Anny: Allora? Sei pronta o no, streghetta?
Seimei: Io sono sempre pronta sottospecie di non morta
Anny: Devi descrivere i tuoi amichetti... su dai, forza... sempre che tu nei sia capace...
Seimei: tu mi sottovaluti... vedrai che ti combino! Attenta al cuore, bella vampira...
Anny: -____-
Sangue nei
tuoi pensieri parte
II
di Anny e Seimei
Hisashi Mitsui camminava lento per le strade di Kanagawa.
Aveva ancora appiccicata addosso quella pessima sensazione d'intrusione provata a casa di Hanamichi.
Si sentiva violato e sporco.
Quella non era stata una normale lettura del pensiero.
Era qualcosa di diverso.
Fortuna che era riuscito a schermare i propri pensieri in tempo.
Quella era senza alcun dubbio un'entità malvagia.
E questo era decisamente impossibile.
La telecinesi e la telepatia sono poteri specifici solo delle streghe bianche come lui.
E le streghe bianche non sono cattive.
Era in prossimità del parco, e decise di andare a rilassarsi su una panchina, per rifletere meglio sull'accaduto.
Si sedette e respirò a pieni polmoni.
Aveva ancora la nausea.
Perso nei suoi pensieri non si accorse di qualcuno che lo chiamava a voce alta.
"Hisashi!!!!! Ehi!!!! Hisashi!!!!!"
Ma le sue orecchie erano ancora piene della malvagità avvertita prima, e non prestavano ascolto al suo nome umano.
"STURM!!!!" ( = tempesta)
Mitsui alzò lo sguardo.
Era rarissimo che qualcuno lo chiamasse per nome così in mezzo alla gente.
Aveva il terrore che fosse un nemico, e di doversi mettere da un momento all'altro a combattere in pieno centro, tra tutte quelle persone.
Una strega bianca non deve mai scoprirsi troppo.
E, soprattutto, deve evitare ad ogni costo di dar vita ad una battaglia in pubblico.
Si concentrò per rilevare la presenza di qualche entità sovrannaturale.
Percepì un'aura molto potente di fronte a lui, e ne riconobbe subito l'appartenenza.
"Ma porca di quella vacca, Akira!!!!! Lo sai che non si devono usare i veri nomi al di fuori dell'Atem!!!!"
"Erano almeno dieci minuti che ti chiamavo!!! Ma tu eri perso in chissà cosa!" replicò Sendoh, sedendosi accanto all'amico.
"Oddio, scusami...." disse Mitsui con aria pensierosa "è che oggi sono andato a casa di Hanamichi a vedere come stava e..."
"Ancora per la caduta dell'altro giorno?"
"No, vedi... ormai mancava da scuola e dagli allenamenti da tre giorni... quando è venuto ad aprirci la porta era in uno stato a dir poco pietoso! Pallido da far paura... poi... poi è successa una cosa... qualcuno è entrato nella mia testa!"
Sendoh trasalì.
"Come sarebbe a dire? C'erano streghe bianche in giro???" disse il numero 7 del Ryonan allarmato dalla notizia.
Ma il cenno negativo del compagno non aiutò la tensione a scemare.
"No, ne sono sicuro. Chiunque mi volesse leggere nel pensiero era un'entità malvagia... ma io e te sappiamo benissimo che è una cosa del tutto inverosimile..."
Sendoh e Mitsui rimasero qualche secondo a fissarsi.
Poi entrambi ebbero la stessa idea.
/Atembick!!!!!/ pensarono contemporanemamente, alzandosi si scatto.
"Dobbiamo andare da Atembick!" ribadì Mitsui mettendosi a correre, seguito a ruota da Sendoh "Così ne approfittiamo per chiedergli di fissare un giorno per l'iniziazione! Che ne dici?"
"Dico che sei un genio Hisashi" rispose Sendoh, cercando di star dietro all'amico.
Dopo qualche secondo Sendoh guardò Mitsui e lo bloccò.
"Mi spieghi perchè diavolo stiamo correndo tanto???"
Mitsui lo guardò e scoppiò a ridere.
"Per abitudine credo..."
I ragazzi si infilarono in un vicoletto e, in un istante, erano spariti.
L'Atem sorgeva nella zona nord di Kanagawa, su una scogliera a picco sul mare.
Era una capanna per pescatori, come tante se ne vedono sulle rive del mare giapponese solo che, aveva una particlarità.
Sendoh e Mitsui si materializzarono in un luogo riparato, e, con tranquilità, si avvcinarono alla porta dell'Atem.
Bussarono due volte, e una voce molto gentile disse "Parola d'ordine"
"Qual'era quella di questo mese?" chiese Mitsui a Sendoh
"Cavolo non me le ricordo" rispose il ragazzo con aria di cerca di ricordarsi qualcosa che proprio non vuole saltare alla mente.
"Uh, uh, la so! La so!"
Il numero 14 dello Shohoku si avvicinò alla porta e disse: "Monibuvy"
La porta si aprì, e Sendoh tirò un sospiro di sollievo.
La capanna era piccola e sporca.
