DISCLAIMER: i personaggi sono dell'autore, io non ci guadagno nulla^^


Ritrovarsi

di Bombay


Il cielo è sereno e luminoso, mi schermo gli occhi con un a mano sospirando.
Sono passati cinque anni, a volte non mi sembra vero.
I conflitti sono cessati e tutti noi abbiamo potuto cominciare a vivere le nostre vite, coltivare i nostri sogni.
Già tutti noi. abbiamo combattuto insieme, siamo maturati e cresciuti insieme e poi inesorabilmente ci siamo divisi.
Amo lo spazio, ma amo anche la terra, e così ho scelto di restare qui, mentre lui. lui è tornato sulla colonia.
"Tornerò da te, te lo prometto" mi aveva sussurrato ed io ho atteso giorno dopo giorno, forse mi ha solo preso in giro, forse non mi amava come lo amavo io. come lo amo ancora.
La leggera brezza primaverile mi strappa dalla mia meditazione, guardo i bambini giocare a palla inseguirsi, azzuffarsi sorrido quando la palla arriva nella mia direzione.
Un bambino e una bambina mi vengono incontro, raccolgo la palla e lo lancio al ragazzino.
"Vuoi giocare con noi"
"Perché no?"
E così inizio a giocare con loro, divertendomi come era tempo che non mi succedeva.
"Basta, tregua"
Mi risiedo sulla panchina sospirando profondamente. La ragazzina si siede al mio fianco.
Guarda incuriosita la treccia che mi ricade sulla spalla.
"Hai dei capelli davvero lunghi, ma sei un ragazzo vero?"
Annuisco sorridendo divertito.
"Posso scioglierteli."
"Va bene"
E così le volgo la schiena mentre lei scioglie al mia treccia e passa le dita tra i miei capelli castani.
"Girati"
Mi guarda sospettosa avvicinando il suo viso al mio "Sei proprio sicuro di essere un maschio"
"Certo!"
Se  me l'avesse detto qualcun altro mi sarei mortalmente offeso, ma questa bimba e troppo simpatica.
"Mah."
Mi viene da ridere alle sue espressioni poco convinte.
L'altro bambino ci raggiunge
"Dai dobbiamo andare adesso" poi rivolto a me "Grazie per aver giocato con noi, signore"
"Non c'è di che, alla prossima!"
Li guardo allontanarsi e sparire, il sole sta tramontando e l'aria inizia a farsi più frizzante anche se a malincuore mi alzo e mi avvio verso l'uscita del parco.

