Genere: avventura, fantasy, dark, drama. Avvertimenti: AU, YAOI. Paring: Subaru/Seiichiro, altri ma per ora li tengo segreti, comunque nonm saranno per forza tutti Yaoi. Disclaimer: I personaggi sono di quelle sadiche della Clamp, io mi diverto solo a giocarci. Anche perché se no non avrei mai ucciso il mio personaggio preferito ç_ç Sei-Chan!!! Note: è ambientato subito dopo la morte di Seiichiro, ed ignora completamente quello che avverrà dopo. Una realtà alternativa ^^ Note autrice: Capitolo uno… mmm… che dire, mi è venuto di getto in 5 ore tra latino, greco e italiano… ^_^ fate voi! :-P Ah già…. Mi è stato datto notare che ho scritto “Seiichiro”, ma tengo a precisare che non è completamente errato. Mentre nella traduzione italiana è stato scritto “seishiro”, in altre lingue è sia “seichirou” che “seiichiro”. Comunque visto che siamo in Italia cambio e tengo quella italiana ^_- Grazie, se notate
altre cose fatemi pure sapere! Buona lettura! (PS= vero che me lo lasciate un commentino alla fine? Please, se no come trovo la forza di continuarla? ^_^)
Riflesso parte I - Il nuovo Sakurazukamori di Rowan MayFair
Un rumore secco. Una cassa di legno a terra. Il tonfo attirò per un solo istante l’attenzione del giovane, che però subito si disperse tornando ad ascoltare il chiassoso brusio della tipica folla dei mercati di Tokyo. Subaru continuò a camminare tra le persone, osservando e ascoltandone distrattamente i futili discorsi. Come potevano tutte quelle persone essere così felici e spensierate mentre si stava tenendo la battaglia per la fine del mondo? Beata ignoranza. Un bambino cadde per terra, a qualche passo da lui. L’onmyouji lo osservò immobile, senza avvicinarsi ad aiutarlo; e quando il piccolo iniziò a piangere, continuò indifferente per il proprio cammino. Che strano, si trovò a
riflettere, c’era stato un tempo in cui si sarebbe precipitato a consolare
il bambino, in cui sarebbe stato disposto a dare il proprio rene ad un quasi
sconosciuto pur di vederlo sorridere… e ora nulla. E tanto per cambiare
era colpa sua. Ora che ci pensava bene, consciamente o inconsciamente la sua vita era sempre stata condizionata dalla presenza del vecchio Sakurazukamori. Per colpa sua aveva dovuto fin da bambino nascondere le mani sotto dei guanti, per colpa sua aveva perso la sua amata sorella, per colpa sua aveva abbandonato la scuola… e sempre per colpa sua ora si trovava ad essere l’erede dei Sakurazukamori. Subaru giunse infine nel posto che ormai attendeva di visitare da un po’: il parco Ueno. Da quella notte erano già passate circa due settimane, non aveva più avuto incubi del genere e le ferite si erano rimarginate quasi del tutto. Si passò una mano dietro il collo, rabbrividendo nello sfiorare un sottile taglio in via di guarigione. Era stata la prima volta che in sogno era rimasto seriamente ferito. Quando aveva aperto gli occhi si era sentito più stanco di prima e non si era sorpreso poi molto quando Kamui, aprendo la porta dopo aver udito il suo straziante urlo, si era terrorizzato trovandolo sanguinante ed in fin di vita nel letto. Lo sciamano si strinse leggermente nelle spalle, incamminandosi verso il Sakura. Sospirò un attimo esasperato. Kamui era un altro serio problema. Non era più un drago nel cielo, ne era perfettamente consapevole. Non gli importava nulla se la terra fosse stata distrutta, anzi, visto tutto il sudiciume che ci girava forse era un bene. Ma quel ragazzino e tutti gli altri sigilli avevano cercato in ogni modo di aiutarlo e di stargli vicino. Riflettendo, Subaru decise che avrebbe preferito non farli soffrire, ma sapeva che era solo questione di tempo prima che qualche Drago della Terra venisse a reclamarlo. Giunse nei pressi dell’imponente Sakura ed ebbe quasi la sensazione che l’albero si stesse muovendo in saluto., anzi, considerando chi era, probabilmente era così. Si avvicinò, calpestando i sottili fili d’erba misti ai candidi petali. Candidi? Lo sciamano ne prese uno in mano, osservandolo attentamente con l’occhio rimastogli. Non era proprio bianco, ma di certo quel delicato petalo non era più di quel rosa tanto amato da lui. “è perché da ormai quasi un mese non riceve sangue fresco… dev’essere per questo che notti fa ti ha attaccato, per rimproverarti!” Subaru non si voltò, lasciando cadere a terra il petalo e avvicinandosi di più al tronco dell’albero. Non aveva certo bisogno di girarsi per riconoscere il proprietario di quella voce: Kamui dei draghi della terrà. E così infine erano venuti a cercarlo. “Ovviamente, Sakurazukamori, ovviamente…” Rispose al suo pensiero Fuuma, avvicinandosi anch’esso all’albero. “tu conosci i desideri di tutti” Per al prima volta Subaru guardò negli occhi il drago della terra, fissandolo nelle belle iridi dorate. “sì” rispose Fuuma, ben consapevole che quella dell’altro era più un’affermazione che una domanda. “allora dimmi… cosa
