederò a lei!!\

Così il moro si pose le mani in grembo, cercando di concentrarsi completamente. Dopo circa una quindicina di minuti passati in quello stato di completa immobilità, Kaede sentì una voce nella sua testa. Una voce bassa e sensuale. Una voce che gli mandava scosse giù per la spina dorsale. Una voce calda e gentile allo stesso tempo, ma comunque celatamente diabolica.

" Chris! Anzi, Kaede ora. Com'è possibile che proprio tu ti metta in contatto con me? Non è normale questa cosa! Deve essere successo qualcosa di VERAMENTE sensazionale perché tu ti degni di svolgere il rituale per chiamare il tuo sire! Allora, dimmi; a cosa devo quest'onore? "

La voce puntualizzò sarcasticamente quest'ultima parola. 

" Ho bisogno di un consiglio. E' molto importante, potrebbe coinvolgere la mia missione. "

" Cosa? Intendi dire....no aspetta. Spiega tutto dall'inizio. E fallo nei particolari! "

" Bene.... Da qualche giorno, un umano della mia squadra di basket si assentava dalle lezioni a scuola, così si è deciso con altri compagni di accertarsi delle sue condizioni di salute. Siamo andati in cinque a trovarlo, e sembrava molto pallido. Come consumato, e senza energie. All'inizio ho attribuito tutto questo a una qualche malattia, ma mi sono dovuto ricredere subito. "

" Che vuoi dire? E che centra questo tipo con la tua missione? "

" Ci arrivo subito.... Quando stavo per lasciare casa sua, sono stato attirato dalla presenza di un essere maligno. Proveniva da una stanza in particolare, ma in tutta la casa l'aria era pregna di una sensazione spiacevole. Non come un vampiro normale, sicuramente non della Camarilla, se solo fosse un vampiro. Sembrava l'emanazione di un demone maggiore, o comunque un demone. Un'aura come quella non l'avevo mai vista. Era tutta rossa e striata di nero. Non so cosa dire...non ho mai visto nulla del genere! "

" E poi? Te ne sei andato? " 

" Si, ma sono tornato a notte inoltrata. Quando tutte le luci erano spente. La cosa più sconvolgente l'ho scoperta allora. La stanza di cui le parlavo prima, era nascosta dal di fuori da una pianta molto alta, in modo che non si notasse la finestra murata. "

" Murata dici? Hmm.."

" Ho provato ad appoggiare una mano sui mattoni della finestra, provando a sfondare tutto ed entrare, ma in quel momento ho avuto paura, o meglio, ho sentito incombere su di me qualcosa di enorme, non mi sono trattenuto, quando ho sentito qualcuno vicino a me sull'albero, sono scappato via. Mi dispiace. "

" No! Hai fatto benissimo. Ora va...ti contatterò io. Oh, un'ultima cosa. Come si chiama il ragazzo che abita in quella casa? Che aspetto ha? "

" Hanamichi Sakuragi. Alto, pelle scura, capelli rossi. Ma lui non può centrare nulla in questa stor..."

Kaede si accorse di parlare da solo. Il suo sire aveva interrotto il rituale. 

Che poteva fare ora? Aspettare? No! Sarebbe andato a controllare ancora. Voleva accertarsi che la testa rossa stesse bene. Non si sarebbe dato pace finché non avesse saputo che quell'umano che amava tanto era in perfetta salute. 

Verso l'una di notte uscì di casa dirigendosi velocemente verso quella di Sakuragi. 

\Prima di andare da lui, sarà meglio cercare una qualsiasi preda. Ho bisogno di scaldarmi e riacquistare energia.\

In quel momento per la strada non c'era anima viva, solo un ragazzo e una ragazza sedevano abbracciati su una panchina del parco. 

Kaede rimase fermo dietro un albero ad osservarli mentre si baciavano e sorridevano ingenuamente. Dovevano avere poco più di diciotto anni.

