Avvertenze! I personaggi di Slam Dunk non sono miei, purtroppo, ma appartengono al mitico Takehiko Inoue e alla I.T. Planning Inc, tutti i diritti riservati, e alla Planet Manga per l'edizione italiana. Io non ci guadagno proprio niente, quindi vi prego evitate le azioni legali, perchè non ho una lira.

 


Ruhana

parte II - La caccia

di ria


 

"Hanamichi, si può sapere dove diavolo sei finito ieri sera?" non era ancora riuscito a parlargli dall'inizio delle lezioni.
Sakuragi si voltò di scatto in preda al panico, ma si rilassò alla vista di Yohei e del suo sorriso aperto.
"Ti aspettavo per andare alla sala giochi. Non è da te mancare agli appuntamenti." lo prese in giro "Scommetto che ti sei addormentato sfinito dopo gli allenamenti del gorilla, eh?"
"Si... beh... vedi... Yohei... io..." si infilò le mani in tasca e fissò, con sguardo spento, il cortile della scuola. Non poteva certo dire al suo migliore amico che non era andato all'appuntamento perchè era troppo impegnato a giocare con Rukawa, a lottare con Rukawa, a... baciare Rukawa.
L'ultimo pensiero da solo era in grado di farlo sentire male.
"Sei sicuro di stare bene?"
"Certo, perchè? Io sono il grande Tensai! Nessuno mi può battere! Ah, ah!"
Yohei continuava a guardarlo in modo strano e non poteva certo dargli torto. Scrutava intorno a sè con aria furtiva e in preda al panico, pronto a correre nell'opposta direzione a quella in cui avrebbe visto arrivare la sua nemesi. E sapeva che prima o poi quel momento sarebbe arrivato.
Quando si era ripreso, sul pavimento duro della palestra, aveva sperato con tutte le sue forze che si fosse trattato solo di un brutto sogno. Ma le sue labbra gonfie e brucianti gli avevano detto che era invece la triste realtà. Aveva veramente baciato Rukawa... Non gli passava neanche per la testa che era stato l'altro a cominciare, continuava a rimuginarci sopra ed incolparsi per quello che aveva fatto.
Dopo una notte quasi insonne e popolata da incubi, aveva stabilito che la migliore difesa era... la fuga. Cosa peraltro un po' difficile quando giochi nella stessa squadra di basket. Aveva anche deciso di fare finta di niente, di rimuovere completamente quell'episodio dalla sua memoria, come se non fosse mai successo nulla. Continuava ad odiare Rukawa, non lo sopportava... non riusciva a dimenticare il calore e la morbidezza delle sue labbra.
Maledizione!
Vide Yohei aggrottare le sopraciglia, fissando un punto imprecisato dietro le sue spalle.
"Oh, ciao Rukawa."
Hanamichi si sentì come se tutto il suo sangue gli fosse finito nei piedi. Era solo la sua immaginazione o riusciva veramente ad avvertire, attraverso la spessa divisa scolastica, il calore fisico di un'altra persona paurosamente vicina alla sua schiena?
"... giorno..." sentì brontolare in quella voce nasale che conosceva così bene e che aveva popolato tutti i suoi incubi. Incubi che preferiva non ricordare e dopo i quali si era svegliato stordito e sudato, con quella voce che ancora gli risuonava nelle orecchie, mormorandogli frasi che...
Scosse la testa per scacciare via quei pensieri. Non era successo niente, non era successo niente, continuava a ripetersi. Prese un bel respiro profondo e si voltò. Non era un codardo. Poteva e doveva affrontarlo... prima o poi.
Ma appena si ritrovò specchiato in quegli occhi di onice, capì che tutti i suoi sforzi erano vani. Non riusciva a fare finta di nulla, a reagire come al solito in sua presenza, e fissando ipnotizzato lo scintillio negli occhi di Rukawa, capì che anche lui ricordava...
"... Ru... kawa..." riuscì a balbettare a fatica con voce strozzata, facendo prudentemente un passo indietro, lo sguardo che si soffermava su qualsiasi cosa, ma evitando accuratamente il suo viso.
Yohei continuava a fissarli con lo sguardo aggrottato, avvertendo la tensione, ma non riuscendo a spiegarsene la causa.
"... giorno..." mormorò, mezzo assonnato la causa di tutti i guai di Sakuragi.
"E' successo qualcosa tra voi due, ultimamente?" chiese Yohei incuriosito dal loro strano comportamento e anche dal fatto sorprendente che Rukawa si fosse fermato a salutarli. E rimase ancora più stupito dalla reazione che provocarono le sue parole. Rukawa perse improvvisamente la sua aria addormentata, mentre Hanamichi prima diventò rosso come un peperone e poi rischiò di soffocare.
"N... niente..." balbettò di nuovo Hanamichi, a corto di idee. Maledizione! E adesso che cosa potevano fare. Fissò Rukawa speranzoso, in cerca d'aiuto, ma l'altro aveva uno sguardo più perso del suo, inutile aspettarsi miracoli da uno che non riusciva a pronunciare più di tre parole di fila... Però con lui aveva parlato parecchio la sera prima...
"... io vado, le lezioni ricominciano..." li salutò Rukawa e proseguì lungo il corridoio, di nuovo mezzo addormentato, seguito dagli sguardi sognanti di tutte le ragazze, lasciandosi dietro un Sakuragi sempre più imbarazzato e uno Yohei sempre più esterrefatto.
"Probabilmente, ritorna a dormire sul banco, come al solito." ridacchiò Yohei, tutti i professori si lamentavano di lui "Hanamichi! Hanamichi!" lo chiamò Yohei, scuotendolo dal suo torpore "Tu non stai bene! Non hai sentito una parola di quello che ho detto!" lo accusò.
"Io sto benissimo, Yohei, mai stato meglio! D'altronde sono o non sono il grande Tensai? Ah! Ah! Ah!"
"Me ne vuoi parlare?" Sakuragi si zittì improvvisamente, ripiombando nell'umore cupo che aveva prima di incontrare Rukawa, scosse la testa serio "No, non c'è niente..."
"Sei strano, di solito appena vedi Rukawa, cominci a schiumare di rabbia, oggi invece sembrava quasi che tu avessi paura di lui..." mormorò sopra pensiero, sicuramente gli sarebbe arrivato un pugno in testa dopo quello che aveva detto. Solo quando si accorse del silenzio che era sceso tra loro due e della mancanza di reazioni dell'amico, si voltò a guardarlo. Sakuragi era
pallido come un morto, con gli occhi spiritati, in tutti gli anni che lo conosceva Yohei non lo aveva mai visto così. Sapeva che l'unica cosa da fare era aspettare che si decidesse a parlare per conto suo. Sapeva anche che era qualcosa che riguardava Rukawa, su questo poteva scommetterci, ma non aveva idea di che cosa. Gli battè una mano sulla spalla, cambiando discorso.
"Dai, forza, ti accompagno in palestra. Voglio vedere quanti progressi hai fatto! E poi ci sarà sicuramente anche Haruko, eh?" gli diede una gomitata allusiva, non sortendo nessuna reazione abituale.
"Già." si limitò a commentare Hanamichi, con lo sguardo perso nel vuoto, o meglio, nella direzione in cui era sparito Rukawa.
Che cosa diavolo era successo tra quei due?

