Disclaimers: personaggi miei e di Swordangel



Revolution!

di Argentogiada e Swordangel


Leon se ne stava disteso sul letto, i lunghi capelli castani distesi sul cuscino come un ventaglio. Girò la testa a destra e poi a sinistra per vedere i suoi polsi legati saldamente alla testata del letto. Non avevano usato corde o catene ma dei foular di seta. Cercò di sollevare la testa, ma non riuscì a vedere oltre i pantaloni di pelle le caviglie trattate allo stesso modo, leggermente divaricate. 
Si sentiva come un enorme y. Provò a muovere le braccia per saggiare i nodi: erano molto solidi e scioglierli era impossibile. Chiuse gli occhi e si rilassò completamente.
Sentì qualcuno avvicinarsi al letto e riaprì leggermente gli occhi, solo un lampo di smeraldo si intravedeva tra le sue lunghe ciglia.
"Allora..." sussurrò sommessamente.
"Allora sei in mano nostra."
Leon aprì completamente gli occhi.
A fianco del letto Artur e Joy lo stavano osservando trattenendo a stento un sorriso. Leon lasciò scorrere lo sguardo prima su uno poi sull'altro.
Joy indossava un paio di jeans aderenti che mettevano in risalto la sua figura snella e slanciata e un maglietta attillata.
Artur un dolcevita bianco a collo alto e pantaloni di velluto.
Solo i vestiti li distinguevano l'uno dall'altro.
Erano due gemelli identici.
Stessi capelli biondi dal taglio corto.
Stessi occhi azzurro cielo.
Stesso sorriso dolce stampato sulle labbra.
"Cosa pensate di fare?" Leon trattenne a stento una risata.
Dalla mano nascosta dietro la schiena Artur tirò fuori un vasetto di nutella, contemporaneamente e con lo stesso gesto Joy  tirò fuori una confezione di panna spray e alcune fragole.
Con movimenti languidi Joy salì sul letto e montò a cavalcioni delle gambe di Leon. Fece scorrere le mani sul petto del suo prigioniero accarezzandogli i pettorali sodi attraverso la seta. Poi si chinò su di lui baciandolo sul collo e facendo scorrere le labbra sulla camicia richiudendo le labbra sul primo bottone e staccandolo con un morso secco.  Scivolò ancora verso il basso staccando i bottoni uno dopo l'altro. Arrivato all'ultimo si risollevò a sedere e sputò i bottoni oltre il bordo del letto.
Leon rideva.
Artur montò sul letto e abbracciò il fratello da dietro. Poi gli girò il viso verso di lui e lo baciò dolcemente le labbra facendo scorrere le mani sotto la maglietta. Sembrava Narciso che baciava la sua immagine riflessa nello stagno.
Joy si abbandonò a quell'abbraccio e dopo aver staccato la sua bocca da quella di Artur incominciò a baciarlo sul letto. Artur gemette, chiuse gli occhi e continuò ad accarezzare il petto del fratello.
"Hey, ci sono anch'io!" protestò Leon.
Joy si staccò dal gemello, e dopo essersi tolto la maglietta la usò per bendare gli occhi di Leon mentre Artur scendeva dal letto per spogliarsi con più facilità, inginocchiandosi poi vicino al viso del prigioniero.
Joy aprì con un gesto brusco i lembi della camicia di Leon e si chinò su di lui baciandogli il collo e facendo scorrere la lingua sul suo torace fino a mordicchiargli i capezzoli.
Leon inarcò la schiena gemendo .
Artur aprì il vasetto di cioccolata e dopo avervi  intinto le dita  le infilò tra le labbra leggermente socchiuse. Leon  le succhiò dolcemente  mentre Artur continuava a farle scorrere lentamente dentro e fuori dalla sua bocca.
Joy intanto non stava sprecando il suo tempo. Continuava a mordicchiare i capezzoli di Leon ed intanto accarezzava il cavallo dei pantaloni. Il tessuto così teso da temere che le cuciture potessero saltare da un momento all'altro.
Si fermò solo per spruzzare di panna il torace del prigioniero. Poi riprese a far scorrere la lingua sul suo petto fino ad arrivare prima alla cintura dei pantaloni, poi alla chiusura lampo. Afferrò con i denti il cursore della zip facendola  scorrere verso il basso aprendogli i pantaloni e strattonandoli  giù, verso le cosce, liberando il membro di Leon . Iniziò a far scorrere la lingua sul sesso eretto. I mugolii di Leon erano affievoliti da Artur che continuava ad infilargli tra le labbra le dita intinte nella cioccolata alternandole con le fragole intinte nella panna e poi la sua stessa lingua, baciandolo appassionatamente.
Leon sentì che Joy si staccava da lui nello stesso momento in cui Artur smise la sua dolce tortura e scesero entrambi dal letto.  Non capiva quello che stava succedendo. Sentiva i gemelli muoversi di fianco a lui, ma non poteva vedere attraverso la benda improvvisata. 
Li sentiva ridacchiare, poi risalire sul letto. Uno dei due si posizionò tra la testata del letto e il cuscino chinandosi in avanti per poterlo baciare ed accarezzargli contemporaneamente il petto.
L'altro montò nuovamente a cavalcioni su di lui lasciandosi penetrare e poi muoversi su e giù, lentamente. Leon voleva afferrare i fianchi del suo amante per poterlo spingere ancora di più profondamente contro il suo corpo, ma i legacci glielo impedivano.  L'unica cosa che poteva fare era muovere il bacino al suo stesso ritmo fino all'orgasmo.
Solo dopo gli tolsero la benda.
Erano entrambi in ginocchio sul letto.
Stesso viso arrossato dal piacere.
Stessi occhi che brillavano.
Stesso respiro leggermente ansante.
"Indovina chi hai scopato."
Leon rise ed alzò gli occhi al soffitto facendo finta di riflettere.
Poi guardò i fratelli sorridenti e ne indicò uno con un cenno del capo.
"Lui!" esclamò Leon sorridendo.
"Sbagliato!" gridarono all'unisono i gemelli "Adesso sarai punito!"
Da dietro la schiena uno dei due tirò fuori un vibratore, l'altro del lubrificante.
Il sorriso sul volto di Leon si spense di colpo.
"State scherzando!"
I ragazzi scossero la testa, con un sorriso sadico stampato sulle labbra.
"Uno scherzo è bello quando dura poco! Slegatemi!"
Leon gridava agitandosi contro il materasso nel tentativo di liberasi, ma era tutto inutile.
I due gemelli gli gettarono uno sguardo compassionevole, ma continuavano a sorridere mentre spalmavano il vibratore con il lubrificante. Poi uno si posizionò tra le gambe di Leon e ignorando i suoi sforzi per liberarsi iniziò a penetrarlo con il vibratore. Leon smise di dibattersi e si morse le labbra per non gemere dal dolore. 
Il suo stupratore continuava a muovere il vibratore dentro e fuori il suo corpo.
Leon inarcò la schiena e cominciò a gemere. Dal piacere.  Non aveva mai provato una sensazione così intensa. Continuò a gemere fino al raggiungimento del orgasmo.

Solo dopo essersi rivestiti i due fratelli lo slegarono. Leon sfinito, si abbandonò completamente senza forze sul letto.
Joy  si chinò sul suo viso e gli sussurrò "Adesso indovina chi ti ha sverginato. Attento a non sbagliare o ti dovremo punire di nuovo".



Fine?


 
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