Il bel vampiro sospirò abbattuto e s'avvicinò furtivo ai due innamorati. Nei suoi occhi invidia per la felicità dei due. La sua bocca s'aprì leggermente rivelando i canini lucenti. Si gettò sulla donna prima, mentre con una mano faceva svenire il ragazzo. Dopo qualche sorso la sua vittima che si lasciava cullare dal dolce abbraccio ignara di quel che le succedeva, ricadde sulla panchina. Il vampiro leccò la parte del collo dove i canini avevano lasciato due grossi fori, e questi come per magia scomparvero. 
Rukawa rimase a guardare per qualche secondo, per poi ripetere il tutto sul ragazzo. 

Quando si fu nutrito a sufficienza, fece per andarsene, rivolgendo qualche parola ai giovani addormentati.

" Vi auguro di vivere felici. Anche per chi non può esserlo....come me. " 


Hanamichi intanto sedeva sulla sua bara di marmo, leccandosi le dita. Un liquido rosso scorreva lungo la mano abbronzata. Il suo sguardo perso nel vuoto fissava il muro di mattoni della finestra. Accostato ad una parete della camera un corpo esanime, ricoperto di sangue.
L'oscurità della stanza inghiottiva ogni cosa. Solo un flebile luccichio risplendeva. Una lacrima scarlatta scorreva sulle sue guance lisce come il marmo. 

All'improvviso si scosse. Asciugò la lacrima che era arrivata ormai alla gola. Si rizzò in piedi con rinnovata durezza nello sguardo. Uscì dalla stanza, cambiò velocemente l'abito macchiato di sangue che aveva addosso, e lasciò la casa.

Nascosto nell'ombra del giardino, Rukawa seguiva ogni sua più piccola mossa. 
Il giovane Tremere si era sorpreso molto nel vederlo uscire di casa, forse per l'ora tarda. Erano ormai le due dopotutto. Sakuragi leggeva i pensieri del compagno di squadra sperando che si rivelasse a lui. Per esserne certo usò lo stesso metodo della sera precedente. 

Rukawa era lì, vedeva il ragazzo che amava. Si chiedeva cosa facesse a quell'ora da solo fuori di casa. Poi d'un tratto avvertì la stessa presenza della sera precedente. La sensazione di disagio tornò a farsi sentire. Ma questa volta il moro non si mosse. Prese la sua decisione.

\Devo seguirlo. E' in pericolo, devo stargli vicino.\

Sakuragi sorrise dentro di sé. Proprio come aveva sperato. Ora avrebbe potuto capire e magari anche divertirsi un po' a discapito del nemico.

" Ehy, do'aho! Cosa fai in giro a quest'ora? Non riesci a dormire? "
Hanamichi si finse stupefatto. 

" Kitsune! Potrei farti la stessa domanda, sai? Io sto facendo una passeggiata. Oggi ho dormito tanto a scuola che ora non riesco a chiudere occhio. Tu invece? Non sarai mica un vampiro che vai in giro a quest'ora?! "

Hanamichi sorrise, trattenendo comunque l'istinto selvaggio di scoppiare a ridere. Rukawa aveva, anche solo per un attimo, cambiato espressione, sgranando gli occhi e spalancato la bocca. Poi in un istante era tornato come impassibile. 

\Se solo Dio avesse potuto sentire quel che ha pensato, l'avrebbe fulminato sul posto.\

Rukawa in effetti si era scomposto non poco a quell'affermazione. Aveva bestemmiato quanto c'è di più blasfemo contro Dio, per poi tornare alla più assoluta calma e freddezza. 

" Hn.. "

" Parli sempre molto eh? Allora, anche tu hai dormito troppo durante le lezioni, vero? "

" Hm, se per questo non sono neanche andato in classe. "

" Wow! Hai detto tante parole tutte insieme!? Ben....nove???? "

Rukawa sbuffò esasperato. Se quell'idiota avesse visto davvero un vampiro, bhe...forse l'avrebbe preso a pugni, proprio come faceva con lui. 

\Idiota! E' solo me che non sopporti? O tutti i vampiri ti fanno quest'effetto? Magari se ne vedessi uno, potrei giudicare.\

Hanamichi ascoltò curioso il pensiero di Rukawa, la sua mente formulò un'ipotesi e il suo viso assunse un'espressione maliziosa.