"Sakuragi, muoviti! Sei in ritardo!" gli sbraitò contro Akagi, non appena mise piede in palestra, tutti gli altri si stavano già allenando. E con suo sollievo Rukawa non si vedeva da nessuna parte.
"Ok, gorilla, vado a cambiarmi." Bonk! "Ite!" entrò correndo negli spogliatoi, per evitare altre ritorsioni dal capitano, e finì rovinosamente addosso a qualcuno che stava uscendo in quel momento. Due mani sottili e bianche si allungarono per tenerlo in piedi e lui seppe istintivamente a chi appartenevano.
"Argh!" balzò indietro urlando, finendo contro il muro e mettendo la maggiore distanza possibile tra lui e quella volpe "Non mi toccare!" Rukawa lo fissò impassibile, quasi fosse stato un fastidioso insetto da schiacciare e senza una parola uscì dagli spogliatoi. Hanamichi rimase appoggiato alla parete, respirando profondamente *Non è successo niente! Non è successo niente!* si autoconvinse. Si sedette su una panca, prendendosi la testa tra le mani. Non poteva andare avanti in quel modo... non ce l'avrebbe fatta a passare tutto il pomeriggio in palestra, senza tradirsi di fronte agli altri, senza avere la tentazione di prenderlo a pugni, senza avvertire l'impulso di correre via, per non doverlo vedere...
"Sakuragi!" di nuovo il capitano. Accidenti! "Sei morto lì dentro, o hai intenzione di unirti a noi, prima della fine del millennio!?"
"Arrivo!" urlò in risposta, spogliandosi freneticamente e indossando la divisa da basket. Forse un po' di esercizio fisico era quello che ci voleva per distrarlo da tutti quei pensieri, non era abituato a rimuginare sulle cose così intensamente. Avrebbe trovato una soluzione, del resto era o non era un genio?
"Eccomi! Io, il grande Tensai farò impallidire tutti voi con le mie supreme abilità!"
"Idiota!" brontolò Akagi, afferrandolo per la collottola e depositandolo ai piedi di Ayako "Oggi ripassi i fondamentali, dato che sei un po' scarsino nei passaggi." commentò malignamente, tornando poi in partita. Le matricole giocavano contro quelli del 2° e 3° anno. Sakuragi si illuminò di felicità.
Niente partita uguale niente Rukawa.
"Dimmi o Ayako, luminosa stella del mattino, che cosa devo fare?"
"Comincia a lasciarla stare!" gli ringhiò dietro le spalle Miyagi, comparso improvvisamente dietro le sue spalle.
"Ma dai Rio-chan, stavo solo scherzando..." lo calmò.
Wak! Wak! Wak! Il ventaglio di Ayako aveva colpito ancora. Si massaggiarono le teste doloranti "Ryota! Ritorna subito in campo!" sbraitò la manager.
"Si! Si! Si, Aya-chan!" balbettò arrossendo. Wak!
"E tu Hanamichi, dieci giri di corsa e poi cominciamo con i passaggi."
"Ok." cominciò a correre a ritmo spedito, concentrato nella respirazione e felice che la sua mente fosse sgombra. Poi sentì una voce.
"Ciao Sakuragi!" si voltò con il solito sorriso ebete stampato in faccia.
"Oh ciao Har..." quando improvvisamente un pallone sfuggito dalla partita gli finì tra le gambe, facendolo ruzzolare a terra. Balzò su "Chi è stato?!" digrignò i denti pronto a spaccare la faccia a chiunque avesse osato fargli fare brutta figura di fronte alla dolce Haruko.
"Oh... mi deve essere scivolata..." brontolò Rukawa malignò, trotterellando a raccoglierla e fissandolo con uno scintillio di sfida nello sguardo.
"Ru... Rukawa!" esplose "L'hai fatto apposta!"
"Impara a guardare dove metti i piedi, do'hao!"
"Tu... tu..." Rukawa si avvicinò ulteriormente, gratificandolo con una lieve smorfia ironica, che vide solo lui "Si?"
"Maledetto!" Hanamichi si voltò e riprese a correre, lasciando tutti a bocca aperta dallo stupore.
"Non è possibile..." mormorò Ayako "Hanamichi deve essere malato..."
"Chissà forse comincia a mettere la testa a posto." commentò ottimista Kogure, sistemandosi gli occhiali sul naso.
"Illusione, Megane-kun." gli rispose Mitsui, scompigliandogli con affetto i
capelli "Forza, torniamo a giocare. Dobbiamo schiacciare le matricole oggi! Ah, ah, ah!" Ayako scosse la testa rassegnata e Kogure le strizzò l'occhio
"Lo so, lo so, quando uno dei nostri egocentrici psicolabili è depresso, c'è sempre quello di scorta!"
"Kogure!"
"Arrivo, Mitsui, arrivo."

