Uhm.. ma devo proprio
farli?! ok ok….i pg nn mi appartengono ma sono di esclusiva proprietà di Mr
Inoue (beato lui).
Ky: Ma Akira appartiene
solo e soltanto a me gne gne ^^
Rem: Cof cof..nn ti
sembra di aver dimenticato qualkosa -.-?
Ky: Uh si..dimenticavo
di dire ke Mitsui invece appartiene a Madame. Ke sbadata, meno male ke me lo
hai ricordato^^
Rem: Non parlavo di
quello! è_é
Ky: Ah si, è vero: e Ru
appartiene alla mia sensei… Rem.
Rem: Era ora! Ma manca
ancora qualcosa è_è
Ky: Ke è la sua
fidanzata ufficiale -__-“ va bene così? Posso finalmente cominciare? .
Rem: Certo certo ^__^
Ky: Skiavista di sensei..
Dediche: a Rem che ha
avuto la pazienza infinita di ascoltare il mio folle progetto da quando mi è
venuto in mente (e cioè l’estate scorsa).
Una menzione anche alla
dolcissima Mad che legge e consiglia nonostante ci sia un certo pg che
proprio non le va a genio.
Forse questo capitolo
può risultare 1po’ noioso ma serve solo di transizione per introdurre
qualche pg e preparare la scena.
Buona tortu..ehm,lettura^^
Rock band
parte I
di Kyra
Un lieve chiacchiericcio si diffondeva per il locale.
La musica di un juke-box in sottofondo.
La luce era soffusa e le cameriere avanzavano
a fatica tra la folla, portando i grandi vassoi, colmi delle ordinazioni dei
clienti, sollevati sopra la testa.
Era piuttosto tardi e il gruppo ingaggiato
per la serata aveva smesso da un pezzo di suonare, ma gli avventori non
sembravano curarsene.
I barman preparavano in gran fretta le
ordinazioni.
Dietro di loro una ragazza dai lunghi boccoli
castani fece scorrere lo sguardo sulla fiumana di gente, osservando al
contempo il lavoro dei suoi dipendenti.
Eh si, avevano fatto proprio un bel lavoro…
mettere in piedi un posto simile era costato loro tanti sacrifici ma ne era
decisamente valsa la pena. Sorrise compiaciuta.
Il Closer era un luogo di ritrovo dove ognuno
era bene accetto, un discopub come non se ne erano mai visti.
Completamente in legno di noce, questa era la
sua caratteristica predominante, ma il colore cupo dell’arredamento non
toglieva nulla all’atmosfera di calore e di familiarità che si provava
entrandovi.
La voce di un cliente che chiedeva il conto
la riscosse dai suoi pensieri. Si avvicinò alla cassa e batté la cifra, dopo
aver controllato lo scontrino e incassato i soldi lo salutò invitandolo a
tornare.
Rinvigorita, prese tra le mani il quaderno
che aveva lasciato sulla mensola accanto al telefono per ritornare a fare
l’inventario dei liquori.
O almeno questa era stata la sua intenzione,
poiché dopo aver fatto solo pochi passi la sua attenzione fu richiamata da
un diverbio piuttosto acceso fra due ragazzi al centro della pista.
Fece un cenno al buttafuori e il problema fu
risolto in pochi istanti.
La solita ressa del sabato…
Sospirò decidendo di rimandare il resto del
lavoro all’indomani, mise il quaderno in un cassetto e si diresse verso la
porta che conduceva al retro.
Entrò in una stanza in legno chiaro,
completamente diversa dal resto dell’edificio.
Sbuffò spazientita nel vedere un ragazzo
moro, seduto ad un tavolino, intento a giocare a carte.
Certo però che era davvero bello con quei
capelli neri come la pece, lunghi fino a coprire le orecchie, la pelle
bianca e morbida del collo lasciata scoperta dalla camicia grigio fumo, e
quegli occhi… Kami! Avrebbe potuto perdercisi tanto erano scuri e profondi.
Continuò ad osservarlo rapita, per poi
soffermarsi sulle gambe atletiche, fasciate da pantaloni neri aderenti.
Infine si risolse a rialzare lo sguardo su quel volto dalle labbra
perennemente imbronciate. Che sapore avevano quelle labbra?
Ma l’incanto durò poco poiché si accorse che
l’altro la stava guardando interrogativo.
Scosse la testa cercando di riacquistare il
sangue freddo. Gliene avrebbe dette quattro a quello scorbutico!
-Mi fa piacere constatare quanta dedizione
metti nell’aiutarmi a mandare avanti il NOSTRO locale, cuginetto- (O_O
NdTutti eheh, forse mi son lasciata influenzare 1pokino da Angel Sanctuary
^^”” NdKy)
Il moretto le indirizzò un sorrisetto
sardonico.
-O forse sarà che sei tu che lavori troppo?-
La brunetta fece una smorfia, ma si incuriosì
per quello strano comportamento, per quella luce che aveva notato brillare
in quelle due pozze nere che erano i suoi occhi. Sembrava…felice.