Cominciarono a camminare senza meta. Hanamichi faceva finta di girare a zonzo, quando in realtà era diretto ad un luogo in particolare della città.

Rukawa era piuttosto preoccupato. Lui e Hanamichi camminavano senza meta, ma si stavano avvicinando pericolosamente ad un ritrovo di vampiri. Un posto dove i suoi confratelli erano soliti portare le loro prede, o solo passare le lunghe notti. Per lui non c'erano problemi, ma per Hanamichi?
Gli altri vampiri avrebbero sicuramente cercato di adescarlo, e bere il suo sangue. Quale vampiro si lascerebbe scappare una preda tanto invitante? 
Avrebbe potuto far credere a tutti che Hanamichi fosse la sua preda. Ma come fare senza farlo capire al rossino?

Ormai erano arrivati, il locale dei vampiri era illuminato da una luce rossa molto soffusa. L'aria del vicolo buio, odorava di morte e d'incenso. Un odore percepibile solo dall'olfatto sensibile di un vampiro. Fuori dal locale appoggiati alle pareti, diversi giovani dalla carnagione lattea, conversavano silenziosamente scambiandosi effusioni. Sopra l'entrata risplendeva un'insegna rossa cremisi, che riportava le parole "Hell's Kitchen"

" Allora Kitsune? Entriamo? "

Kaede si riscosse improvvisamente, era tanto immerso nei suoi pensieri da non essersi accorto della vicinanza del rosso. Hanamichi aveva una mano abilmente poggiata sulla sua spalla, mentre gli parlava non sembrava affatto infastidito. La sua voce calda e profonda per la prima volta in un anno gli si rivolgeva amichevolmente. 
A tutto questo Rukawa non seppe dire di no. 

\Do'aho. Se solo tu lo volessi, se solo fossi sempre così con me, ....riusciresti a farmi fare qualunque cosa! Farei tutto per te! Ti amo Hanamichi.\

Sakuragi rimase shockato. Che arrivassero interferenze anche attraverso i pensieri? No, impossibile! Rukawa non poteva aver detto una cosa del genere proprio a lui. Va bene l'attrazione fisica, ma un vampiro che s'innamora di un altro vampiro....si! Doveva proprio aver sentito male. 

" Che fai ora? Hai paura d'entrare do'aho? "

\Già! Deve essere stato frutto della mia immaginazione. Come può aver pensato una cosa simile, per poi tornare parlarmi così freddamente?\

" Tsé! Si vede che non mi conosci volpe! Io non ho paura di niente. Figuriamoci di uno stupido locale pieno d'alcolizzati? "


Una volta dentro si sedettero ad un tavolo. Si guardarono intorno. Entrambi erano già stati lì, Rukawa c'era andato per incontrare un contatto del suo sire, mentre Hanamichi si era introdotto furtivamente, rendendosi invisibile agli occhi degli altri vampiri ignari. 

Il locale era molto tetro, tutte le pareti erano dipinte di nero con schizzi rossi che ricordavano vagamente il colore del sangue. 
In una zona i giovani vampiri ballavano al suono dell'assordante musica che rimbombava in tutto il locale. In un'altra invece erano seduti ai divanetti, alcuni anche sdraiati sui corpi delle loro prede mortali. 
Lunghe tende di velluto nero e rosso nascondevano gli angoli del locale, dando l'impressione che dietro di esse vi fosse un tunnel senza fine.

Kaede si guardava intorno. Si era accorto ormai da un po' che molti vampiri nel locale guardavano con occhi affamati la sua testa rossa. Come biasimarli? Anche solo il colore dei suoi capelli faceva pensare al suo sangue caldo ed invitante. Per fortuna tutti loro non potevano sentire il profumo della sua pelle invitante e del sangue che scorreva sotto quelle vene, altrimenti... 

