Avvertenze! Come al solito i personaggi di Slam Dunk appartengono al mitico Takehiko Inoue e alla I.T.Planning Inc., tutti i diritti riservati, e alla Planet Manga per l'edizione italiana. Io non ci guadagno nulla e sono completamente al verde, quindi per favore niente cause legali, vi prego!

 


Ruhana

parte I - Il bacio

di ria


 

"Saku..." la voce della ragazza si spezzò improvvisamente. Sakuragi si voltò di scatto, il solito sorriso ebete stampato in faccia e gli occhi glassati alla vista di Haruko. Non notò neanche il principio di svenimento e di conati di vomito delle sue due amiche, o i mormorii e le risatine dei suoi compagni di squadra, aveva occhi solo per *lei*.
"Oh Haruko!" cinguettò, non notò neanche il solito sbuffo sprezzante e gli occhi rivolti al cielo di un certo taciturno giocatore dai capelli neri che faceva parte della squadra.
"Ti... ti sei tagliato i capelli Sakuragi." lui annuì furiosamente, lo aveva fatto per espiare la sua colpa di aver mancato il passaggio fondamentale nella partita contro il Kainan, perchè era colpa sua se avevano perso.
"Si, si, si!"
"Stai benissimo. Sei molto carino così!" trillò Haruko, mentre il cervello di Sakuragi andava completamente in tilt, alzò una mano per accarezzargli la testa rasata e lui fu sul punto di svenire.
"A me sembra più una scimmia rossa, Haruko." commentò scherzosamente Yohei, rivolto al suo migliore amico. Sakuragi si riprese subito "Bada a come parli, Yohei..."
"Beh, ha solo detto la verità, ti vedo bene anche nei panni di un bonzo." rincarò la dose Mitsui.
"Oh insomma, piantatela! Il grande basketman Sakuragi non si lascia abbattere da simili commenti. La vostra è tutta invidia per il mio nuovo look!"
"Ah, ah, ah! Sei veramente divertente Hanamichi!" Miyagi era piegato in due dal ridere.
"Comunque sei proprio carino Sakuragi." gli disse ancora una volta Haruko e poi sotto gli occhi allibiti ed esterrefatti di tutti, si alzò in punta di piedi e depositò un lieve bacetto sulla guancia del rossino, per poi scappare via ridacchiando, con le sue amiche.
Sakuragi era rimasto gelato sul posto, impossibilitato a muoversi, anche con l'ombra minacciosa di Akagi che si stava avvicinando pericolosamente "Razza di cretino! Che cosa credi di fare con mia sorella!" lui continuava a fissare il punto in cui era sparita Haruko "M... m... mi ha... ha... b... b... b...
baciato!" esplose d'un fiato.
Bang!
"Ite! Gorilla, mi hai fatto male!" Bang! Tutta la squadra era piombata nello shock. Per la prima volta nella sua carriera dei 50 scaricamenti, una ragazza aveva volontariamente baciato Sakuragi!
"Muoviti!" Akagi gli assestò un calcio nel sedere non troppo teneramente, ma Sakuragi era ancora perso nelle sue fantasie, gli occhi a forma di cuore e il sorriso da maniaco che faceva rabbrividire metà della popolazione femminile dello Shohoku (l'altra metà sveniva subito non appena lo vedeva). Soltanto una persona avrebbe potuto riportarlo con i piedi per terra.
"Il gioco riprende, genio. Vedi di non starmi tra i piedi, amico." Appunto...
"Grrr! Teme, Rukawa, che cosa credi di fare! Se qualcuno si stancherà, questa volta non potrà essere sostituito, capito amico?!" si guardarono in cagnesco, scintille di elettricità che crepitavano lungo la linea degli sguardi.
Gli allenamenti ripresero con Sakuragi che saltava come un pazzo su tutti i rimbalzi, urlando incoraggiamenti a tutti.
"Forse dovresti dire ad Haruko di dargli un bacetto prima di ogni partita." commentò Ayako, maliziosa. Akagi arrossì fino alla punta dei capelli "Ayako! Non ci penso neanche!"
"Poteva essere una buona idea, senpai." ridacchiò, probabilmente il pensiero di Sakuragi come futuro cognato bastava da solo far sì che Akagi si sentisse male.