desidero io?” il tono dell’onmyouji era
imperioso,suonava come un’ordine, ma il diciassettenne non sembrò farci
caso. “nulla”
ghignò divertito “che tu non abbia già ottenuto”. Il
Chi no Ryu scoppiò in una risata derisoria, fissando intensamente il nuovo
Sakurazukamori. Decisamente
magro, quasi fragile, con dei bei lineamenti fini, una bocca sottile e ben
delineata e due occhini verdi, di cui uno spento che gli donava un po’
l’aria di angelo decaduto. Il tutto coronato dalla perenne espressione
triste che cercava di nascondere. Senza
dubbio un bel bocconcino, ma nulla a che vedere con il fascino demoniaco del
precedente. “Subaru
Sakurazukamori” stette un
attimo silente, poi lo fissò celando abilmente il ghigno divertito “Non
c’è che dire, sarai contento. Hai ottenuto il cognome del tuo grande
amore… un po’ come se foste sposati”. Subaru
strinse i pugni furioso, poi schioccò le dita, creando una realtà
illusoria. L’albero si mosse agitato, ma il Chi No Ryu non fece una piega. “cosa vuoi” chiese lo sciamano, il tono freddo quanto lo sguardo. Lui era un tasto ancora troppo dolente da toccare. “naturalmente
reclamarti come mio Drago. Hai preso il posto di Seiichiro e per nostra
fortuna sei anche più potente di lui”. “hai
i poteri dei due clan più potenti del Giappone; i Sumeragi e i
Sakurazukamori, lo Ying e lo Yang. E non appena darai del sangue fresco al
dolce alberello” sorrise ironico “diverrai ancora più forte”. Subaru
guardò indifferente verso i rami più alti del Sakura, prima di rispondere
atono “cosa ti fa credere che mi interessino minimamente la sorte del
mondo? Ormai non ho più motivo di fare quello che dici, non mi riguarda più
questa guerra.” Fuuma
lo osservò in silenzio e lo sciamano cominciò ad irritarsi sotto quello
sguardo derisorio. L’albero si stava agitando sempre di più. “Incredibile”
disse finalmente il Chi No Ryu sorridendo calmo “hai davvero perso la
testa per l’uomo che ti ha rovinato la vita” Subaru
ringhiò quasi e l’alberò scattò, legando strettamente un polso del
Drago della Terra come nel sogno aveva fatto al suo nuovo padrone. Ma
al contrario di quest'ultimo, il sigillo sembrava perfettamente a suo agio. “non
lo farai…”disse semplicemente, sfidando con lo sguardo lo sciamano
“perché attualmente sono l’unico che può portarti da ciò che
desideri” “Seishiro
è morto” rispose dolorosamente Subaru, pronunciando nuovamente il suo
nome per la prima volta da quella notte. “No,
la definizione esatta è che era morto.
Da due settimane non più” affermò deciso Fuuma. “I
morti non risorgono” esclamò furioso lo Sciamano. Odiava essere preso in
giro riguarda a quello. “normalmente
no, siamo d’accordo!” sorride Fuuma spavaldo “ma non hai ancora la
minima idea della potenza dei Sumeragi unita a quella dei Sakurazukamori” Per
la prima volta, l’onmyouji parve incerto “non ho eseguito alcun rito in
questi giorni” Il
Chi No Ryu scosse il capo, iniziando ad annoiarsi “sì che l’hai fatto,
pensaci bene” Subaru parve turbato. La sua mente correva nei giorni appena trascorsi, nessun avvenimento importante… nessun… “il
sogno” concluse sorpreso, e l’albero lasciò riluttante il sigillo, come
obbedendo ai desideri del padrone. Fuuma ghignò soddisfatto. Il
giovane sciamano restò immobile, senza più sforzarsi di celare le proprie
emozioni, tanto il Chi no Ryu le avrebbe capite comunque. Si
sentiva confuso, felice e al contempo spaventato, la sua mente non riusciva
ad assimilare più nulla, si era inceppata nel momento in cui aveva appurato
che Seishiro era in qualche modo vivo. “Ma…”
riuscì a domandare, tradendo una sorda emozione nella voce “ com’è
riuscito questo rito? Era… la prima volta…e… io non sapevo come…” Fuuma
mostro i candidi denti in un sorriso che somigliava incredibilmente a quello
di un cane prima di attaccare “Non lo so…” il silenzio che ne seguì
trafisse angosciosamente il cuore di Subaru, che senza accorgersene trattene
il respiro “Ma ti porto da lui, a patto che tu sia pronto ad accettarne le
conseguenze” Subaru
sollevò il fine sopracciglio perplesso, Fuuma si strinse nelle larghe