" ...kawa, Rukawa! Allora? Sei in catalessi? Io vado in bagno, tu prendi qualcosa da bere. "

" Hn, e fai presto! Non farti adescare da qualche ubriaco. "

\Maledizione! Se va in bagno da solo è in pericolo. Ma non posso seguirlo anche lì dentro senza insospettirlo. Il massimo che posso fare è concentrarmi sulla sua aura e sperare che nessuno lo avvicini.\

Così Rukawa chiuse gli occhi concentrandosi sul rossino, e sull'energia emessa dal suo corpo.

Nel bagno intanto Hanamichi si stava lavando le mani, osservando nel frattempo le persone che lo circondavano. 

C'erano due ragazzi alla sua destra, sicuramente vampiri. Lo guardavano con occhi affamati e sorridevano tra di loro. 
Solo una toilette era occupata. Sicuramente da un umano. Nel bagno non c'era nessun altro. 

\Molto interessante. Questi due mi sembrano adatti al mio proposito.\

Si girò verso i due vampiri che lo fissavano insistentemente. Uno di loro si passava la lingua sulle labbra in un movimento volutamente lento e sensuale. 

Hanamichi sorrise, s'intrufolò nella sua mente e percepì i suoi peccati più profondi. Incrociò il suo sguardo fissandolo e sorridendo malizioso. 
L'altro intanto vide il suo compagno sbiancare improvvisamente, portarsi le mani alla testa in un gesto puramente umano e cadere in ginocchio. Guardò poi la testa rossa che sorrideva compiaciuto e capì. Tutto questo doveva essere opera sua. 
Fece per scagliarsi contro Sakuragi, che però fu più veloce ed afferrò di scatto la testa del vampiro in ginocchio a terra. Lasciò scorrere le mani fino al collo in una muta carezza, baciò leggermente le labbra spalancate del giovane e con un gesto fulmineo del polso gli spezzò il collo. 

L'altro s'immobilizzò nel vedere quella scena. Si chiese più volte chi potesse essere quel tipo, e come avesse fatto a far impazzire in quel modo il suo amico. 

Hanamichi si girò verso di lui guardando direttamente i suoi occhi. " E' inutile che tu ti chieda una cosa del genere. Sappi solo che d'ora in avanti sarai mio schiavo. "


Rukawa che era concentrato su Hanamichi, sentì il pericolo incombere sul rossino, e stava per fiondarsi in quella maledetta toilette, quando vide uscire il compagno di squadra seguito a ruota da un bel ragazzo che gli sorrideva di rimando. I due erano pericolosamente vicini, e Rukawa si accorse subito che quel tipo era un vampiro.

Un moto di gelosia gli partì dal profondo. Il cuore gli batteva all'impazzata e una furia incontrollabile si stava impadronendo di lui. 
\Non solo quel tipo sta addosso al MIO Hanamichi, sorridendogli e guardandolo con quegli occhi lussuriosi, quel che è peggio è che anche Hanamichi gli sorride. E' amichevole con lui come non lo è mai stato con me. E questo può significare una sola cosa, che non odia tutti i vampiri, ma solo me.\

Sentendo i pensieri di Kaede, il rosso divenne improvvisamente ed inspiegabilmente serio. Si sentiva in colpa e triste oltre ogni aspettativa. Da quando era diventato vampiro non aveva più provato simili sentimenti verso qualcuno, mortale o immortale che fosse. Solo disprezzo o invidia. 
Ora invece qualcuno era triste per causa sua, e non perché lui gli avesse sterminato l'intera famiglia o ridotto in povertà, ma perché provava dei sentimenti sinceri verso di lui e voleva disperatamente essere ricambiato. 

Si avvicinarono entrambi al tavolo dov'era seduto Kaede e si misero a sedere. 

" Kitsune, ti presento Seichiro Aoki, è un mio vecchio amico. Seichiro questo è Kaede Rukawa un compagno di squadra. "

Dopo qualche attimo in cui era rimasto imbambolato a fissare le labbra che per la prima volta avevano pronunciato il suo nome, il moro annuì silenziosamente all'altro vampiro. 

