Nota: Dunque, prima di lasciarvi alla lettura, trovo necessario spendere due righe per presentare questa “cosa” che state andando a leggere. Innanzitutto, l’ho scritta assolutamente e totalmente di getto, per cui non sono nemmeno certa del risultato finale. Non so nemmeno io perché sia uscita fuori così. È una mezza poesia, mezza riflessione, non lo so. È strana. Ma senza dubbio molto, molto sentita. E parla di Achille. Parla di Achille dopo la morte di Patroclo. Sono i suoi sentimenti, confusionari, caotici, subito dopo il lutto. È una serie di associazioni d’idee. Non ho cercato di dare ad essi un ordine coerente, sono scritti esattamente come sono usciti dalla mia penna e dalla mia testa. Spero che la leggerete e che, nonostante la confusione e il “disordine” almeno apparente, vi piacerà.
 

 


Rondò

di Vitani

 

Silenzio.

Solo silenzio.

Nella notte, silenzio di tomba.

Nemmeno la pioggia fa più rumore.



Pioggia.

Fuori dalla tenda.

Giù dal cielo, scende.

Implacabile marea acquatica.

Come la pioggia giù dal suo cuore.

Come la pioggia giù dai suoi occhi.




Occhi.

Azzurri, un tempo belli.

Occhi assassini.

Occhi sanguinari.

Occhi vuoti.

 


Sanguina.

Il suo cuore, sanguina.

Il suo corpo, sanguina.

La sua mente, sanguina.

Le sue mani, sporche.

Poggiate sul suo corpo.

Corpo senza parole.

Corpo morto.

Corpo freddo.

Corpo dell’amato.




Buio.

Nel buio, ferita di cuore straziato.

Nella tenda, buio.

Nella notte, buio.

Nei suoi occhi, buio.

Nei suoi occhi



 

Morte.

Sua.

Morte.

All’assassino.

Morte.



Ti amo.

Morte.

Ti voglio.

Sì.

Vieni.

Morte.

Prendimi tra le braccia.

Portami di là del fiume.

Con lui.




Follia.

Nato folle.

Reso folle.

Dalla morte di lui.

Dal





Rimorso.

Lui non era là.

Mentre moriva.

Forse chiedeva aiuto.

E

Lui

Bambinescamente offeso

Non era là.





Ascolto.

Lo ascoltava suonare.

Sempre.

Senza parole.

Compagno dell’ira.

Compagno della vita.

Compagno dell’amore.

Divinità meschina,

che la sua preghiera non ascoltasti!

di vederlo tornare sano e salvo,

la preghiera,

così che potessero

entrare a Troia insieme,

soli,

loro due.





Cuore.

Il suo cuore rotto.

Stretto.

L’aveva sentito

Nel momento della morte

Lacerarsi

Il cuore

In due.






Urla.

Gemiti.

Disperati.

Straziati.

Ucciso.

L’hanno ucciso.

L’hanno ucciso.

L’hanno ucciso!






Ettore.

Deve morire.

Deve cadere.

I Troiani.

Devono cadere tutti.

Tu, maledetto.

Tu, maledetto!

Principe di Troia.





Accarezza il suo corpo.

Se solo potesse

Restituirgli la vita!

Accarezza il suo corpo

Freddo

E lacrime.

Lacrime.

Cadono sul cadavere.
 

 


Nudo

E straziato

Glielo restituirono.

Nuda

La sua anima

Senza di lui.

Distrutta troppo a fondo.

Ora tutti possono vedere.

Follia, rabbia, dolore

Rabbia, dolore, follia

Distruzione e morte

Distruzione e morte

Distruzione e morte

Poi vengo da te.





Fantasmi.

Vede fantasmi ovunque.

Quello di lui.

Bello.

Come era sempre stato.

Come sempre per lui sarà.

Lo vuole abbracciare.

E lui scompare.

Prima che possa toccarlo.

Ancora pianto.





Toccare.

Il suo corpo.

Vuole sentirlo caldo.

Sotto le sue dita

La sua pelle

Contro la sua pelle

Il suo amore

Perso nel suo amore.

Amore loro.




Amore.

Calore.

Amore.

Luce.

Amore.

Volontà.

Amore.

Svanito.

Amore.

Sporco di cenere.

Amore.

Annegato nelle lacrime.

Amore.

Suicida mancato.

Amore.

Vendetta.

Amore.

Baci.

Amore.

Purezza.

Amore.

Grida.

Di dolore.

Di piacere.

Grida d’amore.

E gemiti.

Con te

Amore.

Con te

Verrò.

Con te

Insieme

Con te

Per sempre

Le nostre ceneri

Le nostre anime

I nostri cuori

I nostri amori.

Insieme

Per sempre

Con te

Amore

Con te

Amore
 



Con te,

Patroclo.
 

 


Note dell’Autrice: Eccola qui. Spero che vi sia piaciuta, davvero. A me piace. Urge però una piccola spiegazione: vi sono numerose citazioni dall’Iliade, che non sto a riferirvi perché tanto le avrete capite da soli. Ho qualcosina da dire su alcune delle strofe: innanzitutto, la prima parola di ogni strofa (le chiamo strofe anche se non penso sia una poesia questa…) è quella che caratterizza la strofa stessa. Prendiamo quella del “Buio”: è la prima di una serie di ambiguità interpretative… perché può essere riferita sia ad Achille che a Patroclo. Poi quella sulla “Morte”. Avrete notato che ci sono delle parti in corsivo: ebbene, quella è la seconda ambiguità. Sono pensieri rivolti alla Morte, sì. Ma sono anche i pensieri/ricordi di Achille verso Patroclo. Passando alla parte del “Nudo”, il verso finale è in prima persona. Potete interpretarlo come preferite, io ho deciso che quello è Achille che si rivolge a Patroclo! ^^

Per quanto riguarda la strofa del “toccare”, non ha bisogno di commenti ^^;;;

Infine, l’ultima lunga serie di parole dedicate all’amore. Anche qui ci sono svariate citazioncine dall’Iliade (sporco di cenere, suicida mancato, vendetta e anche altre). Infine, le ultime tre parole (con te, Patroclo) sono leggermente staccate dalle altre per definire un po’ meglio la stasi, il silenzio, l’attesa quasi, che circonda il nome di Patroclo nella mente dell’amato.

Non ho idea del perché quest’ultima parte sia venuta diversa dalle altre, quindi non mi esprimo al riguardo… ringrazio tutti coloro che leggeranno questa strana cosa! Grazieeee!!!!