A sera inoltrata, Sakuragi sentiva ancora l'adrenalina che gli scorreva a mille nel sangue. Tanto valeva fermarsi ancora un po' ed esercitarsi nei tiri liberi, anche se tutti gli altri erano già andati a casa. Palleggiò il pallone fissando il campo della palestra vuota. Incredibile come in soli 3
mesi il basket avesse riempito tutta la sua vita, e pensare che aveva cominciato tutto per Haruko. Che giornata fantastica! Un sorriso beato comparve sulla sua faccia "Oh Haruko!" sospirò "Mi ha baciato!" cominciò a ridacchiare da solo come un idiota.
"E quello lo chiami bacio?" lo interruppe una voce fredda e impersonale. Il pallone gli cadde di mano, mentre tutti i peli del collo si drizzavano in reazione a quel tono. Si voltò bruscamente. Rukawa era appoggiato con noncuranza alla porta degli spogliatoi e lo fissava impassibile.
"Kitsune! Che cosa ci fai ancora qui?!" Rukawa non rispose, ma si avvicinò e si chinò a raccogliere il pallone, palleggiò per un istante e con un lancio perfetto lo infilò a canestro.
"Che cosa vuoi?" chiese sgarbato Sakuragi, riscuotendosi dal trance in cui cadeva, ogni volta che lo vedeva giocare. Vedendo che il rivale continuava a rimanere in silenzio a fissarlo cominciò ad arrabbiarsi sul serio.
"Cos'hai da guardare?!"
"Solo una ragazza può dire che ti trova più *carino*!" commentò sprezzante.
"E tu che cavolo ne sai!" raccolse il pallone, che era rotolato fino ai suoi piedi, con la tentazione irresistibile di buttarlo in faccia a Rukawa e poi cominciare a prenderlo a pugni. Quel maledetto aveva sempre la capacità di irritarlo oltre i limiti del suo controllo. Non appena lo vedeva non capiva più niente e il suo primo impulso era sempre quello di saltargli alla gola. Il fatto poi che fosse il ragazzo di cui era innamorata la sua Haruko, contribuiva notevolmente ad aumentare la sua rabbia.
"Che ne dici di un piccolo one-on-one?" fu l'incredibile proposta.
Sakuragi lo fissò interdetto, aveva sentito male o veramente Rukawa gli aveva proposto di giocare uno contro uno? Cominciò a sorridere in modo maniacale.
"Finalmente anche tu Rukawa devi arrenderti di fronte alla superiorità delle doti del mitico Tensai!"
"Do'hao." mormorò tra i denti Rukawa, alzando gli occhi al cielo, quel grosso, rumoroso idiota non avrebbe mai imparato a stare zitto. Poi con una velocità sorprendente e una finta, gli portò via la palla e segnò il suo primo canestro.
"Due punti. Si arriva ai dieci. Vedi di muoverti, non ho tutta la serata da perdere."
"Vigliacco! Non mi hai avvertito!"
"Hn."
Sakuragi strinse i denti, recuperò la palla e studiò la difesa dell'avversario "Io non ti ho chiesto niente, baka kitsune! Se hai di meglio da fare, vattene!" ruggì in risposta, mentre lottava con lui per prendere possesso dell'area sotto canestro. Sgomitarono un attimo, prima che Sakuragi
potesse provare un lancio, ma Rukawa lo intercettò e nel saltare finirono tutti e due a gambe levate sul parquet.
"Levati di dosso, baka! Pesi una tonnellata!" Sakuragi si dimenò, cercando di liberarsi dal peso di Rukawa, gettato di traverso su di lui. Non aveva tanto tempo, Yohei gli aveva dato appuntamento per andare alla sala giochi.
