DISCLAIMER: Sono della Rowling, lo sanno anche i muri ormai e ovviamente non mi paga nessuno per scriverle…

SPOILER:La fiction è ambientata al 7° anno, ma non tiene conto del 6° e 7° libro. E' una ficcina corta e senza pretese nata dal vaneggio di una notte insonne, in realtà avrei avuto molto di più da scrivere, ma ho preferito non imbarcarmi in una long-fic prima di terminare Nemesi. Fatemi sapere che ve ne pare e chi sà, forse in futuro potrei ripensarci ^__-

    
 


 

 

Revelation

 

di Hikaru

 


 

La fine è solo un nuovo inizio.

Dimmi cosa nasconde il tuo cuore.

 

 

-Bene ragazzi miei, oggi tratteremo una pozione dall’effetto molto singolare. Chi sa dirmi cosa bolle in questo calderone?- Chiese baldanzoso il professor Lumacorno alla classe del 7°anno di pozioni.

La mano addestrata di Hermione scattò prontamente verso l’alto.

-Si signorina Granger?- Disse con un sorriso radioso sul faccione rotondo.

-E’ Revelioanime, il Veritaserum dell’anima- Disse lei prontamente.

La classe incuriosita diede un'altra occhiata al liquido denso, di un perlaceo violetto, che bolliva placidamente nel calderone.

-Esatto, esatto, 10 punti a Grifondoro! E sa dirmi anche il suo effetto, immagino- Esclamò giulivo il prof.

-Rivela i sentimenti più nascosti e fuggevoli dell’animo umano- Recitò lei –Chiarisce o rivela, a seconda della situazione, i sentimenti che spesso celiamo anche a noi stessi-

-Precisamente! Altri 20 punti a Grifondoro! Questa interessante pozioncina potrebbe chiarire i dubbi di una persona o creare nuovi tormenti. Potreste scoprire di invidiare il vostro migliore amico per il motivo più futile, di ammirare qualcuno a cui non avreste degnato di un’occhiata ieri, o persino di amare qualcuno che avete sempre odiato- Asserì il professore, catturando nel bene e nel male l’attenzione di tutti i presenti. –Bene, dunque faremo così: chi prepara questa pozione al meglio guadagnerà 50 punti per la propria casa! In oltre vi invito a testarne gli effetti, chiunque vorrà, a fine lezione potrà berne una fiala. Il suo effetto è immediato e va in progressione. Da chi accetta desidero una relazione su gli effetti (senza andare sul personale ovviamente) da gli altri voglio un’approfondita ricerca sui suoi usi pratici-.

Dopo ben due ore le uniche persone che avevano ottenuto buoni risultati, anche se ben lontani dalla perfezione, erano Hermione Granger e Draco Malfoy. Entrambi ottennero i punti pattuiti.

Con sorpresa del professore molti si rivelarono curiosi di testare la pozione e, con sorpresa di Harry, fra questi vi erano anche Ron e Hermione.

-Avete qualche dubbio?- Chiese.

I due arrossirono e annuirono. -E tu, Harry?- Chiese Herm.

Harry stava giusto per dire che non gli interessava, quando una voce beffarda e strascicata chiese a voce alta: -Paura Potter?-

-Ti piacerebbe!- Rispose il moro con astio all’indirizzo di Malfoy.

-Avanti Potter, dimostraci quanto sei coraggioso! Non avrai mica paura di te stesso?!- Lo schernì la serpe.

-E tu, Malfoy? Paura di scoprire cosa nasconde il tuo cuoricino nero?- Poi si batté una mano sulla fronte, come se si fosse scordato qualcosa di essenziale –Oh! Che sciocco! Tu non c’è l’hai un cuore!- Aggiunse malignamente.

Malfoy aveva l’espressione di chi è appena stato schiaffeggiato con un guanto e sfidato a duello.

La classe assisteva ammutolita.

-E sia, Potter! Dimostrerò che ho un cuore se tu dimostrerai di conoscerti tanto bene come credi!- Lo sfidò il biondo.

Con astio afferrarono in contemporanea due fiale e mandarono giù la pozione dolce e amara.

Si guardarono negli occhi e fu come se per entrambi si fosse squarciato un velo.

Malfoy era sempre stato di una bellezza così eterea? Si chiese Harry, scivolando con lo sguardo sulla sua intera e sottile figura. Sui capelli tanto biondi da sembrare oro bianco filato, il viso scolpito nell’alabastro, gli occhi come tormentata nebbia grigia, il naso piccolo e delicato dal taglio aristocratico, le labbra sottili e vellutate come petali di rosa.

E gli occhi di Potter erano sempre stati così verdi? Quei capelli scompigliati sembravano terribilmente soffici ed erano di un nero affascinante e cupo, gli occhiali non riuscivano ad attenuare minimamente l’intensità di quello sguardo, la pelle ambrata  e le labbra rosse invitavano ai baci.

Si riscosse quando si rese conto che gli stava fissando le labbra. Anche il moretto sembrava incantato.