spalle “lui non è più il Sakurazukamori, non so se ha mantenuto qualche
potere sciamanico o no. Anzi, onestamente non so nemmeno se avrò qualche
memoria o se il suo corpo è tornato in vita correttamente” Fisso
le proprie dorate iridi in quelle dell’altro “non ti illudere, anche se
la resurgo avesse funzionato in maniera perfetta, ha perso il suo ruolo. Ora
sei tu uno dei miei angeli” Subaru
resse quello sguardo mentre la sua mente correva veloce. Seishiro
era vivo. Ma non sapeva se stesse bene e dove fosse ora. “portami
da lui” affermò deciso, mentre l’illusione si distrusse e i due uomini
si ritrovarono nuovamente nel parco Ueno. Il
Chi No Ryu scosse il capo. Subaru serrò i pugni in risposta, i marchi di
Seishiro vi brillarono sopra. “calmo,
Subaru, calmo” ghignò Fuuma “prima di andare a trovare il nostro
affascinante assassino devo portarti nella tua nuova dimora. E forse è
il caso che tu dica addio al piccolo Kamui” non mancò di marcare le
ultime due parole con un intonazione beffarda. Subaru
lo guardò duro prima di rispondere, un aura di pericolo quasi percepibile
intorno a lui. “Il
mio assassino” puntualizzò freddo, mentre un lampo d’odio
attraversò l’occhio smeraldino “non il nostro” L’angelo
sorride nuovamente spavaldo, avvicinandosi allo sciamano fino quasi a
sfiorargli l’orecchio con le labbra “di questo avremo modo di
parlare…” L’onmyouji
si scostò rabbioso, afferrando il poso del diciassettenne, ma Fuuma si
liberò di scatto “Hai una settimana. Di addio ai sigilli e vieni al
palazzo del governo, reparto nascite. Scoprirai che ci lavora un amico…”
il tono era velatamente canzonatorio “sempre che tu voglia rivedere il tuo”
sorriso derisorio “amato ex-Sakurazukamori” Detto
questo si avviò verso l’uscita del parco, senza voltarsi indietro,
l’aveva in pugno. “ah
già” si ricordò, voltando un ultima volta la testa “dai da mangiare a
quell’albero, dopo averti aiutato ad eseguire una resurgo sarà
affamato… e averlo come nemico non è piacevole. Ma d’altronde… chi
meglio di te può saperlo?” Subaru
rimase immobile finché il Chi No Ryu sparì dalla sua vista. Poi
si voltò verso il Sakura, osservandolo critico. “perché
è bianco?” nuovamente, una voce lo distrasse dai propri pensieri, ma
questa, a differenza di quella del ragazzo appena andato, era dolce e
infantile. Subaru si girò leggermente, notando una bambina di massimo sette anni prendere in mano un fiore caduto dall’albero. “Preferisci
i fiori rosa?” le domandò Subaru, avvicinandosi un poco alla piccola, che
sobbalzò leggermente notandolo. Non si era accorta che c’era una persona
dall’altra parte del tronco. “sì,
il rosa è più dolce. E poi è il mio colore preferito” sorrise felice,
fissandolo con due grandi occhioni blu. Subaru
la osservò per un attimo indifferente, prima di rispondere soave. “se
vuoi… possiamo farli tornare rosa…” La
bambina lo osservò stupita “davvero? Puoi farli tornare rosa?” Lo
sciamano sorrise, ma gli occhi rimasero freddi “sei qui da sola?” “no”
la piccola scosse la testolina, scompigliando i corti capelli castani “la
mamma è al parco giochi qua vicino con mio fratello” “allora”
Subaru le prese una manina, osservandola distrattamente. Era morbida e
liscia, ma non trovava alcun piacere nello sfiorarla “vogliamo far tornare
i fiori rosa?” Nel
frattempo, per la seconda volta nella giornata la dimensione illusoria si
era formata intorno all’albero, nascondendo l’onmyouji e la bambina alla
vista di chiunque. “ma
dove…” la piccola notò il paesaggio cambiare e, spaventata, cercò di
ritirare la mano, che venne tratenuta con forza dallo sciamano. “vuoi
aiutarmi allora?” le chiese questo, il tono ingannevolmente dolce. “ma…”
la bambina tremò un attimo “sì però devi fare in fretta se no la mamma
si preoccuperà non vedendomi…” Un
sorriso accondiscendente stese le labbra del giovane “come vuoi” Veloce,
invisibile, assolutamente mortale. La
mano dello sciamano era già dentro il corpicino della bambina. La
levò quasi schizzinoso, pensando alla differenza fra l’ultima volta che
lo aveva fatto e questa. Quando
aveva ucciso Seishiro si era sentito morire sua volta, ora non provava
nulla. Butto
il corpo senza vita verso l’albero e distrusse l’illusione. La
sua mano era sporca di sangue. Subaru la osservò. Sangue innocente. Di una
graziosa bambina. E realmente non provava nulla. Sorrise
tagliente. Ora lo sapeva, non aveva più dubbi. Era
appena diventato il nuovo Sakurazukamori.
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