Cominciò a rendersi conto che c'era qualcosa che non andava, quando avvertì l'assoluta immobilità di Rukawa. Quell'idiota non stava facendo assolutamente nulla per alzarsi! La posizione non era comoda e oltre tutto il calore del suo corpo lo disturbava in uno strano modo. Le divise leggere da basket non lasciavano nulla all'immaginazione, poteva avvertire chiaramente i contorni del corpo di Rukawa contro il suo.
"Sta a vedere che si è addormentato! Ma io non sono un materasso." alzò gli occhi a fissarlo e si ritrovò il naso di Rukawa ad un centimetro dal suo, mentre il suo fiato caldo gli accarezzava le labbra "Baka kitsune! Alzati! Sto soffocando!"
"E così tu lo chiami bacio, quello."
"Che cosa? Cosa stai dicendo?" gli piazzò le mani sulle spalle per spingerlo via, ma Rukawa gli afferrò i polsi e li inchiodò a terra "Che cosa stai facendo? Sei impazzito!" urlò in preda al panico, non gli piaceva per niente come si stava mettendo la situazione.
"Come questo?" gli chiese prima di abbassare il viso e schiacciargli con violenza le labbra, approfittando della bocca aperta dallo stupore di Hanamichi per introdurci di prepotenza la lingua e cominciare ad esplorare con estrema cura tutti gli angoli e le cavità di quel morbido anfratto.
"Mph, mmh..." Sakuragi continuava ad agitarsi frenetico per liberarsi. L'urlo che gli era sfuggito era stato soffocato prontamente dalla bocca vorace di Rukawa, incollata alla sua come una ventosa. Era sull'orlo di una crisi di nervi. Non poteva essere vero. Non stava capitando a lui! Il ghiacciolo umano aveva improvvisamente dato prova di possedere delle emozioni e con chi doveva dimostrarle? Con la persona sbagliata! Con lui! Con tutte le ragazze che gli correvano dietro, doveva proprio assalire lui! A meno che non lo facesse per prenderlo in giro ed umiliarlo. Sakuragi cominciò lentamente a rilassarsi in quella presa d'acciaio. Con terrore sentiva che a breve avrebbe cominciato a ricambiare il bacio... Era una cosa più forte di lui, iniziava ad avvertire un calore intossicante e il movimento ipnotico della lingua di Rukawa nella sua bocca lo stava lentamente portando a lasciarsi andare. E questo era sbagliato! Lui era innamorato di Haruko. Odiava Rukawa con tutte le sue forze, era per questo che litigavano sempre, che si picchiavano, oppure no?
Rukawa dovette staccarsi dalla sua bocca per riprendere fiato e lui spalancò gli occhi atterriti "Kitsune che... c... cosa hai f... fatto..." balbettò, persa improvvisamente tutta la sua baldanza, fissando quel volto pallido di una bellezza androgina, quasi aliena.
"Questo io lo chiamo un bacio!" commentò freddamente, il viso privo di espressione, mentre fissava indifferente il volto arrossato e gli occhi lucidi di Sakuragi, non sembrava affatto che fino a pochi attimi prima lo stesse baciando appassionatamente. Gli accarezzò distrattamente la peluria rossa che gli era rimasta in testa, era sorprendentemente morbida. Sorrise leggermente e quel sorriso inquietò Sakuragi più di una minaccia. Rukawa non sorrideva mai!
"Ma se vuoi posso dartene un'altra prova immediatamente." affermò chinando lentamente la testa questa volta, e fissandolo negli occhi, sfidandolo tacitamente a reagire, facendogli avvertire in modo tangibile il peso del suo corpo che lo inchiodava a terra e l'eccitazione che si era impadronita di lui. Sakuragi si ritrovò come un coniglio ipnotizzato dal serpente, non riusciva a distogliere lo sguardo, a muoversi, a fare una qualsiasi cosa.