-Potter?- Lo richiamò Draco e si rese conto che la sua voce risultava roca e fioca.

Harry si rianimò e batté le palpebre un paio di volte, arrossì e si mordicchiò le labbra imbarazzato.

Draco trattenne il fiato mentre sentiva un improvvisa sensazione di vuoto all’altezza del suo stomaco e le guance gli si colorarono deliziosamente di rosa.

Rimasero ancora qualche secondo ad osservarsi in un silenzio imbarazzato. Il suono della campanella fece sussultare entrambi.

 

Harry Potter e Draco Malfoy presero entrambi Eccezionale alla consegna del loro compito scritto, gli unici in tutta la classe.

I mesi successivi furono insolitamente tranquilli ad Hogwarts, mentre fuori imperversava la guerra e morti e sparizioni comparivano assiduamente sui giornali, i dissidi fra i due ragazzi si erano interrotti bruscamente.

Passavano la maggior parte del tempo ad ignorarsi e i rispettivi amici si resero conto che si stavano isolando sempre di più.

Spesso Harry usciva a volare e non rientrava per ore, ed era sempre taciturno e sulle sue.

Draco si rinchiudeva per ore nella sua stanza, in uno stato di preoccupante apatia ed era sempre più suscettibile e scontroso.

Più di una volta l’uno aveva sorpreso l’altro ad osservarlo di nascosto e viceversa, ma nessuno dei due sembrava intenzionato a rivolgere l’altro la parola.

Le rispettive casate osservavano impotenti e preoccupate.

 

A natale Draco fu l’unico Serpeverde a decidere di passare le vacanze ad Hogwarts e, dopo più di due mesi di silenzio, Harry gli rivolse la parola alla fine delle ultime lezioni prima dell’inizio delle vacanze:

-Come mai rimani, Malfoy?- C’era sincera curiosità nel suo tono.

Con un amaro sorriso Draco gli rispose: -Leggi il Profeta domani e lo scoprirai- E senza una parola se ne andò per la sua strada.

L’EREDE DEI MALFOY DISEREDATO.

Questo il titolo che capeggiava il giorno seguente sulla gazzetta del profeta:

Lady Malfoy, la bella Narcissa Black in Malfoy, non ha voluto dare nessuna spiegazione in merito a questa improvvisa decisione.

La notizia del disconoscimento dell’unico figlio appare sconcertante dopo la reclusione – e seguente fuga, tre mesi fa – di Lucius Malfoy da Azkabam…

Harry non lesse altro, si alzò dal tavolo e seguì Draco che era appena uscito dalla sala.

-Malfoy!- Lo chiamò afferrandogli il polso -Che significa?- Chiese trafelato dalla corsa spiccata per raggiungerlo.

Draco passò il peso da un piede all’altro, nervoso, senza cercare di divincolarsi dalla sua presa: -Ho rifiutato il Marchio rifiutandomi di rientrare a casa- Disse a voce bassa -Ho parlato con Silente una settimana fa. Sono entrato nell’Ordine- Annunciò.

La sorpresa sul viso di Harry era palese, quella che Malfoy non notò era la pura gioia.

-Perché?- Chiese fiocamente Harry.

-Non voglio diventare un assassino- Disse il biondo con sguardo alto e fiero, poi voltò il viso rivolgendo lo sguardo fuori dalla finestra e aggiunse sommessamente: -E non voglio combattere contro di te-.

Harry sentì lo stomaco riempirsi di farfalle.

-Grazie- Disse con sincera gratitudine. Non avrebbero dovuto scontrarsi sul campo di battaglia, al contrario, avrebbero rischiato la vita fianco a fianco. 

Draco si voltò a guardarlo sorpreso e confuso, scoprendo il viso raggiante e con le gote arrossate del moretto. Malfoy si strinse nelle spalle, abbracciandosi, e annuì rigido: -Credevo che mi avresti schernito- Confessò.

-Perché dovrei schernire un compagno, Draco?- Disse Harry sinceramente perplesso e felice, assaporando il gusto dolce di quel nome sulle labbra.

Draco sgranò gli occhi incredulo, poi sorrise, un sorriso vero e disse solo: -Credo in te Harry, non farmi pentire di questa scelta!- Cercando di ignorare l’imperativa voglia di saltargli addosso.

-Non te ne pentirai- Gli promise il moro. Avrebbe vinto la guerra anche per lui.

Da quel giorno i loro rapporti si distesero e con sorpresa di amici e professori cominciarono a salutarsi cordialmente quando si incontravano nei corridoi, senza cercare di avvicinarsi, ma senza più ignorarsi.

 

Alla fine di Maggio ad Hogwarts scoppiò quella che venne poi chiamata La Battaglia Finale.

Voldemort abbatté le difese di Hogwarts, invadendo il castello con i suoi Mangiamorte.

Alunni e professori combatterono fianco a fianco, uniti sotto un unico stendardo. L’Ordine della Fenice al gran completo li raggiunse poco dopo. E fu una vera carneficina.