-Sempre la solita bisbetica, non cambi mai eh
Ayako?-
Una voce alle sue spalle la fece sobbalzare.
Si voltò e lanciò un urlo tuffandosi tra le braccia della persona che aveva
parlato.
-Siete tornati!! E dove sono gli altri?!-
-Eccoci- dissero altre due voci.
- Ryota, Kiminobu, che bello rivedervi!
Quando siete tornati?- disse abbracciandoli -E tu potevi anche dirmelo
però…- rimproverò il cugino.
-Per perdersi la tua faccia? Naaa- disse
questi ridendo.
Ridendo! Quel musone che rideva!
Era… era… celestiale!
-Non prendertela- mormorò Kiminobu –Volevamo
farti una sorpresa-
-E me l’avete fatta eccome! Ma la festa non è
completa a quanto vedo.. manca qualcuno o sbaglio? Dov’è?-
-E’ nella stanza qui a fianco, era molto
stanco, non ti dispiace vero?-
Kimi-kun non era cambiato, era gentile come
sempre…
Gentile, si, ma in quanto a follia non aveva
nulla da invidiare al resto della banda! (ehhhhhh? O_o NdRem&Mad)
Fu percorsa da un brivido ripensando alla
loro ultima bravata.
-Ci mancherebbe altro! Solo….- s’interruppe
bruscamente -Oh che sbadata!- raggiunse la scrivania ed estrasse una busta
da un cassetto – E’ arrivata questa per voi. Credo siano buone notizie-
Diede la lettera a quel simpaticone che le
aveva fatto venire un colpo sorprendendola alle spalle. Questi la lesse e
dopo pochi istanti alzò la testa facendo un cenno positivo ai suoi compagni.
-E’ ufficiale, i Dark Memories riavranno il
loro quinto componente!-
-Vuoi dire che…-
Era commossa…dopo tanto tempo le cose stavano
tornando al loro posto finalmente. Guardò di sottecchi il cugino, anche a
lui sembrava far piacere quella notizia.
-La turné è stata tosta, e voi ci siete
mancati..ma è tardi e credo sia meglio che saliamo a dare una sistemata alla
baita visto che è tanto tempo che non vi mettiamo piede ed il tizio, qua,
arriva domattina presto alla stazione-
Anche lui non era cambiato per niente: era il
solito…sempre allegro, sempre pronto a fare qualche marachella, ma anche
pragmatico quando ci voleva. Come le era mancata, quell’orda di pazzi! Si
asciugò una lacrima nel salutarli, ma strappò loro la promessa di ritornare
l’indomani.
-Ok allora, tu vai a dare una svegliata allo
zombie, noi raggiungiamo l’auto-
Usciti dalla stanza, Ryota e Kiminobu si
diressero velocemente verso il parcheggio mentre l’altro percorse un piccolo
corridoio attiguo all’ufficio dei loro amici, ed entrò in una stanza immersa
nel buio.
Dopo essersi abituato all’oscurità, lo scorse
seduto sul davanzale della finestra, con le gambe snelle tirate al petto e
il viso rivolto verso le stelle, lucenti più che mai. Sembravano risplendere
solo per colui che le stava osservando così malinconicamente.
Se non fosse stato uno che a certe cose non
ci credeva, avrebbe potuto scambiare quel ragazzo per una visione. Era
troppo bello, troppo etereo per essere vero. Dava quell’impressione anche
soltanto con un paio di jeans sdruciti e una camicia nera. Bellissimo nella
sua semplicità.
Come non capire suo fratello?
Sospirò, decidendo infine di interrompere
quell’atmosfera surreale.
-Ehi, tutto bene?-
La “visione” lo guardò negli occhi. Bene,
quello era segno che aveva la sua completa attenzione.
-Ayako mi ha dato questa lettera. A quanto
pare il nostro bassista arriva domani alla stazione. Gli altri ci stanno
aspettando in auto. Dobbiamo raggiungere la baita per organizzarci-
-Ho capito…-
-Andiamo?-
-Ehi …?-
-Si?-
-Ci si può innamorare ancora dopo aver
conosciuto il vero amore?-
Sorrise, ma il suo era un sorriso triste.
-Si sopravvive, immagino -
Anch’egli sorrise tristemente.
Si stupì nel vedere quell’espressione dipinta
sul suo volto, lui che non amava mostrare i suoi sentimenti…
-Grazie..-
E che non era solito ringraziare nessuno…
-Sono il tuo migliore amico..-
-No, tu sei mio fratello-
Si avvicinò e lo abbracciò.
-Sempre-
-Sempre -
Il paesaggio scorreva veloce attraverso il finestrino.
Al verde dei boschi subentrava l’azzurro
dell’oceano, colori che si mescolavano rincorrendosi e che giocavano a
prendere il sopravvento l’uno sull’altro. Gioco che l’aveva incantato per
ore, impedendogli di staccare lo sguardo.
Si sentiva rilassato, in pace con se stesso.
Non ricordava quando fosse stata l’ultima volta che aveva provato quella
sensazione, ma forse non l’aveva mai fatto …
Ahh, basta con questi sciocchi pensieri!