Sakuragi si fiondò nelle docce non appena il gorilla decretò che l'allenamento era finito. Non aveva nessuna intenzione di fermarsi ancora e rischiare... beh quello che era successo l'ultima volta. Si lavò velocemente, cacciandosi sotto il getto violento e ci rimase ad occhi chiusi ad assaporare la carezza dell'acqua calda sulla pelle. Sentiva i compagni ridere e fare commenti, ma quella sera non era proprio in vena. Stava facendo la cosa giusta e logica? O era tutto frutto della sua immaginazione... Rukawa non lo guardava neanche, non aveva fatto nessun'altra mossa.
*Forse mi sono immaginato tutto. Deve essere andata così. E' stato solo un episodio isolato da parte di quella volpe, per umiliarmi e prendermi in giro. Avrà già dimenticato tutto. E posso farlo benissimo anch'io... Non ci siamo mai potuti sopportare e quindi adesso tutto tornerà come prima, certo, sarà sicuramente così...*
Si irrigidì esterrefatto, con uno sguardo di totale incredulità sul volto. Non poteva essere successo... Non era vero... Era uno dei suoi incubi diventato realtà...
"Ehi, Hanamichi, che ti succede? Ti è preso un crampo?" gli chiese Ryota dalla doccia a fianco, ma lui non riusciva a rispondergli. Aveva sentito... una mano... Deglutì più rosso dei suoi capelli, non voleva voltarsi, ma sapeva già chi avrebbe trovato a fianco a lui... *Rimangiati tutto quello che
hai pensato, Hanamichi!*
Kami-Sama! Gli aveva toccato il sedere!
E nelle docce, dove tutti avrebbero potuto vederli! Che cosa aveva intenzione di fare? Mettere su dei cartelloni con la dichiarazione? L'unica spiegazione era che Rukawa era impazzito... ma la cosa più terrificante era che stava facendo impazzire anche lui.
"Hanamichi?"
"St... sto... bene..."
"Sei sicuro? Sei quasi verde come un limone." gli disse Kogure preoccupato "Stai fermo con quelle mani, Mitsui!" urlò poi rosso in volto, picchiando l'amico.
"Ma ti stavo solo aiutando a lavarti Megane-kun..." protestò con aria innocente il colpevole.
"Maniaco sessuale!" gli urlò Akagi. Lui avrebbe voluto urlare che cercavano nel posto sbagliato, il vero maniaco era un altro, ma come faceva senza scoprirsi? Di Kogure e Mitsui ormai lo sapevano tutti e dopo lo shock iniziale, nessuno ci faceva più caso, anzi a detta di tutti formavano una bella coppia, ma questo...
"Devo andare..." balbettò schizzando fuori come se avesse il diavolo alle calcagna. Nella fretta inciampò nelle piastrelle e naturalmente la persona più vicina per aiutarlo a ritrovare l'equilibrio era... quella maledetta volpe! Rabbrividì nel sentire le sue mani sulla pelle nuda, e come se il suo
corpo avesse acquisito una volontà propria non poteva neanche fare a meno di provare uno strano piacere... Che cosa gli succedeva, non aveva mai pensato cose del genere, prima che Rukawa lo baciasse, quella sera... Era tutta colpa sua! Lo fissò con odio, prima di spingerlo via con violenza.
"Ehi Hanamichi, vieni a mangiare un boccone con noi?" gli chiese Miyagi, riscuotendolo dalle sue elucubrazioni.
"Io... io..." per un attimo fissò Rukawa dritto negli occhi e seppe con assoluta certezza che se andava a mangiare con gli altri, lo avrebbe trovato là. La caccia era appena cominciata. *Perchè io? Perchè io?* si chiese freneticamente *Perchè sta rendendo la mia vita un inferno? Tutte le ragazze della scuola gli corrono dietro. Perchè lui deve correre dietro a me? Io non lo voglio! Non lo posso sopportare!*
"No... grazie... devo andare... a casa, ecco a casa..." si avvolse stretto nel suo asciugamano, per evitare l'esame di due occhi freddi e brucianti nello stesso tempo, era la prima volta che si vergognava della sua nudità di fronte ai compagni e scappò via.