\E' anche suo amico da tempo.\

Il sorriso di Sakuragi s'infranse per un attimo, poi tornò vivo. " Due gran parlatori devo dire. Ah, kitsune, cos'hai ordinato?" 

Sul tavolino di fronte a loro c'erano due bicchieri colmi di un liquido rosso. Quello di Kaede però aveva un colore diverso. Più intenso e sfumato. 

Hanamichi prese il suo bicchiere e ne bevve qualche sorso. Gli occhi castani del vampiro al suo fianco lo guardavano stupiti. \Può anche bere e mangiare allora? Ma che diavolo è?\ 

Dopo il bello spettacolino, Hanamichi riappoggiò il bicchiere "Bloody Mary!" 

Rukawa annuì lentamente per poi afferrare anche il suo calice. Se lo portò alla bocca e ne bevve un sorso. Gli occhi gli si appannarono per un istante e poi qualcosa afferrò di scatto la sua mano. 

Abbassò gli occhi allarmato e vide la calda mano di Hanamichi stretta alla sua. " Ehy, Kitsune! Il tuo cocktail ha un colore diverso. Fammi un po' assaggiare.

Il vampiro dai capelli corvini spalancò gli occhi e fece per raggiungere il suo bicchiere, ma era troppo tardi. Le labbra del rosso si erano già poggiate nello stesso punto in cui c'erano le sue, pochi attimi prima. 
Nel bicchiere non c'era un volgare miscuglio di liquore, ma del sangue ancora caldo, e Hanamichi lo sapeva bene. Ne bevve qualche sorso, sentendo un rivolo caldo scorrere giù fino al suo pomo d'Adamo. 

Leggeva i pensieri del Tremere e sentiva tutto il suo stupore e la passione. 
Sapeva che quella vista lo stava eccitando clamorosamente. Come Eva che coglie il frutto proibito dall'albero del Paradiso. Un candido ed innocente essere umano che attinge dal calice della dannazione eterna, e ne gode con tutta l'anima. 

Rukawa non capiva più niente, sentiva i suoi pantaloni stringersi pericolosamente e non vedeva nulla se non il ragazzo dei suoi sogni, il ragazzo cui aveva donato il suo cuore, mentre attingeva il liquido rosso dal suo stesso calice. Vedeva una goccia di sangue colare giù dalla gola e voleva leccargliela via, voleva conoscere il sapore di quella stessa pelle e di quel sangue caldo. La frenesia e l'eccitazione facevano ormai da padroni e sapeva che da un momento all'altro sarebbe potuto saltargli addosso. 

Al ragazzo moro sembrò passare un eternità, in realtà Hanamichi non bevve che due sorsi. " Ehy Ru! Questa roba ha uno strano sapore ma non è male. "

Entrambi rimasero sbalorditi, il rosso perché non aveva premeditato di chiamare in quel modo l'altro e Kaede perché sentiva una certa familiarità in quel nomignolo; lo faceva sentire più vicino a Sakuragi. 

Il giovane vampiro al loro tavolo li guardava con uno sguardo vacuo e sofferente. Sembrava un cadavere senz'anima che si muoveva solo perché dei sottili fili trasparenti lo sbattevano qua e là: proprio come una marionetta.

\Ora basta! Ho analizzato abbastanza la situazione. Non riesco a usare il mio schiavo come volevo. Forse è perché mi sento fiacco stasera. Ho la testa tra le nuvole ed ho sperimentato sensazioni che non provavo più da quando sono morto. Devo assolutamente tornare a casa mia e smettere di provare questi sentimenti. La devo smettere, non sono più umano, sono un demone! Sono spietato e non conosco emozioni. Non le ho mai conosciute, neanche quando ero vivo!\

Hanamichi s'alzò dal tavolo e forzò un sorriso. " Ehy Rukawa. Io devo andare ora. Vieni con me o ti trattieni?"