Avrebbe dovuto mollargli un pugno in bocca, per cancellare il ricordo di quelle labbra sulle sue e poi ammazzarlo di botte per quello che gli aveva fatto. Sapeva di poterci riuscire, erano alla pari sul piano della forza fisica, ma si sentiva stranamente debole e... con sua grande vergogna,
desideroso che accaddesse di nuovo. Alzò il viso quasi d'istinto a labbra socchiuse per dare il benvenuto a quelle di Rukawa, mentre le loro lingue si sfioravano e poi duellavano in un contatto elettrizzante. La loro rivalità, il desiderio di surclassare l'altro, si erano trasferiti su un piano più fisico e adesso rischiavano di farli andare a fuoco. Quando si separarono di nuovo in cerca d'aria, Sakuragi lo fissò smarrito e con gli occhi pieni di panico e di qualcos'altro.
Rukawa si sentì un verme, sporco dentro, per aver approfittato della sua innocenza. Sì, perchè Hanamichi, malgrado l'età, il fisico, l'atteggiamento da spaccone, era innocente come un bambino e lui adesso lo aveva spogliato di questa qualità. Si chiuse ancora di più in se stesso, e alzandosi cominciò a spolverarsi la maglietta e gli short, come se nulla fosse, cercando di ignorare il suo sguardo vulnerabile e ferito, mentre Sakuragi rimaneva ancora sdraiato a terra, fissandolo senza vederlo, cominciando a rendersi conto di quello che era successo, una volta svanito l'annebbiamento dei sensi e si ritrovò completamente annichilito dallo shock. Kami-sama! Che cosa aveva fatto? Anzi no, che cosa gli aveva fatto? Poi con un sussulto di onestà dovette ammettere: che cosa avevano fatto?!
Rukawa assunse il tono più freddo e sprezzante del suo repertorio "Spero che adesso avrai notato la differenza." si voltò e si avviò verso gli spogliatoi.
Il colpo alla spalla gli giunse del tutto inaspettato, così come l'urlo "Bastardo!" Hanamichi era saltato su come un razzo, riguadagnate di colpo tutte le sue forze "Che cazzo credi di farmi!?" gli tirò un altro pugno che Rukawa schivò, assestandogli un gancio alla mascella "Volevi umiliarmi, razza di bastardo!" un altro pugno, che questa volta, con sua grande soddisfazione, andò a segno "Ma non ci riuscirai!"
"Davvero?" Rukawa gli diede un calcio in pancia, facendolo cadere a terra e torreggiando su di lui "A me sembra che qualche minuto fa, eri tu a stare sotto di me, ansimando e gemendo!" Sakuragi vide tutto rosso dalla rabbia, soprattutto perchè le sue parole erano vere, spaventosamente vere.
"E non mi sembra che ti stessi lamentando!" aggiunse sarcastico.
"B... b... b ... bastardo! Io ti ammazzo!" gli fece lo sgambetto per farlo cadere e poi gli balzò sopra, immobilizzandolo a terra, tenendolo fermo nella stessa umiliante posizione in cui si era trovato lui qualche attimo prima.
"E adesso che cosa vuoi fare, genio?" lo prese in giro sprezzante Rukawa, sfidandolo con lo sguardo "Vuoi dimostrare che sei più forte di me?" cercò di muovere i polsi, ma la stretta di Sakuragi era ferrea, la forza decuplicata dalla rabbia che gli scorreva in corpo in quel momento.
"E adesso? Hai il gioco nelle tue mani..."
"Sei pazzo se credi che io ti voglia toccare..." rabbrividì involontariamente a quelle parole, scacciando con fastidio le immagini che gli danzavano davanti agli occhi.
"Davvero?"
"Sei un bastardo arrogante, lo sai Rukawa?" Hanamichi ansimava pesantemente, un po' per lo sforzo della lotta e un po'... Preferiva non pensarci, non si era ancora ripreso del tutto.