Maledizione!
Forse aveva esagerato e si era mosso troppo velocemente. L'aveva spaventato ancora di più, mentre tutto quello che voleva era che si abituasse a vederlo in una luce diversa. Era disposto perfino ad aspettare che si riavesse dallo shock! Per un tempo ragionevole, per i suoi standard ovviamente, cioè 2 o 3 giorni. Ma a quanto pareva Sakuragi non voleva avere niente a che fare con lui. Strinse i denti rabbioso, non contemplava neanche quella possibilità. O facendosi amare o facendosi odiare lo avrebbe reso cosciente della sua presenza. Voleva rendersi indispensabile, farsi desiderare, così come lui lo desiderava e anche...
No, non doveva pensarci, lo guardò scappare via, osservando il suo corpo con occhi attenti. Inutile era nato per fare basket, per fortuna che se ne era reso conto in tempo, e tutto per fare colpo su quella ragazza... Le mani si chiusero a pugno dalla rabbia, e anche per impedire agli altri di vedere, come la vista di Sakuragi nudo lo avesse turbato, aprì a manetta l'acqua fredda. Adesso doveva studiare con attenzione le prossime mosse.
La partita era appena cominciata e lui aveva sempre odiato perdere.

owari parte II

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Per chi non conosce il giapponese: tensai= genio ite= che male do'hao= idiota megane-kun= quattr'occhi kami-sama= dio santo