" Vengo, vengo. " \Cos'è successo all'improvviso? Non capisco. Incontra un suo amico e non gli parla nemmeno, poi d'un tratto si alza e fa per andarsene. Non vuole parlargli? O forse sono io ad essere di troppo?\

Il ritorno a casa fu tra i più silenziosi che potesse aspettarsi Kaede Rukawa. Sakuragi era stato stranamente zitto per tutto il tragitto e di tanto in tanto lo guardava con occhi straniti, come se leggesse il suo pensiero sorprendendosi. 

Arrivati sotto casa di Hanamichi, Rukawa fece per andarsene salutandoli, quando fu fermato dalla voce cordiale del compagno di squadra.

" Ehy Ru! Ci vediamo domani! Grazie per avermi accompagnato, sono stato molto bene con te stasera! "

Senza vedersi spalancarono entrambi gli occhi, sorpresi per quella frase detta in pura sincerità.

Hanamichi corse all'interno della palazzina e salì di corsa le scale seguito subito da Seichiro che li aveva seguiti impassibile per tutto il tempo.

Aprì la porta di casa e dopo essere entrambi entrati la sbatté con forza. \Cosa diavolo mi prende stasera? Sto forse impazzendo? Ho davvero detto quelle parole alla volpe? E cos'è questa sensazione ... nuova? Mi piace....sembra essersi portata via per un attimo tutte le mie sofferenze. Mi sento più leggero.\

Rukawa intanto era rimasto imbambolato in mezzo alla strada. Aveva deposto la gelosia perché l'amico del rossino era salito a casa sua, ed il senso di terrore per la dannazione eterna era momentaneamente sparito. Il buio di ottanta anni di vita (o morte?NdA) solitaria era stato deposto momentaneamente per lasciare spazio a una luce di speranza e di calore nel suo cuore freddo.

" Anche io sono stato bene in tua compagnia Do'aho. Anche io.... "


Fine Capitolo 3

Anny - Aiutoooooooooooooooooooo!!! >___< C'ho messo un'eternità a scrivere questo capitolo, ma ora è tutto finito, almeno finchè non tocca di nuovo a me.....-___-
Ru - Ma che è sta roba? E io che mi aspettavo una bella scena lemon tra me e il do'aho....uff....
Anny - Guarda che se mai ci sarà una scena lemon tu sarai uke. Lo sapevi questo vero?
Hana - *___* Che bella fic!
Ru - Noooooooo!!! Mi oppongo! Mi appello al codice dei lavoratori sfruttati! Mi appello al sindacato dei lavoratori!
Anny - In realtà lavorate in nero non lo sai? Siete pure minorenni?
Hana - Minorati? Il tensai non è affatto min...
Anny&Ru - Do'aho! -___-
Hana - Ma che ho fatto?! ç__ç
Anny - Sorvoliamo va...ma...chi è quello? O_O
Toru_versione_marrocchina - Vu cumprà? Vu cumprà ? 
AnnyHanaRu - Ma che hai fatto???
Toru - Ehm...voi avete detto che lavoriamo in nero..perché che ho sbagliato?
Anny - Stasera non è proprio cosa...lasciamo perdere. Uff.... -___- <-- esasperata 
ToruRuHana - ???
Anny - Grrr...ehm... volevo solo aggiungere che probabilmente vi chiederete ad un certo punto della storia che fine abbia fatto Seichiro, ecco, lascio alla vostra immaginazione io non ce la faccio proprio. Dico solo che non lo rivedrete mai più! E quando dico mai è mai.

Seimei - Ehy! Un attimo! E io? Ehyyyyyy!!! 
Tutti - ....... (si sente solo lo spirare del vento e delle erbacce che rotolano a terra)
Seimei - ç__ç mi avete abbandonata?? Anny cattiva perché mi hai esclusa?? Annyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy
(urla che si perdono nel vuoto.)
Nobu&Micheal - (si guardano intorno) C'è nessuno qui? Seimeiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!! Dove sei???
Seimei - *___* Nobu! Michelino! Cosa ci fate qui????
Nobu - Ci ha mandati Anny. (prende Sei sotto braccio)
Michael - (afferra l'altro braccio di Sei) Dice che ti dobbiamo portare dagli altri.^^
Sei - °p°



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