"Chissà che cosa direbbe la piccola Haruko, se ti vedesse ora, eh?" insinuò, mentre gli occhi gli brillavano dal divertimento. Sakuragi si bloccò, i pensieri che turbinavano vorticosamente "Oppure se sapesse che mi hai baciato..."
"Non è vero!" urlò Sakuragi, rosso in faccia, con gli occhi che sprizzavano scintille, *Ci siamo baciati!* aggiunse mentalmente. Ed era stato il suo primo bacio! La cosa sarebbe anche stata ridicola, ma a lui veniva quasi voglia di piangere.
"Forse... ma tu hai risposto al mio bacio." rimase lì a fissarlo a bocca aperta, mentre intorno a lui le cose diventavano sempre più sfocate, finchè perse i sensi e svenne a peso morto su Rukawa.
Lui sospirò e fissò la testa rossa rasata abbandonata sulla sua spalla
"Do'hao." mormorò rassegnato, ma c'era una lieve traccia di tenerezza in quell'insulto. Dato che quell'idiota era svenuto e non poteva reagire, per un attimo si concesse il lusso di abbracciarlo, crogiolarsi nel suo calore, accarezzare i suoi capelli e fingere che le cose tra loro fossero diverse, ma solo per un attimo.
"Forza Kaede, smettila di sognare ad occhi aperti, lo sai che è impossibile." Si tirò su e stabilì il da farsi, meglio lasciarlo dov'era, decise con un pizzico di cattiveria, così non si sarebbe dimenticato di quello che era successo. Non avrebbe potuto attribuirlo ad un sogno o ad un parto della sua fantasia.
Dal primo momento in cui l'aveva visto, quando l'aveva picchiato senza una ragione precisa, lo aveva affascinato. E passare giorni l'uno a fianco all'altro, durante gli allenamenti e le risse, non aveva fatto che stuzzicare la sua curiosità. Fino a che non si era trasformata in un'ossessione. Hanamichi non poteva sapere come lo facesse soffire il vederlo scodinzolare dietro a quella ragazza, la gelosia che provava nel vederlo rivolgere i suoi sorrisi solo a lei. Non poteva sapere quante volte gli era venuta la tentazione di prenderlo e sbatterlo contro un muro, strappargli i vestiti di dosso e...
Beh, oggi c'era andato veramente vicino. Lo aveva baciato! E quello che gli scaldava il cuore era stata la reazione di Hanamichi a quel bacio. Forse era il momento giusto per agire.
Rukawa cominciava ad essere stufo della situazione. Stufo del vederlo sempre perdere tempo dietro a quella sciocca, stufo di farsi notare soltanto provocando uno scatto d'ira, stufo di avere sempre l'atteggiamento di quello a cui non importa di nulla e di nessuno. Avrebbe voluto essere come Sakuragi, con quell'amore per la vita, la spontaneità e l'allegria. Ma sapeva di non poterci riuscire e allora voleva quelle qualità solo per sè.
Voleva essere l'unico negli occhi di Hanamichi, l'unico a cui erano rivolti i suoi sorrisi, l'unico con il diritto di fare a botte con lui, di ridere con lui, di litigare con lui. Voleva essere il solo a curarlo, ascoltarlo... amarlo.
E Kaede Rukawa era uno che otteneva sempre ciò che voleva. Sempre.

owari parte I

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Per chi non conosce il giapponese: Kitsune= volpe Tensai= genio Do'hao= cretino Baka= scemo.

Nella versione originale, quando Mister Inoue disegna i super deformed, Rukawa acquista orecchie e coda di volpe (vedere per credere), forse perchè gli spiriti volpe in Giappone si dice che abbiano la pelle bianchissima (proprio come Rukawa).