L'umidità aveva fatto ammuffire tremendamente le pareti, e l'aria era calda e pesante.
Un fetore tremendo emanava da un angolo della stanza in cui gli animali che abitualmente usavano quel posto come rifugio erano soliti fare i propri bisogni.
"Questo posto avrebbe bisogno di una pulita." disse Mitsui storcendo il naso.
"Direi che niente è meglio di questo posto per celare l'entrata dell'Atem! Lasciamolo così com'è, va..." rispose Sendoh con un gran sorriso ^_________^
Al centro della stanza c'era un pallina rossa con un buchetto nel centro, che pendeva dal soffitto, legata con uno spago.
A prima vista sembrava un normalissimo gioco per bimbi, e in effetti lo era.
Se a toccarlo era una mano non dotata di poteri, quella restava una semplicissima pallina.
Ma quando fu Sendoh a sfiorarla, l'apertura nel mezzo si ingigantì fino a diventare talmente alta e larga, da lasciar passare comodamente i due ragazzi nello stesso momento.
"Stai attento Akira, o rischi di bucarla con quei capelli"
"Ah-ah-ah, molto spiritoso anima ardente!" disse Sendoh con un ghigno.
Mitsui odiava quel nomignolo.
Mitsui diede un leggero colpo sulla nuca dell'altro ragazzo mentre entrambi varcavano la soglia dell'Atem.
Davanti a loro si apriva un tappeto di ninfee verde smeraldo, che si stendeva a perdita d'occhio.
I fiori non erano ancora sbocciati, altrimenti il lago sarebbe stato di un colore rosa intenso, rendendo quel posto ancora più suggestivo.
Cascate d'acqua cristallina erano le pareti di quell'enorme stanza infinita, mentre alberi altissimi si ergevano sull'unico lembo di terra presente fra tutta quell'acqua.
Al centro del lago c'era un isola a forma di nuvola, sospesa nel vuoto.
Al di sotto di essa gocce di pioggia formavano giochi di colore con la luce naturale che produceva quel luogo e il cui riverbero si stendeva ovunque, dando al tutto una visione molto più che magica.
Sopra l'isola, si ergeva maestoso un palazzo di amaranta, una pietra grezza che spaziava dal rosso al viola, fino al blu più intenso, e dalle sfaccettature dorate, che la riempivano di luce.
Quello era l'Atem.
Il palazzo del sommo Atembick.
Il luogo in cui nascevano tutte le streghe.
E il luogo in cui si compiva ogni magia.
Mitsui e Sendoh volavano sulla superficie dell'acqua, sfiorandola appena con i piedi, sollevando qualche spruzzo gioioso, che andava a lambire le loro scarpe, senza però bagnarle mai.
Atterrarono con eleganza sulle rive dell'isola, e chiesero a gran voce il permesso di entrare.
"Streghe bianche di 10 livello Donner e Sturm (Tuono e Tempesta). Chiediamo il permesso di vedere il sommo Atembick."
Detto questo all'unisono, i due ragazzi si ingionocchiarono, menter su di loro si posavano due mani di fumo bianco, che controlavano la loro identità.
"E pianteatela con tutti questi formalismi!"
Una voce allegra e squillante si fece strada fra il fumo, mentre, accanto a loro atterrava un insolito motociclista.
"Ciao ragazzi! Vi piace la mia nuova Fukazaki 6000???" disse l'uomo con un sorriso che al confronto Sendoh era un musone.
I due rgazzi guardarono stralunati la nuvola dalla stranissima forma di motociclo dalla quale, l'ancor più strano soggetto era appena sceso.
"Non mi ci abituerò mai" sospirò Mitsui mentre guardava con compassione il suo capo.
"Mi volevate?" chiese Atembick levandosi l'assurdo casco che portava in testa.
"Ehm... si tratta di due cose... una notizia buona e una cattiva!"
"Prima quella buona allora!"
Mitsui lo guardò cercando in tutti modi di non ridere, ma la cosa gli risultava alquanto difficile. Anzi, per l'esattezza la cosa era un misto fra il ridere e lo sbavare.
Atembick era alto circa un metro e novantacinque, con lunghissimi capelli nero-blu che gli sfioravano morbidamente i fianchi, e occhi azzurri come le cascate che circondavano quel luogo.
Aveva un fisico scolpito da un maestro scultore nel marmo più pregiato, abbronzato e liscio, quasi fosse davvero la statua di un Dio.
Indossava una tuta da motociclista, di pelle nera aderentissima, che esaltava ancor di più il suo corpo divino.
l'unico problema erano gli accessori, come quell'orribile casco marrone e viola (orrore) con le orecchie da cocker che si era appena tolto.
E anche le cose che diceva.
Per essere la somma strega, il mago più potente della galassia, era davvero strambo.
"Ecco..." iniziò Sendoih "i nostri... ehm... protetti..."
"Dì pure i vostri fidanzati, via!"
"Ok..." riprese Sendoh rosso in viso " I nostri ragazzi sono pronti per l'iniziazione. Hanno superato brillantemente tutte le prove a cui li abbiamo sottoposti..."