Erano su quel treno dalla sera precedente e
non vedeva l’ora di arrivare a destinazione per sgranchirsi finalmente le
gambe.
Si voltò verso il suo compagno di viaggio e
notò che era totalmente immerso nella lettura di una rivista da parecchio
ormai…
Uhm…cosa strana visto il soggetto… meglio
indagare.
- Che leggi, scimmia?-
-Uh?-
Mhm… brutto segno.. non aveva fatto una piega
all’ “affettuoso” nomignolo e per di più aveva uno sguardo vacuo che non
prometteva bene.
-Deve essere proprio interessante visto che
hai la faccia di un rincretinito. Posso sapere su che diamine hai da sbavare
tanto? - disse strappandogli letteralmente il giornale dalle mani.
-Ma sei idiota?!?!?!?Brutto teppista dei miei
stivali!!!!!!!RIDAMMELA SUBITOOOOOOO!!!!-
Scosse il capo e sorrise lievemente per poi
dare una rapida occhiata alle foto stampate sul magazine patinato. Aggrottò
leggermente le sopracciglia e il sorriso gli si ampliò notevolmente, infine
rialzò il capo e puntò i suoi magnifici occhi neri sul rossino che gli stava
di fronte, incurante del fatto che quasi tutta la carrozza, attirata dal
baccano, stesse assistendo a quel battibecco.
-Non fare casino- disse, divertito, Hisashi.
-E tu ridammi la rivista!- tuonò Hanamichi.
Il moro, un ghigno dipinto sul volto
mascolino, gli mostrò la pagina del giornale sadicamente divertito dal
colore rossastro che questi stava assumendo.
-Praticamente ti stai mangiando questo tizio con gli occhi, cara la mia
scimmia –
-M.. ma che cosa dici?-
-E’ chiaro come il sole- disse ridendo apertamente – nn c’è niente di male..
E poi è proprio un bel ragazzo…vediamo un po’ di chi si tratta-
Lesse velocemente i sottotitoli delle fotografie e spalancò gli occhi
stupito, perdendo il sorriso all’istante.
Hanamichi si accorse di quella strana
reazione e notò la confusione dipingersi sul viso di Mitsui.
-Che succede?-
Hisashi ora sembrava pensieroso, perso in
chissà quale ragionamento..
Gli toccò leggermente la spalla, facendolo
sobbalzare.
-Che succede?- ripetè
-N.. niente…- Mitsui si rabbuiò voltandosi
verso il finestrino
Hanamichi si era spesso interrogato sul
comportamento del cugino.
Non conosceva la motivazione che anni prima
lo aveva spinto ad abbandonare la sua vecchia band, né tantomeno quella che
ora lo spingeva a riunirsi a loro.
Sicuramente non erano stati loro a cacciarlo
visto che gli avevano scritto spesso per convincerlo a tornare. Ma lui aveva
sempre rifiutato. Eppure adesso sembrava che qualcosa fosse cambiato…
Ma cosa?
Era molto legato a Hisashi, ed aveva sofferto
per la depressione che sembrava averlo risucchiato così improvvisamente
nell’ultimo periodo.
Poi, vederlo ritornare a vivere, rivedere
quell’aria scanzonata sul volto di quel teppista combinaguai, gli aveva dato
nuova speranza.
Forse si sarebbe aggiustato tutto, e lui, per
Kami, se ne sarebbe accertato di persona! Quindi lo aveva seguito con la
scusa di una vacanza…
Inoltre era molto curioso di conoscere i
personaggi delle fantastiche storie che Hisashi gli raccontava dal ritorno
dei suoi viaggi.
Finalmente avrebbe incontrato i Dark Memories!
-Siamo arrivati- sussurrò Mitsui
-Eh?-
-Sei sordo? Siamo arrivati-
-Hn..-
Mitsui si alzò e si mise in spalla la
custodia di una chitarra.
-Prendiamo i bagagli. Questo è un paesino
abbastanza piccolo quindi sarà facile individuare chi ci è venuto a prendere
-
-Un paesino? E che ci fa una band in un
paesino?
-Ci venivamo sempre per rilassarci dopo una
turnè. Abbiamo una baita qui, è vicino ad un laghetto. Ma tranquillo, non fa
freddo, anzi, spero ti sia ricordato di portare il costume da bagno…-
-Arghhhhh!!!- urlò alzandosi di scatto –Me ne
sono dimenticato!-
-Il solito mentecatto- disse il moro
esasperato –Va beh, nel caso te lo farai prestare da qualcuno di noi. Ora
andiamo-
Bagagli in mano, scesero dal treno notando
che la stazione era deserta. Attraversarono un piccolo portico, che
evidentemente conduceva all’esterno, guardandosi intorno quando la loro
attenzione fu attirata da un grosso cartello.
“ Hisashi- Anima Ardente- Mitsui” era la
scritta che vi campeggiava a caratteri cubitali.
Continua….
Mad: Ohhhhhh Hisashino
*_*
maritino mio
*_*
Ky: è andata -________-
Vai all'Archivio
Fan Fictions |
Vai all'Archivio Original
Fictions
|
|