"Temevo che un giorno o l'altro ti saresti stufato di portare i capelli così lunghi e che li avresti tagliati, ma evidentemente mi sbagliavo." 
Mi blocco a metà di un passo, ho il cuore in gola, non può essere, no è solo il frutto della mia fantasia.
Mi volto lentamente, e mi ritrovo di fronte a  lui.
Non è cambiato molto dall'ultima colta che ci siamo visti, e solo più alto, come me del resto, e più adulto, ma in fondo è ovvio. eravamo solo ragazzi, adolescenti.
"Non sei cambiato affatto, Duo"
Chiudo gli occhi, la sua voce è calda e morbida, apro gli occhi e lui è ancora di fronte a me.
Non è un sogno e nemmeno un miraggio, avanzo di un passo, poi un altro e un altro.
Lo abbraccio ed è reale e vivo. in tutti questi anni ho immaginato tanto questo momento ed è incredibile come io non riesca a dire o fare qualcosa, qualsiasi cosa.
"Heero" riesco solo a sussurrare "sei tornato"
Sciolgo l'abbraccio "Scusa" sussurro arrossendo.
Passano lunghi e interminabili secondi di silenzio.
"Da quant'è che sei qui, sulla terra, intendo"
"Tre giorni"
Non so perché ma sono deluso. mi aspettavo. be' non lo so nemmeno io cosa
"Sono passato a casa tua!"
Torno a fissarlo. sembra irritato.
"Convivi con Hilde a quando pare; è stata lei a dirmi che ti avrei trovato qui!"
Resto li imbambolato e finalmente le parole prendono un senso nella mia testa. soprattutto la prima frase.
"No, non è come credi tu, Hilde ed io non conviviamo, non in quel senso almeno. dividiamo solo le spese dell'appartamento"
Mi accorgo che si rilassa, è solo un lieve movimento delle spalle, ma me ne accorgo eccome, lo conosco bene.
Gli poso le braccia sulle spalle e gli scompiglio i capelli affettuosamente, mi avvicino alle sue labbra.
"Sei geloso, eh?"
"No, non dire cretinate e poi."
Non lo lascio finire. le mie labbra sulle sue, gli impediscono di proseguire.
Non mi importa se siamo in un luogo pubblico e tutti ci stanno guardando, non mi importa di quello che pensa la gente, mi importa solo di lui e di me in questo momento, ho aspettato a lungo, troppo a lungo per poter badare a tutto quello che ci sta intorno.
Per me esiste solo Heero, la sua bocca sulla mia, la sua lingua che cerca e sfiora la mia, le sue mani che accarezzano la mia schiena, il suo calore e il suo profumo che mi circondano. Conta solo questo, solo noi due e nient'altro!
Mi spinge indietro dolcemente e mi sorride.
"Andiamo via da qui"
"Allora vieni da me, Hilde deve andare da una suo amica, starà via fino a domani"
Lo prendo per mano e lo trascino lungo la strada che ci divide dal mio appartamento, sono impaziente di restare solo con lui in un luogo protetto da sguardi indiscreti.
Appena chiudo la porta alle mie spalle, mi avvento nuovamente sulle sue labbra e lo bacio con trasporto e lui non è certo da meno.
Mi tira indietro la testa e mi bacia sul collo, non riesco a trattenere un gemito di piacere
"Devo dire che però con i capelli sciolti sembri veramente una ragazza"
"Ehhhhh? Ma come.. Ahhh."
La sua mano si infila nei miei pantaloni e mi accarezza con forza "Ma non è così, senti qua."
Ansimo forte muovendo il bacino e assecondando il suo tocco "Andiamo nella tua stanza" mi sussurra
"Di. qua."
Cadiamo pesantemente su letto, in fretta e furia ci leviamo gli ultimi vestiti e la sua bocca riprende il lavoro che la sua mano non aveva terminato.
Mi poso un braccio sugli occhi continuando a gemere mi inarco violentemente venendo nella sua bocca.
"Heero, ti prego" sussurro divaricando le gambe e lui non se lo fa ripetere due volte mi penetra con una spinta lenta.
Mi mordo le labbra e lo abbraccio. il suo respiro caldo e rapido sul mio collo.. Accarezzo la sua schiena muscolosa.
"Heero, ti amo."
Ad ogni suo spinta lo ripeto come una litania.
Sono passati cinque anni, tanto tempo a ricordare  tutte queste meravigliose sensazioni che era in grado di trasmettermi, di regalarmi quando abbiamo fatto l'amore per la prima volta, ragazzini inesperti e, a modo nostro timidi; ma ora è qui ed è meraviglioso sentirlo muoversi dentro di me, sopra di me.
Il piacere è così inteso che sta giungendo al culmine per entrambi lo sento tremare e liberarsi in me. ed io lo raggiungo dopo qualche istante.
Ancora ansimanti ci stingiamo l'un l'altro. crogiolandoci in questo bozzolo di calore.
Heero mi accarezza lentamente coccolandomi dolcemente.
"Duo, stai dormendo"
"No, non ancora almeno"
"Lo sai che ti amo vero?"
Resto in silenzio, oh no se ne andrà di nuovo. penso tra me, sentendo un dolore acuto all'altezza del cuore
"Si"
Tutto è immobile e silenzioso, quasi irreale, perché mi sta torturando così.
"Heero?"
"Si?"
"Te ne andrai di nuovo?"
Un lungo silenzio cala tra noi. sono sicuro che dirà di si, sento le lacrime pizzicarmi gli occhi.
"No"
Non ci posso credere, mi stringo a lui sembra che abbia qualcos'altro da aggiungere.
"Sono tornato per restare."
Mi bacia sulle labbra
"Per sempre".


 
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