"Compreso l'esame di storia della magia???" chiese Atembick sbarrando gli occhi.
Lui quell'esame l'aveva fatto qualcosa tipo 12 volte prima di poter passare.
"Compreso quello. Sa com'è... loro avevano solo da guadagnarci se pasavano, quindi..." spigò Mitsui assumendo un simpaticissimo colo rosso triglia sfigata.
"Ah ecco... io per Sensei avevo un cretino dai capelli verdi, vecchio come mio nonno... beata gioventù" sospirò il sommo Stregone, che in fondo aveva solo 209 anni, non era mica così vecchio^^.
"Allora per quando la fissiamo?" chiese Sendoh ansioso.
"Cosa?" rispose Atembick che non aveva capito.
I due ragazzi stramazzarono al suolo, mentre enormi gocce di sudore si formavano sulle loro teste.
"L'iniziazione, capo! Quando?"
"Ah, sì... dunque... momento che controllo... dunque... la luna piena c'è il 16, vi va bene?"
"Ehm... noi avremmo una partita quel giorno" disse Sendoh che si sarebbe tagliato i capelli piuttosto che rinunciare al basket.
"E allora?" disse il capo con un sorriso "andiamo tutti alla partita e poi veniamo qua! Mi sembra una cosa da nulla! Allora è deeciso. Vada per il 16, dopo la partita!"
Sendoh e MItsui annuirono.
"Bene, è tutto?"
"Vermanete ci sarebbe la notizia cattiva..."
"Ah già... bhe ok... sentiamo..."
Sendoh guardò Mitsui prendere aria e sparare tutto d'un fiato: "Un'entità malvagia ha cercato di leggermi nel pensiero oggi"
Il viso solare di Atembick si rabbuiò all'improvviso. Il suo sorriso sparì, e ombre scure attraversarono i suoi occhi.
"Ragazzi... voi non sapete cosa dite... Sturm, ti devi essere sicuramente sbagliato. Nessun essere malvagio può leggere nel pensiero."
"E se fosse lui? Se lui avesse ritrovato i suoi poteri?"
"Se il figlio di Lein e di Millian Duphalac fosse davvero ancora in vita... se davvero il vampiro che l'ha morso ne avesse fatto il suo discepolo... figli miei... avremmo davanti l'essere sovrannaturale più potente mai esistito fin ora. Avrebbe i poteri congiunti delle due razze. Il che equivale ad essere invulnerabile. L'unica cosa che per ora lo indebolisce è il sole. Ma se davvero pian piano acquisterà tutti i poteri propri del suo sangue, allora nemmeno io sarei in grado di fermarlo..."
Mitsui e Sendoh rabbrividirono di terrore.
"E cosa possiamo fare?"
"Trovarlo. E ucciderlo. Prima che sia troppo tardi"
Owari parte seconda
Sei: Bhe??? Come sono andata?
Hana: Si capisce ancora meno -___-
Anny: Ma è questo il bello, no?
Ru: No!
Sei: ^^;;;;
Tutti: chi sono i fidanzati di Sendoh e Mitsui?
Anny&Sei: Lo saprete a tempo debito!
Tutti: Cattive >__<
Anny&Sei: eh eh eh
Dottor...dottor...dottor T.!!!
^__^
Il dottor Toru, gentilmente concessomi da Anny, vi spiegherà le cose essenziali da sapere sulle streghe bianche.
Si usa la parola strega sia per i maschi che per le femmine. Ultimamente però le streghe uomini preferiscono la parola Wizards, cioè maghi.
In tutto il mondo esistono 45 grandi congreghe di Streghe bianche, suddivise in sottogruppi chiamati Alleanze. Ogni congrega fa riferimento al proprio sommo vate che, nel nostro caso, è quel deficiente di Atembick.
Ogni strega bianca ha come nome personale un nome che ha a che fare con la natura o con cose strettamente correlate ad essa.
I livelli di magia di una strega sono dodici, ma la maggior parte di loro non supera il quarto.
Sopra il sesto livello si cominciano ad avere responsabilità più grandi all'interno della congrega, e si
diventa guide dell'Alleanza della propria città.
Quando una strega supera '8 livello, c'è una buona possibilità che possa raggiungere il 12 diventando Vate.
C'è solo un modo per diventare streghe: nascere tale.
I poteri di una strega si tramandano con il codice genetico, me c'è comunque bisogno della guida di una strega più anziana per averne il pieno controllo.
Per esempio io sono stata iniziata dalla mia bisnonna, che a sua volta era stata iniziata da sua nonna.
I poteri possono saltare delle generazioni.
Infatti nè mia nonna nè mia madre sono delle streghe.
A volte le generazioni saltate sono talmente tante che le neonate streghe non hanno una guida all'interno della famiglia.
Allora, una volta individuate queste streghe definite 'orfane', il sommo vate provvede ad
inviare al loro fianco due streghe di alto livello (dal sesto in su) in modo che facciano loro da guida, fino al rito di iniziazione, che verrà descritto in questa storia.
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