Silente morì per difendere i suoi studenti, gettando così su di loro la stessa protezione che un tempo aveva protetto Harry con l’amore di Lily.

Remus Lupin uccise Bellatrix Lastrange, vendicando Sirius.

Draco uccise suo padre, ceco di rabbia e dolore dopo che sua madre era morta facendogli da scudo.

Molti ragazzi persero la vita. Harry vide Ginny, Luna e Colin Canon cadere intorno a lui.

Ernie McMillan e Bill Weasley vennero morsi dai mannari.

Ron si ferì gravemente gettandosi su Hermione per difenderla e schivare un incantesimo.

Alla fine, dopo ore interminabili la battaglia finì. E Lord Voldemort giaceva morto ai piedi di Harry Potter, che svenne esausto.

 

Il mese seguente passò fra festeggiamenti e funerali.

Minerve McGranit divenne preside e tutti gli alunni vennero promossi senza sostenere gli esami, tranne chi doveva conseguire i G.U.F.O e i M.A.G.O. obbligatori, ma gli esaminatori furono molto magnanimi.

Harry e Draco si diplomarono con ottimi voti, non per concessione ma per effettivo merito.

Silente venne sepolto ad Hogwarts e nel parco venne eletto un monumento alla memoria dei caduti.

L’ultimo giorno di scuola arrivò ben presto e tutti gli studenti affollavano l’atrio e il parco per gli ultimi saluti.

Harry attraversò l’atrio ridendo e scherzando con i compagni di casa, osservando e dicendo silenziosamente addio a quella che per 7anni era stata la sua casa.

Sotto la luce proveniente dal portone spalancato i Serpeverde si stavano abbracciando per gli ultimi saluti. Nel momento in cui il biondo si voltò, Harry si bloccò a qualche metro di distanza e così fecero i suoi amici.

-Malfoy- Lo salutò con un sorriso.

Draco sorrise e tenendo un braccio dietro la schiena e aprendo l’altro davanti a se si inchinò, incorniciato dalla luce del sole, non un inchino di sottomissione, ma di rispetto: -Potter- Disse a sua volta.

Tutti si erano bloccati a guardare, rapiti da quel rispettoso gesto signorile, di un nobile che riconosceva un suo pari.

-Ho sentito che hai intenzione di intraprendere la carriera da Aurore. Banale Potter, terribilmente scontato- Strascicò Malfoy, senza alcuna cattiveria però.

Harry sorrise straffottente e replicò: -E tu, Malfoy? Illuminaci sulla tua originalità!- Nascondendo tutta la curiosità e la paura di non rivederlo mai più.

-Credo ti lascerò con questo amletico dubbio ancora per un po’, Potter- Ponderò il biondo.

Harry gli si avvicinò: -Devo dedurne che non mi sbarazzerò di te? Avrò presto tue notizie?- Chiese, e la speranza nella voce era palese.

-Contaci, Potter- Asserì con un ghigno.

-Allora…Arrivederci Draco- Disse tendendogli la mano.

Un coro di ‘Oh!’ si alzò nell’atrio.

Draco osservò stupito la mano, poi la afferrò: -Arrivederci Harry- Lo attirò a se all’improvviso e gli sussurro all’orecchio: -Quella pozione, non so ancora se è stata una benedizione o una maledizione- Gli posò un bacio all’angolo della bocca e poi andò via.

Lasciando un Harry fremente, col cuore a mille, dietro di se.

 

-Non è possibile tutta questa fila!- Inveì Ron davanti all’ufficio per l’iscrizione al corso Aurore.

Harry affianco a lui si sventolava con una mano sotto il brillante sole settembrino e Hermione guardava torva il suo attuale e impaziente fidanzato.

-Per favore Weasley, la fila è gia abbastanza sgradevole senza dover sopportare i tuoi sproloqui- Strascicò una familiare voce alle spalle del moretto.

Harry sobbalzò e si voltò incredulo: -Draco!- Esclamò osservando abbagliato il sole che risplendeva sui suoi chiarissimi capelli.

-Non te lo aspettavi, eh Potter? Non puoi liberarti tanto facilmente di me!- Esclamò a sua volta con un sorriso.

Harry era troppo felice per rispondere. Lo afferrò, lo strinse a se e sotto lo sguardo di tutti, sotto il sole splendente, lo baciò con passione, venendo prontamente ricambiato.

-Avrei dovuto dirtelo un anno fa: Non mi conoscevo affatto, ti amo Draco- Gli sussurrò all’orecchio.

-Devo ringraziarti per aver scoperto cosa c’è nel mio cuoricino nero. Ti amo, Harry-. Sussurrò in rimando e intrecciando le mani nivee tra le ciocche more assaporò nuovamente quelle labbra deliziose e bramate.

Un forte STUD, seguito da un: -Oh, Ron!- annunciarono lo svenimento del rossino e Draco sogghignò sulle labbra di Harry.

 

Fine.